Capitolo 5 - Vita, Morte & Miracoli
Dal 2 Settembre, a Hogwarts
DracoAncora un minuto. Ancora un minuto e poi vado. La campanella stava già suonando, ed io ero ancora in biblioteca, mentre avrei dovuto essere nell'aula di Pozioni.
Ancora una pagina. Solo una.
- Signor Malfoy, credo che sia ora che vada – mi rimproverò mad. Pince. Ma che cavolo vuole da me?
- Si, ora vado – chiusi il libro e sbuffando uscii dalla biblioteca
Avevo deciso di cominciare con qualcosa di meno rischioso delle evocazioni, e da giorni mi alzavo all'alba per fiondarmi in biblioteca a cercare… purtroppo non sapevo esattamente cosa.
Erano già le 8.05 ed ero in ritardo, ma contavo sul fatto che il prof Piton non se la prendesse con il suo alunno preferito. Entrai nel seminterrato dove si tenevano le sue lezioni e presi posto accanto a Tiger (come speravo la feci franca anche stavolta).
Il tempo sembrava non passare mai, e quando finalmente suonò la campana dal pranzo, scesi nelle cucine per prendere un paio di panini e tornai in biblioteca.
- Signor Malfoy! Signor Malfoy, si svegli! –
- cosa? Ma dove sono? –
- è in biblioteca, tanto per cambiare. E visto che sto per chiudere, è il caso che se ne vada – disse secca la Pince
- è già sera? Oh cazzo! Mi sono addormentato –
- Infatti, e le consiglio di continuare a dormire in camera sua. –
- Si, grazie di avermi svegliato – dissi ancora intontito – vado –
- Sarà meglio –
Accidenti, ma come ho fatto ad essere così scemo? Se qualcuno mi avesse visto, mi avrebbero preso in giro per tutta la vita! Intanto non avevo studiato per domani, che avevo il compito di Trasfigurazione. Non poteva andare peggio! Cioè, quasi…
- Malfoy, cosa fa ancora in piedi a quest'ora? – mi bloccai
- Niente, professoressa, stavo appunto tornando in Sala Comune –
La Mc Granitt mi squadrò dall'alto in basso
- spero che almeno abbia studiato per domani, signor Malfoy –
- ehm… ma certo, prof – mentii spudoratamente
Mi dileguai prima che le venisse qualche strana idea (corrono strane voci sulla Mc Granitt… voci agghiaccianti)
Erano passati pochi giorni dal compito di Trasfigurazione (è andato così male che ormai quella data è un punto di riferimento) e con tutte le cose che avevo da fare, fra la ricerca, lo studio, i debiti dell'anno scorso, non avevo più uno straccio di tempo da "dedicare ai miei compagni", anche se credo che di questo fossero solo felici, visto che non ero più tra le scatole.
Cioè, quasi tutti, visto che c'è qualcuno che non si fa mai gli affari suoi…
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HermioneCome al solito, anche quel pomeriggio ero andata in biblioteca; e come al solito c'era anche lui. Non che facesse molto caso alla mia presenza, di solito, e stavolta ancora meno, visto che dormiva della grossa.
Ma cosa ci veniva a fare sempre qui? Forse era l'occasione buona per scoprirlo.
Mi avvicinai in silenzio e presi il libro ancora aperto che usava come cuscino. Era un saggio di Incantesimi, alcuni molto pericolosi di magia quasi nera. In alcune pagine erano inseriti dei segnalibri, ed a queste dedicai maggiore attenzione; erano riportate diverse formule per rintracciare le cose perdute, per guardare indietro nel tempo, perfino per trasferire i poteri magici da una persona all'altra.
Non capivo a cosa tutto questo potesse servirgli, ma decisi che era meglio parlarne anche a Harry e Ron.
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RonOh no! Avevo preso 5 nel compito di trasfigurazione! Anche Hermy era disperata, perché aveva preso solo 9 ½ anziché il suo solito 10. Harry si accontentava del suo 6.
Beh, perlomeno c'è qualcuno a cui è andata peggio di me, perfino peggio del povero Neville, che ha preso 3.
- non è andata molto bene, vero, Malfoy? – lo stuzzicai con un sorriso da un orecchio all'altro, notando il grosso 1 cerchiato in rosso sul suo foglio
- ma non rompere, Weasley, pensa agli affari tuoi –
- non se la prenda con il signor Weasley, Malfoy. Non è certo colpa sua se lei ha un modo tutto particolare di recuperare i debiti –
Intervenne la Mc Granitt (sarà vecchia, severa e rompiballe, ma è una dritta, cacchio!)
Malfoy se ne andò stizzito.
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Harry- Un'altra partita! –
- Ma dai, Harry, non ne hai perse abbastanza? –
- Dai, Ron, l'ultima! –
- Uff… e va bene. Ma se vuoi vincere ogni tanto, basta che tu me lo dica – scherzò Ron
Ma scherzi a parte, aveva ragione, non lo batterò mai a scacchi magici, specie dopo l'ammutinamento dei miei pezzi (– non andremo al massacro per un incapace come te! – ). Ma la vita è fatta di alti e bassi…
Stavo perdendo l'ennesima partita, quando Hermione si presentò in Sala Comune [salve, mi presento, mi chiamo Hermione… NdHermy] [ma sei scema forte! NdA].
- ragazzi, vi devo parlare –
- ma lo stai facendo, Hermy –
- puoi essere serio, Ron? Potrebbe essere importante –
- di che si tratta? –
- ecco, oggi ero in biblioteca –
- occielo, questo è grave. E cosa ci faceva una ragazza come te, in un posto come quello? – finsi stupore. In tutta risposta lei sbuffò e riprese
- e indovinate chi c'era? –
- la Pince? –
- a parte lei –
- cosa vinco se indovino? –
- c'era Malfoy, e non stava studiando per la scuola –
[certo che non stava studiando per la scuola, era in biblioteca! ^^ scusate, oggi proprio non ce la faccio a restare seria -_-' NdA]
- stava leggendo un libro di incantesimi proibiti –
- e lo trovi strano? –
- secondo me sta macchiando qualcosa – disse Ron
- ma pensi che sarebbe tanto stupido da farsi sgamare così? –
- non lo sottovalutare – ridacchiai
- secondo me dovremmo indagare, dev'esserci sotto qualcosa –
- mi sa che Hermione ha ragione – concordò anche il mio amico – hai notato che ultimamente si comporta in modo strano? –
- si, passa tutto il tempo libero in biblioteca, e a volte salta le lezioni –
Mi guardavano impazienti e con un'aria di rimprovero, come a dire "ti tiri indietro, Harry?!"
Ma certo che no, ragazzi.
- ok, ci sto. Scopriamo che cavolo combina –
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DracoEravamo già a inizio Ottobre, e avevo provato di tutto, senza successo. Incantesimi di richiamo, telepatia, radioestesia, avevo anche consultato le fotocopie di vecchi schedari del censimento dei maghi, scoprendo che Jaime non era nemmeno registrato all'anagrafe, come se non fosse mai esistito. A dire il vero, nemmeno io ricordavo nulla di lui:
"anche se eri molto piccolo e a quest'ora non te ne ricorderesti lo stesso," aveva detto mia madre "tuo padre per essere più tranquillo fece un incantesimo della memoria a te e a tutti gli elfi domestici, per cancellare ogni traccia. Ma non ha osato toccare me"
Così, ero ad un punto morto, e come se non bastasse avevo sempre tra i piedi Potter e la sua banda (credevano che non me ne fossi accorto??)
Allora, decisi di tentare il tutto e per tutto; l'evocazione del custode dei morti. per parecchi giorni studiai e ristudiai la formula (a scapito della mia media scolastica) finché non la seppi a menadito. Un solo accento sbagliato, una sola interferenza e avrei avuto un sacco di tempo per conoscere quell'essere, nell'aldilà, se capite cosa intendo.
Avevo trovato un luogo adatto: una classe abbandonata nella torre sud. Lassù nessuno sarebbe venuto a disturbarmi, anche perché nessuno avrebbe notato la mia assenza, la sera della festa di Halloween. Perché, quale giorno migliore che la festa dei morti?
Avevo il dove, avevo il quando, avevo il come, e soprattutto il perché; mi mancava il cosa: a patto che sopravvivessi, cosa gli avrei chiesto? Potevo fare una sola domanda. Gli avrei chiesto dov'era mio fratello? O come fare a trovarlo? O se era ancora vivo? Non potevo sprecare la mia unica possibilità. Ci pensai tutta la notte. Ero troppo nervoso per dormire (il gran giorno si avvicinava), presi il libro e diedi una ripassata all'incantesimo. Il sonno si fece sentire solo verso l'alba, ma ormai dovevo alzarmi, così che anche quella mattina avevo la solita aria da impasticcomane fumato.
Non toccai la colazione, e dovevo avere un aspetto terribile, perché Potter mi guardava di sottecchi e faceva finta di parlare con Weasley non appena mi giravo dalla sua parte.
Al momento, non diedi tanta importanza a quei tre. Avevo impegni ben più importanti. E forse quello fu il mio più grande errore.
Halloween era giunto, finalmente, e mancavano solo pochi minuti alla mezzanotte. La Sala Grande, addobbata a festa, era pronta ad accogliere le centinaia di studenti che stavano entrano a fiume pronti ad assaltare il buffet. Accidenti, dovevo inventarmi qualcosa per seminare Tiger e Goyle.
- Hey, ragazzi, ho sentito che ci sono dei dolci fantastici –
- Dici, Draco? Dove? –
- Laggiù, vedete, in fondo alla sala –
- Grande! –
- All'attacco! –
- Tu non vieni, Draco? –
Andai con loro, tenendo sotto controllo l'orologio. Entro l'ora x dovevo essere nella saletta per l'incantesimo. Mi serviva una scusa per allontanarmi dalla sala, senza destare sospetti. Mi cacciai in bocca una manciata di pasticcini e dopo un minuto cominciai a fingere un forte mal di stomaco
- devo andare in bagno –
- ti accompagniamo? –
- no, grazie, non c'è bisogno. Anzi, sapete cosa faccio? Vado in infermeria a farmi dare un po' di bicarbonato. Restate pure a divertirvi –
- va bene, grazie –
Che idioti.
Ero appena entrato nella stanza vuota, quando il pendolo cominciò a suonare annunciando la mezzanotte. I profondi rintocchi si udivano fin qui. Don Cominciai a recitare la formula Don Don si iniziò ad intravedere un luccichio nell'aria Don Don Don avevo quasi finito Don Don uno squarcio si aprì nello spazio davanti a me, creando una specie di varco con il regno dei morti Don Don una figura incappucciata uscì da quel varco, scivolando come un'ombra. Don Don
Tempo scaduto. Ma l'incantesimo era riuscito, per fortuna.
- mi hai evocato, mortale? –
ricordai le indicazioni del libro. Non lo guardi negli occhi, anche se la tentazione era forte, altrimenti sarei stato suo schiavo in eterno.
- Allora, forza, poni il tuo quesito – mi incitò
Dopo un attimo di esitazione, presi coraggio e chiesi
- dov'è mio fratello? –
ci pensò su un po', e alla fine rispose
- egli non si trova nel regno dei morti, ne in quello dei vivi. È intrappolato in un limbo, tra la vita e la morte, probabilmente in coma. Non posso rintracciare il suo corpo. –
stavo per chiedergli "come faccio a trovarlo?" ma mi frenai in tempo. Avevo diritto ad una sola domanda, una sola parola di troppo e avrei pagato il mio errore con la vita.
L'ombra sparì nel varco e tutto tornò "normale".
Ecco perché non riuscivo a trovarlo con la magia. La sua anima era altrove. E ora come avrei fatto?
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