Secret of my heart

Capitolo: 6

La notizia che Kotake si trovava in un bagno per femmine, fece il giro della scuola. E anche che era in dolce compagnia di Doremì.

Maligne voci, modificarono la versione originale della scoperta. Si diceva che i due ragazzi si erano ritrovati apposta, per stare insieme, o altro simile.

Proprio per questo Kotake e Doremì furono fatti chiamare nello studio del preside.

Appena entrarono, furono fulminati dagli sguardi dei professori.

Ahi, ahi! Qui si mette male!- pensò Kotake.

- Allora, vi ho convocati qui- disse il preside- perché gira per la scuola, una strana voce. E' vero che eravate insieme nel bagno femminile?

- Si- dissero i due.

- E tu, Kotake, non sai che è proibito per i maschi entrare nel bagno delle ragazze?

- Si- disse.

- E allora perché eri lì? Dovevi incontrarti con Doremì?

- No…cioè, si. Volevo parlare con lei.

- Ah, si? E non potevate parlarvi in un altro momento?

- Ehm, no.

Doremì guardò Kotake, si sentiva visibilmente a disagio.

Non era giusto che si prendesse tutta la colpa. In fondo, se lei non si fosse arrabbiata con lui, Kotake non l'avrebbe seguita nel bagno. Però, anche lui, perché non aveva aspettato, fuori dal bagno?

- Sai cosa significhi, infrangere una norma scolastica?- disse il preside.

- Si.

- Mi scusi, signor preside- intervenne Doremì- La colpa non è sua. Se lui è entrato, è solo per colpa mia.

- Eh?- si sorprese il ragazzo.

- E come mai?

- Non mi sentivo bene. Avevo dei capogiri. E lui se n'è accorto ed è venuto ad aiutarmi.

- Quindi, dici che lui è venuto in tuo soccorso?

- Si.

- E' così che stanno le cose, Kotake?

- Eh? Ah…ecco io…- Doremì gli pestò il piede- Si!

- Signor preside, vuole davvero credere alla parola di questi due ragazzini?- intervenne un insegnante- Girano strane voci su di loro.

- Uhm…c'è qualcuno che potrebbe testimoniare su quello che è accaduto?- chiese ai due ragazzi.

Kotake e Doremì si guardarono a vicenda. No, non c'era nessuno che poteva salvarli, da quella situazione imbarazzante.

-  Si, io- intervenne un'altra voce.

Tutti si girarono verso l'entrata dello studio. Era l'infermiera Fede.

- Potrebbe spiegarsi meglio?- chiese il preside.

- Ho chiamato io Doremì in infermeria, perché non si sentiva bene. Evidentemente, continuava a non stare bene, quando è uscita dalla sala medica. Quindi, ho chiesto a Kotake di seguirla e accertarsi che stesse bene.

Doremì guardò con fare interrogativo, Kotake. Lui fece spallucce. Non capiva di cosa stesse parlando l'infermiera Fede.

- Uhm, quindi i due ragazzi sono innocenti, vittime di malelingue- fece il preside- Ma questo non toglie il fatto che Kotake, non doveva entrare nel bagno femminile.

- Era un caso d'emergenza, ha dovuto- spiegò Fede.

- E va bene, Kotake, per questa volta la passi. Ma che non si ripeta più, chiaro?

- Ma come signor preside, li lascia andare così?- intervenne un professore.

- Non credo che ci sia niente di male, nel soccorrere una compagna- disse il preside.

- Però…- insistette.

- Adesso basta con le lamentele. Io mi fido dei miei alunni- si rivolse ai due- Potete andare, ragazzi.

Kotake e Doremì tirarono un sospirò di sollievo. Per una volta, l'avevano scampata. Niente punizione.

Una volta usciti, furono fermati dall'infermiera Fede.

- Grazie, signora Fede- ringraziarono loro.

- Sia chiaro che l' ho fatto, solo perché non mi sembrava giusto che foste puniti. E poi Kotake, come ti è saltato in mente, di entrare nel bagno femminile? Se ci fosse stata un'altra ragazza all'interno?

- …scusi- abbassò il capo, imbarazzato- Ho agito senza pensare.

- E Doremì, questo ti serva da lezione. Se non ci fosse stato Kotake, poteva andare peggio, sai?

- …mh- ammise.

- Adesso vi lascio, torno in sala medica. Voi, invece, tornate in classe. Questo banale incidente, ha già causato abbastanza problemi.

- D'accordo- risposero i due ragazzi e si avviarono verso la loro classe.

Kotake e Doremì camminarono per i corridoi. Gli alunni erano già rientrati nelle loro classi.

Nessuno dei due, disse una parola.

La situazione era già abbastanza imbarazzante. Per non parlare dei pettegolezzi, che giravano intorno a loro.

Ci mancava solo questa…già prima parlavano male di me alle spalle, adesso si moltiplicheranno le chiacchiere- pensò Doremì- Perché è successo? Avevo già abbastanza problemi, senza che si aggiungesse questo. E tutto per colpa di Kotake. Tutto è iniziato da lui! Se lui non avesse parlato con l'infermiera Fede, se lui non fosse entrato nel bagno, se lui non…di sicuro, in questo momento sarei ancora a piangere- ammise- E va bene, ammetto che la vera colpevole sono io. Ho trascinato nel mio caos, Kotake. E io non mi sono dimostrata gentile con lui.

- Grazie- disse.

- Come?

- Ti ho ringraziato- spiegò.

- E per che cosa?

- Che domande, per avermi risollevato l'umore…anche se entrando nel bagno, hai peggiorato la situazione.

- Eh, la colpa tua. Invece di scappare via, perché non mi hai spiegato la situazione?

- …ero arrabbiata, come potevo discuterne lì in corridoio?

- Ti saresti dovuta sforzare. Non potrò sempre seguirti nei tuoi capricci.

- Ah, è così?- Doremì si arrabbiò per le parole di Kotake- Scusami tanto se faccio i capricci, mio eroe! Ma se non erro, io non ti ho mai chiesto di seguirmi! Te l' ho già detto, non sei la mia guardia del corpo!

Kotake si accorse di aver esagerato. Però come poteva rimediare? Se non avesse fatto qualcosa, Doremì l'avrebbe di nuovo odiato.

- Aspetta, io non volevo dire questo…

- E invece si! Sai, per un momento, ho pensato davvero che potessimo tornare quelli di una volta, però mi sbagliavo di grosso!

- Non ti sbagli, noi possiamo tornare amici come prima…

- Amici…io non so di che farmene della tua amicizia! Io voglio solo essere lasciata in pace!

- Se la pensi così, ti starò alla larga, sta certa! A me non interessa una ragazza frignona e che preferisce scappare, invece che affrontare i suoi problemi!

- Tu…tu non sai cosa sto passando! Come ti permetti di giudicarmi, proprio tu!

- Posso, eccome! Ho passato un sacco di tempo a cercarti e questo è il risultato? Perché dobbiamo sempre litigare?! Proprio adesso che io…- arrossì di colpo- io…- non seppe continuare e gli diede le spalle, per non far notare il suo rossore.

Doremì lo guardò, senza capire.

Poi pensò che neanche a lei, piaceva litigare così con lui. Non adesso che cominciava a non sentirsi più sola. Non voleva perdere di nuovo la sua amicizia.

- Scusa…- disse con voce bassa- Ho esagerato. Tu mi hai aiutato e io ti sto ringraziando in questa maniera…non è proprio il mio modo di fare…- ammise.

Kotake si girò verso lei. L'afferrò per le spalle.

- Non importa…è solo che desidero, adesso più che mai, starti vicino. Ho perso anche fin troppo tempo a dimenticarti…mentre non facevo che pensare a te…

Doremì si sentì il cuore, battere forte. Un emozione nuova, mai provati finora. Che significava?

Non capiva ciò che voleva dire Kotake, però sentiva che erano diretti a lei, in particolar modo. Sentiva gli occhi azzurri di Kotake, fissi su i suoi. Era uno sguardo diverso dal solito, era più serio.

- E- ehm. Kotake...dobbiamo tornare in classe- disse imbarazzata dalla situazione.

Kotake si accorse, di quello che aveva appena detto alla ragazza . Arrossì di nuovo e si staccò di colpo, da Doremì.

- Tutto bene, Kotake?- chiese- Adesso mi sembri tu, quello che sta male- scherzò un po'.

- No, tutto bene…- riprese il suo colorito normale- Hai ragione, torniamo in classe- avanzò per primo.

- Kotake…?- lo chiamò.

Il ragazzo si fermò e guardò dietro di sé.

- Si?

- Possiamo tornare amici?- chiese un po' timorosa.

Kotake sorrise.

- Sciocca, noi siamo già amici.

Doremì si sentì risollevata. Contraccambiò il sorriso e insieme raggiunsero la loro classe. Ignari ancora una volta, di cosa sarebbe successo in seguito.

Fine sesto capitolo

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Allora??? Voglio sapere, come ci siete rimasti.

Vi è piaciuta?

E' corta, lo so. Spero di scrivere di più nel prossimo capitolo…che non ho ancora iniziato '

Ciao!

Doremì & Company non sono di mia proprietà.

By Ya-chan