7 - Le parole di Pablo –

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La mattina dopo, Harry fu svegliato da Ron che gli urlava nell'orecchio:- Harry! Harry, i regali! Buon Natale! Andiamo, sveglia!-

- ..Io... cosa... ah, i regali! Buon natale anche a te!- rispose il ragazzo alzandosi dal letto lentamente. In salotto, sotto l'albero decorato con fatine vive, c'erano pile di doni. Sirius, i coniugi Weasley, Fred , George, Ginny ed Hermione erano già svegli. Fred aveva già aperto i suoi regali, e dopo un breve - Buon Natale - ad Harry e Ron si Smaterializzò. Nessuno ci fece caso, c'erano ormai troppo abituati.

Harry però, era preoccupato per lui: stava sicuramente andando da Consuelo, quella criminale. - Wow!- disse contento Ron, scartando quelli con il suo nome. - Harry, grazie!- disse, aprendo il dono dell'amico. - Un contachilometri per scope!-

- Di niente, Ron! Piuttosto grazie a te, questo mega pacco di Cioccorane ha un aspetto delizioso!-

- E questo è da parte mia!- disse Sirius, mettendo nelle mani di Harry il suo regalo. Quando il ragazzo lo aprì, scoprì che era una bellissima bussola da applicare alla scopa.

-Io..io.. grazie! E' magnifica!- disse.

- E ti dice anche dove ti trovi, a quanti chilometri è la città più vicina....- spiegò soddisfatto Sirius.

- Wow...- iniziò Harry estasiato. - E... questo è per te, da parte mia, di Ron e di Hermione- concluse, porgendo al padrino un pacco avvolto in carta marrone.

Sirius lo aprì. Era un bellissimo libro rilegato in pelle, dal titolo: " Animagus nei secoli: come sfruttare questa capacità"

Sirius contemplò il libro per una decina di secondi, prima di dire: - Grazie.. è bellissimo... grazie di cuore!-

Harry ricevette da Hermione una piuma per scrivere pregiata, dalla signora Weasley il solito assortimento di caramelle Mou e il maglione, stavolta color verdognolo.

- Beh...- disse la mamma di Ron quando Harry la andò a ringraziare -... Qui il maglione non ti servirà a molto, ma a Hogwarts fa ancora freddo!-

Dopo aver celebrato il Natale, tutti si prepararono per andare al mare. Non passò nemmeno un'ora , che Harry , Ron e Sirius erano già in acqua, nella loro piccola spiaggia nascosta. Hermione , ovviamente, era sotto l'ombrellone a leggere il suo pesante tomo, e Ginny stava cercando di tirare su il morale di George raccontando barzellette.

- E dai, George! Non puoi tenere il muso per tutta la vacanza! -

Ad un certo punto, Hermione alzò la testa dal libro, come se avesse avuto un'idea.

- Harry! Ron! Venite qui!- gridò rivolta ai due ragazzi che erano in acqua.

Harry e Ron la raggiunsero.

- Cosa c'è?- chiese curioso Ron - Hai trovato qualcosa?-

- No, però ho avuto un idea.- rispose la ragazza.

- Sentiamo.- disse Harry.

- Ecco.. non ho ancora trovato niente su questo libro.. perciò pensavo di chiedere ad una persona del luogo, che sicuramente saprà dirci qualcosa... insomma, avrete capito di chi parlo...-

- No, che non abbiamo capito, vuoi parlare per bene?!- gli rispose secco Ron.

- Oh, ma avete proprio dei cervelli degni di un troll ! Parlo di Pablo, è ovvio!-

Hermione aveva ragione. Chi conosceva meglio San Pedro, se non Pablo? Avrebbe potuto sicuramente dargli qualche informazione, pensò Harry.

- E' vero!- esclamò il ragazzo - Lui sicuramente saprà qualcosa!-

-Ma dove lo troviamo, adesso?- chiese dubbioso Ron.

-Da quel che so abita nello stesso edificio del suo bar in piazza.- rispose pronta Hermione. -Si, ma come ci arriviamo...-

- A piedi!- rispose Harry. - Diremo a tutti che vogliamo fare un giro per conto nostro, va tutto bene, no? -

- Uhm.. si, direi che mamma questa se la beve.- concluse Ron.

- Allora? Andiamo ora?- chiese Hermione.

- Sì!- disse Harry. - Ricordatevi che Fred è in mano a quella là!-

- E' vero!- esclamò Ron - Potrebbe fargli qualsiasi cosa!!-

- Allora dai, qualcuno dica che dobbiamo andare a fare un giro!- disse sbrigativa Hermione.

-La fai facile, tu...- iniziò Ron scettico - Ehi... mamma..- chiamò poi rivolto a sua madre.

La signora Weasley, che indossava un paio di occhialoni da sole, gli sorrise.

- Si, Ron?-

- Ecco.. vorremmo visitare un po' San Pedro.. possiamo andare adesso?-

Sua madre arricciò il labbro.

- Da soli? Ecco, non so se...-

- Andiamo, Molly! Hanno quindici anni!- la interruppe Sirius, sentendola.

- Beh, allora ok.... ma state attenti, capito!?-

- Si, mamma.... Ciao, a dopo!- rispose sollevato Ron.

- Comunque direi di non dire a Pablo di Consuelo: non so come potrebbe reagire.- propose Harry.

- Giusto!- affermò allora Hermione. - Ora, però, bisogna prima passare da casa...-

- Perché?- chiese Harry. Hermione gli rispose con una domanda.

- Avete intenzione andare in piazza in costume?-

*

Appena furono arrivati a casa, Harry, Ron ed Hermione si infilarono una maglietta, prima di iniziare a percorrere la via principale fino alla grande piazza di San Pedro. Erano circa le undici e mezza, ed era deserta: erano tutti o al mare o a festeggiare il Natale.

I tre amici non ci misero molto a trovare il Bar di Pablo. Infatti, in fondo alla piazza, un largo edificio bianco latte , con poche finestre, recava la grande insegna Bar Seneras . Sulla porta in legno c'era un cartello con scritto , in spagnolo, qualcosa che somigliava molto ad un chiuso.

- E adesso?- chiese Ron.- Chi di voi sa dove abita Pablo?-

- Ti ho già detto che abita qui accanto- rispose scocciata Hermione. Infatti, accanto alla porta del bar, ce n'era un'altra. Sotto il campanello, c'era una targhetta di bronzo con scritto Seneras. Harry suonò.

I tre ragazzi sussultarono al sentire l'abbaiare di un cane, seguito dai passi di Pablo.

- Bueno, Gonzales, Bueno....-

Pablo aprì la porta.Trovandosi davanti i tre ragazzi, assunse un'espressione piacevolmente sorpresa.

- Buenos Dia.... Oh, ciao, ragazzi! Che piacere vedervi qui! Venite, venite dentro... e oh, non abbiate paura di Gonzales, è tanto grosso quanto stupido... -

Infatti, i tre si erano bloccati alla vista di un enorme alano nero come la pece, grosso quasi come un vitello, che scodinzolava freneticamente . - Oh, certo...- mormorò Hermione, non molto convinta. - Ehm.. buono, cagnolone...-

Harry, Ron e Hermione entrarono nella casa di Pablo.

Si riconosceva benissimo l'abitazione tipica dello scapolo: il salotto era in condizioni pietose. Pile di panni da lavare erano ammucchiate alla rinfusa sul divano sporco, una bottiglia di Burrobirra vuota era buttata sul pavimento. Pablo condusse i ragazzi nella cucina, che non offriva certo uno spettacolo migliore: sui fornelli c'erano ancora macchie di formaggio seccato, le pentole sporche erano ammucchiate dentro il lavello.

- Ecco...scusate il disordine, ma vivendo da solo....ecco, sedetevi pure qui!- disse Pablo, indicando dei traballanti sgabelli intorno ad un piccolo tavolo, dove ancora stavano i resti della colazione. Pablo li scansò e poi andò verso la dispensa.

- Volete qualcosa da bere?- chiese. - Succo di zucca, tè freddo.... -

- No grazie, Pablo.- disse decisa Hermione. - Ecco... noi eravamo venuti qui per chiederti delle informazioni... aaah, stai giù, stupido cane, giù!- gridò . Infatti Gonzales aveva appena poggiato le sue zampe anteriori sulle ginocchia della ragazza, tentando di leccarle il viso.

- Gonzales! Stai giù!- tuonò Pablo. Il cane, ubbidendo al padrone, si accucciò per terra. -Allora, che informazioni volevate chiedermi?- continuò, sempre rovistando nella dispensa. - Riguardo alla statua esplosa.- disse Harry.

Pablo si fermò. Sembrava interdetto.

- Ecco... io non so dirvi molto...- disse, imbarazzato - Dovete leggere il giornale, lì troverete sicuramente informazioni!-

- Ma noi abbiamo già letto il giornale- incalzò Hermione. - E parla di una setta. Tu abiti qui da molto tempo, e quindi saprai dirci...-

Le mani di Pablo si irrigidirono. Sembrava veramente a disagio nel parlare di quell'argomento. - Ecco...io non so poi tanto... -

I tre ragazzi gli lanciarono sguardi imploranti e lui dovette cedere.

- Uffa.. Ok. - disse, mettendosi a sedere. - La setta di cui si parla gira voce si chiami "I Seguaci della Luna"-

- Wow..- mormorò Ron. - E cosa fa?-

- Ecco, questa setta, ritenuta estinta da circa tre o quattro anni, sembra adori la Luna come loro Dea, una loro guida. E sono convinti di servirla, a quanto ne so, compiendo atti folli come, appunto, distruggere la statua del Sole. -

- Accipicchia!- esclamò Hermione - E la Pattuglia di Sicurezza non ha mai catturato nessuno di questi seguaci....?-

- Nessuno.- Pablo scosse cupo la testa. - Comunque di sicuro questa mossa nessuno se la aspettava, tutti ritenevano i Seguaci della Luna sciolti da anni.-

- E... e tu non hai nessuna idea di dove la setta si possa nascondere? Di chi possa farne parte ?!- chiese Harry.

- Ehm.. No.- rispose sbrigativo Pablo. - Uh, guardate, s'è fatto tardi, è meglio che andiate, vi aspetteranno per pranzo!- concluse, accompagnandoli frettolosamente verso la porta.

- Ma , Pablo...-iniziò Ron. - Cosa hai sulla caviglia?-

L'uomo infatti aveva la caviglia destra bendata.

- Ehm... una storta! Andate, che vi aspettano! Ciao, grazie della visita!- concluse Pablo, e chiuse loro praticamente la porta in faccia.

- Ma perché si comporta così?- chiese Ron.

- Probabilmente aveva fretta di mandarci via...- disse Hermione.

- Si, ma perché? - si chiese ad alta voce Harry.

Non ne sapeva il motivo, ma dentro di sé pensò che Pablo gli nascondesse qualcosa.

*

Quando arrivarono a casa per pranzo, la signora Weasley li salutò subito con un terzo grado su dove erano stati.

- Dove eravate? Cosa avete fatto? Chi avete incontrato?-

- Mamma, noi...- iniziò Ron.

- Molly!- intervenne il signor Weasley - Smettila di interrogarli! Dove vuoi che siano andati? Su, ora sediamoci e mangiamo!-

A tavola erano presenti tutti escluso ovviamente Fred. George era nel suo ormai perenne stato di depressione, ma nessuno ci badava più di tanto.

Mangiarono con voracità il pasto della giornata, e dopo tre porzioni a testa di torta alla melassa, nessuno riusciva a muoversi più dalla sedia.

Sirius, per riuscire a camminare, si dovette trasformare nel cane per poter avere l'appoggio di quattro zampe.

- Sirius... non fare il cretino... - disse fiaccamente Harry, vedendo il suo padrino con la lingua penzoloni. - Torna umano, per favore. Mi sento un imbecille a parlare con un cane!- In meno di un secondo, Sirius tornò ad essere un uomo.

- Beh, insomma, facevo meno fatica...-

- Ma stai zitto...-

A poco a poco, la sala si svuotò. Rimasero al piano di sotto solo Ron, Harry e Sirius. Quest'ultimo, guardando verso Ron, si ricordò della promessa fatta.

- Bene! Direi di iniziare l'allenamento!-

- L'allenamento?- chiese Ron che era mezzo addormentato sulla poltrona - Ah, sì, l'allenamento.... -

- Già!- esclamò Harry - La gara è fra meno di una settimana!-

-Ma...dove andiamo... cioè, dove vado a... ad allenarmi?- chiese Ron.

- Sulla nostra spiaggia, è ovvio. - rispose Sirius.

- Beh, allora che aspettiamo?- chiese Harry.

- Ok, datemi il tempo di prendere la Firebolt ed arrivo.- disse Ron, sparendo su per le scale.

*

Nemmeno venti minuti dopo, Sirius, Ron ed Harry erano già in spiaggia. Sirius aveva preso la parte di allenatore, ed Harry calcolava il tempo all'arrivo con il suo cronometro. Ron era un po' agitato. Come allenamento doveva correre da un capo all'altro della spiaggia nel minor tempo possibile.

- Allora, pronto?- gridò Harry, rivolto a Ron.

- Si..si...- disse Ron, che fluttuava a pochi centimetri da terra con le scopa.

- Bene!- Disse Sirius. - Tre, due, uno...via!-

Ron si diede una spinta fortissima con la scopa, e scattò avanti ad una velocità incredibile.

Harry non seppe dire se era per la Firebolt o per l'amico, fatto sta che Ron sfrecciò fino all'arrivo talmente velocemente che a fatica lo vide arrivare.

- Stop!- gridò Sirius, ed Harry fermò il tempo e disse il risultato.

- Dunque... sessanta metri in ... wow... due secondi e trentacinque!-

- Ottimo tempo...- disse Sirius. Ron sorrise.-...ma si può sempre migliorare!- concluse il padrino di Harry, facendo gelare il sorriso sulle labbra di Ron.

- Più...più veloce di così?- chiese il ragazzo, sconcertato.

- Si. Avanti, riproviamo!-

Passarono più di due ore ad allenarsi . Sirius aveva fatto sperimentare a Ron quello che lui definiva "allenamento per gradi": all'inizio, una corsa semplice . Successivamente, quella ad ostacoli. E questi ostacoli aumentavano sempre di più, sempre di più, sempre di più.... Alla fine, Ron si trovò a dover affrontare un arzigogolata gincana. Sirius creava i birilli facendo levitare dei pezzi di legno e, ai primi tentavi, Ron ne buttò giù più della metà. Al tramonto quando il ragazzo era ormai sfinito, Sirius decretò che aveva raggiunto un ottimo tempo e che per quel giorno poteva bastare.

- Aahh...finalmente...non ne potevo più...- ansimò Ron.

- Beh, comunque una gincana di venti birilli in soli venti secondi non è male! Per essere la prima volta, te la sei cavata benissimo!- lo incoraggiò Harry.

- Harry ha ragione!- intervenne Sirius. - Hai la stoffa del corridore su scopa!-

- Beh...grazie- disse Ron , arrossendo un po'.

- Ora direi di andare a casa, Molly diventa matta se entro l'ora di cena non siamo a casa!- disse preoccupato Sirius.

- Andiamo, Sirius, che vuoi che ti faccia!? Temi che ti sequestri la bacchetta?- disse canzonatorio Ron.

- Beh, conoscendola, io non ci scherzerei...-

In effetti, quando qualche minuto dopo i tre giunsero a casa con quasi un'ora di ritardo, non poterono evitare la paternale della signora Weasley.

- Sirius! Avete visto che ore sono? Ma chi è l'adulto, te o loro?-

- Andiamo, Molly, non ci siamo accorti che era tardi...- si scusò Sirius.

- Ed io che mi stavo preoccupando!- urlò la signora Weasley.

- Ma, mamma...- balbettò Ron.

- Zitto, tu! Dopo discuteremo della tua bacchetta e della gara! Sono sempre in tempo a non farti partecipare, sai?-

Ron assunse una sfumatura grigio-verdastra, e si zittì.

Per placare le ire della signora Weasley, suo marito dovette distrarla dicendogli di andare a cucinare. Ron, Harry e Sirius, allora, ne approfittarono per rifugiarsi al piano di sopra, pugnalati dagli sguardi biechi del tipo la-signora-Weasley-ha-ragione di Hermione.

*

Ron passò tutti i giorni seguenti ad allenarsi sempre più intensamente. Aveva ormai raggiunto velocità invidiabili, Fred non si faceva più vedere, a parte che per colazione ( e raramente per cena) e George era sempre più depresso.

La sera prima della gara, il trenta dicembre, Ron era tesissimo.

- Rilassati... - gli disse Harry, infilandosi sotto le coperte. - La gara è nel pomeriggio, domani mattina hai tutto il tempo per allenarti un altro po'!-

- Sarà, ma sono sicuro che sarò una schiappa totale.- grugnì triste il suo amico, dal letto sopra di lui.

- Beh, intanto ringrazia che hai ancora bacchetta e scopa, tua madre era molto vicina al sequestro qualche giorno fa...-

- Lo avrebbe fatto, se non ci fosse stato papà...-

- Beh, ma per fortuna non è andata così.- disse infine Harry. - Buonanotte, Ron.-

- Buonanotte, Harry.-