Durante la terza serie.
Centrale di polizia, mattina.
Non l'avrebbe mai ammesso Chloe ma le mancava Lucifer. Da quando si occupava dei casi con Piers lei poteva dire sinceramente di annoiarsi, oltre a mancare l'aiuto prezioso del suo consulente civile.Il tenente Pierc per Chloe era troppo lineare, seguendo le regole in modo ossessivo. Invece con Lucifer che suggeriva oltre gli schemi, portando la sua infinita esperienza in diversi ambienti, permetteva a Chloe di trovare un qualcosa per risolvere il caso.
Chloe era quasi certa che Lucifer si fosse allontanato dopo che aveva iniziato la relazione con Piers. Una relazione che non la stava rendendo felice come pensava. Si trovava ad ammettere che si annoiava, persino nel letto.
Come molte volte Chloe si ritrovava nel fare piccoli sogni su come doveva essere il sesso con Lucifer. Una voce la riportò alla realtà. Trixie stava riempiendo di domande suo padre Dan. Linda gli aveva spiegato che quel fare domande su domande era per Trixie un modo per scaricare lo stress. Chloe non poteva dire di essere meno stressata.
Dan si avvicinò alla scrivania di Chloe, dicendole sottovoce mentre si sentiva la voce di Trixie In sottofondo fare domande a chiunque
"Chloe dobbiamo fare qualcosa. Stavolta può dirsi grave. Quasi non respira facendo domande a raffica"
Chloe sapeva bene chi era stato nel passato che aveva fermato l'ossessione di Trixie, solo Lucifer. Dan tornò da Trixie per salvare un collega dalla figlia con tutte le domande. Chloe da contatti sempre più sporadici con Maze sapeva che Lucifer stava restando tra il Lux e l'attico, non era fuggito da Los Angeles. Decise di avvertire Piers dove sarebbe andata con Trixie, cercando Lucifer.
Poco dopo.
Chloe tentò di non arrabbiarsi con Piers. Alla sua richiesta del resto della giornata per aiutare Trixie, gli aveva risposto
"Non ti concedo del tempo per cercare quello smidollato. Piuttosto porta tua figlia in qualche clinica per curarsi. Chloe devo dirtelo, tua figlia la trovo simpatica e intelligente. Purtroppo rovina molti nostri momenti. Io ti consiglierei magari di dare la custodia totale a Dan o tua madre Penelope"
Chloe era esterrefatta. Lei per poche cose diventa a una furia. Diventava peggio per sua figlia Trixie. Respirò profondamente, arretrando di qualche passo quando Piers tentò di avvicinarsi a lei, dicendogli disgustata
"Piers altre volte sono sorvolata sulla tua evidente diffidenza con mia figlia…"
Si indicò
"...Mia figlia che resta la prima cosa importante della mia vita. Pensi sul serio di poter parlare così di mia figlia?..."
Chloe alzò le mani
"...Non può funzionare. Tu Piers sei come quelle auto serie, perfette nel motore, carrozzeria ma noiose. Basta! Abbiamo chiuso…"
Prima di uscire
"...a proposito mi prendo un paio di giorni di malattia"
Piers stava per dire qualcosa. Il tenente si fermò al dito indice della mano destra di Chloe, che gli disse
"La nostra relazione finita. Tu puoi anche farmi trasferire. Tutte le centrali di Los Angeles come dovunque, saranno felici di avermi nel loro organico, perché io sono una ottima detective. Soprattutto se tenti di vendicarti su qualcuno a me caro nella centrale ti faccio rapporto, facendo scoppiare uno scandalo "
Chloe uscì dall'ufficio di Pierc con la sensazione di essersi tolta un peso dalle spalle. Pensò che se Piers la farà trasparire, un trasferimento avrebbe fatto bene a lei e Trixie, ricominciare da capo.
Seduta alla scrivania di sua madre Chloe, Trixie non si sentiva bene da tempo. Lei cercava con tutta se stessa di non ammorbare tutti con le sue domande ma era più forte di lei. In quei periodi si sentiva sul serio come un peso per i suoi genitori. Lei voleva veramente vederli felici. Aveva deciso di cercare di accettare Piers come nuovo compagno della madre Chloe ma era molto difficile. Soprattutto per Pierc che quasi la ignorava. Si prendeva minimamente cura di lei solo in alcuni casi, non nascondendole che lo infastidiva. Come le mancava Lucifer e Maze. Il suo magico amico che la rincuorava sempre. Quando uno psichiatra della sua scuola aveva prospettato che forse le serviva un istituto per bambini problematici, Lucifer gli disse arrabbiato
"Invece di coltivare la curiosità di questa bambina tentate di spegnerla? Signore lei deve cambiare lavoro. Questa piccoletta non fa mai del male a nessuno che non lo merita, tante volte per difendere qualcuno dai bulli di questa scuola. Possiede un empatia enorme riuscendo nel comprendere chiunque. Le confermo che lei deve cambiare lavoro se non comprende questo gioiello di essere umano. Anzi per non farla spegnere da gente come lei, porto Trixie da qualcuno che può capirla..."
Lucifer guardò la detective deciso mentre Trixie era raggiante, domandando
"...detective vieni con noi? Vuoi restare qui dove vogliono rovinare tua figlia?"
Trixie sorrise appena ricordando sua madre che usciva dall'ufficio con lei e Lucifer. Il giorno stesso Lucifer portò Trixie da Linda. La terapeuta di Lucifer era un po' indecisa nel fare terapia a Trixie ma sentendola domandare
"I ballerini di tip tap se ballano all'indietro ballano il tap tip?"
Linda ridacchiò dicendo a Trixie
"Sono certo sarà una simpatica terapia…"
Rivolta a Lucifer e Chloe
"...vi avvertiremo noi quando abbiamo finito"
Linda come mancava a Trixie. L'unica terapeuta che l'aveva sul serio aiutata, ascoltata senza giudicarla mai. Con forza Trixie cercò di trattenere le lacrime che sentiva pungere agli occhi. Due giorni prima aveva visto Lucifer all'uscita della scuola ma dall'altra parte della strada. Altre volte lo aveva visto ma sempre salutandola da lontano. Era sicura fosse triste. La voce della madre Chloe la fece sobbalzare. Non si aspettava sua madre che la prendeva per mano portandola fuori dalla centrale.
Garage coperto del Lux.
Trixie strinse con forza tra le mani la cintura di sicurezza dell'auto, dicendo a sua madre senza guardarla negli occhi
"Mamma io ti voglio bene ma non ti seguo. Sono stanca delle varie volte che allontani Lucifer e Maze"
Chloe guardò la figlia con un profondo senso di colpa. Aveva sempre chiesto a Trixie di appoggiare la sua felicità, dimenticando i desideri di sua figlia. Nelle lacrime di Trixie, Chloe rivide le sue lacrime quando si sentiva con sua madre Penelope poco considerata. Lei aveva giurato alla nascita di Trixie di non essere come sua madre Penelope. Invece come lei aveva sottinteso che la sua felicità era di riflesso anche per Trixie. La detective voleva rimediare, doveva farlo. Perché in fondo capiva che era lei stessa infelice senza Lucifer. Disse a Trixie
"Va bene Trixie. Attendi qui, devo prendere solo dei fascicoli di un vecchio caso"
Trixie annuì positivamente restando sempre con lo sguardo basso. Non voleva vedere nulla di quel garage coperto. Accese la radio dell'auto sperando di trovare modo di distrarsi. Ci riuscì così tanto che un battere al vetro dello sportello la spaventò. Non poteva credere che Lucifer era lì in piedi. Scosse la testa, non voleva illudersi. Lucifer le disse
"Ei riccio, puoi almeno abbassare il finestrino?"
Trixie eseguì, spegnendo la radio. Lucifer elegante come sempre, gli mancava solo la giacca, disse a Trixie
"Ascolta prole, sai quanto sia difficile per me parlare dei sentimenti. Però devo dirti che mi manchi come a Maze. Ti chiedo scusa di essere stato così distante…"
Lucifer sorrise a Chloe lì vicino
"...Con tua madre abbiamo parlato. Non importa come sono i rapporti tra noi, tu non centri. Così abbiamo preso una decisione. Sempre se tu vuoi, come dettoti nonostante i rapporti tra me e tua madre, la nostra amicizia non finirà…"
Lucifer sembrò in imbarazzo
"...Ti confesso che non trovo nessun avversario degno come te in qualunque gioco in scatola…"
Lucifer piegò la schiena, continuando a Trixie che vide sorridere
"...cosa ne pensi?"
Chloe tirò un sospiro di sollievo quando vide Trixie scendere dall'auto gettando le braccia al collo di Lucifer. Lucifer che non faceva finta di non volerlo.
Passando accanto a Chloe, Lucifer le offrì la mano destra che lei accettò, entrando insieme nell'ascensore. Per quel re infernale quei due ritorni era come aver ritrovato la luce del sole. Decise di non pensare come distruggere suo padre Dio, meno che meno Cain. L'unico desiderio di Lucifer era avere accanto a sé quelle amate umane.
Quella notte.
Chloe e Trixie rimasero quella notte nell'attico, usando una camera degli ospiti. Ugualmente Trixie fu scossa da un terribile incubo. Come faceva spesso non disse nulla a sua madre che dormiva, riferendo come al solito solo a Linda. Cercando di calmarsi, Trixie si alzò dal letto dove dormiva con sua madre. Si sedette sul divano dell'attico piangendo in silenzio. Non si aspettava la trovasse Lucifer che con l'udito potenziato aveva sentito il pianto. Grazie a Lucifer, Trixie si sfogò. La bambina finì quasi cullata nelle braccia di Lucifer che le disse
"Ti comprendo Trixie. Anche io delle volte faccio brutti incubi. Al risveglio devi solo pensare alle cose belle della tua vita. Pensa una notte scrissi una piccola poesia pensando a te…"
Chloe nascosta vicino l'entrata del soggiorno si commosse fino alle lacrime. Preoccupata non trovando Trixie nel letto con lei, l'aveva cercata. Non poteva neanche immaginare di sentire un dialogo tra Lucifer e Trixie che la commosse. Un dialogo degno di un rapporto padre e figlia. La poesia di Lucifer per Trixie spazzò via l'ultimo dubbio che poteva avere di Lucifer nelle loro vite
"...Piccola stella dormi tranquilla. Dormi cullata dal battito del mio cuore. Dormi con una nuvola come cuscino. Un arcobaleno ti regalerò per volare oltre ogni male. Tu togli dal mio cuore ogni dolore"
Chloe si avvicinò al divano con un sorriso commosso. L'amata detective di Lucifer gli disse sottovoce, sperando di non svegliare Trixie che dormiva serena
"Andiamo tutti nel tuo letto"
Ribaltando del tutto il mondo di quel re dell'inferno che non si sentiva solo, almeno quella notte.
Un mese dopo. Giorno della morte di Cain.
Lucifer e Cain erano gli unici rimasti in piedi nel loft. In un estremo tentativo, Cain sparò un intero caricatore di pistola contro Lucifer che gli disse ridacchiando
"La detective si trova abbastanza lontana"
Cain respirò profondamente muovendo le spalle. Due enormi ali d'angelo nere comparvero dietro le spalle di Cain che disse a un sorpreso Lucifer
"Ce qualcuno in paradiso che ti odia così tanto da volermi aiutare"
Lucifer disse con rabbia
"Michael!"
Cain annuì positivamente volando verso di lui. I due finirono fuori una finestra proprio mentre Chloe rientrava nel loft. Vedere i due esseri alati la scosse. Vide i due salire in cielo lottando finché scomparvero tra le nuvole.
Lucifer voleva portare Cain alle porte del paradiso per spingerlo oltre il cancello. Perché come lui se Cain fosse entrato in paradiso sarebbe morto.
L'arrivo dei due alati spaventò eccome San Pietro. Delle anime che San Pietro stava registrando scapparono verso Azrael che le aveva portate. Proprio Azrael vedendo Lucifer spingere nel paradiso Cain, corse dentro per chiedere aiuto. L'angelo della morte aveva capito il piano del fratello Lucifer, pronto a morire anche lui per trascinare Cain in paradiso.
Lucifer era riuscito nel bloccare Cain in una sua ala nera. Prima di buttarsi oltre il cancello del paradiso pensò intensamente alla sua vita sulla Terra con Chloe. Pensò a Trixie, certo sarebbe diventata una persona magnifica. Il re dell'inferno si lanciò nel paradiso tenendo bloccato Cain. In pochi secondi Cain e Lucifer stavano bruciando vivi. Una voce gridò
"Si fermi tutto"
Tornando normali i due ma svenuti.
A qualche passo c'era Azrael in piedi accanto a Jesus. Un furioso Michael planò accanto al fratello, dicendogli
"Perché l'hai fatto! Potevamo toglierci di torno due problemi del paradiso"
Jesus indicò con il piede destro un'ala nera di Cain, domandando a Michael
"Sbaglio o sono uguali alle tue?"
Michael sembrava in difficoltà, indicando Lucifer
"Almeno lui potevi farlo scomparire"
Azrael stava per andare contro il fratello ma Jesus la fermò. Con calma Jesus disse a Michael
"Non cercare di sviare le tue responsabilità. Tu donasti a un'anima maledetta da nostro padre una copia delle tue ali. Dovrai essere giudicato"
Azrael sorrise felice.
Qualche ora dopo. Appartamento Chloe e Trixie.
L'iniziale sconvolgimento di Chloe per aver capito che era tutto vero su Lucifer lasciò spazio alla preoccupazione. Una preoccupazione di Chloe soprattutto dopo aver parlato con Linda.
Chloe e Linda erano sedute al bancone della cucina, sorseggiando del semplice caffè, perché Chloe voleva restare lucida. La psichiatra le aveva detto tutto quello che poteva su Lucifer senza andare contro il rapporto paziente e terapeuta. La detective disse a Linda mentre fissava il residuo del caffè nella tazzina tra le mani
"Ufficialmente dissi che Piers era fuggito via…"
Chloe sorrise appena
"...con Lucifer che corse dietro di lui cercando di fermarlo…"
Chloe guardò Linda con evidente preoccupazione
"...Invece non sappiamo cosa cavolo sia successo. Una volta Lucifer mi disse come avrei dovuto pregarlo per farlo arrivare. L'ho fatto Linda. Credo che in quel loft abbia pregato tutto il paradiso con l'inferno ma nessuno risponde. Vorrei averlo qui Lucifer per sparargli o come Ella colpirlo con una scarpa…"
Linda comprendeva la preoccupazione vera della sua amica che sconfinava nell'amore
"...come posso dirlo a Trixie…"
Lo sguardo di Linda sorprese Chloe che le domandò
"...Lei conosce ogni cosa?"
La psichiatra le spiegò
"Due settimane fa mi sono ritrovato Lucifer con Trixie un pomeriggio nello studio. Tua figlia invece di andare alla lezione di educazione fisica quel pomeriggio a scuola era andata all'attico di Lucifer. Lui era in un momento di rabbia proprio per Pierce. Ebbene Trixie vedendolo nella versione bruciata non si era minimamente spaventata. Lucifer era terrorizzato che l'avesse rotta. Fu un momento molto commovente. Chloe devi capire che Lucifer voleva solo difenderti da qualunque dolore. Sopra ogni cosa non voleva perdere la tua amicizia molto amorevole"
Quel riferimento a una amorevole amicizia diede più ansia a Chloe che disse a Linda
"Anche se fosse...sembra scomparso nel nulla. Come Amenadiel e anche Maze. In fondo non aveva mentito sulla sua identità. Però di certo gli sparerò"
Le due donne risero.
Nello stesso momento. Paradiso.
Era qualcosa di storico. Nella sala del trono Dio aveva condannato il figlio Michael. Grazie ai ricordi di Cain si era scoperto che l'eterno aveva una collaborazione stretta con Michael da sempre, soprattutto per diffamare Lucifer. In ultimo, Michael aveva concesso le ali a Cain. Dio condannò Cain a una delle celle eterne dell'inferno. Su Michael, Dio decise di togliergli le ali, condannandolo per tre eoni a essere il giardiniere del verde del paradiso. Quando oramai Dio si stava per ritirare, Jesus seduto nel suo trono alla destra gli ricordò
"Padre dovresti anche ricordarti di Lucifer. Grazie a lui sappiamo della macchinazione di Michael con Cain"
Dio domandò al figlio
"Cosa proponi?"
Jesus stava per dire qualcosa, fermandosi quando vide un angelo correre nella sala del trono, dicendo concitato
"'Presto venite! Lucifer svegliatosi nella camera dell'ospedale non ricorda nulla. Si è chiuso nella camera"
Poco prima.
Un infermiere controllava la fasciatura al busto di Lucifer, l'unico residuo del fuoco che lo stava per uccidere. Indossava solo dei boxer neri. Da un lamento di Lucifer, l'infermiera capì che iniziare il risveglio. Lo coprì con un lenzuolo bianco correndo fuori la camera. Lucifer si svegliò quasi del tutto provando un profondo dolore al fianco destro, oltre la costrizione delle bende. Si alzò dal letto non ricordando nulla di chi era o cosa facesse in quel luogo. Spaventato chiuse la porta della camera, spostando il letto contro di essa. Provando freddo, indossando solo i boxer si coprì con un lenzuolo del letto, sedendosi su una poltrona, spaventato.
CONTINUA
