IL CAMPEGGIO

Nella notte buia tre giovani si inoltravano a piedi nella boscaglia buia. L'unica fonte di luce era la torcia nel pugno abbassata verso terra. Il campeggio non era lontano mancavano ancora due miglia. Arrivati con affanno chiesero un bungalow libero, il tizio alla reception con viso assonnato consegno in mano la chiave con un piccolo anticipo da pagare. Nel bungalow al fianco la Signora Hart non riusciva prendere sonno al contrario di Johnatan che dormiva come un ghiro. La finestra dalle camera da letto era chiusa con le ante e se le avrebbe aperte si sarebbe fatta vedere. Lasciò quell'idea. La mattina dopo Johnatan stava preparando il caffè nella moka, il profumo giungeva anche in camera. "Sto preparando il caffè" baciò la moglie con tenerezza si sedette sul letto in vestaglia verde "Che cosa vuoi fare stamattina? Pesca? Passeggiata nei boschi o preferisci che rimaniamo tutta mattina qui a letto?" un sorriso apparve sulla moglie "L'idea è allettante, ma preferirei una bella passeggiata".

Si tirò la pelle allungando le braccia verso l'alto "Johnatan che cosa pensi se durante la notte un gruppetto di persone arriva in campeggio?" alzò il sopracciglio bruno "che non c'è nulla di male, magari hanno viaggiato a lungo per arrivare fin qui"

"e se poi ti rivelassi che da quello che dicevano sembravano aver la polizia alle calcagna?" alzò anche il secondo sopracciglio "Crederei che forse stavi sognando". Ma la moglie non ne era convinta "Sei sicuro?" voleva darle una risposta ma il caffè era venuto su. La mattina si prepararono per una passeggiata nei boschi "Jennifer rimango sempre sorpreso per ogni vestito adatto ad ogni occasione" le sorrise dallo specchio "è per questo che mi hai sposato" lasciò la spazzola e abbracciò il marito. Il bungalow occupato accanto al loro era chiuso, le imposte erano chiuse e la curiosità di Jennifer non la fermò per andare a dare un'occhiata. Salì i tre gradini soffermandosi sulla veranda stava per bussare ma l'abitante del bungalow aprì la porta "Chi è lei?" Jennifer rimase paralizzata, era stata scoperta mentre sbirciava in giro "Salve sono Jennifer Hart io e mio marito siamo vostri vicini. Pensavo che non ci fosse nessuno ….." la ragazza minuta che aprì la porta era preoccupata, e sospettosa "Sono Mary. Se vuole scusarmi devo uscire". Non lasciò il tempo per Jennifer per salutarla, scappò via. Johnatan la chiamava dal vialetto già pronto per uscire. Entrambe gli Hart adoravano il delitto. Adoravano risolvere i casi trovandoli ogni volta per caso anche Max lo sapeva bene lavorava per gli Hart da molto.

Seguirono il sentiero segnato ch divideva il bosco a metà. Con i bastoni in mano camminavano con più velocità. Il terreno era bagnato dai giorni precedenti dovuta alla pioggia e umidità di quei giorni. "Jennifer?" Johnatan la richiamava più volte "lo sai è strano vederti silenziosa"

"Johnatan, i rumori e le voci che ho sentito stanotte erano reali e non stavo sognando. E poi la ragazza che ho visto fuori dal suo bungalow".

"è chiaro che l'hai spaventata, si è trovata una sconosciuta sulla sua veranda" cercò di essere comprensivo ma secondo la Signora Hart c'era qualcosa sotto. Sulla sinistra del bosco si trovava un lago azzurro, freddo, un molo in legno con ancorate tre barche a remi a disposizione degli ospiti del campeggio. Johnatan stava pensando una sorpresa per Jennifer. Le barche sembravano giuste, nessun buco e rottura del legno. un bel giovanotto era di ritorno al campeggio con due buste della spesa in entrambe le braccia. Bussò la porta entrando veloce. Era preoccupato "In città c'è del movimento, hanno comunicato della scomparsa di due ragazzi. Ma di Mary non sanno nulla". Era in ansia camminava per il piccolo soggiorno nervosamente. Gli Hart tornarono al loro bungalow. Un agente mostrò delle foto, Jennifer mentì dicendo che non ne aveva idea di chi potessero essere. Johnatan conosceva bene sua moglie e sapeva anche quando mentiva "Jennifer perché hai mentito?"

"Johnatan quei ragazzi che cercano sono quelli che ho sentito la scorsa notte. Secondo me hanno fatto qualcosa di illegale se no perché scappare?". Lui si morse il labbro inferiore "e perché intrometterci allora?"

"perché a noi piace investigare". Mostrò un sorriso seducente. Ritornò dai vicini entrando con una scusa chiedendo dello zucchero. All'interno c'erano tre ragazzi Mary, Ilary e Sonny. Non erano molto volenterosi di palare ma era piuttosto convincente Jennifer. "Sentite io sono Jennifer e lui è mio marito Johnatan Hart".

"Hart ha detto?"Sonny ebbe una lampadina accesa "Lei è quello delle industrie Hart!. So che ha fatto affari con la società di mio padre la Oxford Corporation". Anche per Johnatan quel nome gli disse qualcosa "Si abbiamo concluso affari insieme. Perché siete qui?" il ragazzo iniziò a raccontare la storia, parlando di un omicidio avvenuto nello studio del padre con la presenza dei due fratelli Ricky e Michael. Pareva che circa cinque settimane prima ci fu la sparizione di una persona. Pareva che fosse un concorrente per la compravendita di immobili. Il ragazzo divenne un testimone correndo poi dalla sua ragazza Ilary a raccontargli tutto. Lui frequentava la facoltà di medicina e voleva starne fuori dalla vita lavorativa del resto della famiglia. Johnatan fece un paio di telefonate chiedendo tutto quello che avevano sulla sparizione del corpo. Pare che nessuno lo avesse più rivisto dal quel giorno. Archiviarono il caso.

I tre amici non avrebbero potuto nascondersi a lungo, sarebbero presto venuti a cercarli. Infatti ciò avvenne, il padre del ragazzo mandò qualche uomo a prenderli e riportarli a casa. Questi uomini girarono tutto il campeggio facendo domande. "Ecco cosa faremo!" Gli Hart presero tempo per farli scappare. Ma l'accensione del motore allarmò "Sono loro disse" Johnatan sferrò un pugno "andiamo Jennifer" salirono sulla loro macchina diretti al punto di incontro appena stabilito cercando la via più lunga per far perdere le loro tracce. La via per la pista degli aerei non era lontana, distava per qualche miglia. Sulla pista il Jet privato di Johnatan era sulla pista e i tre ragazzi erano già a bordo. La coppia salì con velocità. Lasciando a terra gli uomini arrabbiati.

Gli Hart piombarono a casa con i tre ragazzi, Max fu sorpreso di vedere un affollamento così in casa. Johnatan dispose loro una sistemazione per qualche giorno intanto che cerca una soluzione per sistemare il tutto. Di buona mattina entrò negli uffici della Oxford Corporation trovando il padre e i due fratelli più grandi. Disse che voleva fare due chiacchiere da buoni concorrenti. Un amico di Hart, detective della omicidi ha indagato molto sul caso fin quando fu costretto ad abbandonare il caso. "avete sentito la storia di quel tizio morto settimane fa? Un concorrente molto leale" sorseggiava il su drink notando la tensione negli sguardi avversi. "Mi è giunto alle orecchie che hanno trovato il responsabile" guardò di nuovo gli sguardi incrociati "C'è un testimone in centrale ha già fatto la deposizione".

"Che vai dicendo?"

"La verità!" rispose Hart "Pare che dica che siate stai voi ad farlo fuori" prese la pistola puntandola su Johnatan "Io non lo farei" rispose al microfono "Puoi salire" tre agenti a seguito del detective piombarono nel lussuoso ufficio con un mandato di arresto. "Grazie Mike" gli toccò la spalla "Ci vediamo in tribunale". L'udienza finì bene. Il padre assieme ai due figli vennero condannati per omicidio colposo. Sonny per precauzione fu costretto a vivere sotto scorta per qualche tempo ma poteva finire gli studi di medicina. Era un peccato per la vacanza finita presto. Ma per Johnatan non fu un problema ovunque stava con Jennifer andava bene.

"Dobbiamo festeggiare stasera" rispose Jennifer con le braccia attorno al collo del marito "Max per questo weekend è via per questo abbiamo casa libera" un sorriso comparve sul volto del marito innamorato "Allora questa sera cena fuori". Stampandole un bacio appassionato.