Tutti i personaggi di
CardCaptor Sakura appartengono alle Clamp.
Questa storia pero' appartiene a ME!
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A Tomoyo dispiaceva quando Sakura era giú di morale. Era come se il sole fosse ricoperto. Ma sapeva che essendo di carattere soleggiante, la sua amica non poteva rimanere depressa a lungo. Sakura era un libro aperto e qualsiasi cosa provasse non poteva tenerlo nascosto. Perció nonostante si sforzasse di essere di buon umore, Tomoyo capí subito.
"Non avete fatto ancora pace?"
Sakura scosse la testa "Non é questo..."
Entrambe si voltarono quando videro entrare Shaoran, il volto rabbuiato.
"Ciao Shaoran! Dormito bene?" gli chiese Sakura.
Shaoran non la guardó neppure, si sedette e rimase col capo chino e pensieroso.
Tomoyo fissó preoccupata il volto addolorato di Sakura.
"Certo dev'esserci qualcos'altro sotto, perché Shaoran si comporti cosí." Non era mai accaduto che i due fidanzatini non si parlassero. Di solito quando litigavano, facevano pace il giorno stesso e tutto tornava come prima.
Non poteva sopportare la tristezza nel volto di Sakura. Le si spezzava il cuore.
Si sforzó di sorridere "Beh, si vede che non ha dormito bene. Stá ancora dormendo!"
Sakura le fece un mezzo sorriso, ringraziando tacitamente la sua amica e andó al suo posto.
Khan osservó tutto in silenzio, notando la premura di Tomoyo nei confronti della sua amica.
Shaoran era talmente preso dai suoi pensieri che per poco il pallone non lo colpí in pieno. Si riscosse in tempo per prenderlo al volo e con un possente calcio rispedirlo in campo centrando in pieno la rete.
"Complimenti!"
Si giró di scatto e si ritrovó faccia a faccia con Khan che lo fissava ammirato, applaudendo.
Li arrossí lievemente.
"Riesci sempre a far centro, non é vero?" continuó, accennando al cortile dove le ragazze pom-pom tra cui Sakura si stavano esercitando.
"É dolce e carina. Sarebbe un vero peccato se le accadesse qualcosa di spiacevole"
Come un fulmine, Shaoran lo afferró per il bavero dell'uniforme.
"Cos'intendi dire?!" ringhió.
L'altro lo guardó con calma "Nulla. Soltanto che dovresti tenertela stretta e proteggerla, una ragazza cosí."
Con una facilitá sorprendente, si svincoló dalla morsa di Shaorani e si sistemó la divisa.
"Ti saluto"
Shaoran lo osservó allontanarsi, tremando dalla rabbia. Era anche scosso perché non aveva avvertito l'altro avvicinarsi ne aveva potuto trattenerlo quando questo s'era liberato.
Il suo sguardo corse sulla ragazzina che dall'altra parte del cortile saltellava e rincorreva la bacchetta, ignara di tutto.
Le sue mani si strinsero a pugni. Non gli avrebbe permesso di farle del male, anche se gli fosse costato la vita!
Ultimamente nella tranquilla cittadina accadevano fatti inspiegabili che lasciavano tutti disorientati. Inoltre nell'aria c'era qualcosa di strano, quasi di sinistro.
Se ne accorse Kero-chan che fissava il cielo preoccupato; ma essendo la questione di Clow Leed risolta e tutte le carte catturate, non sapeva proprio di che cosa potesse trattarsi.
Decise di attendere e non parlarne con Sakura, per il momento.
Tomoyo esitó sulla soglia dell'aula di musica.
"Ciao!" la salutó Khan sorridente.
"Buon giorno, Tomoyo. Ti presento Akbar Khan, ma credo vi conosciate giá, non é vero? Comunque suona il piano e ti accompagnerá durante il concerto del ballo di Primavera"
Tomoyo rimase sorpresa, era convinta che ad accompagnarla al pianoforte sarebbe stata la Signora Tsujitani l'insegnate di musica. Ma se l'insegnante aveva delegato tale onore al nuovo arrivato significava che aveva fiducia nelle sue capacitá.
Sorrise ad entrambi. "Bene. Benvenuto!"
Un'ora dopo dovette ammettere che la fiducia dell'insegnante su Khan era fondata poiché il ragazzo suonava il pianoforte divinamente come se lo avesse sempre fatto.
"Complimenti Khan! Sei bravissimo!"
Il ragazzo sorrise scuotendo il capo.
"Sei tu magnifica. Hai una voce d'angelo" le disse con sincera ammirazione. "É un onore suonare per te" Fece un inchino.
Tomoyo arrossí.
"Shaoran? Ciao, sono Sakura. Scusa se ti disturbo. Ecco io... volevo chiederti scusa se ti ho offeso..."
"... Sakura?..."
"Scusami tanto Shaoran, non volevo... perdonami!" disse tutto d'un fiato.
Sakura non aveva piú retto alla situazione, il rimosso non le aveva dato tregua per cui appena tornata a casa aveva telefonato a Shaoran.
"Non devi preoccuparti, non sono arrabbiato con te..."
Qualcosa fuori dalla finestra attiró la sua attenzione.
"Sakura, scusami... devo proprio andare!" e riattaccó.
Stava succedendo qualcosa di strano, lo sentiva. Con le sue capacitá percettive Shaoran lo aveva intuito subito ed ora si faceva guidare da esse.
D'un tratto si fermó sul tetto di un edificio osservando sconcertato ció che avveniva di sotto: sulla strada gruppetti di persone litigavano animatamente tra loro; ben presto la cosa divenne seria poiché dal semplice discutere s'era arrivati alle mani e persino le forze dell'ordine vennero coinvolte dimenticando completamente la ragione per la quale erano intervenute.
Shaoran sgranó gli occhi, osservando meglio. Ecco! Un'ombra, due, anzi tante... ombre fuori luogo, che soltanto quelli dotati di magia potevano vedere, anche se con difficoltá... ombre che manovravano la scena e la gente come se fossero burattini in un palcoscenico. Dovevano assolutamente essere fermate prima che la situazione degenerasse!
Si accinse ad intervenire.
"Shaoran?" Si giró di scatto al sentire il suo nome l'arma impugnata, cogliendo di sorpresa la ragazzina.
"Sakura!"
"Certo che é Sakura! Chi credevi che fosse?" lo aggredí Kero-chan irritato "Ma che stá succedendo?" chiese notando la confusione di sotto.
"Non lo so. Un attacco nemico, credo. Quelle ombre sono la causa di tutto"
"Ma é terribile!" esclamó Sakura osservando la scena preoccupata.
"Dobbiamo fermarle!"
"Giá, ma come?"
"Con la magia, é ovvio!"
La ragazzina si riscosse, facendo involontariamente danzare le stelle che decoravano il suo abito.
Dopo tutto, era o non era la maga piú potente del mondo dopo che Clow Leed le aveva ceduto i suoi poteri ed il suo posto?
Strinse lo scettro, facendosi coraggio.
"Bene, andiamo!"
Con un ruggito Kero-chan assunse le sue reali sembianze.
"Dobbiamo evitare di coinvolgere le persone"
Sakura annuí, aveva giá un'idea. Alzó lo scettro al cielo.
"Scettro, vieni in mio soccorso! Light, luce!"
La carta della Luce prese vita al suo comando e brilló come un piccolo sole facendo svanire le ombre malefiche e liberando la gente dalla loro malvagia influenza.
"Ecco fatto!" disse Sakura sorridendo sollevata.
Kero-chan e Shaoran la osservarono con stupore e ammirazione. Sapere che la loro amica era la piú potente maga al mondo e vederlo realmente confermato sotto ai loro occhi era uno specie di shock.
"Che c'é?" chiese lei preoccupata dalla loro reazione, sbattendo gli occhioni innocenti.
Shaoran perlustró la zona per precauzione. Anche Kero-chan fece lo stesso. Ma dovettere constatare che effettivamente le ombre erano sparite. Sakura le aveva sconfitte in un sol colpo.
Troppo facilmente, pensó tra se Shaoran dopo che ebbe lasciato la Card Captor ed il suo guardiano. Guardó il sole scomparire pian piano in un mare di arcobaleno pastello. I lampioni si accessero ad uno ad uno.
Scosse il capo e si avvió verso casa.
Non si accorse della figura che l'osservava dall'alto della torre. Quando il sole s'immerse nell'orizzonde dispergendo i suoi ultimi raggi, la figura era giá scomparsa.
Yukito sollevó la testa dal libro che stava studiando.
"Che c'è?" gli chiese Touya.
Per tutta risposta corrugó la fronte. L'amico l'osservó preoccupato.
Dopo poco la tempesta passó e Yukito si giró verso Touya sorridendo.
"Nulla. Tutto risolto" lo rassicuró.
Ma in fondo al suo essere, Yue rimase turbato.
"La costruzione risulta risalire all'epoca della dinastia X. Ma ció che rimane dell'anfora è ancora piú antico e anzi pare non appartenere alla regione dove è stato rinvenuta. Sembra addirittura di fattura estranea al nostro paese" dichiaró perplesso lo studioso suo collega, nel ricordo di Fujitaka.
Dopo aver esplorato l'edificio, dovettero constatare che gli unici oggetti di valore erano il ciondolo e l'anfora che lo aveva rinchiuso.
Chiedette e ottenne il permesso di tenere entrambi per poterli studiare, essendo uno dei pochi esperti di archeologia del paese.
Il ciondolo imprigionó la luce riflessa sulla superficie del cofano di vetro dov'era rinchiuso. Aveva uno strano magnetismo su chi l'osservava.
Fujitaka si riscosse e tornó a studiare le iscrizioni sui cocci, confrontandole con immagini su alcuni testi.
Passó la mano tra i capelli, frustato. Eppure era certo che l'anfora rinchiudeva la chiave al mistero dell'amuleto. Se solo riuscisse a decifrare le iscrizioni!
Tornó a consultare il terminale.
Il rubino parve pulsare pazientemente sul suo letto di raso.
Questa storia pero' appartiene a ME!
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A Tomoyo dispiaceva quando Sakura era giú di morale. Era come se il sole fosse ricoperto. Ma sapeva che essendo di carattere soleggiante, la sua amica non poteva rimanere depressa a lungo. Sakura era un libro aperto e qualsiasi cosa provasse non poteva tenerlo nascosto. Perció nonostante si sforzasse di essere di buon umore, Tomoyo capí subito.
"Non avete fatto ancora pace?"
Sakura scosse la testa "Non é questo..."
Entrambe si voltarono quando videro entrare Shaoran, il volto rabbuiato.
"Ciao Shaoran! Dormito bene?" gli chiese Sakura.
Shaoran non la guardó neppure, si sedette e rimase col capo chino e pensieroso.
Tomoyo fissó preoccupata il volto addolorato di Sakura.
"Certo dev'esserci qualcos'altro sotto, perché Shaoran si comporti cosí." Non era mai accaduto che i due fidanzatini non si parlassero. Di solito quando litigavano, facevano pace il giorno stesso e tutto tornava come prima.
Non poteva sopportare la tristezza nel volto di Sakura. Le si spezzava il cuore.
Si sforzó di sorridere "Beh, si vede che non ha dormito bene. Stá ancora dormendo!"
Sakura le fece un mezzo sorriso, ringraziando tacitamente la sua amica e andó al suo posto.
Khan osservó tutto in silenzio, notando la premura di Tomoyo nei confronti della sua amica.
Shaoran era talmente preso dai suoi pensieri che per poco il pallone non lo colpí in pieno. Si riscosse in tempo per prenderlo al volo e con un possente calcio rispedirlo in campo centrando in pieno la rete.
"Complimenti!"
Si giró di scatto e si ritrovó faccia a faccia con Khan che lo fissava ammirato, applaudendo.
Li arrossí lievemente.
"Riesci sempre a far centro, non é vero?" continuó, accennando al cortile dove le ragazze pom-pom tra cui Sakura si stavano esercitando.
"É dolce e carina. Sarebbe un vero peccato se le accadesse qualcosa di spiacevole"
Come un fulmine, Shaoran lo afferró per il bavero dell'uniforme.
"Cos'intendi dire?!" ringhió.
L'altro lo guardó con calma "Nulla. Soltanto che dovresti tenertela stretta e proteggerla, una ragazza cosí."
Con una facilitá sorprendente, si svincoló dalla morsa di Shaorani e si sistemó la divisa.
"Ti saluto"
Shaoran lo osservó allontanarsi, tremando dalla rabbia. Era anche scosso perché non aveva avvertito l'altro avvicinarsi ne aveva potuto trattenerlo quando questo s'era liberato.
Il suo sguardo corse sulla ragazzina che dall'altra parte del cortile saltellava e rincorreva la bacchetta, ignara di tutto.
Le sue mani si strinsero a pugni. Non gli avrebbe permesso di farle del male, anche se gli fosse costato la vita!
Ultimamente nella tranquilla cittadina accadevano fatti inspiegabili che lasciavano tutti disorientati. Inoltre nell'aria c'era qualcosa di strano, quasi di sinistro.
Se ne accorse Kero-chan che fissava il cielo preoccupato; ma essendo la questione di Clow Leed risolta e tutte le carte catturate, non sapeva proprio di che cosa potesse trattarsi.
Decise di attendere e non parlarne con Sakura, per il momento.
Tomoyo esitó sulla soglia dell'aula di musica.
"Ciao!" la salutó Khan sorridente.
"Buon giorno, Tomoyo. Ti presento Akbar Khan, ma credo vi conosciate giá, non é vero? Comunque suona il piano e ti accompagnerá durante il concerto del ballo di Primavera"
Tomoyo rimase sorpresa, era convinta che ad accompagnarla al pianoforte sarebbe stata la Signora Tsujitani l'insegnate di musica. Ma se l'insegnante aveva delegato tale onore al nuovo arrivato significava che aveva fiducia nelle sue capacitá.
Sorrise ad entrambi. "Bene. Benvenuto!"
Un'ora dopo dovette ammettere che la fiducia dell'insegnante su Khan era fondata poiché il ragazzo suonava il pianoforte divinamente come se lo avesse sempre fatto.
"Complimenti Khan! Sei bravissimo!"
Il ragazzo sorrise scuotendo il capo.
"Sei tu magnifica. Hai una voce d'angelo" le disse con sincera ammirazione. "É un onore suonare per te" Fece un inchino.
Tomoyo arrossí.
"Shaoran? Ciao, sono Sakura. Scusa se ti disturbo. Ecco io... volevo chiederti scusa se ti ho offeso..."
"... Sakura?..."
"Scusami tanto Shaoran, non volevo... perdonami!" disse tutto d'un fiato.
Sakura non aveva piú retto alla situazione, il rimosso non le aveva dato tregua per cui appena tornata a casa aveva telefonato a Shaoran.
"Non devi preoccuparti, non sono arrabbiato con te..."
Qualcosa fuori dalla finestra attiró la sua attenzione.
"Sakura, scusami... devo proprio andare!" e riattaccó.
Stava succedendo qualcosa di strano, lo sentiva. Con le sue capacitá percettive Shaoran lo aveva intuito subito ed ora si faceva guidare da esse.
D'un tratto si fermó sul tetto di un edificio osservando sconcertato ció che avveniva di sotto: sulla strada gruppetti di persone litigavano animatamente tra loro; ben presto la cosa divenne seria poiché dal semplice discutere s'era arrivati alle mani e persino le forze dell'ordine vennero coinvolte dimenticando completamente la ragione per la quale erano intervenute.
Shaoran sgranó gli occhi, osservando meglio. Ecco! Un'ombra, due, anzi tante... ombre fuori luogo, che soltanto quelli dotati di magia potevano vedere, anche se con difficoltá... ombre che manovravano la scena e la gente come se fossero burattini in un palcoscenico. Dovevano assolutamente essere fermate prima che la situazione degenerasse!
Si accinse ad intervenire.
"Shaoran?" Si giró di scatto al sentire il suo nome l'arma impugnata, cogliendo di sorpresa la ragazzina.
"Sakura!"
"Certo che é Sakura! Chi credevi che fosse?" lo aggredí Kero-chan irritato "Ma che stá succedendo?" chiese notando la confusione di sotto.
"Non lo so. Un attacco nemico, credo. Quelle ombre sono la causa di tutto"
"Ma é terribile!" esclamó Sakura osservando la scena preoccupata.
"Dobbiamo fermarle!"
"Giá, ma come?"
"Con la magia, é ovvio!"
La ragazzina si riscosse, facendo involontariamente danzare le stelle che decoravano il suo abito.
Dopo tutto, era o non era la maga piú potente del mondo dopo che Clow Leed le aveva ceduto i suoi poteri ed il suo posto?
Strinse lo scettro, facendosi coraggio.
"Bene, andiamo!"
Con un ruggito Kero-chan assunse le sue reali sembianze.
"Dobbiamo evitare di coinvolgere le persone"
Sakura annuí, aveva giá un'idea. Alzó lo scettro al cielo.
"Scettro, vieni in mio soccorso! Light, luce!"
La carta della Luce prese vita al suo comando e brilló come un piccolo sole facendo svanire le ombre malefiche e liberando la gente dalla loro malvagia influenza.
"Ecco fatto!" disse Sakura sorridendo sollevata.
Kero-chan e Shaoran la osservarono con stupore e ammirazione. Sapere che la loro amica era la piú potente maga al mondo e vederlo realmente confermato sotto ai loro occhi era uno specie di shock.
"Che c'é?" chiese lei preoccupata dalla loro reazione, sbattendo gli occhioni innocenti.
Shaoran perlustró la zona per precauzione. Anche Kero-chan fece lo stesso. Ma dovettere constatare che effettivamente le ombre erano sparite. Sakura le aveva sconfitte in un sol colpo.
Troppo facilmente, pensó tra se Shaoran dopo che ebbe lasciato la Card Captor ed il suo guardiano. Guardó il sole scomparire pian piano in un mare di arcobaleno pastello. I lampioni si accessero ad uno ad uno.
Scosse il capo e si avvió verso casa.
Non si accorse della figura che l'osservava dall'alto della torre. Quando il sole s'immerse nell'orizzonde dispergendo i suoi ultimi raggi, la figura era giá scomparsa.
Yukito sollevó la testa dal libro che stava studiando.
"Che c'è?" gli chiese Touya.
Per tutta risposta corrugó la fronte. L'amico l'osservó preoccupato.
Dopo poco la tempesta passó e Yukito si giró verso Touya sorridendo.
"Nulla. Tutto risolto" lo rassicuró.
Ma in fondo al suo essere, Yue rimase turbato.
"La costruzione risulta risalire all'epoca della dinastia X. Ma ció che rimane dell'anfora è ancora piú antico e anzi pare non appartenere alla regione dove è stato rinvenuta. Sembra addirittura di fattura estranea al nostro paese" dichiaró perplesso lo studioso suo collega, nel ricordo di Fujitaka.
Dopo aver esplorato l'edificio, dovettero constatare che gli unici oggetti di valore erano il ciondolo e l'anfora che lo aveva rinchiuso.
Chiedette e ottenne il permesso di tenere entrambi per poterli studiare, essendo uno dei pochi esperti di archeologia del paese.
Il ciondolo imprigionó la luce riflessa sulla superficie del cofano di vetro dov'era rinchiuso. Aveva uno strano magnetismo su chi l'osservava.
Fujitaka si riscosse e tornó a studiare le iscrizioni sui cocci, confrontandole con immagini su alcuni testi.
Passó la mano tra i capelli, frustato. Eppure era certo che l'anfora rinchiudeva la chiave al mistero dell'amuleto. Se solo riuscisse a decifrare le iscrizioni!
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