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Ormai la faccenda si faceva troppo seria. Di giorno in giorno accadevano troppo incidenti. I notiziari erano pieni di fatti inspiegabili, di risse scoppiate per un nonnulla tra gente inoffensiva. Persino a scuola era accaduto e per poco non diveniva irrimediabile. Era come se un'aura malefica influenzasse tutti tirandone fuori il lato oscuro represso. Persino il tempo parve condizionato poiché il sole non splendeva piú e al suo posto nubi minacciose ricoprivano il cielo.
Seppur fosse Primavera le piante tardavano a fiorire e gli uccellini non cantavano piú.
Si era deciso cosí di riunirsi a scuola poiché l'edificio era abbandonato dopo le lezioni. Presenti erano Sakura Kinomoto coi suoi due guardiani, Shaoran Li e Tomoyo Daidoji.
Shaoran stava esponendo i suoi sospetti riguardo a Khan Akbar.
D'un tratto Tomoyo lo interruppe.
"No, non posso crederci. Non puó essere Khan" esclamó con fervore.
"Perché dici cosí?" le domandó Sakura.
L'amica arrossí e balbettó "Perche... lo conosco, non puó essere stato lui... Khan é un bravo ragazzo... Non lo farebbe mai..."
Sakura l'osservó incuriosita.
"Non ce altra spiegazione" continuó Shaoran "Gli attacchi sono iniziati da quando Khan é arrivato in questo paese. Inoltre non dimenticate che l'ho seguito proprio nel luogo dell'attacco"
"Tutto coincide" osservó Yue.
Kero-chan annuí cupamente "É da molto che sento un'aria malevola"
"Propongo di affrontarlo e costringerlo a confessare"
Tutti erano d'accordo. Si avviarono. Tomoyo aveva un'aria triste e seguiva gli altri piú lentamente.
"Non ti preoccupare, Tomoyo. Sono certa che Khan non c'entra nulla con questa faccenda. Chi suona cosí bene non puó avere un animo cattivo" la rassicuró Sakura.
Tomoyo sorrise all'amica.
Stavano attraversando il parco quando l'oscuritá li avvolse come se si fosse fatta
d'improvviso notte. Una risata li accolse. Proveniva dalla figura sopra il Re
Pinguino.
"Era ora! Vi stavamo aspettando!" Schioccó le dita.
Le ragazze trattennero un grido: erano circondati da migliaia di ombre dall'aria
decisamente bellicosa.
"Vedo che vi siete portati i rinforzi, ma non vi servirá a nulla!"
Rise di gusto, accarezzando la testa smeralda del suo compagno.
"Khan, ti prego. Torna in te!" lo supplicó Tomoyo.
L'altro la fissó freddamente.
"Io non sono Khan. Non ti ho mai visto in vita mia"
A Tomoyo si spezzó il cuore.
"Ora basta! Hai finito di far del male!" gli gridó Sakura di rimando sollevando
lo scettro.
"Noi ti fermeremo!" lo minacció Li.
"Ah si? Provateci!"
Le ombre li attaccarono ad un suo comando.
"Presto Tomoyo, mettiti al riparo!" le disse Sakura. Poi non ci fu tempo per le
parole ma per le azioni.
"Thunder!" Dalla spada di Shaoran scaturí una saeta che colpí la massa scura ma
questa non si ritrasse.
Intanto Yue e Cerberus nelle loro reali sembianze tenevano a bada i nemici coi
loro poteri.
"Shadow! Ombra!"
La carta venne in soccorso della sua padrona ma questa era sola dinanzi ai suoi
numerosi simili.
L'Oscuritá venne in suo aiuto e la Luce seguí sua gemella. Ma il nemico avvanzava
inesorabile, senza paura ne esitazione.
"Cosa posso fare?" si domandó Sakura disperatamente.
Le carte non potevano fermarle. Possibile che i suoi poteri non fossero abbastanza
forti? Avrebbe cosí deluso le aspettative e la fiducia del Signor Clow e dei suoi
amici?
Intanto Sheere osservava la scena soddisfatto come chi é giá certo di avere la
vittoria in pugno.
Tolto di mezzo questi seccattori, il suo obiettivo finale sarebbe stato quasi
raggiunto, poiché dopo nulla avrebbe potuto fermarlo.
Una voce lo richiamó dai suoi sogni di gloria alla realtá.
Tomoyo s'era avvicinata, non si sa come, al Re Pinguino e chiamava il ragazza
con voce piena di dolcezza e dolore.
Questi sbuffó stizzito. Possibile che tutti lo scambiassero per quel buonannulla
di Khan?
Le lanció contro un'ombra. La ragazza rimase paralizzata dallo stupore e dalla
paura.
"Tomoyo! No!" urló Sakura lanciandosi verso l'amica pur sapendo in cuor suo che
sarebbe arrivata troppo tardi.
Una forma apparve dal nulla e prendendo Tomoyo con se la trasse in salvo.
Sakura sgranó gli occhi dalla sorpresa: davanti a lei c'era il vero Khan che stava
aiutando l'esterefatta Tomoyo a rialzarsi. Era in abiti combattivi tipici del
suo paese, un'arma gli pendeva dalla cintola ed un buffo animaletto era appollaiato
sulla sua spalla.
"Tutto bene?" chiese premuroso all'amica. Tomoyo annuí.
Rassicurato, si voltó verso l'avversario.
"Questa volta l'hai fatta davvero grossa! Attaccare persino delle fanciulle! Non
ti perdoneró piú, Sheere!" Alzó la sciabola la cui lama brilló minacciosa.
L'altro l'osservó tranquillamente benché dentro di se ribollisse.
"Ma voi due... vi conoscete?" chiese Sakura guardando ora l'uno ora l'altro, notandone
la somiglianza incredibile.
"Purtroppo sí... é mio fratello"
Sheere sbuffó mentre gli altri fissarono i due con occhi increduli.
"Giá, ma non per molto!"
Le ombre ripresero l'attacco e tutti furono costretti a diffendersi. Khan combatteva
come una furia al fianco di Shaoran. Anche il suo compagno, abbandonato il travestimento,
lottava assieme a Cerberus nelle sue reali sembianze di un'elegante tigre bianca
alata. Saette infuocate scaturivano dalle sue fauci, annientando i bersagli.
Ma persino con questi innattesi alleati, gli amici erano in difficoltá.
Addirittura Tomoyo non riusciva a riprendere la scena con la fedele telecamera
che rimase inerme nella sua mano, mentre la ragazza dal suo riparo sussultava
ogni qualvolta i suoi amici incassavano colpi.
"Erase! Sparizione!" giunse la voce limpida di Sakura.
E tutti, che fino a quel momento avevano resistito disperatamente con tutte le
forze, si ritrovarono a combattere contro nulla. Sbatterono gli occhi dalla sorpresa,
voltandosi verso l'artefice del miracolo, la quale barcollava dalla stanchezza
per aver controllato ben quattro carte contemporaneamente.
Accadde tutto troppo velocemente. Il nemico, approffitando della loro distrazione,
decise di sbarazzarsi una volta per tutte di colei che gli aveva dato maggiormente
problemi. Il suo compagno si gettó all'assalto, le zanne ad uncino esposte.
"Sakura, attenta!" gridó Tomoyo inorridita.
Ormai é troppo tardi.
Una figura si staglió davanti a Sakura facendole da scudo. Il serpente colpí.
Ci fu un gemito. Poi silenzio rotto dal grido addolorato di Sakura.
"Shaoran!"
Si chinó affianco al ragazzo ch'era crollato sulle ginocchia, tenendosi il braccio
ferito.
"Shaoran, cos'hai fatto?" gli chiese incredula fra le lacrime.
"Per fortuna... sei salva..."
Lo tenne tra le braccia, piangendo. Tomoyo corse loro incontro.
"Cavoli! Credo d'aver sbagliato mira. Fa niente. Ci riprovo"
"Tu... maledetto!" ringhió Khan avanzando d'un passo.
"Non ci riproverai!" ruggí Cerberus che gli lanció contro un raggio infuocato.
Yue e la tigre seguirono il suo esempio.
Ma il loro attacco parve non scalpirlo.
"Pazienza. Qualcosa l'ho giá ottenuto oggi" disse questi allegramente "Alla prossima!"
"Su Sakura, non piangere. Non é niente, solo un graffio" le disse Shaoran sorridendole
benché la ferita gli dolesse.
"Oh Li. Dovrei essere io al tuo posto! Mi dispiace tanto, é tutta colpa mia!"
Le lacrime le rigavano il volto.
"Smettila Sakura, lo sai che non mi piace vederti piangere" Gliele asciugó.
Tomoyo li osservava sconsolata.
Khan s'inginocchió davanti a loro ed esaminó la ferita di Shaoran. Quando rialzó
il volto era pallido.
"Dobbiamo portarti in un posto sicuro. Venite, andiamo a casa mia"
Aiutó il ferito a rialzarsi, mentre Sakura e Tomoyo lo seguirono, i tre guardiani
dietro di loro come una scorta.
