Belial:i personaggi originali appartengono alla meravigliosa mente della Yuki Sensei.
The Last Eclipse
Primo Capitolo
Un fruscio tra le lenzuola. Belial sdraiata nel suo letto a baldacchino nero, da cui pendevano sottili veli di seta color porpora, si mosse. Si stiracchiò piano ma aprendo gli occhi e non vedendo il suo serpente, capì cos'era stato quel fruscio. Scostò le lenzuola di seta e si alzò. Nella stanza, oltre a lei, non c'era traccia di anima viva. Belial si vestì con calma, senza preoccuparsi di cercare il suo servitore. Sapeva benissimo dove poteva trovarlo. Quando ebbe finito prese il cappello ed il mantello nero, li indossò ed uscì dalla stanza. Camminò con calma e silenziosamente per i corridoi, avvicinandosi al luogo in cui, era certa, avrebbe trovato Philip. Stava per girare l'angolo, quando avvertì una presenza dietro di lei e si irrigidì.
"Conte Asmodeus…"disse piano.
Un demone alto e grosso le si affiancò e prese ad osservarla intensamente. Dopo due minuti di occhiate insistenti, Belial si spazientì.
"Allora Conte! Ha qualche messaggio di sua Eminenza da riferirmi o mi sta solo trattenendo inutilmente?"
Il Conte parve scuotersi dal sogno in cui era caduto e parlò con voce bassa. "No…è solo che…io…Belial…"
"Vedo che siete comprensibile come al solito…" E sorridendo sarcasticamente Belial si allontanò.
Il Conte rimase a fissare la figura che spariva dietro l'angolo, le braccia abbandonate ai lati del corpo.
Belial camminò ancora un po' accelerando il passo. Era un po' in ansia per Philip , non le piaceva quella sua abitudine. Entrò nel corridoio più oscuro e si avvicinò ad una porta nera. Si appiattì contro il muro e con la bocca imitò il sibilare del serpente. Subito da un buco del muro uscì il suo servitore, la pelle nera che luccicava nonostante il luogo buio e gli occhi color nocciola fissi in quelli di lei. La vistosa cicatrice sulla coda la fece sorridere. Il serpente si portò di fronte a lei e sollevò la testa. Belial gli toccò il capo sempre sorridendo, ma poi lo ammonì.
"La devi finire con questa storia, Philip! Non mi va che continui a rischiare la tua vita inutilmente.."
Il serpente si sollevò di più e le leccò piano la guancia. Belial tornò a sorridere.
"E' meglio se ci allontaniamo da qui adesso…" disse precedendolo mentre tornava sui suoi passi. Mentre percorrevano i corridoi per raggiungere la sua stanza incontrarono di nuovo il Conte. Quando la vide passare affiancata dal lungo rettile, il Conte si limitò a lanciare un occhiata disgustata a Philip, ma non disse nulla.
Rientrata in stanza, Belial si avvicinò alla finestra e si mise a riflettere. Non le piaceva per niente il modo in cui il Conte aveva adocchiato Philip. Non si fidava di lui…
All'improvviso la sua attenzione fu richiamata prima alla finestra e un secondo dopo all'altro lato della stanza. Il Cielo si era improvvisamente oscurato e dal letto, su cui stava disteso Philip scaturì un lampo di luce rossa. Lei si voltò. Sul letto non c'era più il serpente ma un angelo dalla pelle scura e gli occhi nocciola che la fissava. Belial si alzò per toccarlo e lui protese le braccia verso di lei.
"Oggi non era prevista nessuna eclissi…" esordì Belial che controllava ogni giorno quando avrebbe potuto riabbracciarlo.
"Hai ragione, però è un bene!" disse lui sorridendo di rimando ed iniziando ad accarezzarle piano i capelli. Philip la abbracciò e baciò, poi le sfilò piano il vestito e la prese.
Belial ebbe modo di ricominciare a pensare solo dieci minuti dopo che tutto fu finito. Giaceva nelle lenzuola con Philip, che dormiva tranquillo appoggiato sul suo seno, dando le spalle alla porta. Belial sorrise nel vederlo così e iniziò ad accarezzargli piano il viso. All'improvviso la porta si aprì ed entrò il Conte. Avvezzo alla situazione, perché non era la prima volta che la sorprendeva tra le braccia di un altro, il Conte fissò Belial in volto.
"Perché non ti sei presentata al rito?" chiese guardando il lunghi capelli rossi di lei sparsi sul cuscino.
Belial lo guardò con disprezzo e rispose "Sua Eminenza ti ha forse chiesto di me?"
"No, però…"
"Allora puoi anche andartene…" lo interruppe Belial mentre passava una mano tra i capelli di Philip.
Il Conte rimase un attimo a fissarla e poi riprese "Ma…Belial…"
"Sei forse sordo? Ti ho detto di andartene! Non voglio averti attorno, soprattutto in questo momento!"
Philip si mosse piano tra le braccia di lei, come se stesse per svegliarsi, e fu allora che il Conte notò una vistosa cicatrice su una gamba di lui che fuoriusciva dalle lenzuola. Il Conte corrugò le sopracciglia e aggiunse
"Come vuoi…"
Poi si voltò e stringendo i pugni uscì dalla stanza.
Belial fece un bel respiro e si calmò. Philip dormiva ancora tranquillo tra le sue braccia. "Il mondo era completo in quella stanza" pensò prima di addormentarsi.
Appena uscito dalla stanza, il Conte Asmodeus tirò un pugno contro il muro più forte che poté.
"Stavano quindi così le cose" pensò.
Quel serpente che la seguiva ovunque era il demone con cui se la spassava ogni volta che poteva, e alla faccia sua. La cosa lo infastidiva così tanto che gli sembrava di impazzire. Era stata con tanti demoni ma non si era mai comportata come adesso, scacciandolo a quel modo. Era dunque speciale quest'ultimo demone con cui se la intendeva? In cuor suo il Conte sperava di no e assestando un altro pugno alla parete pensò "Non può essere più speciale di me…"
Solo allora si accorse di qualcuno che lo fissava nell'ombra.
"E' forse successo qualcosa Conte Asmodeus? Non ti andrebbe di parlarmene?" disse la voce dolcemente. Provato dalla rabbia, il Conte annuì con la testa e seguì la figura verso il corridoio più oscuro.
"Belial mi ha tradito…" esordì il Conte, in piedi dietro alla porta nera, vicino alla quale si era avvicinata Belial quella mattina.
"Non mi pare una novità che dovrebbe sconvolgerti a quel modo, Conte. Lei ci tiene alla sua fama da sgualdrina…"
A quell'insulto il Conte, invece che infiammarsi come era sempre successo in passato, annuì stupendo non poco la sua interlocutrice.
"Hai ragione" disse, parlando dopo pochi secondi. "ma sta vota mi è sembrata diversa…ho paura che non si tratti di una sua solita avventura…è questo che mi preoccupa…"
Anche questa volta la figura rimase stupita. Belial non era famosa per essere un amante affidabile, tutt'altro, usava il sesso per ottenere ciò che le premeva…Chissà perché poi il Conte si ostinava dietro una così…
"Non capisco…cosa c'è di diverso questa volta?" chiese la figura.
"Mi ha scacciato, sono entrata nella sua stanza e l'ho vista con lui. Lei mi ha urlato contro di uscire…Non era mai accaduto…Deve essere stato quel demone serpe e obbligarla a farlo…"
La rabbia del Conte aumentava sempre di più pensando che quell' "essere" aveva osato toccarla.
Quando il Conte aveva pronunciato "demone serpe", una luce si era accesa negli occhi del suo interlocutore.
"Demone serpe? Cosa intendi?"
"E' in grado di tramutarsi in un serpente. E' quello schifoso rettile che le gira sempre attorno. Ha la stessa cicatrice…"
La figura misteriosa gioì dentro di sé. Se fosse riuscita a portare il Conte dalla sua parte sarebbe stato tutto più facile…bastava convincerlo e gliel'avrebbe fatta pagare cara questa volta.
"Cosa devo fare secondo te?" incalzò il Conte, vedendo che la sua interlocutrice era persa nei suoi pensieri.
Quest'ultima sospirò teatralmente e riprese
"Il problema è lui…dovresti riuscire a liberartene…Mi dispiace vederti così…è ora che Belial capisca che sei tu la cosa migliore per lei! Ti darò una mano io, ho già in mente cosa dobbiamo fare…"
Il Conte sorrise all'idea di liberarsi del suo rivale, pensando che dopo tanti anni Belial sarebbe stata finalmente sua.
"Andrà tutto bene.." disse la figura avvicinandosi al Conte e mormorando ciò che doveva fare nell'orecchio di lui.
Perfettamente consapevole di ciò che voleva, il Conte ascoltò fino alla fine e poi annuì compiaciuto.
"Perfetto!" disse.
"Ora va prima che qualcuno ti veda uscire da qui e ci colleghi a ciò che sta per accadere" disse la figura e il Conte inchinandosi a lei, uscì.
