2 - San Pedro Gõuillo –

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Il mattino dopo, il risveglio fu veramente brusco per tutti. La signora Weasley correva su e giù per la casa cercando di non dimenticare nulla, il signor Weasley legava insieme i bauli per poterli trasportare meglio con un solo Incantesimo di Locomozione, le ragazze stavano nel bagno delle ore tra gli sbuffi di Ron e Harry, ancora mezzi addormentati. Fred e George, dal canto loro, dormivano ancora della grossa.Il tutto alle cinque di mattina, con il cielo che ancora era buio. Alla fine, quando ormai Ron minacciava di buttar giù la porta del bagno, le ragazze uscirono , coi capelli bagnati, ma furono fermate subito dalla signora Weasley che glieli asciugò con un incantesimo (- Non potete pensare di uscire così! Vi buschereste un raffreddore!-) . Dopo pochi minuti da quando vi erano entrati, Harry e Ron erano già fuori dal bagno, pronti e vestiti.

- Avete fatto presto!- esclamò Hermione, vedendoli uscire.

- Non siamo noi che abbiamo fatto presto...- replicò acido Ron - ...ma siete voi che c'avete messo dei secoli! Ma mi spiegate cosa avevate da fare in bagno per tutto quel tempo!?-

- Quando sarai donna, capirai!- gli rispose ancora più acida Ginny.

Quando scesero per la colazione, trovarono i coniugi Weasley vestiti nel loro migliore stile Babbano. La signora Weasley portava un gonnellone verdolino ed un golfino blu, il signor Weasley i pantaloni di una tuta e sopra una camicia. Il tutto sovrastato da un giubbotto marrone. Harry ed Hermione si trattennero dal ridere quando li videro, e diedero volentieri alcuni consigli ai due sulla moda del mondo dei non-maghi.

Dopo colazione, Arthur Weasley gettò sui bauli l'Incantesimo di Locomozione,e disse che era pronto per partire insieme a Ron, Ginny, Harry ed Hermione. La signora Weasley li avrebbe raggiunti più tardi con i gemelli.

- Andiamo,ragazzi! Col dell'Ermellino ci aspetta!- esclamò raggiante il padre di Ron.

- Eccoci!- disse Ron . - Pronti a partire!-

Harry era al suo fianco, indossava una giacca a vento e teneva la bacchetta nei Jeans. Dietro, Ginny e Hermione erano pronte .

Iniziarono a camminare lentamente. Parlarono poco per tutto il viaggio, tutti erano molto infreddoliti.

- Che ore sono?- chiese ad un certo punto il signor Weasley.

- Lei sei e mezza!- rispose Harry, guardando l'orologio.

Tutta quella camminata ricordava veramente tanto la partenza per la Coppa del Mondo di Quidditch, l'anno prima.

Quando ormai i primi raggi del sole lambivamo la pelle degli stanchi camminatori, finalmente il signor Weasley disse: - Siamo arrivati. Ora, non ci resta che trovare la Passaporta, sarà nascosta in mezzo ai cespugli, sicuramente.-

-Non ne potevo più.. finalmente..- ansimò Ron.

Harry si sedette per terra un attimo, per riprendere forze, e così fecero le ragazze. Poi si mise a cercare la Passaporta.

Subito dopo, apparvero, con un sonoro crack, i gemelli e la signora Weasley.

-Eccoci arrivati!- disse Fred.

- Fatto buona passeggiatina, Ronnie?- chiese George in modo canzonatorio.

- Zitto!-

- Oh, siamo stanchi? Eh beh, dopo tutto quel cammino...- continuò Fred.

- Fred... George... smettetela immediatamente!- intimò la signora Weasley.

- L' ho trovata! - gridò ad un tratto il signor Weasley, tenendo alto in mano uno specchio scheggiato. - L 'ho trovata! E' la Passaporta! Venite qui, presto! Sono quasi le sette e venti!-

Immediatamente tutti furono attorno allo strano oggetto. Il signor Weasley teneva ancora i bauli legati incantati con la bacchetta.

- E' quasi ora... tre.. due... uno,...via!-

Al via, Harry premette col dito sopra lo specchio, aspettandosi il familiare strappo sotto l'ombelico. Ma questo non venne. Harry, fissò l'oggetto perplesso, e Ron sembrava capirci meno di lui.

- Ma che diav...aah!-

All'improvviso, una faccia di donna era apparsa nello specchio. Sembrava fosse un immagine registrata.

- Queste è una Passaporta Internazionale per la Spagna- esordì la donna, con voce fredda.

- Per favore eseguire Incantesimo di Identità per poter partire, grazie.-

- Cosa ha detto di fare...? - chiesero tutti in coro, rivolti al signor Weasley.

- Dovete fare l'Incantesimo di Identità, per espatriare.- rispose lui. - E' un po' come il passamorto dei Babbani ...-

- Passaporto, non morto! lo corresse Hermione.

- Ah, si? Bè, insomma, dovete alzare la bacchetta e dire "Identitius"! Non vi preoccupate, le magie di identità sono concesse anche ai maghi minorenni! Allora, uno, due tre... -

- Identitius!- dissero tutti, alzando le bacchette.

Subito, da queste si levarono vari sbuffi di fumo, formando un ritratto perfetto del loro proprietario. Alcune scritte argentee apparvero sotto quelle specie di foto, galleggianti in aria... - Harry James Potter, espatrio concesso.... Hermione Granger, espatrio concesso.... - iniziò la voce fredda.

- Fred Weasley, espatrio concesso.... George Weasley, espatrio concesso... Virginia "Ginny" Weasley, espatrio concesso... Ronald "Ron" Weasley, espatrio concesso... Arthur Weasley, espatrio concesso....Molly Weasley, espatrio concesso...- concluse. Dopo una pausa infinitesimale , la voce disse - Prego toccare la Passaporta entro tre secondi... due... uno... via!- Quando Harry toccò lo specchio, insieme agli altri, sentì finalmente il familiare strappo all'altezza dell'ombelico, i suoi piedi si sollevarono da terra ed incominciò a viaggiare in un turbinio di luci e colori.

Era partito.
*

Dopo pochi secondi, la piccola comitiva ricadde pesantemente in una specie di giardinetto abbandonato. Dietro di loro, una folta vegetazione tropicale sbarrava la strada, mentre davanti si ergeva uno steccato. Sopra di esso, un malandato cartello di legno indicava la destra, e sopra, in spagnolo, c'era scritto "Alla Spiaggia". Infatti, a pochi passi in quella direzione, vi era l'uscita da quel fazzoletto d'erba.

- Beh, direi che siamo arrivati...- esordì allegro Fred .

- E senti qua che caldo!- continuò raggiante George. In effetti c'era una temperatura veramente estiva per essere dicembre. Harry la stimò attorno ai trenta gradi centigradi.

- E abbiamo fatto anche un atterraggio stranamente morbido... - continuò George.

- Già, chissà perché?- si chiese Fred.

La risposta gli fu subito data. Da un punto imprecisato sotto di loro, una voce soffocata gemette. Harry la riconobbe subito.

- Ron!- esclamò - Ehi, alzatevi!- disse poi rivolto a Fred e George. - Siete... siete... caduti sopra ron!-

I gemelli balzarono in piedi e, sotto di loro, Ron si alzò da terra, dove era steso bocconi, sputacchiando erba dalla bocca.

- Umpfff.... Ptff.. pfui! Maledette Passaporte!- ringhiò il ragazzo.

I gemelli intanto ridevano a crepapelle, mentre la signora Weasley stava ripulendo il figlio con un fazzoletto.

- Smettetela di ridere, voi! Magari si è fatto male!- urlò Hermione.

Fred e George si zittirono all'istante, stupiti dall'improvvisa premura della ragazza ne confronti di Ron. Anche lui per qualche secondo ne rimase interdetto, (gli si arrossarono le orecchie) ma poi, con più disinvoltura possibile, sentenziò, divincolandosi dalla stretta materna :

- Ora basta, mamma! Non è niente!-

- Bene!- disse allora il signor Weasley. - Ora i bauli dovremo trainarli a mano, perché per arrivare a San Pedro dobbiamo attraversare una spiaggia Babbana, quindi... niente incantesimi!-

- Uffa... - sbuffò Fred.

Poco dopo, la comitiva era in cammino attraverso la spiaggia. La sabbia era bianca, meravigliosa, e l'acqua risplendeva di un blu cristallino.

- Aah.. la Spagna!- sospirò Hermione.

Molte donne e ragazzi che affollavano la zona furono incuriositi dal piccolo gruppetto di maghi. Harry pensò che non avevano tutti i torti: come potevano passare inosservate sei persone trainanti dei grossi bauli e delle gabbie contenenti civette, nel bel mezzo di una spiaggia turistica Babbana?

Finalmente, in prossimità delle cabine per cambiarsi, il signor Weasley si fermò. Fu allora che a Hermione venne un dubbio.

- Ma... signor Weasley... come facciamo ad entrare a San Pedro?-

- Ora vedrai...- rispose lui. - Dunque... bisogna trovare la cabina numero 36... eccola! Laggiù in fondo!- disse, indicando una cabina un po' più grossa e seminascosta dalla vegetazione. Subito il gruppetto la raggiunse.

- Su avanti! Entrate!- disse il signor Weasley, spingendoli dentro. Era strano come potessero entrarci tutti loro più i loro bauli: stavano stretti, certo, ma ci stavano.

Harry ci capiva sempre meno. Come avrebbe potuto una cabina per cambiarsi di legno portarli a San Pedro Gõuillo? Forse era un paese sotterraneo , e la cabina era in realtà un ascensore, come al Ministero della Magia Britannico? A quel pensiero ebbe il terrore di dover passare una vacanza sottoterra. Ma era un'ipotesi assurda, così non ci pensò più.

Quando tutti furono entrati, il signor Weasley chiuse la porta.

- Tutti dentro?- chiese, rivolto al gruppo.

Ci fu un mormorio d'assenso.

- Bene, allora andiamo!- esclamò, ed infilò la bacchetta nella serratura della porta, come se fosse una chiave. Tutti si chiedevano cosa stesse per fare.

- Uno...due..TRE!- disse, e ruotò forte la bacchetta nella toppa.

Ci fu uno strano suono, come un campanellino. Dalla serratura uscirono un sacco di scintille rosse e oro, e la cabina fece un buffo giro su stessa. Ron era visibilmente meravigliato, ma mai quanto Harry ed Hermione.

Dopo circa tre secondi, la cabina si fermò, ed il signor Weasley aprì la porta. Un fiotto di luce invase l'angustio spazio.

- Beh... benvenuti a San Pedro Gõuillo!- disse, raggiante.

*

Appena Harry uscì dalla cabina, rimase di stucco. Anche Ron , Hermione ed il resto della comitiva rimasero come pietrificati.

Si trovavano su una spiaggia completamente popolata da maghi. Palle di sabbia stregate inseguivano le persone. Degli ombrelloni capaci di muoversi da soli ruotavano seguendo la direzione del Sole. Maghi e streghe portavano costumi magici d'ogni tipo. Harry notò che il costume che lui e Ron avevano acquistato a Diagon Alley andava molto di moda: molti ragazzini lo indossavano. Tutte le persone erano abbronzate, nessuna esclusa. Harry, in confronto agli altri maghi, si sentiva pallido come un cencio.

Ma la cosa che più lo colpì fu il villaggio. Dove il tratto di spiaggia terminava, si innalzava un promontorio lussureggiante, e un bellissimo paesino vi era arroccato. Molte stradine salivano il monte e si insinuavano tra le abitazioni, come tanti serpenti. Le case erano tutte bianche, dal tetto piatto. Alcune, molto grosse, avevano anche un giardino ed una piscina.

Anche i gemelli furono colpiti da questo spettacolo.

- Wow...mai visto niente di simile!- Esclamò Fred.

- Nemmeno io, fratello...- continuò George.

Tutti rimasero ad ammirare San Pedro Gõuillo per almeno un minuto, fin quando una voce con un forte accento spagnolo non richiamò l'attenzione del signor Weasley.

- Siete voi il senõr e la senõrita Weasley?- chiese.

Un mago sui venticinque anni, alto e fortemente abbronzato, avanzava verso di loro. Aveva indosso una camicia hawaiana sbottonata, un costume da bagno rosso ed i sandali. Ginny notò subito i capelli, riccioli corti e biondi, ed i suoi occhi azzurri come il mare che avevano appena ammirato. Nella tasca destra dei suoi calzoncini stava una bacchetta magica color sabbia. Arrivato al signor Weasley, gli strinse vigorosamente la mano.

- Benvenuti a San Pedro Gõuillo, hombres!- esclamò. - Piacere di conoscerla! Io sono Pablo! Pablo Seneras! Ci siamo sentiti via gufo per la sistemazione! Si ricorda?-

-Certo!- rispose il signor Weasley. - Mi permetta di presentargli la mia famiglia! Allora, questi sono i miei figli Fred e George...-

- Salve...- dissero i gemelli.

-...questo è Ron...mia moglie Molly.... Mia figlia Ginny!- concluse.

- Piacere di conoscerti, Ginny!- disse sorridente Pablo.

- P...Piacere... mio...- balbettò Ginny, arrossendo violentemente.

- Questi, invece, sono degli amici....- continuò il signor Weasley, accennando a Harry e Hermione. - Hermione Granger... e... Harry Potter.-

Come previsto, al nome di Harry gli occhi di Pablo si sgranarono e saettarono sulla cicatrice.

Ad Harry ciò non diede particolarmente fastidio, ci era abituato. Ma non pensava, a dir la verità, che la sua fama fosse arrivata fino in Spagna.

-Tu...tu..sei... Harry Potter?!- chiese, incredulo.

- Si.- rispose Harry.

- Caramba! Che piacere incontrarti! E' un onore!- continuò, stringendogli la mano talmente forte che Harry temette di vedersela staccare.

- Veramente... veramente un onore.... Io mai avrei immaginato...- continuava Pablo.

- Pablo!- lo interruppe accigliata Molly Weasley - Penso che ora abbiamo finito con le presentazioni! Ci potrebbe condurre al nostro alloggio?-

-Eh?! Oh, si certo! E' in cima a Via Buena Vista! Seguitemi! Ah, permettete...- disse, agitando la bacchetta contro i bauli

- Baule Locomotor!-.

Pablo, trascinando i bauli con il suo incantesimo, iniziò a guidare la comitiva attraverso uno stradello che saliva su per il villaggio. Le strade erano gremite di maghi e streghe in costume, nessuno aveva il mantello.

Salirono sempre più in alto sulla via principale, fino a che arrivarono in cima al paese. La vista era magnifica. Harry si guardò intorno in cerca della casa, ma vide solo due edifici che facevano angolo e chiudevano la via. Entrambi erano già occupati da altre persone, e perciò non potevano essere i loro alloggi.

Poi, con la coda nell'occhio, Harry vide Pablo sussurrare qualcosa nell'orecchio al signor Weasley, che stava tirando fuori un foglietto, che lesse e passò agli altri.

A quel punto, capì.

Silente doveva aver fatto l'Incanto Fidelius anche su questa casa, pensò. Era ovvio, Voldemort lo avrebbe potuto benissimo trovare anche lì, se non avessero preso qualche precauzione. Quando arrivò a lui il foglietto, Harry imparò subito a memoria questa frase, scritta con la serrata grafia del Preside. Aveva fatto la stessa cosa a Grimmauld Place, qualche mese prima. - La casa vacanze dove risiede Harry Potter è in Via Buena Vista 32, San Pedro Gõuillo, Spagna. - pensò.

Subito, all'angolo della via, tra i numeri 31 e 33, apparve una porta di legno, e, con gran sorpresa di Harry, anche un terrazzo. Era come se un'altra casa si fosse gonfiata tra i due edifici.

- Ecco qua!- disse il signor Weasley. - Questa sarà la nostra casa! Su, ora entrate pure a sistemarvi mentre io scambio ancora due chiacchiere con Pablo per ambientarmi meglio...- - Ok! Dai, ragazzi, tutti dentro!- disse la signora Weasley, spingendo i ragazzi dentro la casa.

Appena varcato l'ingresso, Harry si trovò in una stanza che aveva il pavimento rivestito di parquet. In fondo, nell'angolo a destra, c'era un cucinotto abbastanza fornito. Subito la signora Weasley si mise ai fornelli. Nella parete, vi era un grosso camino in pietra, e, nell'angolo a sinistra, le scale a chiocciola per salire al piano superiore. Al centro della camera si trovava un tavolo, con molte sedie. Le uniche due finestre erano quelle accanto alla porta, che davano sulla via.

Harry, Ron Hermione , Ginny, George e Fred trascinarono i loro bauli fino al piano di sopra.

Appena salite le scale, si ritrovarono di nuovo in una stanza dal pavimento di legno. Stavolta, però, un enorme finestrone, che poi era una porta- finestra, illuminava la sala dando sul terrazzo, mentre sulla parte opposta c'erano tre porte. La centro della stanza vi erano qualche poltrona ed un bellissimo albero di Natale già decorato con fatine vive.

Ad Harry sembrò che , in parte, la casa fosse scavata nel promontorio.

I ragazzi e le ragazze si spartirono le camere. Harry, Fred, George e Ron sarebbero andati in quella a destra, le ragazze in quella a sinistra, ed il signor e la signora Weasley si sarebbero sistemati nella stanza centrale. Tutte e tre le camere avevano un bagno.

- Ooooh... - disse Ron, sedendosi sul letto a castello sotto Harry - Finalmente non dovremo dividere il bagno con quelle la! Eviteremo ore di coda!-

- Già... - disse Harry, sdraiandosi. - Un vera pacchia!-

- Puoi dirlo forte, amico!- concluse Fred.

- Ehi, ragazzi, perché non andiamo sul terrazzo?- propose George.

- Si!!! Dai!- disse Ron.- Dai, Harry, andiamo!?-

- Si! Certo!- rispose il ragazzo, scendendo con un balzo dal letto.

Appena i quattro furono sul terrazzo, ebbero sotto gli occhi un panorama mozzafiato.

Il balcone di quella casa era probabilmente il punto più alto di tutto San Pedro. Da lì si dominava su tutte le strade, poi, scendendo, si vedevano i tetti delle case, la spiaggia bianca ed infine lo sconfinato mare cristallino. Harry , al vedere lo splendido panorama da lassù, provava una felicità immensa. E così, mentre la brezza gli scompigliava i capelli, mise un braccio attorno alle spalle di Ron, e disse:

- Sa una cosa, amico mio? -

- Cosa?- chiese Ron.

- Credo proprio che questa sarà la più bella vacanza della mia vita.-

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