Il mattino seguente Draco si svegliò malissimo, aveva fatto continuamente degli incubi. Aveva delle profonde occhiaie e si sentiva esausto.
Allungò un braccio e con la sua mano percep� il corpo di un'altra persona accanto a se.
Volse la testa verso il corpo che giaceva apparentemente nel mondo dei sogni.
Rimase li a fissarlo.
" E' tutto mio" pensò, ma quel pensiero non lo rese del tutto felice.
Solo il pensiero di come aveva ottenuto il giovane grifone, lo gettava un po' nello sconforto.
Si voltò a pancia in su e sospirò. Pensando agli avvenimenti dell'ultimo periodo.
Harry che entrava nella sua vita come fratello. I bei momenti che avevano passato assieme al maniero, la dolcezza e la tenerezza con cui Harry affrontava le cose.
La loro dichiarazione d'amore… quest'ultimo pensiero fu come un pugno nello stomaco.
Harry gli aveva confessato il suo amore e anche lui aveva confessato il proprio al moretto.
Ma aveva avuto paura, paura che Harry lo lasciasse o che qualcun altro lo portasse via da lui…
Un leggero movimento del moretto lo indusse a riportare lo sguardo verso il grifone.
Gli occhi di giada si aprirono ed incontrarono quelli argentati di Draco.
- Buongiorno…- sussurrò il biondino con voce roca.
Harry sbattè le palpebre, Draco potè giurare di vedere il suosguardo incupirsi.
- 'giorno…- biasiccò in risposta.
Continuarono a fissarsi senza fare altro.
- Cr..credo che sia meglio che tu vada nel tuo dormitorio…- propose Draco con voce appena udibile.
Harry sospirò… e con un filo di voce chiese … -Perché?… Ti vergogni di me?…- e come un ottimo attore si sforzò di far lacrimare gli occhi.
Al biondino prese il panico nel vedere le lacrime in quegli occhi di giada.
- No Harry.! Ma cosa dici?! Non è assolutamente vero!-
" Dio quanto mi diverto…." Pensò intantò Harry…" ora caro mio…. Ti farò patire le pene dell'inferno.!"
- Tu ti vergogni di me.!!!- gli urlò contro il grifone,cominciando a far scedere copiose lacrime sulle sue guance arrossate.
- NO.! Non è cos�… Harry, io non mi vergognerei mai di te.!- rispose Draco con il panico nella voce.
- …. Sigh… dav..vero…?- e continuò a piangere come una fontana. Si aggrappò al serpeverde, in un abbraccio stritolatore.
Alla fine dopo quasi una buona mezz'ora e tanta pazienza, Draco riusc� a spedire Harry nel suo dormitorio per cambiarsi, era anche riuscito a strappargli la promessa che durante i pasti Harry sarebbe stato buono buono al suo posto, senza combinare niente di anomalo.
Harry raggiunse i dormitori rosso-oro; durante il tragitto aveva pensato e ripensato all'azione di Draco.
Sapeva che il biondino era possessivo, lo aveva notato molto tempo prima di arrivare al maniero. Ma comunque tutto ciò non scusava affatto il comportamento del giovane serpeverde.
Harry era diviso in tre parti.
La prima, voleva una piccola vendetta.
La seconda, era infelice per ciò che gli stava accadendo e gli urlava di lasciare immediatamente Draco perché se non si fidava di lui, non era di certo amore ciò che provava.
E la terza (era molto piccola rispetto alle altre due) gli diceva che lui in fondo lo amava e doveva perdonarlo.
Mentre formulava questi pensieri, si infilò sotto la doccia e lasciò che l'acqua calda scivolasse sul suo corpo rilassandolo.
Diversi metri sotto, Draco Malfoy era sotto il getto incessante di una doccia e si stava ripetendo per la centesima volta quanto fosse stato stupido.
" Devo assolutamente preparare un antidoto… Dio mio cosa mi è saltato in mente! Come ho fatto a combinare questo casino!"
- Draco ci sei?- lo richiamò alla realtà la voce scquillante di Blaise.
Il cercatore chiuse l'acqua e rispose – Blaise sono qui… arrivo subito-
Poco dopo Draco rientrò in camera con addosso un paio di boxer neri, i capelli bagnati tiranti indietro ed un asciugamano in mano per asciugare la sua chioma bionda.
- Draco ti prego… dimmi che non lo hai fatto. Ti prego.!- cominciò subito Blaise.
- Che cosa dovrei non aver fatto?!?.- chiese Malfoy alzando un sopracciglio interrogativamente.
- La pozione.! Dimmi che non l'ha bevuta.!!- esclamò Blaise.
- …- Draco abbassò lo sguardo e non rispose.
- Cazzo!!!! Draco ma cosa ti è saltato in mente.!!!!!- esplose Blaise.
- Blaise… senti… lo so ho fatto una cazzata… ma sono già demoralizzato di mio… Sono un cretino, e lo so anche senza che tu venga qui ad urlarmi contro.- disse sconsolato, mentre si lasciava cadere seduto sul letto.
- E ci credo.! Sai che stamattina ho incontrato Harry in sala grande che stava litigando con quelli di grifondoro per te.!!-
- COOSA!?… perchè???-
- beh, loro come al solito facevano le loro stupide battute e illazioni cretine, poi uno di loro vedendo che Harry non partecipava come al solito, si è avvicinato a lui… è bastato che gli sfiorassero il braccio, … Harry ha lanciato un urlo da guinness dei primati. Ha detto che erano degli ipocriti e che non capivano nulla… poi è corso fuori, l'ho seguito e ho cercato di consolarlo, ma quando ho fatto per sfiorarlo, si è ritratto brutalmente, blaterando che nessuno eccetto una persona poteva capirlo…- Blaise prese fiato, dopo aver parlato ininterrottamente.
- Cosa ho fatto Blaise?!- sussurrò il biondino più a se stesso…
- Hai fatto una bella stronzata.!! Ecco cosa hai fatto.! Vedi di trovare alla svelta una soluzione.!! Fai funzionare quel cervellino bacato che ti ritrovi… ora vado… faresti bene ad andare a cercarlo.!-
- Si… vado subito…-
Ovviamente Blaise gli aveva raccontato un sacco di balle. Era vero che aveva incontrato Harry in sala grande, ma oltre a loro due non c'era nessun'altro, cos� il grifone lo aveva messo al corrente dei fatti.
Gli aveva raccontato di aver fatto credere a Draco di aver bevuto la pozione, e gli chiese un piccolo aiuto per farla pagare al principino.
Inutile dire che Blaise non ci aveva pensato due volte e aveva accettato subito. Era convinto che Draco si meritasse di soffrire un po', dopo quello che aveva combinato.
Draco cercava disperatamente Harry, aveva fatto passare praticamente quasi tutto il castello.
" Dove diamine è finito???!!!" arrivò vicino al lago, scorse una figura seduta sul prato.
- Harry!- lo chiamò Draco, correndo verso di lui.
Il moretto nel sentirsi chiamare, sorrise. " E Bravo Blaise… Ottimo lavoro… Ora tocca a me…" pensò ghignando.
Con le dita premette forte sui propri occhi, in modo di farli lacrimare, poi con il volto più triste che potè, si voltò verso il biondo.
