Capitolo 1: Lutishaaaaaaaaaah!!!!!!!!

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-Codaliscia, presto, sta per arrivare! Pulisci qua! Riordina lì! Gratta e netta!- La preoccupazione di Voldemort era ormai sfociata in puro terrore, mentre le lancette dell'orologio erano sempre più vicine a segnare le sette, ora in cui sarebbe arrivato la suocera.

Codaliscia e Voldemort indossavano due vecchia tenute rosa da domestica, e pulivano sia con la bacchetta che con il piumino ogni angolo dell'Antro.

- Presto, nascondi quelle pozioni! Lo sai che a Lutisha ( NdLettori, da ora in poi NdL: accidenti! Con un nome del genere, per forza si fa paura!) non piacciono i veleni lasciati in giro! Oddio!- disse Voldemort, guardando l'orologio da polso ( NdVoldy: uno swatch ultimo modello, si sa che al giorno d'oggi i cattivi devono essere alla moda...)

- Mancano solo tre minuti! Presto, togli la polvere da lì, Codaliscia!-

- Sarà fatto, padrone!-

-E poi anche... cazzo, arriva!-gridò Voldemort, inchinandosi.

Una persona si stava materializzando nell'Antro, ma non in modo normale.Per prima cosa, un immenso fascio di luce nera sfociò dal pavimento insieme ad alcuni pipistrelli. La sala si riempì della musica dei cattivi di Star Wars ( era una della saghe preferite di Voldy, ma purtroppo lì nell'antro la TV prendeva solo un canale Cinque e aveva dovuto rinunciarvi anni addietro. Prima, però, la sua camera da letto era cosparsa di poster di Darth Fener...) e un tappeto nero orlato d'argento si srotolò dal cilindro di luce, che si stava spegnendo. Una figura ammantata , sempre di nero iniziò a camminare altezzosamente verso Voldemort, con dietro quello che sembrava.... un piccolo basilisco con gli occhiali da sole.

La donna era altissima, il viso sottile e tirato lasciava ben in vista i segni di almeno una ventina di lifting, benché si notasse che era piuttosto vecchia . Portava anch'essa occhiali da sole, uguali a quelli del suo piccolo... *ehm*... Basilisco ( NdA: Sono animali domestici fantastici!) .

- Puoi alzarti Tom.- disse, guardando il genero dall'alto verso il basso.

- Benvenuta nella mia umile di...dimora..., Lu...Lutisha. - balbettò Voldemort. - Spero che il Vostro soggiorno qui sarà....-

- Taglia corto, Tom, ho fame!- sentenziò la donna. - Cosa c'è per cena!?-

- Cos... cazzo, la cena!- Voldemort imprecò sottovoce , diventando pallido più di quanto lo fosse già di suo. Ma Lutisha lo sentì, e con voce fredda, quasi distaccata, ma calmissima, scandì:

-Non hai preparato la cena, Tom caro?-

- N...no...- mormorò Voldemort, ri-inchinandosi davanti a Lutisha. -Scu...scusa.-

- Ed ora cosa pensi che mangeremo io e William?- continuò accennando al Basilisco, la suocera, sempre nel suo finto tono dolce.

-Non...non lo so.- mormorò Voldemort, quasi piagnucolando dalla paura.

-Ok. Fuori le mani.- disse Lutisha. - No, ti prego, le mani no, Lutisha!- mugolò Voldemort. - Poche storie. -

Voldemort porse la mani pallide, tremando.

- Bene.- Lutisha alzò la bacchetta magica. - Punitius Manum! -

In un attimo, la bacchetta si allungò e diventò una sottile striscia di acciaio INOX. Lutisha, allora, incominciò a... a....

... a bacchettare Voldemort ( NdA: Questa è cattiveria!) sulle mani!

- Soffri in silenzio, non dire una parola.-

Voldemort stette muto come un pesce per tutti i dieci minuti della punizione. Poi, Lutisha fece tornare normale la bacchetta.

-E ora corri a cucinare! Fila!-

Voldemort, preso Codaliscia, si avviò sconfitto verso la cucina.

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Eeeh... il nostro Signore Oscuro non se la passa poi tanto bene, eh? Ma ora lo vedrete ai fornelli... alla prossima, con il capitolo "Le Preparazioni Senza Perdono"!