Digimon Adventure 02 Reload
Una fanfiction di Digimon scritta da: Justice Gundam
Episodio 04 – Il passato di Ken, Parte 2
"E poi… ci fu quel momento…" mormorò tra sé Ken, riuscendo a ricordare il momento, un anno prima, in cui tutto era cambiato, ancora una volta…
(FLASHBACK)
Esattamente due anni erano passati dalla morte di Osamu: il giorno dell'anniversario di questo triste evento era, come è facile immaginarsi, pervaso da un'atmosfera cupa e opprimente. Lui e i suoi genitori non avevano parlato molto quel giorno, e anche quelle poche parole che si erano rivolti erano volte unicamente a ricordare Osamu, e a cercare di farsi coraggio a vicenda per quella terribile perdita. Quella sera, Ken aveva appena finito i suoi compiti, quando scorse il suo Digivice appoggiato vicino al computer. Sorrise mestamente, ripensando al suo amico Wormmon... fin dal giorno del loro incontro, Ken aveva spesso fatto visita al suo piccolo amico nel Mondo Digitale. Ogni volta che si sentiva depresso o voleva parlare con qualcuno, non c'era nulla come una bella chiacchierata con Wormmon, e una visita a quel mondo fantastico, a tirarlo su di morale. Wormmon aveva aiutato Ken ad uscire dalla depressione successiva alla morte di Osamu, e gli era stato vicino con pazienza ed affetto. Ken poteva tranquillamente dire che il piccolo bruco era il suo unico vero amico... preso com'era dal desiderio di diventare uno studente e un atleta pari a suo fratello, Ken non si era concesso il tempo di farsi amici tra i ragazzi della sua età. Certo, tutti lo rispettavano e lo stimavano, ma non c'era nessuno con cui il più giovane dei fratelli Ichijouji avesse davvero un rapporto da amico.
Con un sospiro, Ken prese in mano il Digivice. "Perchè no?" pensò tra sè "Forse mi farà bene parlare con Wormmon... mi aiuterà a tenere a bada questa depressione che continua ad impadronirsi di me..."
Il ragazzo alzò il suo Digivice, puntandolo verso lo schermo acceso del computer, e la stessa scena di due anni prima, a cui ormai il ragazzino si era ampiamente abituato, si ripetè: il vortice di luci, i colori sgargianti, il viaggio attraverso lo schermo...
...ma questa volta, qualcosa era andato diversamente, e Ken se ne rese conto non appena riaprì gli occhi: il luogo in cui era atterrato era completamente diverso dalla lussureggiante foresta che era abituato a vedere. Al suo posto, si
estendeva a perdita d'occhio una immensa, desolata spiaggia grigia, lambita da un'inquietante mare di un colore grigio più scuro, quasi nero. Anche il cielo era grigio, spezzato soltanto da qualche triste, solitaria nuvola bianca... Sembrava che qualcuno avesse preso tutto il colore da quello strano mondo e lo avesse portato via. L'unico segno che ci potesse essere qualcosa di vivo in quella terra desolata era un faro che si stagliava sugli scogli in lontananza, dalla cui sommità proveniva - per quanto il termine possa sembrare un ossimoro - luce nera. Era uno spettacolo desolante, non solo visivamente: l'aria era stantia e pesante, completamente all'opposto di quanto ci si potrebbe aspettare da un luogo in riva al mare, e un vento gelido flagellava la zona, facendo volare in aria granelli di polvere grigia. I suoni sembravano cupi e
rimbombanti. Un'atmosfera di apatia e disperazione permeava ogni cosa e sembrava volersi insinuare nell'animo di Ken, come una cosa viva.
"Ma... dove mi trovo? Questo... non è il Mondo Digitale... Wormmon... Dove sei, Wormmon?" chiese Ken, senza aspettarsi una risposta.
Risposta che invece venne, anche se Ken non vide mai chi esattamente gli aveva risposto: "Benvenuto, giovane Ken. Dove ci troviamo non ha importanza. Sappi semplicemente che ho sentito la tua angoscia e la tua disperazione, e ho pensato che forse ti avrei potuto aiutare meglio di quell'esserino insignificante che tu chiami tuo amico."
La voce sembrava provenire da tutte le direzioni contemporaneamente, e aveva un tono spettrale che fece venire i brividi al Digiprescelto della Bontà. "Chi... chi sei tu? Cosa vuoi da me?"
Una risata gutturale fece vibrare l'aria attorno a Ken, poi la voce proseguì: "Ragazzo mio, so più cose di te di quante non ne potrai scoprire tu stesso in tutta una vita. Fin dalla morte di tuo fratello, anzi ancora da prima, io ti stavo tenendo d'occhio. Ti osservavo vivere, giorno dopo giorno, roso dal tarlo dell'invidia verso Osamu... ho sentito il tuo dolore, la tua disperazione, al momento della sua morte... sentimenti che non hanno ancora abbandonato il tuo cuore..." La cosa, qualsiasi cosa essa fosse, parlava come un maestro ad un alunno problematico ma promettente.
Incosciamente, Ken si portò una mano al cuore e la strinse a pugno, convinto più che mai di non stare tremando solo per il freddo. Potè quasi giurare di aver percepito il suo interlocutore mentre sogghignava.
"E lo sai perché? Perché stai cercando di rimediare alla tua... svista... raggiungendo gli stessi risultati che lui otteneva. Come se tu stessi cercando di ridare Osamu ai tuoi genitori. Senza riuscirci. Tu e Osamu siete... eravate... troppo diversi. Lui era semplicemente troppo per te. Ammettilo, mio povero ragazzino sviato, il tuo tentativo di imitarlo era destinato a fallire prima ancora di iniziare. Voi esseri umani non potete diventare ciò che non siete."
Ken avrebbe voluto rispondere qualcosa... qualsiasi cosa... eppure non ci riusciva. Non aveva argomenti per controbattere i ragionamenti di quella creatura. Quello che stava dicendo... corrispondeva alla verità.
"E... e se anche così fosse?" mormorò il ragazzino, sentendosi la fronte imperlata di sudore nonostante il freddo.
"In ogni caso, non tutto è perduto..." proseguì l'entità, ignorando completamente la domanda "Ci sarebbe un modo per consentirti di superare tuo fratello e dare finalmente pace al tuo cuore afflitto..."
"Che... che cosa?"
"Non devi fare altro... che immergere il tuo Digivice nelle acque. E' questione di un attimo, e finalmente sarai libero dal dolore... potrai ottenere l'amore e l'attenzione che tanto desideravi dai tuoi genitori... e tutti quegli sciocchi che non hanno visto altro che Osamu Ichijouji, il bambino prodigio, si potranno rendere conto di quanto vali..." continuò la creatura. Ken, in piedi sul bagnasciuga, stava tenendo in una mano il suo Digivice, ancora incerto su cosa fare. La proposta era allettante... ma il prezzo da pagare, quale sarebbe stato?
"E, ultimo ma non ultimo, finalmente potrai redimerti per aver causato la morte di tuo fratello. Non pensi che raggiungere gli stessi obiettivi che lui si era prefisso sia un modo nobile di onorare la sua memoria e perdonarti per ciò che hai fatto? Coraggio, Ichijouji... immergi il tuo Digivice nell'acqua... e la genialità e le qualità di Osamu saranno finalmente tue... Cosa aspetti... coraggio..."
Ken soffocò un singhiozzo di dolore e, senza riflettere oltre, si chinò e immerse nelle acque grigie la mano con cui teneva il Digivice. Immediatamente, il colore bianco della struttura esterna cominciò a fare posto al nero. Lo strumento stava diventando nero come le tenebre... e al tempo stesso, qualcosa all'interno del cuore di Ken sembrò quietarsi. Per la prima volta dopo due anni, si sentiva un peso sollevato dalla coscienza. Si sentiva... stranamente bene. Gli piaceva quella sensazione... quel potere che cominciava a scorrere dentro di lui...
"Sapevo che avresti preso la decisione più giusta..." proseguì la misteriosa entità "Hai un grande destino davanti a te, Ken Ichijouji... vai dunque, e mostra a tutti il tuo vero valore..."
Ken si alzò in piedi, osservando con soddisfazione il suo nuovo Digivice nero.
Sì, aveva fatto la cosa migliore. Tutti quegli stupidi che avevano visto soltanto il bambino prodigio Osamu Ichijouji si sarebbero dovuti ricredere dinnanzi a qualcuno ancora superiore...
(FINE FLASHBACK)
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Per il resto... in quel momento, tutto ciò che era successo in seguito era sembrato a Ken come le azioni di un'altra persona. Sì, è vero, aveva ottenuto quello che desiderava... finalmente aveva raggiunto e superato le capacità di Osamu, e finalmente tutti si stavano rendendo conto di quanto valeva, delle sue capacità...
"Ma quali capacità?" mormorò tra sé Ken, interrompendo la propria linea di pensiero e scuotendo la testa desolato. "I risultati che stavo ottenendo non erano merito mio... non ho lavorato duro per ottenerli, non sono stato piegato sui libri come Osamu... e soprattutto, continuavo a non avere nessun amico. Tutti mi ammiravano, solo perché mi consideravano un genio, e io ero troppo arrogante e pieno di me per poter anche soltanto considerare l'idea di farmi un amico... credevo di essere superiore a loro, che fossero soltanto un branco di insetti ignoranti... Santo cielo, cosa sono diventato... vorrei che fosse tutto solo un incubo, ma le cose non stanno così..."
Sentì qualcuno bussare alla porta della sua camera. Un po' sbalordito, Ken alzò lo sguardo e rispose. "Avanti..."
La porta si aprì lentamente, facendo entrare un po' di luce nella stanza buia. Timidamente, una figura femminile fece il suo ingresso. "Ken? Scusa se ti disturbo... volevo vedere se stavi bene..."
Il Digiprescelto della Bontà sorrise tristemente. "Grazie, mamma... non ti preoccupare, sto bene... sono solo un po' frastornato dopo tutto ciò che è accaduto in questi giorni... ma non stare sulla porta, entra pure!"
Mia Ichijouji annuì, e finì di spalancare la porta, rivelando anche la figura di suo marito, Takuma, dietro di lei.
"Vi dispiace se resto anch'io?" chiese l'uomo "Sono venuto perché volevo parlare di una certa cosa con Ken..."
"Certamente, papà. Dimmi, c'è qualche problema?" rispose Ken.
Takuma fece un mesto sorriso e scosse la testa, mentre i due coniugi si sedevano al fianco del figlio.
"Figliolo... quello che io e la mamma vogliamo dire... è che ci dispiace di come ti abbiamo trattato."
Ken spalancò gli occhi, sorpreso del fatto che fossero LORO a scusarsi con lui. Non si spiegava perché avrebbero dovuto farlo... dopotutto, era stato lui ad andare per tanto tempo e a farli preoccupare a morte... oltre ad aver fatto tante altre cose... che non sapeva neanche come iniziare a spiegare...
"Papà... perché dovreste scusarvi con me... semmai dovrebbe essere il contrario..." mormorò il ragazzo, mettendo una mano su quella del padre.
Mia scosse la testa gentilmente. "Ken... quando Osamu era ancora vivo, noi non avevamo occhi che per lui. Era il nostro orgoglio. Eravamo così presi da lui che non abbiamo prestato attenzione a te, che pure cercavi di farci capire che ti mancava il nostro affetto e la nostra vicinanza..." Concluse la frase passandosi una mano sugli occhi e asciugando le lacrime che stavano scendendo, poi proseguì. "Non ci siamo resi conto del tuo sconforto, e questo non è un comportamento da genitori responsabili..."
"Poi, dopo che Osamu se n'è andato..." proseguì Takuma, la cui voce suonava terribilmente stanca "...noi abbiamo proseguito la nostra vita come meglio potevamo. E, tempo dopo, ci siamo resi conto che tu stavi diventando sempre più come Osamu. Stavi raggiungendo e sperando gli incredibili traguardi che lui aveva toccato prima di te, sia dal punto di vista degli studi che da quello sportivo. Oh, quanto ne siamo stati orgogliosi... Ci è sembrato quasi che Osamu fosse tornato tra noi... e forse per questo abbiamo cominciato a prestarti più attenzione di quanto non te ne avessimo già data dopo la sua morte."
Takuma sospirò e mise una mano attorno alle spalle del figlio minore. "Mi spiego, Ken? Ci è sembrato quasi... di poter sostituire Osamu con te. Non abbiamo considerato i tuoi sentimenti, e non ti abbiamo voluto bene per quello che eri davvero. Probabilmente... è per questo che tu sei scappato... non ti sentivi veramente amato e capito, dico bene?"
Ken strinse i denti, permettendo alle lacrime di scorrergli sulle guance. Come avrebbe potuto ammettere il vero motivo per cui se n'era andato? Il vero Ken non si sarebbe neanche sognato di abbandonare i suoi genitori... ma mentre era l'Imperatore, li aveva considerati soltanto degli stupidi, ignoranti insetti che non meritavano il suo tempo. Non solo loro, ma anche tutti quelli che gli stavano attorno... li aveva sempre guardati dall'alto in basso, come un lupo guarda le pecore, nascondendosi dietro quella facciata di gentilezza e talento... che nascondeva il peggiore dei mostri...
Di nuovo, tutti i crimini di cui l'Imperatore si era macchiato passarono davanti agli occhi di Ken... il suo disprezzo per l'umanità, tutti i Digimon schiavizzati e uccisi per mano sua... i suoi tentativi di distruggere i Digiprescelti, culminati nella nascita di quello scherzo della natura conosciuto come Chimeramon... tutto il sangue che ancora stava sulle sue mani... e tutto era iniziato dall'invidia che una volta Ken provava nei confronti di suo fratello...
Ora però era pentito... e deciso a ricominciare tutto da capo...
"Mamma... papà..." singhiozzò Ken "Voi... non avete nulla... da farvi perdonare... sono stato io... ad andarmene e a farvi preoccupare... mi dispiace... perdonatemi..."
Il ragazzo abbracciò stretta la sua mamma, permettendo a tutte le lacrime che aveva trattenuto da tanto tempo di riversarsi fuori dai suoi occhi... in quel momento, sentiva un enorme peso sollevato dal suo cuore, e una sensazione di liberazione indicibile... tutto ciò che aveva tenuto dentro il suo cuore fin dalla scomparsa del fratello, finalmente stava uscendo...
"Dispiace anche a noi... per averti considerato come il sostituto di Osamu piuttosto che come nostro figlio Ken..." mormorò Mia.
Stretto nell'amorevole abbraccio dei suoi genitori, scosso da singhiozzi di pentimento e di sollievo, Ken non si accorse neanche che il suo Digivice, che in quel momento stava nella tasca dei suoi pantaloni, stava iniziando a brillare...
A quanto pareva, anche Wormmon era pronto a perdonare...
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Qualche ora più tardi, quella sera, Ken era in piedi davanti al suo computer acceso, il Digivice ancora brillante in mano. Dopo il discorso con i suoi genitori, si era reso conto di quanto stava succedendo al congegno che lo identificava come un Digiprescelto; aveva il presentimento di sapere cosa stava accadendo, e forse quella poteva essere l'occasione ideale per iniziare a chiedere il perdono di DigiWorld...
Annuendo tra sé, il ragazzo puntò il suo Digivice contro lo schermo, come già aveva fatto tante volte in passato, e lo stesso vortice di luci che lui aveva visto tante volte lo trasportò nel Mondo Digitale...
...in un luogo che non si ricordava di aver mai visto. Assomigliava ad uno strano villaggio, composto di cubi di gommapiuma e giocattoli che risplendevano di colori sgargianti. Il terreno era decorato da quadri con dei buffi disegnetti al loro interno, ed era disseminato di piccoli oggetti che assomigliavano a culle, in alcune delle quali stava un uovo colorato, in altre un piccolo Digimon di livello Baby.
"Ci siamo... questo deve essere il Primary Village..." disse Ken tra sé, cominciando ad aggirarsi tra le culle. Anche se non era mai stato in quel posto, ricordava bene quello che gli aveva detto Wormmon a proposito... era il luogo in cui ogni Digimon nasceva, e in cui ogni Digimon buono rinasceva dopo essere stato cancellato per qualche motivo. Quindi, se davvero Wormmon era rinato, era là che doveva cercarlo...
"Una cosa è certa, non credo di essere il benvenuto qui attorno... beh, del resto non me lo aspettavo neanche..." pensò tra sé, notando gli sguardi di animosità e rabbia che i Baby Digimon gli stavano rivolgendo...
"Beh? Dopo tutto quello che hai fatto, hai ancora il coraggio di presentarti qui, assassino?"
I pensieri di Ken furono interrotti da una voce brusca e squillante che proveniva dal suo lato. Il ragazzo si voltò per vedere un piccolo Digimon delle dimensioni di un coniglio, e non troppo dissimile nell'aspetto: aveva il pelo corto e rosso, bianco sull'addome, con delle strisce blu che decoravano la testa, le guance, le zampe, la schiena e la punta delle lunghe orecchie. Le zampe erano armate di unghie, e la bocca presentava molti piccoli denti aguzzi. La coda sembrava fatta di piume rosse e blu, e i grandi occhi azzurri guardavano freddamente l'ex-Imperatore.
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: Elecmon
Tipo: Mammifero
Attributo: Dati
Livello: Rookie
Attacchi: Super Thunder Strike
Un Digimon mammifero, che si occupa della protezione e della cura dei nuovi nati nel Primary Village. Se costretto a combattere, usa un potente attacco elettrico.
"Moltissimi dei Digimon che vedi qui sono quelli che tu hai ucciso o fatto morire durante la tua tirannia, lo sai?" lo rimproverò Elecmon "Come hai intenzione di giustificarti davanti a loro, e davanti a tutto il Mondo Digitale?"
Ken abbassò lo sguardo. Non poteva certo dare torto ad Elecmon.
"Io..." iniziò a dire il Digiprescelto della Bontà "...mi rendo conto che... forse non ho il diritto di presentarmi qui dopo tutto quello che ho fatto... ma vorrei rimediare, almeno in parte, a tutto quello che ho fatto mentre ero l'Imperatore. So che chiedere scusa non sarà sufficiente... ma vorrei dirvi che sono mortificato per i crimini di cui mi sono macchiato... ero ubriacato dal potere che credevo di avere, e non mi rendevo conto che per colpa mia stavate soffrendo tutti. Solo dopo ho aperto gli occhi davanti alla realtà..." Ken concluse la sua arringa con un sospiro. Era chiaro che avrebbe sentito ancora per molto tempo il peso delle sue azioni passate... volontarie o meno...
Elecmon sembrò valutare per un attimo le parole dell'ex-Imperatore, poi la sua espressione severa si rilassò. "Hmm... beh, se non altro mi sembri sincero. Forse meriti una seconda possibilità. Ma vedi di non sprecarla." Tutt'attorno, diversi piccoli Digimon stavano dando segni d'assenso, saltellando nelle loro culle e cinguettando allegramente.
Il ragazzo rialzò la testa, e un piccolo sorriso si dipinse sul suo volto. "Grazie..." mormorò, semplicemente.
"Bene... ora, passando ad altri discorsi..." proseguì il custode del Primary Village "C'è un cucciolo a cui mi piacerebbe che tu dessi un'occhiata. Il suo uovo è arrivato qualche giorno fa, e si è schiuso appena due ore fa. E sai qual è stata la prima cosa che ha chiesto subito dopo la nascita? Mi ha chiesto se avevo visto un certo Ken Ichijouji. E' il tuo nome, vero?"
Ken, sentendo il battito del suo cuore accelerare, annuì.
"Ah! Lo sapevo!" replicò Elecmon, sorridendo furbescamente "Gli ho risposto che non conoscevo nessuno con quel nome, e lui mi ha detto che non importava, perché sapeva che prima o poi sarebbe arrivato. Allora, vuoi continuare a farlo aspettare? La sua culla si trova... più o meno lì..." Il Digimon mammifero indicò un punto ad una certa distanza da lui.
Ken non aveva bisogno d'altro. Ringraziò velocemente Elecmon, e si diresse rapidamente verso la zona che gli era stata indicata, chiamando il nome di Wormmon.
"Ken! Ken, sono qui!" gli rispose una vocina squillante, che il ragazzo avrebbe riconosciuto tra mille...
"Wormmon! Wormmon, sei tu?" esclamò Ken, piegandosi verso una culla occupata da un piccolo Digimon che sembrava una palla verde dai grandi occhini neri, con un succhiotto rosa in bocca e un lungo stelo, terminante con una foglia, che gli spuntava dalla testa.
"KEN!" esclamò la creaturina, saltando tra le braccia del suo partner umano, che lo abbracciò in lacrime. "Lo sapevo! Sapevo che saresti tornato ad essere il Ken gentile e buono che ho incontrato tre anni fa!"
"Bentornato... amico mio..." singhiozzò Ken, mentre un altro ricordo del suo passato riaffiorava, questa volta un ricordo pieno di gioia e speranza...
(FLASHBACK)
Un ragazzo e il suo Digimon, uniti da un'amicizia più forte di qualsiasi altra cosa, stavano tornando dal loro primo viaggio attraverso il Mondo Digitale. Un viaggio di soli cinque minuti, ma lungo più che abbastanza da permettere ai due di capirsi e conoscersi come amici d'infanzia...
"Ken, prima che tu vada, vorrei che tu mi facessi una promessa..."
"Sì, Wormmon. Dimmi pure."
"Promettimi che resterai sempre il ragazzo buono e generoso che sei..."
"Non preoccuparti, Wormmon. Sarà così..."
(FINE FLASHBACK)
Mentre Ken abbracciava la forma Baby del suo Digimon, una bianca luce iniziò a sprigionarsi dai due amici, riempiendo di meraviglia gli altri cuccioli. La Digi-Crest della Bontà era rinata. Per Ken Ichijouji, l'ex-Imperatore Digimon, era finalmente giunto il momento di ricominciare.
"E così..." pensò tra sé Elecmon, osservando soddisfatto la scena "...alla fine ha ritrovato quello che veramente era. Beh, tanti auguri, ragazzo."
CONTINUA…
Note dell'autore: Allora, vi sono piaciuti i due capitoli dedicati al passato di Ken? Ovviamente, il suo viaggio alla ri-scoperta di sé stesso non finisce qui. Nel prossimo capitolo, i Digiprescelti dovranno rientrare in azione, e incontreremo di nuovo vecchie conoscenze…
(SPOILER: Se non volete rovinarvi la sorpresa, NON LEGGETE OLTRE !)
Visto che è un argomento che interessa a molti, ecco a voi le accoppiate che userò per le tre storie dedicate ad Adventure 02 che scriverò:
Taiora – Sorato è un'accoppiata che non mi è mai piaciuta. Mi è stata sullo stomaco a partire dal famoso episodio di Natale. Che ci posso fare, ho anche cercato di FARMELA piacere, con tutto che è ufficiale… ma non ci sono riuscito: se fosse stata sviluppata e ci fosse stata un po' più di seria interazione tra Yamato e Sora, allora forse mi piacerebbe anche... Ma così come stanno le cose, mi sembra che l'abbiano tirata fuori da un cilindro. No, mi dispiace, fan di Sorato, ma io sono un sostenitore di Taiora – coppia che a mio modesto parere ha molto più senso - e lo resterò per sempre. Non cercate di farmi cambiare idea, ho già ricevuto qualche e-mail che mi imponeva di cambiare pairing… e l'ho cancellata senza neanche rispondere!
Jyoumi (Mimi / Jyou) – Qui ero un po' indeciso: l'alternativa sarebbe stata Mimi / Koushiro, altra accoppiata che adoro. Tuttavia, alla fine ho deciso per Jyou… per quale motivo? Beh, Jyou è il mio personaggio preferito di Adventure 01, e l'ho sempre trovato un personaggio ingiustamente ignorato. Inoltre, come dimenticare quegli episodi della saga di MetalEtemon (ugh… quel nome odioso…) in cui Mimi e Jyou viaggiano assieme? Sono stati quelli a convincermi!
Daikari (Daisuke / Hikari) – Con tutte le volte che i fan di Takari (altra coppia che mi piace) hanno ingiustamente maltrattato Daisuke, ho pensato che anche il successore di Taichi avesse diritto al suo momento di gloria! E poi, a me è sempre sembrata una coppia interessante, anche per le diversità caratteriali tra i due!
Kenyako – Alias, Ken / Miyako. In questo caso sì che la coppia ufficiale mi piace, visto che ho sempre pensato che loro due si, come dire, 'completino' a vicenda: l'allegria e la spensieratezza di Miyako e il carattere triste e riflessivo di Ken la rende una bella coppia… ma secondo me la Toei ha commesso, anche in questo caso, l'errore di non sviluppare il loro rapporto e di metterli assieme senza un motivo. Vedrò di rettificare la cosa nei limiti delle mie capacità
Comunque, per lo sviluppo di storie d'amore, dovrete aspettare un po'. Io preferisco procedere per gradi, nel campo 'romanticismo'.
Detto questo, vi do appuntamento al Capitolo 5! Arrivederci!
Justice Gundam
