Capitolo 2
Flashback: (Edénta ripensa)
Una notte senza stelle, un cielo plumbeo e muto, con solo qualche riverbero dell'erba e una pallida tonda luna nel blu.
Un ragazzo coi canini sporgenti disteso misto all'erba e vestito di nero con un mento sporgente, unico segno di lui in quel paesaggio.
"Kurt!"
Si voltò verso la vampira appena giunta, con non curanza irritante prima si risponderle "Che vuoi Selene?"
"Te"
"Non sarò il
tuo vampiro, scordatelo"
"Così mi rendi tutto più
eccitante, una vera cattura"
"Sai che vorrei per il mio compleanno?" esordì Kurt alzandosi a sedere prima di continuare "Che tu sparissi dalla vista" la gelò
"Oh, ma lo so che non lo pensi" si avvicinò ancheggiando poi lo baciò delicatamente nonostante l'indifferenza di Kurt
"Auguri" indicò una gabbia portata dai suoi servitori in cui un licantropo si dibatteva e digrignava animatamente
"E' tuo" sibilò la vampira
"Grazie Selene" Edénta le comparve finalmente alle spalle "Mio figlio è troppo timido per appagarci con le sue parole"
Ma Kurt sordo a tutti gli approcci di sua madre si avvicinò alla gabbia toccandone le sbarre e fissando l'animale negli occhi.
In quell'attimo Tracee il licantropo tacque.
Fine Flashback
"Ah se avessimo saputo che era una ragazza lupo" Sagula si apprestò a stringere il pomello della porta per aprirla.
In quell'istante a diversi isolati dal castello…
"Vieni da me…"
Il
ragazzo si agitò rigirandosi sul letto.
"Mi stavi aspettando, vero?"un mormorio sfuggì dalle labbra del ragazzo "Si."
Un vetro della finestra si ruppe e una mano aprì frettolosamente la maniglia.
Una donna era accucciata sul davanzale della finestra, i suoi corti capelli rossi ondeggiavano nella brezza della sera insieme al suo mantello nero, i suoi occhi verdissimi resi più luminosi dal suo essere vampiro, brillarono nel buio.
La figura entrò agilmente nella stanza col lieve ticchettio dei suoi stivali.
Indossava una tunica rossa che arrivava poco sopra l'ombelico e un paio di pantaloni neri.
"Desideravi me?" sussurrò all'orecchio del ragazzo.
Lui aprì gli occhi verdi e la guardò.
Non capì subito ciò che stava succedendo, ma poi lentamente mise a fuoco la situazione corrugando i lineamenti, finché il suo cuore cominciò a battere all'impazzata.
"Troppo tardi" gli disse Anaya.
Il ragazzo aprì la bocca per gridare, ma in quel momento i denti della vampira gli penetrarono nel collo e il grido si trasformò in un sussurro soffocato.
Anaya si concentrò sul battito del cuore del giovane e quando lo sentì prossimo alla morte si staccò da lui e lo rimise disteso sul letto.
La vampira si diresse la finestra, poi si voltò verso si lui, un ultimo avvertimento nelle sue parole "Hai avuto ciò che desideravi, non biasimare me"
Poi la ragazza tornò nel vicolo e si allontanò velocemente dalla casa.
"Hai mangiato?" le chiese una voce femminile, suadente.
Anaya si volto e vide Octavia dirimpetto a lei.
"Hai un po' di sangue qui…" continuò la ragazza con un sorriso indicandosi un angolo della bocca.
"Grazie!" rispose sorridendo a sua volta Anaya
E le due si allontanarono insieme volando.
"Che aspetti ad aprire?" Edénta vedendo l'amica fissarla, si girò per vedere se , come sospettava ci fosse…
"Rupert!" sobbalzò la donna vampira.
"Che state macchinando voi due? Non vi sembra che siamo già colmi di guai?"
"Stavamo solo controllando Kurt se dormiva o…" provò a sembrar convinta Sagula.
"E' vero amore…" rinforzò Edénta "Temo che quella Tracee sia con lui…stasera non l'ho visto alla riunione…"
"Tu ti preoccupi troppo…" il conte le stampò un bacio sul collo "…Kurt non è uno stupido"
"Già, ma quella li ha un cattivo ascendente…e si sa! Da generazioni e generazioni comandiamo e sottomettiamo i licantropi…e se Kurt non la tratta schiava come merita, cosa farà quell'approfittatrice?"
Alle parole della compagna il conte si turbò rischiando di spaccarsi un labbro coi canini.
Nella stanza intanto Tracee era distesa sul letto spalla a spalla col vampiro, si destò.
I suoi occhi d'ambra si abituarono subito all'oscurità e rotearono disperati nel sentire delle voci "familiari" che discutevano nel corridoio di fronte.
Fissò i suo panni e la sua camicetta color avorio, gli stivali in pelle bordati da pelliccia erano uno sopra alla sedia della scrivania…e l'altro?
Abbassandosi con la testa sotto il letto vide a stento fra la sua liscia frangetta, l'altro stivale.
Era li, lo prese contorcendosi un po' per arrivarlo.
Kurt mugugnò stiracchiandosi, ormai sveglio.
Lei si coprì tirando a se la coperta, lui sorrise… come se non l'avesse mai vista.
"Ci sono i tuoi, devo scappare" sibilò la donna-lupo carezzandogli una guancia.
"Come sei calda" sussurrò Kurt fissandola con i suoi occhi azzurrissimi.
Imbarazzo.
In quel momento i ricordi le piombarono addosso…
Flashback
Quella sera era rimasta a fissare il cielo…mancava solo uno spicchio per riempire quei 360° lunari.
"Basta poco a sconvolgerti è?" Kurt apparso da chissà dove, nei suoi abiti di un nero lucente la fissava come se non gli bastasse leggerle il pensiero per attrarla a se.
"Voi non dovreste essere…" provò a rimproverarlo
"Shh…ti sei mai chiesta perché non ti do ordini?"
Tracee scostò una ciocca ribelle dal volto, curiosa del proseguimento di quella frase.
"…perché io non ne voglio…sono libero capisci? Tu mi piaci, mi piaci tanto"
Tracee sbatté le palpebre arrossendo e rimase silenziosa.
"Non credi che…" proseguì il ragazzo "Sarebbe bello godere dell'eternità per una notte? Io sono il tuo dono eterno, stanotte comandala tu la luna" parole intriganti proseguite da effusioni
A cominciare da quel bacio da brivido seguito poi da tutto il resto…
Tracee si convinse che aveva bisogno di lui, che dalla morte dei suoi genitori aveva sempre odiato i vampiri causa di ciò, che per questo si era avventurata nella foresta rimanendone maledetta da un licantropo…ed ironia del destino era finita sul letto di un vampiro che poco conosceva ma già amava…
Fine Flashback
Scuotendosi improvvisamente nelle spalle infilò le scarpe e la gonna per poi aggiustarsi la camicia.
"Kurt" esordì il conte aprendo la porta, lui era il padre adottivo nonché di vita del vampiro, vedendolo distinto che cercava d'allacciarsi i pantaloni assieme alla licantropa, impallidì.
"Ah!" squittì Madame Sagula
A quel punto giunse al cornicione della porta anche Selene; che presa Tracee con una morsa stretta le tirò i capelli.
"Cagna rognosa" la scosse ancora
"Attenta brunetta anoressica, questa sera c'è la luna piena!" rispose Tracee trattenendosi.
"Dannazione è vero!" si lasciò sfuggire Sagula
"Adaman, Ekel" Rupert chiamò i due servitori "Rinchiudetela"
"Non servirà a nulla…nessuno può ostacolarmi papà" lo schernì Kurt, mentre lei veniva portata via.
"Vedremo"
Rupert con l'unghia dell'indice lo rigò in mezzo allo sterno, mangiandosi poi la pellicina, infine uscì con le altre due ridendo "Vedremo chi la spunta"
Selene invece scortò le guardie e Tracee fino alle prigioni.
Tracee fece una smorfia guardandosi il polso.
"Che hai da sorridere?" chiese acida la vampira
"A te un succhiotto non lo farà mai…"
"Attenta a come parli…domani sarà il tuo ultimo giorno di permanenza qui" la spintonò dentro la cella, sbattendone l'inferriata
