Partenze

Oscar ed io abbiamo deciso di trascorrere l'ultima sera al castello nel nostro appartamento, esattamente come abbiamo fatto ormai oltre un mese fa, prima di lasciare palazzo Jarjayes per questo viaggio.

Abbiamo cenato tenendoci stretti, l'uno vicino all'altro, seduti su un divanetto davanti alla finestra della stanza. Fa davvero molto caldo in questo posto, anche se ormai siamo alla fine di agosto.

Guardo Oscar, non posso fare a meno di notare quanto sia bella. Ha uno sguardo dolce, è serena, tranquilla. Dopo le preoccupazioni dei giorni scorsi mi fa molto piacere vederla così serena.

Indossa solo una leggera veste da notte, senza maniche, tenuta chiusa da tre laccetti chiusi sul petto. È così femminile, mentre prende il calice con il vino bianco e lo porta alle labbra. Sorseggia piano questo liquido prodotto nelle vigne del generale, qui a Torino. È il "vino del ghiaccio", le uve vengono raccolte durante l'inverno, dopo la rima gelata. Ha un gusto particolare, diverso dal solito.

"Andrè, è molto buono questo vino, non trovi?"

"Si….e tu sei bellissima!"

Non posso fare a meno di notare le sue mani candide, dalle dita sottili, trattenere il calice. La pelle bianca del suo collo, su cui desidero appoggiare le mie labbra. Le sue labbra rosa, carnose, dolci. Le tolgo il calice di mano, ed appoggio le mie labbra sulle sue. Sa di buono, di cioccolato e di vino. Di casa, di dolce.

Piano la spingo, per farla distendere sul divanetto, mentre con le labbra scendo sul suo collo. Con una mano, alzo l'orlo della camicia e sfioro la pelle liscia e tesa delle sue cosce.

"Voglio trascorrere le ultime ore di tranquillità solo con te, con la tua pelle sulla mia …"

Soffio al suo orecchio, con la voce roca, calda, tremula per il desiderio che ho di lei.

Passo una mano sul suo seno, afferro con due dita uno dei nastrini della veste da notte, e tiro, fino a slegarlo. Sfioro la sua pelle con le restanti dita. La sento fremere, rabbrividire. Un altro nastro, un'altra carezza rubata.

Raggiungo con le labbra il suo seno, lo sfioro, lo bacio. Sento la mia Oscar lasciarsi andare, rilassarsi.

Non vi è più traccia della rabbia della sera prima, per mia fortuna. Spero che abbia dimenticato.

La guardo negli, azzurri, profondi, dolci. Mi sorride. Poi sento le sue mani birichine iniziare a slacciarmi la camicia per raggiungere la pelle delle spalle, piano fanno scivolare via il tessuto, che cade a terra.

Le sfilo la veste e resto un attimo estasiato, ad ammirare la mia fiera soldatessa, la mia signora.

Poi prendo il calice e lascio cadere il vino sul suo ventre, fino a comare l'ombelico, su cui appoggio le labbra per bere il nettare degli dei.

"Andrè…io….Andrè….ti amo, ti voglio!"

Non mi faccio ripetere la sua richiesta "Ogni tuo desiderio, è un ordine, mio comandante!"

E piano la faccio mia, mi perdo nei suoi gemiti, respiro dalla sua bocca, affondo in lei, fino a perdermi.

La stringo forte a me, accarezzo i suoi capelli, mentre lei è appoggiata al mio petto, dopo esserci amati. Mi piace tenerla stretta a me, cullarla.

"Oscar, stai bene? Io ….. voglio che tu sia felice, serena e che nostro figlio sia in salute!"

Alzo gli occhi verso Andrè, inizialmente indispettita da questa domanda, ma nei suoi occhi vedo tanto amore "Andrè, stai tranquillo. Sto benissimo, anzi stiamo benissimo! Voglio passare la nostra ultima notte al castello stando tra le tue braccia, così!"

Andrè appoggia le sue labbra sulla mia fronte, è un bacio tenero, dolce.

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Siamo tutti riuniti a tavola, mio fratello ci scruta e domanda: "Mancano André e Oscar, perché non sono qui con noi?"

Joséphine sorride e ribatte: "Padre, siete stato giovane anche Voi o sbaglio?!"

"Come ti permetti! Joséphine, ti invito a moderare le parole! Possibile che non ti ridimensioni nemmeno davanti a un bambino?"

"Padre, non credo di aver detto nulla di male e poi, Carlo non ha sentito nulla di sconveniente, vero tesoro?!"

"Vero zio Augustin, zia Joséphine ha detto solamente che non siete più tanto giovane, nulla di più."

"Armand! Ti ho già detto una volta che devi occuparti dell'educazione di tuo figlio! Capito Armand?!"

Questo bambino è disarmante. Schietto, senza freni….dirmi che non sono più tanto giovane….è mai possibile?!

"Non ti arrabbiare in questo modo Augustin, infondo Carlo è un bambino senza malizia!"

"Armand!"

"Augustin, sei impossibile! E lascia stare in pace le mie nipoti!"

"Armand, ma l'hai sentita?!

"Si, certo che l'ho sentita…. È tutta lo zio Claud! Ma questo lo sappiamo già! Ora facciamo cena, e poi ci ritiriamo presto, domani mattina dovremo metterci in viaggio! Anche tu Carlo, andrai a dormire presto!"

"Si, Padre! … Padre sono felice di partire, io non ho mai viaggiato!"

"Vedrai, sono sicuro che ti piacerà! Pensa, dormiremo in tenda alcune notti! Potremo guardare insieme le stelle!"

"Che bello Padre! … Zio Augustin, guarderete anche Voi le stelle?"

"Certo Carlo! Da bambini tuo zio Armand ed io ci appostavamo sovente sul prato della tenuta a guardare le stelle! Sapevamo riconoscere ogni costellazione."

"E lo zio è ancora capace di orientarsi solo guardando il firmamento, vero Augustin? Quanti ricordi!"

" Già Armand! Peccato che quegli anni spensierati siano passati in fretta!"

"Hai ragione Augustin, io sono stato mandato troppo giovane in seminario …. e tu in accademia! Vorrà dire che ci rifaremo adesso che ci siamo ritrovati! ih ih ih….."

" Giusto fratello! Sai che ti dico Armand?! Che questo viaggio è stato provvidenziale: ci ha fatto ritrovare e potremo recuperare il tempo perduto! Questo momento merita un brindisi …."

Alziamo i calici, riempiti dell'ottimo vino della valle, e brindiamo a questo ritrovata fratellanza. Da bambini ne abbiamo combinate parecchie….. sono felice, questo viaggio mi sta regalando diverse sorprese: ho ritrovato mio fratello, ho trovato una sposa per Victor, che così non sospirerà più dietro ad Oscar, ed avrò il mio nipotino….beh….ne avrò tre, però uno solo sarà il mio François!

Joséphine, ribatte: "Voglio anch'io brindare alla nostra progenie numerosa!"

Charles sussurra: "Joséphine, mia cara, tu non puoi bere alcolici….sai...per il piccolo! Comunque, la nostra è davvero una progenie numerosa, se alla nostra età aspettiamo ancora un figlio! Ih ih ih …. Chissà come ci accoglieranno a Parigi!"

"Charles, forse non lo immagini?! Antony e George ci tortureranno con le loro battutine. Anzi, meglio prepararci a combattere con i nostri figli!"

"Ih ih….si hai ragione caro! E tu Marianne, preparati, perché quei due non risparmieranno neppure te!"

"Immagino sorella! Penso a mia figlia Catherine che a breve si sposerà, sono sicura che si sentirà in imbarazzo con i suoi amici!"

Mio zio Armand ribatte: "Su, Marianne, i figli sono un dono di Nostro Signore!"

"Si, certo zio...però….alla nostra età…..ecco...non è una cosa così comune!"

"Ehmm .. ne sei davvero sicura cara nipote?! Ti ricordo che non sarete gli unici a diventare genitori alla vostra età, credo che tu abbia inteso, non è vero?!"

"Zio...io ho trentanove anni, Joséphine quaranta! In tutta Versailles non mi pare di avere mai visto due dame in stato interessante della nostra età…..già Oscar, se vogliamo dirlo, è ben oltre l'età in cui si fanno figli, e per lei è il primo!"

"Nipote, non credo che sia il caso di soffermarsi su certi dettagli, e poi ti ricordo che ….. ecco ….. meglio rimandare a dopo la conversazione, non so, se ho inteso …"

"Si si, zio certo!"

Siamo in salotto a sorseggiare l'ultimo bicchiere di vino, mi avvicino alla mia Anna e le sussurrò: "Non dimenticare di lasciare aperta la porta della tua camera, appena posso ti raggiungo."

"Certo, Armand. Metto a letto Carlo e ti aspetto! Temo che durante il viaggio avremo poche opportunità di restare da soli, anche solo per parlare"

Anna lascia la sala, percorre lo scalone, la guardo rapito: è bellissima la mia Anna. La voce di mio fratello mi porta alla realtà.

"Armand, non guardare in quel modo Anna, vuoi che tutti capiscano le tue intenzioni per stanotte?"

"Tutti? Guarda, credo proprio che i tuoi generi abbiano le mie stesse intenzioni, il più giovane, anzi, ha avuto un'ottima idea a restare in camera con la moglie! Quindi mio caro fratello, mentre tu sogni Marguerite, io vado a rendere reali i miei sogni!"

"Armand! Loro sono sposati, tu invece non lo sei!"

"E allora?!"

Certe volte mie fratello è davvero snervante! Ma a me non importa, io intendo approfittare di questa serata!

"Come allora! Tu non devi, non puoi …. Armand, hai ragione! Sto esagerando! Va fratello, ti do la mia benedizione!"

"Davvero Augustin?! Ah...finalmente hai capito! Bene, allora ti lascio, buona notte fratello!"

Sono sollevato, non avrei mai pensato che Augustin potesse rassegnarsi così facilmente! In fondo, è un brav'uomo.

"Ah ah ah … Armand, non correre per le scale, non vorrei che ti facessi male! Ah ah ah ah .. E non fare tardi, domani si parte prima dell'alba! Ah ah ah …"

Mi avvicino alla stanza di Anna, apro piano la porta, sbircio, e la vedo seduta intenta a spazzolarsi i capelli. Entro, chiudo la porta silenzioso, con passo leggero mi avvicino alle sue spalle e poso un bacio sul suo collo

"Armand, caro, sei qui!"

Poso la spazzola, mi alzo dalla poltroncina, Armand è difronte a me, lo guardo con aria sognante, gli getto le braccia al collo e glielo bacio, sussurro: "Oh Armand, quanto sono felice! Ti amo Armand .. ti amo!"

Poso le mie labbra su quelle di Anna, leggero, la stringo tra le mie braccia, sussurro: "Anche io ti amo Anna!"

Una voce giunge alle mie spalle: "Madreeeee!"

E' Carlo, ha l'aria corrucciata, ci scruta severamente, Armand ed io istintivamente ci allontaniamo, ci guardiamo, non riusciamo a dire nulla.

"Madre...Padre...Voi...cosa...Lei è mia! Solo io posso stringerla! CHIARO?!"

Vedo Anna rossa in viso, per qualche attimo mi sento confuso, non so cosa fare, la ragione prevale sulle mie incertezze, mi avvicino a mio figlio, mi piego sulle ginocchio, prendo le sue mani e dico: "No Carlo, aspetta figliolo non reagire in questo modo…."

"Voi...lei è mia madre! Lei deve abbracciare solo me! Io sono suo figlio! E lei è MIA! Io voglio bene anche a Voi, Padre. Ma lei è MIA, solo MIA!"

Pesto i piedi a terra e guardo male mio padre! Ma come si permette di abbracciare così mia madre! Lei ha sempre abbracciato solo me! Lei è MIAAAAA!

"Come Vi permettete di abbracciare la mia mamma? Lei abbraccia solo me! Le sue carezze sono per me, i suoi baci anche! Io sono il suo unico uomo! IOOOOOOOO!"

Anna è spaventata, prima si porta le mani al viso poi si avvicina a nostro figlio e, con tono supplichevole, sussurra: "Carlo, io sono la tua mamma, e nessuno potrà prendere il tuo posto, ma …. una mamma ha bisogno anche di un papà, e un papà e una mamma si vogliono bene, e si abbracciano come io abbraccio te …."

"NO! Voi potete abbracciare solo me! E nessun altro! Così è sempre stato e così voglio che continui ad essere! O forse non mi volete più bene?! Uaaaaaaaaaaaaa!"

Scoppio a piangere sconcertato, mia madre…..non mi vuole più bene!

Guardo perplessa Armand non so che dire, per fortuna che viene in mio aiuto.

"Carlo, tu mi vuoi bene?

"Sniff...si...io….sniff…."

Mi pulisco il nasino sulla manica della mia veste da notte.

"Anch'io te ne voglio, come voglio bene alla tua mamma. Carlo ti piacerebbe se noi tre, tu la mamma ed io, vivessimo insieme?"

"Noi tre? Assieme? sniff…..ma io voglio che mia madre mi abbracci...sniff…"

Tiro su col nasino….

"Noi tre assieme! … Questo non vuol dire che la mamma non ti vorrà più bene o che non ti abbraccerà più."

"Ma io…..potrei dormire con mia madre? Stretto a lei?! Sniff…. "

Mi soffio il nasino sulla manica.

"Padre, non ho con me neppure un fazzoletto…"

Tiro fuori dalla tasca il fazzoletto e dico: "Ecco, tesoro, è il mio fazzoletto, prendi."

"Sniff … Grazie Padre! … Padre io Vi voglio molto bene, però non voglio UEEEE … Io voglio dormire con mia madre, non Voi!"

Guardo Anna, sono in difficoltà, poi ribatto: "Ma si, certamente potrai farlo, però, anche la tua mamma e il tuo papà qualche volta possono abbracciarsi e poi, non dimenticare che ormai sei un ometto! Vai a cavallo, tra non molto prenderai lezione di scherma …. " Dio aiutami! Quanto è difficile!

"Uhm...sono un umetto? Dite davvero? Uhm….e chiederete a Madame Oscar di insegnarmi a tirare di scherma come lei? Così un giorno diventerò anche io un Comandante dell'esercito! Però mia madre è mia, che sia chiaro! Io vengo prima di Voi! Vero Madre? Voi volete bene a me! Di più che a mio padre, vero?! sniff…."

Abbraccio mio figlio, e sussurro: "Certo Carlo, io ti voglio bene… tanto, figlio mio!"

"Snif….Madre...!"

Stringo forte la mia mamma, mi faccio cullare dal suo abbraccio…..

"Posso dormire con Voi questa notte?! Sniff…."

Guardo Armand, è deluso, non si aspettava nulla di simile, e nemmeno io. Rassicuro mio figlio: "Si, certo Carlo, tu stanotte dormirai con me!"

"Sniff….grazie Madre…...però adesso possiamo abbracciare anche mio Padre?! Sniff"

Armand tira su lo sguardo, mormora: "Ma si Carlo, abbracciami!"

Ci stringiamo forti, tutti e tre, in un unico abbraccio. Un abbraccio caldo, che sa di famiglia. Mia madre profuma di mughetto, mio padre di muschio, finalmente anche io ho una famiglia, tutta per me! Sarebbe bello dormire tra loro due, ma non credo che mia madre apprezzerebbe l'idea!

Guardo con amore Anna, sussurro appena: "A dopo Anna, se mai sarà possibile!"

Lascio mestamente la sua camera e mi incammino per il corridoio quando mi imbatto in mio fratello che mi guarda con alterigia e mi dice: "

"Tutto bene Armand? Perché sei qui invece di stare con tua moglie?"

"Augustin….ecco...è arrivato Carlo eh….è stato un vero disastro! Come si fa ad affrontare la logica di un bambino? Vuole sua madre tutta per se! Chissà come reagirà quando gli diremo del matrimonio e del bambino!"

Poso il braccio intorno alla spalla di mio fratello e ribatto: "Armand, purtroppo tuo figlio non ha la concezione di avere un padre. Per quanto ti ha accettato come tale, per lui è inconcepibile dividere l'amore di sua madre! Fratello hai un bel problema da affrontare, certo che prevedo giorni davvero difficili per te! … Armand, meglio andare a dormire, l'alba arriva in fretta. Buona notte Armand!"

"Si...buona notte Augustin!"

Mi ritiro nella mia stanza, questa sera ho davvero bisogno di conforto. Nonostante non sia più un sacerdote, ho bisogno di pregare Nostro Signore, affinché mi indichi la via da percorrere. Io non voglio spaventare il piccolo Carlo! Prendo in mano il mio rosario, mi inginocchio ed inizio la mia solitaria preghiera e meditazione.

Ho visto mio fratello davvero preoccupato, adesso prendo una bottiglia di buon vino e lo raggiungo nella sua stanza! Non c'è nulla di meglio di un bel bicchiere in compagnia per scacciare i brutti pensieri!

Ho in mano la bottiglia e due calici, busso alla porta di Armand, deciso.

Mi alzo dall'inginocchiatoio, ho il rosario tra le mani, apro la porta, vedo mio fratello.

"Augustin, tu qui?"

"Si, ti porto il bicchiere della staffa! Su, fammi entrare e facciamo onore a questo vino piemontese!"

"Ecco… veramente stavo pregando, ma accomodati!"

"Pregando?! Ma non ti sei ancora stancato di pregare? Comunque, se devi parlare con Nostro Signore, chiedigli del mio François, mi raccomando!"

"Augustin, ti prego!"

"Vuoi pregare con me?! Ih ih….su su.,...sediamoci e brindiamo! Ai figli! Croce e delizia della vita!"

"Augustin i figli non sono una croce! E poi se davvero la pensi in questo modo, perché hai generati ben sei figlie?!"

"Vedrai! Quando vorrai stare con tua moglie e una di quelle pesti si intrufolerà in camera, mi darai ragione! E ti assicuro che farne sei, di pesti, in così pochi anni, è stata una vera impresa! Andavamo a nasconderci nei posti più impensati per non farci trovare dalla nostra truppa!"

"Dici davvero Augustin, oppure vuoi intimorirmi? Non lo dici di proposito solo per spaventarmi?"

"No no...lo dico davvero, mio caro! Rassegnati e abituati! Dovrai andare a nasconderti...ti consiglierei il casino di caccia, porta bene sai? Il mio studio invece no! Quello serve a me...chiaro?!"

"A te?! Augustin forse lo utilizzi con Marguerite?"

"Certo! E poi anche Oscar e Andrè utilizzano la scrivania di nonno Augustin!"

"Come?!"

"Si, hai sentito bene. Il nonno Augustin è stato chiaro: Nipote, vuoi l'erede?! Fa in modo che lo concepiscano sulla scrivania!"

"Augustin! Sei impossibile! Ih ih ih!"

"IO! Ma se me l'ha detto nostro nonno! Senti Armand, potrai anche non crederci, ma è la verità! Armand, visto che stasera ti è andata male con Anna, vuoi che rimanga a dormire con te? Ih ih ih ….."

"Co...cosa?! Ma nemmeno per scherzo! Ti pare? Due uomini adulti che dividono lo stesso letto?! Fossimo dei ragazzini...ih ih ih"

"Ah ah ah ah ah … Allora non mi resta che augurarti una "Santa notte" fratello! Ah ah ah ah …."

"Ridi ridi...io almeno ho la speranza di ... prima o poi ... tu invece, finchè non saremo a Parigi... ih ih ih …"

"Armand, ti piace infierire non è vero? E va bene, vedremo! Comunque ti avverto che in viaggio avrai poche possibilità di rimanere solo con tua moglie, tanto più che tuo figlio non ti ha ancora accettato accanto a sua madre! Mi dispiace Armand, ma dovrai incominciare anche tu a nasconderti per avere un poco di intimità! Ah ah ah …."

"Ridi ridi ... io invece non so come dire a Carlo che avrà un fratellino! Tu non hai avuto questi problemi ... una figlia all'anno ... erano tutte abituate!"

"Già mio caro fratello, un altro bel problema! Ih ih ih ….. Stavolta, ti lascio davvero alla buona notte, spero! Ih ih ih …."

"Augustin hai portato del vino o sbaglio?!"

"Certo che si, Armand …"

"Allora beviamo qualche bicchiere prima di andare a dormire."

"Ottima idea Armand! Ih ih ih …"

E' mattina, vengo svegliato dai primi raggi del sole, allungo una mano alla mia destra e sento un corpo caldo accanto al mio, sei capelli profumati solleticarmi il naso, uhm…..capelli soffici…..che odorano di muschio...

"Marguerite...uhm...Marguerite!"

Cingo con un braccio la vita della mia sposa, sussurro: "Marguerite...ma...che strana...ma...cosa?!"

Spalanco gli occhi e vedo mio fratello Armand accanto a me!

"Armand! Armand svegliati! Si può sapere cosa ci fai nel mio letto?"

"Augustin?! Cosa ci fai tu nel mio, semmai! Ed ora lasciami dormire...ho sonno!"

"Armand! Sveglia! Dobbiamo partire, poi spiegami cosa ci fai nel mio letto!

"Augustin...questo è il mio letto...ed ora dormi! E' presto! Le laudi mattutine non le dico più!"

"Tu sei pazzo Armand! Sei tu, che ti sei infilato nel mio letto, non io! E adesso in piedi che dobbiamo partire!"

"No...che ore sono Augustin? E poi io voglio la colazione a letto, Giovanna mi ha abituato così...e togli il tuo braccio dal mio girovita!"

"COSA?! Armand! Ma quale colazione a letto! Dimentichi che non sei più un Cardinale, da questo momento sei un soldato ai miei ordini, capito Armand!"

"No! E leva quel braccio! CHIARO?!"

"SANTO CIELO! Adesso basta Armand! Ti stai comportando esattamente come quei buoni a nulla di Charles e Louis, ma credimi, farò di te un vero uomo! SU IN PIEDI! Spretato che non sei altro!"

Mi alzo seppure malvolentieri, guardo mio fratello dritto negli occhi e gli dico: "Vuoi renderti conto che questa è la mia stanza? Guarda, un inginocchiatoio, un crocefisso, un rosario...questa è la MIA stanza! Ed ora, se vuoi uscire, vorrei rinfrescarmi! Augustin? Ma che profumo usi? Senti che odore..."

"Come! Dici davvero! Sono davvero nella tua stanza? Ma cosa è successo, perché sono qui?!"

"Oh...vedi...credo che quelle bottiglie che abbiamo bevuto ieri sera, dopo la prima che hai portato, ti abbiamo confuso un poco la mente...bene, ora, se vuoi andare a prepararti..."

"Cosa! Ma io non ricordo niente, come è possibile?"

"Augustin, ti prego...vai!"

"Si … certo ….. Armand, ma tu sbrigati. Dobbiamo partire prima possibile."

Siamo tutti di sotto a fare colazione, mancano solo mio padre e lo zio Augustin. Persino Alain è puntuale, ordinato e pulito. Credo che non veda l'ora di partire per rivedere Sabrina. Andrè è seduto al mio fianco, mi porge una fetta di torta al cioccolato. Se ripenso alla splendida notte che abbiamo trascorso, arrossisco ancora. Andrè era ovunque, ancora non mi capacito di come sia possibile. Le sue labbra umide, le sue mani morbide, il suo respiro affannato…..ho ancora il suono dei suoi gemiti nelle orecchie. E poi i suoi baci proibiti, sensuali. Riesce a sorprendermi, sempre. Con la sua dolcezza, la sua simpatia, la sua attenzione e la sua malizia.

Sento le guance diventare calde, meglio che cambi pensieri e mi concentri sulla giornata che ci aspetta!

"Qualcuno sa perchè nostro padre e lo zio Armand non sono ancora scesi?"

"No, che strano Oscar! Solitamente è lui che ci tira giù dal letto prima di ogni partenza."

Guardo mia moglie, ha le gote arrossate, poso una carezza veloce alla sua mano, appoggiata sulla tovaglia candida.

"Appunto! Forse dovremmo andare a controllare? Tu cosa pensi Joséphine?"

"Bah, e chi lo sa! Ormai ho rinunciato da tempo a capire mio padre! ….. Ah Eccoli arrivati!"

"Buongiorno! Vedo che siete già tutti pronti! Bene, bene..."

"Mancano ancora la Contessa Elena e sua zia!"

"Si si ... certo, arriveranno!"

Sento lo scalpitio degli zoccoli dei cavalli e due carrozze giungere nel cortile del castello, guardo fuori e vedo le insegne dei conti di Costigliole.

"Bene, adesso direi che ci siamo tutti! Victor, va ad accogliere la tua promessa sposa! Su su figliolo!"

"Sissignore!"

Mi alzo dalla mia sedia e raggiungo rapido la mia promessa in giardino. Sono davvero felice che Elena parta con noi. Sarebbe stato un supplizio non vederla per mesi! Certo non è un viaggio di piacere, ma sono davvero felice!

Attendo che il cocchiere apra lo sportello, la vedo scendere al braccio di suo padre.

"Buongiorno Conte Girodelle! Mia moglie ed io abbiamo deciso di accompagnare fino al castello mia figlia e mia sorella ... e poi vorrei scambiare due parole con Voi!"

"Certo Conte, con piacere!"

"Elena, siete uno splendore! Se volete accomodarvi, siamo tutti nel salone per la colazione!"

"Victor, Voi restate qui un attimo!"

"Certo Signore!"

Appena mia moglie, mia sorella e mia figlia si allontanano, seguite da Miky e Lisy, i due cagnolini di mia sorella Giovanna Battista, guardo il mio quasi genero negli occhi e gli dico: "Victor, Vi sto affidando il mio bene più prezioso. Abbiatene cura e non fatela piangere mai! Io e mia moglie vi raggiungeremo a Parigi per le nozze di sua eminenza ... mi raccomando!"

"Conte, giuro sul mio onore che Elena sarà sempre felice al mio fianco."

"Bene, bene ... so che siete un uomo d'onore e mi compiaccio, allora entriamo!"

"Coooonte Jarjayes, che gioia vederviiiii!"

Vedo madame Giovanna Battista entrare nel salone, in un tripudio di pizzi, sete, piume e merletti. Un enorme vestito rosso, con decorazioni oro, una scollatura quasi indecente, un'acconciatura che sfida le leggi della gravità con sopra un piccione! Dietro, vedo entrare due esseri pulciosi ... sembrano dei cani in miniatura ...

"Buongiorno a Voi Contessa! Ma ditemi, cosa sono quei cani, perché sono con VOI?"

"Loro sono Miky e Lisy! I miei cuccioli! I miei adorati cagnolini!"

"Si, si , ma cosa centrano con Voi? Cioè, perché sono qui?"

"Come perchè?! Ma loro veeengono con me!"

Sento alle mie spalle la voce di Giovanna: "Neeeeeeee questa poi!"

Mi giro, guardo la mia governante spalancare lo sguardo per poi osservare con attenzione la Contessa, e ribatto: "Contessa, cos'è uno scherzo! Levatevelo dalla testa! Non voglio cani al seguito, mi sono spiegato?!"

"Certo, certo, vi siete spiegato. Ma Miky e Lisy verranno con me, assieme ad Armandina! Ooooooh … ma che bei biscottini! Ecco …. uno per Miky, ed uno per Lisy! Su piccoli … mangiate!"

"Cosa?! Assolutamente NO! Niente cani al seguito! Già è troppo aver portato con Voi la Vostra Armandina. Niente cani!"

"Zut….zut …. che così me li spaventate! Bene, siete pronti? Sono così felice di partiiiire!"

Sono fuori di me e continuo a protestare: "Madame, il nostro sarà un viaggio molto lungo e faticoso, i Vostri cani potrebbero morire durante il viaggio, è questo che desiderate?"

"Ma state tranquillo, mio caro Generale! Vedrete che andrà tuuuutto bene! Su su ….. ed ora partiamo! Vite vite!

"Santo cielo! Non è possibile, questo è un incubo! Armand di qualcosa!"

Spalanco le braccia e dico: "Augustin, prima partiamo, prima arriviamo! Su su …. vedrai! Andrà tutto bene!"

Non mi arrendo, guardo la Contessa e dico: "Madame avete ragione, tanto se i Vostri animali dovessero lasciarci, ci penserà mio fratello Armand a dargli una degna sepoltura."

"AUGUSTINNNNNN"

"Armand, si può sapere cosa ti prende?"

"Nulla, nulla …. figurati!"

"Bene, possiamo partire?!"

"SGRUNT …. si, si …... partiamo! SASSOINNNN"

"Signore agli ordini!"

"Pensa alla sistemazione di quelle due bestiacce!"

"Ehm … signore …. io credo che la Contessa le voglia in carrozza con lei! Non vorrete mica metterle in un baule?!"

"In carrozza?! Ecco no, li preferisco in un baule, magari con qualche foro giusto per lasciarli respirare."

Sussurro all'orecchio di mia sorella e dico: "Madamina hai ragione quando dici che sun tutt foll! Adesso ci si mette anche madame pon pon! Ih ih … Peccato che non parto anch'io con loro!"

"Ahhh! Finalmente mi dai ragione Michele, era ora!"

"Geeeneraleeee, i miei tesorini viaggeranno in carroooozza! Con meeee! In braccio alla mia Armandinaaa!"

"Grunt! Dannazione! Victor guarda cosa mi tocca subire per farti felice!"

"Ma Signore, io … cosa ho mai fatto?!"

Sussurro piano al mio Andrè: "Credo proprio che ne vedremo delle belle, durante il viaggio! Ih ih"

"Oscar, temo che il nostro viaggio di ritorno sarà un vero disastro."

"Ma no, dai! Sii ottimista! In qualche modo mio padre si libererà della Contessa, vedrai! Spero solo che non se la trovi in tenda, con i suoi amici pelosi! Ih ih ih…"

Mi rendo conto che la Contessa mi guarda in uno strano modo, mi sorride e con lo sguardo languido mi dice: "Augustin, mi permettete vero di chiamarVi così?"

"No, certo che no Madame!"

"Padre! Non siate scorbutico! Non si risponde così ad una gentildonna!"

Sorrido maliziosa mentre guardo le mie sorelle Oscar e Marianne!

"Ma certo Contessa, non vedo perché non dovremmo chiamarci tutti con il nostro nome di battesimo!"

"Andrè, se non partiamo in fretta qui succede il finimondo!"

"VOI SIETE TUTTI MATTI! ADESSO BASTA, SI PARTE! E TU SASSOIN PARLA IL MENO POSSIBILE SE NON VUOI FARE DOPPI TURNI DI GUARDIA, CAPITO SASSOINN!"

"Sissignore, agli ordini Signore!"

Guardo il Generale e penso "però che uomo formidabile, è proprio come piace a me: forte, deciso e rigoroso. Non mi sfuggirà, sarà mio!"

La Contessa mi guarda in uno strano modo, ho l'impressione che mi stia corteggiando. Per tutti i numi debbo mettere in chiaro quanto prima che sono un uomo sposato, altrimenti qui scoppia il finimondo!

Ci dirigiamo tutti nel cortile, i Conti di Costigliole salutano la figlia, che sale in carrozza con la zia, la cameriera e le due bestiole. La Marchesa Anna sale con il figlio su un'altra carrozza e sulla nostra vedo salire Joséphine e Marianne. Alain si dispone a cassetta di una carrozza, Gerard di una seconda mentre quella dei Costigliole è guidata da un cocchiere. Victor, Charles e Louis sono già saliti a cavallo, gli animali di Alain e Gerard sono stati legati ad una carrozza, Andrè è salito su Alexander quando vedo mia figlia Oscar mettere un piede sulla staffa della sella di César!

"Oscar, si può sapere cosa fai! Tu non puoi viaggiare a cavallo, hai forse dimenticato i consigli del dottore?! Ricordati che aspetti un bambino! Su, fila via in carrozza!"

"Padre, siete noioso! Mi sento benissimo ed ho intenzione di passare qualche ora a cavallo, poi mi trasferirò in carrozza! Ma ora no!"

"ARMANDDD, LO VEDI! Non siamo ancora partiti con … questa carovana e già ho un mucchio di problemi! Ti prego fratello tira fuori il tuo rosario comincia a pregare! Raccomanda la mia povera anima tormentata a Nostro Signore! Armand, non ce la faccio più!"

"Augustin, smettila! Su, sono pronto anche io, andiamo! E lascia in pace le mie nipoti!"

"Michele, Giovanna, abbiate cura del castello! Fatemi avere una relazione dettagliata ogni settimana! Intendo occuparmi di queste terre anche se sarò a Parigi! CHIARO?!"

"Sissignore! Signore spero di rivederVi il più tardi…. ehmm.. il più presto possibile!"

"Si, certo ho capito!"

"Avanti truppaaaaa!"

Michele non appena li vede allontanare, mi dice: "Madamina, mi dispiace davvero che se ne siano andati …"

"Cosa dici Michele?! Finalmente ci siamo liberati di quella famiglia di foll…"

"Ma no, madamina, a me invece mancheranno gli strilli del padrone, i capelli del capellone attaccati alla sua spazzola, Madame le Comte con la sua spada sempre sguainata e che dire della Marchesa?! Passavo per la sua camera e la sentivo amoreggiare continuamente con il Marchese! E si! Mi mancheranno moltissimo madamina mia!"

"Michele, tu si foll!"

"Madamina, il Cardinale … AHHH quanto mi mancheranno le sue orazioni mattutine!"

" E le orazioni che faceva con la Contessa di Saluzzo?! Non ti mancheranno anche quelle, visto che dovevi continuamente sorvegliare le stanze affinché non venissero scoperti?!"

"Certo madamina, la famiglia Jarjayes, è una famiglia di foll, ma mi mancheranno moltissimo! Andiamo madamina, diamo disposizioni per mettere in ordine il castello!"

"Michele, qualcosa mi dice che li vedremo…...torneranno! Vedrai, da noi si sta troppo bene!"

"Lo spero madamina, lo spero!"

Viaggiamo per tutta la mattina, Oscar è al mio fianco.

"Padre, quando ci fermeremo per pranzo? Credo che le nostre compagne di viaggio, e soprattutto Carlo, abbiano bisogno di muoversi un poco!"

" Si, certo, certo! Fermiamoci …."

"Padre, cosa avete, siete di malumore!"

"Oscar, e me lo chiedi! Siamo appena partiti ed è successo di tutto! Comunque figliola, meglio fare una breve sosta!"

"Padre, tranquillizzatevi, andrà tutto bene! Ih ih…...guardate, lì c'è una radura, andrà benissimo per rifocillarci, c'è anche un torrente per abbeverare i cavalli!"

" Si, fermiamoci alla radura."

Arriviamo presso una piccola radura, con alcuni alberi a farci ombra, ci fermiamo, scendo da cavallo, Andrè mi si avvicina, mi dice: "Oscar, stai bene? Lascia a me César, ci penso io a lui. Tu siediti sui cuscini e riposati un poco, ti prego."

Guardo mio genero, non posso che compiacermi delle attenzioni che riserva a mia figlia, meglio per lui se vuole avere una vita tranquilla con me.

"Si, stai tranquillo Andrè, sto bene! Davvero."

Poso una carezza sul viso del mio Andrè.

"Anna come ti senti, stai bene?"

Carlo ribatte immediatamente: "Padre, non preoccupatevi per mia madre, lei sta benissimo! E poi perché dovrebbe sentirsi male, non capisco!"

"Oh...si si...hai ragione Carlo, ma vedi io …. e tu Carlo? Sei stanco?"

" No, Padre, sto bene e anche mia madre!"

"Oscar, vieni! Siediti sul cuscino, così sarai più comoda! Anche Voi due, Joséphine e Marianne! Qui, sedute tranquille! Marchesa, c'è un cuscino anche per Voi! Accomodatevi!"

"Oh graaaazie Augustin siete davvero adorabile!"

"Contessa?! Voi …. Victor! Aiuta madame e madamigella ad accomodarsi!"

Che ci pensi lui a questa ….. donna appiccicosa!

"Alain, veloce, prendi i sacchi con il nostro pranzo! Pane, formaggio, vino, frutta!"

"Sissignore, agli ordini! Gerard dammi una mano, presto!"

"Vengo Alain!" Ci allontaniamo dall'allegra compagnia, sussurro all'orecchio del mio amico: "Gerard hai visto! Madame bom bom corteggia il vecchio pazzo! Ih ih ih …. Gerard, quanto mi sto divertendo! L'unico neo di questa strampalata missione è la mia forzata astinenza, per il resto è uno spasso!"

"Amico sei fuori di testa! Dimentichi gli assalti!"

"Vero amico, ma con tutto quello che sta succedendo, quasi l'avevo dimenticato! Ih ih …"

"Armandina, prendi le ciotole per i miei piccoli! Devono mangiare anche loro!"

"Subito Contessa!"

Siamo riuniti per consumare il nostro pasto, mi avvicino a mio padre, gli sussurro: " Padre, ho l'impressione che la contessa Vi guardi un poco troppo!"

"Joséphine, cosa fai, ricominci?"

"Affatto Padre, è la verità, secondo me Voi gli piacete."

"Ahhhhh! Miky! Dov'è il mio Miky! Ahhhhhh Il torrente! Augustinnnnn il mio Mikyyyyy!"

"Dannazione, una delle bestiacce è finito nel fiume! SASSOINNN!"

"Sissignore!"

" CERCA DI RECUPERARE QUELLA BESTIACCIA PRIMA CHE ARMAND SIA DAVVERO COSTRETTO A TIRARE FUORI IL SUO BREVIARIO FUNEBRE!"

" Sissignore, agli ordini Signore!"

Mi allontano dal vecchio pazzo, sussurro : "Ma perché poi io? Non può occuparsene il capellone?! In fondo madame è qui per lui!

Mi avvicino al ruscello, entro ed afferro la bestiaccia, talmente piccola che rischiava di essere trascinata via dalla poca acqua! Lo porto da madame, le dico: "Ecco Madame, il vostro animale sano, salvo e bagnato! Ih ih"

"Ohhhhh Grazie grazie bel giovanotto! Vi meritate un grosso bacio! Ecco …"

"Eh...ma no….Madame, Vi prego!"

Sento un bacio umido sulla mia guancia, un abbraccio che mi stritola, aiuto! Mi sento soffocare!

"Armandina, presto prendi un asciugamano, dobbiamo asciugare il mio Miki!"

"Subito Madame!"

"Povero piccolo, è mancato poco che ti perdessi! ..Se non fosse stato per Voi mio bel giovanotto, non so cosa sarebbe successo! Grazie, grazie! Voi meritate un altro bacio!"

"Ehmm … Vi ringrazio, ma non è il caso Madame pom … em … Madame Battista, vedete, io sono un uomo molto timido!"

"Capisco giovanotto, comunque grazie! … "

"Madame ho portato l'asciugamano. Date a me il piccolo Miki."

"Si, ecco tieni Armandina!"

Sussurro all'orecchio di mio marito: "Charles hai visto che scena! Ih ih … Povero Alain! Ih ih …"

"Più che per Alain, io mi preoccuperei per tuo padre! .. Madame non ha occhi che per lui!"

"Ih ih ih … Si, ho visto Charles. Ti confesso che la cosa mi diverte davvero molto! Ih ih …"

"Joséphine, io dico che sarebbe il caso di informare Madame che tuo padre ha una moglie!"

"Ih ih … Sai che ti dico Charles! Che se la sbrighi da solo! Io preferisco assistere alle scene pazzesche di madame! Ih ih …"

"Jo, a volte mi domando come tu possa davvero divertirti così tanto in queste situazioni!"

"Suvvia Charles, forse non ti stai divertendo anche tu? … Guarda Battista, che sguardo che ha lanciato in questo momento a mio padre! Ih ih ih …..

Madame Giovanna Battista continua a guardarmi con una tale insistenza che non riesco nemmeno a mangiare. Possibile che debba capitarne una dopo l'altra?! Mi auspico che si sbrighino a mangiare, voglio partire quanto prima!

"Louis, povero mio padre, non riesce nemmeno a mangiare tranquillo! La zia di Elena non gli toglie gli occhi di dosso!"

" Già, l'ho notato Marianne, povero Generale! Certo, ha voluto aiutare Girodelle e adesso si trova in un bel guaio, pensa se lo sapesse tua madre!"

"No! Gelosa com'è, sarebbe capacissima di farlo dormire nelle scuderie! … Povero Padre, eppure lui non ha nessuna colpa!"

Sono seduto accanto ad Anna e mio figlio, che mi guarda geloso e dice: "Padre, stanotte dormiremo nella tenda?"

"Si, certo Carlo …."

"Ma io non ho mai dormito in aperta campagna! Madre, io dormirò con Voi, non è vero?"

"Si … certo Carlo, ma quando alloggeremo in una locanda, allora dovrai dormire nella tua camera."

"Si, certo Madre! Ma questa notte, dormirò IO abbracciato a Voi!"

Guardo mio figlio e mi sento sconfitto. Temo che Augustin abbia ragione, alla prima occasione dovrò nascondermi con Anna, che situazione! ….

Madame Giovanna Battista è di fronte a me, noto con disappunto che non fa che guardare mio fratello, ho l'impressione che si sia invaghita di lui, povero Augustin ci mancava solo questa!

"Scusami Anna, devo andare da mio fratello"

"Va pure Armand!"

"Si, andate Padre, a mia madre ci penso io!"

Sono interdetto, mio figlio diventa sempre più geloso.

Mi avvicino a mio fratello, mi siedo accanto, sussurro: "Tutto bene Augustin?"

"Armand, nulla va bene! Ma lo vedi! Quella donna non fa che guardarmi, ed io non lo sopporto!"

"Augustin, ignorala …."

"Armand, ma ti rendi conto di cosa dici! Io non faccio nulla per incoraggiarla, ma lei non mi lascia nemmeno mangiare! … Vedi come mi guarda?!"

"Hai ragione fratello, poco fa ho avuto addirittura l'impressione che ti mandasse un bacio …"

"Ma si può sapere cosa stai blaterando Armand! Allora debbo temere un assalto!"

"Si fratello , temo proprio di si!"

"Andrè, hai visto madame Giovanna Battista? Prevedo guai per mio padre! Ih ih!"

" Oscar non vorrei essere al posto di tuo padre. Quella donna lo perseguita semplicemente con lo sguardo.

"Già...ih ih…..poveretto! Se lo scopre mia madre…" Andrè sfiora con la sua mano il mio ventre, mi sorride e mi sussurra: "Oscar, come stai? Sei stanca?"

"No, stai tranquillo. Sto benissimo, anzi…stiamo benissimo!"

Sorrido al mio Andrè. È di una tenerezza incredibile. Lui è dolce, premuroso, anche troppo. Ma cerco di non infastidirmi per la sua apprensione.

"Sei sicura? Anche il nostro piccolo? Io…..sono preoccupato!"

" André, ti prego, non assillarmi anche tu! Quand'è che tu e mio padre vi metterete in testa che sto bene!"

"Oscar, io non ti voglio assillare, voglio solo sapere se il nostro piccolo sta bene, e puoi saperlo solo tu. E poi non capisco cosa ci sia di male se mi preoccupo della tua salute! Io ti amo"

Guardo mia moglie con apprensione e dolcezza, quanto è bella!

"Bene, visto che abbiamo consumato il nostro pasto, possiamo ripartire! Soisson, raccogli le coperte i cuscini e le ceste! Veloceeee!"

"E tu Oscar, fila dritta in carrozza!"

"Ancora con questa storia! Padre, non sono stanca, voglio proseguire ,almeno per il momento, il viaggio a cavallo!"

"No no no no! Andrèeeee! Fai ragionare tua moglie o la carico a forza in carrozza con Joséphine e Marianne!"

"Signore ma io ….. come faccio! Anch'io vorrei che proseguisse il viaggio in carrozza!"

"E allora convincila! Figliolo su! Muoviti e falla salire in carrozza! Veloceee!"

" Signore, Voi credete che sia facile convincerla?! Se è così provateci voi!"

"No caro, TU sei il marito, tocca a te! VELOCEEE!"

" Generale, mi mettete in difficoltà, Oscar non mi ascolterebbe."

Vedo mia moglie mettere il piede nella staffa, e con tono alto e severo, mi dice: "ALLORA ANDRE', COSA STAI ASPETTANDO! SU SBRIGATI!

"Oscar, ecco….vedi, tuo padre….lui vorrebbe che tu….insomma...viaggiassi un poco in carrozza! Magari con le tue sorelle!"

"André monta in sella, sbrigati! Voglio partire immediatamente!"

"OSCAR! TU DEVI VIAGGIARE IN CARROZZAAA! È UN ORDINE! ED IO SONO UN GENERALE, TU SOLO UN COLONNELLO!"

Uff….speriamo che facendo valere il mio grado riesca a farla ragionare!

"Padre, non ho tempo da perdere! Batto sui fianchi del mio César e parto al galoppo, ignorando le proteste di André e mio padre.

"Andrè! Muoviti! Inseguilaaa!"

" Ecco … io …. vado Signore!" Monto a cavallo e parto al galoppo, raggiungo mia moglie, lei mi guarda felice e mi dice: "Finalmente ti sei deciso, su sbrigati!"

"Oscar anche se ti senti bene, non puoi più andare a cavallo, potrebbe davvero succedere qualcosa al bambino, è questo che vuoi?!"

"Andrè, smettila di preoccuparti così! Sto bene, davvero! Rilassati e goditi il viaggio!"

Nell'Alta Val Sangone, Giaveno

Protagonisti: Augustin – Marguerite e Armand

Ospite: Lucciola 67

Le Autrici: Aizram e Terry

Auguriamo ai nostri lettori buon divertimento!

Generale: "Ahi che male! Marguerite credo che mi sia lussato la spalla!"

Marguerite: "Povero caro, fa vedere! …Augustin, a parte un grosso livido, non hai nulla!"

Generale: "Accidenti alla porta, se solo le Arpie l'avessero aperta prima, tutto questo non sarebbe accaduto! … Sono desolato per Madame Lupen: la cara donzella si sente responsabile della mia caduta. Madame ribadisco: è stata tutta colpa delle Arpie non vostra, quindi tranquillizzateVI! Ahi .. ahi ….. ARMAND!"

Armand: "Fratello cosa ti prende, perché urli in questo modo, io ci sento benissimo!"

Generale: "Armand, prendi l'aspersorio delle benedizioni."

Armand: "Augustin a cosa ti serve?"

Generale: "Possibile che tu non capisca! Secondo te l'aspersorio a cosa serve?"

Armand: "Ma … serve per impartire le benedizioni …"

Generale: "Appunto, prendilo e benedici tuo fratello, ne ho davvero bisogno. Magari riesco ad allontanare i pensieri subdoli delle Arpie dalla mia persona!"

Armand: "Ah ah ah … Augustin cosa dici! Loro utilizzano uno strano meccanismo del loro tempo, impossibile che tu la passi liscia!

Generale: "Marguerite, cara, perché mi guardi in malo modo, cos'hai!"

Marguerite: "Senti Augustin, ho letto il nuovo capitolo, sappi che non mi piace affatto che la Contessa Giovanna Battista ti guardi in quel modo!"

Generale: "Nemmeno a me piace come mi guarda, pensa che non sono riuscito nemmeno a mangiare in santa pace: quella donna non mi toglieva gli occhi di dosso! Dimmi cara se posso continuare in questo modo! E che dire delle nostre figlie, mi hanno deriso! … Armand anche tu, vero fratello!"

Armand: " Ma no Augustin cosa dici!"

Generale: "Si, certo, certo!"

Marguerite: "Augustin ascoltami, se solo TU dovessi cedere a quella donna, ti giuro che te la farò pagare cara!"

Generale: "Ma no, Marguerite, cosa dici! A me quella donna non mi interessa, non vedi come resisto senza di te! Anch'io, come Sassoin, sono in crisi di astinenza. Marguerite, tu non sai quando sto soffrendo, non vedo l'ora di tornare a Parigi!"

Generale: "Tu sei matto marito mio! Io e te non siamo forse qui adesso?! Le Arp… cioè le Autrici non ci concedono di stare insieme?!"

Generale: "Si, certo cara, ma non è lo stesso. Io voglio averti sempre e ovunque!"

Marguerite: "Augustin, forse la vicinanza di Joséphine ti ha dato di volta al cervello?!"

Generale: "Perché parli in questo modo cara? E' forse un male che io ti desideri?!"

Armand: "Ehi fratello calmanti! Ma non ti vergogni a parlare così, davanti a me, con tua moglie?"

Generale: "Oh Armand! Se ti do fastidio allontanati pure, e poi tu la sai lunga, forse più di me, visto che tra poco diventerai padre per la seconda volta! Ih ih ih …. A proposito Marguerite, hai visto Carletto cosa gli sta combinando?"

Marguerite: "Si, lo so! Nostro nipote non vuole che Armand sfiori sua madre. Ma si può sapere perché ti diverte tutto questo Augustin?"

Generale: "Ih ih ih … Moglie mia, un poco di astinenza a mio fratello non gli fa certo male! Ah ah ah …"

Armand: "AUGUSTIN! E' così che dici di voler bene a tuo fratello?"

Generale: "Armand, fratello mio, parla con le Arpie, non con me. Devi sapere che quelle due scellerate hanno deciso di mantenerti a stecchetto! Ih ih …."

Marguerite: "Augustin ma in che strano modo stai parlando! A stecchetto?!"

Generale: "Beh, cara, il mio è un modo di dire: volevo dire astinenza! Ih ih ih …"

Armand: "NO! Fratello e così le Autrici hanno deciso questo! Non è bastata già l'astinenza che mi hanno riservato nei giorni scorsi!"

Generale: "Armand, parla con loro non con me."

Armand: "DOVE SONO?!"

Generale: "Eccole stanno arrivando."

Terry: "Ciao Armand, si può sapere cosa ti succede, hai una brutta faccia!"

Armand: "Madame credo di non averne altre!"

Aizram: "Armand se hai da dirci qualcosa sbrigati che dobbiamo andare."

Armand: "Mio fratello mi ha appena detto che Voi due avete deciso di mantenermi lontano da Anna, ditemi il perché di questo accanimento contro di me?"

Terry: "Noi accanirci contro di te?! Parla con tuo figlio, è lui che non vuole che tu rimanga accanto a sua madre!"

Armand: "Autrici! Voi mentite!"

Aizram: "Terry, Armand ha lo stesso temperamento del Generale, povere noi!"

Armand: "Donzelle, sfido chiunque a reagire in questo modo se lo tenete lontano dalla propria donna."

Terry: "Armand, non ti credevo tanto materialista, su, un poco di spiritualità non ti guasterebbe! Ah ah ah ….!"

Armand: "Ha ragione Augustin quando dice che siete due Arpie!"

Aizram: "Basta! Dobbiamo partire, guido io!"

Generale: "Si può sapere dove ci portare adesso?"

Terry: " Ah si, certo! Andiamo nell'alta Val Sangone, Giaveno."

Generale: "Perché proprio lì?"

Aizram: "Ci sta aspettando una delle Vostre care ammiratrici, Madame Lucciola."

Generale: "Bene, cosa aspettiamo, non bisogna far aspettare una donzella, sbrighiamoci!"

Marguerite: "AUGUSTINNN!"

Generale: "Cosa ti prende cara, perché urli in questo modo?"

Marguerite: "TU … TU …. Non appena senti nominare le donzelle, ti precipiti AUGUSTINNN!"

Generale: " Ma ti sei per caso ammattita Marguerite?! Madame Lucciola è una delle mie care lettrici che segue costantemente le mie disavventure

Marguerite: "Care! Hai detto care?!"

Generale: "Santo cielo Marguerite, adesso capisco nostra figlia Oscar da chi ha ereditato la sua gelosia: è tale e quale a te! Povero André, come lo compatisco!"

Marguerite: "Augustin non dire sciocchezze, se nostra figlia è gelosa significa …. Significa ….."

Generale: "Significa cosa Marguerite?"

Marguerite: "Significa che è una sciocca! André, come hai detto tu, funziona solo con lei, non ha modo di preoccuparsi. Invece tu …."

Generale: "Marguerite, si può sapere ti prende! Ma li leggi i capitoli che le Autrici pubblicano?"

Marguerite: "Certo che si! Sappi che ti controllo e ti sorveglio, quindi bada Augustin, bada! Attento a quella …. Contessa! Altrimenti, niente letto nuovo!"

Aizram e Terry: "Ah ah ah ah ah ….."

Generale: "Cosa avete da ridere voi due?"

Aizram e Terry: "Nulla Generale nulla! Ih ih ih"

Aizram: "Generale, prima di partire, dovete rispondere alla corrispondenza!"

Generale: "Date qua le missive! … Che strano, qualche pergamena è diversa dalle solite …."

Terry: "Si Generale, vedete, ci sono alcune lettrici che leggono su EFP ma commentano su Facebook"

Generale: "Ehmm … non capisco, comunque risponderò a questa nuova Donzella dunque leggo cosa scrive ….. Madame Francesca Barone mi scrive: Generale, noi attendiamo con trepidazione il racconto delle vostre (dis) avventure! Non fateci attendere troppo!

Dunque Madame, la colpa non è mia se le Arpie qui presenti ci mettano così tanto ad aggiornare. Prendetevela con loro. Tutto al più prendo la frusta che uso per i cavalli e le convinco a darsi una mossa! Ih ih ih …."

Armand: "No, fratello ti prego! Da quanto ho capito, qui, più si andrà avanti e peggio si metteranno le cose per me, meglio che vadano a rilento. Povero me!"

Terry: " Generale questa missiva arriva dal sito di Wattpad …"

Generale: "Watt cosa? Beh lasciamo stare, sarà un altro strano mondo, dunque leggo …. E' di Madame Anny, è una missiva piuttosto datata, evidentemente il galoppino che doveva consegnarla aveva un ronzino anziché un cavallo."

Aizram: "Ma cosa dite Generale?"

Generale: "Si, Madamigella, Madame Anny si riferisce ai tempi ormai remoti in cui mi sono rivolto al dottor Lassone per la polverina …."

Marguerite: "Polverina? Quale polverina Augustin?"

Generale: "Nulla Marguerite, si trattava di alcune vitamine che mi sono fatto prescrive …"

Armand: "Madame, ditemi a quale vitamina si riferisce mio fratello?"

Terry: "Ih ih … Armand, ma davvero gli credi? Il Generale aveva chiesto al suo dottore una polverina per aumentare il suo vigore! Ih ih ….Sccccc però non facciamoci sentire! Ih ih …"

Armand: "Questa poi! Non me lo sarei mai aspettato da mio fratello Ih ih …"

Generale: "Si può sapere voi due cosa avete da ridere?"

Terry: "Nulla Generale, prego leggete."

Generale: "Si, dunque …. Generale siete Voi ad essere insopportabile!

Semplicemente vi sopportiamo tutti quanti con molta pazienza. Ma su una cosa vi do ragione: anche io voglio vedere vostra figlia madre al più presto! Ma non perché vi darà un erede, ma perché sarà un'ottima madre e vostro genero Andrè sarà un ottimo padre!

Questa poi! Come! Ma … Madame Anny, io non sono insopportabile!"

Armand: "Ih ih ih …. Augustin, stasera ti va proprio male …"

Generale: "Taci Armand! … Meglio passare ad altre missive …. Questa è di madame Tetide, dice che il ballo è stato una gran confusione!

Avete ragione Madame è successo di tutto: mia figlia e Andrè non solo sono stati scambiati per due sodomita, ma anche il Duca è stato uno sfacciato! Oh povero me quanti problemi!

Questa missiva invece è di Madame Lupen …..Ih ih ih ih …"

Marguerite: "Cosa c'è Augustin, perché ridi?"

Generale: "Marguerite, Madame Lupen scrive: Generale ma ci pensate che anche il Duca è stato scambiato per un sodomita per aver corteggiato la vostra Oscar? … Ih ih … Madame, la Corte cambia ma la musica è sempre la stessa: un branco di lussuriosi!

Infine rimane la missiva di Madamigella Australia …"

Aizram: "Terry che strano, questa volta non si è rivolto a Australia come "Gattaccia"…. Ma, chissà cosa gli è preso!"

Generale: "Dunque Madamigella scrive ….."NO, NO E NO! ED IO CHE NON VOLEVO RIVOLGERMI A LEI COME "GATTACCIA!"

Aizram: "Generale, perché urlate?"

Generale: "Madame ascoltate mi chiama ancore Vecchio pazzo! A me! Questa donzella è proprio senza rispetto!"

Terry: "Su leggete, cosa scrive?"

Generale: "Si, si ... Emm .. Vecchio pazzo quanto sei dolce quando vuoi.. (quasi mai, eh? Te pozzinooooo! sta zia di Elena n altra gatta morta vestita da meringue! Ihihi fra un po si porta mezza corte appresso... x liberarvene... datela via come riscatto (gratis) .."

Gattaccia tutto sommato non è una cattiva idea, ci penserò magari durante il viaggio e chi lo sa! Ih ih ih ….. Soprattutto che come avrete letto, si è portata addirittura due bestiacce dietro, e Sassoin ne ha dovuto perfino salvarne una dal torrente. Cose da pazzi!"

Aizram: "Bene, adesso possiamo partire, prego salite in macchina!"

Terry: "Signori siamo arrivati! Siamo a Giaveno, si scende!"

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Aizram: "Terry, Lucciola è qui, è venuta in piazza!"

Lucciola67: "Terry, Aizram sono qui! .. Ciao a tutti ben arrivati nell'Alta Val Sangone, precisamente a Giaveno. Generale, Madame Marguerite, Armand, prego seguitemi!"

Terry: "Aizram questa volta sarà Lucciola da farci da guida!"

Lucciola67: "Generale e Voi tutti, che piacere averVi nella mia terra, ma lo sapete che nel 1901 ci è venuto anche Pirandello?!"

Generale: "Avete detto Pirandello?! Chi sarebbe costui?"

Lucciola 67: "Vero Generale, Voi non lo potete sapere, dunque Luigi Pirandello era un drammaturgo, scrittore e poeta italiano."

Generale: "Capisco Donzella, quindi un personaggio di tutto rispetto."

Lucciola 67: "Appunto Generale, molto famoso nei nostri tempi! … Beh all'epoca Giaveno era solo un borgo, venite con me vi mostro il campanile del XVIII secolo. La torre di Giaveno è stata iniziata nel 1736 e terminata nel 1748. Voi forse non lo sapete ma … Generale, Eminenza .. ops .. volevo dire Armand, nonno Jarjayes ha fatto da padrino all'inaugurazione!"

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Generale: " Però hai sentito Armand?"

Armand: "Certo Augustin!"

Generale: "Armand, nostro nonno Augustin è stato un uomo davvero eccezione! Altrimenti non potrebbe aleggiare il suo fantasma nelle segrete …"

Armand: "Augustin ti prego ancora con questa storia!"

Generale: "Zitto Armand, cosa puoi capire, se ti sei spretato!"

Aizram: "Oh Terry, questi due sono davvero uno spasso!"

Terry: "Vero Aizram, intanto che loro discutono sul fantasma, noi discutiamo sul prossimo capitolo!"

Generale: "EHI Arpie! Badate a ciò che scriverete, CAPITO!"

Aizram e Terry: "Sissignor Generale! Ih ih ih …."