12.
I pensieri di Harry non avrebbero potuto essere piu' cupi la mattina del 31 Dicembre.
Il BALL era stato un completo fallimento: non solo non aveva fatto innamorare Sirius e Lupin, ma li aveva addirittura portati a litigare e ad allontanarsi, facendo perdere a Harry ogni speranza di poter vivere con la famiglia che desiderasse.
Il ragazzo sospiro' e si mise a sedere sul letto, non osando immaginare quello che sarebbe potuto succedere d'ora in avanti: forse sarebbe stato davvero costretto a trascorrere meta' delle vacanze estive con Sirius e sua moglie e l'altra meta' con Lupin e Snape, ma subito dopo scaccio' quel pensiero assurdo con un gesto deciso del capo.
— Harry... — senti' la voce di Ron chiamarlo dal suo letto — Mi dispiace, e' tutta colpa mia. Se solo fossi stato piu' attento... —
— Tu non c'entri, Ron. E' stata un'idea assurda fin dall'inizio, e per il mio stupido egoismo ho fatto passare dei giorni terribili al professor Lupin. Avrei dovuto capire che le persone non si innamorano cosi'. —
— Sai, avevo cominciato davvero ad abituarmi all'idea. — gli sorrise Ron — Voglio dire, mi sembrava davvero possibile che potessero finire insieme e non riesco a perdonarmi di aver rovinato tutto. —
— Non e' stato il tuo errore. — lo rassicuro' Harry. — D'altronde, abbiamo sbagliato tutti, prima Hermione con la tunica e poi io con la pozione per capelli. Devo rassegnarmi e accettare la donna di Sirius. Magari non e' cosi' terribile come penso, se Sirius si e' innamorato di lei... —
Un leggero bussare interruppe la conversazione dei due ragazzi, e Hermione fece capolino dalla porta.
— E' ora di colazione. — annuncio', con voce incolore. Anche lei era rimasta molto delusa dal fallimento del suo piano e non osava guardare in faccia Harry. — Vi aspetto qui fuori. —
Harry e Ron si prepararono in fretta, quindi scesero in sala da pranzo insieme alla compagna. Sirius, Lupin e Snape erano gia' li', stranamente tranquilli e silenziosi: evidentemente, la reazione di Lupin del giorno prima aveva prodotto i suoi effetti, poiche' Sirius e Snape si stavano ignorando come mai avevano fatto in precedenza, seduti ai lati opposti del tavolo.
Harry prese posto accanto a Lupin e gli lancio' un'occhiata furtiva, ma con suo sollievo noto' che il professore sembrava perfettamente normale e sereno. L'uomo gli sorrise con calore e, con un nodo in gola, il ragazzo si ritrovo' a chiedersi se anche sua madre gli sorridesse cosi' quando era ancora viva e se mai avrebbe potuto sorridergli cosi' la donna di Sirius. Sospiro' e, d'istinto, premette la fronte contro la spalla del suo professore, mentre vedeva il suo sogno di famiglia ideale scivolare inesorabilmente via; Lupin lo fisso' con stupore, poi gli cinse le spalle con un braccio e lo strinse a se'.
— Harry, c'e' qualcosa che non va? —
Il ragazzo serro' gli occhi, senza rispondere, e inaspettatamente anche Ron e Hermione si avvicinarono all'uomo e gli si poggiarono contro.
— Ci dispiace... — sussurrarono contemporaneamente, e Lupin guardo' Sirius con gli occhi sgranati per la sorpresa.
— Ragazzi, ma perche' vi scusate? — domando' l'uomo bruno, senza capire.
Hermione si scosto' leggermente da Lupin e si passo' una mano sugli occhi.
— No, non e' niente. — rispose — E' solo che tra un po' torneremo a Hogwarts e... ci mancherete. —
— Beh... — replico' Lupin — Se le cose dovessero rimanere cosi' tranquille, forse in estate... —
Snape mugugno' qualcosa di incomprensibile, poi si alzo' da tavola e usci' dalla stanza, non prima di aver lanciato a Lady Penny (che si era appostata sotto la sua sedia) un'occhiata che sottintendeva il chiaro ordine di non seguirlo.
— Harry — disse quindi Sirius, con improvvisa serieta' — Credo che adesso sia davvero arrivata l'ora che io ti parli. —
Il ragazzo sussulto' e si allontano' un po' dal suo ex professore per fissare negli occhi il padrino.
— D'accordo, Sirius. Credo di sapere gia' cosa vuoi dirmi e ti prometto che ti ascoltero'. Ti va bene dopo pranzo? —
L'uomo annui' con un largo sorriso e Harry noto' che anche il professor Lupin gli stava rivolgendo uno sguardo felice. Si chiese se quell'espressione implicasse che lui sapeva e approvava, ma preferi' non pensarci: fini' in fretta la sua colazione e lascio' la sala insieme a Ron e Hermione, con la scusa di numerosi compiti ancora da terminare.
Giunto alla base delle scale, pero', non ebbe voglia di salire fino in biblioteca e, senza preoccuparsi della prevedibile reazione di Hermione, si lascio' cadere sui gradini, esausto come se avesse trasportato chissa' quale fardello sulle spalle.
Ma Hermione non lo sgrido' e, anzi, la ragazza si sedette accanto a lui con un sospiro, immediatamente imitata da Ron, che si posiziono' alle loro spalle. Per qualche minuto, i tre rimasero in silenzio ad osservare il sonno perenne di Iwan McGregor, le scaramucce tra Sir Toldstone e Delphus Kent (che riuscivano a litigare pur essendo a due quadri di distanza), e i vani tentativi di corteggiamento di Allard nei confronti di Leon Greensbourne, che sembrava sul punto di pensare seriamente al suicido se solo non fosse stato gia' morto.
— Scusami, Harry — disse Hermione improvvisamente, abbassando il capo. — Il BALL e' stato un completo fallimento, tu ti sei illuso e hai sofferto. Forse non sono davvero in grado di portare a compimento un progetto. —
— La colpa non e' ne' tua ne' di Ron. — le rispose Harry, stringendole la mano abbandonata sul gradino. — Era tutto sbagliato fin dall'inizio, non avrei dovuto mettervi in testa idee tanto strane. —
— Allora sei disposto ad accettare in tutto e per tutto la donna che Sirius vuole sposare? — gli domando' Ron senza entusiasmo.
Il ragazzo fece spallucce e continuo' a fissare i dipinti sulla parete di fronte a lui, senza vederli veramente.
— Se anche Lupin approva, vuol dire che non c'e' pericolo e che si tratta di una persona in gamba. Spero di riuscire a volerle bene e di poter continuare a vedere Lupin di tanto in tanto. E soprattutto mi auguro che Snape non approfitti di questa situazione per allungare le mani su di lui. —
— Su chi dovrei allungare le mani, Potter? —
Harry sussulto' nell'udire la voce del professore di Pozioni e, quando giro' il viso, lo vide fermo, con le braccia incrociate, sotto l'arcata accanto alle scale. Il ragazzo impallidi', e cosi' i due compagni: ma, come nella sua natura, l'uomo mostro' un certo, perverso divertimento nel mettere in difficolta' i suoi allievi.
— Sto aspettando, Potter. Di chi stavi parlando? —
Harry si morse le labbra e, un attimo dopo, vide Hermione alzarsi e fare un passo indietro sulle scale, come se volesse salire.
— Di nessuno di importante, professore. Ragazzi, dobbiamo andare a studiare. —
— Granger, siediti! — Snape si era mosso dall'arcata e si era avvicinato ai tre con fare minaccioso, costringendo Hermione a tornare nuovamente al suo posto. — Potter, esigo una risposta! —
Harry degluti', poi si alzo' di scatto e punto' gli occhi in quelli di Snape con intento di sfida, sapendo che ormai non aveva piu' niente da perdere.
— Stavo parlando del professor Lupin. —
— Harry! — esclamarono sconvolti sia Ron che Hermione, ma il ragazzo non bado' ai compagni. Incrocio' le braccia sul petto e continuo' a fissare tranquillamente Snape che, a sua volta, sembrava molto interessato all'argomento.
— Sono sicuro che le cose sarebbero andate molto meglio, se lei non fosse mai venuto qui e non avesse litigato con Sirius! Lupin non si sarebbe mai arrabbiato con lui e il nostro piano avrebbe avuto ancora qualche possibilita'! —
— Ma di che razza di piano stai parlando? — si stupi' Snape, stavolta decisamente confuso.
— Harry, sei impazzito?! — Ron e Hermione lo scossero per le spalle, cercando di dissuaderlo, ma il ragazzo sembrava intenzionato ad andare fino in fondo.
— Che importa che lui sappia? — disse infatti con estrema amarezza. — So che Sirius ha intenzione di sposarsi, professore... Ma io non volevo vedere una donna qualsiasi accanto a lui, volevo vederci Lupin! Adesso strabuzzera' gli occhi sconvolto e mi insultera' come ha gia' fatto altre volte, ma non m'importa! Lupin era la persona ideale per Sirius, avrebbero dovuto innamorarsi e io sarei vissuto felice insieme a loro. Era questa la famiglia che sognavo, ma lei ha dovuto togliermi anche questa speranza! Il piano per farli mettere insieme e' fallito miseramente, sara' contento di questa vittoria! —
Harry sembrava davvero fuori di se' e i due compagni sapevano che ormai nulla avrebbe potuto tenerlo a freno, anche se cio' che essi temevano maggiormente non era tanto l'esasperazione dell'amico, quanto la reazione di Snape a quelle parole. Il professore di Pozioni, infatti, stava fissando Harry come se si trattasse di un pazzo furioso e il labbro inferiore aveva cominciato a tremargli vistosamente per la rabbia, segno inevitabile che presto anche lui sarebbe esploso.
— Piano? — ripete' infatti, con voce esageratamente bassa e lenta — Avete ideato un piano per farli mettere insieme? —
— Gia'! — confermo' Harry, ormai fuori controllo — Prima la tunica nuova, poi la tintura per capelli e infine la crema per stendere il viso. E' stato tutto un fiasco! Tutto! Io volevo solamente vivere con le persone cui voglio bene... — aggiunse infine con un filo di voce, mentre si lasciava cadere nuovamente sul gradino e abbassava la testa sulle ginocchia, esausto per lo sfogo.
— Tu... volevi farli innamorare? — Snape sembrava sinceramente stupito e ne' Ron ne' Hermione poterono biasimarlo: tutto sommato, un'intenzione come quella di Harry non era facile da supporre o accettare, men che mai da un uomo come Snape.
Il professore guardo' il suo allievo con il volto fremente di collera, poi allargo' le braccia e gli scarico' contro tutta la sua rabbia.
— Dannazione, Potter! Tu non sei idiota, sei spaventosamente idiota! —
Harry alzo' il viso confuso e Snape ne approfitto' per afferrarlo per la collottola e tirarlo verso di se'.
Ron e Hermione fecero uno scatto in avanti per fermarlo, ma l'uomo si limito' solo a guardarlo negli occhi per un istante e a trascinarlo di peso per tutto l'androne e lungo il corridoio, seguito dagli altri due.
— Voleva farli mettere insieme, sentitelo! Ed io che credevo che la notizia lo avrebbe sconvolto... Ed invece no, lui sperava che si innamorassero! Degno figlio di suo padre e figlioccio di quel criminale! —
Snape continuo' a borbottare per tutto il tragitto, ma nessuno dei tre ragazzi oso' interromperlo, troppo spaventati da quella reazione inconsueta del loro professore per cercare di capire cosa intendesse dire con quelle parole. Finalmente l'uomo si fermo' davanti alla sala da pranzo e lascio' andare Harry, non prima pero' di avergli lanciato un altro sguardo di disappunto. Socchiuse leggermente la porta e, dopo aver sbirciato all'interno, le labbra si piegarono in una smorfia di esasperazione.
— Ci avrei scommesso che li avremmo trovati appiccicati! — commento', e quindi spalanco' la porta per permettere anche ai ragazzi di vedere nella stanza.
Tutto era rimasto esattamente uguale a come lo avevano lasciato qualche minuto prima, tranne che per un particolare.
Sirius e Lupin erano in piedi, vicino alla credenza. E si stavano baciando.
Sirius cingeva le spalle del compagno in un abbraccio protettivo e Lupin accarezzava con una mano la nuca dell'altro, tenendogli la testa in modo tale che le labbra fossero ben incollate alla sue.
Harry non riusci' a formulare alcun pensiero logico per parecchi secondi, mentre Ron e Hermione rimasero letteralmente a bocca aperta, scordandosi addirittura di respirare. L'unico impassibile fu Snape, che si appoggio' allo stipite della porta con le braccia conserte e, seccato, tossi' leggermente per richiamare l'attenzione. Sirius e Lupin si staccarono subito e, non appena scorsero i ragazzi, le loro guance arrossirono per la vergogna e i loro visi assunsero un'espressione inorridita per essere stati colti in flagrante.
— Ha-Harry... – balbetto' Sirius, profondamente imbarazzato. — Io... Io volevo dirtelo... Era questa la cosa importante di cui dovevo parlarti e... e non avrei mai voluto che lo scoprissi cosi'... Dannato Snivellus, alla fine ce l'hai fatta a rovinare ogni cosa!! —
— Vedi di calmarti, Black. Sai che il tuo adorato figlioccio aveva elaborato un piano perche' tu e Lupin vi metteste insieme? Sembra che le disavventure di Lupin dei giorni scorsi siano opera di questi tre che stavano cercando, in chissa' quale strano modo, di farvi innamorare. Soltanto che, ad un certo punto, Potter si e' convinto che le cose stavano andando male, che la colpa era mia e che tu avresti finito per sposare chissa' quale donna invece del suo adorato ex professore! A questo punto era meglio che vedesse con i suoi occhi come stavano realmente le cose... Incredibile, ma vero: mi devi un favore, Black... — e senza aspettare risposta, volto' le spalle e se ne ando', lasciando nella stanza un gruppo di cinque persone notevolmente confuso e spaesato.
Lupin fu il primo a riscuotersi e ad avvicinarsi cautamente ai ragazzi.
— Harry... — comincio', ma questi l'interruppe con una domanda repentina.
— Voi due state davvero insieme? —
I due uomini annuirono debolmente col capo, ancora scossi per quello che avevano appena sentito da Snape, poi Sirius fece un grosso respiro e afferro' con decisione la mano di Lupin.
— Stiamo insieme fin dai tempi di Hogwarts. Avrei dovuto dirtelo molto prima, Harry, ma finora io e Remus non avevamo alcuna certezza sul nostro futuro. In realta', sai bene che non l'abbiamo neanche ora, almeno fino a quando la mia posizione non sara' chiarita, ma non potevamo piu' stare lontani. Preferiamo vivere alla giornata piuttosto che ripetere questi anni d'inferno. —
— Avete continuato ad amarvi, nonostante Azkaban e il sospetto di tradimento? — chiese Hermione, che sembrava finalmente ritornata alla vita.
Lupin sorrise e intreccio' le sue dita con quelle di Sirius.
— Non e' mai cambiato nulla nei nostri sentimenti, tranne forse il fatto che adesso non vogliamo piu' essere vittime. Siamo pronti ad affrontare Fudge e persino Voldemort, insieme. —
Ron rabbrividi', ma non disse nulla, forse ancora troppo shockato per la scoperta della relazione tra Sirius e Lupin per poter emettere qualche suono articolato con la voce. Dal canto suo, Harry continuo' a fissare i due adulti come inebetito, ma ben presto l'immagine di quelle due mani intrecciate divenne sempre piu' grande e nitida nel suo cervello. Capi' che il suo padrino non stava aspettando altro che la sua reazione, quindi avanzo' di un passo tentennando e, finalmente, si getto' verso i due uomini, afferrando le loro mani ancora unite e stringendosi contro le loro braccia.
— C'e' posto anche per me? Io... voglio vivere con voi. —
Sirius gli cinse le spalle con il braccio libero, e cosi' fece Lupin: Harry senti' fisicamente il calore della sua famiglia, e promise a se stesso che nemmeno lui sarebbe stato piu' vittima e che avrebbe protetto strenuamente cio' che non aveva potuto proteggere quando aveva appena un anno. Sapeva che non a tutti era concessa una seconda occasione.
— Era quello che volevo chiederti, Harry. — gli rispose Sirius — Non avevo idea di come avresti preso la cosa e in questi giorni ho cercato a lungo le parole adatte. Quando mi sono reso conto di quanto fossi affezionato a Remus, ho pensato con gioia che, tutto sommato, c'era una possibilita' che tu potessi accettarci, ma non avrei mai immaginato che avessi addirittura cercato di... — L'uomo si interruppe di colpo e scosto' delicatamente Harry da se' per poterlo guardare in viso. — E' tutto vero quello che ha detto Snape? Ammetto di averci capito molto poco... —
Il ragazzo arrossi' e abbasso' lo sguardo, non avendo il coraggio di guardare negli occhi soprattutto il professor Lupin.
— E' tutta colpa mia! — esclamo' Hermione improvvisamente, facendo un passo in avanti. — A Harry sarebbe piaciuto che voi due vi metteste insieme e a me non e' parsa un'idea cosi' assurda, per questo ho voluto aiutarlo: eravamo convinti che Sirius fosse innamorato di una donna, cosi' ho pensato di... migliorare l'aspetto del professor Lupin, affinche' Sirius potesse finalmente vederlo sotto un'altra luce. La tunica, i capelli, il viso... e' tutta colpa mia! Mi perdoni, professore! —
Lupin si stacco' da Harry e poggio' delicatamente una mano sulla testa della ragazza, che sembrava davvero disperata.
— Continuo ad essere un po' confuso, ma so che non hai niente di cui scusarti, Hermione. In fondo, grazie a te ho una tunica nuova, no? —
Hermione sorrise debolmente e Harry ne approfitto' per intervenire.
— La colpa e' anche mia e di Ron, della nostra sbadataggine. E' stato a causa nostra se lei ha litigato con Sirius ieri... —
— Sirius ogni tanto ha bisogno di una bella lezione, e quella di ieri non e' stata ne' la prima ne' certamente l'ultima volta in cui mi sono arrabbiato con lui. — rise Lupin, lanciando un'occhiata divertita al compagno, che borbotto' qualcosa di incomprensibile.
— Ed io che all'inizio pensavo che quest'idea non avesse ne' capo ne' coda! — Ron sembrava essersi scosso dal suo torpore, ma non aveva smesso di fissare con espressione attonita i due adulti davanti a lui. — Harry, sono davvero felice per te! Almeno cosi' ti sei risparmiato le vacanze con Snape! — aggiunse, ridendo.
— Che c'entra Snape? — domando' Sirius con sguardo accigliato, mentre si riavvicinava a Lupin e gli prendeva nuovamente la mano.
— BWAHHHHHHH!!!! —
— ARGHHHHH!! —
La faccia di Lady Penny, di grandezza spropositata rispetto al corpo, apparve inaspettatamente dal pavimento e tutti fecero un salto indietro per lo spavento.
— Visto? Vi ho terrorizzati per bene stavolta! — ridacchio' la donna, mentre la testa le ritornava alle dimensioni normali. — Ho sentito che parlavate del mio Sev... Sapete dirmi dov'e'? —
— Il suo Sev ha pensato bene di togliersi dai piedi, Lady Penny! — rispose Sirius, ancora con il cuore in gola.
— Non so come conquistarlo! — piagnucolo' il fantasma, mentre Harry e Ron storcevano il naso per l'orrore. — Sirius, perche' non mi dici come hai fatto a dichiararti a Remus? —
— LEI LO SAPEVA?! — Harry, Ron e Hermione aggredirono Lady Penny con una foga tale che la donna si appiatti' contro la parete, impaurita.
— Sapevo... cosa? —
— Che Sirius e il professor Lupin stanno insieme! — sbotto' Harry con impazienza — Da giorni ci sta aiutando con il BALL, se ce l'avesse detto fin dall'inizio ci saremmo risparmiati un mucchio di problemi! —
— Ma voi non me l'avete chiesto! — replico' il fantasma, riprendendo a svolazzare e fermandosi vicino a Sirius e Lupin. — E poi e' cosi' evidente, credevo che l'aveste capito! Io pensavo che voleste fare degli scherzi a Remus, per questo sono intervenuta! —
— Intervenuta... in che senso? — domando' Hermione, mentre un atroce sospetto le si affacciava alla mente.
— Vi ho aiutato con gli scherzi, no? Vi ho dato la ricetta del composto per gli abiti kitsch, ho indicato a Harry le antenne di lumaca invece delle branchie di pesce e ho sostituito la crema per dolci con quella simpatica crema per il corpo di Ron. Hai detto che l'hanno inventata i tuoi fratelli? Vorrei conoscerli, devono essere dei ragazzi in gamba... e' da tempo che cerco dei degni eredi. —
I tre ragazzi impallidirono al punto che i due adulti temettero che potessero svenire da un momento all'altro.
— Mi sa che abbiamo dimenticato di dirvelo... — esordi' Lupin, piuttosto imbarazzato — Vedete, Lady Penny in vita era famosa per gli scherzi che amava giocare ai suoi amici e conoscenti, ed evidentemente nemmeno questa volta ha resistito. Credo che dovrei sentirmi onorato per essere stato scelto come sua cavia. —
— Beh, ammetto che con quella tunica rosa non eri niente male — gli rivelo' Sirius, passandogli un braccio intorno alla vita — Ma quando ti ho visto in versione Snivellus ho tremato... —
— Allora... tutto sommato... — disse Hermione, buttando indietro la testa e tirando un grosso sospiro di sollievo. — Il BALL avrebbe potuto funzionare... —
— In realta', ho i miei dubbi — affermo' Sirius, stringendo piu' forte Lupin a se' — Per me Moony e' perfetto cosi'. —
Harry noto' che i due si scambiarono lo stesso sguardo dolce che si erano rivolti quando Sirius aveva riportato alla normalita' i capelli di Lupin, e parecchi aspetti di quei giorni trascorsi alla villa furono molto piu' chiari nella mente del ragazzo. Sorrise, pensando a quell'immagine che ritraeva i suoi "quattro genitori" tutti insieme, e decise che quel pomeriggio avrebbe chiesto a Lupin e Sirius di posare con lui in una nuova fotografia da aggiungere al suo album
— Scusate se vi lascio, ragazzi — disse Lady Penny frettolosamente, volando fuori dalla sala — Ma devo andare a cercare il mio Sev! —
— Fa proprio sul serio... — commento' Ron, sempre piu' allibito — Ma io dico, come si fa ad innamorarsi di uno come Snape? —
— In realta', non so se commiserare di piu' Lady Penny o Severus... — rise Lupin. — Aspettate qualche secondo e ve ne renderete conto anche voi... —
— ANCORA TU? TI HO GIA' DETTO DI ANDARE FUORI DAI PIEDI!! —
Le grida provenienti dall'androne indussero i cinque a lasciare la sala da pranzo per correre a vedere cosa stesse succedendo.
— Visto? Ve l'avevo detto... — asseri' Lupin, quando si trovarono ad osservare uno sconvolto Snape che tentava in tutti i modi di scacciare il fantasma appollaiato sulla sua schiena. — Forse Severus dovrebbe prenderla con piu' filosofia. —
— Nemmeno un miracolo riuscirebbe a far andare d'accordo quei due. — commento' Ron, scuotendo la testa. — Ah, Hermione... Non pensarci nemmeno! —
Harry si spavento' come Ron nel notare l'espressione maliziosa dell'amica e, augurandosi che la ragazza non stesse gia' elaborando un PAST ("Penny and Severus Together"), si appoggio' contro Sirius, fermo alle sue spalle, e strinse il braccio di Lupin, ritto accanto a lui. L'unica cosa che mancasse perche' quel quadro potesse essere davvero perfetto era forse un po' di vischio appeso alle porte: anche tra i maghi era molto diffusa la leggenda che gli innamorati dovessero baciarsi sotto di esso e consolidare cosi' il loro amore.
Harry sorrise compiaciuto e si allontano' di qualche passo da Sirius e Lupin, per cingere le spalle degli altri due compagni.
— Ragazzi, il BALL ha ancora una missione da compiere... —
FINE.
***
Copyright: J.K.Rowling/Warner Bros.
Ringrazio tutti quelli che hanno seguito "B.A.L.L." fino alla fine e che hanno lasciato un commento per questa storia. Mi auguro che vi siate divertiti a leggerla cosi' come mi sono divertita io a scriverla. Grazie ancora a tutti.
