Secret of my heart
Capitolo: 12
Il cielo si stava facendo man mano più buio…
Kotake fissò il tramonto in lontananza, come incantato. Con le mani in tasca, sentì qualcosa in una mano. Tirò fuori l'oggetto e l'osservò. Dopo qualche minuto si risvegliò dai suoi pensieri e rientrò nell'ospedale.
Si guardò intorno…sia Hiroto, che le ragazze se n'erano andate.
In parte ne fu sollevato, la presenza di quel ragazzo lo innervosiva.
Si avvicinò alla porta chiusa. Sospirò ed aprì la porta.
- Kotake?- chiese sorpresa la ragazza.
- Si, sono io…- fece lui un po' timido ed entrò nella stanza.
La ragazza sorrise felice.
- Le ragazze mi hanno detto che te e Hiroto mi avete accompagnato all'ospedale…
- Si…
- Grazie…
- Di niente- si sedette sulla sedia.
- Ma come mai eri lì? Pensavo che tu fossi uscito con Maky.
- Maky? Accidenti, me n'ero scordato!- fece lui- Mi starà ancora aspettando. A proposito, come fai a saperlo?
- Eh?- arrossì leggermente- Io, dunque…come ho fatto a saperlo? Ecco, preveggenza?
- Dì piuttosto che te l' ha detto lei.
- Si…- ammise, poi alzò lo sguardo su Kotake- aspetta, e tu come lo sai?- chiese stupita.
- Ero presente quando hai incontrato Maky.
- Quindi tu…- Doremì continuò a guardarlo con sorpresa.
- Sì, ero al parchetto.
- Hai ascoltato il nostro discorso?
- Più o meno…- disse con amarezza.
Doremì cercò di ricordarsi…
Mhhh, non mi sembra di aver detto qualcosa di strano…o sì?- pensò la ragazza.
- E così, io sarei il testardo?- disse lui, con ironia.
- Eh? Ah, no, non è come può sembrare, non intendevo dire quello che ho detto, cioè…- disse agitata.
- Cioè?
- Ehm, ehm…- ci pensò su- e poi in fondo ho ragione. A volte ti comporti da vero testardo!- si riprese.
- Ah, è così?
- Sì- si zittì- mentre altre volte sei premuroso…- disse con dolcezza.
Silenzio.
- Bhe, credo che sia ora che io vada…- fece lui, alzandosi dalla sedia, con il volto rosso.
- Ah, okey…
- A proposito…- frugò nelle tasche- ah, eccolo- lo estrasse dalla tasca e lo diede a Doremì.
- Ma questo…
- Sì, è il ciondolo che avevi ricevuto da quel misterioso personaggio…
Doremì guardò meglio il ciondolo rosa. Ogni volta che lo guardava, era come se sentisse che doveva ricordare qualcosa…
- L'avevi perso per strada…probabilmente quando sei svenuta.
- Ah, già…grazie.
- Adesso io vado…ci vediamo domani a scuola…
- Sì, ciao.
Kotake uscì dalla porta e Doremì rimase sola nella stanza.
Questo ciondolo deve rappresentare qualcosa d'importante…ma cosa?
E poi, quella ragazza che ho visto prima di svenire e la persona che mi ha dato questo ciondolo…non saranno la stessa persona?
Il giorno dopo…
- Doremì…- la chiamò la madre- Sei pronta?
- Sì, sto scendendo- disse la ragazza sistemandosi i capelli. Afferrò la cartella e si precipitò giù dalle scale.
- Allora, ti vuoi muovere, dormigliona?- la rimproverò la sorella.
- Bibi? Che ci fai qui? Pensavo che eri già andata a scuola…- disse sorpresa la sorella maggiore.
- Sì, ma ho preferito aspettarti…- disse con tono altezzoso e uscendo dalla casa.
Doremì rimase muta e guardò con aria interrogativa la madre.
- Sai, tua sorella era preoccupata delle tue condizioni, così ha deciso di accompagnarti, per assicurarsi che non ti succedesse niente- spiegò la madre.
- Davvero?
- Sì, però non dirglielo. Lo sai com'è fatta…- sorrise e gli fece l'occhiolino.
- Allora, Doremì, quanto ci metti?!- gli urlò la sorella, fuori dell'uscio della porta.
- Sì- sorrise e uscì dalla casa.
In fondo Bibi era molto attaccata a lei, nonostante lo negasse sempre. E Doremì gliene era grata, perché si sentiva più forte con il suo affetto.
- Sei sicura di voler fare la strada con me? Così arriverai tardi a scuola. Anche perché la tua scuola è molto più distante della mia.
- Non importa, farò una corsa.
- D'accordo…grazie.
- E di che?
- Così…- fece spallucce, con un finto sguardo innocente e proseguirono il loro cammino.
Dopo qualche minuto, Doremì arrivò a scuola. Salutò Bibi e si diresse verso la sua classe.
Una volta tanto non era in ritardo.
E vai! Niente sgridata, per oggi!- pensò contenta la ragazza.
- Doremì!- Onpu le andò incontro.
- Onpu, ciao!- si sentì strana a salutarla. Era come se fosse la prima volta.
- Come va?
- Tutto bene!- sorrise.
- Ottimo, andiamo a sederci, che tra poco arriva la prof.
- D'accordo.
Doremì si avviò al suo banco, mentre con lo sguardo si guardava intorno. C'erano quasi tutti, gli altri probabilmente sarebbero arrivati in ritardo.
Cercò meglio. C'era un gruppo di ragazzi, intenti a chiacchierare su qualcosa.
No, non c'era.
Ma chi sto cercando?- si chiese perplessa la ragazza. Inconsciamente si era messa a cercare qualcuno, senza sapere che fosse.
Poi sentì delle grida venire fuori della scuola. Vide alcuni compagni di classe, guardare fuori dalla finestra.
Decise di guardare anche lei, solo per curiosità, uno dei suoi tanti difetti.
Si avvicinò ad una delle finestre libere e guardò fuori. Dalla finestra si poteva vedere chiaramente il campo di calcio. Doremì vide un gruppetto di ragazzini, che giocavano in quel campo, mentre dalle altre finestre della scuola che si affacciavano al campo, si sentiva il tifo d'alcuni ragazzi.
Guardò meglio i giocatori, prevedendo che tra loro ci sarebbe stato proprio lui.
E difatti, era così.
- Chi stai cercando?- chiese Onpu, apparendo alle spalle di Doremì.
- Onpu! Mi hai fatto prendere un colpo!- disse la ragazza, voltandosi di scatto.
- Scusa…ma ti ho visto così concentrata…- si avvicinò alla finestra- E' lui che stai cercando?- indicò con il dito, un ragazzino.
- Che? No, io non stavo cercando Kotake!- si agitò.
- Kotake? Oh, ma io non stavo segnalando lui, ma un suo amico…- fece un sorriso malizioso- Allora stava guardando proprio lui…
Doremì si zittì, rimanendo senza parole. Onpu gli aveva teso una trappola e lei c'era cascata in pieno.
Onpu si limitò a ridere, vedendo la faccia stravolta dell'amica. Chissà da quanto tempo, non si comportavano così.
La ragazza dai capelli viola, si sporse dalla finestra, guardando prima Doremì.
- Che hai in mente, Onpu?- chiese preoccupata.
- Niente di particolare…- sorrise- Forza Kotake, sei tutti noi!- gridò a pieni polmoni, facendo invidia alle altre ragazze, che si stavano sgolando a furia di urlare.
Doremì e il resto della classe guardò sbigottita Onpu. Chi se lo sarebbe aspettato un comportamento simile proprio da Onpu?
Kotake si fermò e guardò da dove arrivava il grido.
- Onpu, che ti è preso?- chiese Doremì.
- Niente, niente- sorrise- Guarda chi ci sta guardando.
Doremì si girò e guardò fuori dalla finestra.
Proprio in quel momento gli sguardi di lei e Kotake s'incrociarono. La ragazza sviò subito lo sguardo, imbarazzata.
- Sarà meglio che vada a sedermi!- disse, con un leggero rossore sulle guance.
- Va bene, a dopo- sorrise divertita.
Doremì vide Maky seduta al banco vicino al suo e si sorprese di esserselo dimenticata. Com'era possibile dimenticare l'incubo di nome Maky, capitata per pura sfortuna nel banco di fianco?
Nel giro di pochi minuti, i ragazzi che stavano giocando a calcio, ritornarono in classe, prima della lezione.
Kotake passò vicino a Doremì e la salutò. La ragazza ricambiò il saluto, con un certo nervosismo.
Maky guardò i due, senza dire niente.
La giornata proseguì tranquilla, senza imprevisti, fino alla fine delle lezioni.
- Ah, che bello!- esultò Doremì- Si torna a casa.
Le amiche la guardarono divertite. Ma proprio quando s'incamminò, qualcosa la trattenne dal colletto.
- Ma cosa…?- si girò e vide Kotake- Kotake, che fai?!- chiese arrabbiata.
- Non dimentichi qualcosa?- disse con ironia, mentre gli mostrava un foglio con degli elenchi.
- Cos'è?- chiese Aiko.
- Già, adesso mi ricordo…oggi toccava a Doremì, occuparsi di pulire la classe- fece Onpu.
- Cosa?!- disse sorpresa la ragazza, mentre controllava nell'elenco. Non c'erano dubbi, il suo nome era scritto in quel giorno- Noooo- si disperò.
- Non preoccuparti, se t'impegnerai farai in un baleno- disse Hazuki.
- Fate facile a parlare, voi potete tornarvene a casa- disse Doremì sconsolata- Ho un idea, perché non rimanete a farmi compagnia? Più siamo, prima finiamo, no?
- Ehm, però io ho un impegno…- fece Onpu.
- Anch'io- disse Aiko.
- E anch'io- disse Hazuki.
- Mi dispiace, dovrai cavartela da sola- disse Aiko.
- Mhhh, grazie tante…
- Allora, a domani- salutarono le ragazze e uscirono dalla scuola.
- Accidenti, ma tutte a me devono capitare?- disse Doremì.
- Invece di lamentarti, mettiti al lavoro. Non ho intenzioni di perdere tempo per colpa tua- disse Kotake, entrando in classe.
- Ehh?- Doremì lo seguì- Vuoi dire che anche tu, oggi…
- Sì.
- Andiamo bene- disse con ironia a bassa voce.
- Hai detto qualcosa?
- Eh? No, no!- scosse la testa e prese la scopa.
Passarono qualche minuto in silenzio.
Uffi, non ne posso più di questo silenzio!- pensò scocciata Doremì.
- Ehm, Kotake?
- Sì?
- Ecco, hai poi parlato con Maky?
- Sì, mi sono scusato per non essere venuto all'appuntamento.
- Oh.
In parte è colpa mia, se non si è presentato all'appuntamento con Maky. Ma non so perché, mi sento risollevata.
- Perché hai quel sorrisino stampato in faccia?- chiese incuriosito.
- Eh? Io? No, no!- scosse la testa.
- Ah, si? Non è che mi stai nascondendo qualcosa?
- Per niente…e se fosse anche vero…non te lo direi comunque- gli fece la linguaccia.
- Cosa?!
Doremì cominciò a sgattaiolare via.
- Fermati!
- Prova a prendermi! Ah- ah!
I due cominciarono a rincorrersi per tutto il corridoio, fino a che non caddero a terra, stanchi, ma felici.
- Era da tempo che non ci divertivamo così- disse Kotake.
- Già- ammise- Mi piacerebbe che giorni come questi, durassero per sempre…- aggiunse con amarezza.
- Dorem
- Oh, è già ora di andare…- guardò l'orologio della scuola e si alzò da terra.
- Sì.
- Allora ci vediamo domani.
- D'accordo.
Doremì salutò Kotake e si avviò a casa. Mentre camminava per il parchetto, si accorse di una persona a pochi metri davanti a lei.
Scrutò meglio l'orizzonte e notò che era una ragazza.
- Ma chi?
La persona si girò verso Doremì e gli venne incontro, sorridendo.
Fine dodicesimo capitolo
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Ta- dah! o Allora, eccoci al capitolo 12! -
Eh! Ancora altri capitoli ed ho finito. Davvero, mancano pochi capitoli! Evviva!
Spero che vi sia piaciuto questo capitolo, anche se corto e senza particolari novità.
Mh, adesso cercherò di guarire, visto che solo ieri avevo la febbre alta (anche se basta nominare la parola "scuola" per farmi precipitare a casa ') e poi devo mettermi sotto per preparare il progetto da portare all'esame.
A parte questi piccoli intermediari, porterò a compimento questa fiction (sì, sempre che non mi caschi qualcosa sulla testa, o non precipiti dalle scale o non mi venga un esaurimento nervoso)
Ah! Ringrazio per la millesima volta tutti quelli che mi sostengono e che continuano a leggere la fiction, mi raccomando fatemi sapere i vostri pareri e i vostri consigli! .
Bye!
By Ya-chan
