La figlia del senatore

Cap. 3

Il capitano Raydor e il senatore Anderson stavano parlando in biblioteca. Sharon stava per rispondere quando la porta si aprì di scatto "Papà è arrivato! Vieni ...ops … accidenti!"

Tilly era entrata in biblioteca ed era inciampata sul tappeto, rovesciando tutto lo champagne sul vestito di Sharon, che rimase immobile e senza parole.

"Oh mi spiace. Papà non volevo rovinare l'abito della tua amichetta." Disse Tilly senza troppa convinzione.

"Tilly, mia cara, ti presento Sharon. E' il capo del tenente Andy Flynn."

"Davvero?" Tilly spalancò gli occhi.

"Sono il capitano Sharon Raydor." Era sconcertata dal comportamento della figlia del senatore, ma forse non doveva stupirsi. Non le piacevano entrambi, non le piacevano per nulla.

"Convincerà Andy a farmi da guardia del corpo?" Tilly la guardò con due occhioni pieni di speranza che la risposta fosse di sì.

"Tilly, mia cara. Sharon mi stava dicendo…"

"Oh papà grazie! Grazie!" Baciò il padre sulla guancia e scappò via senza che i due potessero dire qualcosa.

"Grazie Sharon."

"Per cosa?"

"Per mettere una buona parola con il tenente."

"Ma non …"

"Venga, si tolga quell'abito è tutto bagnato …"

"Mi scusi?!"

"Non vorrà partecipare così alla festa?"

"Mi farò riaccompagnare a casa, non ci sono problemi."

"Assolutamente no. Deve rimanere, è una componente del Dipartimento di Polizia, uno dei gradi più alti, uno dei membri più importanti delle nostre Forze dell'Ordine. Soprattutto è il più bello!" La voce del senatore tradiva l'adulazione e l'ammirazione, Sharon non riusciva a capire dove volesse arrivare quell'uomo.

"Senatore…" Sharon non sapeva se essere imbarazzata o furiosa per le avances così sfacciate.

Il senatore Robert Anderson era un bell'uomo, prestante e disinvolto, distinto e facoltoso, ma le ricordava Jack. L'improvvisa gentilezza l'aveva presa alla sprovvista. Non si sentiva tranquilla e a suo agio, quindi non ne fu lusingata. Sapeva che doveva fermamente, ma con gentilezza declinare quelle attenzioni. All'inizio Sharon non era suo agio anche con Andy. Ma in seguito il suo modo di fare, di porsi nei suoi confronti, l'aveva convinta a fidarsi. Oltre che un collaboratore preciso e di fiducia, Andy con il tempo era diventato un amico e un ottimo amante.

"Se vuole andare l'accompagno …"

"Ho già chi può portarmi a casa." Il tono era risoluto.

"Bene, daremo al suo autista la serata libera." Il senatore non era abituato a sentirsi dire di no.

"L'autista? Le sembra così strano che io possa avere un accompagnatore?" Sharon era indispettita e un poco risentita.

"No, certo che no." Il senatore si accorse che si era sbilanciato "So che è divorziata e al momento è libera …Prego Sharon, dopo di lei." Uscirono dalla biblioteca e il senatore continuò "Comunque se cambia idea, nella stanza accanto troverà qualcosa che potrà sicuramente indossare." Indicò una porta mentre usciva. Sharon era nervosa, voleva andarsene, ma si accorse di aver lasciato la pochette col cellulare in macchina di Andy.

L'unico modo per tornare alla festa, era cambiarsi di abito, in effetti era un disastro. Si convinse che fosse la cosa giusta ed entrò nella stanza indicata dal senatore e rimase folgorata dai vestiti che vide appesi su una serie di stands: Saint Laurent, Armani, Valentino. Ogni colore, lunghezza, scollatura. Accanto c'erano degli scaffali con borse e scarpe di ogni tipo.

La cosa strana e che non passò inosservata, fu che erano esattamente della sua taglia e le scarpe del suo numero di piede. Ricordò di aver conosciuto la moglie del senatore e certo non aveva le sue forme o le sue misure.

Allontanando la vocina di Gavin dalla sua testa, che le diceva di provare tutto, prese il primo abito che trovò: era di color pesca, scollatura a V, lungo alle caviglie con gonna e maniche svasate. Lo indossò e uscì velocemente con l'intento di trovare Andy e andare via. In cima alle scale, sporgendosi per cercare meglio Flynn nella marea di folla sottostante, trovò il senatore.

"Sono contento che abbia cambiato idea." Il senatore la squadrò da capo a piedi, era soddisfatto che Sharon avesse accettato il suo invito.

"Senatore io …"

"Robert la prego. È bellissima. Mi permette?"

"Cosa …" Sharon era confusa, quell'uomo era sempre un passo avanti a lei, come se avesse premeditato ogni cosa. Il senatore fece un passo indietro a lei e appoggiò una collana sul suo collo "Ecco. Un gioiello, per un gioiello ancora più prezioso." Sorrise raggiante, aveva preso il capitano.

"Che significa?"

"Mi piace molto, Sharon …" Le sussurrò il senatore da dietro l'orecchio.

"Che cosa?" Era allibita, confusa.

In quel momento, al piano di sotto si udì un infrangersi di bicchieri, Sharon, sorpresa dal rumore, si voltò e vide Andy furioso allontanarsi dalla sala con una bottiglia in mano.

TBC