Secret of my heart

Capitolo: 14

Perché mi è apparsa Tamaki? E perché quella ragazza mi ha dato il ciondolo? Ma soprattutto, cos'è questo ciondolo?

- Harukaze…Harukaze!

- Eh?- si sveglio dai pensieri.

- Insomma, siamo a scuola! Come al solito hai la testa fra le nuvole!- sbuffo l'insegnante.

- Ah, ehm, mi scusi…- disse imbarazzata, mentre sentiva su di sé, gli sguardi dei suoi compagni di classe.

- Il fatto che tu ti sia fatta male cadendo, questo non ti esonera a non seguire le lezioni.

- Sì, prof.

L'insegnante tornò verso la cattedra.

- Tamaki, riprendi a leggere.

Doremì guardò la compagna, mentre si alzava dalla sedia e con il libro in mano, incominciava a leggere.

La visione avuta il giorno precedente, la preoccupava. Cosa c'entrava Tamaki con i suoi guai? E cosa deve dire Tamaki di così importante, che la inquietava? E a chi?

- Insomma, Tamaki, che stai facendo?- la rimproverò l'insegnante.

- Come?- chiese sorpresa l'alunna.

- Ti sei fatta contagiare da Harukaze? Non ti sei accorta, che il capitolo che stai leggendo, l'abbiamo già letto?

- Ah!- si sorprese per la sua disattenzione e cercò in preda al panico la pagina giusta.

- Mi sorprende questa tua sbadataggine, Tamaki.

- Mi scusi, prof- s'imbarazzò.

- D'accordo, siediti Tamaki. Kotake, riprendi tu a leggere.

Mentre Kotake si alzava dalla sedia, Tamaki con la tristezza nel cuore si sedette al suo posto, cosciente della sua figuraccia.

Tamaki, che ti sta succedendo?- si chiese Doremì.

Durante l'intervallo, Doremì si ritrovò a mangiare con le sue amiche.

- Hai sognato Tamaki?- chiese Momoko.

- Non era un sogno…era quasi una visione…- disse Doremì perplessa.

- E dici che è apparsa una strana ragazza?- chiese Aiko.

- Sì, anche se credo di conoscerla…- gli descrisse la persona.

Le quattro ragazze si guardarono tra loro, senza dire niente.

- A proposito, come va con la caviglia?- chiese Hazuki.

- Già meglio, non sento più dolore- sorrise.

Suonò la campanella.

- Oh, no, è già ora di tornare in classe- disse Onpu.

- Su, forza ragazze, andiamo!- disse Momoko, alzandosi dalla sedia.

Aiko, Hazuki, Momoko e Onpu si avviarono verso la loro classe.

- Che succede Doremì?- chiese Momoko- Ti vedo pensierosa.

- Eh? Ah, ecco- si guardò in giro confusa- Scusa, devo andare via- si allontanò.

- Doremì!- la chiamo Aiko.

- Niente, non ti ascolta- disse Onpu- Ma cosa gli ha preso?

- Credo che sia troppo presa con i suoi pensieri- disse Hazuki.

- Che ne pensate del sogno di Doremì?- chiese Aiko.

- Mh, non saprei- Momoko incrociò le braccia- Ricordate la descrizione di quella ragazza? Non so voi, però a me ricorda qualcuno.

- Già, ci ho fatto caso anch'io- disse Onpu.

- Sì, ma è impossibile che si tratti proprio di lei- disse Hazuki- Ricordate cosa era successo…

- Sì- disse Momoko- Ma forse c'è una minima possibilità che sia lei.

- Ma se fosse vero, perché invece di apparire in sogno, non si fa vedere di persona?

Sospirarono.

- Per il momento non pensiamoci…forse stiamo solo prendendo un granchio, si tratterà solo di una coincidenza.

- Vero, e poi ci dobbiamo preoccupare principalmente della sicurezza di Doremì.

- Sì.

Nel frattempo Doremì aveva raggiunto il tetto della scuola. Si appoggiò alla ringhiera e sospirò.

Estrasse dalla tasca il ciondolo rosa e lo guardò puntandolo verso la luce del sole.

I riflessi filtrarono nel ciondolo, creando una strana aura.

- Che strano ciondolo.

Doremì sobbalzò dallo spavento e si girò.

- Yada? Mi hai fatto prendere un colpo! Che ci fai qui?

- Tu piuttosto, cosa ci fai qui. Io vengo ogni giorno qui a rilassarmi- si sedette vicino alla ringhiera.

- Ah. Quando sei arrivato?

- Da qualche minuto. Non pensavo di trovarti qui.

Doremì si sedette vicino a lui.

- E' curioso quel ciondolo. Sembra quasi abbia poteri magici- scherzò.

- Dici? Forse- sorrise.

Silenzio.

- Non vai in classe? L'insegnante si arrabbierà molto con te- chiese Yada.

- Oh, non importa. Si arrabbierà comunque per la mia verifica- rise- E tu?

- Diciamo che non ho un buon rapporto con gli insegnanti di questa scuola.

- Ti capisco, magari fossero come la nostra vecchia insegnante Seki.

- Sì. Anche se ogni tanto si arrabbiava come una bestia, in fondo era brava.

- Oh, oh. Sbaglio o hai fatto un complimento all'insegnante Seki?- ridacchiò- Chissà cosa direbbe se ti avesse sentito.

- Mi sembra molto improbabile, visto che si è trasferita in un'altra città, lontana da qui.

Doremì si zitti e si rattristò. Yada se ne accorse.

- Ah, già, tu non lo sapevi.

- Già, me ne sono andata appena finita la scuola. Non ho fatto nemmeno in tempo a salutarla. Chissà come starà.

- Non ti preoccupare. La conosci, ha una salute di ferro. Di sicuro adesso sarà alle prese con i suoi nuovi alunni.

- Mh- guardò Yada- A proposito…come vanno le cose tra te e Hazuki?- fece un sorrisino curioso.

Yada arrossì di colpo.

- Come?

- Su, non fare lo gnorri, lo sai di cosa sto parlando.

- No, non lo so. Tra me e Hazuki non succede niente.

- Davvero? Eppure, da quanto mi ha raccontato Hazuki, non si direbbe.

- Cosa ti ha raccontato?- si agitò.

- Ah- ha! Avevo ragione, allora- sorrise soddisfatta- Perché vuoi nasconderlo? E' chiaro che a te piace Hazuki. Si capiva già dalle elementari.

- Non sono l'unico che si comporta così- volse lo sguardo al cielo.

- Che vuoi dire?

- Ci sono due persone di mia conoscenza che vogliono nascondere i loro sentimenti.

- Non capisco dove vuoi arrivare.

- Possibile che non lo capisci? Eppure è dalle elementari che continua a volerti bene.

Doremì lo guardò con aria interrogativa.

- Chi?

- Doremì!- comparve Kotake dalla porta.

- Kotake?

- Ti stavo cercando, perché sei scomparsa?

- Non sono scomparsa…e poi perché sei agitato?

- Forse perché hai l'abitudine di cacciarti nei guai ogni volta che sparisci- disse in tono di rimprovero.

- Non è vero.

Yada guardò i due, mentre discutevano e rimpiangeva i giorni quando quell'angolino silenzioso sul tetto, era riservato solo a lui.

Ma perché non discutono da un'altra parte?- pensò Yada.

- Comunque, adesso torniamo in classe. Non vorrai far infuriare l'insegnante?

- Chi, io? No, figurati.    

- Allora, muoviti- la prese per mano e la trascinò.

- Eh? Ah, aspetta…- ma Kotake non l'ascoltava- Ciao Yada- fece solo in tempo a salutare il ragazzo.

Yada fece un cenno di saluto.

Più evidente di così…come fa a non accorgersene?

Yada si stiracchio per bene e guardò il cielo.

- Ehi, Kotake, potresti evitare di trascinarmi?- chiese Doremì infastidita- Mi fai male.

Kotake si fermò e lasciò libera la mano di Doremì.

- Ma che ti prende?- chiese la ragazza.

- A me? Niente.

- Ah, si? Non mi sembra.

- Tu piuttosto, cosa hai per la testa? E' tutto il giorno che ti vedo pensierosa…è successo qualcosa?

- Eh?- Doremì guardò incredula il ragazzo. Non pensava che si notasse così tanto. Né pensava che il primo ad accorgesse fosse Kotake. Poi pensò agli ultimi avvenimenti, da quando era tornata a Tokyo e si ricordò di quanto gli era stata vicino- Beh, in effetti c'è qualcosa che mi preoccupa…ma forse sto esagerando.

- Di che si tratta?

- Ecco…Tamaki…

- Tamaki? Ti ha fatto qualcosa?

- No, no. E' solo che…

- Adesso che ci penso, neanche lei è tornata in classe. Maky è andata a cercarla.

- Tamaki non c'è?- si sorprese- Devo cercarla!- cambiò direzione e si mise a correre.

- Doremì, aspetta!- sbuffò- Uffi, e adesso cosa racconto all'insegnante?

Doremì corse per i corridoi alla ricerca della ragazza.

Controllò in varie aule, ma non c'era. Sospirò e decise di rinunciarci, però facendo marcia indietro vide da lontano Maky che scendeva dalle scale. Sembrava sicura di sé e si diresse in classe. Doremì aspettò qualche minuto, poi salì velocemente su per le scale.

Appena svoltato l'angolo andò a sbattere contro una persona.

- Tamaki!- esclamò sorpresa.

La ragazza la guardò prima con sorpresa, poi leggermente preoccupata.

- Doremì!- disse riprendendo la sua solita superbia- Potresti guardare dove cammini? Mi hai sgualcito la gonna, venendomi addosso.

- Scusa…ma dov'eri finita? Ti stavo cercando…

- Mi stavi cercando?- chiese allarmata- E perché, cosa volevi?

- Beh, Kotake mi ha detto che…- non fece in tempo a terminare la frase che Tamaki la interrompe.

- Ma non può farsi i fatti suoi, Kotake!- disse innervosita e incominciò a camminare.

- Aspetta, io…

- E adesso che c'è?!- si voltò verso Doremì.

- Ehm, ecco…- Doremì era leggermente stupita dall'atteggiamento aggressivo della ragazza.

Perché è così arrabbiata? Che gli abbia fatto qualcosa? No, non credo. Sarà il momento giusto per parlargli?- pensò Doremì.

- Allora, ti vuoi decidere a parlare?- disse irritata dall'attesa.

- …no, non importa…- chinò la testa.

Tamaki tirò dritto, e scese giù per le scale.

Non ci sono riuscita…- disse a bassa voce, Doremì.

Fine quattordicesimo capitolo

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Sono arrivata al 14 capitolo, non ci posso credere! °o°

E pensare che quando ho iniziato a scrivere la fiction, credevo di finirla in pochi capitoli. Beh, meglio così. -

Sigh, la fine della scuola si avvicina, help!! '

Allora, come vi è sembrato il capitolo?

Spero che continuerete a seguire la fiction, visto che manca poco alla fine.

Io cercherò di trovare più tempo per scrivere, ma sarà difficile visto che ho molto da studiare.

Ringrazio tutti quelli che continuano a commentare la fiction. . Apprezzo molto i vostri pareri. Merçi!

Sigh, la terza serie di Doremì è terminata. Peccato.

Bye, bye!

By Ya-chan