ANNUNCIO:Nè Gundam Wing, nè i suoi personaggi sono di mia proprietà.Pertanto non posso nè voglio utilizzarli a fine di lucro.Questa storia serve solo a placare la mia fantasia ,nonchè quella dei miei lettori.Grazie.

1.3 – LA MORTE DEL PRINCIPE

A.C. 182 -19 giugno – ore 10:30 PM- Sank Kingdom

Non riusciva proprio a prendere sonno.Era l'idea dell'inaspettato regalo a tenerlo sveglio.Chissà cosa gli avrebbe regalato Mrs. Merquise? Forse un libro,e sarebbe stato un regalo gradito.O un vestito...:"Oddio,no fa che non sia un vestito...!".Riflettendoci un po' raggiunse la convinzione che primo: Mrs Merquise non gli avrebbe mai fatto la cattiveria di regalargli un capo d'abbigliamento; secondo: anche pensandoci tutta la notte non sarebbe riuscito a indovinare l'identità del regalo,quindi era meglio dormire....se solo il sonno fosse venuto!

Alle undici di notte Miliardo decise che ne aveva abbastanza di contare pecore, e ripiegò sul suo hobby preferito di sempre: la lettura.Allungò la manina sotto in cuscino e ne tirò fuori un libricino sottile e dalla copertina un po' consunta su cui era raffigurato un bambino che volava trascinato da uno stormo di uccelli.

§"Io credo che egli approfittò ,per venirsene via, di una migrazione di uccelli selvatici."§

Quel libro era un regalo di suo padre, il riconoscimento per aver imparato a leggere, e forse questo era uno dei motivi per cui il bambino amava tanto il piccolo testo.Sulla prima pagina c'era anche una breve dedica,scritta con l'elegante corsivo di un re :"Al mio amato figlio Miliardo Karol Daniel Peacecraft,a ricordo di un'occasione in cui mi ha reso orgoglioso. Tuo Padre .Karol Daniel Julian Peacecraft.".Miliardo non si stancava mai ,né di leggere la dedica ,né di leggere il libro.

Quella sera,per prendere sonno, andò a rileggere il brano che più amava, quello che toccava sempre il suo cuore:la storia della volpe.

§"..se tu mi addomestichi, la mia vita sarà come ò il rumore dei tuoi passi che sarà diverso da tutti gli altri.Gli altri passi mi fanno nascondere sotto terra.Il tuo , mi farà uscire dalla tana, come una musica...§

".....il tuo mi farà uscire dalla tana come una musica..."ripetè Miliardo con la voce di chi sta pregando.

A quel punto il rumore di una sirena squarciò l'aria.

E il cielo si riempì di fumo.

"La sirena...perché suona la sirena???"

Miliardo non ci pensò su due volte e corse verso la camera dei suoi genitori.Ma il letto era vuoto. Poi sentì delle voci provenire dalla sala principale. Suo padre e sua madre erano lì, in piedi accanto alla finestra e guardavano fuori,suo padre scuotendo la testa, sua madre, con il viso tra le mani ,gemeva debolmente.

-"Padre...Madre..."

I due si voltarono verso il figlio.Sui loro volti c'era una strana espressione, una che il piccolo Miliardo non avrebbe mei potuto dimenticare, neanche da adulto, neanche ad anni di distanza.Tristezza, stanchezza, disperazione, rabbia, e qualcos'altro , un sentimento che in quel momento il bambino non seppe collocare , ma che anni un giorno avrebbe interpretato come la certezza della morte.

Sbirciò fuorì dalla finestra e finalmente si rese conto di quello che stava succedendo.Il Regno era stato attaccato. Il Regno stava bruciando.

-"Papà...."

-"Vai a letto, Miliardo.Vai da Relena e tienile compagnia...."

-"Mamma..."

-"Fa' come ti dice tuo padre,tesoro mio, e vedrai che presto sarà tutto finito".

Dopo queste parole entrambi i sovrani si voltarono ancora verso la finestra, regali, imperturbabili, in attesa dell'inevitabile.

Di fronte al muro di silenzio erto dai suoi genitori a Miliardo non restò che avviarsi verso la stanza della sorella, con il libricino ancora in mano.

Relena era seduta sul letto, evidentemente anche lei svegliata dalla sirena.

-"..Miyaddo?" lo chiamò con la sua pronuncia infantile.

-"Facciamo la nanna ,Relena ,va tutto bene."

§Ma come si fa a dire che va tutto bene...Miliardo ..sveglia!§

Mentre cullava la sorellina, non riusciva a togliersi dalla mente le parole dei avevano intenzione di fare? Come pensavano di poter risolvere la situazione restando lì fermi?

Chi aveva attaccato il regno sicuramente sarebbe venuto anche a Palazzo....le sue braccia si strinsero attorno a Relena....e come se a rispondere alle sue paure un'esplosione fece vibrare i vetri della casa.

Poi urla e spari..e urla ..e ancora urla...e il rumore di passi frenetici che si facevano sempre più vicini...§ vedrai che presto sarà tutto finito..§.

All'improvviso capì quello che i suoi genitori gli avevano chiesto.

Volevano che morisse. Lui morto. Sua sorella morta.Tutti morti.Un'immagine di se stesso e di sua sorella senza vita in quell'enorme letto gli riempì la mente.

"No!"

Afferrò Relena e corse di nuovo verso la sala dove i suoi genitori si trovavano....

§Li convincerò io...gli dirò di fuggire...andremo via ....lontano da qui...lontano dalle persone che ci vogliono male...§

.....e vi arrivò in tempo per vederli trascinare fuori da un gruppo di soldati dell'Alleanza. Si nascose dietro un mobiletto del corridoio. Relena era silenziosa, quasi bloccata dalla paura.

Il Re e la regina furono portati giù per le scale,fino al grande androne del palazzo.Miliardo si portò all'apice della rampa di scale, si avvicinò alla ringhiera e vide che in basso erano raccolti molti dei domestici della casa e ,dietro di loro, altri soldati.

Un uomo non troppo alto si fece avanti e fronteggiò suo padre.Forse era lui a capo dei soldati.

"Ed eccoci , finalmente, Sua Pacifica Maestà.Le tue parole ammaliano tutto il mondo ma non possono niente contro il potere delle armi.Sei inerme.La tua famiglia è in mano che è giunto il momento di rsi una regolata."

"Non hai molta scelta e io non ho voglia di perdere tempo.Domani ti sarà concesso di apparire in una conferenza stampa in cui abdicherai al trono a favore dell'Alleanza, dopo di che scomparirai dalla scena. Tu e la tua famiglia sarete alloggiati in una residenza isolata in Sud America.La tua attività come personaggio pubblico si concluderà così." .La voce dell'uomo si fece sibilante quando aggiunse" Del resto non hai più un Regno da governare!"

In risposta il Re fece un passo avanti verso il suo interlocutore, la testa alta, gli occhi fiammeggianti."Non avrai niente di questo da me.Non scenderò nella polvere in cui voi vermi strisciate,né ci porterò nessuno tra coloro che hanno sostenuto i miei ideali finora."Pronunciò queste parole con la calma di chi ha già raggiunto, per vie sconosciute ai comuni mortali, la pace dell'anima.

Il comandanta sembrò irritato non tanto dal rifiuto a sottomettersi del sovrano, quanto da quella presenza che nella sua estrema regalità,lo faceva sentire misero.

"Sappi che non risparmieremo nessuno.Neanche i tuoi figli."

Lo sguardo di Re Karol si mantenne fisso e imperturbabile."Anche loro sono figli di questo regno,e con esso finiranno, se così deve essere."

"Come Sua Maestà desidera."Si voltò e si rivolse ad un soldato" Fateli mettere tutti contro quel muro..poi manda qualcuno a prendere i bambini"

Miliardo non riusciva a muoversi.Capiva benissimo quello che stava succedendo ma non sapeva cosa fare.Strinse Relena a sé con ancora più forza.La bambina sembrava essere caduta in una sorta di trance stuporosa.

Poi si compì l'inevitabile.

§Uno...Due ...Tre...mirare...fuoco..§

Il bambino guardava attonito quelli che riconosceva essere i corpi dei suoi genitori...e allo stesso tempo non capiva come tutto ciò potesse essere accaduto.E tutto quel sangue sul pavimento...il sangue di suo padre...il sangue di sua madre...il sangue di tutta quella servitù che l'aveva visto crescere...

A quel punto Relena sembrò scuotersi ed emise uno strano suono,una sorta di singulto.

Qualcuno alzò la testa.

"I bambini...andate a prendere i bambini..."

Il corpo di Miliardo reagì come la sua mente al momento non Relena in braccio iniziò a correre verso un luogo che solo le sue gambe conoscevano.

La sua vista era offuscata dalle lacrine che all'improvviso avevano cominciato a scendere.Anche Relena stava piangendo sommessamente contro il suo petto ,le manine strette al vestito del fratello.

§c'è un'uscita nascosta in fondo al corridoio deel'ala est...§

Il respiro diventava sempre più corto,il suo fardello pesante, i passi dietro di lui sempre più vicini.

Un pezzo di pavimento franò.Il palazzo stava bruciando e lui non se n'era accorto.

I suoi inseguitori non si sentivano più.

Ma Miliardo ormai pensava solo a correre, a correre, a correre.

Si fermo solo quando l'aria fresca della sera gli riempì i polmoni.

L'uscita segreta l'aveva portato ai confini orientali del parco che circondava il castello.Dietro di lui il Palazzo stava bruciando in un enorme rogo.

Le ginocchia non lo sostennero più.Cadde per terra,Relena ancora in braccio.

E rimasero così a lungo, sfiniti e piangenti.Prima si addormentò Relena. Il sole stava sorgendo quando anche Miliardo si concesse di chiudere gli occhi.

Un' ora dopo un paio di braccia sollevarono i due bambini.

P.S:Che libro sta leggendo Miliardo....?Ma Il Piccolo Principe naturalmente!Che è di Saint Exuperì e non mio!Io mi limito a citare questo grandissimo capolavoro!