Tutti i personaggi di CardCaptor Sakura appartengono alle Clamp. Questa storia pero' appartiene a ME!
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"Buon giorno Sakura!"
"Buon giorno!" la salutó l'amica sorridendo.
Tomoyo trasse un silenzioso sospiro di sollievo notando il suo buon umore.
"Buon giorno Shaoran!"
"... giorno..." Shaoran si sistemó al suo posto, la fronte corruciata.
Tomoyo lo osservó perplessa e notó che Sakura faceva lo stesso.
"Shaoran, che c'è? Non abbiamo sistemato tutto ieri sera?" gli chiese Sakura
"Si, sistemato tutto. Eppure..."
"Sistemato? Cos'avete fatto? Non mi dite che ho perso un'altra eroica avventura della Card Captor!" esclamó sconfortata Tomoyo.
Sakura rise imbarazzata "Ecco, veramente..."
"E non mi avete chiamata? Come avete potuto!" Tomoyo era indignata "Lo sai che ci tengo a riprenderti in azione. Soprattutto ora che ci sono poche occasioni per farlo!"
"Veramente, è stata un'emergenza... tutto all'improvviso..."
"Sarei venuta di corsa!"
Khan osservó tutto con interesse celato.
Shaoran si riscosse e gli lanció un'occhiata truce.
Khan gli sorrise.
Per tutta risposta, Li digrignó i denti furibondo.
Le ragazze continuarono la conversazione senza notar nulla.

"Forza Shaoran!" lo incitó Sakura urlando a scuarcia gola.
Erano in palestra dove gli alunni si esercitavano col cavallo.
Shaoran prese la rincorsa e spiccó un agile balzo che lo portó dall'altra parte dello strumento atterando sulla pedana in perfetto stile.
"Shaoran è sempre il migliore" le sussurró Tomoyo.
Sakura sorrise annuendo.
Era la volta di Khan. Con un possente salto superó il cavallo, fece una capriola a mezz'aria e atterró agilmente, lasciando tutti a bocca aperta.
"Peró anche Khan se la cava" mormoró Tomoyo.
Khan tornó al suo posto con aria soddisfatta, sotto gli occhi ammirati dei compagni.
Shaoran l'osservó rabbiosamente.
Sakura gli corse incontro complimentandolo, ignara del suo stato d'animo.

"Sei bravissima!" le disse Khan dopo l'esercitazione.
Tomoyo arrossí lievemente. Era avvezza ai complimenti ma per qualche motivo quelli di Khan le facevano stranamente piacere.
"Ti ringrazio. Ma anche tu non sei certo di meno"
La sua musica cosí malinconica ma dolce colpiva profondamente il cuore, comuovendo chi l'ascoltava.
L'unione tra il pianoforte di Khan e la voce di Tomoyo era una combinazione eccellente a cui nessuno rimaneva insensibile. Chi passava vicino all'aula di musica non poteva fare a meno di fermarsi ad ascoltare il duo, incantato.
Erano una magnifica coppia, pensó l'insegnante estasiata.

"Grazie d'esser venuto con me" gli disse Sakura sorridendo "Avevo proprio bisogno di prendere questo libro"
Dato che Tomoyo era occupata ad esercitarsi ed essendo entrambi liberi da impegni, Sakura aveva chiesto a Shaoran di accompagnarla a far compere dopo le lezioni.
Shaoran aveva accettato di buon grado sia per farle piacere che per precauzione. Infatti non aveva dimenticato la conversazione avuta con Khan e voleva evitare che Sakura finisse nei guai.
Sospettava esistesse un legame tra l'arrivo del nuovo compagno e la comparsa di quelle ombre malefiche. Daltronde non si sentiva al sicuro, in cuor suo sapeva che i guai non erano finiti e che anzi dovevano ancora iniziare.
Intanto Sakura chiaccerava allegramente mangiando un gelato. Shaoran le sorrise.

"Cosa stá succedendo?" Sakura si fermó sui suoi passi. Shaoran seguí il suo sguardo.
"Maledizione! Ancora!" ringhió.
Nel parco che stavano attraversando la gente si comportava in maniera strana e aggressive.
D'un tratto una di esse li notó e si avventó contro Sakura, il volto una maschera rabbiosa. La ragazzina tardava ad agire.
Con un balzo Shaoran la trasse in salvo e l'attaccante voló fuori portata.
"Presto dobbiamo fare qualcosa!" Shaoran si mise in posizione difensiva davanti a Sakura.
Infatti le persone li stavano circondando manovrate dalle ombre cattive e avanzavano minacciose. Sembravano degli zombie.
Furono loro addosso in pochi istanti. Con sorprendente destrezza e forza, Shaoran li scaraventava lontani da Sakura ma erano in troppi anche per lui. Era questione di tempo prima che il ragazzo si stancasse e le ombre ne approffittassero.
"Chiave che possiedi la forza della stella! Mostrami la tua vera natura! É Sakura che te lo ordina! Rescissione del sigillo! Release!"
Il ciondolo di Sakura si trasformó in uno scettro che lei alzó al cielo.
"Fly! Volo!" e lo scettro crebbe un paio di candide ali.
Sakura trascinó Shaoran dietro di se sullo scettro che s'inalzó al volo portandoli al sicuro fuori dalla portata dei loro nemici che alzarono i pugni verso di loro scuotendoli. Dietro ai loro volti, le ombre ringhiarono furiose.
"Non possiamo lasciarli cosí" esclamó Sakura.
Atterarono sullo scivolo conosciuto dai bambini come Re Pinguino.
"Forse funzionerá di nuovo. Light! Luce!"
La carta prese vita e illuminó la zona con una luce abbagliante.
Sakura stava giá traendo un sospiro di sollievo quando questa disparve ma il fiato le si bloccó in gola.
"Oh no!"
Le ombre non erano scomparse e ridevano beffeggiandoli.
"Maledizione! E adesso?"
Shaoran sbatté il pugno sulla parete, sentendosi impotente. Se non aveva funzionato la magia di Sakura, la sua meno potente non poteva certo far di meglio.
Intanto la situazione si faceva critica poiché le ombre avevano ripreso la loro influenza e anzi alcune di esse si staccarono dai corpi che manovravano per attaccarli direttamente.
Shaoran e Sakura si diffendevano strenuamente ma queste continuavano il loro attacco incessantemente. La situazione si faceva disperata.
"Coprimi!" gli gridó d'un tratto Sakura che alzó lo scettro verso di esse.
"Dark! Oscuritá!"
"Cosa vuoi fare?" le gridó incredulo.
"Fidati!"
Il parco piombó nell'oscuritá fitta e totale dalla quale le ombre vennero inghiottite.
"Ed ora... Light! Luce!"
Sbatterono le palpebre, guardandosi intorno sorpresi.
"Evviva!" gioí Sakura saltellando. Shaoran la guardó fiero, sorridendo.
Ancora una volta Sakura aveva usato con maestria la sua magia ed era uscita vittoriosa.

"Due ad uno per te, ragazzina. Ma la prossima volta..." mormoró con rabbia la figura che aveva assistito a tutta la scena nascosta nell'ombra.
Non aveva fatto i conti con questi seccattori che per ben due volte erano riusciti a mettergli i bastoni tra le ruote.
Il suo compagno sibiló adirato. Gli accarezzó la testa, calmandolo.
"Non ti preoccupare, Turnel. Presto ci sbarazzeremo di loro. Ma prima dobbiamo trovare ció per cui siamo venuti"
Sparí nell'ombra, eclissandosi, lanciando un'ultimo sguardo irato verso i due.
"Presto..."

In un tempio nascosto nel fitto della giungla indiana, una presenza si destó dal suo lungo sonno.
Era prigioniera in una barra di ghiaccio eterno che nulla poteva sciogliere, neppure il sole se avesse potuto raggiungerla.
Aveva atteso anni pazientemente ma adesso finalmente l'ora della libertá e della vendetta si avvicinava.
Colui che avrebbe liberato la sua essenza, guidato inconsciamente dalla sua volontá, era giá giunto nel paese dov'era custodita.
Poco tempo ancora e sarebbe stato libero di scatenare la sua ira. Il suo eterno nemico aveva i giorni contati. Rise silenziosamente tra se