Buonasera a tutte,

un grazie a tutte le lettrici da parte mia e di Terry. Di seguito il prossimo capitolo!

Avventura sulle Alpi – capitolo 21

La serenissima

Siamo nuovamente tutti intorno al tavolo a fare colazione, subito dopo partiremo, Venezia è sempre più vicina.
Intorno a me percepisco un'aria strana, sarà che il Generale mi ha visto uscire dalla stanza di Oscar in piena notte?! Beh se così fosse non mi importa, non ho nulla da rimproverarmi.

"Andrè!"
"Si Alain?!"
"Hai dormito bene stanotte?"

Vedo il Generale infastidito, Alain sa di me e di Oscar, non perdo tempo per metterlo a tacere.

"E tu Alain hai dormito bene con il Generale, o hai passato la notte insonne perché il Comandante ha mandato all'aria i tuoi piani?"

"Quali piani Andrè?!"

Vedo Alain sbiancare, e ribatte: "Nulla, nulla Signor Generale, Andrè ha voglia di scherzare, vero Andrè?!"
"Vero Alain, ma solo se tu la smetti di prenderci in giro, mi sono spiegato?"
"Ehi posso sapere di cosa state parlando Alain?"
"Di niente Gerard, è che ad Andrè è venuta voglia di scherzare, vero amico?"
"Te l'ho già detto dipende da te!"
"Andrè, ma di cosa parlate?"
"Niente di importante Oscar, niente di importante …"
"Allora Signor Generale, dovete illustrarci il percorso che faremo."
"Lasceremo Verona e proseguiremo in direzione di Padova, poi piegheremo verso nord, fino a raggiungere Venezia. Ancora qualche giorno di viaggio. Salvo problemi imprevisti, non faremo ulteriori tappe. Voglio arrivare il prima possibile."

Ancora in cammino, il tempo è poco favorevole, ci siamo imbattuti, prima nella nebbia, cosa alquanto normale in queste zone, e poi nella pioggia, per fortuna abbiamo trovato un ristoro: dei bravi contadini non potendoci offrire altro; ci hanno ospitati nella stalla, almeno qui è abbastanza caldo, abbiamo potuto ripararci dalla pioggia che è caduta giù per tutta la notte. Siamo tutti esausti, ma chi mi preoccupa è Oscar, è pallida il viaggio è davvero estenuante, cerchiamo di sostare il meno possibile, per arrivare più in fretta.
Il Generale dice che ancora un altro giorno di viaggio e saremo finalmente a Venezia.

"Maledizione, non smette più di piovere, siamo prigionieri di questo tempaccio!"
"Sempre a lamentarti Sassoin?! A cosa ti serve?! Tanto non serve a niente!"
"Già … è meglio che mi sdraio sul pagliaio e mi addormento … nella speranza che domani mattina possiamo ripartire, sperando che domani sera possa dormire in un bel letto comodo!"
"Ehi Alain, arrivare a Venezia non vuol dire concludere il nostro viaggio, rimarremo in città per una settimana, ma poi dovremo fare il viaggio di ritorno."
"Non me lo ricordare Gerard, adesso lasciami dormire!"
"Padre, se il tempo ci sarà favorevole, domani sera arriveremo a destinazione!"
"Si Oscar, ma prima passeremo per una locanda per darci una bella ripulita, dopo tanti giorni di viaggio, e pernotteremo lì, al palazzo del Doge ci recheremo l'indomani!"
"Naturalmente padre!"

Sento Alain brontolare: "Oh noo …"

"Sassoin hai qualcosa da ridire?"
"Niente Comandante."
"Meglio così!"

Ciascuno di noi si è sistemato alla meglio, per fortuna che c'è paglia a sufficienza, abbiamo steso delle coperte, procurandoci un giaciglio per la notte, mentre udiamo la pioggia che continua a cadere incessantemente, è davvero una notte movimentata, la pioggia è accompagnata da lampi e tuoni, guardo Oscar e penso a lei: quando era bambina si rifugiava nel mio letto, aveva paura dei temporali e adesso siamo qui, insieme agli altri …

Il primo a svegliarsi è il Generale, apre la porta della stalla per sincerarsi del tempo, guarda il cielo e torna dentro, sentiamo la sua voce squillante: "Su svegliatevi soldati, il tempo ci è favorevole, facciamo colazione e mettiamoci in marcia! Venezia ci sta aspettando ahah!"

Finalmente all'orizzonte compare la laguna Veneziana con l'ultimo tratto di terra da attraversare per raggiungere la città. La Serenissima, com'è soprannominata. Si sente l'odore del mare, salmastro, ed un poco umido, di acqua ferma.
Entriamo nella città, passiamo per alcune piccole calli, attraversiamo qualche ponte e raggiungiamo il sestiere si San Polo dove si trova la locanda, scelta come sempre dal Generale.

Siamo nella locanda, come sempre siamo disposti nello stesso modo: mio padre con Alain, Andrè con Gerard e io ho la mia camera singola.
Dopo un bagno ristoratore, siamo tutti intorno al tavolo per la cena.
Alain scambia qualche parola con Gerard, mio padre stasera è particolarmente silenzioso, di tanto in tanto guardo Andrè, anche lui mi guarda, in questi ultimi giorni di viaggio è stato quasi impossibile scambiare qualche parola con lui, spero di poter parlare con lui quando giungeremo a palazzo, e soprattutto di riuscire a confessargli che lo amo, so che dipende solo da me.

Terminata la cena, mio padre si alza e dice: "Sassoin!"
"A rapporto Signor Generale!"
"Cosa fai, continui a prendermi in giro?"
"Si … no signore."
"Torniamo in camera sono stanco."
"Ma …"
"Niente ma, hai detto tu stesso, è come se fossi agli arresti, quindi … avanti march."

Accidenti ci mancava solo che l'accompagni in camera a passo di parata.

"Andrè, Comandante, mi ritiro anch'io nella mia stanza, vado a dormire … buona notte."
"Buona notte Gerard …"

Andrè e io siamo rimasti da soli, vorrei dirgli tante cose ma non ci riesco, lo guardo appena, sono emozionata, lui lo sa, mi conosce.

"Oscar, domattina saremo al palazzo del Doge, e lì cominceranno una serie di obblighi, sarà molto difficile vederci, che ne dici se approfittiamo di questa serata e andiamo in giro per Venezia, visto che tuo padre è praticamente agli arresti con Alain, e la cosa più buffa è che nemmeno se ne rende conto ahah?!"
"Si si Andrè andiamo, questa è un'occasione imperdibile!"

Usciamo dalla locanda, Oscar e io passeggiamo per le calli veneziane, la vedo felice, mi guarda, mi sorride, è entusiasta come una ragazzina che va alla scoperta del mondo; ma non si rende conto che con questo viaggio è andata alla ricerca del suo amore che è qui accanto a lei.

"Andrè, guarda che bella … questa è piazza San Marco! E' stupenda!"
"Su Oscar che ne dici di entrare nella Cattedrale?!"
"Certo Andrè, entriamo."

San Marco, è qualcosa di impressionante, assolutamente diversa dalle chiese francesi. È piena di mosaici e ori, cupole, pilastri…ha un aspetto, peri noi, decisamente bizzarro. Ma è splendida. Ricca. Sontuosa, opulenta. I riflessi delle candele sui mosaici è spettacolare, la pavimentazione, anch'essa a mosaico, non è piana ma sembra essere percorsa dalle onde del mare. E poi l'odore. L'odore del mare mischiato al profumo dell'incenso.
Bellissima, e nuova ai nostri occhi. Nessun precettore ci aveva preparato per lo spettacolo a cui assistiamo. Rimaniamo incantati ad ammirarla, senza parole.

Come vorrei prenderti per mano, e camminare fianco a fianco, come se fossi davvero la mia fidanzata!

Andrè è stupenda … meravigliosa …. Non riesco a dire altro …"
"E' vero Oscar, è bellissima!"

Continuiamo ad aggirarci per la Cattedrale fino ad ammirarla tutta, usciamo … trovarci insieme nell'immensa piazza è a dir poco fantastico, mi inebrio della bellezza di questa città, ma al contempo mi inebrio della bellezza della mia amata Oscar, la guardo, mi sembra di sognare.

"Andrè, andiamo a vedere il mare, e poi voglio passeggiare sul famoso ponte di Rialto, uno dei ponti più antichi della città, che sorge sul Canal Grande."
"Su andiamo, non perdiamo altro tempo!"

Attraversando il ponte di RIalto, mi fermo, guardo incantata il canale che attraversa questa fantastica città, mi sento terribilmente ragazzina accanto al mio Andrè.

Non faccio che guardarti Oscar, sei …. Sei …. Interrompi i miei pensieri.

"Andrè, Andrè …"
"Si … si …"
"Ahahah ma a cosa stai pensando sei così distratto!"
"Io … io distratto?! No .. no .. è solo che vedo il riflesso della luna nel canale che rischiara il tuo volto e … Dio Oscar quanto sei bella!"

Le parole di Andrè mi fanno battere il cuore, mi batte così forte che tra un po' temo che possa scoppiare.

Vedo le sue gote arrossire, è stato per me così spontaneo dirle quanto è bella.

"A … Andrè … davvero tu … tu mi trovi bella?"
Mi avvicino, non posso trattenermi, le prendo il viso con le mani l'avvicino al mio, le sussurro: "Tu non sei bella … ma molto di più … sei bellissima … "

L'amore che sento per lei prende il sopravvento, siamo qui, su questo ponte che adesso è testimone del nostro primo bacio … si la bacio con tutto l'amore che è in me … spero che non si arrabbi, che non mi cacci, che non mi sfugga. La bacio, mi bacia, con amore, con passione, fino a toglierci il respiro, il nostro primo bacio è un bacio appassionato.
Lei si allontana da me spaventata, è rossa in viso, il suo respiro è affannato.

"Oscar .. ma .. cosa ho fatto? Perché stai scappando via da me?"
La rincorro.
"Andrè, non scappo via da te, ma dal posto …"
"Non ti capisco … almeno fermati e spiegami …"
"Andrè per fortuna che non c'era nessuno, te lo immagini?! Venire qui in Italia ed essere scambiati per due sodomiti ahahah … Andrè abbiamo dimenticato che indosso abiti maschili ahah."

Arresto appena il passo, mi rendo conto delle parole di Oscar, non ci avevo pensato.

"Hai ragione Oscar, ma non credi che adesso abbiamo corso abbastanza, siamo lontano dal ponte … fermati!"

"Arresto la mia corsa, lo fa anche Andrè che è poco lontano da me, ho il respiro affannato, anche lui respira con affanno, ci guardiamo e scoppiamo a ridere.
Andrè mi raggiunge, mi si avvicina, mi guarda, alza la mano per accarezzarmi, io glielo impedisco.

"Andrè non farlo, ci sono dei soldati a cavallo, potrebbero immaginare chissà cosa e arrestarci immediatamente ahahah … ti immagini?! Verrebbe mio padre al comando per liberarci?!"
"Si Oscar griderebbe allo scandalo e ci farebbe sposare immediatamente qui a Venezia …. Non lo nego ….è quello che più desidero con tutto me stesso!"
"A .. Andrè … io … Andrè andiamo, non è il momento per parlare di certe cose, e soprattutto non guardarmi così, vedo i soldati che ci guardano."

"Si Oscar, andiamo."

Oscar e io camminiamo con naturalezza lo sguardo dei due soldati ci è addosso, probabilmente li abbiamo incuriositi, li vedo parlottare.

"Matteo hai visto quei due tipi strani, che dici li fermiamo?"
"Si capisce da un miglio che sono due sodomiti Giovanni, ma lasciamoli stare, se sono qui a Venezia è per passare una vacanza, ma cosa vuoi che
ci importi di due come loro, non complichiamoci la serata e fingiamo di non aver visto niente, su andiamo via."
"E va bene Matteo, andiamo!"

"Oscar .. quelli hanno pensato che noi …"
"Andrè ci è andata bene, adesso non pensiamoci più … Andrè …"
"Si!"
"Che dici se prima di tornare alla locanda non ci prendiamo una tazza di cioccolata?!"
"Va bene Oscar, poco più avanti ho visto un'osteria, magari ce la preparano .. su vieni …"

Entriamo nell' osteria, prendiamo posto e ordiniamo una cioccolata calda.

"Andrè … Venezia o Parigi l'atmosfera nelle locande è sempre la stessa."
"Già"

Ci aggiriamo ancora per Venezia, decidiamo infine di rientrare, Andrè mi accompagna fino alla porta della mia stanza, di quel bacio non ne facciamo parola, i nostri sguardi si incontrano, mi sento a disagio con Andrè adesso che siamo soli, nel corridoi, dietro la porta della mia stanza, sono quasi sicura che mio padre sta origliando come sempre.
Abbasso lo sguardo e dico: "Buona notte Andrè …"
"A domani Oscar …"

La guardo, lei continua a guardarmi, non resisto, non voglio lasciarla così dopo quel bacio, le prendo la mano e gliela bacio, vedo Oscar arrossire nuovamente, vorrei abbracciarla ma temo che il Generale sia appostato dietro la porta. Lei ricambia il mio bacio lieve, accarezzando leggera la mia guancia, in un attimo.

"Buona notte Oscar …"
"Buona notte Andrè …"

Oscar entra nella sua camera, sento chiudere alle mie spalle la porta, mentre un'altra si apre, è quella del Generale.

"Andrè … Andrè figliolo .. devo parlarti …"
"Dove Signore, nella Vostra stanza?"
"No, lo sai che con me c'è quell' imbecille di Sassoin e non è possibile, e nella tua nemmeno perché c'è La Salle …"
"Allora dove parliamo?!"
"Non abbiamo scelta, dobbiamo parlare qui nel corridoio, naturalmente dobbiamo fare in modo che nessuno ci ascolti …"
"Cosa Volete dirmi Signore?!"
"Tu e Oscar siete usciti, allora come è andata? La stai corteggiando come ti ho suggerito? Mia figlia come si comporta con te? Si sta innamorando? …. Insomma figliolo dimmi qualcosa …. La stai conquistando? Guarda che hai una settimana di tempo per convincerla, datti da fare … insomma dimmi qualcosa!"
"Chiedetelo a lei Signor Generale, sono stanco, buona notte signore …"
"Andrè , Andrè … maledizione dove vai?!"

Sono entrato nella mia camera lasciando il Generale furioso, non mi importa, tanto non può fare alcuna scenata, è notte tutti dormono e soprattutto non può sbraitare nel corridoio.

Andrè mi ha lasciato così senza dirmi niente, temo che sia andata male, e se non riuscisse a conquistare Oscar, io come faccio? Voglio degli eredi per la mia dinastia, maledizione.

Apro la porta e vedo ancora mio padre nel corridoi.

"Padre siete ancora lì, ma non siete ancora stanco?"
"Del viaggio?"
"No padre, stanco di spiarci!"
"Bene visto che siamo in argomento, entro in camera tua e parliamo."
"Sono stanca padre, voglio andare a dormire!"
"Non ci metterò molto, entriamo!"

"Allora padre, non sono state abbastanza sufficienti le domande che avete fatto ad Andrè, o forse avete dimenticato qualcos'altro da chiedere!"
"Cosa fai adesso parli come Sassoin? Guarda che già sono sufficienti la sue idiozie quotidiane, non ti ci mettere anche tu. Vieni siediti …"
"Sto bene in piedi, allora cosa avete dimenticato di chiedere ad Andrè?"
"Siete usciti, e vedi di non negarlo …. Come è andata? Ti ha conquistata? Ti piace Andrè?"
"Voi che pensate, Andrè potrebbe piacermi?"
"Beh che ne so, non sono mica una donna per fare simili congetture … però spesso ho notato che molte donne lo guardano, e quindi deduco che almeno per il genere femminile debba essere interessante, ma, a me quello che preme di sapere se a te piace, e soprattutto se lo trovi attraente!"
"Cosa Volete che Vi risponda?"
"Senti Oscar non mi rendere le cose più difficili di quanto già siano, se qui ci fosse tua madre, sarebbe lei a farti certe domande, ma visto che lei non c'è ti devi accontentare di me, è chiaro?!"
"Chiarissimo padre … padre?!"
"Si?"
"Chiedetelo a lui come è andata e poi se non vi dispiace fatemelo sapere! Adesso vogliatemi scusare, ma io mi preparo per la notte. A domani!"

Spalanco la porta e invito mio padre ad uscire, a lui non rimane che andarsene.

Mi sdraio sul letto, con le dita sfioro le mie labbra … che emozione … Andrè mi ha baciata … è stato bellissimo … sento il cuore battere forte … lo amo … non andrò via da Venezia se prima non gli avrò detto di amarlo!"

Sono nel mio letto, penso ad Oscar, che meravigliosa serata che abbiamo, trascorso ….. indescrivibile …. Ci siamo baciati … mi ha baciato mi ama … come faccio a dormire non ci riesco, è impossibile, non riesco nemmeno a togliermi gli abiti di dosso per indossare la camicia da notte … non ci riesco. Questi abiti hanno il suo profumo!
Mi alzo dal letto apro la porta, vado di sotto per bere qualcosa, forse riesco a calmarmi.

"Allora Generale, avete finito di origliare e spiare quei due?!"
"Sassoin …"
"Sissignore …"
" Pensa a dormire che domani saremo a corte, e soprattutto pensa ai fatti tuoi!"
"Signore io credo che dovreste essere Voi per primo a pensare ai fatti Vostri …"
"Co … come ti permetti maleducato?! Appena tornia ….."
"Si si lo sooo … mi punirete …"
"Smettila imbecille … poco fa ho visto Andrè uscire dalla sua stanza, non vorrei che adesso mia figlia facesse la stessa cosa!"
"E allora? Se non sbaglio quei due sono fidanzati ….. Lasciateli in pace!"
"Sassoin Sassoin tu non capisci un bel niente, ma come posso pretendere che uno come te, che corre dietro a qualsiasi cosa basti che si muova possa capire? Spiegamelo!"
"Signore, io vi propongo una soluzione per tenere sempre sotto controllo Andrè …"
"Quale sentiamo …"
"Lasciatemi dividere la stanza con La Salle e voi tenetevi stretto l'amico Andrè …"
"Tu sei fuori, così ti infileresti nel primo bordello di Venezia, tanto tu non capisci nient'altro, la tua è una malattia vera e propria, non è così Sassoin?"
"Può darsi che sia come dite Voi, che la mia, sia un'inguaribile una malattia, ma a dirla tutta, preferisco la mia di malattia a quella di Andrè."
"Co .. come? Ma che diavolo vai farfugliando Sassoin, Andrè non è affatto malato, è cresciuto in casa mia e ti assicuro che il mio futuro genero è sano come un pesce!"
"Ahahah scusate Generale ahahah avete frainteso ahah …"
"Smettila di ridere come uno squilibrato e dimmi piuttosto a cosa ti riferisci, imbecille!"
"Ahahah Signore Vi ho detto tante volte che con Andrè potete stare tranquillo, e Vi ribadisco che nemmeno vedendo una femmina nuda combinerebbe qualcosa ahahah, credetemi ahah preferisco la mia di malattia a quella di Andrè ahahah!"
"Sassoinnnn sei un imbecilleee!"
"Lo so signore ahahah lo so …. appena torneremo a Parigi mi punirete ahahahah"