Capitolo 2
Era sera quando arrivarono alla stazione di Hogsmeade; per gran parte del viaggio, Gwen aveva cercato di consolare l'amica, ma senza risultato. Lily non si smuoveva dalla propria opinione, e forse, pensò Gwen, dopo l'episodio della lettera, non aveva proprio tutti i torti. Stringendosi nei mantelli, le due ragazze scesero dal treno e si affrettarono a raggiungere le carrozze; l'aria della sera era fredda, e la pioggia batteva incessantemente sulle loro teste. Salirono sulla prima carrozza vuota che trovarono; dopo qualche minuto, Shania le raggiunse e si sedette accanto a loro. Fisicamente, era quasi l'opposto di Gwen: molto alta, magrissima, con lunghi capelli lisci e corvini che le ricadevano sulle spalle, e gli occhi di un colore particolare, tra l'azzurro e il grigio. Lily e Gwen si erano sempre chieste perché quella ragazza fosse stata smistata nella casa di Sepreverde; era molto gentile, simpatica e disponibile, a differenza di gran parte dei membri di quella casa, sempre arroganti e indisponenti. Aveva sempre un'aria un po' triste; non sembrava soddisfatta della Casa in cui era stata smistata, era come se si sentisse estranea alla maggior parte delle persone che vi si trovavano, come se nessuna di loro avesse in comune con lei anche solo un piccolissimo aspetto del proprio carattere; forse era proprio così, Shania non aveva nulla in comune con gli altri Serpeverde, ma chissà per quale oscuro motivo era finita proprio lì.
Dopo il breve viaggio, le carrozze raggiunsero il castello; le tre ragazze scesero e, salite in fretta le scale, entrarono dal portone principale. Hogwarts era bella come sempre: le candele e le luci magiche illuminavano le grandi stanze dai soffitti altissimi, e rendevano ogni ambiente accogliente e confortevole. Lily e Gwen salutarono Shania, che si avviò mestamente verso il tavolo di Serpeverde, mentre loro due si sistemarono a quello di Grifondoro. Dopo pochi minuti, comparve sulla soglia la loro amica Samantha, che sembrava particolarmente felice. La ragazza le vide e le salutò con la mano, poi si affrettò a raggiungere il tavolo di Grifondoro e si sedette di fronte a Lily, con un ampio sorriso stampato in volto. "Sammy che ti è successo? Non ti abbiamo vista per tutto il viaggio." chiese Gwen, in tono falsamente ingenuo. "Sapeste. Brad Nichols. è prefetto!!! Quasi non ci credo." rispose Samantha con aria sognante. "Risparmiaci il racconto, Sammy, sappiamo già tutto." disse Lily "Davvero? E chi ve l'ha detto?" "Remus; era nel nostro scompartimento" rispose prontamente Gwen. Samantha tacque per un momento; sembrava che stesse riflettendo sull'ultima frase dell'amica. "Che c'è?" chiese Gwen "Ho detto qualcosa che non va?" "Oh, no, no. stavo. solo pensando." rispose Samantha, sempre con la stessa espressione pensierosa; l'ampio sorriso era quasi svanito dalle sue labbra. Le tre chiacchierarono per un po'; a un tratto, Lily si voltò di scatto verso la porta, e rimase a bocca aperta per un attimo; James, Sirius, Remus e Peter erano appena comparsi all'ingresso della sala. Gwen notò il suo disappunto, e si voltò verso la porta, poi di nuovo verso l'amica. "Non fare sciocchezze, Lily" le disse, a voce bassa "non potrai evitarlo in eterno" "Non ho intenzione di parlare con quell'idiota" "Lily, smettila di fare così! Non risolverai un bel niente se continui a comportarti in questo modo!" "Beh, sai cosa ti dico? Che non mi interessa!" "No, cara, questo non è vero!" esclamò Gwen. Lily aprì la bocca per ribattere, ma in quello stesso momento i quattro malandrini raggiunsero il tavolo di Grifondoro, così fu costretta a tacere. James si affrettò a spettinarsi velocemente i capelli mentre si sedeva affianco a Gwen. "Ciao ragazze" disse lui, scoccando un'occhiata a Lily, che però non lo degnò di uno sguardo. "Ciao" risposero brevemente Gwen e Samantha in coro. Lily accennò un saluto a Remus e Peter, poi iniziò a fissare con insistenza il tavolo di Corvonero. "Dio mio, cosa avete voi tre?" esclamò Sirius, guardando le tre ragazze "cosa sono quelle facce tristi?". Dato che né Lily né Samantha sembravano in condizione di aprire bocca, Gwen si decise a parlare. "Niente, Sirius, non è successo assolutamente niente. non è vero.?" disse lei, tirando un debole calcio a Lily sotto alla sedia; la ragazza le lanciò un occhiata fulminante, così Gwen non portò avanti il discorso. Sirius non indagò oltre, ma continuò una conversazione con i suoi tre amici.
Dopo il banchetto, le tre amiche salirono in sala comune; Lily salì immediatamente in dormitorio, dichiarando di essere molto stanca. Gwen sapeva che, appena avesse varcato la soglia della sua camera, Lily si sarebbe messa di nuovo a piangere. James doveva piacerle davvero tanto per sentirsi così ferita e delusa. Anche Samantha andò a dormire piuttosto presto; Gwen aveva notato qualcosa di strano anche in lei, un turbamento simile a quello di Lily, che però non riusciva a comprendere. Gwen restò in sala comune per un po', insieme a James, Sirius, Remus e Peter. "Ma cos'ha Lily?" chiese a un tratto James. Gwen lo guardò per un momento, poi guardò Remus, poi ancora James. "Secondo te?" chiese, in tono sarcastico "Cosa diavolo pensi che abbia?" James la fissò con aria interrogativa. "Insomma, James. gliel'ho detto; me l'ha chiesto lei." disse Remus, in risposta allo sguardo perplesso dell'amico. "Le hai detto cosa" domandò James. "Della lettera, no?!" "Gliel'hai detto?!" esclamò Sirius, incredulo, staccandosi dallo schienale della poltrona. "Perché?" "Te l'ho già detto, me l'hai chiesto lei! Non avevo scelta!" "Ma tu sei nostro amico, Remus, non dovevi nemmeno parlargliene!" gridò James, facendo voltare dalla sua parte alcuni ragazzini del primo anno. "Ha fatto la cosa giusta!" disse Gwen. Sirius si voltò verso di lei. "È stato un comportamento corretto da parte sua." "No, neanche un po'!" continuò James, indignato. "Aspetta un attimo, James, che cosa poteva fare?" disse Sirius in tono più calmo. "Non avevo scelta, James." Insistette Remus "Anche Lily è mia amica, e si fida di me, altrimenti non mi avrebbe scritto quelle cose nella lettera! Ragiona!" James sospirò, con aria esasperata. "E va bene, avete ragione. E ora che cosa dovrei fare?" "Chiederle scusa, intanto" rispose Gwen "quella è la prima cosa che devi fare." "E poi?" chiese James, sempre più esasperato. "Beh. rileggi la lettera" proseguì Gwen, con un sorrisetto malizioso "potresti trovare dei preziosi consigli. comincia a seguirne uno, e vedrai che qualcosa cambierà."
Era sera quando arrivarono alla stazione di Hogsmeade; per gran parte del viaggio, Gwen aveva cercato di consolare l'amica, ma senza risultato. Lily non si smuoveva dalla propria opinione, e forse, pensò Gwen, dopo l'episodio della lettera, non aveva proprio tutti i torti. Stringendosi nei mantelli, le due ragazze scesero dal treno e si affrettarono a raggiungere le carrozze; l'aria della sera era fredda, e la pioggia batteva incessantemente sulle loro teste. Salirono sulla prima carrozza vuota che trovarono; dopo qualche minuto, Shania le raggiunse e si sedette accanto a loro. Fisicamente, era quasi l'opposto di Gwen: molto alta, magrissima, con lunghi capelli lisci e corvini che le ricadevano sulle spalle, e gli occhi di un colore particolare, tra l'azzurro e il grigio. Lily e Gwen si erano sempre chieste perché quella ragazza fosse stata smistata nella casa di Sepreverde; era molto gentile, simpatica e disponibile, a differenza di gran parte dei membri di quella casa, sempre arroganti e indisponenti. Aveva sempre un'aria un po' triste; non sembrava soddisfatta della Casa in cui era stata smistata, era come se si sentisse estranea alla maggior parte delle persone che vi si trovavano, come se nessuna di loro avesse in comune con lei anche solo un piccolissimo aspetto del proprio carattere; forse era proprio così, Shania non aveva nulla in comune con gli altri Serpeverde, ma chissà per quale oscuro motivo era finita proprio lì.
Dopo il breve viaggio, le carrozze raggiunsero il castello; le tre ragazze scesero e, salite in fretta le scale, entrarono dal portone principale. Hogwarts era bella come sempre: le candele e le luci magiche illuminavano le grandi stanze dai soffitti altissimi, e rendevano ogni ambiente accogliente e confortevole. Lily e Gwen salutarono Shania, che si avviò mestamente verso il tavolo di Serpeverde, mentre loro due si sistemarono a quello di Grifondoro. Dopo pochi minuti, comparve sulla soglia la loro amica Samantha, che sembrava particolarmente felice. La ragazza le vide e le salutò con la mano, poi si affrettò a raggiungere il tavolo di Grifondoro e si sedette di fronte a Lily, con un ampio sorriso stampato in volto. "Sammy che ti è successo? Non ti abbiamo vista per tutto il viaggio." chiese Gwen, in tono falsamente ingenuo. "Sapeste. Brad Nichols. è prefetto!!! Quasi non ci credo." rispose Samantha con aria sognante. "Risparmiaci il racconto, Sammy, sappiamo già tutto." disse Lily "Davvero? E chi ve l'ha detto?" "Remus; era nel nostro scompartimento" rispose prontamente Gwen. Samantha tacque per un momento; sembrava che stesse riflettendo sull'ultima frase dell'amica. "Che c'è?" chiese Gwen "Ho detto qualcosa che non va?" "Oh, no, no. stavo. solo pensando." rispose Samantha, sempre con la stessa espressione pensierosa; l'ampio sorriso era quasi svanito dalle sue labbra. Le tre chiacchierarono per un po'; a un tratto, Lily si voltò di scatto verso la porta, e rimase a bocca aperta per un attimo; James, Sirius, Remus e Peter erano appena comparsi all'ingresso della sala. Gwen notò il suo disappunto, e si voltò verso la porta, poi di nuovo verso l'amica. "Non fare sciocchezze, Lily" le disse, a voce bassa "non potrai evitarlo in eterno" "Non ho intenzione di parlare con quell'idiota" "Lily, smettila di fare così! Non risolverai un bel niente se continui a comportarti in questo modo!" "Beh, sai cosa ti dico? Che non mi interessa!" "No, cara, questo non è vero!" esclamò Gwen. Lily aprì la bocca per ribattere, ma in quello stesso momento i quattro malandrini raggiunsero il tavolo di Grifondoro, così fu costretta a tacere. James si affrettò a spettinarsi velocemente i capelli mentre si sedeva affianco a Gwen. "Ciao ragazze" disse lui, scoccando un'occhiata a Lily, che però non lo degnò di uno sguardo. "Ciao" risposero brevemente Gwen e Samantha in coro. Lily accennò un saluto a Remus e Peter, poi iniziò a fissare con insistenza il tavolo di Corvonero. "Dio mio, cosa avete voi tre?" esclamò Sirius, guardando le tre ragazze "cosa sono quelle facce tristi?". Dato che né Lily né Samantha sembravano in condizione di aprire bocca, Gwen si decise a parlare. "Niente, Sirius, non è successo assolutamente niente. non è vero.?" disse lei, tirando un debole calcio a Lily sotto alla sedia; la ragazza le lanciò un occhiata fulminante, così Gwen non portò avanti il discorso. Sirius non indagò oltre, ma continuò una conversazione con i suoi tre amici.
Dopo il banchetto, le tre amiche salirono in sala comune; Lily salì immediatamente in dormitorio, dichiarando di essere molto stanca. Gwen sapeva che, appena avesse varcato la soglia della sua camera, Lily si sarebbe messa di nuovo a piangere. James doveva piacerle davvero tanto per sentirsi così ferita e delusa. Anche Samantha andò a dormire piuttosto presto; Gwen aveva notato qualcosa di strano anche in lei, un turbamento simile a quello di Lily, che però non riusciva a comprendere. Gwen restò in sala comune per un po', insieme a James, Sirius, Remus e Peter. "Ma cos'ha Lily?" chiese a un tratto James. Gwen lo guardò per un momento, poi guardò Remus, poi ancora James. "Secondo te?" chiese, in tono sarcastico "Cosa diavolo pensi che abbia?" James la fissò con aria interrogativa. "Insomma, James. gliel'ho detto; me l'ha chiesto lei." disse Remus, in risposta allo sguardo perplesso dell'amico. "Le hai detto cosa" domandò James. "Della lettera, no?!" "Gliel'hai detto?!" esclamò Sirius, incredulo, staccandosi dallo schienale della poltrona. "Perché?" "Te l'ho già detto, me l'hai chiesto lei! Non avevo scelta!" "Ma tu sei nostro amico, Remus, non dovevi nemmeno parlargliene!" gridò James, facendo voltare dalla sua parte alcuni ragazzini del primo anno. "Ha fatto la cosa giusta!" disse Gwen. Sirius si voltò verso di lei. "È stato un comportamento corretto da parte sua." "No, neanche un po'!" continuò James, indignato. "Aspetta un attimo, James, che cosa poteva fare?" disse Sirius in tono più calmo. "Non avevo scelta, James." Insistette Remus "Anche Lily è mia amica, e si fida di me, altrimenti non mi avrebbe scritto quelle cose nella lettera! Ragiona!" James sospirò, con aria esasperata. "E va bene, avete ragione. E ora che cosa dovrei fare?" "Chiederle scusa, intanto" rispose Gwen "quella è la prima cosa che devi fare." "E poi?" chiese James, sempre più esasperato. "Beh. rileggi la lettera" proseguì Gwen, con un sorrisetto malizioso "potresti trovare dei preziosi consigli. comincia a seguirne uno, e vedrai che qualcosa cambierà."
