Digimon Adventure 02 Reload

Una fanfiction di Digimon scritta da: Justice Gundam

Justice: Eccomi di nuovo al lavoro sul mio progetto più ambizioso! Mi rendo conto che l'ultimo capitolo non è stato un granchè, soprattutto verso la fine, ma spero di rifarmi con questo. Prima di tutto, però, direi che è il caso di rispondere ad alcune review. (si volge verso i Digiprescelti) Ragazzi, a voi l'onore!

Daisuke (con una goccia di sudore sulla fronte): Ma scusa, perché dobbiamo farlo noi questo lavoro?

Justice: Perché io sono l'autore e ho deciso così! Ora forza, che prima facciamo prima ricomincia la storia!

Daisuke: Okay, okay… (sospira). Ad ogni modo, per Francesca Akira: sì, quello che hai visto era proprio il Leomon che i Digiprescelti hanno incontrato nel loro primo viaggio a DigiWorld e che era stato ucciso da MetalEtemon. L'autore ha pensato di riportarlo in vita, dato che il Primary Village era stato ricostruito dopo la sconfitta dei Dark Masters e di Apocarymon, e tutti i Digimon buoni rinascono prima o poi… no, al momento la storia è solo un AU… diventerà un crossover molto più avanti. Giusto per non rovinare la sorpresa a nessuno, l'autore mi dice di comunicarvi che il terzo episodio della sua saga sarà una sorta di crossover. Con che cosa? A voi il piacere di scoprirlo…

Veemon: Per Garrick… beh, sicuramente Ryo Akiyama e Millenniumon verranno menzionati nella mia storia, ma non avranno un ruolo fondamentale. Per vedere Ryo in scena, temo che bisognerà attendere le due storie dedicate a Tamers, mentre per Millenniumon… non sono autorizzato a dire nulla per ora. Mi spiace.

Takeru: Per Driger e le gemelle Arianna e Azzurra… ringraziamo infinitamente per le vostre recensioni, e spero continuerete a seguirci!

Justice: Ottimo lavoro, ragazzi! Ora, partiamo con il capitolo 6!

Episodio 06 – Amico o nemico?

"Giù, presto!" esclamò Taichi, mentre gli Airdramon creati dalle Dark Towers scendevano in picchiata sul gruppo. I ragazzi e i loro Digimon non se lo fecero dire due volte e si gettarono a terra, sentendo le ali affilate come rasoi dei serpenti volanti fischiare a poche decine di centimetri da loro. Daisuke fu il primo ad alzarsi, afferando stretto il suo D-3.

"Raidramon, dobbiamo combattere! Sei pronto?" chiese il ragazzino. Il dragone elettrico rispose annuendo con decisione, senza staccare lo sguardo dallo stormo di Airdramon, che in quel momento stava tornando indietro per fare un altro attacco.

"Blue Thunder!" esclamò Raidramon, cercando di colpire i draghi alati con la scarica elettrica scaturita dal suo corno seghettato. Due Airdramon furono abbastanza rapidi di riflessi da schivare il colpo, ma un altro venne colpito di striscio sull'ala destra. Pixel e frammenti di granito nero si sollevarono dalla zona danneggiata, mentre il Digimon artificiale ruggiva di rabbia.

"Iori! Daisuke ha bisogno di aiuto! Fammi digievolvere!" chiese Armadillomon. Il più giovane dei Digiprescelti aveva già tirato fuori il suo D-3 e stava invocando i poteri del Digimental della Conoscenza. "DIGI-ARMOR ENERGIZE!"

"Armadillomon armor shinka…DIGMON, la Trivella della Conoscenza!"

Un attimo dopo, l'insetto scavatore corazzato apparve al posto del piccolo armadillo e si lanciò contro gli Airdramon, che nel frattempo erano di nuovo scesi in picchiata e stavano puntando Daisuke e gli altri ragazzi.

"Non ci provate nemmeno! Gold Rush!" esclamò Digmon, scagliando una raffica di trivelle contro i draghi alati, che furono costretti a interrompere l'attacco e a riprendere quota. Questo diede il tempo ai Digiprescelti più 'anziani' di attivare i loro Digivice.

"Forza, ragazzi! Diamo una mano anche noi! Ora che le Dark Tower non ci sono più, possiamo combattere sul serio!" esclamò Taichi, tirando fuori il suo Digivice, subito imitato da Yamato, Koushiro e Jyou.

"Agumon shinka… GREYMON!"

"Gabumon shinka… GARURUMON!"

"Tentomon shinka… KABUTERIMON!"

"Gomamon shinka… IKKAKUMON!"

In un lampo di luce, apparvero sul campo il T-Rex sputafuoco, il gigantesco lupo, l'insetto umanoide e il tricheco dalla pelliccia bianca, pronti alla lotta.

"Koushiro! Tu vai ad aiutare Takeru, Hikari e Miyako!" esclamò Taichi, puntando l'indice verso il luogo dove Pegasusmon e Nefertimon stavano tentando di tenere a bada gli altri quattro Airdramon artificiali. "Noi ci occupiamo di questi!"

"D'accordo!" rispose Koushiro, mentre il suo Digimon si inchinava quel tanto che bastava a permettergli di salire sul suo dorso e reggersi forte. Intanto, gli altri avevano iniziato a contrattaccare i Digimon nemici.

"Nova Blast!" esclamò Greymon, sputando una grossa sfera di fuoco dalle fauci.

"Howling Blaster!" fu il turno di Garurumon, che emise una fiammata azzurra dalla bocca

"Harpoon Torpedo!" esclamò Ikkakumon. Il corno sulla sua fronte prese il volo, come un razzo, e si frammentò in tanti missili più piccoli che caddero come grandine sugli Airdramon. Tutti gli attacchi andarono a segno in un'esplosione di luci, ma quando il fumo si diradò, fu possibile vedere che gli Airdramon non avevano ricevuto molti danni.

"Accidenti! E' come con quegli Allomon… i Digimon creati dalle Dark Towers sono più forti di quelli veri di pari livello!" esclamò Yamato, mentre Kabuterimon approfittava della situazione per spiccare il volo e dirigersi verso il gruppo di Takeru, portando con sé un Koushiro Izumi decisamente preoccupato.

"Spero che riescano a cavarsela…" mormorò tra sé il piccolo genio dai capelli rossi.

"Capisco la tua preoccupazione, Koushiro, ma ci sono altri che hanno bisogno di aiuto al momento!" disse Kabuterimon, comprendendo l'ansia del suo partner umano "Taichi e gli altri riusciranno a cavarsela, stai tranquillo!"

Koushiro sorrise, rincuorato dalle parole del suo amico, e ricordando quanto pieni di risorse fossero Taichi e Daisuke. "Hai ragione, Kabuterimon. Andiamo."

Nel frattempo, qualche centinaio di metri più in là, infuriava un'altra battaglia: Pegasusmon e Nefertimon stavano cercando di tenere a bada i quattro Airdramon nemici, dopo che Halsemon era stato messo fuori causa da un colpo di fucile di Mummymon, ritornando allo stadio Rookie.

"Rosetta Stone!" esclamò Nefertimon, mentre un fascio di luce verde scaturiva dal suo dorso. Dal fascio di luce, uscirono fuori ad altissima velocità due tavole di pietra ricoperte di incisioni e geroglifici che sfrecciarono verso gli Airdramon. Sfortunatamente, i draghi alati erano troppo agili, e riuscirono a schivare l'attacco. Tuttavia, uno di essi finì esattamente a portata di tiro di Pegasusmon.

"Equis Beam!" Il cavallo alato sparò un raggio di luce smeraldina dal gioiello incastonato sull'elmo e colpì in pieno lo Airdramon, che lanciò un ruggito infuriato e sbattè le ali disordinatamente per riprendere stabilità. Takeru si permise di tirare un momentaneo sospiro di sollievo, ma lui, la sua amica e le loro cavalcature alate si ritrovarono nuovamente sotto attacco un istante dopo.

"Accidenti! Ma non vanno mai giù?" si chiese il biondo Digiprescelto della Speranza, reggendosi forte mentre Pegasusmon schivava la coda affilata di uno dei draghi alati.

"Mantieni concentrato, Takeru-kun!" lo pregò Hikari dal dorso di Nefertimon. La ragazza strillò per lo spavento quando vide un altro Airdramon aprire le fauci per afferrare il suo Digimon tra di esse. Per fortuna, Nefertimon riuscì a schivare l'attacco alzandosi di quota.

Dal terreno, Miyako stava osservando quello scontro impari piena di rabbia impotente. Avrebbe voluto unirsi alla battaglia e dare una mano… ma in quelle condizioni Hawkmon avrebbe rischiato la vita, stordito com'era dopo l'attacco di Mummymon. La ragazza si ricordava ancora cos'era successo in quell'occasione, a ridosso della battaglia finale con l'Imperatore, in cui aveva cercato di strafare e Hawkmon era rimasto ferito. Miyako si era sentita molto in colpa per quel fatto, e non aveva intenzione di farlo rischiare di nuovo…

"Fai andare anche me, Miyako!" la voce di Hawkmon la riscosse dai suoi pensieri "Pegasusmon e Nefertimon non reggeranno a lungo se non diamo loro una mano!"

"Hawkmon! Ne… ne sei sicuro?" chiese lei, senza nascondere la sua apprensione "Non voglio che tu rischi di nuovo la vita, e non so se potresti competere con quei bestioni nella tua forma Armor…"

"Non dirmi che stai ancora pensando a quella storia…" rispose Hawkmon, sorridendo "Sai bene che io non ti ho mai dato la colpa di ciò che è accaduto, e che difenderti era mio dovere come tuo partner, e tuo amico!"

"Beh… sì, ma… in quel caso è successo perché io stavo cercando di fare qualcosa che era oltre le mie possibilità… quando invece avrei dovuto stare attenta ad evitare certi colpi di testa che hanno messo in pericolo tutta la squadra…" rispose lei.

"Capisco cosa vuoi dire, Miyako…" disse Hawkmon "…ma in questo caso non si parla di un semplice colpo di testa… i nostri amici sono in pericolo!" Concluse indicando verso l'alto con una piuma delle sue ali, per mostrare Nefertimon e Pegasusmon che, in notevole inferiorità numerica, schivavano gli attacchi nemici con crescente difficoltà.

La ragazza con gli occhiali guardò verso l'alto, sentendosi gelare il sangue quando un colpo di coda di un Airdramon passò a pochi centimetri dalla testa di Takeru. Il ragazzino biondo strinse i denti, sentendosi l'orecchio fischiare, mentre Pegasusmon cercava disperatamente di riguadagnare una certa distanza. L'apprensione di Miyako si trasformò rapidamente in decisione. Non avrebbe certo permesso a quattro burattini creati dalle Dark Towers di fare del male ai suoi amici!

"Hai ragione, Hawkmon… scusami per aver pensato solamente alla tua sicurezza senza tenere conto dei tuoi sentimenti…" disse Miyako, mentre il suo D-3 cominciava a brillare. Il Digimon dall'aspetto di aquilotto sorrise nuovamente, mentre la luce cominciava ad avvolgerlo.

"Non era tua intenzione ignorare i miei sentimenti… semplicemente, dato che mi vuoi molto bene, volevi evitarmi rischi… e di questo ti ringrazio…"

Il corpo di Hawkmon venne completamente avvolto dalla luce, e il D-3 di Miyako iniziò a vibrare…

"Hawkmon shinka…"

Hawkmon aumentò di dimensioni, fino a raggiungere una taglia pari a quella di ExVeemon. L'espressione del suo muso divenne più combattiva e determinata, e due lunghe corna nere e ricurve spuntarono sulla sua testa, mentre la penna sulla sua testa si allungò, diventando bianca e rossa. Il piumaggio attorno al collo divenne più folto e di colore più scuro, e da esso apparvero altre due penne, di colore giallo e rosso. La sua apertura alare si allargò, per permettere al nuovo Digimon un volo più agile e maestoso. La sua coda aumentò di lunghezza, e gli artigli sulle zampe divennero più affilati. Il nuovo Digimon aprì le potenti ali ed esclamò il proprio nome.

"AQUILAMON !"

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Aquilamon

Tipo: Uccello

Attributo: Dati

Livello: Champion

Attacchi: Grand Horn, Blast Rings

Questo maestoso uccello rapace è ammirato per la sua potenza e il suo coraggio. Sorveglia i cieli del Mondo Digitale e li protegge da Digimon malvagi con i suoi Blast Rings!

Miyako era rimasta incantata ad osservare la trasformazione del suo piccolo amico digitale. "Fantastico! Sei… sei riuscito a digievolvere!"

"Grazie a te, Miyako." Rispose Aquilamon, la cui voce, pur rimanendo morbida e dal tono distinto, era ora più decisa e autoritaria "Ricorda che le qualità a cui sei legata sono Amore e Sincerità – il fatto che volessi evitarmi un combattimento pericoloso, e che poi tu ti sia preoccupata per la salvezza dei tuoi amici, sono una prova del tuo amore." Detto questo, il Digimon dall'aspetto di aquila spiccò il volo, pronto a combattere!

"Grazie, Hawkmon… me ne ricorderò…" mormorò Miyako, commossa.

Leomon strinse i denti quando la clava d'osso di uno dei Fugamon artificiali lo colpì di striscio al fianco. Fino a quel momento, il valoroso Digimon aveva combattuto con efficacia, ed era riuscito a distruggere tre dei suoi attaccanti. Ma il numero preponderante dei Fugamon e la loro ferocia stavano cominciando a prendere il sopravvento.

Leomon colpì con un pugno il Fugamon che lo aveva appena attaccato, facendolo barcollare e consentendogli di mettere un po' di distanza tra sé e i Digimon artificiali. Approfittando della pausa momentanea per riprendere fiato, Leomon indietreggiò fino a mettersi con le spalle addosso ad una parete di roccia, ancora una volta per evitare che i suoi avversari lo colpissero alle spalle, e alzò la spada, gettando una rapida occhiata ai quattro Fugamon rimanenti: si stavano disponendo in cerchio attorno a lui, per impedirgli di muoversi liberamente, e si stavano preparando a saltargli addosso tutti insieme. Leomon sapeva bene che avrebbe dovuto anticiparli e attaccare per primo, in modo da spezzare la loro formazione. Se fossero riusciti a tenerlo sotto tiro da tante direzioni, molto probabilmente sarebbero riusciti a sopraffarlo…

Ma prima che una delle due fazioni potesse tentare qualsiasi cosa, qualcuno decise di interferire.

"Pummel Whack!"

Una voce roca esclamò il nome di un attacco, e un attimo dopo qualcosa andò a colpire alla schiena un Fugamon. Il mostro spalancò gli occhi per la sorpresa, prima di trasformarsi in una statua di granito nero e sbriciolarsi in tante stringhe di dati, che si sollevarono in aria e sparirono in un istante. I tre Fugamon rimasti e Leomon, tutti ugualmente sorpresi, volsero lo sguardo verso il luogo da cui proveniva la voce…

"Heh, ma guarda un po' che strana giornata!" proseguì la voce, appartenente ad un Digimon simile ai Fugamon (clava d'osso compresa), ma con la pelle di colore verde, le corna nere e lucide e un paio di corti e logori pantaloni neri "Uno se ne va in giro per i fatti suoi, e chi incontra se non il suo rivale alle prese con un gruppo di brutte copie del sottoscritto?"

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Ogremon

Tipo: Malvagio

Attributo: Virus

Livello: Champion

Attacchi: Pummel Whack, Bone Cudgel

Un Digimon selvaggio e violento, rivale di Leomon. In passato, è stato prima nemico, poi alleato dei Digiprescelti. La sua grande forza fisica e la sua potente clava d'osso lo rendono un avversario pericoloso.

"Ogremon. Non mi aspettavo che saresti stato proprio tu ad aiutarmi." Disse Leomon con il suo solito tono calmo. Il suo rivale alzò le spalle.

"Heh. Non l'ho certo fatto per amicizia, sia ben chiaro!" rispose Ogremon, sghignazzando "Ricorda che sono io il tuo rivale, e non posso certo lasciare che a sconfiggerti sia questo gruppo di buffoni! Tutto qui!"

Leomon sorrise leggermente. Anche se i rapporti tra i due erano migliorati da quando avevano aiutato due dei Digiprescelti ad affrontare MetalEtemon (proprio in quella battaglia in cui Leomon, dopo essere evoluto a livello Mega, era stato ucciso dal Digimon scimmia), Ogremon continuava a fare il duro e a sottolineare la loro rivalità.

"Grazie comunque, Ogremon!" replicò Leomon, spostando nuovamente la sua attenzione sui Fugamon e sferrando un pugno verso uno di essi "Fist of the Beast King!"

Dal pugno di Leomon partì un'altra sfera di energia a forma di testa di leone, che sfrecciò in aria e colpì in pieno il Fugamon artificiale, facendolo dissolvere come gli altri prima di lui. I rimanenti due, per nulla scossi dalla fine del loro 'compagno', sollevarono le clave e si gettarono contro Ogremon, che li attese a piè fermo, sollevando la propria arma. Quando il primo dei Digimon artificiali iniziò a far scendere la clava verso di lui, Ogremon scartò l'attacco gettandosi di lato e rispose con un fendente che raggiunse al petto il Fugamon, cancellandolo. Dopodichè, Ogremon si volse verso l'ultimo avversario rimasto, stringendo a pugno la mano libera.

"Pummel Whack!" esclamò nuovamente Ogremon, sferrando un pugno in aria. Dalla mano del Digimon dall'aspetto di orco scaturì una sfera di energia grigia, che colpì in pieno l'ultimo Fugamon rimasto. Finalmente, anche quello fece la stessa fine degli altri, trasformandosi in una statua di granito nero che si sbriciolò un istante dopo. Leomon e Ogremon tirarono un sospiro di sollievo osservando i frammenti di dati del Digimon artificiale salire turbinando verso il cielo. Finalmente, la battaglia era conclusa.

"E' strano, però…" pensò Leomon tra sé, rendendosi conto di quel particolare che la foga della battaglia, poco prima, gli aveva impedito di notare "Quando i dati di un Digimon si disperdono di solito non vanno in una direzione precisa. Cosa vorrà significare?"

"Hmph, che mezze cartucce, questi Digimon delle Dark Towers! Vanno bene soltanto come riscaldamento!" commentò Ogremon, appoggiando la clava sulla spalla con aria sicura di sé. Poi, si rivolse al suo rivale: "E allora, Leomon? Scommetto che andavi in giro a cercare altre di quelle stupide torri nere per distruggerle! Se ti conosco bene come credo…"

"Infatti è così." Rispose Leomon, semplicemente "Hai visto anche tu gli effetti di quegli infernali congegni, e i Digimon artificiali che da esse vengono creati. E' compito di ognuno di noi cercare di distruggere quante più Dark Towers possibili, e di scoprire chi stia dietro a tutta questa storia. E' chiaro che l'Imperatore era soltanto un burattino… una pedina di qualcuno che ha manipolato gli eventi fin dall'inizio."

Ogremon si grattò la nuca con aria indifferente. "Immagino che questo significhi che la nostra sfida è rinviata, dico bene?"

"Fino a quando questo problema non sarà stato risolto alla radice. In questo momento, credo che dovremmo collaborare, per il bene comune del Mondo Digitale." Assentì Leomon. Ogremon rimase per un attimo meravigliato, poi gettò indietro la testa e scoppiò in una risata divertita.

"Questa sì che è bella! Non avrei mai immaginato che un giorno saresti stato tu a chiedere aiuto a me! Haahahahaha…" Ogremon rise un altro po', poi proseguì "E poi, scusa, perché dovresti avere bisogno del mio aiuto, se puoi digievolvere a livello Mega?"

"Non più. Quando sono rinato al Primary Village, i dati riguardanti la mia evoluzione Mega, SaberLeomon, sono andati perduti. A volte succede che un Digimon, rinascendo, perda alcune capacità che aveva acquisito." Spiegò Leomon "Ma, anche se potessi ancora raggiungere il livello Mega, non credo certo di poter fare da solo, e non sarebbe giusto lasciarti da parte. In fondo, anche tu vuoi che DigiWorld ritorni com'era prima dell'avvento dell'Imperatore, giusto?"

"Hmph…" Ogremon grugnì, ritrovandosi costretto a dare ragione al suo rivale "Non posso darti torto… queste stupide Dark Towers rovinano il paesaggio, e questi Digimon artificiali che saltano fuori a destra e a sinistra e attaccano tutto e tutti a vista mi danno non poco fastidio!" Rise seccamente della sua battuta "D'accordo, allora. Per adesso, siamo alleati. Allora, qual è la prossima fermata? Prima ricominciamo il lavoro, prima lo finiremo!"

Leomon si concesse un lieve sorriso. Ogremon non voleva proprio rinunciare a recitare la parte del cattivo…

Il combattimento dei Digiprescelti stava andando avanti, ma ora la situazione era molto più favorevole per loro: Pegasusmon e Nefertimon stavano ricevendo in quel momento l'aiuto di Kabuterimon, appena arrivato con Koushiro in groppa, e della forma Champion di Hawkmon, che era appena riuscito a digievolvere in Aquilamon. Gli Airdramon nemici si ritrovarono improvvisamente sotto attacco da due lati!

"Blast Rings!" esclamò Aquilamon, aprendo il becco e sparando una raffica di anelli di energia contro lo Airdramon più vicino, centrandolo in pieno e costringendolo ad allontanarsi da Takeru, Hikari e dai loro Digimon. Kabuterimon colse immediatamente l'occasione.

"Electro Shocker!" esclamò il gigantesco insetto umanoide, aprendo le braccia e scagliando un fulmine globulare contro lo Airdramon danneggiato. Il Digimon artificiale ringhiò di rabbia quando il proiettile elettrificato lo raggiunse, cancellandolo un attimo dopo.

"Hey, ragazzi!" esclamò Miyako dal terreno "Tutto bene lassù?"

"Tutto a posto, Miyako-san!" esclamò Hikari "A proposito, congratulazioni! Vedo che adesso anche il tuo Digimon può evolvere!"

Miyako si mise una mano dietro la nuca, sorridendo imbarazzata "Beh, io non ho fatto niente di che… semplicemente ho agito come mi sembrava più giusto… ed ecco il risultato!"

"Senza un legame saldo tra Digimon e partner umano, la Digievoluzione non è possibile." Spiegò Koushiro "Quindi, il merito di questa digievoluzione è anche tuo! Non sottovalutare il tuo ruolo, Miyako!"

Intanto gli Airdramon, sorpresi dall'inaspettata reazione dei loro avversari, si stavano ritirando per riorganizzarsi. Ma i Digiprescelti non avevano intenzione di dare loro questa possibilità.

"Presto, non permettiamo loro di attaccare nuovamente!" esclamò Takeru.

"Ho la situazione sotto controllo, Takeru! Star Shower!" rispose Pegasusmon, bombardando gli Airdramon rimasti con una raffica di proiettili a forma di stella scagliati dalle sue ali. Uno dei Digimon artificiali venne cancellato, mentre gli altri furono seriamente indeboliti.

"Terminiamo il lavoro, Aquilamon! Cat's Eye Beam!" esclamò Nefertimon. Dal copricapo del Digimon sfinge partì un raggio di luce che investì e cancellò un altro Airdramon.

"Grand Horn!" gridò Aquilamon, scagliandosi contro l'ultimo Airdramon con le corna avvolte da un'aura di energia. Il serpente alato venne trafitto in pieno e, come i suoi compagni, si trasformò in una statua di granito nero e si sbriciolò. I dati degli Airdramon artificiali svolazzarono via, diretti verso una destinazione sconosciuta, mentre i Digimon dei ragazzi atterravano vicino a Miyako.

"Tutto bene, Miyako? Allora, che te ne è parso della mia evoluzione?" chiese Aquilamon con tono fiero. La ragazza con gli occhiali rispose sorridendo e sventolando un segno di vittoria.

"Bella prova, Aquilamon! Sono fiera di te! Ora torniamo giù e andiamo ad aiutare gli altri!"

"Harpoon Torpedo!" esclamò di nuovo Ikkakumon, sparando il suo corno come un razzo contro gli Airdramon. Il corno si frammentò in tanti missili più piccoli che esplosero in mezzo alla formazione dei serpenti alati, costringendoli ad interrompere l'attacco e a disperdersi. I Digimon dei ragazzi prescelti intensificarono l'offensiva, approfittando del momento di confusione.

"Nova Blast!"

"Howling Blaster!"

Greymon e Garurumon lanciarono contemporaneamente i loro attacchi speciali, che andarono a colpire un Airdramon e lo ridussero in frammenti di granito nero.

"Benissimo! Vai, Raidramon! Non dobbiamo essere da meno!" esclamò Daisuke dalla groppa del drago corazzato.

"Non era mia intenzione, Daisuke! Blue Thunder!"

Ancora una volta, una scia di energia elettrica scaturì dal corno di Raidramon, saettando verso gli Airdramon e colpendone in pieno uno, facendogli fare la stessa fine del primo. Tuttavia, il terzo Airdramon era riuscito a sottrarsi alla raffica di colpi, e stava puntando dritto verso un bersaglio che gli era sembrato facile…

"Oh, mamma mia! Attento, Iori!" esclamò Jyou.

Il più giovane dei nuovi Digiprescelti si sentì il sangue gelare nelle vene quando vide lo Airdramon spalancare le fauci, pronto a fare di lui un solo boccone. E avrebbe fatto proprio questa fine, se qualcuno non fosse intervenuto…

"No! Iori! Gold Rush!" esclamò Digmon, scagliando una raffica di trivelle contro lo Airdramon artificiale. Il serpente alato ruggì di rabbia e si alzò di scatto in volo per evitarle, ma una di esse lo colpì di striscio alla coda. Iori inciampò per la sorpresa e andò a sedersi sull'erba coperta di brina, sentendo il sangue trnare a circolargli nelle vene.

"Iori! Tutto bene?" esclamò Digmon, accorrendo verso il suo partner umano e aiutandolo ad alzarsi.

"Sì… grazie, Digmon… mi hai salvato la vita…" mormorò Iori, respirando ancora affannosamente.

"Uff… per un pelo!" commentò Daisuke, asciugandosi il sudore dalla fronte e tirando il fiato dopo aver visto ciò che il suo amico aveva rischiato. Lui e gli altri Digimon e Digiprescelti si riunirono attorno a Iori e Digmon per fare fronte comune contro l'ultimo Airdramon, che in quel momento stava virando per ritornare alla carica.

Taichi strinse gli occhi, come ad inquadrare il bersaglio prima dell'attacco decisivo. Tutti i Digimon del gruppo si stavano tenendo pronti, attendendo l'istante in cui lo Airdramon fosse a portata di tiro per scatenare contro di lui i loro attacchi…

"Hey, un momento!" esclamò Yamato, indicando verso l'alto "Cos'è quel Digimon?"

Gli sguardi di tutti si volsero verso il punto indicato da Yamato. Uno strano e gigantesco Digimon insetto, dal portamento umanoide e coperto da una robusta corazza smeraldina, era apparso dalle nuvole e stava puntando dritto verso lo Airdramon. Quando arrivò più vicino, i ragazzi riuscirono a vedere una figura familiare seduta sulla groppa della creatura: un ragazzo dai lisci capelli blu-neri a caschetto, con addosso un'uniforme grigia… anche se l'aspetto era diverso da come lo ricordavano, i Digiprescelti lo riconobbero all'istante.

"Ken! Guardate, ragazzi, è Ken!" esclamò Daisuke, puntando un indice verso il nuovo arrivato.

"E' proprio lui…" mormorò Iori, non esattamente felice di rivederlo "Cosa sarà venuto a fare qui?"

La risposta arrivò un istante dopo: Stingmon arrivò a ridosso dello Airdramon, e una lunga lama di luce purpurea uscì dalla corazza sull'avambraccio del Digimon insetto e infilzò il serpente alato all'altezza del torace. L'ultimo Airdramon lanciò uno strillo acuto, si trasformò in granito nero e i suoi dati si dispersero, sotto lo sguardo incredulo di tutti i presenti. Quando gli ultimi rimasugli dei Digimon creati dalle Dark Towers salirono turbinando verso il cielo, una calma innaturale scese nuovamente sulla valle, mentre i Digimon che la abitavano si riaffacciavano timidamente dalle loro tane, senza però avere il coraggio di uscire.

Interminabili secondi di silenzo trascorsero, interrotti soltanto dal battito delle ali di Stingmon che si avvicinava al terreno. Gli sguardi di tutti i Digiprescelti erano fissi su Ken, che in quel momento era seduto sulla spalla del suo Digimon, a testa bassa. Sguardi increduli, perplessi, o, nel caso di Iori, indignati.

"Ken… Ichijouji?" mormorò infine Taichi "Come… come mai ci ha aiutato?"

"Ichijouji!" fu Iori a parlare, a voce più alta e con tono decisamente ostile "Che cosa sei venuto a fare qui?"

Ken, sulla spalla di Stingmon, sospirò leggermente. Si era aspettato una reazione del genere. Del resto, dopo tutto quello che aveva fatto, non si aspettava che i Digiprescelti lo perdonassero tanto facilmente…

"Ascoltatemi…" cominciò Ken, cercando di assicurarsi che tutti lo potessero sentire "Vorrei chiedervi, per favore, di non lasciarvi ulteriormente coinvolgere in quanto sta accadendo a DigiWorld… E' una cosa che devo risolvere io…"

"Eh…? Non… lasciarci coinvolgere?" ripetè Yamato, sorpreso "Cosa vuoi dire? Che non dovremmo più interessarci di quanto accade nel Mondo Digitale?"

Ken scosse la testa. "No… ma non voglio che voi rischiate ulteriormente… Perdonatemi se non vi posso dare ulteriori spiegazioni…"

"Per favore, cercate di capire i sentimenti di Ken…" disse Stingmon "Permetteteci di togliere noi di mezzo queste maledette Dark Towers…"

Detto ciò, Stingmon si sollevò in aria ancora una volta e cominciò ad allontanarsi, lasciandosi dietro uno spaesato gruppo di Digiprescelti e Digimon. Daisuke fu il primo a scuotersi dallo stupore, e, usando le mani come megafono, esclamò qualcosa rivolto a Ken.

"Ken! Grazie dell'aiuto!"

Ken si concesse un lieve sorriso, sentendo la frase di ringraziamento urlata dal nuovo leader dei Digiprescelti. Sapere che tra di loro ce n'era uno disposto a perdonarlo per i suoi crimini gli dava un certo sollievo. "Grazie a te, Daisuke-kun…"

"Ken…" prese la parola Stingmon "Forse non sarebbe una cattiva idea unirsi a loro. Perché la prossima volta non provi a parlarne con loro?"

L'ex-Imperatore scosse la testa. "Preferisco di no, Stingmon. Non credo proprio che, a parte quel Daisuke, gli altri Digiprescelti sarebbero disposti a perdonarmi quello che ho fatto. E non posso certo dare loro torto." Sospirò, poi alzò lo sguardo verso il cielo, con aria persa "E poi, non vorrei mai che venissero coinvolti ulteriormente in questa storia. Loro hanno già sofferto molto a causa mia… ora devo rimediare a quello che ho fatto, eliminando le Dark Towers che ho disseminato per tutto DigiWorld e scoprendo chi è che le trasforma in Digimon malvagi. E' una mia responsabilità, e non posso riversarla su di loro."

Stingmon annuì lentamente, comprendendo i sentimenti del suo amico. "Tuttavia, Ken… non penso che sia necessario torturarti così… e credo che i Digiprescelti sarebbero pronti ad aiutarti se tu glielo chiedessi…" pensò tra sé il Digimon insetto.

"Volete dire che… Ken è arrivato all'improvviso, su quel gigantesco Digimon insetto, e vi ha aiutato a distruggere gli ultimi Airdramon? Non posso crederci!" esclamò Miyako, gli occhi ancora più grandi del solito dietro gli occhiali che indossava. Il gruppo era tornato nel Mondo Reale, e si trovava in quel momento nell'aula computer della Odaiba Middle School, a discutere di quanto era accaduto… in particolare, della misteriosa donna in rosso e del Digimon che la accompagnava, dell'evoluzione a livello Champion di Hawkmon (che in quel momento, trasformato in Poromon, era in braccio alla sua partner), e soprattutto dell'inaspettato ritorno in scena di Ken. Nessuno di loro si aspettava che il loro vecchio nemico sarebbe tornato, e soprattutto che avrebbe dato loro una mano. Per molti di loro, il periodo in cui Ken era il crudele Imperatore Digimon era un ricordo ancora troppo vivido per permettere alla compassione di farsi sentire. Iori, in particolare, era molto scettico a riguardo.

"Esatto!" cinguettò DemiVeemon, seduto su un tavolo di fianco a Daisuke "E non solo, ci ha anche chiesto di lasciar perdere quanto sta accadendo nel Mondo Digitale e di lasciare a lui e al suo Digimon il compito di eliminare le Dark Towers!"

Seduto davanti al computer da cui il gruppo era entrato e uscito, Daisuke sospirò leggermente, pensando a quanto aveva detto il Digiprescelto della Bontà. "Perché, Ken? Perché ci hai chiesto di non darti una mano? Ti senti ancora in colpa per quello che ha fatto l'Imperatore, vero? Se solo tu ce lo chiedessi… penso che noi saremmo in grado di lasciarci il passato alle spalle e di diventare tuoi amici…"

Sfortunatamente, i pensieri di Daisuke vennero smentiti un attimo dopo.

"Hmph… chissà cosa c'è sotto…" la risposta di Iori scosse Daisuke dai suoi pensieri. Il più giovane dei Digiprescelti aveva un'espressione gelida che sembrava fuori luogo sul volto di un bambino così piccolo. Era convinto che dietro alle parole di Ken ci fosse un altro spregevole inganno.

"Iori…" mormorò tra sé Upamon, seduto sulle gambe del suo piccolo amico.

Daisuke rivolse lo sguardo verso il pavimento, sentendosi improvvisamente a disagio a causa del silenzio che era calato improvvisamente nella stanza. I Digiprecelti, vecchi e nuovi, stavano là, senza dire una parola. L'atmosfera era chiaramente tesa, e a Daisuke questo non piaceva per niente.

Dopo altri, interminabili secondi di terribile silenzio, il nuovo leader dei Digiprescelti prese un respiro e si alzò dalla sua sedia.

"Ragazzi… sentite, che cosa ne direste… se proponessimo a Ken di unirsi al nostro gruppo?"

"Eeeh?" gli sguardi increduli di tutti si volsero verso il ragazzino dai capelli appuntiti, che proseguì il suo discorso senza cambiare espressione.

"Senti, ti sei bevuto il cervello, per caso?" rispose Gatomon, picchiettandosi la fronte con una zampina inguantata "Ci stai chiedendo di dimenticare tutto e accettare quella canaglia nella squadra?"

"Gatomon…" mormorò Hikari, preoccupata dal comportamento del suo Digimon.

"Daisuke-san… sei sicuro di renderti conto di cosa ci stai chiedendo?" proseguì Iori. Daisuke si volse verso il suo amico, un'espressione terribilmente seria dipinta sul volto.

"Me ne rendo perfettamente conto, Iori-kun." rispose "Ma non credo che Ken sarebbe venuto ad aiutarci se non fosse stato seriamente intenzionato a darci una mano."

Iori sospirò. Era quello il problema di Daisuke… il fatto che tendeva a pensare con il cuore piuttosto ch con la testa. Non che la cosa fosse un male dal punto di vista di Iori, ma in quel caso… "Mi dispiace, Daisuke-san, ma io non sono disposto a perdonarlo così facilmente. Nessuno cambia da un giorno all'altro. E se stesse cercando di ingannarci?"

"Santo cielo, è un Digiprescelto come noi!" esclamò Daisuke, un po' alterato "E poi, chi è che non fa nessun errore in vita sua? Semplicemente, penso che dovremmo dargli un'altra possibilità. Insomma, ragazzi, come potete non ricordarvi del dolore nel suo sguardo nel momento in cui Wormmon è morto? Non posso credere che sia ancora quello spregevole despota che ha terrorizzato DigiWorld fino a pochi giorni fa!"

Gatomon scosse la testa. "Mi dispiace, ma penso che Iori abbia ragione… non si cambia tanto facilmente, lo so per esperienza personale!" Si riferiva chiaramente al periodo in cui era la servitrice di Myotismon, e aveva oppresso i suoi sottoposti allo stesso modo dell'Imperatore.

"Io sono d'accordo con Iori-kun e Gatomon." mormorò Miyako "Mi dispiace, ma anch'io dico no."

I Digiprescelti della 'vecchia guardia', dal canto loro, erano parecchio combattuti sull'argomento. Taichi non poteva certo dimenticare di quando l'Imperatore aveva schiavizzato Agumon, costringendolo ad evolvere in SkullGreymon e BlackMetalGreymon. Yamato, Koushiro e Jyou avevano quasi perso i loro amici Digimon per colpa dell'Imperatore. E Takeru e Hikari non potevano negare che Iori e Gatomon avessero parlato in maniera ragionata. Tuttavia, non se la sentivano di pronunciarsi contro l'idea di Daisuke: la convinzione di Takeru che ci fosse del bene in ogni persona non era stata scossa, e anche Hikari la pensava allo stesso modo. Per quanto riguardava i Digiprescelti più 'anziani', la loro maturità ed esperienza aveva insegnato loro a non saltare alle conclusioni. Il risultato era che nessuno di loro sapeva bene cosa decidere.

Infine, Hikari si alzò dalla sua sedia. "Ragazzi… io penso che Daisuke abbia ragione. Dovremmo dare un'altra chance a Ken."

Daisuke non riuscì a trattenere un largo sorriso. "Evvai! Per una volta, Hikari-chan è d'accordo con me!"

"Io… non ne sono altrettanto sicuro… però capisco il punto di vista di Daisuke…" intervenne Takeru "Non sapremo mai se Ken ha veramente intenzione di cambiare se prima non gli diamo la possibilità di dimostrarcelo. Quindi… credo che faremmo bene a fidarci di lui."

Uno sconfortante silenzio tornò a regnare nella sala. Per alcuni secondi, nessuno disse nulla, impegnati com'erano a riflettere sulle parole dei loro compagni. Infine, Iori scosse la testa, alzandosi dal suo posto.

"Mi dispiace, ragazzi, ma io non sono ancora convinto. Voi pensate quello che volete, ma io non sono obbligato ad essere d'accordo. Ora, scusatemi, ma dovrei proprio andare. Tra poco ho lezione di kendo."

"Ti accompagno, Iori-kun." Si offrì Miyako, alzandosi a sua volta.

"Va bene, Iori, Miyako. Ci vediamo domani!" li salutò Koushiro, subito imitato dal resto dei Digiprescelti. Il ragazzino dai corti capelli castani e la sua amica salutarono con aria piuttosto stanca, e scomparirono dietro la porta dell'aula.

"E va bene…" sospirò Jyou "Credo di parlare anche per Yamato-kun, Koushiro-kun e Taichi-kun quando dico che crediamo anche noi che sarebbe giusto dare un' altra possibilità ad Ichijouji. Anche se la prudenza non è mai troppa…"

"Sentite, è stata una giornata piuttosto stancante. Forse faremmo meglio a tornare a casa e rilassarci." Propose Taichi "Domani avremo le idee un po' più chiare, non trovate?"

Malgrado la situazione, Yamato non riuscì a trattenere un sorriso. "Beh, Taichi-kun, una volta tanto hai avuto una buona idea. Credo che un po' di riposo farà bene a tutti quanti."

"Hey, come sarebbe 'una volta tanto'?" rise Taichi, mollando un finto pugno sulla spalla del suo migliore amico. Attorno a loro, gli altri Digiprescelti scoppiarono in una breve risata: la scenetta comica era riuscita a risollevare l'umore di tutti.

"Scherzi a parte," disse Takeru, sghignazzando ancora un po' "Taichi-san ha avuto una buona idea. Torniamo a casa e riposiamoci. Penso che domani ci aspetterà un'altra giornata difficile."

"Ti accompagno, Takeru. Facciamo un pezzo di strada insieme." Si offrì Yamato.

"Va bene, fratellone… Ci vediamo domani, ragazzi!"

"Ciao, Takeru-kun!"

"A domani, Yamato-san!"

Taichi guardò il suo migliore amico e il suo fratellino allontanarsi, con aria triste. Sia lui, che Hikari, potevano immaginare come doveva essere vivere così vicini, eppure così lontani, dal proprio fratello. Yamato e Takeru cercavano di approfittare di ogni occasione per stare un pò assieme, anche se si trattava di fare un po' di strada assieme.

Facendo vagare il proprio sguardo fuori dalla finestra dell'aula computer, Daisuke non potè fare a meno di ripensare a quanto era successo.

"Stanno accadendo un sacco di cose in troppo poco tempo… prima i Digimon delle Dark Towers, poi questa misteriosa tizia in rosso di cui ci ha parlato Miyako… e ora il ritorno di Ken… Che cosa ci sarà dietro a tutto questo? Pagherei per scoprirlo…"

Era calata la sera sul quartiere residenziale e, come era sua consuetudine, a quell'ora Iori si trovava nel piccolo dojo di casa Hida, impegnato nell'allenamento di kendo con suo nonno, Chikara Hida. La vita di Iori era sempre stata così: organizzata e scandita da precisi ritmi. Anche se, da quando era diventato un Digiprescelto, stava diventando difficile mantenere la routine…

In quel momento, Iori e suo nonno, con addosso le hakama e le maschere, stavano duellando con le spade di legno chiamate shinai, tuttavia il ragazzino non era molto concentrato sull'allenamento. La sua mente stava ancora ritornando agli eventi di quel pomeriggio, soprattutto all'improvviso ritorno in scena di Ken e alla proposta di Daisuke di ammetterlo nella loro squadra. Entrambe cose che il più giovane dei Digiprescelti non vedeva di buon occhio. Per quando Daisuke e, entro certi limiti, Takeru e Hikari sembrassero avere fiducia nell'ex-Imperatore, Iori non condivideva il loro punto di vista.

"Perché, all'improvviso, Ken dovrebbe aver cambiato vita ed essere passato dalla nostra parte? Mi dispiace per Daisuke-san, ma non riesco a fidarmi di lui. E se stesse cercando di ingannarci? Dopo tutto quello che ha fatto al Mondo Digitale, mi aspetto di tutto da lui…"

I pensieri di Iori furono interrotti dalla voce di suo nonno. "Attento, Iori! Non sei in guardia!"

La shinai di Chikara colpì quella del nipote vicino all'impugnatura, facendo perdere la presa a Iori. Il ragazzino spalancò per un istante gli occhi, vedendo la sua arma scivolargli dalle mani guantate e cadere a terra con un secco rumore di legno contro legno.

"Oggi non sei molto concentrato, Iori," notò Chikara "i tuoi movimenti e i tuoi attacchi sono troppo prevedibili. Come se qualcosa stesse occupando la tua mente e ti impedisse di allenarti con serenità."

Iori annuì, accettando con umiltà l'osservazione. "Chiedo scusa, nonno. Oggi sono piuttosto distratto, me ne rendo conto."

Chikara appoggiò a terra la sua spada di legno e si tolse la maschera. "C'è… qualcosa che ti turba, Iori? Ti vedo piuttosto giù di corda stasera."

Iori rimase per un attimo stupito dal fatto che suo nonno fosse riuscito a capire il suo stato d'animo così facilmente. "In effetti… stavo pensando a un problema che riguarda il mio nuovo gruppo di amici… c'è una questione sulla quale non mi trovo d'accordo con alcuni dei loro."

Chikara annuì. "Ne vorresti parlare con me, Iori? Forse… potrei darti qualche consiglio. La lezione di stasera possiamo benissimo sospenderla qui."

Iori sapeva che, se c'era una persona in grado di consigliare bene, era proprio suo nonno. E, in quel momento, sentiva davvero il bisogno di parlare dei suoi sentimenti con la persona che lui stimava più di ogni altra. Suo nonno era sempre stato, assieme a suo padre Hiroki, il suo maestro e la sua guida spirituale.

"…va bene, nonno. Se a te non dà problemi…" rispose Iori, togliendosi la maschera a sua volta.

Chikara sorrise, prendendo una borsa da palestra e cominciando a cercare al suo interno. "Nessun problema. Dare una mano al mio nipotino quando la chiede, mi sembra decisamente più importante di una lezione di kendo. Vuoi un integratore?" Concluse la frase tirando fuori due cartoni di integratore dalla borsa.

"Ehm… sì, grazie…" rispose Iori, accettando la bibita. Estrasse la cannuccia dalla bustina di plastica attaccata e la inserì nell'apposita foderatura in alluminio.

Nonno e nipote si sedettero sui talloni, uno di fronte all'altro, e presero un sorso della bibita energetica. "Dimmi pure, Iori. Qual è il problema che ti turba tanto?"

"Si tratta… di un ragazzo che noi conosciamo." Cominciò a spiegare Iori "Era una persona di cui io e gli altri del mio gruppo ci fidavamo molto… ma poi ci ha fatto un torto molto grave, mentendo spudoratamente sul fatto di essere nostro amico, e usandoci per i suoi scopi. Ci siamo rimasti molto male."

"Capisco." Commentò Chikara, con aria solenne.

"Poi, all'improvviso, questo ragazzo si è ripresentato da noi, dicendo di essere pentito per quello che aveva fatto. Alcuni dei miei amici, primo tra tutti quel Daisuke di cui ti ho parlato spesso, vorrebbero perdonarlo e accettarlo nel nostro gruppo… ma io e Miyako-san non siamo disposti a perdonare e dimenticare tanto facilmente… quel ragazzo ha fatto i comodi suoi, senza che gli importasse niente dei sentimenti di coloro che aveva tradito, e ora spera di cancellare tutto con un colpo di spugna? Non mi pare giusto, per niente!" Iori concluse il discorso stringendo, involontariamente, la mano sui pantaloni della sua hakama. Sia per il risentimento personale nei confronti di Ken, che per il disgusto che provava a dover raccontare una bugia, o una mezza verità, a suo nonno. Ma, d'altronde, non poteva dire come stavano davvero le cose…

Chikara rimase in silenzio per un po', riflettendo su quanto gli aveva detto il nipote. Poi, cominciò a parlare. "Capisco quello che provi, Iori. E' doloroso scoprire che una persona che credevi tua amica ti ha voltato le spalle, ed è comprensibile che tu sia prevenuto nei confronti di questo ragazzo. Però, Iori, se questo ragazzo fosse veramente pentito di ciò che ha fatto, e fosse davvero intenzionato a rimediare ai suoi sbagli, tu ne saresti contento, immagino."

Iori ci pensò un attimo. Si stava rendendo conto che la situazione era meno semplice di quello che immaginava. "Io… sinceramente, non lo so… Non riesco a passare sopra a quello che ha fatto. E penso che lo farebbe di nuovo, se ne avesse l'opportunità. Proprio, non riesco più a fidarmi di lui."

Suo nonno sospirò leggermente, e attese qualche secondo prima di rispondere. "Essere indignati per un torto è perfettamente comprensibile, Iori, ed è giusto che chi calpesta gli altri con tanto disprezzo venga punito. Però, vorrei dirti una cosa che ho imparato per esperienza personale: la rabbia e il risentimento non sono mai dei buoni consiglieri. Annebbiano il tuo giudizio, e lasciano solo l'amaro in bocca sia a te, che alle persone che ti stanno attorno. Magari quel ragazzo è veramente intenzionato a tornare sui suoi passi, e a rimediare a ciò che ha fatto. Ma, se si trovasse davanti ad un muro, ovvero se voi gli opponeste un netto rifiuto, penso che si sentirebbe ancora più solo, e non avrebbe modo di perdonare sé stesso per quello che ha fatto. Quello che temi, che quel ragazzo voglia soltanto appellarsi al vostro buon cuore per approfittarne di nuovo, non è infondato. Ma, se non gli date fiducia, non avrete modo di capire se le sue intenzioni sono sincere."

Le parole di Chikara stavano aprendo uno spiraglio nel muro di rancore che Iori aveva eretto attorno al suo cuore. Non poteva negare che, se Ken fosse stato sincero, anche lui ne sarebbe stato contento. E poi, stava cominciando a mettersi nei panni dell'ex-Imperatore… gli stava tornando in mente la scena straziante di Ken in lacrime per la morte di Wormmon: quell'espressione addolorata non poteva essere una recita…

"Forse dovrei davvero dare a Ken un'altra possibilità… Papà… se tu fossi ancora qui, mi diresti la stessa cosa?" pensò Iori, rivolgendo lo sguardo verso un piccolo memoriale che si trovava ad un'ala del dojo. Su di esso, stava un ritratto di un uomo sulla trentina, con addosso un'uniforme da poliziotto…

Una cosa era certa: l'indomani, Iori avrebbe dovuto discutere più approfonditamente con i suoi amici… e magari, anche con Ken…

CONTINUA…

Note dell'autore: Capitolo 6 completato! Allora, che ve ne è parso? Vi sembra che abbia caratterizzato abbastanza bene Miyako e il piccolo Iori? Su quest'ultimo, in particolare, mi piacerebbe sentire i vostri commenti… ho sempre trovato Iori un personaggio un po' difficile da riprodurre bene in fanfiction. Nel prossimo capitolo, vedremo Ken fare i suoi primi, timidi tentativi di riavvicinamento al gruppo dei Digiprescelti, e il misterioso superiore di Mummymon e della sua partner darà un importantissimo indizio circa la sua vera identità. Mi raccomando, lasciatemi un commento! Alla prossima!

Justice Gundam

P.S.: Su una tonalità più seria, dedico questo capitolo alle vittime degli attentati che hanno scosso Londra il giorno 7 Luglio 2005. Rivolgiamo un pensiero anche a loro, per favore.