Capitolo 6
"Chissà che fine ha fatto Samantha?" sussurrò Gwen a Lily; avevano appena preso posto nell'aula di Pozioni, e Samantha non era ancora arrivata. Il professor Rotfeld, puntualissimo come sempre, aveva già ordinato di chiudere la porta. "Arriverà, Gwen, lo sai che lei è sempre in ritardo!" "Sì, ma non a lezione!" replicò la ragazza, in tono preoccupato. "Ma perché devi sempre vedere qualcosa di strano in ogni cosa?" chiese Lily, esasperata. "Non so. forse perché amo il mistero." In quel momento, Samantha irruppe nell'aula; aveva l'aria stravolta, di chi ha passato la notte in bianco, tormentata da mille pensieri. "Mi scusi, professore. sono veramente dispiaciuta." "Non faccia tante storie e prenda posto, signorina Hallaway" commentò sbrigativamente l'insegnante, con la solita aria arcigna. Dalle ultime file di banchi, si udì un rumore di risate soffocate; Gwen si voltò e vide Sirius e James, molto rossi in volto, che ridacchiavano silenziosamente, e si chiese chi, o cosa fosse questa volta l'oggetto del loro divertimento. Samantha prese posto davanti a Lily e Gwen, senza degnarle di un saluto. Gwen scoccò un'occhiata interrogativa a Lily, che alzò le spalle, con aria perplessa. "Ok, questa volta ti do ragione, Gwen" disse Lily a bassa voce "c'è qualcosa che non va." "Qualcosa?! Tu questo lo chiami qualcosa?!" "Gwen, ti prego, non essere così catastrofica!" "Non sono catastrofica! Sono realista! È diverso! E se tu non mi credi non mi interessa, io non." "Signorina Jones!" gridò Rotfeld all'improvviso; Gwen tacque. "Preferisce la cattedra per la sua conferenza?" Gwen lo fissò, senza parole. "Cinque punti in meno per Grifondoro. E la prossima volta sarà una punizione." Gwen non rispose, e continuò a mescolare la propria pozione. "Non fai onore a Grifondoro, eh, Jones?" le sussurrò Piton in tono untuoso, a due banchi di distanza. Lei lo fulminò con lo sguardo. "Di certo tu non ne fai a Serpeverde." Lui finse di non aver sentito, e continuò a concentrarsi sulla pozione; Gwen stava per ribattere ancora, ma un'occhiata eloquente di Lily la convinse a tacere. Gwen non parlò per tutto il resto dell'ora; alla fine della lezione, portò il calderone alla cattedra; era particolarmente soddisfatta della pozione che aveva preparato, era praticamente perfetta. Appena posò il calderone, Piton le si avvicinò, ed esitò nel posare il proprio calderone accanto al suo; Gwen, insospettita, non si allontanò troppo; Piton era ancora lì alla cattedra, e rovistava furtivamente dentro alla tasca delle divisa. Gwen si voltò appena in tempo per vederlo versare il contenuto di una provetta dentro al suo calderone. "Tu!" gridò la ragazza, marciando verso di lui "Cosa hai fatto alla mia pozione?!" "Di cosa diavolo stai parlando, Jones?" chiese Piton, con aria indignata, nascondendo in fretta la provetta vuota dentro alla tasca. "Di quello che hai appena versato dentro alla MIA pozione!" Gwen indicò furiosamente la propria pozione che, da violetta, era diventata improvvisamente verde acido. "Non so di cosa tu stia parlando, Jones!" "Ma sei un bugiardo!" gridò Gwen, infuriata "Ti ho visto con i miei occhi!" "Signorina Jones!" gridò il professor Rotfeld, avvicinandosi rapidamente "Cos'è tutto questo baccano?!" "Lui!" strillò la ragazza, indicando nervosamente Piton, che non batteva ciglio "Ha appena versato qualcosa nella mia pozione! Guardi di che colore è diventata!" Il professor Rotfeld si chinò distrattamente sul calderone, poi volse lo sguardo su Gwen. "Signorina Jones, attribuire la colpa delle proprie inadempienze ad altri è un atto molto grave" "Ma." "E deve essere punito. Detenzione. Questa sera alle nove, a pulire la sala trofei." "Professore!" continuò lei, in tono supplichevole. "E vedi di non discutere, o la punizione si protrarrà per tutta la settimana." concluse il professore in tono gelido, senza darle possibilità di replica. Le labbra di Piton si arricciarono in un ghigno soddisfatto. Gwen aprì la bocca per ribattere, ma Lily la afferrò per un braccio e la trascinò fuori dall'aula. "Gwen, quante volte devo dirtelo che con Rotfeld non-devi-ribattere!" "Dovevo far passare la cosa sotto silenzio?! Tu stai scherzando!" "No, Gwen, non." Dall'aula, si sentì un'esplosione. Gwen e Lily, senza pensarci un minuto di più, si precipitarono dentro. Il sotterraneo era inondato da una coltre di fumo violetto; tutti gli studenti erano accalcati al centro della stanza, e molti di loro sembravano non riuscire a trattenere le risate. "Black!" urlò furiosamente Rotfeld, tossicchiando, ed emergendo dalla nube violacea che inondava la cattedra "Venti punti in meno per Grifondoro! E detenzione anche per te! E ora fuori, tutti!" Gli studenti si affrettarono ad uscire dal sotterraneo; non appena si trovarono nel corridoio principale, Gwen e Lily raggiunsero Sirius, James, Remus e Peter; tutti e quattro si stavano semplicemente sbellicando dalle risate. "Cosa avete combinato stavolta?" chiese Lily in tono molto sospettoso. "Sirius." balbettò James, tra una risata e l'altra "è stato pazzesco." "Cosa diavolo hai fatto, Sirius?" insistette Lily, in tono severo. Dovette aspettare che i quattro si fossero ripresi per ricevere una risposta. "Ho fatto esplodere il calderone di Piton." "Ma, Sirius. era una pozione riducente." disse la ragazza, molto meravigliata. "Appunto" replicò Sirius, con un sorriso astuto "il piccolo Snivellus non farà danni almeno per oggi.". Lui, James, Remus e Peter scoppiarono di nuovo a ridere e, dopo pochi secondi, anche Lily e Gwen non riuscirono più a trattenersi. "Sirius" continuò Lily, dopo un po' "Rotfeld ti ha punito?" "Sì, sono in detenzione stasera, alle nove. Devo pulire la sala trofei. ci sarai anche tu, vero, Gwen?" La ragazza si voltò verso di lui e, incrociando il suo sguardo, sentì qualcosa sprofondarle nello stomaco. "Sì. ci si vede stasera, allora." "A stasera, Gwen" rispose lui, con un sorriso dolcissimo. Le due ragazze svoltarono nel corridoio sulla sinistra, dirette verso l'aula di Aritmanzia. Gwen e Lily si scambiarono un'occhiata d'intesa, e quest'ultima sembrò capire perfettamente i pensieri dell'amica: una punizione insieme a Sirius non sarebbe stata certo una tortura.
"Chissà che fine ha fatto Samantha?" sussurrò Gwen a Lily; avevano appena preso posto nell'aula di Pozioni, e Samantha non era ancora arrivata. Il professor Rotfeld, puntualissimo come sempre, aveva già ordinato di chiudere la porta. "Arriverà, Gwen, lo sai che lei è sempre in ritardo!" "Sì, ma non a lezione!" replicò la ragazza, in tono preoccupato. "Ma perché devi sempre vedere qualcosa di strano in ogni cosa?" chiese Lily, esasperata. "Non so. forse perché amo il mistero." In quel momento, Samantha irruppe nell'aula; aveva l'aria stravolta, di chi ha passato la notte in bianco, tormentata da mille pensieri. "Mi scusi, professore. sono veramente dispiaciuta." "Non faccia tante storie e prenda posto, signorina Hallaway" commentò sbrigativamente l'insegnante, con la solita aria arcigna. Dalle ultime file di banchi, si udì un rumore di risate soffocate; Gwen si voltò e vide Sirius e James, molto rossi in volto, che ridacchiavano silenziosamente, e si chiese chi, o cosa fosse questa volta l'oggetto del loro divertimento. Samantha prese posto davanti a Lily e Gwen, senza degnarle di un saluto. Gwen scoccò un'occhiata interrogativa a Lily, che alzò le spalle, con aria perplessa. "Ok, questa volta ti do ragione, Gwen" disse Lily a bassa voce "c'è qualcosa che non va." "Qualcosa?! Tu questo lo chiami qualcosa?!" "Gwen, ti prego, non essere così catastrofica!" "Non sono catastrofica! Sono realista! È diverso! E se tu non mi credi non mi interessa, io non." "Signorina Jones!" gridò Rotfeld all'improvviso; Gwen tacque. "Preferisce la cattedra per la sua conferenza?" Gwen lo fissò, senza parole. "Cinque punti in meno per Grifondoro. E la prossima volta sarà una punizione." Gwen non rispose, e continuò a mescolare la propria pozione. "Non fai onore a Grifondoro, eh, Jones?" le sussurrò Piton in tono untuoso, a due banchi di distanza. Lei lo fulminò con lo sguardo. "Di certo tu non ne fai a Serpeverde." Lui finse di non aver sentito, e continuò a concentrarsi sulla pozione; Gwen stava per ribattere ancora, ma un'occhiata eloquente di Lily la convinse a tacere. Gwen non parlò per tutto il resto dell'ora; alla fine della lezione, portò il calderone alla cattedra; era particolarmente soddisfatta della pozione che aveva preparato, era praticamente perfetta. Appena posò il calderone, Piton le si avvicinò, ed esitò nel posare il proprio calderone accanto al suo; Gwen, insospettita, non si allontanò troppo; Piton era ancora lì alla cattedra, e rovistava furtivamente dentro alla tasca delle divisa. Gwen si voltò appena in tempo per vederlo versare il contenuto di una provetta dentro al suo calderone. "Tu!" gridò la ragazza, marciando verso di lui "Cosa hai fatto alla mia pozione?!" "Di cosa diavolo stai parlando, Jones?" chiese Piton, con aria indignata, nascondendo in fretta la provetta vuota dentro alla tasca. "Di quello che hai appena versato dentro alla MIA pozione!" Gwen indicò furiosamente la propria pozione che, da violetta, era diventata improvvisamente verde acido. "Non so di cosa tu stia parlando, Jones!" "Ma sei un bugiardo!" gridò Gwen, infuriata "Ti ho visto con i miei occhi!" "Signorina Jones!" gridò il professor Rotfeld, avvicinandosi rapidamente "Cos'è tutto questo baccano?!" "Lui!" strillò la ragazza, indicando nervosamente Piton, che non batteva ciglio "Ha appena versato qualcosa nella mia pozione! Guardi di che colore è diventata!" Il professor Rotfeld si chinò distrattamente sul calderone, poi volse lo sguardo su Gwen. "Signorina Jones, attribuire la colpa delle proprie inadempienze ad altri è un atto molto grave" "Ma." "E deve essere punito. Detenzione. Questa sera alle nove, a pulire la sala trofei." "Professore!" continuò lei, in tono supplichevole. "E vedi di non discutere, o la punizione si protrarrà per tutta la settimana." concluse il professore in tono gelido, senza darle possibilità di replica. Le labbra di Piton si arricciarono in un ghigno soddisfatto. Gwen aprì la bocca per ribattere, ma Lily la afferrò per un braccio e la trascinò fuori dall'aula. "Gwen, quante volte devo dirtelo che con Rotfeld non-devi-ribattere!" "Dovevo far passare la cosa sotto silenzio?! Tu stai scherzando!" "No, Gwen, non." Dall'aula, si sentì un'esplosione. Gwen e Lily, senza pensarci un minuto di più, si precipitarono dentro. Il sotterraneo era inondato da una coltre di fumo violetto; tutti gli studenti erano accalcati al centro della stanza, e molti di loro sembravano non riuscire a trattenere le risate. "Black!" urlò furiosamente Rotfeld, tossicchiando, ed emergendo dalla nube violacea che inondava la cattedra "Venti punti in meno per Grifondoro! E detenzione anche per te! E ora fuori, tutti!" Gli studenti si affrettarono ad uscire dal sotterraneo; non appena si trovarono nel corridoio principale, Gwen e Lily raggiunsero Sirius, James, Remus e Peter; tutti e quattro si stavano semplicemente sbellicando dalle risate. "Cosa avete combinato stavolta?" chiese Lily in tono molto sospettoso. "Sirius." balbettò James, tra una risata e l'altra "è stato pazzesco." "Cosa diavolo hai fatto, Sirius?" insistette Lily, in tono severo. Dovette aspettare che i quattro si fossero ripresi per ricevere una risposta. "Ho fatto esplodere il calderone di Piton." "Ma, Sirius. era una pozione riducente." disse la ragazza, molto meravigliata. "Appunto" replicò Sirius, con un sorriso astuto "il piccolo Snivellus non farà danni almeno per oggi.". Lui, James, Remus e Peter scoppiarono di nuovo a ridere e, dopo pochi secondi, anche Lily e Gwen non riuscirono più a trattenersi. "Sirius" continuò Lily, dopo un po' "Rotfeld ti ha punito?" "Sì, sono in detenzione stasera, alle nove. Devo pulire la sala trofei. ci sarai anche tu, vero, Gwen?" La ragazza si voltò verso di lui e, incrociando il suo sguardo, sentì qualcosa sprofondarle nello stomaco. "Sì. ci si vede stasera, allora." "A stasera, Gwen" rispose lui, con un sorriso dolcissimo. Le due ragazze svoltarono nel corridoio sulla sinistra, dirette verso l'aula di Aritmanzia. Gwen e Lily si scambiarono un'occhiata d'intesa, e quest'ultima sembrò capire perfettamente i pensieri dell'amica: una punizione insieme a Sirius non sarebbe stata certo una tortura.
