2)L'ESPRESSO DI HOGWARTS:

La giornata a Diagon Alley era stata divertente ed indaffarata. Nessun incontro spiacevole, anche se era innegabile che la guerra avesse cambiato anche quell'angolo del mondo magico: tutto era sempre uguale a quattro anni prima ma tutto era anche più serio, più malinconico... Comunque, gli acquisti erano stati fatti e tutto era pronto, la mattina seguente, sul binario 9 e ¾ .

La signora Weasley aveva salutato con amore i suoi figli , Harry e Hermione, facendo le solite raccomandazioni come ogni anno da ormai una vita (: da quando aveva accompagnato per la prima volta il maggiore dei suoi sette cuccioli fulvi al treno per la scuola di magia). Poi l'espresso di Hogwards era partito sbuffando.

Sul treno Harry , Hermione, Ron e Ginny avevano subito cercato tutti i vecchi amici con cui avevano scambiato chiacchiere, battute e pettegolezzi vari. Ginny aveva trovato posto in uno scompartimento con le Grifondoro del suo stesso anno mentre Harry Hermione e Ron si erano rifugiati, come di tradizione, in un vagone solitario solo loro tre... Come la prima volta, all'inizio della loro grande amicizia. Avevano mangiato dolciumi magici, riso insieme delle osservazioni caustiche di Ron sugli amici incontrati, Hermione e Ron avevano avuto un battibecco e Harry aveva riso un po' di loro, prima di sforzarsi di trovare una mediazione, avevano parlato delle altre volte che erano stati su quel treno, degli anni passati.Un bellissimo viaggio, insomma, fino a che, come di tradizione, la porta dello scompartimento ara stata spalancata violentemente, mostrando l'odioso viso di Draco "Furetto" Malfoy:

"Potter! Eccoti finalmente!". La parlata strascicata e indolente del più giovane dei Malfoy restava inconfondibile negli anni, nonostante la voce di Draco non fosse più quella del bambinetto presuntuoso che Harry aveva conosciuto a 11 anni. anzi, non era più quella di un bambino, perché invece in quanto a presunzione..

"Malfoy! Mi stavi cercando? Avevi forse bisogno di qualche colpo ben assestato al tuo spregevole ego? Eccomi qua se è così: pronto al tuo servizio!". Harry era un ragazzo dolce, buono e allegro ma al cospetto di Malfoy non poteva fare a meno di mostrarsi caustico e ostile; il Furetto lo faceva arrabbiare da sempre, dal primo istante in cui ricordava di averlo visto e anche prima che ce ne fosse una vera ragione; al solo vederlo Harry si sentiva bruciare dall'esigenza di essere tutto ciò che non era mai stato in nessuna circostanza della sua vita: cattivo, aggressivo, provocatorio, rissoso.

"Al mio servizio, dici? Questo potrebbe essere interessante... magari parliamone in privato." Harry aveva fatto il callo alle risposte sempre troppo pronte del suo rivale ma, in questo caso, l'evidente doppio senso a sfondo sessuale lo aveva lasciato interdetto per un istante, dando a Ron il tempo di replicare al suo posto:

"Sei disgustoso Malfoy! Riusciresti ad insozzare qualunque cosa con quella tua mente deviata e quella tua lingua di serpente!"

"Non mi sembra di averti mai invitato ad unirti alla mia conversazione con Potter, Weasley!"

Ron era il migliore amico di Harry: generoso, buono, leale e coraggioso più di quanto lui stesso sapesse, ma. la sua non era una natura, per così dire "riflessiva" e, al suono altezzoso delle parole di Malfoy, era già pronto a saltare al collo del Furetto, dimentico di Tiger e Goyle, i due bestioni sempre presenti alle spalle dell'odioso damerino, quando Hermione l'aveva afferrato con forza per un braccio per trattenerlo ed Harry si era alzato frapponendosi tra il suo amico e il suo rivale, gli occhi accesi d'odio e di un certo piacere sottile:

"Quale conversazione Malfoy? Io non stavo conversando con te. Nessuno conversa mai con te! Ci sono solo i tuoi gregari, che ascoltano acriticamente tutte le idiozie che scivolano fuori dalla tua bocca velenosa, ridendo a comando e dandoti ragione a priori e.poi c'è il resto del mondo che, come me, non può fare a meno ogni tanto di ricordarti cosa sei, risputandoti addosso un po' della persistente cattiveria con la quale ti diletti da sempre a rovinare la vita di chi ti circonda!". Harry aveva buttato fuori tutta la sua cattiveria quasi senza prendere fiato e adesso aspettava solo la risposta di Malfoy, pronto ad incassare qualunque malignità, pronto a ribattere ancora. quasi desideroso di farlo, di portare avanti quell'eterno scontro, di immergersi nel suo io più oscuro come in una fonte fresca che da sollievo. Ma qualcosa non andava come da copione: Malfoy lo guardava e taceva. "Hai finito Potter?" Con aria annoiata e indifferente, Draco aveva ascoltato il soliloquio di Harry, gli occhi grigi fissi sul viso contratto del suo acerrimo nemico e si era poi adagiato su una delle poltrone libere dello scompartimento. Harry era a disagio:

"No, Malfoy, non ho finito e. poi perché diavolo ti sei seduto? Credevo di averti dato una idea abbastanza chiara di quanto sgradita mi fosse la tua presenza!"Harry fremeva ma Draco restava calmo. troppo calmo!

"Stai iniziando a diventare ripetitivo, Potter: si, ho capito, mi odi.e quale sarebbe la novità? Anch'io ti odio, con tutta l'anima, ma ti prego, non diventiamo sentimentali! Mettiamo da parte le paroline dolci e cerchiamo di concentrarci sulle ragioni della mia presenza qui."

"Vuoi dire che sei qui per una ragione che va al di là del puro piacere di guastarci la giornata?". Harry aveva parlato con freddezza ma non poteva nascondere a sé stesso di essere incuriosito dal curioso contegno di Malfoy e dalle sue parole.

" Ebbene si! Una ragione c'è! Ammetto che in ogni caso non credo avrei potuto esimermi, dal piacevole dovere di venire a cancellare dal tuo nobile volto l'espressione di vaga serenità che vi ho intravisto poco fa entrando, ma.potresti sederti, in modo da non costringermi a discutere con la zip dei tuoi pantaloni anziché con te? Sono assolutamente persuaso che tu sia un dominatore in ogni aspetto della tua esistenza ma, mi dispiace darti il dolore di comunicarti che non sono affatto intimorito dalla tua maestosa persona." Di nuovo una allusione sessuale! Ma stavolta Harry era pronto a rispondere a tono: "Mi piace guardarti dalla giusta prospettiva Malfoy! ". Harry era in piedi davanti a Draco, gli occhi intensi e accesi di odio fissi negli occhi freddi e beffardi del suo rivale; la sua voce era suonata bassa e vibrante e per un attimo tutti erano rimasti in silenzio a fissare quella figura alta magra e implacabile che sembrava voler schiacciare la creatura pallida ed eterea sotto di lui. Draco aveva sentito un brivido: quasi paura, quasi desiderio!

"Ti piace guardarmi?". Lo sguardo di Malfoy sembrava divertito.

"Si! Quando sei al posto che si confà alle creature striscianti come te." Di nuovo quel tono! Ancora quello sguardo! Quell' Harry sconosciuto: improvvisamente più grande, sorprendentemente aggressivo e, tutto sommato, a suo agio in quello scambio di battute velenose e insinuanti. Draco, dietro la sua maschera di totale noncuranza si sentiva stordito, sotto l'insistenza di quello sguardo verde, inaspettatamente carico di una strana passione, tutt'altro che rassicurante.Possibile che Potter fosse davvero capace di un odio così intenso e che fosse propri lui, Draco, ad aver acceso quel fuoco? Scotendosi dall'assurdo desiderio di lasciare che quello sguardo incendiato consumasse la sua anima come le ali di una sciocca falena, Draco aveva ribattuto in pieno stile: "Ti piace stare sopra di me e guardarmi, Potter! Interessante.Davvero interessante!"

Le parole di Draco avevano come risvegliato Harry, rendendolo consapevole dell'atmosfera di attonita attesa che lo circondava. Tutti tacevano. Cosa diavolo stava facendo? Come diavolo faceva Malfoy a tirare sempre fuori il peggio di lui, come faceva a trascinarlo così lontano da tutto ciò che era. "Dannato bastardo!". "HARRY!!!" La voce di Hermione era emersa dal silenzio dello scompartimento, in tono di evidente rimprovero: non era da Harry comportarsi così, non era da Harry parlare così. Hermione aveva ormai rinunciato a contenere le continue e fantasiose imprecazioni di Ron ma. Harry! Harry era sempre stato un modello di contegno e di autocontrollo anche di fronte a situazioni che avrebbero fatto esplodere un santo e adesso.

Anche Draco era sorpreso per quanto non volesse darlo a vedere: "Potter! Abbiamo passato un po' troppo tempo con i Weasley quest'estate per ricordarci come ci si comporta tra gente civile?" "Cosa vorresti insinuare?" Ron adesso, per quanto sbalordito dal comportamento di Harry, non poteva più tacere dal momento che era nuovamente stato messo in discussione il buon nome della sua famiglia, proprio da quel disgustoso figlio di mangiamorte che era Malfoy.

"Per una volta Weasley, mi limito ad affermare, senza nessuna sottile insinuazione: la tua famiglia è volgare e dozzinale, i vostri modi sono indegni persino dell'ultimo cafone Babbano e, se non fosse per quel fiore prezioso di tua sorella, non avrei dubbi nel collocare il tuo numeroso, inetto clan di magucci di quint'ordine tra le sterpaglie incolori dei mezzosangue." "Ma io ti ammaz." "Fermo Ron! - Harry era ancora in piedi e aveva potuto fermare lo slancio omicida dell'amico spingendolo indietro a sedere- Ritira quello che hai detto Malfoy!" "Insomma Potter, basta con le minacce! Questo look da eroe-dannato ti dona senz'altro di più del tuo consueto faccino da paladino senza macchia ma mi sono stancato di giocare con te. Devo parlarti, non voglio litigare. non ancora, per lo meno." "Che vuol dire non ancora? Parlarmi di cosa?" "Spero che ad Hogwarts vorrai dedicarmi qualche istante del tuo tempo prezioso avendo la bontà di concedermi un colloquio privato in modo che la tua curiosità possa essere soddisfatta. Adesso ti saluto.l'aria qui dentro è a dir poco asfissiante.Fammi sapere dove e quando. Non è una trappola se è questo che pensi: ho ben altro da fare ormai che perdere il mio tempo a procurarti castighi. A bientôt! " e con un movimento elegante, Draco uscva dallo scompartimento, lasciando che Tiger richiudesse la porta dietro le sue spalle. A conclusione di tutto quell'assurdo intermezzo, Harry si sorprese a pensare che Draco meritasse a pieno il titolo di "principe dei Serpeverde": una creatura di grazia e raffinatezza superiore! 'Cosa diavolo sto pensando? Non esistono creature superiori che non lo siano per doti morali' E in quanto a questo, sapeva bene che Malfoy non aveva nulla da offrire.o no? "Ha detto che Ginny è un fiore prezioso!". La voce di Hermione aveva tratto Harry dai suoi pensieri. "Cosa?"

"Ha detto che la sorella di Ron è quello che gli impedisce di considerare tutta la famiglia Weasley come dei mezzosangue.Io credo che nell'universo deviato di Malfoy, questo debba senz'altro considerarsi un complimento." Hermione aveva ragione! Malfoy aveva detto qualcosa di molto dolce sulla "piccina" e questo, dentro Harry.bruciava!

*************** Draco era uscito velocemente dallo scompartimento, senza lasciare minimamente trasparire il suo profondo turbamento: aveva lasciato intuire, a chiunque avesse prestato un po' d'attenzione alle sue parole, la sua innegabile attrazione verso la piccola Weasley e aveva colto negli occhi della mezzosangue un lampo di evidente stupore ma era troppo sicuro di se perché questo fosse un problema. Il suo problema era Potter. Sempre lui! Lo stramaledettissimo Harry Potter ! Era andato cercarlo appena dopo essere stato a trovare i suoi compagni serpeverde e dopo aver incontrato la piccola Weasley, con le sue amiche lungo il corridoio del lungo treno. Era andato a cercare Potter per parlargli di Ginny, il diavoletto rosso che da mesi lo faceva gemere nei suoi sogni e svegliare nel cuore della notte in preda alla febbre: sognava di scivolare tra le cortine del suo letto, nella luce argentea della luna, di sentire, sotto il proprio corpo, il corpo caldo svegliarsi e fremere, sognava di baciare le sue labbra sottili ma provocanti e di perdersi in un bacio sublime interrotto dall'improvvisa spinta di lei nel farlo rotolare sotto il suo agile corpo per poter scoprire le fattezze del suo assalitore. Sentiva, come se fosse vero il peso lieve della sua preda ormai tramutata in predatore, sentiva il potere magnetico del suo sguardo, sentiva di volersi abbandonare, sottomettere, perdere in quello sguardo. Voleva capire se Potter e Ginny fossero una coppia. Doveva sapere se quell'orrendo Potter si fosse preso l'ennesima cosa che era sua di diritto. bè! Magari non proprio di diritto ma. E poi, ecco, a dire il vero non si poteva proprio dire che Potter fosse "orrido": quello schifoso bastardo era bello come la volta notturna. alto, atletico, fiero e con quello sguardo micidiale. 'Che cosa diavolo sto pensando?' Si! Potter era forse abbastanza. piacevole. ma lui, Draco, era sempre riuscito a sedurre tutti quelli che aveva avuto il capriccio di conquistare, persino Voldemort lo desiderava, e Potter non sarebbe stato un ostacolo di alcun rilievo sulla sua strada verso il cuore di Ginny Weasley: lei era già sua e il suo sogno ricorrente era la promessa che non si sarebbe stancato subito di lei come di tutte le sue precedenti, innumerevoli conquiste.Era convinto che da lei finalmente si sarebbe sentito appagato. Completamente! Non era una questione di solo piacere fisico: Draco conosceva bene il piacere, sapeva darlo e cercarlo per sé; aveva fatto sesso con coetanei e con adulti sin da quando aveva tredici anni e lo trovava normale: i Malfoy vivevano così! Avrebbe parlato con Potter per capire cosa doveva aspettarsi ma.in ogni caso, Ginny sarebbe stata sua.