Flashback
1750. All'esterno di un castello in un giardino soleggiato, una ragazza dai lunghi capelli rossi e abbigliata con vestiti antichi passeggiava senza meta per i giardini…
"Anaya!"
"Octavia!"
Le due cugine si corsero incontro e si abbracciarono.
"Finalmente i tuoi si sono decisi a lasciarti andare" disse Octavia
"Erano anni che sognavo una vacanza qua" esclamò Anaya, felice
"Guarda chi è arrivato" disse Fabius ammiccando verso Fabian
"Ciao Anaya" salutò Fabian andando vero la cugina
Mentre i quattro ragazzi si salutavano, una donna un po' anziana li raggiunse.
"Ragazzi!" chiamò rivolgendosi ai figli "Ciao Anaya"
"Che c'è madre?" chiese Fabius
"Noi siamo in partenza" guardò i gemelli "Mi raccomando a voi mentre siamo via"
"Ah, allora siamo in buone mani" mormorò ridendo Octavia, rivolta alla cugina
"Ma sentile, le ragazzine" sbottò Fabius rivolto al fratello
"Questa ce la pagate…e non è una promessa" cominciò l'altro
"E' una minaccia" finirono i tre fratelli in coro
"Non vi preoccupate madre, ci pensiamo io e Anaya alla casa"
"Dove state andando?" chiese Anaya alla zia
"New Orleans, abbiamo da sbrigare alcuni affari laggiù"
"Volevo solo informarvi che la carrozza è pronta signora" informò un cameriere, arrivato in quel momento
"E' proprio ora di andare" disse la madre con un sorriso "Cercate di non fare sciocchezze"
I quattro ragazzi accompagnarono la donna alla carrozza, dove la stava attendendo il marito e il cocchiere.
Dopo le ultime raccomandazioni, i genitori partirono mentre i quattro ragazzi rimasero al cancello per salutarli.
Appena la carrozza sparì dalle loro visuali, i gemelli cominciarono a saltare di gioia.
"Finalmente, la casa è nostra!"
"Che si fa ora?"
"Per prima cosa" s'intromise Octavia "Facciamo sistemare i bagagli di Anaya. Poi…"
"Che ne dite di un giro a cavallo?"propose la cugina dai capelli corti
"Hey cugina non ti ricordavo così intelligente" sorrise Fabius ricevendo un simpatico buffetto sulla spalla dalla ragazza, così rispose "Per me va bene"
Fabian guardò Octavia per chiedere conferma e lei annui.
"Bene, vado a preparare i cavalli allora" detto ciò i gemelli si diressero verso le stalle mentre Octavia portò la cugina nella stanza che le era stata assegnata.
Circa 15 minuti dopo le due ragazze uscirono dal castello. Indossavano ampie gonne in modo da poter stare in sella più comodamente. Proprio davanti alla porta trovarono Fabius e Fabian che tenevano per le briglie due cavalli ciascuno.
"Gara?" chiese Octavia lanciando uno sguardo d'intesa ad Anaya
"Perfetto" rispose lei
Le due presero due cavalli.
"Madame e Messeri, la gara della famiglia…"
"Ehm, Fabius…quelle due sono già partite"
"Infami" mormorò il ragazzo mentre il fratello sorrideva
Poi i due saltarono in sella ai destrieri e si affrettarono a raggiungere le ragazze.
Era il tramonto quando i quattro fecero ritorno al castello.
"Uffa, sto morendo di fame" sbottò Anaya.
"Se è per questo anch'io, dato che QUALCUNO si è mangiato tutto quello che avevamo portato via" le fece eco Octavia.
"Che avete da dire a vostra discolpa" chiese Anaya voltandosi indietro per vedere i gemelli. Con sua sorpresa, però, la stalla era vuota.
"Ma dove sono!"
"Vieni con me. Sono sicuramente passati dall'altra porta" disse Octavia.
La ragazza dai capelli lunghi precedette la cugina e, accesa una lampada ad olio, si diresse verso l'altra uscita della stalla.
Le due ragazze si ritrovarono nei giardini, mentre il tramonto cedeva velocemente il passo alla notte.
"Questi non sono giardini…sono labirinti" disse Anaya nervosa "Non me li ricordavo così"
Octavia le rivolse un sorriso per incoraggiarla.
Ad un certo punto le due si ritrovarono ad attraversare un doppio filare di alberi, così stretto da non permettere alle cugine di camminare fianco a fianco.
Anaya precedette Octavia, che continuava a reggere la lampada.
Ad un certo punto la ragazza dai capelli corti sentì sussultare la cugina. Si voltò di scatto.
Octavia era bloccata da qualcuno che le aveva passato un braccio sotto il collo.
"Non ti muovere ragazza" le intimò una voce roca.
Anaya non riuscì nemmeno ad organizzare i propri pensieri quando qualcuno le riservò lo stesso trattamento ma questa volta la luce di Octavia illuminò l'assalitore per un attimo, tempo più che sufficiente per Octavia che gridò.
"Fabian! Quanto sei idiota! Questa è stata un'idea tua vero?"
Immediatamente sentì ridacchiare alle sue spalle e Fabius la lasciò andare.
"Beccato, caro fratello" disse il gemello continuando a sghignazzare
"Vi sembra una cosa divertente?" continuò Octavia mentre Anaya era ancora un po' scossa.
In quel momento però ci fu una folata di vento innaturale, seguita da uno strano fruscio. I quattro si guardarono.
"Va bene, che scherzo è questo?" chiese Anaya con un sorrisetto preoccupato.
"Cugina, non guardare noi" disse Fabian.
"Stavolta siamo innocenti" finì Fabius.
Quasi i gemelli non fecero in tempo a finire la frase che una figura comparve in mezzo a loro, con una forza sovrumana spinse via Anaya che finì contro un albero perdendo i sensi.
"Anaya!" esclamò la cugina soccorrendola
"Chi sei?" chiese combattivo Fabius
"Mi chiamo Mael" disse lo sconosciuto facendo un passo avanti e facendosi illuminare dalla luce fioca della lampada, rivolgendo ai due ragazzi un piccolo inchino.
I due gemelli videro che aveva i capelli di un biondo cenere piuttosto lunghi e gli occhi neri che, nonostante tutto, brillavano nel buio.
Non aveva l'aspetto di un americano.
"Infatti" cominciò quello rispondendo ad una domanda mai posta "Sono un druido…e sono anche molto affamato"
I due gemelli partirono improvvisamente all'attacco ma Mael li evitò con facilità.
"Così coraggiosi, così nobili…così stupidi" finì con una risata, poi senza lasciargli tempo di reagire, attaccò Fabius e lo morse sul collo.
Octavia, ignorando le parole di quel pazzo invasato, era riuscita a far riprendere i sensi ad Anaya.
"Che è…" cominciò la ragazza dai capelli corti, ma venne interrotta da un grido.
"Fabius! Nooo!"
Le due si voltarono e videro Fabian partire di cosa per attaccare la creatura che, ormai avevano capito, si trattava di un vampiro.
Mael lasciò cadere il corpo di Fabius e si voltò per fronteggiare il gemello, ma non abbastanza velocemente per evitare un pugno di lui.
Purtroppo l'attacco di Fabian non servì né a fermarlo, né ad indebolirlo. Il vampiro si riprese in un attimo e afferrato il gemello per la gola, lo sollevò in aria.
Fabian continuava a lottare cercando di non lasciarsi soffocare e colpendo il braccio al quale il vampiro lo teneva, ma inutilmente; Mael lo fissava divertito, con un sorrisetto sadico sulle labbra.
Improvvisamente però ebbe un'idea e i suoi occhi brillarono di malvagità.
Voltò la testa e guardò Fabius. Sembrava già morto ma il vampiro sentiva che c'era ancora una scintilla di vita in lui e sapeva come avrebbe potuto salvarlo.
Guardò di nuovo Fabian "Perché no?" si chiese Mael e con una mossa fulminea affondò i denti nel collo del giovane, bevendone il sangue fino a portarlo al confine fra la vita e la morte.
Dopo alcuni minuti Mael sollevò la testa e abbandonò Fabian a pochi metri da Fabius.
Si voltò verso le due ragazze, ma non le vide.
"Avanti, venite fuori" gridò il vampiro attivando tutti i suoi sensi per cercarle.
Fece alcuni passi guardandosi sospettosamente intorno, quando, con un grido Octavia lo assalì alle spalle, saltandogli sulla schiena e passandogli le braccia sotto al collo.
"Anaya! Scappa!" gridò alla cugina che si era nascosta proprio nella direzione in cui il vampiro stava andando.
La ragazza la fissò per un attimo, indecisa.
"Forza, vattene!" ripeté Octavia.
Anaya annuì impercettibilmente e corse via mentre Mael fece per inseguirla.
Octavia fece di tutto per fermarlo e cominciò a prenderlo a calci.
"Ora mi hai stufato ragazzina" sbuffò Mael.
Con la mano sinistra afferrò la spalla destra della ragazza e, togliendosela dalla schiena, la tirò davanti a se, sorreggendola con il braccio sinistro.
"Addio piccola" le disse Mael prima di affondare i denti nel suo collo.
La ragazza sussultò e mentre il vampiro si nutriva col suo sangue, sentì i battiti lenti e misurati del cuore di lui mescolarsi a quelli agitati del proprio.
Poi le si annebbiò la vista ed infine tutto divenne nero.
"Octavia? Tavia? Sorellina?" qualcuno le scuoteva gentilmente una spalla.
La ragazza aprì gli occhi e vide Fabius chino su di lei, seduto sul bordo del suo letto a baldacchino.
La stanza era illuminata fiocamente con un paio di lampade, Octavia si mise seduta sul letto e vide accanto alla finestra Fabian e Anaya.
Lei era seduta, con le braccia incrociate e leggermente china su se stessa, come se avesse freddo, mentre il cugino le aveva posato le mani sulle spalle.
La ragazza si chiese come mai la cugina fosse in quelle condizioni, quando le tornò alla mente la lotta con Mael.
Si voltò di nuovo verso il fratello seduto sul letto, abbracciandolo.
"Fabius, non sai che razza di incubo ho avuto. Grazie a Dio era solo un sogno…" si interruppe
C'era qualcosa di strano, Fabius continuava a tenere lo sguardo basso, non la stava ascoltando
"Fratello, che succede?"
Perdonami avrei dovuto proteggerti.
Octavia sentì queste parole, che il fratello non aveva però pronunciato.
A quel punto la mano della ragazza salì verso il proprio collo, temeva ciò che avrebbe potuto trovare.
Le sue dita sfiorarono il punto dove ricordava di essere stata morsa e ci trovò una ferita.
Si portò la mano alle labbra, scioccata da ciò che era accaduto e facendo ciò percepì distrattamente che anche i suoi denti erano cambiati.
"Eccoli, i miei adorati compagni, le mie bellissime creature immortali" disse Mael entrando.
Si guardò intorno.
"Che atmosfera macabra. E' tristissimo. E' morto qualcuno per caso?" disse lui prima di scoppiare a ridere.
"Oh, cara Octavia! Ti sei svegliata finalmente" allungò una mano per sfiorarle il viso "Come…"
Fabius scattò in piedi mettendosi fra lui e la sorella "Lasciala stare" gli intimò digrignando i denti.
I suoi canini da vampiro scintillarono per un istante.
"Maledetto, dovresti finire all'inferno per ciò che hai fatto"
Mael rise "Mio giovane e caro ragazzo, lascia che ti spieghi un paio di cose" gli passò una mano sulle spalle e lo fece camminare insieme a se.
"In tutta la mia lunga vita non ho mai conosciuto né Dio né il diavolo. Non so niente di Inferno e Paradiso. Non ho mai avuto una visione o conosciuto un segreto che potesse salvare o dannare la mia anima"
"Perché ne hai una?" chiese Anaya, acida
"Sono fatto di carne e sangue, come chiunque altro…solo non sono umano" le rispose lui
Fece una pausa per poi riprendere a parlare "Mi sento in dovere di spiegarvi alcune cose. Innanzitutto su di noi girano un sacco di voci fasulle. Croci, acqua benedetta, specchi…tutte sciocchezze. Le cose che possono ucciderci sono la luce del sole, il fuoco e un paletto di frassino nel cuore. Però, se ci vogliono distruggere in questo ultimo modo devono poi tagliarci la testa.
La storia delle bare, invece, è purtroppo vera, ma servono più che altro per difenderci dal sole. Va bene ugualmente un qualunque altro posto buio.
Un'altra cosa, i primi mesi da vampiro saranno i più difficili. La sete di sangue è quasi insaziabile. Non preoccupatevi, è normale col tempo diminuirà, al punto che potrete resistere anche dei mesi senza fare vittime. Penso che sappiate anche come creare uno di noi, dovete bere il suo sangue e poi restituirglielo, mischiato con il nostro, ma io non vi consiglio di creare altri di noi, almeno non ancora. Che altro dire…come vampiri avete una forza e una velocità sovrumana. Potrete essere in grado di leggere la mente degli altri, ma non la mia, né io la vostra"
"Perché?" chiese Fabian
"Perché io vi ho creato, ed è così che funziona ma potreste avere anche altri poteri. Il Dono Oscuro è diverso per ciascuno di noi. Quello che è vero per tutti è però che diveniamo più forti col passare del tempo"
"E' ciò che non distrugge, fortifica" mormorò Anaya
"Esatto" confermò Mael "E ora venite con me, dovete nutrirvi"
Fine FlashbackAnaya aprì gli occhi di scatto, le parole di Mael gli rimbombavano ancora in testa.
Ci mise solo un attimo a focalizzare che era stato solo un sogno.
Era di nuovo sera e Fabian era chino sulla sua bara.
Lei lo guardò, accennando un sorriso.
"Ben svegliata mia cara" le disse lui porgendole una mano per aiutarla ad alzarsi
Anaya uscì dal suo –letto- e baciò le labbra del vampiro
"Come mai ti sei dato il disturbo di svegliarmi?" gli chiese, sarcastica
Lui le spostò una ciocca di capelli dal viso "Ti stavi agitando nel sonno. Cosa sognavi" chiese a sua volta lui
Anaya chinò la testa e si accoccolò contro di lui "Mael…nel lontano 1750, quella notte d'estate…"
Lui l'abbracciò, accarezzandole i capelli "Non devi pensare a lui. Ha avuto quello che si meritava"
Il loro idilliaco momento venne però interrotto dagli altri due ragazzi
"Ah, ecco dove si erano cacciati i piccioncini " disse Fabius con un ghigno malizioso
"Forza voi due. Fabius mi ha detto che ieri ha trovato delle vittime ideali e non vuol portarmici da solo…e io comincio ad avere FAME!" disse Octavia
Anaya sorrise "Va bene, allora, su, fai strada Fabius"
"Alla buonora" sbottò il gemello e detto ciò, i quattro uscirono dal castello e, volando silenziosamente, si diressero verso la casa delle loro vittime per quella notte.
