Annuncio: Gundam Wing non è una mia proprietà,né lo è alcuno dei suoi personaggi, e questa storia non è scritta a fini di lucro ma solo per il piacere mio (nello scriverla) e degli arditi che la leggeranno.".

STARS

Capitolo primo: Figli di Nessuno

1.1 - Il Mostro che Riposa nella Nicchia Scura

A.C. 195

Solo rottami.Di tutte quelle persone, delle speranze, degli ideali, rimanevano solo rottami. R.T. sapeva bene che il lavoro che si apprestava a svolgere sarebbe stato del tutto inutile.Lì non c'era vita, solo pezzi.

D'altronde non aveva altra maniera di occupare il tempo; così, quando uno sparuto gruppo di soldati era venuto da lui chiedendogli di usare il suo Scavenger per la ricerca dei superstiti, aveva accettato.

Era quasi contento che qualcosa lo distogliesse dal costante pensiero dei commilitoni persi nel tentativo di salvare la terra.

R.T. era un veterano delle battaglie, ma a causa della sua bassa scolarizzazione non aveva fatto una gran carriera nell'esercito. Aveva scelto la vita militare non tanto per perseguire un ideale, infatti, di ideali la sua esistenza era stata povera, ma per identificarsi con un gruppo,per soddisfare il desiderio di quei rapporti sociali che da solo non sarebbe altrimenti stato in grado di instaurare.

In effetti come trovata non si era rivelata poi malaccio.

§ Nell'esercito c'è sempre qualcosa da fare;se non hai un nemico da combattere puoi lavare il pavimento, oppure preparare il rancio.E nel caso la tua vita privata sia priva di particolari emozioni puoi ascoltare i giovani cadetti che parlano delle loro vicende e quasi finiscono per chiederti consiglio.Roba da sentirsi importanti. §

Per questo la carriera non gli era mai interessata.Lo spazio che si era ritagliato gli dava tutte le certezze di cui aveva bisogno.

Con la coda dell'occhio squadrò il suo co-pilota.Era un uomo all'incirca della sua età, il viso con i segni di una vita passata nella fatica. Apparteneva allo schieramento opposto a quello di R.T.; era un soldato del White Fang. Ma questo non lo preoccupava.La guerra era finita e nella squadra di ricerca erano mischiati soldati dei due opposti eserciti.

§ Alla fine siamo veramente tutti uguali.§

Un'altra cosa lo aveva interessato del suo silenzioso compagno. Quell'uomo aveva prestato servizio come guardia reale del Sank Kingdom. Chissà cosa provava ora, nel vedere i risultati della follia del principe che una volta aveva protetto?

§Milliardo Peacecraft. §

§ Il soldato speciale Zechs Merquise.§

Un essere umano terrificante. Forse un essere non del tutto umano. A R.T. era capitato di assistere ad una esercitazione del giovane Cadetto Merquise fresco di diploma. Impressionante. Un ragazzino che manovrava un Mobile Suit di tonnellate con la leggerezza con cui avrebbe maneggiato la console di un videogioco. Ma non era solo l'abilità. Era la freddezza. Zechs Merquise aveva sconfitto consecutivamente quindici commilitoni più maturi, senza che i suoi gesti perdessero di prontezza, la sua tattica di efficacia. Una volta sceso dal mobile suit la freddezza si era trasformata in un gelo mortale.Perché quello di Zechs Merquise era un volto senza emozioni.E il suo corpo non mostrava segni di stanchezza. Una bellissima statua vuota.

Ma ora era morto. Fortunatamente era morto.

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Al quarto giorno di ricerche R.T. cominciò a sbuffare.Adesso stava veramente sprecando il suo tempo.Era PALESE che non c'erano più sopravvissuti. D'altronde che razza d'uomo avrebbe potuto vivere in quello sfacelo? Sapeva che ad animare i i giovani soldati che lo accompagnavano non era più la speranza ma la disperazione data dall'inutilità di quella ricerca. L'unica cosa che rimaneva da fare era identificare i corpi.Ma seza prelevarli. Ogni soldato riposa sul suo campo di battaglia.

:" Là, là, dirigiti là!!" senti indicare da un ragazzo alle sue spalle, che indicava con il dito indice un grosso pezzo di metallo comparso improvvisamente sullo schermo. Dopo una seconda occhiata capì perché il rottame avesse creato tanto scompiglio: era un frammento della Libra. Le facce degli ex militari del White Fang avevano assunto una strana espressione , un misto di angoscia e orrore.Mescolanza poco gradevole.

Il giorno prima avevano vissuto un altro momento di sconcertante tristezza.Alla radio era arrivata la comunicazione estemporanea del ritrovamento dei resti di Sua Eccellenza Treize Kushrenada.

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Lo schermo termosensibile era nero. Traduzione:nessun segno di vita. Sala dopo sala, corridoio dopo corridoio, il grosso frammento di astronave si era rivelata solo una gigantesca tomba. .Stranamente l'impianto di areazione e l'illuminazione di emergenza sembravano essere ancora in funzione; faceva un dannato freddo.

Improvvisamente R.T. si trovò di fronte una gigantesca montagna di lamiere; occupavano quella che doveva essere una delle sale motori, evidentemente deformata da un'esplosione. Scannerizzò velocemente l'area.Una macchiolina giallastra comparve sullo schermo.Qualcosa di caldo.Forse qualcosa di vivo.

§ Forse qualcuno.§

R.T. si avviò solitario, per non accendere inutili speranze, verso il cumulo di macerie e ,lentamente, iniziò ad inerpicarvisi, sempre monitorando la leggera macchia giallastra.Che si fece via via più arancione,poi rossa..

R.T. guardò sotto di sé e lo vide. Come adagiato in una nicchia tra le lastre di metallo c'era un uomo.

Con l'agilità datagli dall'addestramento militare si intrufolò nel piccolo spazio.L'uomo aveva la testa completamente riversa in avanti, le braccia abbandonate lungo i fianchi, ancora assicurato al sedile dalle cinghie di sicurezza. Il colore dei cappelli era indecifrabile, tanto era il sangue che li cospargeva. Una tinta che complementava perfettamente quello della tuta spaziale.

La sua menta si risvegliò dalla sorta di trance in cui era caduta.

Accese la ricetrasmittente, fece un respiro profondo:"Ho trovato qualcuno." disse solamente.

Decisero che con le attrezzature disponibili avrebbero cercato di togliere il mare di acciaio che impediva l'estrazione del ferito. R.T. decise di rimanere vicino alla sua scoperta per guidare le manovre in modo che non lo mettessero in una posizione ancora più complicata.L'uomo senza nome aveva cominciato ad emettere un impercettibile lamento.R.T. lo prese come un buon segno.

"Stai tranquillo ,ce l'hai quasi fatta"

"Rowan.".La voce dell'ex guardia reale ad un certo punto lo raggiunse e R.T. si accorse che sotto di lui si era creata una piccola folla di astanti.I soldati scrutavano le macerie su cui R.T. era arrampicato con occhi sgranati.

"Beh, che c'è?" "Scendi un attimo." A malincuore R.T. lasciò il suo sorvegliato e fluttuò verso il pavimento.Poi si girò e guardò in alto.

Di fronte a lui c'era l'esatta metà di un'enorme testa purpurea il cui unico occhio verde sembrava guardarlo minaccioso. Potè trovare anche un braccio e infine un frammento del corpo. Proprio là dove il suo ferito riposava.

Maledisse sé stesso.

Saltò di nuovo verso l'alto,seguito dall'ex guardia reale. Appoggiò la fronte del ferito alla sua spalla poi,sorreggendogli la base della nuca, spostò i. tronco all'indietro,contro lo schienale del sedile. Il lamento persisteva sempre più acuto. L'ex guardia reale scostò la massa di capelli incrostati di sangue e col palmo della mano pulì leggermente il viso dell'uomo, mettendone in luce i lineamenti e uno spiraglio di pelle color avorio.

"Principe Miliardo"

§ Che razza d'uomo...solo un mostro.§