6.
Come aveva previsto Hermione, all'ora del the il piano fu pronto per essere attuato: i ragazzi si offrirono di andare a prendere i vassoi in cucina, ma, una volta entrati nel salone, Hermione fece finta di inciampare e rovescio' tutto il contenuto della teiera (preventivamente raffreddato) sulla tunica di Lupin.
— Sono mortificatissima! — disse poi, prendendo un fazzoletto e tamponando la macchia che si stava gradualmente allargando sull'abito dell'uomo. — Non si e' fatto male, professore? Ho combinato proprio un bel guaio... Mi dia la tunica, penso io a rimediare a questo pasticcio. —
— Non ce ne e' bisogno, Hermione — Lupin scosse la testa con un sorriso — Sono cose che capitano, non devi scusarti. Bastera' un semplice tocco di bacchetta e... —
— NO! — esclamarono all'unisono sia Harry che Hermione, afferrandogli entrambe le mani come per bloccarle.
Il professore rimase a bocca aperta, troppo stupito da quella reazione persino per parlare, e anche Sirius li fisso' interdetto dalla poltrona su cui era seduto. Ron trattenne a stento un sospiro di compatimento, poi chino' il viso sul piatto di biscotti che aveva in mano e comincio' a sgranocchiarne uno, in attesa di sentire come Harry e Hermione avrebbero giustificato il loro comportamento.
— Ecco... noi... — comincio' Harry, senza riuscire a nascondere un certo imbarazzo.
— E' stata colpa mia, professore! E se non mi facesse riparare in qualche modo, mi sentirei in difetto e non potrei piu' guardarla in faccia per il resto delle vacanze! —
Hermione aveva pronunciato quelle parole tutte d'un fiato e aveva persino giunto le mani in segno di supplica, quasi come se dalla risposta dell'altro dipendesse la sua stessa vita.
Lupin tento' di opporsi ancora, ma fu bloccato dall'intervento di Sirius.
— Avanti, Remus... sai bene che insistera' fino a quando non cederai. E poi anche tu eri come lei, ricordi? —
Il professore scosse la testa con un sorriso, poi abbasso' le spalle con un gesto rassegnato e si sfilo' lentamente la tunica dall'alto: indossava un paio di pantaloni consumati e un vecchio maglione malandato, e Harry colse al volo il fugace sguardo di Sirius, a meta' tra il disappunto e la preoccupazione.
— D'accordo, Hermione... hai vinto tu. — asseri' Lupin, consegnando la tunica alla ragazza. — Ma mi raccomando, fa' attenzione, perche' questa e' l'unica che ho. —
— Sai bene che potresti avere tutto quello che vuoi se soltanto mi permettessi di... —
— Sirius, abbiamo gia' parlato di questo e non mi sembra il caso di riprendere il discorso ora. —
Harry vide il suo padrino serrare le labbra e appoggiarsi di peso contro lo schienale della poltrona su cui era seduto, tenendo le braccia conserte: era la prima volta che lo vedeva assumere un'espressione cosi' accigliata nei confronti di Lupin, e fu quasi sul punto di suggerire a Hermione di interrompere momentaneamente il piano, ma la ragazza aveva gia' afferrato la tunica che il professore le aveva affidato e si era diretta verso la porta.
— Faremo in un attimo. Harry, Ron, venite ad aiutarmi! —
I due ragazzi seguirono l'amica fino alla sua stanza al piano superiore, dove Lady Penny li stava aspettando con una ciotola piena di StrappaSmacchia sistemata sulla scrivania.
— Ora bastera' aggiungere allo StrappaSmacchia il composto che Lady Penny mi ha detto di preparare — disse Hermione, afferrando una boccetta di liquido rosa dalla tasca e versando il contenuto nella ciotola. — Quando la sostanza diventera' dorata, dovremo immergervi la tunica e attendere qualche minuto. Ecco, e' il momento. —
Al segnale della ragazza, Harry poggio' l'abito nel contenitore e aspetto' finche' non comincio' a brillare completamente, dopo di che lo tiro' fuori e lo passo' a Hermione, che lo pose sulla sua scrivania sorridendo.
— Perfetto! Quando la tunica avra' assorbito tutto il composto e smettera' di luccicare, potremo restituirla a Lupin. Se la toccate, potrete sentire che la stoffa non e' piu' consumata come prima... —
La ragazza piego' l'abito con attenzione, asserendo che cosi' la sostanza magica avrebbe fatto azione prima, e Harry e Ron ne approfittarono per sfiorare il tessuto, sentendolo piacevolmente morbido e liscio.
— Cosa hai aggiunto allo StrappaSmacchia? — le domando' quindi Ron, sorpreso.
— Nulla di particolare, solo un semplice composto per migliorare la qualita' della stoffa, indicatomi da Lady Penny. Non ho voluto strafare, anche perche' Lupin e' un uomo semplice e non conosco i gusti di Sirius al riguardo... guardate, sembra che sia pronto! Ora possiamo andare. —
— Io vi aspetto giu'. — disse il fantasma della nobildonna, prima di svanire attraverso il muro.
Dopo che Hermione ebbe afferrato la tunica piegata, i tre ragazzi si precipitarono al piano inferiore ed entrarono nel salone come furie, impazienti di portare a felice compimento il punto primo del BALL: Lady Penny era gia' li', e Sirius e Lupin erano rimasti esattamente nella stessa posizione di poco prima, Sirius seduto sulla poltrona e Lupin in piedi, accanto al caminetto acceso. Harry ebbe la vivida impressione che i due avessero litigato, dato il silenzio gelido che aveva accolto lui, Ron e Hermione al loro ingresso nella stanza; inoltre il suo padrino teneva la testa bassa, come se fosse arrabbiato per qualcosa, e Lupin gli dava le spalle, quasi volesse ignorarlo.
Harry senti' l'angoscia serrargli il petto e diede una gomitata a Hermione per attirare la sua attenzione su quella scena per nulla confortante, ma la ragazza sembro' non capire. Fece cenno all'amico di stare tranquillo, poi consegno' la tunica a Lupin, sfoderando il migliore dei suoi sorrisi.
— E' tutto a posto, professore. —
— Grazie, Hermione — rispose l'uomo gentilmente e, sempre senza guardare Sirius che intanto aveva alzato il capo e stava fissando la scena con aria imbronciata, spiego' la veste con un gesto e la indosso' rapidamente.
Nessuno avrebbe saputo dire con esattezza come accadde.
Una volta che Lupin l'ebbe infilata, la tunica comincio' nuovamente a risplendere di luce dorata, come quando era stata immersa nello StrappaSmacchia, e un attimo dopo Harry, Ron e Hermione si trovarono di fronte una delle scene piu' trash che avessero mai visto.
La tunica del professor Lupin era diventata rosa pastello, con merletti sugli orli e centinaia di paillettes colorate sparse su tutta la stoffa; all'altezza del busto, spiccavano due piume che si allungavano fino alle spalle, dove era adagiato un boa di struzzo che, come animato di vita propria, si arrotolo' improvvisamente intorno al collo del professore, rimasto immobile per lo shock.
Harry non riusci' ad articolare parola e vide che Hermione si era portata una mano alla bocca per trattenere un grido, mentre Sirius era balzato in piedi e si era accostato all'amico, squadrandolo con aria sconvolta. Lupin era, se possibile, diventato ancora piu' pallido del solito e i suoi occhi non si erano staccati un attimo da quella che un tempo era la sua malandata, ma semplice tunica; Ron emise un gemito roco e Harry capi' che stava trattenendosi a stento dal ridere, mentre Lady Penny volteggiava entusiasta per la stanza, come se stesse assistendo allo spettacolo piu' divertente del mondo.
— Remus, quest'abito ti sta d'incanto — rise il fantasma — Non sapevo fossi il tipo da apprezzare simili fronzoli... —
— Pro-professore... — piagnucolo' Hermione, afferrandogli un braccio con timore — Non so cosa sia potuto succedere, io... —
— La-lascia stare, Hermione — balbetto' Lupin a bassa voce, senza essersi riscosso del tutto dalla "sorpresa" e continuando a guardare sbigottito prima una manica e poi l'altra.
La ragazza lascio' la presa sconsolata e Sirius ne approfitto' per poggiare le mani sulle spalle dell'amico, come se volesse consolarlo.
Ma Harry avrebbe scommesso tutti i Galeoni che possedeva sul fatto che Sirius non fosse persona da rimanere seria di fronte ad uno spettacolo del genere.
L'uomo infatti abbasso' lentamente il capo e sprofondo' il viso nel boa di struzzo, abbandonandosi ad una risata liberatoria che ebbe l'effetto di far scoppiare anche Ron, che si era trattenuto fino a quel momento, e di irritare Harry, che non desiderava affatto che il suo padrino trovasse ridicolo l'uomo di cui si sarebbe dovuto invece innamorare. Ora il professor Lupin l'avrebbe odiato per il modo in cui si stava prendendo gioco di lui, e il BALL sarebbe fallito miseramente, trascinando con se' negli abissi anche la futura felicita' di Harry.
Ma, contrariamente a tutte le previsioni, Lupin chiuse gli occhi, chino' la testa all'indietro e comincio' a ridere insieme a Sirius, Ron e Lady Penny, mentre Harry e Hermione lo guardarono interdetti, arrivando addirittura a chiedersi quanto lo shock subito avesse danneggiato il cervello del professore.
— Sirius, ti prego... — disse Lupin, tentando inutilmente di usare un tono serio. Ma Black premette ancor di piu' la fronte contro le piume del boa e mormoro' qualcosa lentamente, mentre la voce era ancora rotta dai singhiozzi provocati dal riso prolungato.
— Non... avrei mai immaginato... che un giorno ti avrei visto cosi', Moony... Perche' non abbiamo mai pensato ad uno scherzo simile per Snivellus? —
Lupin si stacco' delicatamente da Sirius e asciugo' con il palmo della mano le lacrime che gli erano spuntate agli angoli degli occhi per il troppo ridere.
— Oh, certamente a lui il rosa donerebbe molto piu' che a me... —
— Professore — intervenne timidamente Hermione — La prego di scusarmi, io... —
Ma Lupin la interruppe di nuovo, mettendole una mano sulla testa e sorridendole amabilmente.
— Questa e' una tunica molto vecchia e lacera, Hermione. Credo che i normali incantesimi di pulitura non vadano piu' bene ormai: hai visto anche tu che razza di risultati si possono ottenere... — commento' l'ex professore ridendo, mentre la ragazza senti' improvvisamente il viso andare in fiamme per la vergogna. — Ora ci penso io — aggiunse, e dopo aver preso la bacchetta ed evitato contemporaneamente un tentativo di soffocamento da parte del boa di struzzo animato, colpi' la veste rosa con un incantesimo di ripristino per riportarla alle sue fattezze originarie.
Ma la tunica era effettivamente troppo mal ridotta per sopportare una nuova magia e, difatti, non appena la punta della bacchetta l'ebbe sfiorata, si vaporizzo' in un istante, compresi i merletti, le paillettes, le piume e l'instancabile boa. Lupin rimase paralizzato, con indosso solo i vecchi pantaloni e il maglione, e persino Sirius e Ron smisero di ridere di colpo, mentre Lady Penny appariva un po' delusa per l'eccessiva brevita' di quel divertimento inaspettato.
— Gia'... era decisamente troppo vecchia... — mormoro' Lupin con un sospiro. — E' un problema ora... —
— Non c'e' nessun problema! — intervenne Sirius di colpo, con un sorriso a trentadue denti e un'aria stranamente raggiante. — Anzi, direi che e' stato un colpo di fortuna! Accio tunica! —
— Sirius! — lo riprese Lupin, ma era troppo tardi.
Una tunica beige arrivo', volteggiando, nella stanza e si fermo' proprio dinanzi ai due uomini; Sirius l'afferro' e la passo' a Lupin, ma quest'ultimo gli indirizzo' uno sguardo accigliato e non si mosse.
— Sirius, ti ho gia' detto mille volte, e l'ultima proprio poco fa, che non voglio che altri mi comprino qualcosa. Anche se non ho un impiego fisso, so badare a me stesso. —
— So perfettamente che sai cavartela da solo, ma non puoi pretendere che a me faccia piacere vederti vestito in quel modo. Finora ho rispettato il tuo orgoglio, ma adesso non puoi andare in giro senza tunica, quindi non ci vedo nulla di male nel fatto che tu indossi una delle mie per qualche tempo. —
Harry guardo' alternativamente sia l'uno che l'altro senza osare intervenire e finalmente capi' il motivo per cui i due uomini avevano litigato poco prima, una volta rimasti soli nel salone. Il ragazzo comprendeva i sentimenti del suo ex professore, dal momento che nemmeno lui avrebbe mai accettato la pieta' di qualcuno, ma al tempo stesso sapeva bene che cio' che spingeva il suo padrino non era commiserazione, ma affetto: spesso anche lui si era comportato in quel modo con Ron, ma solo perche' voleva vederlo felice e non certo perche' la sua mancanza di mezzi gli facesse pena.
— Professore — disse quindi arditamente — Il beige le starebbe molto meglio del rosa... —
Lupin fisso' a lungo prima Harry, poi Sirius e, finalmente, abbandono' il suo cipiglio e prese la veste che l'amico gli porgeva.
— D'accordo, Sirius. Ma e' solo un prestito. —
— Come vuoi, Moony. — rispose Black, trattenendo a stento un'esclamazione di gioia e strizzando poi l'occhio a Harry, che ricambio' con un sorriso.
— Mhh... forse e' un po' grande come taglia... — fece notare Ron, dopo che Lupin ebbe infilato la tunica.
— Infatti... — rispose Sirius, impugnando nuovamente la bacchetta — Ma d'altronde e' la mia, e Remus ha una corporatura molto piu' sottile. Aptus! — aggiunse a voce alta, e la tunica si adatto' immediatamente alle proporzioni del suo nuovo proprietario — Ora ti calza a pennello. Harry aveva ragione, Remus: il beige ti sta molto bene. —
Lupin ringrazio' l'amico con un sorriso radioso, e a Harry parve che, a dispetto di quanto avesse prima dichiarato, in realta' gli facesse molto piacere avere qualcosa che gli conferisse un aspetto piu' ordinato. Avrebbe voluto capire se quel sorriso derivasse anche dalla felicita' di indossare un abito appartenente a Sirius, ma a meno di non chiederglielo direttamente, non avrebbe mai potuto scoprirlo, cosi' decise di accontentarsi degli sguardi finalmente complici che il suo padrino e l'ex professore si stavano scambiando, e usci' silenziosamente dalla stanza, trascinandosi dietro Ron e Hermione.
La prima fase del BALL poteva, tutto sommato, definirsi conclusa con successo.
Continua...
