Secret of my heart
Capitolo: 5
Kotake era sconcertato. Perché Doremì se l'era presa con lui?
Gli sorse un dubbio.
Che l'infermiera, avesse capito di chi stava parlando, l'altro giorno? E avesse convocato Doremì per parlarne?
Questo vuol dire che i sospetti era veri. Doremì utilizzava quel medicinale. Non sapeva perché, ma li prendeva. E questo non portava a niente di positivo, visto com'era pallida l'ultima volta.
Se utilizzava quel medicinale, voleva dire che Doremì non stava bene.
Kotake ripensò all'ultima litigata.
Parole confuse, riecheggiarono nella sua mente. Era vero che lui non la capiva?
Si, era così, se non si era accorto delle sue condizioni.
Decise di mettere fine a quell'assurda lite. Voleva dei chiarimenti.
Doremì estrasse dalla sua tasca, la causa della sua situazione, la scatoletta.
Dovrei smettere di prendere il medicinale…però, non so come fare altrimenti, per calmare il mio dolore- pensò e inghiottì un'altra pastiglia- Sono davvero messa in queste condizioni? Dovrei farmi vedere da un dottore? E se non servisse? E se dovessi tornare là? Non voglio. Io sono tornata per ricordare e per i miei amici.
Si bloccò.
Amici? Finora i suoi amici, l'avevano ignorata e allontanata. Forse, se lei fosse tornata lì, loro non si sarebbero accorti della sua assenza. Forse a loro, non interessava tornare di nuovo amici…
Doremì si sedette per terra, e strinse a sé le ginocchia. Il dolore alla testa, stava passando, ma un grande senso di solitudine l'aveva pervasa.
Kotake raggiunse i bagni delle femmine e controllò che non ci fosse nessuno in giro. Poi con timidezza, entrò nel bagno.
- Doremì…?- la chiamò.
La ragazza, sobbalzò dalla sorpresa. Che ci faceva nel bagno delle femmine Kotake? Probabilmente, voleva continuare la discussione. E lei in quel momento non se la sentiva di mettersi a litigare.
Stette zitta, nel suo angolino, aspettando che Kotake si stancasse di cercarla e se ne andasse via.
- Doremì?- Kotake passò davanti alle quattro porte del bagno. Erano chiuse. Provò ad aprirle.
Ti prego, ti prego! Fa che non ci sia una ragazza! Altrimenti sono fritto!
Ma alla prima porta, non c'era nessuno, neanche alla seconda, né alla terza. Quindi, era chiaro che Doremì si trovava nel quarto bagno.
- Doremì, sei qui?- chiese, bussando.
La ragazza rimase in silenzio, immersa nei suoi pensieri.
- Mi senti?- chiese.
Silenzio.
Kotake sospirò, guardando la porta del quarto bagno, chiuso a chiave.
- Per quanto, pensi di startene qui dentro?
Nessuna risposta.
- Okey, ho capito. Non vuoi parlarmi. Ti capisco. Però vorrei chiarire, che non ho detto niente all'infermiera, della medicina che ti era caduta…gli avevo solo chiesto a cosa servisse…il resto l'avrà scoperto per deduzione.
Ancora nessuna risposta.
Sembrava che stesse parlando ai muri.
- Doremì…da quanto prendi quel medicinale? Non per farmi gli affari tuoi…però non vorrei che ti succedesse qualcosa. Al contrario di quanto pensi…io tengo molto a te…- sentì le sue guance arrossire- Ehm…e quindi, vorrei sapere perché prendi quel medicinale. Questa volta ti starò ad ascoltare…
- …Lasciami in pace.
Si sentì una voce debole, da dietro la porta.
- …No, se questo vuol dire, lasciare che tu stia male.
- E a te, cosa interessa? Non sono affari tuoi- la voce di Doremì era quasi morta.
- Mi interessa, invece! Voglio essere sicuro che tu stia bene!
- …Io sto bene. Adesso lasciami in pace.
- Cosa ti è successo? Cosa è successo alla Doremì che conoscevo? Quella sempre allegra e che non si abbatteva mai?
- …si è stancata di questa vita.
- Perché dici questo?
- Perché è la verità…
Kotake sospirò di nuovo e si sedette per terra, con la schiena appoggiata alla porta.
- E' buffo. Sai che se mi scoprono qui, passerò dei guai?- disse Kotake, con una risatina.
- Allora, vattene.
- Sei sempre così gentile?
- No, solo con chi mi è particolarmente antipatico.
- Spiritosa!
Seguì qualche secondo di silenzio.
- Questa scena mi è familiare, sai? Ti ricordi l'ultimo giorno di elementare?
- …
- Tu non ti eri presentata a scuola, e ti eri rinchiusa al Maho. Non volevi vedere nessuno.
- …
- Tutti tentammo in qualche modo di tranquillizzarti…ma sembrava un tentativo inutile, non volevi sentire ragioni.
- …
- Però alla fine, sei uscita dal negozio…- sorrise- Farai la stessa cosa adesso?
Ricordi…ancora ricordi…di quello che era stato tempo fa…ricordi che dovrebbero fare bene, ma che invece provocano dolore.
Doremì vide passargli alla mente spezzoni di quell'episodio, ma era tutto confuso…non riusciva a vedere bene il volto delle persone. Era un garbuglio di immagini e sensazioni. Dal più profondo posto della mente, riaffioravano i ricordi.
Avrebbe voluto ricordare, era ritornata apposta. Ma adesso quei ricordi, quelle sensazioni…gli facevano paura. Non voleva soffrire ulteriormente. Ricacciò indietro le immagini, da poco tornate alla mente.
- Falla finita!- gli gridò- Sta zitto!
- E perché? Forse perché c'è qualcosa che ti tormenta…è così?
- No…non lo so…oh, insomma, che vuoi da me?! Litigare, forse?
- Perché pensi sempre, che voglia litigare con te?
- Perché è così. Da quando sono arrivata, non avete fatto altro che prendervela con me…non avete voluto neanche sentire le ragioni, per cui non mi sono fatta sentire, in tutto questo tempo.
- Hai ragione, non avrei dovuto comportarmi così…però è stato più forte di me…- sorrise- Sai, da quando te ne sei andata, non ho fatto altro che pensare a te e al perché della tua fuga. Ho pensato che forse in qualche modo, la causa ero io. Forse avevo sbagliato qualcosa o ti avevo detto alcune cose, che ti avevano fatto soffrire. E più passava il tempo, più avevo paura di averti già perso…- si fermò e appoggiò il viso alla porta- Ma ora che sei tornata, non voglio di nuovo perderti…non un'altra volta. Capisci, Doremì?
Silenzio.
- Doremì?- incominciò a preoccuparsi- Doremì, rispondimi! Non farmi spaventare!- si alzò di colpo in piedi- Doremì!
Kotake provò ad aprire la porta e notò che non era più chiusa a chiave. Non capì quando Doremì l'aveva aperta. Evidentemente, quando stavano parlando, dato che prima era chiusa a chiave.
Kotake vide la ragazza seduta a terra, apparentemente senza conoscenza.
- Doremì, stai bene?- la scrollò dolcemente.
Lei reagì a malapena, come se non avesse più forza in corpo.
- Doremì, vuoi che ti porti dall'infermiera Fede?
- No!
- Ma se non ti reggi neanche in piedi!
- Sto bene, ti ho già detto.
- A vederti, non sembrerebbe- gli capitò di notare un pacchetto buttato per terra- Ne hai presa una?
Doremì non rispose, si limitò ad abbassare la testa.
- Ti porto in infermeria- disse deciso.
- No!
- Beh, allora ti porto fuori. Non puoi startene qui, in queste condizioni.
- Non preoccuparti per me- prese la scatoletta e tentò di alzarsi. Barcollò e cadde tra le braccia di Kotake.
- Vedi?- gli rinfacciò lui- Su, appoggiati a me. Ti aiuto io.
Un'altra immagine, un altro momento, un'altra sensazione. Non era la prima volta che Kotake l'aiutava. Un altro ricordo che tornava alla mente.
- No, c'è la faccio da sola- si staccò da lui- Tu torna in classe, prima che la prof. si arrabbi con te.
- Eh, non preoccuparti. Sono abituato alle sgridate di quella megera- rise.
Doremì abbozzò un sorriso.
Chissà perché proprio lui doveva venirgli in soccorso? Perché lui?
Proprio in quel momento, suono la campana dell'ultima ora.
- Oh, siamo fortunati. Così potrai andare direttamente a casa- disse Kotake.
- Già- camminò verso l'uscita del bagno- Senti, non c'è più bisogno che tu stia qua. Puoi tornartene a casa.
- E lasciarti in queste condizioni? Siamo impazziti?
- Senti, tu non sei il mio protettore, né la mia guardia del corpo! Quindi, vai via!
- Ricominci di nuovo, con il tuo atteggiamento poco gentile?
- Scusami tanto!- ironizzò.
- Sei una sciocca!
- E tu un presuntuoso!
- Sciocca!
- Presuntuoso!
Si fecero le smorfie.
Si bloccarono e scoppiarono a ridere. Era da tempo, che non litigavano in quel modo, come alle elementari.
- Il tempo passa, ma noi non cambiamo- disse Kotake.
- Già- ammise Doremì.
E mentre sembrava che tutto andasse per il meglio, una sorpresa attendeva loro.
La porta del bagno si aprì ed entrò una ragazza.
Tutti e tre rimasero paralizzati. Nessuno proferì parola. Seguì un imbarazzante silenzio. Soprattutto per Kotake. Poteva dirsi ora, veramente fritto.
Fine quinto capitolo
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Ih- ih! Cosa succederà adesso? ^-^ Che malefica che sono!
Questo capitolo, fa riferimento a due episodi dell'ultima serie di Doremì.
Non fate caso a qualche errore di distrazione.
Adesso vi lascio! Commenti, please!
Vedrò di pubblicare al più presto il seguito.
Ciao!
Doremì & Company, non sono di mia proprietà.
By Ya-chan
