Serpensortia
Draco POV
I flash quasi mi abbagliano. Ma so bene cosa si nasconde dietro quelle luci: il viso compiaciuto di metà dei presenti e quello rassegnato dell'altra metà.
Paura, ansia, compiacimento, vittoria aleggiano nell'aria.
Soprattutto per quello che sta per accadere.
Cassandra ha detto bene: vogliono riportare in vita qualcuno che ha distrutto e distruggerà le loro, le nostre, vite senza pensarci due volte.
Poveri illusi.
Forse inizialmente avevano aderito alla causa di Voldemort spinti da chissà quale impeto superomistico: i maghi, i purosangue, i migliori che prendono ordini e si prostrano davanti un Mezzosangue psicopatico.
Ricordo la prima volta che sentii parlare dell' "oscuro Signore":
ero un bambino allora e volevo assolutamente far vedere a mio padre i miei progressi con il manico di scopa giocattolo che mi aveva regalato per natale. Sgattaiolai in casa sfuggendo a Dobby (all'epoca era l'elfo domestico che aveva il compito di guardarmi) e mi avvicinai timoroso ma deciso al suo studio. Sapevo bene che mio padre non gradiva essere disturbato quando era nel suo "regno" ma dovevo mostragli cosa sapevo fare. Bussai piano una volta e non ricevendo alcuna risposta mi arrischiai ad entrare: la stanza era vuota. Deluso stavo per andarmene ma poi notai uno strano libro aperto sulla scrivania. Mi incuriosì perché era piuttosto malandato e vecchio, al contrario degli altri tomi nella stanza. Lo aprii cautamente e il mio disappunto crebbe maggiormente: le pagine erano vuote. Sapevo già leggere e speravo di trovare qualcosa di interessante, o almeno qualche bella figura. Sospirando imbronciato mi sporsi dalla grande sedia di pelle, ma così facendo rovesciai dell'inchiostro sopra il volume. Guardavo estasiato gli arabeschi che le poche gocce andavano formando sulle pagine, fino ad articolarsi in parole.
Non feci in tempo a leggerle perché mi arrivò un violento schiaffo dietro la testa.
"Draco! Non toccare, mai più, nulla senza il mio permesso!"- mi sibilò mio padre fissandomi con uno sguardo tagliente.
Ricacciai indietro le lacrime, a quell'epoca già sapevo che mi avrebbero provocato una bella punizione.
Dopo poco lui si inginocchio alla mia altezza, parlandomi con minore asprezza nella voce:
" Qui ci sono cose non adatte ad un bambino come te, capisci?"
Annui silenziosamente, ma la mia curiosità ebbe il sopravvento:
"Chi è l'uomo dentro al diario?"- balbettai esitante.
Una leggera espressione di sorpresa attraverso il viso di fronte a me.
" Decisamente un serpeverde, non c'è che dire.". mormorò con un sorrisetto tra il compiaciuto e il dubbioso.
"Quell'uomo è l'erede del grande Saalazar Serpeverde, Draco."- mi disse mio padre prendendomi in braccio e accomodandosi sul divano di fronte al camino e iniziando a narrarmi la storia dell'Oscuro signore.
"Va tutto bene?"- la voce vellutata di Cassandra mi riporta alla realtà.
"A parte il fatto che ho appena baciato una con una faccia simile…."- le rispondo tirando le labbra in un ghigno.
"Andrà tutto bene… DEVE andare tutto bene. E' l'ultima possibilità"- mormora più a se stessa che a me .
Come vorrei crederle….
Insieme ci dirigiamo verso la sala dove ci aspettano tutti gli "invitati".
Mentre stiamo per varcare la soglia della camera stringo al mano di mia moglie.
"Pronta? Ora viene la parte più difficile"- le dico guardandola negli occhi e pensando ancora una volta a quanto sia carina Ginny.
"Spero solo che facciano presto."- mi ribatte lei guardando nervosamente davanti a se.
Dietro di noi Cassandra scalpita.
"Ci muoviamo oppure devo restare a guardare anche il concepimento di un erede?"- sbotta stizzita.
"Quando sei nervosa diventi di un acidume sconcertante"- la rimbecco.
Per fortuna il brusio della sala mi evita di comprendere la risposta.
Mia zia si fa immediatamente al centro della sala con un sorriso soddisfatto negli occhi, in cui brilla il solito fervore di quando si parla del suo padrone.
"Amici, compagni… il momento è giunto. Finalmente la rinascita tanto dell' oscuro Signore
sta per avverarsi. Tutto è pronto: la linfa vitale della genitrice dell'Oscuro;la giovane coppia devota alla causa che offrirà il proprio sangue volontariamente per dimostrare la lealtà al Supremo…"- mentre parla infervorata il suo sguardo febbricitante si volge verso di noi per poi posarsi trepidante in fondo ala sala: " E il sacrificio della vita dei maledetti colpevoli della sconfitta del Padrone"- conclude con gelida furia.
La folla si apre al passaggio di Potter e compagni che sembrano più spaventatati e disperati che mai.
I presenti rumoreggiano.
Mia zia si avvicina sinuosamente e lentamente a noi, come un cobra che fissa la preda pregustandone il sapore.
" Mia cara nipote, a te la gioia di iniziare il sacrificio"- mormora ebbra della sua eccitazione . Poi si rivolge nuovamente alla sala:
"Come tutti certo saprete negli ultimi tragici avvenimenti riguardanti l'Oscuro signore, due dei suoi fedeli seguaci "- e si volge verso i miei genitori – " hanno imprigionato l'ultima essenza di voldemort in un oggetto altamente insospettabile…. Ti dispiace darmi il tuo bracciale, cara?"- sussurra all'indirizzo del nuovo acquisto famigliare, che tremante si sfila dal polso il gioiello che fino a ieri era di mia madre.
"Quale simbolo più adatto allo scopo, Lucius"- mormora ancora mia zia quasi con dolcezza, facendo brillare i diamanti di una luce sinistra e ammiccante.
Poi si volta quasi bruscamente verso gli astanti:
"Severus… mostraci la tua lealtà. Riponi in vita l'anima del serpente".
La figura di Piton emerge dalla massa, sicura e sprezzante. Ma io so cosa si cela dietro. Ho vissuto con lui per quasi cinque mesi…. Mi sembra di sentire il suo disgusto più chiaramente che se lo urlasse.
"Serpensortia"- la voce di Severus è poco più di un sussurro forzato, ma basta perché il metallo inizi a prendere vita, allungandosi e contorcendosi nella lunga figura argentea di un rettile, che striscia elegante sul pavimento.
Ho sempre amato i serpenti: sono cosi distaccati, freddi, potenti….
E la potenza latente che emana la forma nella sala è inimmaginabile… ancora poco e nessuno potrà arrestare la rinascita di Voldemort.
"Cominciamo dagli infedeli, Bellatrix. Fammeli guardare morire lentamente…". Gongola McNair con un ghigno sadico negli occhi.
Per tutta risposta il serpente si muove lentamente verso i miei ex- compagni di scuola, con una calma che assomiglia ad una tortura… per poi scattare alla gola della ragazza dai capelli rossi.
Guardo il corpo di Virginia sanguinare copiosamente, lordando il vestito chiaro e ricadendo infine una pozza vischiosa ai sui piedi.
La presa della mano guantata di bianco sulla mia si fa più forte, quando una voce nota tuona dalla fine della sala…
"IO credo invece che uccidere dei ragazzi innocenti sia una pessima idea. Evanesco creatura!"- la voce pacata ma sicura si Slente riecheggia nella stanza, mentre la sinuosità argentata si disperde contorcendosi prima che alcuno dei presenti riesca a fare nessuna mossa. Dietro di lui ci sono Lupin, Black, Malocchio Moody , la McGranitt, la Broom, Vitius, Hagrid e i restanti Weasley al completo
"Preside.. a cosa dobbiamo l'onore ?"- risponde glacialmente mio padre facendosi avanti: " Questa è una festa strettamente privata. "
"E quello cos' era Malfoy? Un simpatico animaletto per i due sposi?"- lo rimbrotta Black avvicinandosi a Potter riferendosi al serpente appena scomparso – " Se volete un consiglio non provate neanche a muovervi, se non volete finire direttamente ad Azkaban."
Solo in quel momento i Weasley sembrano accorgersi della figura insanguinata sul pavimento e accorrono immediatamente.
Nella confusione decido bene di sparire insieme a mia moglie e a Cassandra.
Il vento soffia forte qui fuori, quasi a voler far cadere rovinosamente tutto.
Vorrei che riuscisse a spazzare via anche il dolore che ho dentro, a non farmi pensare a tutto quello che è accaduto..e alle sue conseguenze.
Restiamo tutti e tre in silenzio, le fattezze di Pansy coperte da un pesante mantello con un cappuccio nero, quasi a nascondersi.
Il suo atteggiamento mi intenerisce. La sto per abbracciare quando un trafelato magico Trio arriva alle mie spalle.
Weasley mi mette le mani al collo, nell'atto di prendermi a pugni:
"Sei contento, ora! Mia sorella ora si trova in ospedale, a San Mungo. Ringrazia Merlino che non è grave e che Silente è arrivato in tempo".
"Quanto sei stupido, Weasley!"- risponde Cassandra aspirando una nervosa boccata dalla sua sigaretta e disperdendo il fumo nell'aria.
"Non mi ricordo di aver chiesto il tuo parere."- mormora invelenito il rosso.
Una terza voce si fa forza tra noi:
"Ron.. per favore lascialo!"- mormora dolcemente.
Weasley si volta inorridito verso la figura incappucciata.. un lampo di comprensione che illumina i suoi occhi… "Ginny?"
Le si fa vicino, togliendole il copricapo dolcemente ma imperiosamente: la trasformazione sta già avendo luogo… i capelli stanno tornando al loro dolce rosso naturale, e il viso sta riprendendo i delicati lineamenti propri di Virginia.
"non avrai mica pensato che IO avrei messo in repentaglio la vita della persona che amo, vero cognatino?"- chiedo prendendomi una piccola rivincita.
Solo in quel momento sembra capire appieno..
"Cognato? Io essere
cognato di …LUI! Imparentati con la sua famiglia? Dopo che non li
hanno neanche potuti incarcerare,.. a parte la psicopatica
fuggitiva..per mancanza di prove?"- Weasley come al solito è
partito per la tangente in un fiume di parole.
Un peso mi si leva dal cuore, essere il responsabile della distruzione della mia famiglia non mi andava proprio. Quando è arrivato Silente ho rivissuto tutti i bei momenti di quando ero bambino, la sensazione di sicurezza che provavo perché nessuno avrebbe mai osato farmi del male, i rari sorrisi di mio padre e l'affetto di mia madre. E nel contempo tutte le punizioni, i rimproveri, le urla.. gli ultimi avvenimenti…
Mentre Weasley sbraita, la trasformazione si completa e io ho di nuovo davanti la mia bellissima Virgina che bacio dolcemente, assaporando lentamente quel contatto come un frutto proibito.
"Mmm.. mi dispiace dirvelo ma un parente non troppo contento sta arrivando"-mormora Cassandra con urgenza.
Mi volto e vedo la figura di mio padre che scende velocemente le scale verso di noi.
"Potter, portala via di qui! Andatevene subito!"- gli sibilo con urgenza.
"Vieni con noi!"- Ginny mi trattiene per la manica.
Ma io so che non posso..vorrei rimandare il momento di incontrare mio padre a data da destinarsi. Venti o cinquant' anni di attesa potrebbero essere un periodo sufficientemente lungo da permettermi una morte rapida e indolore. Eppure devo affrontarlo ora.. senza Virginia! Non posso permettere che le succeda qualcosa, ne a lei ne al bambino.
Per fortuna lo Sfregiato dopo essersi andato a cacciare in guai di ogni genere sa riconoscere un pericolo, e riesce a trascinare via Virginia smaterializzandosi con lei.
Mio padre è davanti a me fremente di furia repressa. Se non mi ha ancora massacrato è un miracolo.
"Cos'era quella pagliacciata!"- tuona invelenito.
Cerco di non far trapelare alcuna emozione, come mi è stato detto più volte. Riuscirci mi darebbe un certo vantaggio.
"il mio matrimonio"- tiro fuori tutto di un fiato.
Quasi non vedo il bastone che si alza e mi colpisce con forza sulla guancia, facendomi cadere in terra.
"Che c'è non ti basta usare le mani o le maledizioni?"- ribatto guardandolo fermamente negli occhi.
Ormai il mio argine si è retto è le emozioni escono come un fiume in piena:
"Puoi uccidermi, pestarmi a sangue ma non cambierà nulla. Non ho più cinque anni.Amo Virginia. La amo come mai credevo fosse possibile. E l'ho sposata"
mio padre si china verso di me come quella volta tanti anni fa, ma senza alcuna dolcezza:
"Credi davvero che non si possa rimediare ad un matrimonio?"- la sua stretta sul mio polso diventa più forte, al limite della sopportazione.
Deglutisco, intuendo il significato delle sue parole:
"Non ti credevo capace di uccidere tuo figlio."- mormoro dopotutto scioccato.
"E chi parlava di uccidere te? Sei il mio unico figlio. L'ultimo erede. Sai benissimo che abbiamo un solo figlio maschio da generazioni"- i suoi occhi diventano una lastra di metallo freddo e impenetrabile.
Il terrore mi attanaglia lo stomaco:
" Non sono l'ultimo"- la mia voce è poco più di un respiro. Ma preferisco morire se questo grazierà il mio amore.
Mio padre mi fa alzare di scatto sbattendomi contro il muro:
"E questo cosa vuol dire, Draco?"- la sua voce tradisce la sua preoccupazione. So che ha capito, perché anche lui ha vissuto la mia stessa esperienza.
"Io e Virginia avremo un bambino tra qualche mese".
Di colpo mi lascia, stringendo furiosamente i pugni.
Lucius Pov
Non posso ucciderlo. Ne lui ne il mio futuro nipote.la rabbia che provo mi impone diversamente, ma il richiamo del sangue è più forte di tutto.
A volte è strano quanto la vita ci prenda in giro, riproponendoci corsi e ricorsi storici.
Ho ancora le cicatrici di quando dissi al mio padre di Narcissa.
Mi viene quasi da ridere.
L'ho odiato per anni, e poi sono diventato esattamente come lui.
Al suo funerale ero addirittura felice.. ricordo che non prestavo nessuna attenzione alla bara, ma solo al bambino che stringeva la mia mano.
E in tutti questi anni non ho mai rimpianto di aver tenuto Draco.
Sono stato esigente,severo, distante e formale la maggior parte delle volte con lui. Mi illudevo che in questo modo lui sarebbe divenuto il migliore.
E invece è arrivato Potter, e la mezzosangue.. e ora questo.
Ma non posso ucciderlo.
Sarà difficile dirlo a Narcissa, convincerla ad accettare la situazione. So che ci saranno crisi e attacchi.
Ma non posso ucciderlo.
Sospiro passando una mano tra i capelli argentei di Draco così simili ai mie.
Lo sento trasalire, ma subito si ricompone.
"Naturalmente andrà a Serpeverde, vero?"
