Ciao a tutte, ecco a Voi il prossimo capitolo. Buona lettura…..attendiamo commenti.
Terry e Marzia
Avventura sulle Alpi - Capitolo 23
Al Cospetto dell'Imperatore
Vedo il Generale in divisa, entrare nella mia stanza.
"Sassoin, sarò in udienza dall'Imperatore, tu non ti muovi della tua stanza, sai benissimo che rimarrai confinato, di qui potrà uscire soltanto il soldato La Salle. Mia figlia ed io ne abbiamo parlato a lungo e vogliamo che ci dimostri la tua serietà"
"Non capisco Signor Generale."
"Non chiuderò la porta a chiave, ma tu non ti muoverai da qui, spero che sia stato chiaro! Ma sappi che se dovessi deluderci, la punizione che ti riserverà mia figlia ti farà rimpiangere di essere nato. Oramai la conosci, è un ottimo comandante, ma non osare sfidarla!"
"Sissignore!"
"Bene io vado da Sua Maestà, e al mio ritorno voglio trovarti qui!"
"Sissignore!"
Il Generale lascia la nostra stanza, mi appresto a chiudere la porta.
"Alain hai visto? Il Generale vuole darti nuovamente fiducia, non ti ha chiuso dietro."
"Quanto sei stupido Gerard! Ma possibile che tu sia così tonto? Non l'ha fatto, perché non vuole che gli altri sappiamo che sono agli arresti, ricordati che agli occhi di tutti noi non siamo i suoi soldati, ma dei suoi stretti collaboratori, proprio perché sono agli arresti, e mi vuole tenere sotto controllo, quindi davanti al Primo Ministro e gli altri esponenti di Sua Maestà, non può mica essere il carceriere di un suo collaboratore!"
"Ho capito Alain, bene io vado, a dopo!"
"Accidenti a te La Salle, tu potrai aggirarti per il palazzo de io no!"
"Non mi vado mica a mettere nei pasticci come te Alain, e poi non disperare magari il Comandante Oscar revocherà gli arresti per buona condotta, Ciao Alain"
"Ciao un corno Gerad."
Ho appena il tempo di indossare la divisa di Colonnello che sento bussare alla porta.
"Oscar, posso entrare?" Sei pronta? Tra non molto abbiamo l'udienza privata con Sua Maestà l'Imperatore!"
"Si Padre, sono pronta."
"Bene, possiamo andare."
"Percorriamo i corridoi del palazzo, il Primo Ministro ci conduce dal sovrano, alla sua presenza c'è la figlia primogenita dell'Imperatore, ci prostriamo davanti a loro. L'imperatore ci invita ad accomodarci, ci dice: "Per noi è un onore ricevervi a corte Generale, so che vi manda mia sorella la regina Maria Antonietta, ma prima ditemi, io aspettavo che arrivasse soltanto il Colonnello Jarjayes in cui mia sorella ha piena fiducia."
"Vedete Maestà, ho deciso di accompagnare mia figlia qui presente ed il suo fidanzato in questo lungo viaggio …"
"Figlia? Quale figlia, non capisco Generale!"
"Vedete Maestà, il colonnello qui presente è mia figlia!"
Vedo i Sovrani stupefatti, rimangono senza parole, mi guardano e mi concedono di parlare, mi presento alle loro Maestà.
Sono il Colonnello Oscar Francois de Jarjayes, sono stata a fino a poco tempo fa al servizio di Sua Maestà presso le Guardie Reali."
"Oh … non capisco Generale, se non Vi dispiace vogliate spiegarvi, non capisco, una donna in Francia diventa un soldato e possiede una carica di questa portata?"
Non capisco perché mio padre abbia voluto tutto questo ma, mai mi sono sentita tanto a disagio. Invece di parlare della consegna della lettera, qui si parla di me, è assurdo.
"Vedete Maestà, il Colonnello qui presente, è la sesta delle mie figlie, e per mancanza di eredi maschi, l'ho allevata come tale e lei ha intrapreso la carriera militare."
"Oh … davvero strane usanze da voi in Francia, non ho mai sentito nulla di simile!"
Vedo le loro Maestà sempre più sbigottite, ma alla fine l'imperatore Josef dice a mio padre: "Generale allora?"
Vedo mio padre tirare fuori dalla tasca la lettera, dove è apportato il sigillo della Casa Reale.
"Prego Maestà, è la lettera che aspettavate da Sua Maestà la regina Maria Antonietta."
Vedo il sovrano stringerla tra le mani, la figlia dell'imperatore, arciduchessa d'Austria Maria Teresa Elisabetta, che era rimasta in silenzio per tutto il tempo si alza e viene nella mia direzione, mi dice: "Colonnello … forse in questo momento mi pare più appropriato chiamarvi Contessa Jarjayes, desidero che stasera prendiate parte al ballo in maschera che si terrà a palazzo con il Vostro promesso sposo, naturalmente con un abito consono alle circostanze …"
"Ma …."
"Vi manderò la mia dama di compagnia con degli abiti, sarete Voi stessa a scegliere quello che indosserete, non potete mancare!"
"Ma io …"
Vedo mio Padre felice per l'invito, non mi lascia parlare e dice: "Vi ringrazio Maestà, mia figlia ed il mio futuro genero, saranno ben lieti di presenziare stasera alla festa in maschera che darete."
"Naturalmente Generale, voglio che siate presente anche Voi ed i Vostri accompagnatori."
"Maestà …"
"Non potete rifiutare Generale! Provvederemo a mandarvi tutto il necessario."
"Ai Vostri ordini Maestà!
Accidenti sono qui in questo palazzo, e sono praticamente prigioniero del matto e del diavolo … dannazione.
Faccio avanti e indietro per la stanza, la osservo attentamente, è gremita di affreschi e tele, ovunque ci sono suppellettili e sul pavimento c'è un grosso tappeto, un comodo ed enorme letto a baldacchino, troppo grande per una persona sola (uff, penso….potessi ospitarci una bella fanciulla…..non dovrei neppure accendere il caminetto per scaldarci!), un armadio, un tavolino da notte ed una poltrona, oltre ad un enorme caminetto, acceso.
Sono furioso all'idea di questa assurda prigionia, la tentazione è forte, apro la porta faccio capolino, osservo un continuo avanti e indietro di camerieri, sono tutti talmente indaffarati che non si fermano un attimo.
Rimango sulla porta a osservare ogni singolo movimento, quando vedo l'apparizione … è lei la ragazza che avevo visto al mio arrivo.
Quanto è bella! Maledizione vorrei tanto avvicinarla, ma … e poi cosa le dico, non conosco nemmeno una parola di italiano … voglio tentare, attiro la sua attenzione e la faccio avvicinare.
"Si signore!"
Non capisco cosa mi abbia detto, io ci provo, tanto per certe cose non serve parlare.
"Mademoiselle capite un po' il francese?"
Vedo la ragazza sorride e fa spallucce, mi fa cenno di aspettare.
Si allontana e si avvicina a un'altra cameriera.
"Marta, quell'uomo che mi ha appena chiamata, è per caso lo stesso di cui mi hai parlato?"
"Si Sabrina, è proprio lui, è uno dei delegati francesi che ho visto poco fa! Cosa ti ha detto?"
"Niente Marta, ho finto di non capire, gli ho fatto intendere di aspettare, vieni con me e fingi di farmi da interprete, non voglio che sappia che parlo la sua lingua, se è come dici tu che mi ha guardato poco fa deve essere uno di quelli sporcaccioni che di solito si aggirano da queste parti, voglio proprio vedere cosa fa, su vieni con me e reggimi il gioco."
La vedo tornare in compagnia di una cameriera che mi dice:" Cosa desiderate signore?"
"Be … io … volevo chiedere alla alla … signorina … se … se … vorrei avere un bicchiere d'acqua se non reco troppo disturbo."
"Assolutamente signore, e nella vostra stanza si trova una brocca con i bicchieri, venite che vi mostriamo dove poter trovare tutto quello che vi occorre."
Entriamo nella camera, non riesco a non guardare quella stupenda ragazza che è vicino a me, di donne ne ho viste tante ma questa mi fa perdere completamente la testa. La guardo con insistenza, credo che lei se ne sia accorta, magari avrà pensato di me che sono un maniaco che va a caccia di donne, ma non è così.
"Ecco signore vedete, in questo mobile c'è tutto quello che vi serve, ora torniamo al nostro lavoro con permesso."
"U .. un momento ditemi almeno come vi chiamate … sapete … se .. se mi dovesse servirmi qualche cosa e …"
"Beh signore di personale ce n'è tanto, non è detto che ci vedremo ancora e …"
"Vi prego vorrei almeno conoscere i vostri nomi."
"Io sono Marta e lei è Sabrina, ma come avete già capito la mia amica non comprende una sola parola di francese qui non può esservi d'aiuto, bene torniamo al nostro lavoro, con permesso."
La vedo uscire, si chiama Sabrina, che bel nome, è bello quanto lei.
"Hai sentito Sabrina?"
"Certo Marta."
"Quel tipo ti ha messo gli occhi addosso, ti ha guardato tutto il tempo, e poi hai visto come parlava? Non sapeva nemmeno lui cosa dire, era evidente che voleva conoscere il tuo nome!"
"Si, si l'ho capito, è meglio che stia dalla larga il più possibile da questo corridoio."
"Però Sabrina non puoi negare che è un uomo affascinante!"
"Può darsi ma per come mi ha guardato, più che affascinante mi sembra uno spudorato. Proseguiamo con il nostro lavoro Marta!"
Mio Padre ed io abbiamo appena lasciato la Sala del Consiglio, percorriamo il corridoio, sono davvero furiosa, mio Padre se ne rende perfettamente conto e mi dice: "Oscar, Oscar vuoi calmarti, non voglio che gli altri si facciano una cattiva opinione di noi, aspetta almeno di tornare in camera e ne discutiamo!"
Riconosco che una volta tanto mio Padre ha ragione, tento di controllarmi, aspetto di entrare nel mio alloggio.
Ho appena chiuso la porta, nella mia stanza c'è mio Padre, come sempre ha qualcosa da dirmi.
"Oscar vuoi comprendere che era necessario presentarti come mia figlia?!"
"Sinceramente Padre non ne vedevo il motivo, perché?"
"Come perché? Dopo tutto tu sei una donna!"
"Ah già, me ne ero proprio dimenticata Padre, grazie per avermelo ricordato!"
"Oscar, te l'ho già detto, da quando presti servizio presso i Soldati della Guardia sei irriconoscibile, poco fa mi hai ricordato quell'imbecille di Sassoin! Parli proprio come lui!"
"Non mi avete dato ancora una motivazione, perché presentarmi come Vostra figlia?"
"Semplice Oscar, noi ci fermeremo qui una settimana e forse anche di più, nel frattempo tu e Andrè avrete tutto il tempo di conoscervi e magari quell'imbranato riesce perfino a corteggiarti!"
"Co … cosa …. Ma cosa dite padree?! Adesso Andrè sarebbe un imbranato?!"
"Be figliola, non puoi negare che sia un tantino maldestro con te, io vorrei che lui riuscisse a conquistare il tuo cuore, e non può certo farlo passeggiando e guardandoti negli occhi vestita in abiti maschili, cosa si direbbe qui a Venezia, che dalla corte francese sono arrivati dei sodomita?!"
"No Padre non può essere, Voi … Voi …"
"Ora basta Oscar, è inutile che ti arrabbi tanto, ormai ti ho presentata come mia figlia, e come tale dovrai comportarti, non puoi opporti, e poi dovrai sottostare agli ordini dell'Arciduchessa, stasera indosserai un grazioso abito, fatti bella, anzi, tu già lo sei, non hai nemmeno bisogno di fare chissà cosa, ti basterà indossare un abito, e vedi di conquistare Andrè! Ma che cosa dico, quel ragazzo ha già perso il senno per te, piuttosto vedi di tenerlo a bada, non voglio nipoti prima dei nove mesi che intercorreranno dal giorno delle nozze!"
"Ma come! Non avevate detto poc'anzi che Andrè è un imbranato?"
"Mi sono spiegato male Oscar, intendevo dire che non è stato ancora capace di farti innamorare, e questo è grave! Mi servono gli eredii!"
"Oh basta … non ne posso più! Non Vi sopporto più!"
Lascio la stanza, vedo mio padre seguirmi, mi dirigo nella stanza di Andrè, sono troppo arrabbiata, entro senza nemmeno bussare, apro e strepito: "Andrè, Andrè dove sei? Vieni fuori!
Vedo Oscar fuori di sè, seguita dal Generale. Mi sto cambiando la camicia, ma lei non ci fa nemmeno caso, quanto è arrabbiata.
"Cosa c'è Oscar?!"
"Andiamo!"
"Ma dove?"
"Ci sarà pure da qualche parte in questo palazzo una sala d'armi, ho bisogno di tirare di scherma, prima che impazzisca a causa di mio Padre!"
"Ma Oscar …"
Vedo il Generale rallegrarsi dalle parole di Oscar e ribatte immediatamente: "Hai sentito Andrè?! Su muoviti, cosa aspetti?! Obbedisci, e non fare domande ragazzo, le donne vanno sempre accontentate, se vogliamo che ci amino, forza sbrigati!"
Vedo il viso di Oscar livido di rabbia, e mi dice: "Andrè per favore muoviti, non voglio più sentire assurdità, prendi la spada e andiamo!"
"Oscar … va bene , ma prima mi fai indossare la camicia?!"
"Ah si è vero scusami Andrè è che … io non … fa pure Andrè ti aspetto."
Indosso velocemente la camicia, non so cosa sia successo tra Oscar e il Generale, ma una cosa è certa: l'ha mandata su tutte le furie.
"Andrè ti sbrighi?"
"Ho finito Signor Generale!"
Vedo Oscar percorrere il corridoio a passo marziale, prendo le spade e tento di seguirla, ma prima il Generale mi afferra per un braccio e mi dice, "Visto che con mia figlia i fiori non servono a un bel niente, almeno fatti sotto con la spada! Non fraintendere Andrè mi riferisco a corteggiarla e vedi di farti amare, come fidanzato si intende!"
Guardo il Generale interdetto, è allucinante ciò che mi ha appena detto, credevo che non dicesse più cose simili ma mi sbagliavo!
Sento Oscar che mi chiama: "Andrè muoviti!"
"Su vai figliolo sbrigati non farla aspettare, e fatti onore!"
Percorro il corridoio, Oscar è davanti a me, chiede a un cameriere dove si trovi la sala d'armi, ci avviciniamo, entriamo, facciamo il saluto con le spade ed incrociamo le lame, comincia il duello.
La sala è un grande rettangolo, con pavimento in legno, spaziosa e luminosa, con una scalinata doppia che conduce ad una balconata da cui si può assistere agli allenamenti.
"Si può sapere cosa ti ha mandato su tutte le furie?"
Le chiedo mentre sferriamo i primi colpi.
"Mio padre!"
"Questo l'avevo immaginato, ma … ma cosa ti ha detto?"
Ancora un affondo, indietreggio e poi avanzo.
"Mi ha presentato ai sovrani come sua figlia … puoi immaginare, la curiosità dei sovrani … e quante domande … mi sono …. Sentita una … non so nemmeno io … come mi sono sentita … Andrè non abbassare la guardia altrimenti tra non molto verrai disarmato."
"Oscar sei troppo arrabbiata, mi batteresti comunque …. Non riesco a tenerti testa …"
"Smettila di assecondarmi e battiti come meglio puoi"
Sono in un angolo della sala, Oscar e Andrè, non si accorgono della mia presenza, li guardo, spero che mia figlia guardi il suo futuro marito con altri occhi. Però devo dire che Oscar diventa sempre più brava con la spada, Andrè è in difficoltà.
"Oscar sei una furia …"
"Andrè sono troppo arrabbiata …. E' mai possibile che tu non riesca a fare di meglio?"
Andrè sta arretrando, non riesce a tenermi testa, avanzo, io lo attacco, lui si difende ma inutilmente, ormai non ha più scampo. Sale sulla scalinata, lo seguo, con la spade in pugno, lo incalzo, lo inseguo. Poi con un balzo sale sulla balaustra, un salto ed è di sotto. Si lascia rotolare sul legno del pavimento, raccoglie la spada e mi sorride! L'impudente, con quel sorriso spera di distrarmi! Lo seguo, balzo giù anche io. Ricominciamo a duellare. Lo attacco, senza sosta.
Vedo Andrè inciampare cade, inciampo anch'io ai suoi piedi, perdiamo le nostre spade, cado, gli vado addosso, sono addosso, sdraiata su di lui mi afferra per impedirmi di farmi male.
Mi ritrovo seduta, senza volerlo, sul suo bacino, con il corpo appoggiato a lui, disarmata. Guardo i suoi occhi, il suo sorriso…cerca di rovesciarmi, di ribaltare la situazione. È un attimo, estraggo dallo stivale lo stiletto, lo punto alla sua gola: "Andrè, ti arrendi? Non hai via di scampo!".
La guardo, i suoi occhi scintillano di gioia ed eccitazione, il respiro affannato, la camicia sudata appiccicata al corpo: è bellissima! I capelli biondi in disordine, che cadono sulle spalle, le gote arrossate….mio Dio! Cerco di rubarle un bacio ma….
Non ci posso credere ma … Andrè non … non è più quello di un tempo, gli sono finita addosso un'infinità di volte ma stavolta mi sa che io, gli ho nuovamente scombussolato il suo essere, non è possibile.
Dio che imbarazzo!
Mi alzo immediatamente da lui, ma che diavolo sto facendo?! Dovrei dargli un bacio piuttosto, invece scappo ancora da lui che è più imbarazzato di me.
"Oscar io … scusami Oscar …"
Sento Andrè che si scusa con mia figlia, ma che diavolo dice? Ma questo ragazzo, è mai possibile che sia imbranato? Sarà stata la mancanza della presenza paterna che l'ha reso così?
Nooo … mi ricredo, vedo che mia figlia gli ha fatto un certo effetto, ma… ma … come?! Non ce la faccio a trattenermi devo farmi sentire.
"Un momento voi due, ma cosa state combinando?! Andrè non è certo quello il modo di conquistare mia figliaa! Ma che diavolo! Il duello si fa con le spade! Vergognati! Basta, per me state diventando un incuboo! Appena torneremo a Parigi dovrete sposarvi immediatamente, altrimenti la famiglia Jarjayes, si troverà al centro di uno scandalo!"
"Ma Generale cosa dite mai? Si può sapere di quale scandalo state parlando?"
"Zitto tu, Andrè, che è proprio per colpa tua se mi sto alterando, è mai possibile che tu non riesca tenere testa almeno con la spada mia figlia? Non dico che la devi battere ma almeno farti onore. Tu che fai?! Inciampi e lei ti viene addosso? E con tutte le conseguenze che abbiamo appena visto!"
Vedo Oscar arrossire, ma non si lascia sopraffare e reagisce.
"Padre io non so di cosa Voi stiate parlando, io non ci vedo nulla di strano che Andrè sia caduto ed io gli sia andata addosso, non è certo la prima volta che succede! Ora ditemi cosa è accaduto di tanto scandaloso da farvi infuriare, se me lo spiegaste, almeno potrei capirvi e chiedervi scusa!"
"O … Oscarr … mi stai per caso prendendo in giro?!"
"Padre continuo a non capirvi, spiegatevi …Cosa ha fatto Andrè di così scandaloso se non tirare di scherma con me!"
"Oscar … e .. e … io … o basta come si può parlare di certe cose!"
"Lo vedete? Non avete proprio nulla da rimproverare ad Andrè altrimenti l'avreste già fatto, e adesso vogliate scusarci. Andiamo Andrè, visto che anche qui mio Padre viene a spiarci!"
Vedo Oscar uscire dalla sala delle armi, a passo marziale, davanti alla porta c'è Alain, ma mia figlia è talmente arrabbiata che gli passa davanti e non gli dice niente, come sempre devo pensarci io a metterlo sulle righe.
"Sassoinnn che diavolo ci fai quiii?! Tu sei agli arresti, torna in camera tuaa?!"
"Signor Generale, se non Vi calmate, non so se riuscirete a tornare in Francia, pensate, adesso che siete quasi certo di potervi assicurare della Vostra discendenza ahahah!"
"Ma che diavolo dici Sassoinn?!"
"Dico che tutto sommato, Andrè non è poi tanto imbranato come sembra, anzi, secondo me bisognerebbe tenerlo d'occhio, l'abbiamo visto tutti che il Comandante fa un certo effetto al nostro fraticello, eccome se lo fa ahahah!"
"Impudente, sfacciato che non sei altro, come ti permetti di mancare di rispetto a mia figlia?!"
"Generale, io non ho detto nulla contro il Comandante, me ne riguarderei bene, averla come nemico non conviene a nessuno tanto meno a me, anzi, sapete cosa vi dico? Meglio gli arresti a vita che avere a che fare con una donna simile, povero Andrè; ma l'avete visto? Non riesce a farsi valere nemmeno con la spada, del resto con un diavolo simile nessun uomo potrebbe tenerle testa.
Dovreste ritenervi soddisfatto …"
"In che senso Sassoin?!"
"L'avete addestrata in una maniera tale che nessun uomo potrebbe mai competere con lei!"
"Sassoinnn basta, e dimmi perché sei qua?"
"A già dimenticavo, il ciambellano di corte è venuto a cercarvi per dirvi che il Primo Ministro vi aspetta nella sala riunioni, bene ora posso tornare agli arresti, vado …"
"Sassoin!"
"Sissignore!"
"Come sapevi di trovarmi qua?"
"Vedete Signor Generale, è che vi cercavo e dal corridoio ho sentito un tale tintinnio di spade che mi sono incuriosito, sapete? In vita mia non ho sentito uno sfregamento di lame in quella maniera, conosco solo una persona capace di fare questo: ed è quel diavolo di Comandante che ci hanno rifilato ahahah!"
"Basta Sassoin, torna agli arresti e non uscire di lì fino a nuovo ordine, è chiaroo?"
"Si Signor Generale, ma ricordate che almeno qui a corte non sono un soldato, ma un vostro collaboratore ahahah!"
"Sassoinn, torna agli arrestii!"
"Agli ordini Generale!"
