Dopo la terza serie.

Los Angeles. Sera. Aeroporto Los Angeles.

Chloe era stremata dalle continue domande della figlia sul perché andavano in Europa, perché non andava con loro Lucifer o Maze, perché non voleva parlare con lui. La portò in uno dei bagni per donne dell'aeroporto. Con calma le spiegò cos'era successo con Piers. Chi era Piers e Lucifer. Di voler andare a Roma ma più precisamente in Vaticano magari per chiedere aiuto

"...capire che dobbiamo fare per chiuderlo all'inferno"

Chloe si preoccupò dello sguardo di sua figlia Trixie. Era uno sguardo tra lo stupore e la sorpresa peggiore che avesse mai visto. La stupì soprattutto la frase di Trixie

"Mamma, come ti permetti"

Chloe le domandò

"Cos'hai detto?"

Ma Trixie arretrò d'un passo nel bagno femminile, dicendo mentre apriva la porta

"Vo…voglio andare da papà…non vengo da nessuna parte con te"

Chloe toccò la spalla destra della figlia per calmarla ma Trixie si voltò di scatto, dicendole con una rabbia mai vista in lei

"Non toccarmi! Mamma io vado da papà. Non puoi rimandare Lucifer all'inferno, non lo merita"

Uscendo dal bagno. Subito Chloe rincorse sua figlia Trixie dicendole, cercando di non dare nell'occhio agli altri nell'aeroporto

"Trixie lo faccio per proteggerti. Non sappiamo nulla di lui"

Trixie le rispose senza fermarsi

"Vergognati mamma, tu lo conosci meglio di tutti. Sai la verità su di lui. Lucifer l'ha detta sempre la verità"

Chloe si stupì delle parole di sua figlia, mettendosi davanti a lei, fermando il suo cammino. Le domandò

"Tu sai tutto di lui?"

Stupendosi degli occhi lucidi di sua figlia Trixie che le disse

"Mamma io so tutto da quella sera nell'hangar degli aerei. L'ho visto ferito sul pavimento, sofferente e quasi morente che pregava una sola cosa a suo padre: salvarti…"

Trixie respirò profondamente

"...Non sei mai stata una che crede al catechismo. Conosciamo bene Lucifer. Se vuoi delle risposte devi farle a lui non andare dove lo odiano senza conoscerlo bene. Solo per cattivi e malvagi può dirsi un problema"

Chloe era in piena confusione, con le sue certezze cadute. La certezza che la figlia era ignara di tutto su Lucifer. Cercando di ritrovare un filo logico disse una frase di cui si pentì subito

"Ti ha fatto un maleficio?"

Trixie si asciugò le lacrime con il dorso della mano destra, tirando alla madre lo zaino correndo verso l'uscita dell'aeroporto. Un poliziotto vedendo la scena fermò quella bambina che sembrava scappare da quella donna bionda. Solo vedere il distintivo di Chloe tranquillizzò il poliziotto che lasciò andare madre e figlia. In un silenzio pesante tra le due, Chloe propose alla figlia che non la guardava

"Trixie facciamo così. Torniamo all'appartamento dove parliamo tranquillamente"

Ma Trixie scosse la testa, dicendole

"Mamma io ho visto Lucifer nella versione bruciata. Non può farti paura se lo conosci, sai quanto sia buono…"

Un accenno di sorrise sul volto di Trixie

"...Un brontolone come dici tu. Sia lui che Maze vogliono solo essere accettati. Mamma lo sai perché quando ho visto il suo aspetto bruciato mi chiese di non dirtelo?"

Chloe scosse la testa ma non guardandola Trixie, le disse

"Non lo so"

Trixie le rispose in un sussurro

"Per non perderti. Perché sei importante per lui, era terrorizzato di perderti…"

Parole che colpirono al cuore Chloe

"...sono certa ora stia malissimo pensando…"

Risata fredda di Trixie

"...sicuro di averti persa, come anche me. Perché due giorni fa gli avevo scritto un messaggio su whatsApp. Speravo mi aiutasse nel capire cosa ti capitava, eri strana"

Trixie prese dall'interno dello zaino il suo cellulare, cercò qualcosa, dandolo alla madre Chloe. Visibilmente triste, Trixie si sedette su una panchina nell'aeroporto. Chloe lesse in silenzio la risposta di Lucifer, sempre un messaggio testuale

"Piccolo riccio non devi preoccuparti minimamente. Devi sempre ricordare che io per primo, se i tuoi genitori non ti volessero bene ti direi la verità. Invece i tuoi genitori, oltre tutto quello che succede intorno a loro ti vogliono un bene enorme. Devi solo avere un po' di pazienza con loro in questo periodo. Dopo i fatti concernenti il falso tenente Piers, con la morte della nostra Charlotte, devono un po' elaborare la cosa. Cerca quindi di essere comprensiva con loro due. Come cercherò di farlo io. Colgo l'occasione per dirti che forse non ci vedremo per un periodo. Devo sbrigare alcune cose importanti per il mio impero finanziario, di certo Maze sarà impegnata ad aiutarmi. Però ricorda prole, qualunque cosa succeda ti ringrazio di avermi accettato anche sapendo e vedendo cosa sono. Sei l'unica piccola umana che mi sia simpatica. Meriti il meglio dalla vita"

Quando Chloe alzò lo sguardo dallo schermo del cellulare di sua figlia, scoprì che le sue guance erano bagnate di lacrime. Quel re dell'inferno che l'aveva terrorizzata, che credeva un mostro, venuto solo per prendere le loro anime, tornò a essere il suo Lucifer. Improvvisamente Chloe si vergognò dei libri, video e ricerche fatte in internet sulla figura del re dell'inferno. Chloe realizzò che erano scritte da persone che non lo conoscevano. Se voleva risposte doveva andare da lui. Con passo lento si avvicinò alla figlia Trixie sempre seduta sulla panchina nell'aeroporto, domandando

"Trixie ti andrebbe un pezzo di torta alla cioccolata?"

Trixie era ancora diffidente, domandando a sua volta

"Dove mamma?"

Chloe le disse, sentendosi più leggera

"Nel luogo più sicuro dell'universo"

Poco dopo. Garage coperto di Lucifer nella palazzina dove era attico e Lux.

Sedute in auto, con le portiere aperte, Chloe e Trixie stavano mangiando ognuno un'enorme fetta di torta alla cioccolata. Sul sedile posteriore due sacchetti di carta del McDonalds. In quella atmosfera più tranquilla, Trixie raccontava a sua madre ogni momento con Lucifer. Era così un fiume in piena di parole che nessuno dei due si accorse di Lucifer che le guardava a tre auto di distanza da loro. Grazie all'udito potenziato sentì tutto. Poco prima era più che certo di aver perso la detective con tutto il suo mondo. Distrutto al pensiero di non rivedere più la sua detective con quella piccola umana che gli aveva fatto sentire sentimenti paterni. In quel momento le sue umane del cuore erano a pochi metri da lui. Tratteneva a stento la voglia di andare da loro, non volendo apparire come troppo invadente. La voce di Trixie lo fermò. La bambina urlò

"Lucifer!"

Correndo fuori l'auto per raggiungerlo. Lucifer prese in braccio senza problemi la piccola umana quasi dodicenne che gli cinse il collo con le braccia, dicendo con la voce rotta

"Non devo più stare lontana da te e Maze! La mamma ha capito!"

Colpito dal singhiozzare di Trixie. Lucifer le disse, cercando di non commuoversi a sua volta, accarezzandole la schiena

"Riccio lo sapevamo che tua madre resta la persona più intelligente. Calmati. Non puoi rovinare questa camicia molto costosa"

Il ridacchiare di Trixie calmò la preoccupazione di Lucifer. In piedi vicino alla sua auto, Chloe li guardava sorridendo. Comunque sarebbe andata tra lei e Lucifer, la detective decise di non dividere mai sua figlia e Lucifer con il suo mondo. Nel vederla avvicinarsi, Lucifer le sorrise felice, sussurrando a Trixie sempre abbracciata a lui

"Grazie Trixie"

Per Trixie fu qualcosa di incommensurabile.

La mattina dopo. Attico. Camera degli ospiti.

Trixie si svegliò nell'enorme letto della camera degli ospiti non trovando sua madre, le aveva detto che avrebbe dormito con lei. Non le importava, perché la notte prima aveva lasciato sua madre Chloe seduta al bancone del bar con Lucifer. Li aveva visti sereni con il re dell'inferno che rispondeva alle varie domande della sua detective. Ipotizzò felice che potessero aver fatto anche cose da fidanzati. Sorrise felice al pensiero di raccontare tutto a Maze, che impegnata come cacciatrice di taglie sarebbe tornata nel pomeriggio. Con ancora indosso il pigiama di wonder woman aprì la porta della camera degli ospiti. Sentì un parlare, immaginando che magari sua madre e Lucifer stessero guardando la tv. Poco prima di svoltare un angolo che l'avrebbe portata all'entrata dell'attico si bloccò sentendo la voce di Lucifer dire con rabbia

"Eva! Adamo! Non osate avvicinarvi a lei"

Trixie si nascose dietro l'angolo in ginocchio. Sbirciò vedendo una scena che la preoccupò. Lucifer aveva le enormi ali bianche aperte, dando la schiena al divano. Dietro di lui Chloe. Dalla sua visuale Trixie vedeva in un riflesso del vetro del bar una donna e un uomo vicino l'ascensore. Dai nomi detti da Lucifer, Trixie capì chi erano ma soprattutto che erano i genitori del defunto Cain. Inoltre Trixie vide che Eva, la donna con lunghi capelli neri, imbracciava un fucile puntando contro Lucifer. Invece quello che era Adamo, un bruno con una folta barba, puntava contro Lucifer una pistola, dicendogli con rabbia

"Tu sei l'assassino di nostro figlio Cain. Devi morire per mano nostra, maledetto essere ignobile"

Trixie avrebbe così tanto desiderato essere forte come Maze per fermare quei due, ai quali Lucifer disse

"Va bene, volete vendicarvi. Ma questa donna non ha fatto nulla al vostro Cain"

Trixie odiò Eva che disse ridacchiando

"Nostro figlio Cain ci ha detto che vicino a lei sei vulnerabile…"

Trixie sobbalzò quando Eva sparò un colpo di fucile tra i piedi di Lucifer

"...Ma non morirà se questo ti preoccupa. Volevamo usare su di te lame demoniache ma avremmo una strada più facile"

Adamo aggiunse

"Non la uccideremo. Dovrà restare viva con il ricordo di come sei morto"

Lucifer gli disse con gli occhi rosso fuoco per la rabbia

"Adamo non credo alla tua parola"

I due dissero delle parole in una lingua che Trixie era sicura fosse lingua angelica. Subito dopo, Eva e Adamo appoggiarono la mano destra sul petto che si illuminò. Lucifer disse a sua volta parole in lingua angelica. In quel momento Lucifer si sentì totalmente in trappola, rinfoderate le ali. Disse alla detective che non capiva perché Lucifer era quasi rassegnato

"Detec…"

Fosse stato l'ultimo momento con la sua Chloe, Lucifer decise di rompere ogni indugio

"Chloe, questi due…hanno eseguito un giuramento angelico. In cambio del mio giuramento di non difendermi, dopo aver finito con me…"

Chloe appoggiò le mani sul petto di Lucifer, guardandolo preoccupata come mai

"...ti devono liberare sana e salva. Altrimenti finiranno all'inferno…"

Lucifer strinse appena le mani di Chloe ancora appoggiate al suo petto

"...Chloe voglio che tu sappia che qualunque cosa accadrà, tu con Trixie siete stati la cosa migliore nella mia eternità. In questo periodo non mi sono sentito solo e triste, provando gioia. Se non dovessi…"

Chloe tremò e Trixie ancora nascosta tentava di asciugare le lacrime copiose dai suoi occhi

"...ricorda che io ti amo e provo sentimenti paterni verso tua figlia più se fosse sangue del mio sangue"

Lucifer si odiò per non averlo fatto prima e Chloe lo abbracciò, dicendo con voce rotta

"Anch'io ti amo Lucifer…"

In quel momento Lucifer percepì nella sua anima la certezza che quel sentimento della sua amata detective era vero, niente a che fare con il fatto che era un miracolo del padre Dio per lui

"...maledizione quanto tempo abbiamo perso"

Eva spinse via Chloe da Lucifer puntandole contro il fucile. Adamo rise, dicendo a Chloe che sentiva la mancanza della sua pistola

"Umana tranquilla, in fondo sei stata piacevole per nostro figlio"

Chloe si trattenne con difficoltà dal dirgli che durante ogni momento con Cain, pensava sempre a Lucifer. Adamo sparò alla spalla destra di Lucifer. Dal suo nascondiglio Trixie vide Lucifer cadere in ginocchio sul pavimento. Adamo disse a Chloe, sempre controllata da Eva con il fucile, mentre avvicinava un enorme sedia di legno

"Umana goditi lo spettacolo seduta qui"

Trixie vide sua madre legata con la corda di una tenda alla sedia. Subiti Trixie cercò di trovare un altro nascondiglio, sperando di trovare anche un modo per aiutare se stessa, sua madre e Lucifer.

Sia Lucifer che Chloe tirarono un sospiro di sollievo quando tornando Eva da un giro di perlustrazione per l'attico non trono Trixie. La bambina era nascosta sul soppalco dove era parte della libreria. Aveva scoperto che Eva e Adamo avevano isolato l'attico anche da internet. Proprio Adamo si vantò con Lucifer mentre gli bloccava i polsi in catene agganciate al gancio di una lampada sul soffitto

"Il nostro caro figlio ci inviava sempre libri e libri per imparare ogni innovazione degli esseri umani"

La prima donna Eva colpì con il calcio del fucile il fianco destro di Lucifer che tentò di non mostrare dolore. In parte per non dare soddisfazione ai due e per non spaventare ulteriormente Chloe e Trixie se li vedeva. Inoltre Lucifer, domandò con mezzo fiato ad Adamo

"Adamo sei un bugiardo. Come poteva mandarvi cose tuo figlio dalla Tetra. Era maledetto"

Adamo rise, spiegandogli mentre cercava qualcosa in un borsone nero

"Basta avere buoni amici in paradiso…"

Adamo guardò Lucifero con aria di sfida, continuando dopo una risata maligna

"...come qualcuno che ti odia in modo enorme. Dandoci queste catene che tu non potrai mai spezzare"

Lucifer lo aveva già intuito che le catene erano fatte in paradiso. Se anche avesse potuto liberarsi o fermare i due non l'avrebbe mai fatto per non mettere in pericolo Chloe e Trixie. Però capì chi era l'amico importante in paradiso di Eva e ada6mo, sussurrando

"Michael"

Adamo annuì positivamente. Nel frattempo Eva appoggiò sulle labbra di Chloe un pezzo di nastro adesivo marrone, dicendole con disprezzo

"Il mio Cain scriveva che tu sei brava con le parole. Quindi togliamo questa possibilità"

Sul soppalco Trixie odiava infinitamente i due eterni. Li odiò ancora di più quando vide Adamo accanirsi con pugni su Lucifer. La bambina chiuse gli occhi pregando. Pregò Dio il padre di Lucifer, pregò Amenadiel. Pregò anche Maze ma nessuno arrivò. La disperò ancora di più sentire sua madre cercare di urlare e muoversi dalla sedia su cui era legata, con i due eterni che ridevano. Trixie si asciugò delle lacrime, decidendo di diventare veramente cattiva. Si diresse dove Maze teneva molte sue armi nell'attico. Nel frattempo Eva diede al marito Adamo un pugnale dalla lama corta. L'eterno afferrò i capelli di Lucifer che era sanguinante, dicendogli a pochi millimetri dalla sua faccia

"Cain mi scrisse che tu odi le tue ali. Ti renderà felice sapere che dopo il mio trattamento, se restassi in vita, non ti ricrescerà neanche una piuma"

Eva strappò in due sulla schiena di Lucifer il panciotto e la camicia. Intanto Trixie era nel sottoscala dove Maze aveva molte sue armi, si preparò per un massiccio attacco a Eva e Adamo.

Adamo stava per colpire alle spalle Lucifer con il pugnale ma Eva gli disse guardando l'orologio che aveva al polso destro

"Non c'è tempo. Ricorda che tra venti minuti aprirà il Lux"

Adamo abbassò il pugnale ma afferrò un bastone colpendo con forza le spalle di Lucifer che si morse il labbro inferiore per non urlare di dolore, vedendo la sua Chloe un mare di lacrime.

Chloe era certa di aver visto un ombra vicino al bar. Sperava che fosse qualche aiuto per Lucifer e lei o se era Trixie non si facesse vedere. Non accorgendosi di nulla, Adamo puntò la lama d'un coltello al petto di Lucifer. Il re dell'inferno era certo. Certo che volesse pugnalarlo al cuore come era morto suo figlio Cain. In fondo non gli importava, l'unica cosa che gli dispiaceva era lasciare la sua detective Quando finalmente si erano dichiarati. Un rumore metallico distrasse Adamo. Sul pavimento rotolò una palla grigia di ferro. Sulla palla comparvero dei buchi da cui uscì del fumo denso che inondò l'attico in un attimo. Nel bianco più assoluto, Trixie si mosse senza problemi indossando una maschera nera magica che copriva completamente il viso. La maschera gli permetteva di respirare e vedere nel fumo. La bambina tagliò i tendini delle caviglie di Adamo con una lama demoniaca di Maze. Usando l'eterno come trampolino, Trixie appoggiò sulla faccia di Lucifer un'altra maschera. Il re dell'inferno era tra l'incredulo e l'orgoglioso vedendo la figlia della detective muoversi svelta nel fumo. La bambina appoggiò sul viso della madre un'altra maschera. Fu la volta di Eva, cui Trixie tagliò anche i tendini delle caviglie. Con sicurezza Trixie avvolse intorno ai due eterni ormai sul pavimento una corda che li avvolse completamente. La corda magica trascinò i due eterni su una parete appendendoli. Trixie gettò sul pavimento un altra palla grigia che aspirò tutto il fumo. Tolta la maschera, la bambina liberò la madre dalle corde che la tenevano legata alla sedia. Tolta la maschera, Chloe disse alla figlia

"Trixie sei stata eccezionale"

La bambina le rispose mentre lanciava dei cuscini del divano ai piedi di Lucifer sempre appeso per i polsi

"Mamma dopo parliamo. Sostieni Lucifer quando taglio le catene"

Chloe annuì positivamente raggiungendo Lucifer. Gli tolse la maschera nera, dicendogli mentre cercava di fargli meno male possibile nel sostenerlo

"Tutto finito, grazie alla nostra Trixie"

Lucifer le sussurrò, con la voglia di sorridere ma aveva troppo dolore alla faccia

"Tua degna figlia"

Chloe lo accarezzò sulla guancia destra, nulla si sarebbe più contrapposto tra di loro. Trixie aveva legato al vertice di un lungo bastone di legno, utilizzato da Maze durante i suoi allenamenti, una lama demoniaca. La lama tagliò come burro le catene, liberando Lucifer che cade in ginocchio sui cuscini davanti a lui. Chloe e Trixie lo aiutarono nello stendersi sul fianco destro. Dal balcone entrò Amenadiel con in braccio Maze. Non lasciando Lucifer, Chloe e Trixie raccontarono tutto ai due.

Mezz'ora dopo.

Trixie sbirciò nella camera da letto di Lucifer, vedendo che sua madre Chloe, Amenadiel e Maze lo stavano curando. Fu felice quando Amenadiel, appena giunto con Maze nell'attico, rivelò che sua madre Chloe non doveva allontanarsi da Lucifer perché lo rendeva vulnerabile

"...Si tratta di ferite inferte da altri eterni, sarebbe successo anche se non c'eri vicino a lui"

Diventando un paio di volte Lucifer nella versione bruciata per rimarginare ferite molto gravi, ricevendo baci e carezze da Chloe. Vederli in quel modo era una gioia infinita per Trixie. Per non parlare dell'orgoglio che Trixie sentiva per i complimenti da parte di Maze. Lo sguardo della bambina si posò su Adamo ed Eva ancora appesi al muro. Li odiava con tutta se stessa. In attesa dell'arrivo di qualcuno dal paradiso, Maze aveva somministrato ai due un calmante demoniaco che li aveva addormentati. In quella calma, un grande senso di fame strinse lo stomaco di Trixie, passata tutta l'adrenalina che aveva in corpo. Aveva deciso di togliersi il pigiama, mettendo anche un paio di ciabatte essendo a piedi scalzi ma la fame fu più forte. Si diresse in cucina.

Disteso supino nel suo letto, Lucifer odiava tutte le medicazioni fatte su di lui. Tra le poche gioie quella di aver finalmente confessato il suo amore alla detective che lo amava a sua volta. Un orgoglio infinito per la piccola umana che voleva bene come fosse sua. In tutto questo era preoccupato che dovesse arrivare dal paradiso suo padre Dio, perché la colpa del figlio Michael doveva essere accertata. Qualcosa lo preoccupò. Con voce rauca Lucifer domandò alla sua amata Chloe che parlava con Amenadiel ai piedi del letto

"Trixie…dov'è?"

Rispose a tutti Maze, dicendo mentre portava in braccio un addormentata Trixie

"La nostra piccola guerriera era in cucina. Dopo aver mangiato eccola sprofondata nel sonno"

Gli occhi di Chloe divennero lucidi, prendendo da Maze la figlia in braccio, dicendo

"La mia quasi dodicenne che può tener testa a chiunque…"

Le bacio la fronte

"...grazie al cielo la ascoltai su Lucifer…"

La strinse a sé

"...ora meriti solo di riposare"

Con delicatezza Chloe posizionò la figlia addormentata accanto a Lucifer, mettendosi di fianco a lei. Maze in piedi vicino ad Amenadiel stava per dire qualcosa a l'angelo che l'anticipò, dicendo sicuro

"Ti giuro Maze, cercherò in ogni modo di aiutarli a non doversi dividere. Per prima cosa manderò Linda e un angelo speciale da Dan ed Ella. Non attenderò che mio padre Dio venga qui. Porterò quei due con me in paradiso. Stavolta dovrà ascoltarmi"

Scomparendo dalla camera come Adamo ed Eva dal muro. La demone sperava veramente nelle parole dell'angelo. Intanto sia Chloe che Maze notarono che Lucifer e Trixie si tenevano per mano. Il re dell'inferno sussurrò a Trixie

"Grazie di tutto riccio"

Trixie a occhi chiusi sorrise, aggiungendo

"In una famiglia ci si aiuta tra i componenti"

Lucifer sentì un calore piacevole nel petto, faceva parte di una famiglia dove gli volevamo veramente bene. Chiuse gli occhi, dormendo sereno come da neanche ricordava.

FINE