Bellatrix Pov
Finalmente sono riuscita ad uscire da quella stramaledetta prigione. Loro credevano di averlo sconfitto, invece il mio Signore è tornato e sta per rinascere a nuova vita; un a vita dove noi fedeli servitori lo aiuteremo a mietere i frutti della sua vendetta.
Al nostro convivio manca solo una persona, qualcuno che rischia di mettere in pericolo anni di servigi al Padrone, di far crollare la dedizione di un'intera famiglia: il figlio di Narcissa.
"Avresti dovuto vederlo, Bella. Era lì a farsi coccolare da Severus e da quegli idioti e poi mi ha lanciato il medaglione che gli aveva dato Lucius, a mia insaputa tra l'altro. Assolutamente PA-TE-TI-CO". Mi dice Narcissa mentre gioca con uno dei suoi ultimi ninnoli: un bracciale fine che le si attorciglia intorno al polso e sale verso l'avambraccio, finendo con una testa di serpente finemente cesellata.
"Bello il tuo nuovo bracciale. Regalo del maritino?"-le chiedo sorridendo.
"Diciamo che me lo sono meritato"-ghigna continuando a giocarci.
"Mi piacciono i serpenti: sono eleganti, sinuosi, imprevedibile e la maggior parte di essi sono molto pericolosi"- le faccio eco sorseggiando un altro po' di vino rosso .
un riflesso molto simile luccica nel calice di mia sorella:
"Come noi, Bella. E noi useremo tutto quel veleno per riportare a casa qualcuno che si è perso".
Un brindisi silenzioso chiude la nostra conversazione
La notte è nera con poche stelle. Marte è più vicino che mai questa sera: ha uno strano effetto sulle persone…diciamo che le rende più inclini ad assecondare i loro istinti più terreni.
La casa di Severus è vuota, mi sono ben assicurata che lui fosse fuori prima di entrare.
Dopo poco i miei occhi colgono un lluccichio famigliare seguito da un tonfo proviene dal camino.
"Buona sera, nipote"- gli dico comodamente seduta in poltrona.
La sua espressione ha un attimo di cedimento ma subito ritorna impassibile Forse per lui c'è ancora qualche speranza.
Lo vedo indietreggiare impercettibilmente, cercando con lo sguardo una via di fuga.
"Se fossi in te abbandonerei l'ipotesi di scappare. L'uscita è bloccata. E poi è così che saluti la tua zietta dopo tanto tempo?"
Mi alzo lentamente, facendo frusciare l'abito di velluto dietro di me. E' il mio preferito, l'ultimo regalo di Rodolphus.
Continuo a giragli intorno, osservandolo molto attentamente. Assomiglia un po' troppo al padre per i miei gusti: mia madre diceva sempre che sono le donne a comandare, e sanno sempre come farlo.
"Io e te dobbiamo parlare un po', sai? Il tuo comportamento inizia a diventare seccante per tutti noi"-gli sussurro nell'orecchio.
Nonostante il suo atteggiamento capisco che è nervoso, ed ha tutte le ragioni di esserlo.
"Ti vorrei ricordare che io non faccio più parte della famiglia"-mi sibila con astio.
"Questo è esattamente l'atteggiamento che devi correggere. Crucio" dico sollevandogli il viso e costringendolo a guardarmi per tutto il tempo in cui dura la maledizione.
"E ora andiamo in un posto più tranquillo"- mormoro prima di smaterializzarmi con il ragazzo.
Draco sta ancora dormendo, la pozione sta facendo l'effetto desiderato fino in fondo.
In più il maniero è deserto a parte gli elfi domestici dopo che Narcissa ha convinto Lucius ad andare fuori ad una di quelle feste che mia sorella ama tanto.
Anche io e Rodolphus andavamo spesso fuori a cena oppure a qualcuno dei ricevimenti dati dai servitori dell'oscuro signore. L'ultimo ballo che ho fato con lui è stato quella sera al lago, dopo che eravamo stati dai Paciock. Due giorni dopo quei bastardi ci hanno teso un'imboscata e lo hanno ucciso…a sangue freddo…sento ancora la risata del funzionario del ministero che venne a ritirare il corpo…
"Perché mi hai portato qui"- la voce seria di Draco mi riporta alla realtà.
Il cristallo del bicchiere è freddo e duro dentro la mia mano: freddo come la rabbia che mi monta dentro.
Verso dell'altro vino e ne porgo un bicchiere a Draco.
Lui mi guarda interrogativo.
"Non ci ho messo nulla dentro. Solo puro, prezioso vino francese. Devi riabituarti ad un certo stile di vita."
Salta giù dal letto:
"Io non voglio tutto questo! Stavo bene come stavo, non ho bisogno di nessuno di voi Mi avete abbandonato come un cane e ora volete che torni da voi in ginocchio"-sibila ancora.
Stringo più forte il bicchiere tirando voluttuosamente fuori la bacchetta dal mio vestito. Ebano, undici pollici, fibra di cuore di manticora: perfetta per le maledizioni.
"Ti avverto che questo tuo comportamento inizia a seccarmi. Dici che non ti manca tutto questo..ma dimmi.. in questi mesi non ti è mancato mai nessuno dei privilegi a cui eri abituato? Non ti è mai mancato non poter comprare qualcosa o esibire il tuo nome?"
Continua guardarmi fisso ma i miei sensi allenati percepiscono un'ombra di dubbio nei suoi occhi.
"E..non ti è mai mancato non poter essere te stesso"-chiedo sardonica.
"Quando sto con Virginia sono sempre me stesso!Siete voi che on mi avete mai permesso di essere come sono."- sbotta Draco.
"Ah, si? Allora per tutti questi mesi non hai mai avuto voglia di tornare a tormentare quei perdenti come facevi prima, no? E non hai mai avuto desiderio di potere e gloria?"
Draco tace .e io so di aver vinto la partita.
