Dalla trasformazione che cancellò la Terra di Mezzo, rimodellandola per farne un luogo ove soltanto gli uomini potessero vivere, ad oggi sono stati rinvenuti moltissimi racconti. Alcuni di questi racconti narrano vicende precedenti numerosi anni alla Guerra dell'Anello; altri riportano episodi di ciò che seguì.
Pochi, però, tanto esigui da passare come poetiche interpretazioni dell'immaginario popolare, che voleva Bilbo sposato ed i suoi conoscenti tutti felici sino alla fine, cambiano l'iter della storia. I puristi le rifiutano sdegnosamente, senza donare loro alcuna possibilità.
Eppure, chi potrebbe immaginare che la storia tanto conosciuta non ha mai avuto luogo? O meglio, ha avuto luogo… e al contempo no. Ciò che noi conosciamo comunemente dell'Unico e di coloro che si adoperarono per distruggerlo è solo una reminiscenza di ciò che sarebbe potuto accadere, e che non accadde più quando a Frodo Baggins parve di risvegliarsi da un sogno. Non più nella terra dei Valar: bensì, come se davvero si fosse trattato di uno scherzo del sonno, nella bella, pastorale Contea.
Non si dice che Bilbo Baggins, suo zio, si sia sposato; oppure che Samvise non si sia mai innamorato di Rosie Cotton, o che non abbia accompagnato il Portatore dell'Anello fino ai piedi del Monte Fato.
Io ho trovato la vera versione, dimenticata dai secoli, scritta in un'unica copia e soppiantata dal vero prodotto dell'immaginazione collettiva, cioè la storia che tutti conoscono, vagheggiano, per cui si commuovono. Forse il Libro Azzurro è stato sostituito con sollecitudine dal Libro Rosso (che Frodo e Bilbo vollero stendere ugualmente, in onore della memoria) perché più banale. L'eroe parte debole, ingenuo, cresce e diviene adulto, capace di badare a se stesso, e di amare con sentimento incrollabile. Una storia come tante altre. Dov'è la nobiltà del sacrificio, il coraggio della rinuncia alle persone ed ai luoghi amati?
Eppure, per una volta, la vicenda si è conclusa nel migliore dei modi. Dite pure banale, dite pure prevedibile. Non vi può essere ricordo più felice di questo per coloro che l'hanno vissuto. La sorte non è soltanto infelicità, malinconia. Qualche volta capovolge la sua ricca cornucopia, lasciando che ogni sua benedizione cada sulle teste dei fortunati mortali.
La dolce mano di Elanor, consigliata da Sam, da Gandalf, e dall'affetto che portava allo zio e alla sua splendida sposa, celò il nome di Silmariën e curò l'edizione del Libro Rosso affinché nulla, nessuno potesse turbare la loro felicità. Tale è rimasto.
