3°Cap. - In palestra -
Chiedo scusa a quanti hanno aspettato tutto questo tempo per il 3°cap....Gomen! ' Non ho avuto più tempo per pubblicarli, anche se ci sarebbe voluto poco;P Cmnq eccomi di nuovo qui e per farmi perdonare... non con uno, ma due capitoli nuovi! Leggeteli entrambi e poi fatemi sapere! Kiss a tutti gli audaci ; VidelBBarbara
'Ecco... ci sono quasi...' pensò Akane mentre, con estrema lentezza, sfilava un braccio dalla forte presa, ora mano a mano più lenta, del giovane ancora assopito. 'Povero Ranma, se stava sognando me, perchè piangeva? Forse, con tutte le cose che gli dico durante le nostre litigate, ogni tanto fa dei brutti sogni e piange perchè quelle parole lo rendono triste. Io non vorrei che fosse veramente così, perchè non sopporto di vederlo soffrire...' meditò, mentre con la mano libera gli asciugava le lacrime che gli avevano rigato il viso '... Ma quando questo ragazzo ci si mette sa perfettamente come farmi infuriare.' - Scusami...- gli sussurrò, sfiorandogli con le dita i capelli color carbone 'Sembra che adesso stia dormendo di nuovo tranquillo' considerò felice 'quello che gli solca le labbra somiglia molto ad sorriso e potrei riprovare ad alzarmi, visto che non stringe più con la forza di prima... ma ora vorrei poter restare così ancora un po'.' continuò, raggomitolandosi e aggrappandosi con le mani alla cannottiera candida di lui; rimase quindi ferma in quella posizione per qualche minuto, inspirando il suo buon odore misto a quello delle lenzuola fresche di bucato, ascoltando lo scorrere del tempo scandito dai loro respiri leggeri e dai loro battiti. Poi, finalmente, decise a malincuore che doveva andarsene, sia per evitare che la scoprissero, sia perchè aveva bisogno di allenarsi per la gara 'Mancano solo 2 giorni, mi devo dare da fare! Se venisse ad aiutarmi negli esercizi ne sarei contenta, ma se non vuole o ha bisogno di dormire non lo disturberò.' pensò la ragazza, prima di bisbigliargli con dolcezza: - Sappi che ti voglio bene. Ma, proprio mentre lo stava baciando sulla guancia colorita, il giovane, inaspettatamente, mugugnò ancora qualcosa, poche parole che ebbero l'effetto di cambiare il rosato della guancia della sedicenne in un bordeaux violento e tramutare il lieve sorriso che le increspava la bocca in un'espressione sorpresa e rabbiosa: - Sei... un'immatura, sex-appeal... di un cocomero... - Ah, è questo che pensi pure?!- strillò scattando in piedi e afferrando la prima cosa che si ritrovò davanti, per la precisione un bel librone spesso circa un 20cm, e buttandolo sulla testa del povero Ranma che, nonostante il rumore e un nuovo bernoccolo, continuò il suo sogno.- STUPIDO!- urlò ancora lei con il fumo che sembrava uscirle dalle orecchie, per poi raggiungere la porta scorrevole e chiuderla violentemente dietro di sè.
Akane, sentite quelle parole da Ranma, è rimasta esterrefatta, come del resto gli altri presenti. Tutti ora lo guardano con visi increduli e occhi spalancati. - Bè, cosa avete da guardare? E' la verità, non ho niente da nascondere.- dice lui con sguardo fermo, senza imbarazzo. - R-Ranma...- si riprende lei- ...tu non mi avevi mai detto che... che provi questo per me. Io, non so cosa risponderti, Se l'avessi saputo prima forse... ma ora c'è Hiroshi, capisci?- aggiunge a bassa voce, mentre gli altri lo osservano con commiserazione. Il sedicenne si volta verso di loro con rabbia: - Non dovete guardarmi in quel modo. Non voglio la vostra pietà!- poi si rivolge alla giovane- Desidero parlarti da solo- le dice serio, porgendole una mano. - Va bene.- risponde lei prendendola e s'incamminano fuori insieme- Per favore papà, fa che nessuno ci segua... neanche tu Hiroshi per favore.
La scena cambia: ora si trova con la ragazza nel parco cittadino, ma stranamente a parte loro 2 non c'è nessuno. - Cos'altro volevi dirmi?- chiede Akane, cercando il suo sguardo, ma lui cerca di sfuggire, intimorito: - Non avrei mai pensato di dirti quella frase davanti a tante persone, veramente fino a poco tempo fa non l'avrei ammesso neanche a me stesso, ma tu mi piaci, tanto, in tutti i sensi, e ormai non potrò fare più niente per cercare di dimenticarti.- finisce di dire, arrossendo vistosamente. Lei pare commuoversi, un luccichio in più si riflette sulle sue iridi castane, lo guarda tra il sorriso e il pianto, lui la imita inclinando buffamente la testa da un lato, per poi raddrizzarsi e sorridere; le loro mani si intrecciano, i loro cuori battono all'unisono, poi lui sente di dover aggiungere qualcosa... capisce che forse non è opportuno... no, non può prenderla in giro in un momento del genere, ma il corpo sembra non voler più rispondere alla ragione, cosicchè le parole successive vengono pronunciate dalla sua bocca senza che lui possa impedirlo:- Anche se rimani sempre un'immatura e una con il sex-appeal di un cocomero.- conclude senza espressività, mentre quel bel viso felice si fa irremidiabilmente scuro, e poco dopo sente un ceffone sulla guancia... 'No, perchè l'ho fatto? Io non volevo offenderla!' pensa sconcertato, tenendosi una mano sul punto colpito: - Akane!- chiama verso la giovane che ormai sta correndo via veloce- Aspetta! Non volevo, sul serio, io... non volevo...- finisce per sussurrare afflitto, vedendo ormai solo una piccola figura all'orizzonte scappare via, sempre più lontana da lui...
Ranma, pian piano, sollevò le palpebre; il cuore gli batteva ancora velocemente per ciò che aveva sognato, ma guardando intontito davanti a sè, si rese conto con sicurezza di essere nella propria camera: - Yawn, che bella dormita!- esclamò sbadigliando 'Bè, per modo di dire. Più che altro ho fatto un bell'incubo! ...Devo essere matto, adesso mi sembra perfino di sentire il profumo dei suoi capelli! Qui poi, sul mio cuscino, il posto più assurdo che potevo immaginarmi!' pensò, mentre, con apparente calma, si alzava in piedi e si rivestiva come suo solito. 'Strano che sia già andata ad allenarsi senza svegliarmi a forza, probabilmente sarà da qualche altra parte adesso' riflettè, dirigendosi in bagno per sciacquarsi la faccia; dopodichè scese in cucina, dove era certo di trovare Kasumi: - Ciao Kasumi, sai dov'è Akane?- chiese affacciandosi sull'uscio. - Oh, Ranma, eccoti.- salutò lei voltandosi tutta contenta, mentre trafficava tra pentole e fornelli- Akane mi ha detto, nel caso ti avessi rivisto, di riferirti che lei è in palestra. - Ah. Bè grazie, ci vediamo più tardi. - A dopo! Quando il giovane giunse all'entrata della palestra, la fidanzata, in pantaloncini rossi e top giallo aderente, dandogli le spalle, era intenta a fare gli addominali; Ranma capì che la ragazza non aveva certo cominciato allora, visto il luccichio che le imperlava la fronte e il resto del corpo, unito al respiro abbastanza regolare ma un po' affannato. - Ciao.- disse semplicemente lui dopo qualche secondo, sentendosi invadere da una vampata di calore, cosicchè lei si alzò facendo un cenno con la testa. - Ciao Ranma. Così alla fine sei venuto.- rispose, senza guardarlo, mentre si avvicinava ad una sedia per prendere un asciugamano e passarlo sul viso.- Sai- continuò- non ero tanto sicura che mi avresti aiutata...- ma si bloccò quando capì di non essere ascoltata: il ragazzo, semplicemente, continuava a fissarla rosso in faccia. Cosicchè lei s'imbarazzò e coprendosi meglio con l'asciugamano lo risvegliò dalla trance: - Che hai da fissare?- gli strillò contro. L'altro si riscosse improvvisamente 'Dopo averla sognata mi sento così strano... e poi... non l'avevo mai vista fare ginnastica vestita così... ma come reazione mi sembra esagerata...' riflettè, girando la testa verso la vetrata per non farle notare il proprio viso che immaginava fosse ormai bordeaux. Poi pensò a come evitare quell'atmosfera strana che si era formata con il metodo migliore che conosceva: - Bè, stavo solo pensando che con una debole come te non saprei proprio da dove iniziare.- le rispose sarcastico, ma lei non dette alcun segno di arrabbiarsi, semplicemente puntò lo sguardo a terra. 'Che pensi, che ormai non ti conosca? Questo è uno dei tuoi soliti metodi per cambiare discorso... e per di più non mi stavi fissando in viso prima. Cavolo, come mai? Da quando lo conosco non ha mai detto di apprezzarmi fisicamente e ora.. perchè mi guardava così... quasi ipnotizzato?' si chiese lei, lasciando che un brivido caldo le corresse lungo la schiena. Nel frattempo il ragazzo, imponendosi di calmarsi e non sentendo alcuna risposta, si voltò nuovamente con curiosità; Akane attese che i loro sguardi si rincontrassero, poi rivolse il viso verso il pavimento e parlò piano: - Se sei venuto qui per prendermi in giro allora puoi andartene, è molto meglio. Egli, sentendo la sua replica, e captando una certa delusione, si pentì di averla presa ancora in giro e cercò di riparare in qualche modo: - E dai, non sai mai prendere le battute con filosofia?- le domandò finalmente spigliato, battendole una mano sulla spalla; sentire quei muscoli tutti tesi e pronti a scattare, gli bastò per capire che se avesse fatto un altro passo falso non sarebbero tardate ad arrivarne le conseguenze, così aggiunse: - Sono sicuro che se seguirai i miei consigli alla fine della giornata sarai diventata ancora più brava. Quindi cominciamo! Cosa hai fatto fino ad adesso? Lei finalmente lo ridegnò completamente del suo sguardo, ora appariva pensierosa: - Ecco, per ora ho fatto i pesetti e gli addominali, ma tu che mi consigli?- Ranma lasciò passare qualche attimo, poi parlò: - Direi di continuare con una corsa intorno all'isolato, verrò anch'io, poi penseremo a degli altri esercizi. Sei d'accordo? - Ok, solo il tempo di rimettermi le scarpe e andiamo!- esclamò piena di energie 'Ti farò vedere, se voglio nella corsa posso anche superarti, altro che schiappetta!'
Correte al 4°cap.! -
