Capitolo 2 : Una fervida attesa

"Si tú me miras, si tú me miras /nos amaremos en la justa oscuridad /en la trastienda que me ha visto suplicar"

La strinse tra le braccia mentre lei gli cingeva i fianchi con le sue lunghe gambe. Continuò a baciarla appassionatamente, senza mai fermarsi. Lei allora gli tolse con foga il mantello e la camicia, scoprendo così il petto muscoloso del Serpeverde. Lui la imitò: per prima cosa tolse via l'elegante mantello di Grifondoro, lasciandolo cadere, poi toccò al maglione, alla cravatta scarlatta con sottili linee dorate e per ultima la camicetta. Hermione rimise i piedi sul pavimento ricoperto di tappeti dello stesso colore del grande divano in mezzo alla stanza. Sempre più velocemente Draco abbassò la cerniera della gonna, e lei fece lo stesso con i suoi pantaloni neri. Dopodichè lo spinse con forza facendolo cadere sul divano foderato. Draco sorrise. Quella notte avrebbe condotto lei il gioco. Hermione si gettò su di lui e iniziò a baciargli il petto lentamente. Lui chiuse gli occhi e si lasciò trasportare. Si slacciò il reggiseno, mentre lui si toglieva quello che ancora gli rimaneva addosso. Draco la baciò nella scollatura adesso completamente nuda. Subito Hermione sentì scorrere un brivido di piacere lungo le gambe. Entrambi i corpi caldi ed eccitati adesso erano completamente nudi. Per alcuni secondi che sembrarono eterni rimasero a contemplarsi, anche se ormai si conoscevano alla perfezione. Hermione chiuse gli occhi, e si lasciò trascinare in quel gioco che l'avrebbe legata per sempre a Draco. Con le sue calde mani le accarezzò le cosce vellutate. Entrambi gemettero.

All'alba erano rimaste poche candele a illuminare la stanza, ma i due corpi distesi sul divano rosso sangue, con movimenti sincroni, continuavano a generare calore. Le calde labbra di Hermione baciavano con passione il petto muscoloso di Draco, il quale accarezzava con ardore ogni singola parte della sua nemica preferita.

"nos amaremos en la justa oscuridad"

Ti amo...ti amo ripeteva Hermione tra un bacio e l'altro.

Anch'io…anch'io ti amo rispose lui mentre le baciava il collo.

Erano entrambi amanti. Erano entrambi un'unica cosa. Agli occhi di tutti continuavano a essere entrambi nemici, ma in quei momenti di passione si abbandonavano l'uno all'altro con tutto l'amore possibile.

"si tú me miras, si tú me miras /te enseñaré a decir te quiero sin hablar /mientras tengamos un secreto que ocultar"

Draco! Draco sveglia! - Hermione scrollava il ragazzo, che continuava a dormire con il sorriso tra le labbra – Draco…svegliati per favore!

Il ragazzo aprì i suoi occhi glaciali, i quali osservavano confusi quelli marroni di Hermione. LA ragazza provò un brivido che fu costretta a ignorare.

Che c'è? domandò lui mettendosi a sedere e iniziando a vestirsi.

Hermione adesso era in piedi. Indossava solamente la camicetta bianca, la stessa che qualche ora prima era finita per terra a causa della passione travolgente dei due amanti.

Sono le sei e mezzo del mattino! – strillò disperata – Dobbiamo tornare!

DEVI tornare….a me, non mi cerca nessuno precisò Draco sdraiandosi di nuovo, con le braccia incrociate dietro la testa.

Hermione rimase a fissare il suo petto scolpito per qualche istante. Che voglia di rimanere un po' di più con lui! Che voglia di essere amata una seconda volta! Eppure, nonostante tutto, dovette allontanare quei pensieri dalla sua testa.

Ah già, dimenticavo che tu non hai la ragazza rispose lei mentre si infilavala biancheria e poi la gonna.

Chi te l'ha detto che non ce l'ho? disse Draco secco.

Consideri la Parkinson la tua "ragazza"? chiese mettendosi le mani sui fianchi.

Se tu consideri quell'idiota di Weasly il tuo ragazzo, non vedo perché io non possa dire che Pansy è la mia? ribatté accennando un sorriso.

Guarda che ti stai sbagliando, quella stupida non è la tua ragazza, ma il tuo cagnolino! le sue guance erano rosse dalla rabbia.

Gelosa Granger? disse il ragazzo sedendosi sul divano che li aveva accolti durante quelle ore di passione.

Gelosa! Gelosa io?

Si, tu Granger. Perché non ammetti una volta per tutte che ti secca che io stia con Pansy?

E perché non ammetti anche tu una buona volta che non sopporti che io stia con Ron?

Il ragazzo, invece di risponderle, la prese per la vita tirandola a sé.

Perché mi fai impazzire? le domandò.

Il cuore di Hermione iniziò a battere più velocemente. Un fuoco si accese dentro di lei, quando i loro corpi furono talmente vicini da toccarsi. Le labbra di Draco erano per lei come un dolce frutto da mordere.

Perché non riesco a resisterti?

Draco sorrise, e i suoi occhi grigi, una volta freddi, ora brillavano maliziosamente. Hermione sapeva che non poteva più resistere, chiudendo gli occhi si arrese per diventare sua ancora una volta. Quel Serpeverde che tanto odiava…

Draco, Draco….dai…devo andare….

Non voglio che tu te ne vada, né ora né mai disse baciandole il collo con foga.

Sai che devo ritornare…- rispose sospirando estasiata – Avevamo promesso di continuare a comportarci come se nulla fosse successo…

Il ragazzo smise di baciare la morbida pelle della Grifondoro e la guardò serio.

Ok, ok…vai disse girandosi di spalle.

Ti sei arrabbiato? – sbottò lei – Non puoi essere così immaturo però!

Sei ancora qui?

Si! Finché non mi guardi!

Vattene Granger!

Non mi vuoi neanche guardare? disse dolcemente mentre gli si avvicinava.

"si tú me miras, si tú me miras /te enseñaré a decir te quiero sin hablar"

Non lo farai? ripeté Hermione abbracciandolo.

Potresti pentirtene.. disse Draco rapito dal tocco delicato delle mani della ragazza sulla sua pelle.

Non mi pentirò mai di stare insieme a te sussurrò lei nel suo orecchio.

Draco prese l'ultima frase di Hermione come un invito che non poteva rifiutare. Si girò, trovandosi così di fronte a lei, i loro occhi si fusero in un amore coinvolgente, le loro labbra smaniavano per essere così vicine, i loro corpi imploravano di ricevere ancora delle carezze. Tutto questo accadde in un secondo.

Sai che non posso Draco.. disse la ragazza con dolcezza, mentre una lacrima le scivolava lungo la guancia.

Va bene, vai… non rispose con il suo solito tono freddo e distaccato, ma con un po' di tristezza.

Ci vediamo oggi? chiese Hermione frenando l'entusiasmo dentro di sé.

Si, sarò qui come sempre… e la baciò teneramente.

Come tutte le volte che giungeva l'ora dell'addio, la ragazza si separò da lui dolorosamente. Si vestì silenziosamente e velocemente. Draco non le toglieva gli occhi d'addosso, rendendo più pesante l'atmosfera dei sotterranei.

A dopo disse quando fu pronta.

Sarò qua ad aspettarti rispose il Serpeverde, desideroso che la notte ritornasse presto.

Hermione assentì, e raccogliendo il mantello dal pavimento uscì dalla stanza segreta.

"La locura de quererte como un fugitivo /me ha llevado a la distancia donde me he escondido /si tú me miras, si tú me miras"

Draco rimase ad osservare il corpo esile di Hermione che usciva dalla porta. Avrebbe dovuto aspettare più di dodici ore per farla nuovamente sua, e questo gli devastava l'anima.

Come ho fatto a innamorarmi? Si chiese, combattuto fra la felicità di provare quel meraviglioso sentimento e il dolore della consapevolezza che mai potranno stare insieme.

"si tú me miras, si tú me miras /te enseñaré a decir te quiero sin hablar"

Hermione uscì con il cuore a pezzi dalla stanza creta solo per loro due. Sapeva che non stava facendo la cosa giusta, ma si sentì ancora peggio quando si accorse che non c'era altro da fare. Il tempo, come l'amore, l'era sfuggito dalle mani, e ora pregava che nessuno, soprattutto il suo ragazzo, si fosse accorto della sua assenza. Quando arrivò al pianerottolo del primo piano, fu colta improvvisamente dal freddo. Prima di iniziare a salire la scale, indossò il mantello che fino a quel momento si era tenuta in mano. Non appena si fu riparata dal freddo, si diresse verso la sala di ritrovo.

Avidus Passionis ! gridò al ritratto della Signora Grassa.

Che? Cos..cos'hai detto? chiese il ritratto sbadigliando.

Avidus Passionis ! ripeté Hermione impaziente.

Avan…avanti rispose mentre si apriva per farla passare.

Hermione non ringraziò, non ne aveva il tempo. Attraversò l'ingresso velocemente e fu felice di non trovare ancora nessuno in giro. O almeno lo credeva…

Ti sei svegliata presto! esclamò una voce con un tono di falsa sorpresa.

La prefetta di Grifondoro sentì una stretta al cuore così forte da pensare che non sarebbe più riuscito a battere. La ragazza scrutò con i suoi occhi marroni gli angoli più nascosti e lì lo vide. Il ragazzo aveva l'aria di non aver dormito affatto. I suoi occhi erano rossi come i suoi capelli, così arruffati ora come quelli della ragazza.

RON ! fu l'unica cosa che riuscì a dire.

Potresti dirmi dove sei stata? chiese lui secco.

Eh..io…ero in…in biblioteca rispose balbettando.

Ron abbozzò un sorriso raccapricciante, che assomigliava di più a una smorfia di dolore. Avanzò un po' di più nell'oscurità dove si trovava lei. La squadrò dalla testa ai piedi, mentre il suo cuore batteva forte come quello di Hermione.

In...in biblioteca? domandò respirando con fatica.

Si, mi sono addormentata lì ieri sera – rispose cercando di suonare convincente – Mentre studiavo Pozioni…

Pozioni eh?

Si, e mi sono svegliata poco fa quando Madama Pince ha aperto la biblioteca… disse pensando a come avrebbe convinto la bibliotecaria che aveva passato la notte lì, e non con Malfoy, nel caso Ron andasse a verificare.

Ron la guardò di nuovo, ma per la prima volta il suo era uno sguardo di disgusto. Era sicuro che se non fosse stato per "quel" piccolo dettaglio, le avrebbe creduto, come aveva sempre fatto…

Dunque hai trascorso tutta la notte in biblioteca? e per una ragione che Hermione non riusciva a comprendere, enfatizzò molto la parola "notte".

Si Ron rispose fingendosi seccata.

Mmm…allora devo pensare che anche questo – e si mise di fronte alla sua ragazza indicandole il petto – lo hai preso dalla biblioteca, vero?

Hermione non riuscì subito a capire cosa volesse dire Ron, il quale stava osservando furibondo il suo corpo, senza guardarla in faccia. Ma un attimo dopo si sentì il cuore in gola, e il pavimento che si sgretolava sotto di lei. I suoi occhi spaventati si costrinsero a guardare il petto, e con grande orrore vide, nella parte sinistra, un serpente argentato con il muso rivolto verso di lei.

Immagino che facesse molto freddo, e per questo Madama Pince ti ha dato un mantello di Serpeverde, vero?

Ron era giunto al limite della pazienza, si lanciò su di Hermione afferandole le braccia.

Ron, ti prego lo supplicò tremando dalla testa ai piedi.

Con chi sei stata Hermione? urlò Ron furioso, anche se conosceva già la risposta.

Dimmelo!

La ragazza riuscì solo a piangere…