4.
Il giorno della vigilia di Natale vide tutti gli abitanti della villa piacevolmente indaffarati: Lupin usci' di buon mattino per andare a fare compere a Koder, il villaggio scozzese di maghi piu' vicino, e Hermione si offri' di accompagnarlo per aiutarlo; Harry, Ron e Sirius furono invece impegnati a decorare il grosso albero di Natale del salone, supervisionati da Lady Penny, che sembrava pero' principalmente interessata e divertita dai ruggiti che, ogni tanto, Sirius lanciava in direzione del dipinto di Pierre Allard, che si lamentava di essere caduto in una profonda crisi depressiva poiche' quel mattino non aveva ancora visto il suo Remus.
Lupin e Hermione tornarono subito dopo pranzo e tirarono fuori dai mantelli una serie di piccoli pacchetti di provviste, che poi ingrandirono con le loro bacchette. La ragazza mostro' anche una graziosa cornamusa in miniatura (acquistata da McFairy, il piu' famoso negozio di souvenir e oggettistica di Koder), che suonava oltre cinquanta ballate popolari e insegnava i corrispondenti passi di danza, sebbene all'altezza del trentesimo motivetto cominciasse a non andare piu' a tempo. Hermione giustifico' il difetto con il prezzo decisamente basso che aveva pagato e trascorse l'intero pomeriggio ad imparare i balli insieme a Lady Penny, cosa che provoco' la stizza e conseguente fuga dalla cucina di tre salsicce piccanti e due polpette che Lupin e Ron avevano appena impastato. La cattura dei "fuggitivi" porto' via l'intera serata e, alla fine, Harry si senti' talmente esausto che dimentico' del tutto il proposito del giorno prima di parlare con il suo ex professore.
La mattina di Natale, i tre ragazzi trovarono, come di consueto, i loro regali sul letto: i soliti maglioni da parte di Mr e Mrs Weasley e confezioni assortite di Chocolate Frogs e Every Flavor Beans da parte di Hagrid.
— Noi ce li scambieremo giu', che ne dite? — propose Hermione, dopo essere entrata nella stanza dei compagni gia' perfettamente lavata e vestita.
Harry e Ron bofonchiarono un "sicuro", udibile a stento a causa delle loro bocche piene di cioccolato, e dopo circa mezz'ora raggiunsero l'amica nel salone, dove trovarono ad attenderli anche Sirius, Lupin e una Lady Penny piu' elettrizzata che mai, poiche' era risucita ad adeguare il suo ectoplasma, solitamente trasparente, alle luci colorate intermittenti dell'albero di Natale.
Lo scambio dei regali avvenne in un clima particolarmente eccitante, poiche' era la prima volta che i tre ragazzi provavano l'emozione di scartare i pacchi tutti insieme e in un'atmosfera cosi' familiare e serena. Hermione ricevette da Harry e Ron (dietro consiglio di Ginny) un set di sali da bagno che, una volta sciolti nell'acqua, intonavano una nenia dolce e rilassante, nonche' il libro "Gli elfi di casa e gli elfi dei boschi: origini, affinita', differenze", da parte di Lupin e Sirius. Ron, invece, guardo' con occhi lucidi il biglietto d'ingresso allo spettacolo di voli acrobatici su scopa, previsto per l'estate successiva, regalatogli da Harry e Hermione, e addirittura quasi pianse quando scarto' il pacco contenente il modellino simulante le evoluzioni dei piu' grandi portieri di Quidditch, compratogli da Sirius e Lupin. Ma il piu' raggiante per i doni ricevuti fu, senza dubbio, Harry: un gioco da tavolo del Quidditch, con pedine-giocatori volanti e possibilita' di elaborare le strategie piu' disparate, da parte di Ron e Hermione; e un album di fotografie dei suoi genitori al settimo anno di Hogwarts, raccolte dal suo padrino e dal suo professore preferito.
— In realta', questo e' tutto merito di Remus — disse Sirius, notando l'espressione emozionata del figlioccio — Dopo dodici anni ad Azkaban, a me non e' rimasto piu' nulla, ma Moony e' riuscito a recuperare alcune foto della nostra gioventu' e a raccoglierle in quest'album: abbiamo pensato che ti avrebbe fatto piacere avere dei ricordi di James e Lily e, guarda, se premi una foto, l'album te la proietta davanti, mostrandoti a grandezza naturale le persone ritratte. —
Harry provo' a schiacciare un'immagine in cui suo padre aveva il braccio poggiato sulle spalle di sua madre e, come aveva detto il padrino, i suoi genitori gli comparvero dinanzi sorridendo, quasi fossero stati davvero reali: il ragazzo allungo' una mano con timore, ma non riusci' a toccarli e, dopo qualche secondo, l'immagine spari', lasciando in Harry un profondo senso di commozione e, al tempo stesso, di frustrazione.
— Forse io… — considero' dopo un attimo — non dovrei privarvi di questi ricordi. —
Lupin sorrise e gli poggio' delicatamente una mano sulla spalla.
— Noi non ne abbiamo bisogno, perche' ci basta la memoria degli anni vissuti insieme. Ora e' importante che sia tu ad avere qualcosa di piu' concreto, oltre i nostri semplici racconti. —
Harry annui' col capo, poi sfioro' le fotografie con le dita, mentre i suoi genitori continuavano a sorridere e a gesticolare. Ron richiamo' la sua attenzione con un colpo di tosse e gli mostro' quattro pacchetti non scartati rimasti sul tappeto; Harry richiuse l'album con un gesto secco e si abbasso' per prendere le due scatole piu' piccole, mentre le altre due erano gia' tra le mani di Hermione.
— Sirius… — comincio' il ragazzo, tendendo uno dei doni al padrino. — Buon Natale. —
L'uomo assunse un'espressione piacevolmente sorpresa e scarto' il pacchetto con lo stesso entusiasmo e la stessa foga di un bambino.
— E' un portabacchetta rigido da appendere alla cintura — spiego' Harry — E' utile per chi e' sempre… ehm… in viaggio, e in piu' provvede alla lucidatura automatica una volta alla settimana. —
Sirius sorrise ed afferro' Harry per una mano, attirandolo verso di se'.
— Grazie… — gli sussurro' mentre lo abbracciava, e il ragazzo si senti' insolitamente triste, perche' solo in quel momento lo raggiunse la consapevolezza che il suo era stato il primo regalo che il padrino avesse ricevuto da anni.
— Ehm… Sirius… — lo chiamo' Hermione con titubanza. — Questo invece e' da parte mia e di Ron. —
L'uomo si stacco' dal figlioccio e osservo' con occhi sbarrati il pacco che i due ragazzi gli avevano messo sulle ginocchia, come se non capisse cosa fosse o cosa rappresentasse.
— Avanti, Sirius… aprilo! — lo incito' Lupin, scuotendolo per il gomito.
— E'… e' un cappuccio impermeabile da applicare al mantello. — disse Hermione, mentre Sirius dispiegava avanti a se' della stoffa nera piuttosto lucida. — L'ultima volta che ci siamo visti ho notato che quello che avevi era bucato, per cui… —
La ragazza non termino' la frase, probabilmente troppo imbarazzata per quello che, tutto sommato, riteneva essere un regalo poco opportuno; Sirius pero' dimostro' di non essere dello stesso parere e accarezzo' il portabacchetta e il cappuccio, come se fossero le cose piu' delicate del mondo.
— Voi non dovevate… —
— Volevamo. — lo zitti' semplicemente Ron, e Harry sorrise. Vide il padrino ringraziare i suoi due compagni con un'espressione felice sul volto e noto' che anche Lupin sembrava gioire dell'allegria dell'amico. Il professore, infatti, afferro' la sua bacchetta dalla tasca e l'agito' leggermente in direzione del tavolo, dove erano poggiati alcuni vassoi di dolciumi.
— Non possiamo certo festeggiare senza torte o cioccolata. Accio... —
— Aspetti, professore! —
La mano di Lupin si blocco' a mezz'aria e l'uomo rivolse a Harry uno sguardo interrogativo, prima di abbassare la bacchetta.
— Questi sono per lei. — continuo' il ragazzo, e sia lui che Ron gli misero sulle ginocchia i restanti due pacchi che stringevano tra le braccia.
Lupin sembro', se possibile, ancora piu' meravigliato di quanto lo fosse stato Sirius e rimase immobile, come congelato, per qualche secondo.
— Noi non sapevamo che ci sarebbe stato anche lei — riprese Harry, leggermente rosso in volto — E non avevamo portato alcun regalo con noi… —
— Ma voi non dovevate! — l'interruppe l'uomo, alzando il viso e mostrandosi cosi' ancora piu' imbarazzato di Harry.
Hermione scosse il capo.
— Lei e' stato il nostro miglior insegnante e, se fosse possibile, la rivorremmo immediatamente a Hogwarts con noi. Se avessimo saputo che avrebbe trascorso le vacanze con noi, le avremmo preso comunque un regalo, anche perche' non le abbiamo mai detto "grazie" per esserci stato accanto… —
— Ho mandato una lettera a Mrs Weasley tramite Hedwig, la sera in cui siamo arrivati — continuo' Harry, con un tono molto piu' deciso — E le ho chiesto di comprarci queste cose e di mandarcele la mattina di Natale. Fortunatamente ha fatto in tempo… —
Lupin fisso' nuovamente i pacchi sulle sue ginocchia, come se non sapesse cosa fare, e Sirius gli diede un buffetto affettuoso sulla guancia per riscuoterlo.
— Non sei curioso di sapere cosa c'e' dentro, Moony? —
L'ex professore sorrise e scarto' prima il regalo di Ron e Hermione, un libro intitolato "Le arti oscure del lontano Oriente. Verita' e leggende.", poi quello di Harry, un pacchetto lungo come quello di Sirius, ma di piu' largo spessore.
— Un poggiabacchetta da scrivania! — esclamo' Lupin entusiasta, mentre rigirava l'oggetto tra le mani.
— E' della stessa serie di quello che ho preso per Sirius — spiego' Harry, felice che il suo regalo fosse stato tanto apprezzato. — In piu' registra giornalmente, come un diario, tutti gli incantesimi eseguiti dalla bacchetta che custodisce. Non so quale possa esserne l'utilita', ma mi sembro' interessante quando, quest'estate, lo vidi a Diagon Alley. — tento' poi di giustificarsi il ragazzo, temendo d'un tratto che quell'oggetto potesse avere la stessa utilita' di un vaso rotto per un uomo come il professor Lupin.
— E' fantastico, Harry. Grazie. — disse invece Lupin, visibilmente commosso. — E questo e' proprio il libro che desideravo acquistare da tanto tempo. — aggiunse ancora, rivolgendosi a Ron e Hermione, che si scambiarono uno sguardo d'intesa. — Grazie davvero, io… —
— Ohhh… perfetto, adesso che siete tutti felici, possiamo iniziare la festa! — lo interruppe Lady Penny, cominciando a volteggiare sopra le loro teste in una buffa imitazione delle mosse eseguite dal modellino di Ron.
Harry non credeva che avrebbe potuto trascorrere un Natale migliore di quelli passati a Hogwarts, eppure quel 25 dicembre fu perfetto: non ci fu una grande sala addobbata ne' un pranzo succulento, ma parlare, ridere e scherzare con i suoi amici gli diede l'impressione di vivere finalmente un'esistenza normale, senza che anche le piccole cose che avrebbero dovuto far parte della vita di tutti i giorni gli si presentassero come una faticosa ed irraggiungibile conquista.
I sei (Lady Penny non aveva alcuna intenzione di rimanere in disparte) trascorsero il resto della mattinata e buona parte del pomeriggio ad osservare le foto di Harry, con un solo intervallo per il pranzo, e Sirius e Lupin ne approfittarono per raccontare ai ragazzi tutti i particolari nascosti dietro quelle immagini. Cosi' Harry seppe che la fotografia in cui suo padre aveva il braccio poggiato sulle spalle di sua madre era stata scattata quando i suoi genitori si erano appena fidanzati; che un'altra, in cui James, Lily e Remus ridevano in direzione di un Pettigrew bagnato fino alle ossa, era stata fatta da Sirius, dopo che Peter era stato disarcionato dalla sua scopa, cadendo nelle acque del lago; che un'altra ancora, raffigurante suo padre nella familiare tenuta di Quidditch, era stata scattata in occasione della conquista della coppa e vedeva tutta la squadra e il gruppo dei Marauders riuniti intorno ad un esultante James.
Due erano, in particolare, le foto che Harry preferiva, sebbene fossero state fatte entrambe dall'odiato Wormtail: quella in cui Sirius passava un braccio intorno al collo di James, che rideva come un matto di fronte a quel buffo tentativo di strangolamento; e quella che raffigurava suo padre mentre abbracciava teneramente sua madre, tenendola stretta a se' per la vita, nonche' Sirius e Lupin inginocchiati ai loro piedi, la mano e il mento di Sirius poggiati sulla spalla dell'amico accanto a se', mentre questi lo guardava sorridendo.
Era un'immagine che trasmetteva a Harry un piacevole senso di serenita'.
Quando Sirius e Lupin si allontanarono dal salone per andare a preparare il the, Hermione quasi strappo' l'album dalle mani del compagno e lo sfoglio' velocemente, soffermandosi su alcune foto di gruppo e richiudendolo poi con aria soddisfatta.
— Ottimo, non c'e'! —
— Chi non c'e'? — le domando' Ron, spazientito dal fatto che i ragionamenti dell'amica seguissero sempre una particolare linea logica a lui preclusa.
— In queste foto non c'e' nessun'altra ragazza, oltre la madre di Harry — ribatte' Hermione — E cio' significa che la misteriosa fidanzata di Sirius non e' un suo amore di gioventu'. Questa e' senza dubbio una buona notizia, perche' vuol dire che dovremo combattere contro una storia recente e per niente consolidata. —
— Come fai a dirlo con tanta certezza? Quelle foto sono del settimo anno, e' vero, ma Sirius potrebbe aver conosciuto questa donna dopo la scuola. — puntualizzo' Ron.
— Non eri tu quello che all'inizio diceva che non poteva essere una sua vecchia fiamma, altrimenti l'avremmo saputo prima? — quasi si arrabbio' Hermione — Perche' hai cambiato idea adesso? —
— L'unico modo per saperlo e' parlarne con Lupin. — intervenne Harry, zittendoli entrambi — Ma lo faremo domani. Questa giornata e' perfetta, non voglio rovinarla con questo discorso. —
— D'accordo. — affermo' Hermione, restituendogli l'album — Ma ricordate che domani dovremo anche cominciare i compiti delle vacanze… —
Nonostante quel programma per i giorni futuri per niente allettante, la serata trascorse tranquillamente, proprio come Harry aveva sperato: lui e Ron si distesero sul tappeto davanti al caminetto e si sfidarono ad alcune partite nel gioco da tavolo di Quidditch, mentre Hermione sprofondo' in una poltrona poco distante, immergendosi nella lettura del libro che Sirius e Lupin le avevano regalato.
Quando Ron, dopo aver perso l'ennesima partita, si alzo' per sgranchirsi le gambe e prendere un dolce dal tavolo, Harry ne approfitto' per guardarsi intorno e vedere cosa gli altri stessero facendo: Hermione aveva gia' letto meta' libro e non sembrava intenzionata a smettere, data l'espressione di fervido interesse che le illuminava il volto; Lady Penny era probabilmente andata a tiranneggiare i suoi cinque mariti, considerati i brontolii che si udivano provenire dall'anticamera; e infine, Sirius era seduto sul divano accanto a Lupin, col mento appoggiato sulla spalla dell'altro e lo sguardo fisso sul libro che l'amico aveva in mano. L'ex professore gli indico' qualcosa sul testo, probabilmente un qualche strano tipo di contromossa ad un incantesimo, dal momento che Sirius inclino' la testa di lato, perplesso, e scoppio' a ridere; Lupin scosse il capo divertito e, quando Sirius poggio' di nuovo il mento sulla sua spalla, si volto' appena verso di lui e gli sorrise.
A Harry parve di rivedere la stessa scena della foto contenuta nel suo album e fu pervaso da un senso di profondo appagamento: Sirius era felice, il professor Lupin era felice, lui era felice.
Se soltanto le cose avessero potuto rimanere cosi' per sempre…
D'un tratto realizzo', e fu come se un fulmine fosse piombato all'interno della stanza, colpendolo in pieno.
Raccatto' velocemente il gioco dal tappeto, gettando alla rinfusa nella scatola campo e giocatori, poi afferro' il polso di Hermione, la costrinse ad alzarsi dalla poltrona e, contemporaneamente, spinse di peso Ron verso la porta, incurante delle proteste di entrambi i compagni.
— Sirius, professor Lupin… noi andiamo a letto, siamo molto stanchi. Buonanotte! —
I due uomini fissarono Harry con la stessa espressione meravigliata che era comparsa sul volto degli altri due ragazzi, ma si limitarono ad annuire.
— Ah… D'accordo, buonanotte a tutti e tre… —
Harry fece un cenno col capo, sorridendo, poi trascino' fuori i due amici, fermando la sua corsa solo quando giunse al piano superiore.
— Si puo' sapere che ti e' preso? — sbotto' Ron piuttosto seccato, mentre entrava nella sua camera, seguito dagli altri due. — Volevo continuare a giocare, ero certo di vincere la prossima partita… —
— Ho trovato la soluzione. — dichiaro' invece Harry, dopo aver chiuso la porta alle sue spalle ed esservisi poggiato contro.
— La soluzione a cosa? — domando' Hermione, squadrandolo con occhio critico.
— Voglio che Sirius e il professor Lupin si mettano insieme. —
Continua...
