Capitolo 10 – Fratello [la vera storia di Caino e Abele]

"Caino disse al fratello Abele: –Andiamo in campagna!–. Mentre erano in campagna, Caino alzò la mano sul fratello Abele e lo uccise. Allora il Signore disse a Caino: -Dov'è Abele, tuo fratello?-. Egli rispose: - Non lo so. Sono forse il custode di mio fratello?-"

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Jaime

- Ora tocca a noi – disse mio fratello – sempre che non ci lascino qui a marcire! – mi chiesi se stesse scherzando

Lo vidi appoggiare un palmo alla superficie liscia, come in attesa di qualcosa.

Raccolsi da terra la sua bacchetta.

- Draco – lo richiamai

- Si? Dimmi Jaime – mi sorrise

- Expelliarmus! –

Il colpo inatteso lo mandò a sbattere contro il muro. Il ragazzo mugugnò qualcosa e svenne. Quando riprese i sensi, si accorse che lo avevo legato con un incantesimo. Io giocherellavo pigramente con la sua bacchetta.

- Jaime… - mi guardò con sorpresa e sgomento – ma perché? –

- Perché, mi chiedi? Perché? – mi arrabbiai - Lo sai… tuo padre mi ha detto una cosa, una volta – gli puntai la bacchetta contro

- C-che cosa? – vidi la paura nei suoi occhi.

- Anche se ero molto piccolo, lo ricordo ancora bene. Mi ha detto:…Avada Morphe Incubis!

Un raggio nero colpì mio fratello, che si accasciò a terra senza un gemito.

- e lo ha fatto – ripresi, anche se non poteva sentirmi – solo per colpa tua! È colpa tua se ho vissuto per anni nell'incubo! – gli urlai contro – tua, perché eri un mago, e io invece no, quindi non meritavo di esistere, secondo tuo padre! –

mi avvicinai a lui di qualche passo

- ma ora – dissi, con un guizzo negli occhi – ora tutto cambierà. Ora sarò io a prendere il tuo posto nel mondo. E poi – sorrisi – li troverò, Draco, troverò i nostri genitori. E mi vendicherò. –

lo sollevai per il colletto e gli sussurrai all'orecchio

- non temere, vendicherò anche te. Forse tornerò un giorno, Draco, e ti risveglierò – lo lasciai cadere di scatto – forse –

Mentre mio fratello, intrappolato dal Tetro Sonno, si godeva i suoi incubi, mi cambiai con un incantesimo indossando una divisa uguale alla sua. Appoggiai una mano allo specchio e mi sentii risucchiare dall'altra parte.

Ora mi trovavo in una specie di tetro seminterrato, addobbato con arazzi che riproducevano lo stemma di Serpeverde. Il moretto di prima, un ragazzo rosso lentigginoso e una ragazza mi guardavano dubbiosi

- Draco? No, tu devi essere Jaime – disse il rosso, lanciandomi un'occhiata penetrante

- Hai indovinato. E voi siete… -

- Io sono Ron Weasley. Lui è Harry Potter e lei Hermione Granger –

- Piacere –

Strinsi loro la mano

La ragazza poi mi chiese – scusa, ma dov'è tuo fratello? Non doveva essere con te? –

- oh, lui… - feci in tono distratto

Poi, senza preavviso, estrassi la bacchetta

- Oblivion! – un flash balenò negli occhi dei miei nuovi "amici"

Ora non ricordavano più nulla di tutta questa storia. Avrebbero creduto che io fossi Draco Malfoy, e come tale mi avrebbero trattato.

Col tempo appresi che il mio caro gemellino non era un gran che nei rapporti sociali, ed era anche abbastanza stronzo. Forse non era un caso che all'inizio lo avessi scambiato per Lucius.

"Dovresti ringraziarmi, Draco" sogghignai "in fondo ti ho salvato, stavi diventando come lui"

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Ho finiiito!! Ok, adesso potete uccidermi.

A dire il vero c'è ancora l'epilogo, lo pubblicherò fra breve…