7.

— Non riesco assolutamente a capire cosa possa essere accaduto! Eppure sono sicura di aver seguito la ricetta alla lettera e Lady Penny mi ha procurato tutti gli ingredienti. —

Era la terza volta che Hermione si alzava dalla sedia e ripeteva quella cantilena, passeggiando avanti e indietro nella camera di Harry e Ron. Aveva sul viso la stessa espressione di incredulita' che le era comparsa nel salone, di fronte alla trasformazione della tunica di Lupin.

— Forse l'incantesimo non ha funzionato bene, perche' era davvero troppo consumata... — cerco' di consolarla Ron — Pero' ammetto che non avresti potuto raggiungere un risultato simile nemmeno se l'avessi fatto apposta: il povero Lupin sembrava la copia intelligente di Lockhart! —

— RON, NON RIDERE! — urlo', stizzita, la ragazza — Ti rendi conto che il piano e' andato all'aria? Sirius ha visto Lupin nel suo aspetto peggiore, e se Harry non riuscira' a realizzare il suo sogno sara' solo colpa mia! —

— Le cose non sono andate poi cosi' male, Hermione — Harry aveva fatto cenno alla ragazza di abbassare la voce, per evitare che i due adulti, ancora al piano inferiore, potessero sentirli. — Anche se c'e' stato un piccolo imprevisto, alla fine Lupin ha avuto la sua tunica nuova e Sirius mi e' parso molto soddisfatto di questo. Abbiamo raggiunto ugualmente il nostro scopo. —

— Tu non capisci! Dal momento che e' stato Sirius ad intervenire per mettere tutto a posto, non abbiamo potuto sfruttare l'effetto sorpresa: Sirius deve vedere un nuovo Lupin, e del tutto inaspettatamente. Solo cosi' potra' innamorarsene. —

— Tu sei pazza. — sentenzio' Ron. — La faccenda e' gia' complicata e, se tu fai ragionamenti ancora piu' complicati, non verremo mai a capo di nulla, te ne rendi conto? —

— Proprio perche' si tratta di un problema delicato, dobbiamo programmare ogni dettaglio con la massima accortezza. — replico' Hermione — E poi vorrei capire in cosa ho sbagliato, accidenti! —

— Io lo sapevo! — salto' su Ron — La cosa che piu' ti preoccupa non e' il fallimento del piano, ma il fatto che tu abbia combinato un pasticcio nella preparazione di un composto magico! —

— Non dire assurdita'!! —

— Ragazzi, ora calmatevi! — intervenne Harry, frapponendosi tra i due — Avete visto il sorriso che Lupin ha rivolto a Sirius quando ha indossato la sua tunica? E con che tono Sirius ha detto a Lupin che il beige gli stava molto bene? Io credo che siamo gia' sulla buona strada, dobbiamo solo continuare con il BALL. Hermione, non puoi tirarti indietro proprio adesso, dobbiamo pensare alla prossima fase... —

La ragazza sembro' riflettere per qualche secondo, poi si avvicino' alla porta della camera e l'apri'.

— Prima ho bisogno di capire in cosa abbia sbagliato oggi. Non e' assolutamente concepibile un errore in un incantesimo cosi' semplice. Ne riparleremo domani. — disse in tono eccessivamente triste, prima di uscire dalla stanza.

Ron lancio' a Harry un'occhiata perplessa, ma quest'ultimo decise di non farsi rovinare la serata dalla depressione di Hermione e si sedette alla scrivania con le braccia incrociate e l'espressione seria sul volto.

— Non so cosa decidera' Hermione, ma io non mi tirero' indietro proprio ora. — disse poi, rivolto a Ron — Cominceremo noi ad ideare le prossime fasi. —

Harry e Ron rividero Hermione solo il mattino successivo, a colazione. Quando entrarono nella sala da pranzo, trovarono la ragazza intenta a leggere la sua copia quotidiana del Daily Prophet e Lady Penny che sbuffava annoiata in un angolo del soffitto.

— Meno male che siete arrivati! Oggi e' un vero mortorio! — sbotto' il fantasma, affiancandosi ai due ragazzi che, nel frattempo, avevano preso posto a tavola.

— Dove sono Sirius e Lupin? — chiese Harry, mentre imburrava il suo toast. — Di solito sono gia' qui, quando scendiamo per la colazione. —

— Non li ho visti. — disse Hermione, piegando il suo giornale e bevendo un sorso di the. — Ho trovato la tavola imbandita per noi tre, quindi suppongo che abbiano gia' mangiato. —

— Hermione, ascolta — comincio' Harry, approfittando dell'assenza dei due adulti — Io e Ron abbiamo elaborato un altro piano per il BALL ieri sera e sara' facilissimo da attuare. Credo che l'unica cosa da fare adesso sia lasciare che Sirius e Lupin trascorrano un po' di tempo da soli: noi tre potremmo andare a visitare Koder e stare fuori tutta la giornata, ma prima dovremmo creare in casa la giusta atmosfera, con luci soffuse e musica romantica. Scommetto che, se avessero un po' di tempo tutto per loro, potrebbero scoprire un'attrazione mai provata prima... Ah, Lady Penny — aggiunse poi il ragazzo, rivolgendosi alla nobildonna — Lei non potrebbe uscire da questa casa e andare a trovare qualche fantasma suo amico, oggi? —

— Ma sentiteli! — Hermione sbatte' con vigore la tazza sul piatto, mentre gli occhi di Lady Penny saltarono davvero fuori dalle orbite per lo spavento e caddero sul tavolo. — E poi ero io quella che aveva inalato qualcosa di strano durante la lezione di Pozioni, eh? Ma come vi e' venuto in mente? E come fate a conoscere il significato di "atmosfera romantica"?! —

— Io non c'entro nulla, il piano l'ha ideato Harry — si discolpo' Ron, mentre restituiva con aria schifata a Lady Penny i suoi bulbi oculari, passandoglieli con un cucchiaino. — La storia delle luci soffuse e della musica era scritta su uno dei romanzi della biblioteca... —

— Io penso che sia proprio quello che ci vuole per... — continuo' Harry, ma Hermione lo interruppe nuovamente in malo modo.

— Harry, tu stai correndo troppo! Non puoi sperare che Sirius si sia gia' innamorato di Lupin solo perche' gli ha fatto un complimento sul suo vestito! Per queste cose ci vuole tempo, e il fatto che la coppia in questione sia composta da due uomini ci deve far agire con una prudenza ancora maggiore. —

— Tu ti sei tirata indietro, e questo e' stato il massimo che abbia potuto elaborare! —

— Chi ti ha detto che mi sono tirata indietro? Volevo soltanto un po' di tempo per riflettere e ho capito che, probabilmente, ieri sono stata troppo precipitosa nel mescolare gli ingredienti, ed in piu' non ho aspettato il giusto tempo perche' la sostanza facesse effetto sulla tunica. Ma ora ho ideato qualcosa che non fallira'. —

— Davvero? — esclamo' Harry entusiasta, mentre Ron si lascio' scappare un mezzo brontolio.

— BALL, fase numero due. — affermo' solennemente la ragazza, afferrando la solita pergamena, mentre Harry lanciava a Ron uno sguardo torvo. — L'abbigliamento di Lupin adesso e' a posto, ma c'e' ancora qualcosa che non va nel suo aspetto. I capelli. —

— Deve tagliarseli? — domando', incredulo, il ragazzo con gli occhiali — Io trovo che stia benissimo cosi'. —

— Harry, perche' non lo sposi tu il professor Lupin? — sbotto' Ron — Hai un'adorazione viscerale per lui, lo vedi sempre perfetto! —

— Perche' e' perfetto cosi' com'e'! Cos'hanno i suoi capelli che non va? —

— Suppongo che Hermione intenda che deve curarli di piu'... —

— Ron, mi stupisco di te — intervenne la ragazza — Come mai oggi sei cosi' sagace? —

— E come mai tu sei sempre piu' velenosa? — replico' l'altro, addentando una fetta di torta. — Ti ricordo che vivo con una sorella adolescente, e la cura dei capelli e' l'argomento principale del mattino appena si sveglia e della sera prima di andare a dormire. —

— Io continuo a non capire che c'entri questo con Lupin... — riprese Harry, evitando per un soffio una freccetta di tiro a bersaglio che una sempre piu' annoiata Lady Penny gli aveva lanciato contro.

— I suoi capelli stanno ingrigendo — gli spiego' Hermione con pazienza — E questa non e' certo una cosa positiva, se vogliamo che Sirius si accorga di lui. Con la giusta pozione, potremo tingergli le ciocche grigie e dare una tonalita' piu' calda al suo colore naturale. Non sara' difficile, perche' ha i capelli chiari, quindi bastera' solo dare loro un po' di luminosita' in piu'. —

— E sai gia' come fare? — domando' Harry, ancora poco convinto.

— Ti ricordo che stai parlando con una persona che ha  sperimentato varie magie sui capelli. Occorrera' solo uno shampoo e... —

Il rumore della porta aperta con violenza interruppe il discorso di Hermione; Sirius entro' nella stanza come una furia e si lascio' cadere su una sedia, quasi senza notare la presenza dei tre ragazzi, che lo guardavano allibiti.

— Sirius, e' successo qualcosa? — gli domando' Harry — Dov'e' il professor Lupin? —

— E' dovuto uscire per una "commissione urgente" — rispose l'uomo in tono fortemente sarcastico — Io gli ho detto che non era necessario, ma lui ha insistito, dice che non bisogna correre rischi... —

— Sirius, ma di che parli? —

Black alzo' il viso sul suo figlioccio e si morse le labbra, consapevole di essersi lasciato scappare fin troppo.

— Nulla, nulla. Lo saprai quando tornera', io non voglio piu' pensarci. Piuttosto, Harry: credo sia venuto il momento di parlarti di quella faccenda di cui ti accennavo nella lettera. —

Il viso di Harry sbianco' improvvisamente, al punto che Lady Penny gli sfioro' preoccupata la fronte con la mano.

— Sei sicuro di sentirti bene, giovanotto? Hai un colorito peggiore del mio... —

— Sto bene, sto bene! — si affretto' a dire il ragazzo, mentre l'agitazione prendeva il sopravvento su di lui. — Sirius, parleremo dopo! Piuttosto, ti vedo preoccupato: non e' che hai litigato di nuovo con il professor Lupin? —

— Di nuovo? — si stupi' Sirius — Noi non abbiamo mai... Comunque, non e' di questo che volevo discutere. Harry, ascoltami: c'e' una persona che... —

— Hermione, noi dobbiamo studiare! — Harry era balzato in piedi e aveva trascinato con se' l'amica, dopo averla afferrata per il gomito. — Scusami, Sirius: ci hanno assegnato molti compiti e dobbiamo metterci subito al lavoro, o non riusciremo a completarli per la fine delle vacanze. Vieni, Ron: trascorreremo tutta la giornata in biblioteca. —

E senza dare al padrino il tempo di rendersi conto di cio' che stava succedendo, il ragazzo usci' in fretta dalla sala, con i compagni che lo seguivano a breve distanza e Lady Penny che si disperava alle sue spalle, perche' non voleva rimanere sola per una giornata intera.

— Uff, ci e' mancato poco... —

Harry tiro' un sospiro di sollievo non appena mise piede nella biblioteca: si lascio' cadere di peso su una sedia e poggio' la testa sulla scrivania, come se fosse esausto.

— Avete visto? Sirius stava per rivelarmi della sua donna... Se ci fosse riuscito, avrei dovuto dirgli cosa ne pensassi e avremmo finito col litigare. Dobbiamo sbrigarci col BALL! —

— Forse e' per questo che Lupin se ne e' andato. — azzardo' Ron — Sirius era chiaramente di cattivo umore poco fa: probabilmente lui e Lupin hanno discusso a proposito di questa donna, magari Lupin pensa che non sia una persona affidabile e sta cercando di aprire gli occhi a Sirius. Per questo motivo hanno litigato e Lupin se ne e' andato per un po'. —

— Lo credi davvero?! — Harry alzo' di scatto la testa dalla scrivania e punto' due occhi spaventati sull'amico. — Sarebbe terribile, quei due devono avvicinarsi, non allontanarsi! E se Lupin non tornasse?! Dannazione, dobbiamo fare qualcosa!! —

— Harry, calmati! — lo rimprovero' Hermione, scuotendolo con forza per le spalle. — Sirius ha detto che Lupin sarebbe tornato e vedrai che lo fara'. Sai bene che non ci lascerebbe mai cosi'... Ora pensiamo a studiare, poi, quando le acque si saranno calmate, procederemo con la seconda parte del BALL. Non possiamo arrenderci proprio adesso. —

Rinfrancato dalle parole di Hermione, Harry riusci' a moderare la sua agitazione, ma la giornata trascorse ugualmente in un modo terribile. Il ragazzo infatti dovette sviare ben altri tre tentativi di confessione di Sirius, calmare Pierre Allard che non voleva che la sua cornice fosse pulita da un incantesimo che non fosse quello del suo Remus, calmare Sirius che voleva inspiegabilmente frantumare quella stessa cornice e sfuggire a Lady Penny che cercava una cavia per testare la sua focaccia ai mirtilli danesi.

Harry si presento' a cena con un terribile mal di testa ed un pessimo umore, acuito dal fatto che Lupin non era ancora tornato: non soltanto lui, Ron e Hermione avevano perso delle ore importanti per la realizzazione della seconda fase del BALL, ma il suo ex professore e il suo padrino non si erano visti per tutta la giornata e cio' aveva sicuramente diminuito le probabilita' che tra loro scoppiasse la fatidica scintilla.

— Harry, c'e' qualcosa che non va? — gli domando' Sirius, preoccupato.

— No, nulla — bofonchio' il ragazzo, mentre masticava un pezzo di salsiccia.

— Gli manca il professor Lupin. — asseri' Ron, la cui faccia violacea faceva chiaramente intendere che Lady Penny avesse alla fine trovato la sua cavia.

— RON! — esclamo' Harry ad alta voce per spingerlo a tacere, ma Sirius sembro' molto interessato all'argomento.

— Davvero? — gli chiese infatti, con una strana espressione sul volto.

— Ecco, io... sono preoccupato perche' non e' ancora tornato, spero che non gli sia successo nulla di grave! —

— Harry e' molto affezionato al professor Lupin. — si intromise Hermione — E' l'unico adulto con cui si trovi bene, a parte te. Vi vuole bene come se foste i suoi padri. —

— HER... — inizio' Harry, ma la ragazza lo zitti' con un pizzicotto sulla coscia.

— Non sai quanto mi faccia piacere! — disse Sirius, fissando il figlioccio con un largo sorriso sulla labbra. — Anzi, proprio parlando di questo, c'e' una cosa che vorrei dirti... —

— Scusate il ritardo! —

Questa volta Harry non ebbe bisogno di trovare una scusa per sfuggire al suo padrino: l'ingresso nella sala di un sorridente Remus Lupin fu tempestivo sia per il suo umore, che miglioro' all'istante, sia per quello di Sirius, che dimentico' completamente quello che stava dicendo al figlioccio e si alzo' di scatto da tavola, avvicinandosi all'amico.

— Tutto a posto? — gli domando' con una certa apprensione.

— Certo. — rispose l'altro, senza perdere il sorriso. — Io e Dumbledore ci abbiamo messo un po' a convincerlo, per questo sono tornato cosi' tardi. Vieni pure, Severus. —

Per una manciata di secondi, Harry, Ron e Hermione credettero di aver perso ogni facolta' intellettiva, poiche' rimasero immobili e incapaci di formulare un pensiero coerente. Quando i loro cervelli ripresero a funzionare, Snape era gia' entrato nella stanza e stava scambiando con Sirius delle occhiate per niente amichevoli.

— Ed io che speravo davvero che non ti saresti lasciato convincere... Non pensavo fossi cosi' debole di spirito, Snivellus. —

— Bada a quello che dici, Black! Foste stato per me vi avrei lasciato a marcire qui dentro per sempre e, anzi, se vi scoprissero, niente potrebbe farmi piu' piacere. —

— Sei sempre il solito bastardo! Adesso ti... —

— Ora basta! — Lupin si era frapposto fra i due litiganti per evitare che lo scontro verbale si tramutasse in scontro fisico. — Sirius, Severus e' qui per aiutarmi, lo sai, quindi ti prego di essere tollerante. Severus, tu non raccogliere le provocazioni di Sirius, tanto si tratta solo di qualche giorno... —

Snape emise un verso incomprensibile, lancio' a Sirius un ultimo sguardo carico d'odio, poi giro' le spalle.

— Io vado in camera mia. — affermo' mentre usciva, senza nemmeno mostrare di aver notato la presenza dei tre ragazzi seduti al tavolo.

— Grazie, Severus. — disse Lupin gentilmente, quindi si scaglio' contro l'altro uomo con un'espressione che non faceva presagire nulla di buono. — Sirius! So che non lo sopporti, ma non potresti ignorarlo per il periodo in cui si fermera' qui? Sai che e' necessario, quindi cerca di fare uno sforzo! —

— Ehm... — Harry si schiari' la voce per attirare l'attenzione dei due adulti. — Perche' Snape e' qui? E' forse successo qualcosa a Hogwarts? —

— No, Harry, e' tutto a posto. — rispose Lupin, riacquistando la sua solita aria gentile. — Vedi, si sta avvicinando il periodo del plenilunio e ho chiesto al professor Snape di prepararmi la Wolfsbane Potion. Sai, ora e' riuscito a modificarla in modo da farmi evitare addirittura la mutazione: non posso correre il rischio di trasformarmi qui, perche' se qualcuno mi vedesse, attirerei l'attenzione su questa casa e Sirius non sarebbe piu' al sicuro. Per non parlare del fatto che potrei essere un pericolo per tutti voi... —

— Snape poteva preparare la Wolfsbane restando a Hogwarts! — si intromise Sirius, ancora arrabbiato — Non capisco perche' debba invece stare qui! —

— Sirius, ne abbiamo gia' parlato questa mattina. Non posso andare a Hogwarts e girare per il castello tutti i giorni: non sono piu' un insegnante e qualcuno dei ragazzi rimasti a scuola potrebbe notarmi e dirlo ai genitori. Non voglio che Dumbledore s'imbatta in nuovi guai con il Ministero per colpa mia. —

— Ma potevamo trovare un'altra soluzione! Io non riesco a sopportare la sua faccia! —

— Ignoralo, tanto sara' solo per poco. Ti prego, Padfoot... —
Harry ebbe la vivissima sensazione che Sirius non avesse la forza di replicare di fronte all'espressione supplichevole di Lupin, e difatti il suo padrino ammutoli' e torno' a sedersi, facendo cenno all'altro di accomodarsi accanto a lui.

— D'accordo, Moony, cerchero' di trattenermi. Ma lo faccio solo perche' tu hai bisogno di questa pozione. Ora pensa a mangiare qualcosa e a stare un po' con noi... ah, lo sai che Harry non vedeva l'ora che tu tornassi? —

— Come mai? Volevi dirmi qualcosa, Harry? — chiese Lupin, voltandosi verso il ragazzo, che era arrossito per l'imbarazzo.

— Sembra che ti sia talmente affezionato da essere di malumore se non ti vede per una giornata. — rise Sirius — Credo che dovrei essere geloso: tutto sommato, sono io il suo padrino... —

— Andiamo, Sirius... — disse il ragazzo, ancora piu' rosso in viso.

Lupin gli sorrise con calore e lo stesso fece Sirius, che pero' ebbe la malaugurata idea di rovinare quel momento cosi' familiare tornando alla carica sull'argomento che Harry piu' detestava.

— Harry, se adesso avessi un momento, vorrei parlarti di una cosa mol... —

— Santo cielo, e' gia' cosi' tardi e non abbiamo ancora finito i compiti di oggi! — salto' su Hermione, lasciando Sirius letteralmente senza parole.

— Hai ragione! — incalzo' Harry — Dobbiamo sbrigarci, altrimenti domani dovremo lavorare il doppio! —

— Harry... — lo richiamo' Lupin, un attimo prima che si dirigesse verso la porta con Ron e Hermione. — So bene che nemmeno tra te e il professor Snape corrono buoni rapporti, per cui ti chiedo di scusarmi se, a causa mia, dovrai sopportare la sua presenza in questi giorni. —

Il ragazzo fisso' stupito il suo ex professore e si rese conto che l'uomo appariva sinceramente addolorato per quella situazione; l'avere Snape tra i piedi rappresentava una prospettiva peggiore del trascorrere un'intera giornata tra le grinfie di Lady Penny, ma se era necessario affinche' Lupin non soffrisse a seguito della sua trasformazione, allora avrebbe sopportato.

— Non deve preoccuparsi di questo, professore. — lo rassicuro', avvicinandosi. — L'unica cosa che conti e' che lei stia bene. Piuttosto — aggiunse a bassa voce — rimanga un po' con Sirius, per favore. Anche lui mi e' sembrato molto nervoso, oggi. —

Continua...