UN LEONE
(P.d.v. Rinoa Heartilly) Non voglio tornare a casa, voglio stare solo con te. Anche se non vedremo mai più i nostri amici, anche se vivremo solo nel ricordo che tu tanto detesti, non voglio tornare a casa. Perché quando arriveremo, non potremo più stare insieme, perché non sono più quella di un tempo. Sono una strega. Ho visto lo sguardo che avete riservato ad Edea al Garden di Galbadia, alla donna che vi ha cresciuto, che aveteamato e che adesso dovevate combattere. Ho visto ed ho capito quanto era difficile per voi combattere contro un nemico che non volevate. Ho visto l'amarezza, il dolore di sapere che una donna capace di tanto amore ora era capace di tanto odio da voler distruggere il mondo. Non voglio che mi guardiate con quegli occhi, non lo potrei sopportare. Non voglio che mi odiate, non voglio che mi combattiate. Voglio che mi ricordiate come la ragazza dei Gufi del bosco, che dipingeva male i modellini dei treni per dimostrarel'odio verso il suo dittatore. Voglio che mi ricordiate come la ragazza che vi ha aiutato ad evadere e a salvare il Garden. Voglio che mi ricordiate come l'amica per cui avete promesso di combattere al Garden di Trabia. Ma la navicella è già atterrata, Squall mi precede sulla scala. Al di sopra delle sue spalle, posso vedere gli uomini di Esthar che mi aspettano e che, lo so, vogliono portarmi via da lui, dai miei amici, dalla mia vita. Squall si volta, mi guarda, leggo una domanda nei suoi occhi. Mi nascondo dietro di lui, mi sento al sicuro quando sono con lui. Anche nello spazio, quando mi stringeva, anche se sapevo che potevamo morire, mi sentivo al sicuro, perché avevo sentito la sua voce nella mia mente, perché lui era lì, e mi bastava. "Strega Rinoa, discendente del grande Hyne. La preghiamo di non sprigionare i suoi poteri magici." Le parole della guardia sono come uno schiaffo. Non mi importa di essere riverita come una strega. Per me i miei nuovi poteri sono solo un ostacolo tra me e i miei amici, e li sprigionerei solo se servisse per stare con loro. Ma non servirebbe, lo so. "Per il bene del mondo siamo costretti a sigillare i suoi poteri." Annuisco, lo so quello che devo fare. Lasciare tutti prima che mi odino, che mi temano, prima di leggere nel loro sguardo non l'affetto ma la paura. Devo lasciare Squall prima che Artemisia mi metta contro di lui e mi costringa a combatterlo. Ma prima devo dirgli quello che Artemisia vuole fare, devo spiegargli perché lo sto lasciando. Devo fargli capire che è giusto che sia così. "Va bene..." riesco a trovare la forza di mormorare. So cosa vuol dire sigillare i miei poteri. Rinchiudermi nella macchina di Odine, la leggendaria prigione di cristallo dove vengono rinchiuse tutte le streghe, senza che possano avere contatti con il mondo. Io non potrò parlare con i miei amici, non potrò più parlare con lui....e cercare di farlo sorridere. "Grazie per essere stata comprensiva. Vuole dire qualcosa la suo amico?" Amico....se solo sapesse cosa io provo per lui, cosa lui ha fatto per me, se sapesse che si è buttato nello spazio per salvarmi...lo chiamerebbe solo amico? Io stessa potrei continuare a chiamarlo solo amico? Ormai è arrivato il momento che ho tanto temuto. Devo dirgli addio. Mi volto, lo guardo, ma è così difficile parlare guardandolo negli occhi... "La compressione temporale. Nello spazio io sono stata posseduta da una strega." Mi volto, non riesco a reggere il suo sguardo, che mi domanda perché me ne vado. Mi volto perché non riuscirei a rispondergli, nemmeno io so perché lo sto lasciando. O forse, sì, lo so. Lo lascio per salvarlo da Artemisia, lo lascio per salvare questo mondo solo perché lui ci vive. "Era Artemisia, la strega del futuro." Le parole escono sempre più difficilmente. "Il suo obiettivo è la compressione temporale. In quella dimensione solo Artemisia può sopravvivere. Lei sta usando il mio corpo per raggiungere i suoi fini. Non voglio essere usata per i suoi obiettivi malvagi." I suoi occhi mi chiedono ancora perché. Ma io non lo so, non so perché Edea ha passato i suoi poteri a me, non so perché Artemisia vuole comprimere il tempo, non so perché lo sto lasciando se con lui mi sento sicura, se solo con lui mi sento bene. "Portatemi via." Mi stupisce la fermezza con cui ho pronunciato queste parole, dentro sono sconvolta. Non ho avuto il coraggio di dirgli addio, lo sto lasciando, lo sto ferendo come la ragazza che considerava sua sorella quando era bambino. Si è affezionato a me, e io lo abbandono. "Andiamo. Avrai dimora presso il palazzo della strega." Dimora....per me la mia dimora era il Garden, dove potevo stare con i miei amici, con lui....non avrò più una dimora, una strega non ha dimora. Sarò soltanto imprigionata per non poter vedere l'odio negli occhi della gente, la paura al mio passaggio. In fondo, sono grata a questa donna che per la prima volta si è rivolta a me come a una ragazza, non come alla strega. Seguo le guardie verso la macchina che mi porterà via, ma non posso andarmene senza guardarlo un'ultima volta, senza dirgli veramente perché me ne vado, senza la gente intorno che ci guarda e ci ascolta. Mi fermo e mi volto. E' così bello e così triste...ed è colpa mia. Inconsciamente stringo l'anello che tengo al collo. E' così strano...una volta c'era solo l'anello di mia madre e mi faceva sentire meno sola stringerlo. Ora che c'è anche il suo, mi fa sentire più forte. E con questa forza che ho preso la mia decisione. Sto per andarmene quando sento la sua voce. "Rinoa, non andare!" No, Squall, non rendermi le cose così difficili. Volevo che tu pensassi che lo facevo per il mondo, mentre lo sto facendo solo per me, per non soffrire di più, per non combattere contro di voi, contro di te. Lo sto facendo per te... "Voglio sparire prima che tutti mi odino, prima che mi temano." Gliel'ho detto oramai. Lo sa perché me ne vado, lo sa perché lo lascio. Si avvicina e mi sento tremare. Non voglio che mi tocchi, non avrei più la forza di andare, e invece devo farlo. Sarò per voi solo la Rinoa che avete conosciuto prima. Per voi sarà come se io fossi morta quel giorno al Garden di Galbadia. Ma ho ancora qualcosa di vostro, o meglio ho qualcosa di suo. "Ah, devo ridarti l'anello." E così non avrò più niente che mi ricordi voi, il Garden. Che mi ricordi te. "Non importa. Tienilo tu." Non ci posso credere. "Davvero?" La mia voce trema un po', quando riesco a guardarlo negli occhi. "S" A questo punto mi volto, me ne devo andare oramai, le guardie mi aspettano. Lo guardo ancora per un attimo, l'ultimo sguardo. Sì, è quello che devo fare, mi dico mentre salgo la scalinata del Palazzo della strega. Ma mentre chiudono il gioiello di cristallo mi sento morire. Mi dispiace Squall, non sono un leone, mentre stringo tra le dita il suo anello. Era un pegno d'amore, Squall? Me l'hai lasciato perché mi ricordasse sempre quello che hai fatto per me? Questo abbandono è il mio pegno d'amore. Ti ho lasciato perché ti amo, perché finché io rimarrò qua imprigionata il mondo sarà salvo, e il mondo merita di essere salvato solo perché tu ci vivi. Ti giudicavo così male all'inizio, credevo che tu fossi solo un debole, che avrebbe seguito ciecamente gli ordini che ti venivano dati. Eri solo uno stupido mercenario, senza ideali, disposto a combattere per me adesso ma a combattere per il governo galbadiano se solo te l'avessero ordinato. Ma hai rischiato la tua vita per me. Nessuno l'aveva mai fatto. Potevi lasciarmi là a rischiare di cadere dal giardino del Garden, ma mi hai salvato. Potevi lasciarmi là fuori nello spazio, ma sei uscito per prendermi. Potevi odiarmi perché sono una strega, ma mi hai chiesto di restare. Solo ora capisco che tu sei davvero un leone, non come me. Vorrei tanto essere ancora con te, come nella navicella spaziale, quando non pensavo a niente se non a te. E invece sono qui da sola, isolata, e ho paura, ho tanta paura che il mondo mi odi già, che tu mi odi. Ma sei lì davanti a me, discuti con gli ingegneri, l'unica cosa che capisco è voglio Rinoa indietro. Zell e Quistis mostrano le loro armi, mentre tu vieni a salvarmi. Non mi importa niente ora del mondo, di Artemisia, della compressione temporale. Il vetro si rompe distrutto dal tuo gunblade. E tu sei lì a braccia aperte e mi stringi adesso. Io mi dimentico di tutto, dello spazio, della paura, perché se tu sei qui, se voi tutti siete qui vuol dire che non mi odiate, che per voi rimango Rinoa. "Non ti importa se...sono una strega?" Ti guardo negli occhi, stai quasi sorridendo. Scuoti piano la testa. "No, non ha importanza..." Mi stringi ancora. E stavolta, mi sento davvero un leone, come te.