Digimon Adventure 02 Reload

Una fanfiction di Digimon scritta da: Justice Gundam

Justice: Ebbene sì, amici fan di Digimon: Daemon è entrato in scena! E, ve lo assicuro, avrà un ruolo molto più importante dei miseri tre episodi in cui lo hanno relegato nella serie ufficiale!

Hikari (gocciolone di sudore): Lo dici come se fosse una buona cosa…

Justice: Ehm… in effetti non lo è… ma almeno la storia avrà un attimo più di senso… almeno spero…

Daisuke: Non preoccuparti più di tanto: peggio degli ultimi episodi della seconda serie, è difficile…

Justice (ride nervosamente): Molto incoraggiante, Dai… comunque, passiamo alle recensioni… solo tre per adesso, ma immagino che i lettori siano tutti in vacanza…

Sora: Per Killkenny… mi sembra che l'autore ti abbia già inviato un'e-mail con la sua risposta… grazie di nuovo per l'interessamento!

Koushiro: Ringraziamo inoltre Driger e Francesca Akira per le loro recensioni. In particolare, credo che l'autore voglia parlare personalmente con Francesca…

Justice: Infatti! Volevo ringraziare Francesca, oltre che per la recensione, anche per avermi fatto una critica costruttiva… in effetti, rileggendo la mia storia, mi sono reso conto che in certi punti risulta piuttosto arida… grazie per avermi fatto notare questo problema, e prometto che farò del mio meglio per risolverlo, anche se come autore non posso certo dire di essere molto esperto… comunque in futuro, magari darò una bella revisione alla mia storia e cercherò di risistemare certi punti. Per il resto… cattiva, tu? Ma scherzi? Sei stata compitissima, e hai detto con onestà, ma anche con garbo ed educazione, quello che pensavi della mia storia! Se vuoi sapere cosa significhi essere veramente cattivi, leggiti le recensioni di Cloaked Fox su Oddio, c'è da dire che, quando dice che una fic è brutta, il più delle volte ha ragione… ma c'è modo e modo di dire le cose!

Mimi: Appunto! Essere sinceri va bene, ma ci vuole anche un po' di tatto!

Justice: Detto questo, vi lascio all'undicesimo capitolo… e cavolo, sono in anticipo rispetto alla tabella di marcia!

Daisuke: Vai così!

Capitolo 11 – Complotti e sorprese

"…certamente, porto delle notizie. E sono sicura che le faranno molto piacere, sommo Daemon…" annunciò LadyDevimon, sotto lo sguardo invidioso di SkullSatamon e MarineDevimon.

I due occhi luccicanti che brillavano nell'oscurità si strinsero, esprimendo l'interesse del loro proprietario, che fece qualche passo in avanti, rivelando il proprio aspetto: era un umanoide alto circa due metri e mezzo, quasi completamente avvolto in una tunica rossa dalle ampie maniche, con in testa un cappuccio dello stesso colore. Sulla fronte era incisa una sorta di stella rovesciata, un paio di corna ricurve spuntava dalle tempie, e la sola parte del volto visibile erano quei lucenti e diabolici occhi senza pupille. Il demone aveva due grandi ali da pipistrello, portava un medaglione circolare al collo, e un lungo triangolo di tessuto grigio, decorato con simboli mistici, scendeva sul suo petto. Le maniche della tunica erano decorate con orlature grigie, sulle quali erano intarsiati simboli a forma di occhio, e altre due strisce grigie orlate di giallo si avvolgevano attorno alle braccia, vicino alle spalle. Infine, la creatura portava un paio di scarpe viola senza lacci. Di per sé, non aveva un aspetto particolarmente impressionante, ma un'aura quasi palpabile di potere maligno circondava il suo corpo, e l'atmosfera oscura attorno a lui sembrava vibrare di energia pura.

"BENE DUNQUE." Esordì Daemon, flettendo le dita armate di artigli rossi "RIFERISCI."

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Daemon

Anche chiamato: Demon, Creepymon

Tipo: Signore dei Demoni

Attributo: Virus

Livello: Mega

Attacchi: Evil Inferno, Chaos Flare

La personificazione del caos e del male! Questo Digimon immensamente potente, membro dei sette Grandi Signori dei Demoni (associato all'Ira), porta avanti misteriosi e sinistri piani, e può radere al suolo un'intera città con un solo colpo delle sue fiamme infernali. La sua crudeltà e la sua forza sono inarrivabili!

LadyDevimon prese un respiro, ora intimorita dallo sguardo implacabile del suo signore, e parlò, tenendo la testa bassa. "Vengo… vengo per riferire che il soggetto che ci era stato segnalato è entrato nel Mondo Digitale e che è al momento impossibilitato a tornare nel Mondo Reale, a causa dell'interferenza di un Digimon di nome Mephistomon."

"COSA?" esclamò Daemon, mentre i suoi occhi si illuminavano di una luce malefica. Anche SkullSatamon e MarineDevimon dimenticarono per un attimo l'invidia nei confronti della loro collega, e spalancarono gli occhi per l'ammirazione. Il fatto che la loro preda non potesse lasciare DigiWorld era un particolare che la loro 'collega' non aveva menzionato, e ciascuno dei due stava già pensando a come sfruttarlo a proprio favore.

LadyDevimon chinò nuovamente la testa. "Quello che ho detto corrisponde alla verità, mio signore. Ken Ichijouji è nel Mondo Digitale, e possiamo catturarlo in qualsiasi momento."

Se il volto di Daemon fosse stato visibile, si sarebbe visto il sogghigno malefico che vi era apparso. Il demone strinse una mano a pugno, facendo danzare delle scintille di energia negativa attorno ad essa. "ECCELLENTE, LADYDEVIMON. MI FA PIACERE CHE QUALCUNO DEI MIEI SERVITORI ABBIA FATTO BUON USO DEI SUOI POTERI."

La donna demoniaca sogghignò, compiaciuta della lode. "La ringrazio, mio signore."

"ORA," proseguì Daemon, alzando la testa e rivolgendosi a tutti e tre i suoi sottoposti "NON DOBBIAMO FARE ALTRO CHE CATTURARE KEN ICHIJOUJI E IMPADRONIRCI DEL DARK SEED. IMMAGINO CHE PER TE SARA' UN GIOCO DA RAGAZZI, SKULLSATAMON!" Il Digimon ammantato concluse la frase indicando con un dito il gigantesco scheletro alato, che alzò di scatto la testa con aria soddisfatta.

"Non deluderò la sua fiducia, sommo Daemon." Replicò SkullSatamon con la sua voce gracchiante, mettendosi su un ginocchio. Daemon annuì, soddisfatto, poi si rivolse a MarineDevimon, che in quel momento si stava chiedendo, non senza un certo fastidio, quale compito gli sarebbe toccato.

"MARINEDEVIMON! TU ACCOMPAGNERAI SKULLSATAMON, E GLI FARAI DA SUPPORTO. NON PENSO CHE CE NE SARA' BISOGNO, MA PREFERISCO NON CORRERE RISCHI!" parlò Daemon, con un tono che non ammetteva repliche.

MarineDevimon si inchinò a sua volta, trattenendo un sospiro rassegnato. Fare semplicemente da spalla mentre uno dei suoi compagni si prendeva tutta la gloria non gli andava a genio, ma non osava contraddire il suo signore. "Come vuole lei, sommo Daemon…"

Daemon fece una breve risata gutturale. "PERFETTO. SE TUTTO ANDRA' COME PREVISTO, FINALMENTE OTTERRO' IL POTERE CHE MI PERMETTERA' DI VARCARE I CONFINI DIMENSIONALI E MI RENDERA' IL DOMINATORE DI TUTTI I MONDI…"

"Ehm… mi scusi, sommo Daemon…" LadyDevimon chiese la parola, chinando di nuovo la testa. Daemon si volse verso di lei e annuì per darle il permesso di parlare. "Per quanto riguarda il nostro informatore, immagino che la sua utilità si sia esaurita. Come ci comportiamo con lui?"

"PER IL MOMENTO, LO CONTATTEREMO PER INFORMARLO DELL'ESITO POSITIVO DELLA NOSTRA RICERCA." Rispose prontamente il Digimon ammantato "MANTERREMO LA NOSTRA PAROLA QUANDO SAREMO SICURI DELLA VERIDICITA' DELLE SUE INFORMAZIONI."

La donna annuì. "Capisco." Rispose, semplicemente.

Daemon si volse leggermente, come per tornare nella coltre di tenebre da cui era venuto. "MI OCCUPERO' PERSONALMENTE DI PARLARE CON IL NOSTRO INFORMATORE. VOI, INTANTO, PROSEGUITE CON I VOSTRI INCARICHI." Fece un ampio gesto con un braccio, facendo svolazzare alcuni lembi della sua tunica. "SKULLSATAMON! MARINEDEVIMON! VOI SAPETE QUAL E' IL VOSTRO COMPITO! TORNATE IN SUPERFICIE, TROVATE KEN ICHIJOUJI, E PORTATELO AL MIO COSPETTO! LADYDEVIMON, TU DOVRAI RACCOGLIERE QUANTE PIU' INFORMAZIONI POSSIBILI SU MEPHISTOMON, E RIFERIRLE DIRETTAMENTE A ME! NON VOGLIO CORRERE IL RISCHIO DI TROVARMI UNO SCOMODO CONCORRENTE PER LE MANI! E' TUTTO!"

"Sì, sommo Daemon!" risposero in coro i tre Digimon, osservando il loro signore scomparire nelle tenebre senza fare un suono, rapidamente come era venuto…

Gli scagnozzi di Daemon rimasero qualche secondo in silenzio, avvolti dalle tenebre che invadevano la sala così come i loro cuori. Si sentivano tutti sollevati, al pensiero che il loro signore era per il momento soddisfatto, ma qualcuno di loro aveva più motivi degli altri per esserlo.

"Beh, tanto spiacente, LadyDevimon!" fu SkullSatamon a parlare, giocherellando con il suo scettro "Sembra che il sommo Daemon abbia più fiducia in me che in te, visto che ha affidato a me un compito di così grande importanza!" Il gigantesco scheletro alato aveva volutamente posto enfasi sulla parola 'me'…

Irritata dall'arroganza del suo collega, LadyDevimon alzò le spalle e fece una risatina sarcastica. "Ha, ha. Chiacchiera di meno e muovi quelle quattro ossa, SkullSatamon. Ti ricordo che tu e MarineDevimon non l'avete ancora preso, il moccioso!"

"Certo, ma questa situazione potrebbe non durare a lungo…" ringhiò MarineDevimon "Quando torneremo con Ken Ichijouji, vedremo chi riderà…"

Detto ciò, lo scheletro e il mostro marino voltarono le spalle alla demone e scomparvero nel nulla, venendo inghiottiti dalle ombre senza un suono. LadyDevimon rimase a fissare il punto in cui erano svaniti per qualche secondo, stringendo gli occhi con fastidio. Poi, aprì il mantello e prese il volo con un fruscio sinistro.

"Hmph… farebbero meglio a non sottovalutare quei mocciosi… per ora non hanno un potere pari al nostro, ma da quanto ho potuto vedere, hanno un potenziale enorme… potrebbe non essere tanto facile come sembra…" mormorò LadyDevimon. Scosse lievemente la testa, e decise di concentrarsi sul compito che le era stato affidato: tenere d'occhio Mephistomon. La donna si concentrò, mentre uno stormo di pipistrelli cominciava a sciamare attorno al suo corpo, occultandola con le loro nere ali. Pochi istanti dopo, la nube di pipistrelli si disperse, e dove si trovava LadyDevimon, non c'era più nessuno…

La caccia era iniziata. Rimaneva solo da vedere chi fosse il cacciatore e chi la preda…

Odaiba, un pomeriggio di tempo incerto. Nonostante fosse estate, una coltre di nuvole bianche e grigie impediva ai raggi del sole di raggiungere la città, e un vento stranamente freddo spazzava le strade. L'atmosfera era insolitamente cupa e innaturalmente calma per una città come Tokyo, come se l'intera metropoli fosse in trepidante attesa di un disastro, che sarebbe giunto di lì a poco...

Tra le poche persone che si aggiravano per le strade, una avrebbe immediatamente attirato l'attenzione: un uomo allampanato e dall'aspetto leggermente inquietante, il cui volto pallido e ossuto, incorniciato da capelli neri lunghi fino alle spalle, era rivolto verso il marciapiede. Indossava un lungo impermeabile viola che ricopriva il suo corpo fin quasi alle caviglie, pantaloni neri, e pesanti scarpe da lavoro. Non era esattamente un abbigliamento estivo, benché la giornata non fosse caldissima, e gli sguardi interrogativi dei rari passanti erano tutti rivolti verso questa misteriosa figura.

Non che a Yukio Oikawa la cosa interessasse particolarmente. Non gli importava cosa gli altri pensassero di lui – potevano benissimo prenderlo per un pazzo, per lui non sarebbe cambiato nulla. In fondo, era abituato a non essere capito dalla gente; e l'unica persona che lui avesse mai potuto chiamare amico era scomparsa già da diversi anni. Ormai da molto tempo Oikawa sapeva che il suo posto non era tra gli ignoranti esseri umani che non sapevano vedere oltre la punta del loro naso, tronfi della loro presunta intelligenza. Ormai già da tempo, dai tempi dell'incidente della nebbia di Odaiba, sapeva che il suo destino era quello di vedere ciò che pochi privilegiati, nel corso della storia, avevano potuto vedere…

FLASHBACK

"Hai visto, Hiroki? Il Mondo Digitale… è qui, davanti a noi… se solo… tu potessi essere qui…"

In piedi vicino a uno dei canali che attraversavano Tokyo, davanti al quartiere di Odaiba ormai ripulito dalla nebbia, Yukio Oikawa rivolse gli occhi pieni di lacrime al cielo notturno, nel quale risplendeva quel misterioso continente. Tra le mani stringeva una foto incorniciata, che ritraeva un uomo più o meno della sua stessa età, con addosso un'uniforme da poliziotto. Stava cercando di tenere la foto rivolta verso il cielo, come a mostrare simbolicamente la maestosa apparizione alla persona nel ritratto.

La sua attenzione venne attratta da una grande colonna di luce iridata che, dipartendosi dalla città, salì lentamente verso il cielo, fino a collegare la Terra e il misterioso mondo. All'interno della colonna, stavano otto ragazzi e otto piccole creature, che in quel momento tornavano ad affrontare il compito per il quale erano stati scelti…

Tendendo una mano verso i bambini, Oikawa cominciò a implorarli, con quanto fiato aveva in corpo. "Aspettate! Vi prego, portatemi con voi! Fatemi vedere… il Mondo Digitale… Sono qui! Aspettatemi, vi prego! PORTATEMI CON VOI!"

Le sue disperate preghiere non potevano raggiungere i ragazzi, che proseguirono la loro salita… sempre più su… finchè non furono niente più che puntini nel cielo…

Singhiozzando, Oikawa cadde in ginocchio, ancora stringendo in una mano la foto del giovane poliziotto di nome Hiroki. Un'occasione unica, sfumata. Il momento che aveva atteso per tutta la vita si era rivelato niente più che un'illusione. Il suo sogno era destinato a rimanere tale. Lui non era un Digiprescelto. Il destino non aveva scelto lui. DigiWorld sarebbe rimasto sempre e soltanto un traguardo irraggiungibile, eternamente a pochi centimetri da lui.

"AH… COSI' TU VORRESTI RAGGIUNGERLI, UMANO..." risuonò improvvisamente una voce gelida nella mente di Oikawa. L'uomo si alzò di scatto, guardandosi intorno allarmato. "Chi… chi ha parlato? Dove sei?"

La voce sghignazzò brevemente, poi proseguì, ignorando le domande. "VORRESTI CONDIVIDERE LA LORO GIOIA… PRENDERE PARTE ALLO STRAORDINARIO VIAGGIO CHE QUEI RAGAZZI STANNO INTRAPRENDENDO… TUTTE COSE CHE SONO AL DI LA' DELLE TUE POSSIBILITA'… IL DESTINO NON E' STATO GENEROSO CON TE, PICCOLO UOMO… COSTRETTO A VIVERE IN UN MONDO CHE NON E' IL TUO, A VEDERE I TUOI SOGNI E LE TUE SPERANZE RIDICOLIZZATI DA QUEGLI STUPIDI…"

Tremando, Oikawa chiuse gli occhi, permettendo ad alcune lacrime di uscire. "Tu… come fai a sapere tante cose di me… chi sei?"

"SO MOLTE PIU' COSE DI TE DI QUANTO TU NON POSSA IMMAGINARE, PICCOLO UOMO…" proseguì la misteriosa entità, con tono condiscendente "E POSSO SENTIRE IL TUO DOLORE, LA TUA DISPERAZIONE E IL TUO TORMENTO PER NON POTER REALIZZARE IL TUO SOGNO DI BAMBINO… E POSSO ANCHE OFFRIRTI UNA VIA PER LIBERARTI DA TUTTO QUESTO, E PORTARTI NEL MONDO DIGITALE A CUI GIUSTAMENTE APPARTIENI… CI VORRA' TEMPO, QUESTO E' CERTO. FORSE ANNI. MA ALLA FINE, VEDRAI REALIZZATO LO SCOPO DELLA TUA VITA."

Qualsiasi desiderio di sapere chi o che cosa gli stesse parlando svanì dalla mente di Oikawa, alla prospettiva di poter finalmente vedere il Mondo Digitale. Che ci volessero pure anni, la cosa non gli importava. Un lieve sorriso si dipinse sul suo volto, mentre la sua mano allentava la presa sulla fotografia incorniciata. "Dici… sul serio? Potrò… vedere DigiWorld? Dimmelo, ti prego! Che cosa devo fare? Sono disposto a fare qualunque cosa!"

"ACCOGLIMI IN TE… RINUNCIA AL TUO SENSO MORALE…" proseguì l'essere, con chiara soddisfazione. La sua preda era esattamente dove lui la voleva. "ACCETTA DI DIVENTARE IL VASCELLO PER IL MIO SPIRITO… E AL MOMENTO DELLA VERITA', DIGIWORLD SARA' LA TUA RICOMPENSA, YUKIO OIKAWA…"

"Farò come vuoi tu!" rispose Oikawa con gioia "Entra pure in me! Fai pure di me il tuo strumento!"

Non appena Oikawa ebbe pronunciato queste parole, un'evanescente forma, fatta di nebbia color grigio piombo, entrò come un fantasma nel suo corpo. L'uomo trattenne il respiro e contrasse leggermente i muscoli del viso in una smorfia, mentre le sue pupille si tingevano di rosso acceso e una sensazione di gelo innaturale permeava le sue membra. Ma passò subito. Un istante dopo, Oikawa si rilassò, sentendosi pervaso da una nuova, misteriosa energia…

"ORA SIAMO UNA COSA SOLA, YUKIO OIKAWA." Concluse la voce.

L'uomo annuì, un largo sorriso dipinto sul volto smunto. "Sì… finalmente… vedrò DigiWorld…"

La presa di Oikawa sulla foto si allentò del tutto, e la cornice scivolò al suolo come un peso morto. Rimbalzò una volta sull'asfalto, poi atterrò con la foto rivolta verso l'alto. Mentre Oikawa si allontanava come in trance, non si accorse della foto dimenticata dietro di lui, né tantomeno della crepa sul vetro della cornice… una crepa che, quasi simbolicamente, attraversava il viso del suo amico scomparso…

FINE FLASHBACK

Tre anni erano passati da quel giorno. Tre anni durante i quali Oikawa non era stato guidato che dalla voce di quell'entità misteriosa, tre anni di lunghi, pazienti e accurati preparativi per il grande giorno in cui si sarebbe lasciato alle spalle il Mondo Reale. Eppure, ancora una volta, il destino sembrava avere intenzione di mettergli i bastoni tra le ruote… L'uomo strinse i denti, tirando fuori un mazzo di chiavi da una tasca del suo impermeabile ed entrando nel condominio dove si trovava il suo piccolo appartamento.

Giunto di fronte alla porta di casa, inserì la chiave più piccola nella serratura e la girò un paio di volte. La porta si aprì con un leggero scricchiolio, dando accesso ad un appartamento angusto, dall'aria mal tenuta e dall'arredamento spartano e pieno di polvere. Oikawa entrò, riprendendo le chiavi e chiudendo la porta dietro di sé, e si diresse al piccolo studio in cui teneva il suo computer. Era, per ragioni ben chiare al diretto interessato, l'unica zona della casa tenuta con una certa cura e perfettamente pulita…

Con un sospiro, Oikawa si sedette davanti al suo PC e lo avviò, attendendo che il setup si completasse e apparisse il desktop. I suoi grandi occhi neri, leggermente cerchiati da delle occhiaie, sembravano fissare il nulla, mentre appoggiava la testa sul palmo di una mano.

"Perché, maledizione?" pensò tra sé "Perché non riesco più a contattare Arukenimon e Mummymon? Loro erano… l'unica connessione che avevo con DigiWorld… e l'unica speranza che avevo prima di trovare, per puro caso, quel Digimon di nome Daemon…"

Oikawa ripercorse mentalmente il lungo, doloroso processo tramite il quale era riuscito, dopo mesi e mesi di notti insonni, a creare quei due Digimon artificiali a partire dal suo stesso DNA… era stata proprio la voce dell'entità che ormai era diventata la sua unica guida a indicargli il procedimento: dopo aver prelevato un frammento di DNA da uno dei propri capelli, Oikawa era riuscito a trasformarlo in veri e propri dati, a partire dai quali aveva dato vita ad Arukenimon e Mummymon, due Digimon il cui compito sarebbe stato quello di modificare i settagli di DigiWorld, in modo da consentirgli l'accesso. Il processo sarebbe stato lungo e difficile, certo, ma i risultati sarebbero stati assicurati. Eppure, diversi giorni prima, i contatti che teneva con le sue creature si erano interrotti misteriosamente. Il suo 'consigliere' gli aveva detto che faceva tutto parte del piano, ma Oikawa non poteva fare a meno di sentirsi preoccupato. Senza di loro, l'uomo avrebbe visto sfumare la sua unica occasione di realizzare il suo sogno, non fosse stato che per un imprevisto miracolo giunto provvidenzialmente in suo soccorso…

Alla sua casella di posta elettronica era arrivata una e-mail proveniente da un indirizzo sconosciuto: l'unica informazione che il mittente dava su sé stesso era il nome – Daemon. Chiaramente, si trattava di un Digimon… un Digimon che gli prometteva un mezzo per visitare DigiWorld in cambio di informazioni su dove trovare un oggetto chiamato Dark Seed. Oikawa era riuscito, sempre guidato dal suo 'consigliere spirituale', ad individuare la persona in cui tale oggetto risiedeva, e aveva comunicato tale informazione a quel Daemon, ma da allora non aveva ricevuto risposta. Cominciando a temere che tutti i suoi sforzi fossero stati inutili, e la cosa non faceva che acuire quella sensazione di vuoto che da tempo lo accompagnava nella vita.

"Io… io devo vedere DigiWorld… non posso rinunciare adesso, ora che sono a un passo dalla realizzazione del mio sogno…"

Tanto Oikawa era lontano dal rendersi conto di quali conseguenze devastanti le sue azioni stavano avendo, e avrebbero potuto avere, sul Mondo Digitale!

Finalmente, la schermata di avvio lasciò il posto al desktop, e Oikawa alzò gli occhi stanchi, osservando la barra degli strumenti in fondo allo schermo. Improvvisamente, il suo sguardo si accese di un lampo di vita: una segnalazione di e-mail! Un'icona lampeggiante a forma di busta aperta era apparsa nell'angolo in basso a destra, e Oikawa non perse tempo a cliccare due volte su di essa, trattenendo il respiro per l'eccitazione e sentendo il suo battito cardiaco accelerare. "Forse… forse è la volta buona…"

Le sue speranze non furono disattese: non appena la casella di posta elettronica si aprì, sullo schermo apparve una misteriosa finestra, contenente null'altro che uno sfondo nero come le tenebre. Riconoscendo la scena, e gli occhi luccicanti e privi di pupille che apparvero dall'oscurità, Oikawa sorrise tra sé, tremando leggermente per l'eccitazione. Pareva che finalmente fosse arrivato il momento della verità…

Nella finestra sullo schermo, la figura emerse completamente dalle tenebre: Daemon, vestito con la sua tunica rossa decorata, le ali spiegate dietro la schiena, si fece avanti, guardando in faccia l'uomo davanti allo schermo. Attese qualche secondo, fissando Oikawa con i suoi occhi gelidi e inumani, poi si schiarì la voce e iniziò a parlare.

"I MIEI OMAGGI, YUKIO OIKAWA." La voce rimbombante di Daemon risuonò nel piccolo studio "VENGO PER ANNUNCIARTI CHE LE INFORMAZIONI CHE CI HAI FORNITO POTREBBERO AVER DATO I LORO FRUTTI: KEN ICHIJOUJI, IL DIGIPRESCELTO CHE TU CI HAI INDICATO, E' NEL MONDO DIGITALE, E LA SUA CATTURA NON E' CHE QUESTIONE DI TEMPO."

Oikawa trattenne a stento un urlo di gioia, ma non riuscì a impedire alle sue labbra di sollevarsi ulteriormente, dando al suo sorriso un aspetto demenziale. "Bene… allora… quand'è che potrò andare a DigiWorld? Devi mantenere la tua promessa, ricordatelo!" La voce dell'uomo era chiaramente alterata dall'eccitazione.

Daemon alzò una mano, come per imporre il silenzio. "A TEMPO DEBITO. ICHIJOUJI NON E' ANCORA NELLE NOSTRE MANI, E PRIMA DI RICOMPENSARTI DEVO ESSERE SICURO CHE TU NON ABBIA MENTITO. SOLO QUANDO IL DARK SEED SARA' NELLE NOSTRE MANI, TU AVRAI LA TUA RICOMPENSA."

Oikawa strinse leggermente i denti, costringendosi alla calma. "D'accordo, Daemon…" mormorò, sentendo che la situazione cominciava a prendere una brutta piega "…ma non appena avrai il ragazzo e il tuo Dark Seed, esigo che tu mantenga l'impegno preso… è chiaro?"

"CRISTALLINO." Tuonò il demone "MA SE QUESTA VOLEVA ESSERE UNA MINACCIA, SAPPI CHE NON MI IMPRESSIONI. PER IL MOMENTO, ADDIO. MI AUGURO CHE QUANDO CI RIVEDREMO TU NON DEBBA PENTIRTI DELLE TUE AZIONI."

Rapidamente come era apparsa, la finestra di dialogo si chiuse, e Daemon scomparve dallo schermo. Oikawa tirò un sospiro di sollievo, poi un largo sorriso riapparve sul suo volto pallido: quando Daemon avesse ottenuto il Dark Seed, di qualunque cosa si trattasse, lui avrebbe finalmente visto DigiWorld! Dolci parole! Voleva urlarle! Finalmente, il Mondo Digitale era alla sua portata!

Una voce ben conosciuta, distintamente calma e dal tono altezzoso, interruppe i pensieri di Oikawa.

"ALLORA… TUTTO STA ANDANDO NEL MIGLIORE DEI MODI, MI PARE DI POTER DIRE!" esordì l'entità "NONOSTANTE QUALCHE INTOPPO IMPREVISTO, ALLA FINE REALIZZERAI IL TUO SOGNO! NON TI REDE FELICE L'IDEA?"

"Sembrerebbe di sì…" replicò telepaticamente Oikawa "Ma non posso fare a meno di preoccuparmi… come facciamo ad essere sicuri che quel Daemon mantenga la parola? Ho idea che ci tradirà non appena ne avrà la possibilità…"

L'entità rise tra sé. "HO PREVISTO ANCHE QUESTA EVENTUALITA'… SICURAMENTE DAEMON NON E' UN DIGIMON DI CUI CI SI POSSA FIDARE, MA HO GIA' PENSATO AD UN MODO DI COSTRINGERLO A GIOCARE SECONDO LE NOSTRE REGOLE… LASCIAMOGLI CREDERE DI AVERE LA SITUAZIONE SOTTO CONTROLLO. AL MOMENTO GIUSTO, SCOPRIREMO LE NOSTRE CARTE E LO TERREMO IN PUGNO!"

Oikawa spalancò leggermente gli occhi per la sorpresa, poi sogghignò a sua volta, divertito dalla situazione. "In altre parole, lo stiamo usando facendogli credere di essere lui a usare noi… mi piace questo gioco del gatto col topo! Comunque vada… alla fine vinceremo noi!"

"ESATTO." Rispose la voce misteriosa "E NON SARANNO QUEI MOCCIOSI CHE SI FANNO CHIAMARE DIGIPRESCELTI AD INTRALCIARE I NOSTRI PIANI!"

Appoggiandosi allo schienale della sua sedia, e spingendosi lontano dalla sua scrivania, Oikawa rivolse lo sguardo ad una finestra, alla città immersa nella cupa atmosfera di quella giornata incerta. Per la prima volta dopo tanto tempo, si sentiva veramente e completamente vivo. Rimase a contemplare i grigi edifici sui quali dava la finestra del suo studio, come a volersi fissare nella mente un ultimo ricordo di quel mondo a cui non sentiva di appartenere…

"Hiroki… se solo potessi condividere con te la mia gioia… sicuramente, da lassù, tu sei felice per me…"

Oikawa non sapeva quanto si sbagliava… Se avesse potuto sapere la verità, Hiroki non sarebbe certo stato orgoglioso di lui e delle sue azioni…

"PHANTOMON. PHANTOMON, MI RICEVI?"

Gli occhi senza pupille di Phantomon si aprirono, mentre il Digimon emergeva dal terreno del settore in cui si trovava. Era una creatura spettrale, abbastanza simile ad un Bakemon, ma con chiare differenze: la testa era avvolta in un cappuccio rosso decorato con un teschio sulla fronte, che lasciava visibili soltanto gli occhi. Tale cappuccio si estendeva dietro la schiena del Digimon fantasma, a mò di mantello, e il suo interno era decorato con strani simboli mistici. Il tessuto era fissato al collo della creatura da una sorta di fermaglio a forma di occhio. In una mano, il Digimon teneva una lunga falce dalla lama dorata, con il manico decorato da un teschio di metallo all'estremità opposta. Per finire, una catena, terminante in una piccola sfera d'acciaio, era attaccata al manico della falce. Phantomon rispose all'appello telepatico del suo padrone.

"Io sono pronto, mio signore. Quali sono gli ordini?"

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Phantomon

Tipo: Fantasma

Attributo: Virus

Livello: Ultimate

Attacchi: Shadow Scythe

Forma evoluta di Bakemon, questo Digimon fantasma comanda spesso piccoli gruppi di esemplari della sua versione pre-evoluta. La sua falce è così affilata da poter tagliare gli oggetti col solo spostamento d'aria! In passato, un Phantomon è stato servitore diretto di Myotismon.

"E' IL MOMENTO DI AGIRE. KEN ICHIJOUJI E I SUOI COMPAGNI SI TROVANO NEL MONDO DIGITALE. TU SEGUI ICHIJOUJI, MANTENENDOTI A DEBITA DISTANZA." Lo istruì la misteriosa creatura "QUANDO DAEMON FARA' LA SUA MOSSA, E LA FARA' SENZA DUBBIO, TU DOVRAI COLPIRE. SAI GIA' COME COMPORTARTI."

Phantomon abbassò lievemente la testa, come ad inchinarsi. "Sì, mio signore, lo so già. Non tradirò la sua fiducia." Poi, il Digimon fantasma sprofondò nuovamente nel terreno, iniziando a muoversi attraverso esso grazie al suo corpo incoerente. Dopo tanto tempo passato a nascondersi e ad osservare gli eventi, era giunto finalmente il momento di attivare un piano che aveva iniziato a mettere radici tre anni prima…

Certo, non era un piano privo di rischi… ma il Digimon fantasma sapeva giocare le sue carte… e Daemon se ne sarebbe accorto a sue spese…

Nel settore dove si era da poco conclusa la battaglia con SkullBaluchimon, i Digiprescelti erano tutti riuniti attorno al computer portatile di Koushiro, sulla cui schermata era inaspettatamente apparsa una vecchia conoscenza del primo gruppo: si trattava di Gennai, un misterioso personaggio che aveva fatto loro da guida durante il loro viaggio, informandoli sulla loro missione, sui Digimon, sulle Crest… e su tutto quello che avevano bisogno di sapere per proseguire nel loro cammino. Ora, proprio nel momento in cui ne avevano più bisogno, era riapparso… anche se con un aspetto diverso da quello che ricordavano! Mentre prima sembrava un arzillo vecchietto, ora aveva l'aspetto di un giovane adulto, con corti capelli castani e un vestito bianco con cappuccio. (Nota dell'autore: e diciamoci la verità, Gennai non assomiglia ad un Jedi, vestito in quel modo?)

"Gennai? Gennai… sei proprio tu?"

La guida del Mondo Digitale annuì lentamente, senza perdere il suo tono gioviale. "Sì, Taichi Yagami. Sono proprio io. Spero che il mio nuovo look non vi dispiaccia…" La battuta strappò un sorriso alla maggior parte dei ragazzi. "E' un grande piacere rivedervi… e vedo che ci sono anche i nuovi arrivati con voi!"

"Presente!" esclamò Daisuke con orgoglio, alzandosi in piedi e sollevando un braccio come un soldato che risponde a una chiamata di un superiore.

"Presente!" fece eco Chibomon, facendo un saluto militare con una delle sue lunghe orecchie. Diversi dei loro amici li fissarono, facendosi scendere un gocciolone di sudore dalla testa.

"Ma perché non può fare a meno di fare il buffone ogni volta?" mormorò Miyako, sbattendosi una mano sulla fronte e scuotendo la testa. Al suo fianco, Hawkmon alzò le ali come per fare spallucce.

Comunque, Gennai, non sembrava essere per niente contrariato dall'entusiasmo di Daisuke, anzi sembrava approvarlo. "Noto con piacere che la buona volontà non ti manca, giovane Daisuke. E quelli accanto a te… dovrebbero essere Miyako e il piccolo Iori, con Hawkmon e Armadillomon."

"Oh… ehm… sì, siamo noi!" replicò la ragazza con gli occhiali "Piacere di conoscerla, Gennai-san!"

"Molto onorato, Gennai-san." Salutò Iori, inchinandosi. Gennai annuì, poi volse lo sguardo verso Ken. "Vedo che ti sei integrato nella squadra, Ken Ichijouji, e hai già dato ampia prova di te stesso. I tuoi sentimenti ti fanno onore, ragazzo mio."

"La ringrazio…" rispose Ken, tenendo lo sguardo un po' basso, ma rinfrancato da quelle parole incoraggianti.

Infine, Gennai si rivolse a Michael e Betamon. "Hmm… non credo di averti mai visto, ragazzo, ma in ogni caso sei un Digiprescelto anche tu. E sei quindi il benvenuto a DigiWorld."

Il ragazzo americano annuì. "Grazie, signor Gennai… e ne approfitterei per presentarmi. Mi chiamo Michael McComak, e vengo da New York. Sono venuto qui per accompagnare la mia amica," indicò Mimi con un cenno "e per dare una mano nella lotta contro questo Mephistomon. Lui è il mio Digimon." Volse infine lo sguardo verso Betamon, che annuì.

"Io sono Betamon!" si presentò il Digimon dall'aspetto di girino "Sono il partner di Michael, e sarò lieto di fornire il mio contributo!"

"Ottimo." Replicò Gennai "Comunque, vedo che avete già avuto a che fare con il demone che si fa chiamare Mephistomon… Credetemi, non avrei mai immaginato che una cosa del genere si sarebbe verificata…"

"Già… neanche noi ci aspettavamo di trovarci davanti Apocalymon, in una nuova forma, e assetato di vendetta…" mormorò Taichi, scuotendo la testa.

"Ad ogni modo, ragazzi, finchè vi trovate all'aperto non siete al sicuro." Proseguì la guida del Mondo Digitale "Mephistomon può individuarvi in qualsiasi momento e attaccare di nuovo, con forze ancora maggiori. Al momento, mentre stiamo parlando, ha già inviato una nutrita schiera dei suoi Digimon artificiali per individuare e distruggere voi e tutti i Digiprescelti che in questo momento si trovano a DigiWorld."

"Giusto, ce n'eravamo dimenticati!" esclamò Jyou "Altri Digiprescelti hanno contribuito all'opera di ricostruzione del Mondo Digitale, e alcuni di loro si troveranno bloccati qui, come noi!"

"E' così." Rispose solennemente Gennai. "Mephistomon considera anche questi delle possibili minacce, e vuole essere sicuro che nessuno possa ostacolarlo di nuovo."

"Quel verme!" esclamò Gomamon con indignazione "Ha proprio deciso di fare piazza pulita di noi!"

"E non si fermerà finchè non avrà raggiunto questo scopo, temo…" mormorò Gabumon, volgendo lo sguardo verso il terreno. Yamato mise una mano sulla testa del suo amico digitale per confortarlo. Tutt'attorno, molti degli altri Digimon e Digiprescelti avevano la stessa espressione preoccupata, e la cosa non sfuggì agli eternamente ottimisti Daisuke e Chibomon.

"Su, ragazzi! Cosa sono quei musi lunghi?" esclamò il piccolo Digimon azzurro "Avete visto di cosa siamo capaci io e Wormmon quando ci uniamo!"

"Appunto!" fece eco Daisuke "Vedrete che non permetteremo a quel caprone di distruggere i nostri mondi! Paildramon lo rispedirà nell'inferno da dove è venuto prima che possa iniziare ad elaborare un nuovo piano!"

Gennai sorrise bonariamente, scuotendo la testa. "Mi dispiace spegnere il tuo entusiasmo, giovane Daisuke, ma Paildramon, per quanto forte, potrebbe non essere sufficiente a far fronte alla situazione attuale."

Daisuke perse l'equilibrio per un attimo. "Cosa… come sarebbe a dire?"

"Purtroppo, il problema non è solo Mephistomon." Riprese Gennai "Vedete, temo che ci sia qualcun altro dietro la sua apparizione. Non ho idea di chi possa essere, ma è stata la sua influenza, forse involontaria, a permettere allo spirito di Apocalymon di varcare il confine tra la Dark Area e il Mondo Digitale vero e proprio. Ma… forse sarebbe meglio se vi parlassi di queste cose in un luogo più sicuro…". A queste parole, Gennai indicò lo stesso schermo televisivo, seminascosto dietro il fogliame, che Hikari aveva cercato di usare per tornare nel Mondo Reale.

Tutti i Digiprescelti sbatterono gli occhi. "Ehm… purtroppo, Gennai-san, quel Mephistomon ha pensato bene di inviare un virus ai nostri Digivice… e ora non abbiamo più la possibilità di utilizzare i Digiport…" spiegò Miyako.

"Non è proprio così, Miyako…" rispose Gennai "Il virus inviatovi da Mephistomon ha negato soltanto la vostra possibilità di aprire Digiport dal Mondo Digitale a quello Reale e viceversa. Ma dovreste ancora essere in grado di sfruttare i Digiport che portano da un settore all'altro del Mondo Digitale, come hanno fatto i vostri Digimon in questi ultimi giorni. Settate i vostri D-3 sulle coordinate che vi sto per inviare, e quel Digiport vi trasporterà in un luogo in cui Mephistomon non potrà rintracciarvi. Lì avrete la possibilità di riposarvi e organizzare una nuova strategia. Inoltre… beh, non vorrei rovinarvi la sorpresa!"

"Cosa faremmo senza di te, Gennai!" esclamò Mimi.

"E va bene." Concluse Ken, tirando fuori il suo D-3 e osservando con attenzione lo schermo del portatile di Koushiro. Una sequenza di numeri e lettere cominciò a scorrere sul fondo dello schermo, e l'ex-Imperatore li lesse attentamente prima di premere in sequenza i pulsanti del suo Digivice. Una volta completata l'operazione, si rivolse a Gennai e annuì. "Grazie, Gennai-san… faremo come ci hai detto."

"Bene. Vi aspetto." Concluse il giovane, prima che la sua immagine sbiadisse e la sua finestra sparisse dallo schermo del portatile di Koushiro. I Digiprescelti erano tutti piuttosto sorpresi dell'ultima frase.

"Ha detto che ci aspetta? Cosa voleva dire?" si chiese Takeru.

"Beh, se non altro, ora abbiamo idea di cosa fare e dove andare!" commentò Patamon, cercando di tenere alto il morale.

Ken annuì, prendendo in braccio Leafmon e mettendosi di fronte allo schermo televisivo. Dietro di lui, i Digiprescelti e i loro partner raccolsero tutto ciò che avevano portato con sé. Quando fu sicuro che tutti fossero pronti, l'ex-Imperatore puntò il suo D-3 appositamente riprogrammato verso il televisore, e attivò il portale: "DIGIPORT OPEN!"

Con grande sollievo dei ragazzi, il portale si aprì, e la luce bianca a cui i ragazzi erano abituati li risucchiò all'interno del vortice dimensionale.

"CHE COSA? Non è possibile!"

Il ruggito indignato di Mephistomon riecheggiò nei desolati corridoi della sua tana. Nella sala di controllo della ex-base dell'Imperatore, Arukenimon e Mummymon, che in quel momento erano entrambi in forma mostruosa, strinsero i denti, spaventati dal tono furioso del loro signore e padrone. In quel momento, il demone dall'aspetto caprino stava monitorando la posizione dei Digiprescelti sul suo maxischermo, e aveva appena visto numerosi puntini luminosi scomparire dalla mappa… il che voleva dire che i Digiprescelti corrispondenti avevano lasciato DigiWorld! Cosa impossibile! Era sicuro che il suo virus avesse funzionato alla perfezione!

"Che succede, mio signore? Qualche problema?" chiese Mummymon, volgendo lo sguardo verso lo schermo. Trasalì quando vide quanti segnali erano scomparsi nel nulla "Ah! Ma come hanno fatto, quei mocciosi?"

"Non posso crederci…" mormorò Arukenimon "Non posso assolutamente crederci…"

Mephistomon grugnì, facendosi uscire due nuvolette di vapore pestilenziale dalle narici "Eppure è successo, Arukenimon! Non so come, ma i Digiprescelti sono riusciti a trovare un modo di eludere il mio programma di rintracciamento! Quei mocciosi riescono sempre a tirare fuori qualche asso dalle loro maniche! Maledizione!"

Arukenimon e Mummymon indietreggiarono di un passo quando l'infuriata reincarnazione di Apocalymon sbattè il pugno su una tastiera, mandandola in frantumi e facendo volare in aria una pioggia di scintille elettriche che illuminarono brevemente e in confuso le sue fattezze bestiali. I due Digimon non avevano mai visto il loro signore così alterato, e ora si stavano rendendo conto di quanto riuscisse ad essere spaventoso.

"Ehm… mio signore, se permette… vorrei dirle che arrabbiarsi così non le fa bene…" consigliò Mummymon "E poi, in fondo, non li abbiamo persi tutti… ce ne sono ancora tre sullo schermo, possiamo togliere di mezzo quelli…" Il Digimon dall'aspetto di mummia puntò un indice artigliato verso lo schermo, mostrando i tre puntini luminosi che si spostavano lentamente sulla mappa.

"Mummymon, per una volta hai detto una cosa intelligente!" ammise Mephistomon, ora un po' più calmo. "Quegli ultimi tre Digiprescelti devono essere tolti di mezzo una volta per tutte, prima che anch'essi facciano perdere le loro tracce! Provvedete immediatamente!"

"Sì, mio signore!" replicò prontamente la donna-ragno "Uno dei nostri squadroni di Fugamon dovrebbe essere già in quella zona…" indicò il puntino luminoso posizionato più in alto "…e per quanto riguarda l'altro, manderò immediatamente Sabirdramon ad occuparsi del problema! All'ultimo penserà Grizzmon!"

"Bene. Mi auguro che facciate un lavoro come si deve." Concluse Mephistomon. I suoi due servi fecero un inchino e svanirono nel nulla, mentre il demone ritornava ai suoi pensieri. La sicurezza nell'infallibilità del suo piano aveva subito un duro colpo.

"Quei marmocchi sono imprevedibili… riescono sempre a trovare un modo per cavarsela, anche nella situazione più disperata, e sicuramente i loro Digimon continueranno ad evolvere. Certo, per il momento non sono alla mia altezza, ma è meglio estirpare subito queste erbacce. Sarebbe un problema serio se il vecchio gruppo ritrovasse le Crest, o se saltassero fuori altre digievoluzioni DNA prima che io abbia accumulato abbastanza dati…" mormorò il Digimon malvagio, guardandosi gli artigli della mano destra e facendo danzare delle scintille di energia rossa sulle loro punte affilate. Scuotendo la testa, Mephistomon chiuse la mappa con la pressione di un pulsante, e cominciò a digitare varie stringhe di comandi sul gigantesco terminale, facendo apparire sullo schermo quelli che sembravano essere le schede di un nuovo progetto. Vari reticolati computerizzati apparirono sullo sfondo nero, e su di essi si materializzò la figura di un nuovo Digimon, affiancata da statistiche e grafi che probabilmente avevano lo scopo di quantificare le caratteristiche della creatura. Il Digimon sullo schermo non era sufficientemente dettagliato da essere riconoscibile, ma la sua forma sarebbe stata molto familiare a tutti i componenti del primo gruppo di bambini prescelti…

"Non posso rischiare… meglio dare subito inizio… al progetto BlackWarGreymon…"

"E… e adesso dove ci troviamo?"

Questa fu la prima domanda che Daisuke fece, una volta che il gruppetto ebbe finito di varcare il portale e che la luce abbagliante si fu affievolita abbastanza da permettere una visione normale. Gli altri membri del gruppetto sbatterono gli occhi e si guardarono attorno, ponendosi la stessa domanda. Il gruppo di Digimon e ragazzi prescelti era riapparso in una sala circolare molto ampia, con i muri bianchi e beige completamente spogli di qualsiasi decorazione, escluse le finestre a forma di oblò. Fuori da esse si vedeva uno spettacolare panorama sottomarino, con pesci colorati e variopinti coralli, separato dai ragazzi da spessi vetri circolari. Una porta dalla forma rettangolare e dall'aspetto futuristico si trovava sulla parete al lato opposto della stanza.

Takeru scosse la testa, non ricordandosi di aver mai visto una cosa del genere nel suo primo viaggio a DigiWorld. "Mi dispiace, Daisuke… vorrei risponderti, ma anch'io vedo questo posto per la prima volta… forse, qualcuno dei nostri Digimon…"

"No, mi dispiace, Takeru…" rispose Patamon "Non ricordo di aver mai visto un posto simile in tutto il tempo in cui sono stato a DigiWorld… qualcun altro, ha qualche idea?"

"No, Patamon. Mai visto un posto simile…" replicò Gatomon, scuotendo la testa "E ho pure girato DigiWorld in lungo e in largo…"

"Neanch'io ricordo un posto del genere…" rispose Gabumon "Però, ho come una strana sensazione…"

"Anche tu, Gabumon?" chiese un perplesso Agumon "Anch'io sento… come dire, qualcosa di familiare in questo posto…"

Il partner del Digiprescelto del Coraggio si interruppe quando la porta che si trovava all'altro lato della stanza si aprì con un lieve sibilo, rientrando lateralmente nel muro. Da dietro la porta apparve la figura di Gennai, con addosso il suo saio bianco. Il vecchio amico dei Digiprescelti entrò nella sala e si inchinò, sorridendo gentilmente ai ragazzi e ai loro partner. "Salve, ragazzi. Benvenuti nella mia umile dimora, e spero sia di vostro gradimento."

"Dimora?" esclamò Yamato "Questa è… la tua casa, Gennai-san?"

"Sì, Yamato." Rispose Gennai, rimettendosi in piedi "E' la mia casa, ed è anche l'unico luogo di mia conoscenza dove Mephistomon non sia in grado di individuarvi. Ho pensato che sarebbe stata una buona 'base operativa', almeno finchè non riusciremo ad eliminare quel virus dai vostri Digivice. Spero che la troviate accogliente."

"E' stato fin troppo gentile, Gennai-san…" rispose Iori con il suo tono formale.

Gennai alzò le mani, come per dire che non meritava tutti quei ringraziamenti. "Beh, era un mio dovere… e ora, se vi fa piacere… ci sarebbero alcune vostre vecchie conoscenze che desidererebbero tanto rivedervi. Volete venire?"

Ragazzi e Digimon rimasero tutti piacevolmente sorpresi alla menzione delle 'vecchie conoscenze'. Molti di loro si stavano già facendo un'idea di chi poteva essere…

"Beh, allora cosa stiamo aspettando?" esclamò con entusiasmo Taichi qualche istante dopo. "Se davvero ci sono degli amici che ci stanno aspettando, non sarebbe carino prolungare la loro attesa, dico bene, ragazzi?" Il ragazzo dagli scompigliati capelli castani si volse verso Sora e Yamato, che annuirono con decisione. Intorno, tutti i Digiprescelti si stavano dicendo d'accordo con Taichi.

"Bene, direi che siamo tutti d'accordo!" commentò Daisuke "Ti veniamo dietro, Gennai! Siamo curiosi di conoscere gli amici dei nostri 'sempai'!"

Gennai sorrise gentilmente, indicando il corridoio dietro la porta con un cenno della testa. "Seguitemi, vi porto da loro!"

Uno alla volta, i Digiprescelti e i loro piccoli amici digitali seguirono la loro guida nel corridoio, guardandosi attorno meravigliati. Il corridoio era molto lungo e relativamente angusto, paragonato all'ampia sala nella quale si erano ritrovati uscendo dal Digiport, ed era illuminato da delle lampade alogene la cui luce soffusa creava degli strani giochi d'ombra sulle pareti.

"Wow… non immaginavo che Gennai vivesse in una casa del genere…" commentò Koushiro, con il laptop sottobraccio, e Tentomon che gli svolazzava a fianco, a qualche centimetro dalla spalla. Il buffo insetto sembrava altrettanto stupito, anche se il suo volto non era espressivo come quello di altri Digimon…

"Ecco cos'era quella sensazione di qualcosa di familiare che sentivo…" disse Tentomon con la sua voce nasale "Dovevo aspettarmelo…"

"Siamo arrivati, ragazzi." Disse improvvisamente Gennai, facendo cenno al gruppo di fermarsi davanti ad un'altra porta simile a quella precedente. La guida del Mondo Digitale si mise davanti alla porta, che si aprì con un leggero rumore di scorrimento, dando accesso ad un'altra sala, di dimensioni ancora maggiori della precedente, dalle pareti altrettanto spoglie, ma fornita di tavoli, sedie, e altri mobili per le utilità di ogni giorno.

Uno alla volta, i Digiprescelti entrarono… e un tuffo al cuore li prese non appena videro chi c'era ad aspettarli nella sala: numerosi Digimon che i ragazzi del gruppo originale avevano incontrato nel loro viaggio erano riuniti lì, in quella stanza, come un nostalgico comitato di bentornato! Con crescente emozione, Taichi e gli altri scrutarono la stanza riconoscendo vari loro amici: Centarumon, Andromon, Meramon, i Geckomon, Ogremon… Mimi e Jyou sentirono delle lacrime accumularsi negli occhi quando riconobbero la nobile, possente figura di Leomon, che loro stessi avevano visto morire davanti ai loro occhi… molti dei loro amici Digimon erano là, pronti ad offrire di nuovo il loro supporto e la loro amicizia!

"Allora è vero, sono tornati!" esclamò Centarumon, con tono speranzoso.

"Finalmente! Una buona notizia dopo tanto tempo!" proseguì Meramon.

"Bentornati!"

"Siamo felici di rivedervi!"

"Contate sul nostro aiuto!" Questi, o su queste linee, furono i commenti dei numerosi Digimon presenti. Notando le espressioni stupefatte sui volti dei ragazzi, Gennai ridacchiò tra sé, e rispose alla loro domanda prima ancora che la ponessero: "Ho radunato gran parte dei Digimon che vi hanno aiutato durante il vostro primo viaggio. Tutti hanno accettato di darvi una mano a riportare la pace a DigiWorld! Allora, vi è piaciuta la sorpresa?"

"E' fantastico!" esclamò Taichi, quasi ridendo dalla gioia, correndo verso i suoi vecchi amici digitali assieme ai suoi compagni "Ragazzi, non sapete quanto sia bello rivedervi!"

Tutti i Digiprescelti e Digimon del vecchio gruppo, pieni di gioia, si precipitarono a salutare ed abbracciare gli amici che avevano conosciuto nel loro primo, indimenticabile viaggio. Anche Yamato e Koushiro, i più digiuni da esternazioni di emozione, avevano deciso di fare un'eccezione alla regola, e si erano aggregati con entusiasmo ai festeggiamenti. Mimi, piangendo dalla gioia, corse verso Leomon e lo abbracciò stretto, con discreto sbalordimento del Digimon leonino.

"LEOMOOOOON!" urlò a squarciagola la Digiprescelta della Sincerità, mentre tutti attorno a lei ridevano e festeggiavano. "Temevo… sniff… che non ti avrei… mai più… sigh… rivisto…"

"Anch'io sono felice di rivederti, Mimi." Rispose Leomon, sorridendo bonariamente. Era proprio la Mimi che lui ricordava, quella ragazza che dietro l'apparente superficialità e vanità nascondeva un cuore immenso e una grande sensibilità. "Mi fa piacere che tu stia bene, anche se avrei preferito incontrarti di nuovo in circostanze più favorevoli."

"Intanto, siamo felici che tu sia di nuovo tra noi! Bentornato, Leomon!" esclamò Jyou con aria entusiasta, raggiungendo la sua amica.

Mimi rialzò la testa, asciugandosi le lacrime con il dorso della mano. Stava per parlare, quando si sentì chiamare da delle voci familiari, dal curioso accento e dalla buffa erre moscia.

"Prrrrincipessa Mimi!" la chiamò un Geckomon "E' un onore averrrrrla nuovamente trrrrra noi!"

"Principessa Mimi! Bentornata!" fecero eco gli altri Geckomon e gli Otamamon presenti

"Geckomon! Otamamon!" esclamò Mimi, chinandosi per accarezzare le buffe creature "Anch'io sono felice di rivedervi!" Si accorse in quel momento di Michael, che le si era avvicinato con aria interrogativa.

"Principessa Mimi?" chiese il Digiprescelto americano, sgranando gli occhi. Mimi rispose mettendosi una mano dietro la nuca e ridendo nervosamente.

"Ehm… hehehee… E' una storia un po' lunga, Michael… ti racconterò…"

"Wow, certo che ne hanno di vecchi amici, i nostri 'sempai'…" commentò Miyako, sgranando gli occhi alla vista della nutrita schiera di Digimon. Daisuke, Chibomon, Iori, Armadillomon, Ken e Leafmon sembravano altrettanto sorpresi.

"Viaggiando per il Mondo Digitale, sicuramente hanno avuto modo di fare molte conoscenze…" spiegò Hawkmon, senza fare una piega.

"E questi sono… i nuovi Digiprescelti, immagino." Disse Leomon, volgendo lo sguardo verso il gruppetto di Daisuke. Quasi tutti i Digimon interruppero i convenevoli che si stavano scambiando con il gruppo originale, e si volsero verso i nuovi arrivati, osservandoli attentamente.

"Mi ricordo di uno di loro. Ci siamo incontrati nella mia città, quando ero ancora sotto il controllo dei Dark Rings." Esclamò la voce atona di Andromon, che stava guardando Daisuke.

"Molti di noi hanno già sentito parlare di loro…" proseguì Centarumon "Finalmente li incontriamo di persona…"

"Però, non sapevamo di essere già così conosciuti a DigiWorld…" rispose Daisuke "A quanto pare, la nostra fama ci precede…"

"Hey, e queste chi sarebbero, le nuove reclute?" chiese Ogremon con la sua voce roca, raggiungendo il suo rivale e il gruppetto di ragazzi e Digimon che gli stavano attorno.

Daisuke rimase un po' spiazzato dall'appellativo che Ogremon aveva affibbiato loro. "Reclute? Come sarebbe?"

"Più o meno." Leomon rispose alla domanda di Ogremon, indicando i nuovi bambini prescelti con un gesto del braccio. "Ti presento i nuovi Digiprescelti."

Dopo un attimo di sbalordimento, Daisuke si fece avanti, con Chibomon in braccio, e sprizzando il suo solito entusiasmo. "Piacere, Daisuke Motomiya, e lui è Chibomon! Spero che andremo d'accordo!"

"Io sono Miyako Inoue." Si presentò la ragazza con gli occhiali "Piacere, signor Leomon, signor Ogremon!"

"E io sono Hawkmon, il suo partner!" esclamò il Digimon aquilotto "Molto onorato di fare la vostra conoscenza!"

Ogremon sbattè gli occhi. "Accidenti, come sei formale…"

Hawkmon sorrise. "Lo prenderò come un complimento!"

Iori si fece avanti, facendo un profondo inchino. "E' un onore conoscervi anche per me. Il mio nome è Iori Hida."

"E io sono Armadillomon!" fece eco il piccolo Digimon corazzato, alzando una zampina in aria "Come va?"

Per ultimo, si fece avanti Ken. "Il mio nome è Ken. Ken Ichijouji. Lui è il mio Digimon, Leafmon."

Sentendo il nome del Digprescelto della Bontà, Ogremon si mise a rimuginare per qualche secondo. "Ichijouji… Ken Ichijouji… mi sembrava di aver già sentito questo… ah, ma certo, quel ragazzino che si faceva chiamare 'Imperatore Digimon' e ha sparso tutte quelle torri nere per tutto DigiWorld…"

"Ogremon!" lo ammonì severamente Leomon, per poi rivolgersi a Ken. "Chiedo scusa a nome suo. A volte manca di tatto."

"Hey, ho solo detto la verità." Protestò il Digimon orco, alzando le spalle. Ken sospirò, scuotendo la testa. "Purtroppo, non ha torto. Se DigiWold si trova nella situazione in cui è adesso, la colpa è soprattutto mia. Però adesso voglio dare una mano, e rimediare a tutti i danni che ho fatto."

"Beh, questi sentimenti ti fanno onore. Ma voglio vedere se avrai abbastanza risolutezza da mantenere il tuo impegno." Si intromise una vocina acuta, proveniente dalle spalle di Leomon e Ogremon, e un familiare Digimon alato rosa, con una lancia più grande di lui in una mano, svolazzò davanti al naso dei nuovi Digiprescelti.

"Piximon! Che bello, sei tornato anche tu!" esclamò Hikari, felice di rivedere il piccolo folletto che si era sacrificato per salvarli dai Dark Masters. Miyako rivolse uno sguardo interrogativo a Koushiro, che indovinò immediatamente la domanda.

"Piximon è stato uno dei nostri più grandi amici, durante il nostro primo viaggio." Rispose il piccolo genio "Siamo rimasti per un po' di tempo presso di lui, ed è stato per noi un ottimo maestro!"

"Maestro?" chiese Daisuke "E dire che sembra così piccolo e innocuo…"

SDENG!

"AHIOOO!" esclamò Daisuke massaggiandosi la testa, sulla quale era apparso un grosso bernoccolo, grazie al colpo che Piximon gli aveva dato con il manico della sua lancia. "Ma che ho detto di male?"

"Non alzare troppo la cresta, tu!" gli rispose Piximon con il suo solito tono allegro "Le dimensioni non contano, quando si tratta di trasmettere saggezza ed esperienza! E mi pare che voi novellini ne abbiate ancora molto bisogno, sì sì sì!"

Miyako strinse gli occhi e storse il naso, irritata dall'epiteto che Piximon aveva loro affibbiato. "Novellini? Come sarebbe a dire? Nel caso tu ti sia perso qualche puntata, ti ricordo che abbiamo sconfitto Chimeramon e ottenuto la nostra prima digievoluzione DNA!"

Piximon annuì. "Sì, questo vi dà qualche punto, ragazzi miei, ma non è ancora niente rispetto a quello che i vostri predecessori hanno fatto in passato. Ho come l'impressione che vi stiate adagiando un po' troppo sugli allori: dovrete fare molto di più per tenere testa alla minaccia che incombe sul Mondo Digitale!"

"A questo proposito…" riprese Iori, ripensando alla discussione con Gennai di poco prima "Cosa significherebbe che Mephistomon potrebbe non essere solo? Che potrebbe esserci qualcun altro dietro alla sua apparizione a DigiWorld?"

"E' vero…" replicò Sora, richiamata alla realtà "Poco fa, Gennai, ci hai detto che qualcuno potrebbe aver fatto sì che lo spirito di Apocalymon potesse varcare il confine tra Dark Area e Mondo Digitale vero e proprio… di chi stiamo parlando, esattamente?"

La guida del Mondo Digitale sospirò, preparandosi a dare ai Digiprescelti le brutte notizie. "In realtà, sarebbe una storia un po' lunga, ragazzi… comunque cercherò di essere più breve possibile: lo spirito di Apocalymon, se non vado errato, è riuscito a ritornare nel Mondo Digitale tramite quel varco di cui Ken ha parlato, vero?"

"Sì, è così, Gennai-san." Replicò il Digiprescelto della Bontà "E ha raggiunto questo scopo utilizzando i dati di Devimon, che io cercavo di integrare nella composizione di Chimeramon."

Gennai annuì cupamente, cercando di evitare discorsi che potessero risvegliare tristi ricordi in Ken. "Va bene… comunque, il problema è appunto questo varco. In condizioni normali, la Dark Area e DigiWorld sono separati da un firewall impenetrabile, il che è comprensibile, se pensiamo alla natura dei Digimon che vengono relegati in quella zona oscura: Devimon, Etemon, Myotismon, Piedmon, e molti altri come loro… "

"Un firewall?" chiese Taichi sottovoce a Koushiro.

"Un programma anti-intrusioni, che viene utilizzato per evitare attacchi di hackers e pirati informatici vari…" spiegò l'esperto di computer del gruppo.

"Infatti." Assentì Gennai "Sfortunatamente, ho avuto modo di constatare che di recente tale firewall si è indebolito, e in esso si sono formati dei varchi che hanno messo direttamente in comunicazione Dark Area e Mondo Digitale. Chiaramente, è tramite uno di questi varchi che lo spirito di Apocalymon è riuscito a tornare."

"Brutta situazione…" mormorò Yamato. "Ma questi varchi… non credo si siano formati da soli, giusto?"

La guida del Mondo Digitale annuì. "Esattamente, Yamato. E lo spirito di Apocalymon, privato di un corpo, non era certo in grado di danneggiare il firewall fino a questo punto. Quindi, non resta che pensare che qualcun altro lo abbia indebolito dall'esterno. Non so come questo sia possibile, ma è una realtà. Qualche agente esterno sta cercando di modificare i settaggi del Mondo Digitale."

"Ma è pazzesco!" esclamò Takeru "In altre parole, qualcuno sta 'riprogrammando' DigiWorld?"

"Se ci pensi, Takeru-kun, la cosa non è affatto assurda." Disse Ken, seriamente "Dopo tutto, questo mondo è composto di dati, e chiunque possieda le necessarie conoscenze di programmazione può modificare i costrutti informatici a proprio piacimento. Qualcuno ha fatto esattamente così, indebolendo il firewall tra la Dark Area e DigiWorld, e permettendo ad Apocalymon di liberarsi."

"Ma la domanda che mi pongo è: chi potrebbe avere interesse a fare una cosa del genere?" chiese Daisuke "Voglio dire, Apocalymon è un Digimon il cui unico scopo è la distruzione totale, giusto? Perché qualcuno dovrebbe farlo uscire da dove si trova? Che guadagno gliene viene?"

"Purtroppo, questo rimane un mistero." Rispose Gennai, scuotendo la testa con aria desolata "Per il momento, posso solo ipotizzare che l'intento di questi agenti esterni non fosse quello di ripristinare Apocalymon, e che il danneggiamento del firewall sia stato un effetto collaterale della modifica dei settagli, non voluto e non previsto. In ogni caso… beh, credo che vi siate fatti un'idea della situazione…"

"Già…" mormorò Michael "Non abbiamo soltanto questo Mephistomon per le mani, ma anche chiunque abbia creato tali falle nel firewall… se li lasciamo fare, chissà cos'altro potrà accadere…"

Gennai annuì di nuovo. "Ed è per questo che sto cercando di riunire tutti i Digiprescelti, vecchi e nuovi, e tutti i Digimon che sono stati loro alleati in passato: ho idea che ci sarà bisogno dell'aiuto di tutti per far fronte a questa minaccia."

"Noi siamo sempre pronti a dare una mano…" rispose prontamente Taichi, osservando le espressioni preoccupate sui voli dei membri del suo gruppo "Però, temo che senza le nostre Crest non saremo in grado di fare molto…"

Per la prima volta da quando la piccola riunione era iniziata, Gennai sorrise. "Preoccupazione giustificata, giovane Taichi… è per questo che è stato deciso di concedervi nuovamente l'utilizzo delle vostre Crest."

Tutti i prescelti del primo gruppo spalancarono gli occhi: era una notizia grandiosa! Con l'aiuto delle Crest, la battaglia contro Mephistomon e contro qualunque orrore egli potesse tirare fuori sarebbe sicuramente stata molto più equilibrata! "E'… è fantastico, Gennai-san!" esclamò Mimi "Quindi potremo rivedere in azione WarGreymon, MetalGarurumon, Garudamon… e tutti gli altri!"

"Sì, ma… non per fare il guastafeste, ma cosa dovremmo fare esattamente per ripristinare le nostre Crest?" chiese Koushiro, sempre coi piedi ben piantati per terra.

"Le vostre Crest, dall'epilogo della battaglia con Diaboromon in poi, sono state conservate in un santuario, dove attendono la venuta di qualcuno con le giuste qualità che le possa risvegliare." Spiegò Gennai "Per poterle ritrovare, dovrete recarvi in questo tempio, e dare prova di possedere ancora le qualità che vi rendono quello che siete. Per quanto riguarda la posizione del santuario, sto lavorando per individuarla, e ve la comunicherò non appena l'avrò trovata."

"Non sappiamo come ringraziarti, Gennai!" esclamò Taichi, per poi rivolgersi al suo piccolo amico digitale "Allora, Agumon, che ne dici? Sei pronto per una nuova avventura?"

"Accanto a te e ai tuoi amici, in qualsiasi momento!" replicò allegramente il piccolo dinosauro, alzando una zampa anteriore in aria.

"Tu che dici, Gabumon?" chiese Yamato al suo partner "Te la senti di iniziare un altro viaggio?"

"Certamente, Yamato!" esclamò con entusiasmo il piccolo rettile travestito da cane.

"Beh… è una buona notizia…" commentò Daisuke "E noi nuovi Digiprescelti, che ruolo avremo? Vorremmo anche noi dare una mano…"

Gennai si rivolse al nuovo gruppo. "Per il momento, dovrete cercare di disturbare quanto più possibile l'opera di Mephistomon. Questo vorrà dire distruggere più Dark Towers possibili, in modo da ridurre i potenziali membri dell'esercito di Mephistomon, e distruggere i Digimon artificiali già creati. Inoltre, cercheremo di rintracciare altri Digiprescelti rimasi intrappolati a DigiWorld, e di aiutarli a sfuggire alle forze del male."

"Abbiamo capito. Faremo tutto quanto in nostro potere per aiutarli." Rispose Miyako, seguita dai cenni di assenso di Iori e Ken.

"Michael, ti chiederei di stare con il gruppo di Daisuke. Ci sarà bisogno anche del tuo aiuto per venire a capo di questo mistero." Continuò Gennai, rivolgendosi al ragazzo biondo.

"Certo, contate pure sul mio aiuto!" rispose prontamente il Digiprescelto americano. "Sei d'accordo anche tu, vero, Betamon?"

"Sicuro!" rispose il Digimon dall'aspetto di girino. A queste parole, Daisuke si avvicinò a Michael e gli battè una mano sulla spalla.

"Perfetto! Allora, benvenuto a bordo, Michael!" esclamò il Digiprescelto dei Miracoli.

Infine, Gennai parlò ai Digimon riuniti nella sala. "Per quanto riguarda voi Digimon senza un partner, vi chiedo per favore di assistere i Digiprescelti nella loro ricerca, e di aiutarli per quanto possibile."

"Lo faremo senz'altro." Rispose Leomon con il suo tono serio. Al suo fianco, anche Ogremon dette un cenno d'assenso.

"Missione accettata." Replicò Andromon.

"Beh, abbiamo tutti un debito con loro, no?" commentò Piximon "Contate pure su di noi!"

"Benissimo, allora direi che siamo tutti d'accordo." Concluse Gennai, osservando soddisfatto i volti decisi di Digiprescelti e Digimon attorno a lui. "Se ci sono ancora domande, potete chiedere quando volete."

Taichi si scambiò un'occhiata d'intesa con i suoi amici, poi alzò lievemente una mano per chiedere la parola. "In effetti, Gennai-san, io avrei una domandina da fare…"

"Prego."

Il Digiprescelto del Coraggio si schiarì la voce, poi fece la domanda. "Certo, tutto questo è stato ben pianificato, e ben organizzato, ma vorrei chiedere… come ci comportiamo con le nostre famiglie che si trovano nel Mondo Reale?"

Qualche secondo di silenzio accolse la domanda di Taichi. Poi, Gennai rispose, con tono leggermente nervoso.

"Ehm… in effetti a questo non avevo pensato…"

CONTINUA…

Note dell'autore: Beh, avevo detto che sarebbero accadute più cose, ma mi sono reso conto che il capitolo stava venendo troppo lungo, e ho dovuto scrivere meno di quanto mi fossi prefisso. Vi prego di scusarmi: diciamo che questo sarà un capitolo di transizione, che servirà a stendere le basi per i prossimi sviluppi della saga. Spero comunque che il capitolo in sé sia abbastanza buono da compensare certe attese deluse, e che il nuovo intreccio che sto dando alla trama della serie sia soddisfacente. Attendo i vostri commenti, mi raccomando!

Justice Gundam

P.S.: A proposito, Francesca Akira, ti sembra che vada un po' meglio?