Nota per i lettori: ciao a tutti! Volevo ringraziare tutti quelli che stano leggendo questa ff e che mi mandano i loro complimenti, grazie di cuore. Già che siamo qui volevo chiarire una cosa: ho deciso di lasciare alcune parole in inglese, non perché non ne conosca il significato o per pigrizia (essendo laureanda in traduzione letteraria conosco bene le tecniche di traduzione dei nomi propri inglese), ma per una scelta consapevole e ragionata. Detto questo vi lascio alla lettura del 7 capitolo. Enjoy it!

Capitolo 7: Ricordi

Da quel punto in poi la memoria di Hermione non riusciva a ricordare altro. #Probabilmente sono svenuta# pensò e decise di dormire per guarire più fretta.

Nello stesso momento un'atra persona stava rivivendo nella sua memoria i fatti della sera precedente.

# Non riesco ancora a credere di averlo fatto. Se mio padre lo scoprisse mi ucciderebbe sicuramente - pensava Draco Malfoy – Deve essere stata tutta colpa dell'alcol. Non c'è altra spiegazione #

Eppure ricordava perfettamente quello che era successo. Nella mente gli apparve la scena di Hermione che scivolava dal pontile per finire dritta in acqua. Avrebbe dovuto lasciarla lì e godersi la scena e invece….

Passarono alcuni secondi ma Hermione non riemergeva. Ron si avvicinò al bordo del pontile per osservare l'acqua. A un certo punto sentì un rumore di passi alle sue spalle che aumentavano sempre i più, e poi quello di una persona che si tuffava in acqua. Subito penò che Harry si fosse buttato per salvare Hermione. Ma quando si voltò vide il suo amico con uno sguardo di stupore dipinto sul volto. Non gli ci volle molto per capire chi si era gettato in acqua. Qualche minuto dopo Draco riemerse tirando con se Hermione. Con qualche bracciata riuscì ad arrivare ad una specie di spiaggetta dove mise la ragazza a pancia in su. Senza neanche riposarsi, mise subito l'orecchio sul petto di Hermione per sentire se c'era battito. Per fortuna c'era, debole, ma c'era.

# E adesso vediamo di buttare fuori l'acqua #

Girò Hermione su un fianco, tirò fuori l bacchetta e la puntò sulla schiena della ragazza.

"Espello" e subito un rivolo d'acqua uscì dalla bocca di Hermione, che iniziò a tossire. Nel frattempo i suoi amici li avevano raggiunti. Nessuno era riuscito a pronunciare una sola parola finché Harry non disse balbettando: "Malfoy…tu..io…noi…" "Bravo Potter vedo che almeno i pronomi li conosci." Lo interruppe Draco dopo aver ripreso fiato. "Se vuoi sapere perché l'ho salvata invece di lasciarla affogare, è perché ho già abbastanza problemi per la testa che non voglio avere anche la morte di Granger." "Ehi fenomeno!" intervenne Ron dopo essersi ripreso dallo shock. "Ti credi che noi non l'avremmo salvata?" "Esatto! Se aspettavate ancora un po' la dovevate andare a ripescare sul fondo." "Brutto…"e si avventò sul ragazzo. Per fortuna Harry riuscì a bloccarlo in tempo. "Smettetela Ron! Adesso non è il momento, dobbiamo pensare a Hermione" urlò Ginny. "La sua temperatura sta scendendo velocemente. Bisogna portarla subito dentro al caldo." "Ci penso io" disse Harry avvicinandosi a Hermione. "Lascia stare Potter, la porto io." Intervenne Draco. "E perché dovresti pensarci tu Malfoy?" "Primo perché anche io sono bagnato fradicio e ho freddo, secondo perché ho lo scopa e faccio prima di voi a piedi e terzo, perché conosco la password dei nostri dormitori e voi no." "Ha ragione ragazzi. Lasciamo che se ne occupi lui. Andremo a trovarla domani non appena Malfoy ci avrà comunicato la password, vero Malfoy che lo farai?" Con un grugnito di assenso Draco prese Hermione tra le braccia, e dopo aver recuperato la scopa, ci salì sopra e prese il volo diretto alla sua finestra.

Dopo essere entrato in camera sua, Draco gettò la scopa da un lato e si diresse nel salotto comune dove nel camino ardeva ancora il fuoco. Senza pensarci troppo posò Hermione sul tappeto davanti al fuoco, tornò in camera sua e prese la prima coperta che trovò. Ritornò dalla ragazza e si chinò su di lei. Adesso veniva la parte più difficile, toglierle tutti i vestiti bagnati. Decise di non pensarci troppo e iniziò a spogliarla. Decise anche che le avrebbe lasciato le mutande e il reggiseno e come ebbe finito l'avvolse nella coperta. Iniziò a fregarla sul suo corpo. "Avanti Granger, riprenditi." Dopo qualche minuto la ragazza si mosse ed emise qualche mugolio. Tirando un sospiro di sollievo Draco si fermò e si sedette di fianco a lei. Poi andò in camera sua, si spogliò, si asciugò e dopo essersi rivestito andò a vedere come stava Hermione. La trovò girata su un fianco che dormiva profondamente Si fermò un attimo a osservarla. # Ma guarda – pensò – ha appena rischiato di morire e cosa fa? Dorme come se non fosse successo nulla! Chi me l'ha fatto fare ancora non lo so! # Poi si chinò sopra di lei e le sussurrò sull'orecchio "Hermione…Hermione mi senti?" "mmmm" rispose lei continuando a dormire. "Hermione, dimmi la password della tua stanza." Lei biascicò qualcosa. "Hermione..dillo un po' meglio. Dai che sei brava." "Heaven" ripeté con un bisbiglio. # Ma che cavolo di password è?# e sorridendo tra sé pensò # Ma perché bisogna torturare le persone quando senza alcuna fatica basta farle ubriacare e raccontare tutto? Che spreco di forze! Basta ora con le cavolate, adesso viene la parte più faticosa # Draco si chinò e dopo aver preso Hermione fra le sue braccia la portò in camera sua. Dopo averla posata sul letto la coprì con una coperta. Stava per andarsene quando si sentì chiamare. Si voltò e vide la ragazza agitarsi sul letto. Il suo viso era contratto in un'espressione di dolore. "Malfoy…Malfoy….Draco.…noooo" Si sedette al suo fianco. "Sono qui Granger…non urlare…cosa c'è?" "Sangue" rispose lei, gli occhi erano aperti ma il suo sguardo era vuoto. "sangue….tanto sangue…" Draco allora la prese per un braccio "Cosa stai vedendo Granger?" "NOOOOOOOOOOO" e si accasciò chiudendo nuovamente gli occhi, il respiro era affannoso, gocce di sudore le rigavano il volto.

Ore dopo Draco era disteso sul suo letto a pensare. Quello che aveva visto lo aveva preoccupato. Sapeva che Hermione aveva avuto una visione. Non capita spesso tra i maghi di averne una, anche perché si dice che richieda un potere enorme e una grande capacità di concentrazione. A Draco scocciava ammetterlo ma Hermione possedeva entrambe le qualità. La cosa brutta era che la visione riguardava sicuramente lui.

Non riusciva a smetterla di fissarla. La coperta le era scivolata di dosso rivelando così il suo corpo seminudo, coperto di goccioline di sudore. Senza neanche accorgersene la sua mano si posò sul suo volto e iniziò ad accarezzarle le guance. Al sentire quel tocco delicato su di se la ragazza si calmò. Poi la mano scese. Si sposò lungo il suo collo ed arrivò sul suo petto. Percorse quelle dolci curve con una delicatezza eccessiva quasi avesse paura di romperla con le sue mani forti. La ragazza stava sognando. Si sentiva al sicuro, ignara di quello che stava accadendo intorno a lei. Si sentiva percorrere da una corrente calda, ogni tanto avvertiva anche delle punte di freddo, ma non le importava: era un bel sogno e non voleva svegliarsi.

L'anello che Draco portava sempre al dito viaggiava lungo le gambe di Hermione. Non erano molto lunghe, ma era ugualmente perfette. Lui non resistette. Si chinò e le baciò un ginocchio, poi la bocca accompagnò la mano fino alla fine della gamba. Poi si rialzò e andò a depositarsi tra il collo e la spalla. Lei fu percorsa da un brivido mai provato prima. Draco non riusciva a smetterle di baciarle il collo. Non riusciva a smettere di assaporare il sapore della sua pelle morbida. Poi finalmente arrivò alle sue labbra.

Ma questo era troppo. Si scostò rapidamente da lei. Preso dal panico la coprì velocemente con la coperta e se ne andò di corsa dalla sua stanza.