Digimon Adventure 02 Reload

Una fanfiction di Digimon scritta da: Justice Gundam

Justice: Benissimo, riprendiamo il lavoro! Ringrazio ancora una volta chiunque mi abbia lasciato delle recensioni, e spero che questo capitolo si riveli all'altezza dei precedenti! Prima di iniziare, vorrei specificare una cosa… nella mia storia, Daemon non ha il potere di aprire portali tra DigiWorld e il Mondo Reale a suo piacimento come nell'anime. Ho pensato che nella serie ufficiale la cosa non avesse senso: se davvero Daemon poteva arrivare nel Mondo Reale in qualsiasi momento, perché non l'aveva fatto prima per prendersi il Dark Seed di Ken? Oltretutto, quei tre episodi non hanno avuto praticamente alcuna rilevanza ai fini della storia, scusate se lo dico… Parentesi chiusa, torniamo all'intro!

Jyou: Ehm, scusa se te lo chiedo, autore, ma… puoi dirci qualcosa su quanto accade in questo nuovo episodio?

Justice: No problem, Jyou! Innanzitutto, vi posso dire che il vecchio gruppo partirà alla ricerca delle Crest, che gli altri tre Digiprescelti internazionali – ovvero Rosa, Derek e Catherine – si uniranno al gruppo, e che inizierò ad introdurre uno dei Digimon più potenti della serie ufficiale! Considerando quanto accaduto nel capitolo precedente, credo vi siate già fatti un'idea di chi sarà!

Miyako (goccia di sudore): Temo proprio di sì… comunque, per rispondere alle recensioni… Killkenny, l'autore ringrazia per il tuo suggerimento e ti comunica che è stato accettato! A breve dovrebbe arrivarti una e-mail più dettagliata, comunque sappi che Justice ha trovato ottime le tue idee!

Ken: L'autore ringrazia nuovamente Francesca Akira per i suoi validi consigli, e mi dice di comunicarti che, a suo dire, era suo dovere ascoltare le opinioni dei lettori, soprattutto di quelli che hanno già diverse fanfic al loro attivo e quindi sono più esperti. Per quanto riguarda Daemon… beh, la sua descrizione si è basata su un'immagine full-shot che l'autore ha trovato in rete, e lui si è semplicemente attenuto a ciò che ha visto… :)

Taichi: Ringraziamo nuovamente Driger per l'assiduità con cui legge questa storia e per la recensione ancora una volta positiva. Ci rendiamo conto che, in effetti, c'è una bella confusione di nemici, ma l'autore pensava avesse più senso introdurli a breve distanza l'uno dall'altro… Per quanto riguarda Miele… beh, certamente che sono orgoglioso di Daisuke! Si è rivelato un ottimo leader, e un amico fedele. Certo, a volte è impulsivo e agisce senza riflettere… ma anch'io ero così, ai tempi…

Yamato (sogghignando): Lo sei anche adesso!

Taichi: Come, scusa?

Mimi: Prima che quei due ricomincino a battibeccare, rispondo a Sora89, ringraziandola per i complimenti. Anche l'autore pensa che la seconda serie dell'anime mancasse di analizzare certi aspetti dei rapporti tra i ragazzi prescelti (la terza e la quarta approfondivano di più, grazie alle coppie Takato/Juri e Takuya/Izumi). E anche lui pensa che la presenza di questi sentimenti sia una caratteristica indispensabile di un anime!

Justice: E ora, prima di iniziare questo capitolo, vorrei presentarvi un ospite d'onore, nonché uno degli eroi della mia infanzia, che da lunedì accompagna i pomeriggi degli anime-fan su Italia 1, e che ha gentilmente accettato di presenziare all'inaugurazione del mio capitolo 12: signore e signori, vi presento…

(Un lampo di luce azzurra sfreccia davanti all'autore, facendogli svolazzare capelli e vestiti in aria, e si ferma di botto pochi metri da lui: è un porcospino blu, alto la metà di un uomo, con addosso un paio di scarpe da ginnastica rosse decorata da una striscia bianca)

Porcospino: Ta-daaaan! Sonic The Hedgehog, al vostro servizio! E' un onore per me presentare questo nuovo capitolo, e ringrazio Justice Gundam di questo privilegio!

Justice (rimettendosi a posto capelli e vestiti): Cough… cough… grazie, Sonic… ma, evitando di divagare, potresti dire ai lettori come mai ho invitato te?

Sonic: No problem! Comunico ai fan di Digimon che il qui presente Justice Gundam sta iniziando a raccogliere le idee per una fanfiction dedicata a me e ai miei amici Tails, Knuckles, Chris, Amy e Cream, che inizierà a stendere non appena avrà visto abbastanza episodi di Sonic X. Se vi piace seguire le mie avventure, non lasciatevela sfuggire!

Justice: Grazie, Sonic! Per il prossimo capitolo, conto di avere altri, o forse dovrei dire altre, ospiti d'onore! Okay, terminate le presentazioni, passiamo alla storia!

Episodio 12 – Preparativi e piani d'azione

"Uffa… ma come è potuta accadere una cosa del genere? La mia solita fortuna…" mormorò tra sé Jun Motomiya, camminando sconsolata lungo il marciapiede illuminato solo dalla luce dei lampioni. La ragazza indossava un tank-top aderente di colore bianco che le lasciava scoperto l'ombelico, una minigonna dello stesso colore, e sandali grigi. Portava inoltre un braccialetto di oro bianco sul polso sinistro, e un paio di orecchini con brillanti. Le sue labbra erano tinte di rossetto rosa e aveva il viso leggermente truccato. Chiaramente, la ragazza aveva cercato di farsi il più bella possibile, ma mentre Jun continuava il suo solitario cammino verso casa, non riusciva a smettere di rimuginare su quanto tutta quella fatica fosse stata inutile…

Era calata la notte su Tokyo, e il quartiere residenziale di Odaiba era già da tempo immerso nell'oscurità. La frenetica attività del giorno aveva lasciato il posto alla calma e al rilassamento, in netto contrasto con le mille luci, splendenti all'orizzonte, dei quartieri di Shinjuku e Shibuya. Gli unici suoni che interrompevano il silenzio della notte erano il frinire delle cicale e dei grilli, e l'occasionale rumore di una solitaria automobile che passava in strada.

Tuttavia, l'atmosfera di calma e serenità non faceva altro che acuire la malinconia di Jun per l'occasione che le era sfuggita. Quella sera, alcune ore prima, lei e un gruppo di sue amiche si erano incontrate vicino al parco di Hikari Ga Oka, nei pressi del tendone in cui si sarebbe tenuto il concerto dei Teenage Wolves, il gruppo di musica J-Pop più in voga del momento, e quello in cui cantava l'idolo di Jun, il biondo vocalista Yamato Ishida. Come al solito, era presente una grande folla, e riuscire a trovare posto in quella ressa era stata un'impresa titanica, ma qualsiasi ragazza sarebbe stata disposta ad affrontarla, se questo avesse voluto dire la possibilità di vedere dal vivo i famosi Teenage Wolves (e, perché no, magari anche incontrarli più da vicino, farsi fare un autografo… o addirittura chiedere un appuntamento! In fondo, era soprattutto per questo che Jun era lì…)

Dopo quella che era sembrata un'eternità passata a farsi strada tra la ressa e la confusione, Jun e le sue amiche erano riuscite a introdursi nel tendone e accaparrarsi dei posti nelle prime file. Si erano sedute e si erano messe in paziente attesa, senza alzarsi neanche per andarsi a prendere qualcosa da mangiare. (Per loro fortuna, si erano portate qualche tramezzino da casa…) Avevano atteso fino all'ora fissata per il concerto… poi un altro quarto d'ora… in fondo, simili eventi iniziano sempre con un po' di ritardo… poi mezz'ora… un'ora… infine, le loro speranze finirono nel cestino quando il batterista dei Teenage Wolves – un ragazzo dai capelli neri che Jun e le sue amiche conoscevano come Yutaka – si era presentato sul palco, per dare la notizia tanto temuta: il concerto era stato annullato e rimandato a data da destinarsi. Yamato Ishida era misteriosamente scomparso, e i suoi amici della band non erano riusciti a contattarlo in alcun modo.

Chiaramente, la delusione dei presenti era stata grande: non appena Yutaka ebbe finito di fare tale annuncio, un collettivo grugnito di disappunto si era levato dagli spalti, assieme alle proteste di numerosi fan che chiedevano il risarcimento del biglietto. I membri della band erano stati costretti a promettere che i biglietti acquistati quella sera sarebbero stati validi per il concerto successivo, e che non appena Yamato fosse stato ritrovato, avrebbero subito iniziato ad organizzarsi per fissare una nuova data. A Jun, tuttavia, non importava granchè del prezzo del biglietto… in quel momento si stava rodendo il fegato per la mancata occasione di dichiararsi a Yamato, e si stava struggendo di preoccupazione per quanto stava accadendo al suo idolo…

"Accidenti… Yamato-chan, dove sei in questo momento?" mormorò Jun, mentre mille ipotesi, probabili e improbabili, cominciavano ad affacciarsi nella sua mente. "E se avesse avuto un incidente nel quale il suo cellulare è andato distrutto? Se si fosse perso in un bosco dove non c'è campo? O magari in questo momento sta uscendo con un'altra ragazza… Argh, che idea orribile! Non devo pensarci, non devo pensarci, non devo…"

La ragazza cominciò a sudare freddo, agitando convulsamente le braccia in aria, e i suoi occhi si trasformarono in comiche spirali. Si era ormai imbarcata in una linea di pensiero che l'aveva mandata in panico!

"INSOMMA, JUN, UN PO' DI CONTEGNO!" esclamò infine, dandosi qualche schiaffetto sulle guance con entrambe le mani per costringersi nuovamente a pensieri razionali. Finalmente calmatasi, fece un sospiro di sollievo, essendo riuscita a scacciare quella raffica di idee senza senso che si stava facendo. Mettendosi una mano sul petto, Jun attese finchè il suo battito cardiaco non fu tornato a livelli accettabili e i suoi occhi non furono tornati normali, e riprese lentamente il cammino, continuando però a sentirsi il cuore oppresso dall'ansia per Yamato.

"Spero soltanto che stia bene…" mormorò tra sé, sospirando di nuovo. Prima di avere nuovamente il tempo di perdersi nei suoi pensieri, tuttavia, la ragazza si fermò, accorgendosi di essere arrivata davanti al suo condominio. "Huh? Ma guarda, sono arrivata a casa… non mi ero neanche accorta di esserci così vicina. E va bene… una doccia e una bella dormita, e i pensieri negativi se ne andranno…"

All'improvviso, la sua attenzione venne attratta da una macchina della polizia, ancora con le luci accese, parcheggiata molto vicino al portone d'ingresso del suo condominio. Per qualche motivo, qualcosa le diceva che stava accadendo qualcosa di grave, e la sua delusione per la serata rovinata venne accantonata, per lasciare spazio ad un opprimente preoccupazione: tirò fuori le chiavi di casa e infilò il portone, dirigendosi dritta verso l'ascensore. Il suo battito cardiaco accelerò nuovamente quando premette il pulsante corrispondente al suo piano, e la porta dell'ascensore si richiuse dietro di lei.

"Ma cosa ci fa qui una macchina della polizia? Oddio, speriamo che non sia successo niente alla nostra famiglia…" la ragazza si ritrovò a pregare tra sé, volgendo lo sguardo verso lo schermo sul quale appariva il numero del piano su cui si trovava. Finalmente, dopo quella che a Jun era sembrata un'eternità, l'ascensore si fermò, e le porte scorrevoli si aprirono. La ragazza scese e aprì la porta di casa con un rapido giro di chiave.

"Mamma! Papà!" esclamò, entrando di botto "Va tutto bene qui…"

Il fiato le morì in gola quando davanti ai suoi occhi si presentò lo spettacolo dei suoi genitori, seduti in poltrona con aria visibilmente scossa (anzi, sua madre era addirittura in lacrime), e impegnati a rispondere a due agenti di polizia che in quel momento stavano davanti a loro!

Il signore e la signora Motomiya si volsero verso di lei. "Jun! Meno male che almeno tu sei qui! Daisuke non è con te?" esclamò la donna con voce tremante. La ragazza dai capelli appuntiti spalancò gli occhi, mollando la presa sulle chiavi e scuotendo la testa.

"N-no…" mormorò Jun "Io… io credevo che fosse già tornato da un pezzo… non vi ha chiamato per avvisarvi di un ritardo, o cose del genere?"

"Oh, mio Dio…" esclamò la signora Motomiya, portandosi entrambe le mani alla bocca e ricominciando a piangere. Il marito le mise le mani sulle spalle per confortarla. "Ti prego, cara, non perdiamo la testa… ora dobbiamo dare più indicazioni possibili agli agenti per facilitare le loro ricerche!"

Uno degli agenti si avvicinò a Jun e le rivolse la parola. "A questo proposito, signorina… dovremmo porre qualche domanda anche a lei. Lei è la sorella maggiore del ragazzino scomparso, giusto? Quand'è stata l'ultima volta che l'ha visto?"

Senza badare al tono formale con cui l'agente le si era rivolto, Jun inspirò nel tentativo di calmarsi, e rispose: "E' stato… stamattina a colazione! Mi aveva detto che sarebbe andato a fare un'uscita con i suoi amici al parco di Hikari Ga Oka… si erano portati il pranzo al sacco e tutto il resto, e avevano detto che sarebbero tornati per cena…" La sua voce si incrinò per la preoccupazione e la rabbia "…oh, ma quando quello stupido mocciosetto ritorna, mi sente! Farci saltare il cuore in gola in questo modo! Questa non la passi liscia, Daisuke!"

"Signorina, la prego, si calmi…" disse l'altro poliziotto "Ci saprebbe dire con chi è uscito suo fratello? Quali sono gli amici con cui doveva uscire?"

"Beh…" rispose Jun "Credo si tratti del gruppo con cui, in questi ultimi tempi, si incontrava ogni giorno… mi pare che i loro nomi fossero… Hikari Yagami, Takeru Takaishi, Miyako Inoue, Iori Hida e Ken Ichijouji… sì, erano sicuramente loro!"

L'agente storse il naso, rivolgendosi al suo collega. "Hai sentito? I nomi coincidono, non può essere soltanto un caso…"

"Già…" rispose l'altro, per poi rivolgersi alla famiglia Motomiya "Signori, forse è il caso che ve lo dica… poco fa, in centrale, sono giunte altre denunce di scomparsa di minori… che riguardavano proprio gli amici del vostro Daisuke, oltre ad un altro gruppo di ragazzi di Odaiba. Le famiglie Yagami, Ishida, Takenouchi, Kido e Izumi hanno denunciato la scomparsa dei loro figli, e siamo convinti, a questo punto, che non si tratti di una coincidenza."

La notizia ebbe l'effetto di sbigottire ancora di più la già trepidante famiglia Motomiya.

"Che cosa? In un solo giorno, sono scomparsi così tanti ragazzi?" esclamò il padre di Daisuke e Jun, mentre sua moglie gli prendeva la mano, stringendola per farsi coraggio.

"Non sappiamo cosa dirvi…" rispose l'altro agente "Fatto sta che in poche ore ci sono giunte in centrale tutte queste denunce… possiamo soltanto dirvi che faremo del nostro meglio per rintracciare i ragazzi scomparsi, e che le informazioni che ci avete dato ci saranno molto utili… le ricerche inizieranno quanto prima, voi restate in attesa: vi terremo informati su tutti gli sviluppi per telefono."

"Vi ringrazio, agenti…" mormorò la signora Motomiya, alzandosi dal divano e facendo un inchino rispettoso ai due agenti, subito imitata dal marito e dalla figlia maggiore. I poliziotti ricambiarono l'inchino e scomparirono dietro la porta, lasciando la famiglia Motomiya alle sue preoccupazioni…

Un pesante silenzio scese nel soggiorno del piccolo appartamento, interrotto solo dai sospiri affannati di Jun e della madre. Lentamente e con solennità, i tre membri della famiglia si sedettero nuovamente sul divano, tenendo lo sguardo fisso verso il pavimento…

"Ma… ma come è possibile?" si chiese la signora Motomiya, congiungendo le mani davanti a sè "Tutti quei ragazzi scomparsi in una sola serata… ma cosa sta succedendo qui? Odaiba sembra impazzita tutt'a un tratto…"

"Non lo so… non lo so proprio…" rispose il marito, mettendole un braccio attorno alle spalle. "Per adesso, non possiamo fare altro che attendere… e sperare che ci portino buone notizie… ma andrà tutto bene, vedrai…"

Mondo Digitale, settore sconosciuto.

Nella dimora di Gennai, tutti erano rimasti in angosciato silenzio davanti alla domanda di Taichi. In effetti, si trattava di un particolare che Gennai non aveva considerato: durante la precedente avventura dei Digiprescelti, il tempo scorreva diversamente nel Mondo Digitale rispetto a quello Reale. Ma dopo la sconfitta di Apocalymon, entrambi i mondi si erano sincronizzati, e ora ad un periodo di permanenza a DigiWorld corrispondeva un periodo equivalente nel Mondo Reale: e senza la possibilità di ritornare a casa grazie al virus di Mephistomon, chissà per quanti giorni sarebbero dovuti rimanere là, senza poter contattare le loro famiglie! In quel momento, ragazzi e Digimon erano seduti attorno ad un ampio tavolo, in silenzio, cercando di pensare ad una soluzione. Il disagio dei ragazzi e dei loro amici digitali era palpabile, e tutti loro si rendevano conto di quanto complessa fosse la situazione…

"Avevo promesso ai miei genitori… e a me stesso… che non avrei mai più fatto una cosa del genere…" mormorò Ken, accarezzando Leafmon con aria preoccupata "Ora, non sanno più neanche dove mi trovo… e non ho modo di contattarli… chissà quanto saranno preoccupati…"

"Ken…" cinguettò il Baby Digimon seduto sulle sue gambe. Tutt'intorno, gli altri ragazzi e i loro compagni condividevano la stessa ansia, e tenevano lo sguardo basso, rimuginano tra sé.

"Temo che il mio intervento li abbia fatti preoccupare…"pensò Taichi, osservando le espressioni preoccupate sul volto dei suoi amici. Come leader del primo gruppo di ragazzi prescelti, era suo anche il compito di mantenere alto il morale della squadra, e questo voleva dire, in certi momenti, anche scegliere bene le parole per esporre una data situazione. "Avrei dovuto stare più attento a quanto stavo per dire… ora, devo cercare di risollevare il morale in qualche modo…"

"Ascoltate, restare qui a rimuginare non ci porterà a nessun risultato…" riprese infine Taichi, alzandosi dal suo posto. La sua vena da leader non si era minimamente affievolita, in quei tre anni. "Per il momento, credo che sarebbe più sensato metterci al lavoro per ostacolare Mephistomon e chiunque possa aver provocato quelle anomalie nel firewall di cui Gennai ci ha appena parlato: dobbiamo a tutti i costi impedire loro di realizzare i loro piani, o non torneremo più a casa! Ascoltate, noi del vecchio gruppo dovremo ripristinare le nostre Crest, mentre Daisuke e gli altri dovranno cercare di dare una mano agli altri Digiprescelti rimasti intrappolati qui e tenere occupate le forze di Mephistomon. Vi suona ragionevole, come piano?"

"Sì, Taichi-kun ha ragione." Assentì Daisuke "Anch'io sono preoccupato per i miei genitori… e, per quanto possa sembrare assurdo, per mia sorella…" fece una risatina per sottolineare la battuta, poi riprese con tono più serio "…ma in questo momento non possiamo fare molto a riguardo… io dico che la cosa migliore è metterci al lavoro e fare del nostro meglio per risolvere i problemi di DigiWorld! Poi, non appena ci saremo liberati di quella porcheria che Mephistomon ha mandato ai nostri Digivice, saremo liberi di tornare nel Mondo Reale e spiegare tutto!"

"E come giustifichiamo un'assenza che potrebbe durare intere settimane, per quanto ne sappiamo?" esclamò un'irritata Miyako "Daisuke, come al solito vedi le cose in maniera troppo semplice!"

"Ma non lo so cosa diremo! Ci penseremo quando ne verrà il momento!" rispose Daisuke, cominciando ad irritarsi a sua volta "Ora come ora, che ci possiamo fare? A volte fai delle domande senza senso, Miyako!"

La ragazzina con gli occhiali si alzò di scatto dal suo posto, guardando dritto negli occhi il suo impulsivo compagno di squadra "Al contrario di TE, io penso prima di aprire la bocca, e mi preoccupo per quanto potrà accadere in futuro! Se tu cercassi almeno di guardare un po' più in là del tuo naso, ti faresti anche tu queste domande!"

"Mi stai dando dello stupido, GALLINA?"

"Scemo!"

"Quattrocchi!"

"Marmocchio!"

"Strega!"

"GRRRR!" Daisuke e Miyako si fissarono in cagnesco, mentre delle grosse vene pulsanti apparivano sulle loro tempie, e dai loro occhi si sprigionavano scariche elettriche che si intercettavano a mezz'aria. Tutti si erano voltati verso i due litiganti con aria esterrefatta, e delle grosse libellule nere si erano messe a svolazzare dietro le teste dei presenti…

"Accidenti, da come litigano si direbbe che siano già sposati o cose del genere…" commentò Michael.

"Ascoltate! Ascoltate un momento, per favore!" esclamò infine Iori, alzando una mano e cercando di prendere il controllo della situazione. Daisuke e Miyako interruppero all'istante la loro 'discussione' e si volsero verso il loro compagno più giovane, un po' sorpresi per l'autorevolezza che stava dimostrando "Non mi sembra il momento adatto per perdere la calma e mettersi a litigare! In questo momento, abbiamo dei problemi da risolvere: c'è in ballo la salvezza di entrambi i mondi, e credo che faremmo bene ad ascoltare chi ha più esperienza di noi come Digiprescelto. E in questo momento penso che la cosa migliore sia fare come ha detto Taichi-san, e concentrarci sul problema più urgente."

"Ben detto, Iori!" esultò Armadillomon.

"Però…" mormorò tra sé Jyou "Non immaginavo che il piccolo Iori potesse sfoderare tanta grinta…" Poi, mettendo da parte la sua insicurezza riguardo la situazione, si rivolse ai suoi compagni. "Beh, se le cose stanno così, mi dico d'accordo anch'io! Voi, ragazzi?"

Yamato alzò le spalle, sorridendo con tono leggermente sarcastico. "Beh, Taichi-kun non sarà il miglior stratega del mondo, ma sotto la sua guida ce la siamo cavata nel Mondo Digitale per settimane… nonostante tutto!"

"Come sarebbe a dire 'nonostante tutto', Yamato-kun?" chiese Taichi, sorridendo furbescamente al suo migliore amico "Che cosa vorresti implicare, eh?"

"Oh, assolutamente niente… la mia era solo una constatazione!" replicò Yamato, mettendosi le mani dietro la nuca. Si sentì qualche lieve risata provenire da alcuni dei presenti.

"Ma, seriamente, anch'io credo che Taichi-kun abbia ragione!" fu Sora a prendere la parola "E poi… confesso che non mi dispiace l'idea di una nuova avventura… e che sentivo la nostalgia di DigiWorld, di Biyomon…" si interruppe un attimo per accarezzare il piccolo uccellino rosa "…e di tutti i nostri amici. Per quanto riguarda quello che diremo in seguito, beh… perché non raccontare la verità? In fondo, in occasione dell'invasione di Myotismon, più o meno tutta Tokyo è venuta a conoscenza dell'esistenza di DigiWorld, e anche altre città del mondo…"

"E' vero." Proseguì Michael "E' stato proprio tre anni fa che io e Betamon ci siamo incontrati… era proprio durante il famoso incidente della nebbia di Odaiba, ti ricordi, Betamon?"

"Altroché se me lo ricordo!" rispose il Digimon anfibio con la sua voce gracidante "Quando Myotismon ha aperto quel portale verso il Mondo Reale, le barriere tra le due dimensioni si sono indebolite, facendo sì che molti Digimon venissero trasportati sulla Terra. Tra questi c'ero anch'io, e mi sono improvvisamente ritrovato in quella strana città piena di torri altissime! E' stato lì che ho conosciuto Michael!"

"Comunque, evitando di divagare troppo… va bene, sono d'accordo anch'io!" proseguì il Digiprescelto americano.

"Sono dei vostri!" esclamò Mimi allegramente, alzando una mano. Le voci di assenso di altri Digiprescelti si fecero sentire.

"Non penso ci sia molta scelta, a questo punto…"

"E va bene, facciamo così…"

Uno dopo l'altro, tutti i Digiprescelti, anche quelli che erano stati inizialmente più restii, assentirono alla decisione di Taichi e Daisuke. Una volta che il consenso unanime fu raggiunto, Taichi sfoderò il suo classico ghigno determinato, e afferrò il suo Digivice, che brillava di una luce flebile, ma che accennava ad intensificarsi, come ricaricato dalla grinta del ragazzo. "Benissimo, allora ci siamo tutti! I Digiprescelti… SONO TORNATI!" A queste parole, Taichi scattò in piedi dal proprio posto e alzò il suo Digivice in aria mettendosi in una melodrammatica posa eroica! Ai suoi piedi, Agumon stava imitando la messinscena del suo partner umano, con risultati piuttosto ridicoli…

Sotto gli occhi sbalorditi di tutti (tranne che di Daisuke, che stava già applaudendo, e Chibomon, che saltellava su e giù come un tifoso allo stadio…) Taichi si rimise in posizione normale in una frazione di secondo e si mise una mano dietro la testa. "Scusate la scena, ragazzi… ma ho sempre desiderato dire una cosa del genere… hehehee…"

All'altro lato del tavolo, Sora si mise una mano davanti alla bocca, soffocando una risatina, e scosse la testa. "Scemo d'un Taichi…"

"Vi ringraziamo, a nome di tutta DigiWorld, per il vostro aiuto." Leomon, che era rimasto in silenzio fino a quel momento, come tutti gli altri Digimon, prese la parola, inchinandosi con gratitudine davanti ai ragazzi prescelti. "Noi Digimon daremo tutto il nostro appoggio."

"Perfetto! Grazie, amici!" rispose Daisuke facendo il segno dell'ok.

Un po' in disparte rispetto al gruppo di ragazzi prescelti e Digimon, Gennai si schiarì la gola, rivolgendosi ai Digiprescelti in tono apologetico. "Mi dispiace che voi vi troviate in questa situazione, ragazzi… farò anch'io quanto possibile per aiutarvi, e cercherò un modo di avvisare anche i vostri cari…"

"No, non c'è bisogno che tu ti scusi, Gennai-san…" replicò Koushiro scuotendo la testa "Dopo tutto, questa è un'altra di quelle situazioni a cui dobbiamo essere pronti a far fronte in quanto Digiprescelti… Come quando siamo stati convocati a DigiWorld per la prima volta… non avevamo idea di cosa ci aspettasse, e ritrovarci lontani da casa e dai nostri cari, con la responsabilità di dover proteggere due mondi… beh, immagino facesse paura a tutti noi…" Tutt'attorno, gli altri ragazzi prescelti stavano dando cenni d'assenso.

"Però, lavorando insieme, come una vera squadra, e tenendoci stretti alle qualità che ci rappresentavano, abbiamo creato tra noi un legame meraviglioso, grazie al quale siamo riusciti a superare ogni ostacolo…" riprese Taichi, passando in rassegna vecchi e nuovi membri del gruppo con aria seria "E non abbiamo sconfitto Devimon, Myotismon e tutti gli altri semplicemente perchè 'era nostro destino', no! Non ce l'avremmo mai fatta senza collaborare e senza condividere gioie e dolori tra noi e con i nostri amici, i Digimon!"

"Però, Taichi-san, non immaginavo che fossi così bravo come oratore!" commentò Daisuke, annuendo con aria inorgoglita.

"Beh…" rispose il ragazzo dagli scompigliati capelli castani, gesticolando nervosamente con le mani. "Può essere, ma forse è perché non ho ancora fatto colazione…"

Tutto il gruppo rise alla battuta. Poi, fu Hikari a prendere la parola. "Però, mio fratello ha ragione. La forza dei Digimon viene proprio dalle nostre qualità e dai legami che ci sono tra noi. Legami che sono iniziati un po' per forza, ma che col tempo si sono cristallizzati."

"Quindi… per adempiere al nostro compito dovremo entrare in una simile sintonia tra noi e con i nostri Digimon…" concluse Miyako, grattando la testa ad Hawkmon con aria leggermente assente "Pensate che ne saremo in grado?"

"Io penso che ci stiate già riuscendo, tutti quanti!" rispose il piccolo Digimon aquilotto "Assieme abbiamo già vissuto molte esperienze, e molte altre ne vivremo in questo nuovo viaggio… vedrai, sono sicuro che non sarete da meno del gruppo originale!"

"Grazie della fiducia, Hawkmon!" replicò sorridendo la ragazzina con gli occhiali.

In un altro settore, era in luogo una caccia spietata. SkullSatamon e MarineDevimon, seguendo le direttive che erano state loro fornite, si erano messi a cercare la loro preda nel settore in cui la loro collega, LadyDevimon, era appena stata. Per cercare meglio, si erano portati dietro uno squadrone di Vilemon, piccoli e maligni Digimon dall'aspetto truce e scimmiesco, con bocche piene di zanne ed esageratamente larghe, grandi occhi rossi, una lurida pelliccetta nera e bianca, rossa sulla spina dorsale, e ali da pipistrello. Tuttavia, la ricerca stava andando avanti da ora, e nel raggio di diverse miglia attorno al settore dell'avvistamento, non avevano trovato alcuna traccia di Ken Ichijouji. Dopo diversi tentativi andati a vuoto, il sinistro duo e i loro sottoposti erano tornati al punto di partenza, per cercare di riorganizzarsi.

"Brutta situazione…" pensò rabbiosamente MarineDevimon "Il sommo Daemon non sarà contento di questo fallimento, e io ho perso la mia opportunità di dare prova di me stesso…"

"Maledizione! Non è possibile!" gracchiò rabbiosamente SkullSatamon, stringendo convulsamente lo scettro in una delle sue mani guantate di ferro grigio "Come avranno fatto Ichijouji e i mocciosi Digiprescelti ad allontanarsi così tanto da questo settore? Eppure LadyDevimon ci aveva detto che non potevano usare i Digiport!"

"Beh, non è del tutto esatto…" lo corresse MarineDevimon "Ci era stato detto che i Digiprescelti non potevano più tornare nel Mondo Reale, ma chi ci dice che non abbiano usato un Digiport per trasferirsi in un altro settore di DigiWorld? E' la sola spiegazione plausibile che mi viene in mente!"

Lo scheletro alato si fermò a riflettere per un attimo sulle parole del suo compagno. SkullSatamon, come LadyDevimon e MarineDevimon, era una creatura infame e capace soltanto di odiare, quindi non provava cameratismo né spirito di apprezzamento verso i suoi compagni, ma sapeva che doveva collaborare con loro se voleva far sì che il suo signore realizzasse i propri piani. E questo voleva dire anche ascoltarli nel caso dicessero qualcosa di utile.

E MarineDevimon aveva appena avanzato un'ipotesi ragionata, per quanto lo scheletro alato odiasse ammetterlo.

"Quindi, il virus che quel Mephistomon ha mandato ai loro Digivice non avrebbe effetto sui passaggi da un settore all'altro? Questo complica senz'altro le cose… così non possiamo sapere dove si trovano, e dovremo ridurci a cercare alla cieca… a meno che…" SkullSatamon terminò la frase mettendosi una mano sulla fronte, e stringendo gli occhi, con l'aria di stare elaborando una nuova strategia.

Mentre SkullSatamon era così impegnato, MarineDevimon si voltò di scatto verso il gruppetto di Vilemon che era in attesa pochi metri più in là, e li richiamò all'ordine frustando il terreno davanti a loro con uno dei suoi tentacoli spinosi. I piccoli demoni sobbalzarono, strillando per la paura, quando il secco schiocco del tentacolo raggiunse le loro orecchie. "E voi, cosa state facendo ancora qui?" ruggì il mostro marino "Vi abbiamo forse detto che potevate prendervela comoda? Riprendete la ricerca, e cercate in ogni anfratto del Mondo Digitale!"

"SI', SIGNORE!" squittirono i Vilemon, tremando visibilmente. Il gruppetto dei Digimon neri si allontanò di corsa, ansioso di non sollecitare ulteriormente la collera dei loro superiori.

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Vilemon

Anche chiamato: Evilmon

Tipo: Malvagio

Attributo: Virus

Livello: Champion

Attacchi: Demon Darts, Nightmare Shocker

Piccoli Digimon malvagi creati per il combattimento. Sono spesso usati da Digimon malvagi più potenti, come Piedmon o Daemon, come truppe sacrificabili.

In pochi secondi, l'ultimo Vilemon era scomparso tra la vegetazione, schizzando in mezzo al fogliame come un topo impaurito. MarineDevimon grugnì, disgustato da quella dimostrazione di inaffidabilità prima, e di supina sottomissione poi.

"Hmph… di nessuna utilità…" mormorò il demone acquatico "Allora, SkullSatamon, hai qualche idea per trovare i Digiprescelti?"

"Un'idea ce l'avrei, anche se è un po' rischiosa…" rispose SkullSatamon "Stavo pensando che Mephistomon, per intercettare i Digiprescelti e inviare quel virus ai loro Digivice, doveva avere qualche mezzo per individuarne la presenza in un settore. Se noi ci impadronissimo di tale mezzo, potremmo fare la stessa cosa! Solo che immagino che si trovi nella base di Mephistomon, che non sappiamo dove si trovi… e non sappiamo neanche a quale livello di potere si trovi Mephistomon stesso… per quanto ne sappiamo, potrebbe essere un Ultimate forte come noi, o anche un Mega. Sicuramente, essendo nato dai rimasugli di Apocalymon, non è un Digimon qualsiasi…". Il Digimon scheletro terminò la frase raschiando il legno del suo scettro con un artiglio.

MarineDevimon strinse i suoi occhi ferini, dovendo ammettere che la logica del suo collega era corretta. Se volevano impadronirsi degli strumenti usati da Mephistomon, o meglio ancora dei programmi di localizzazione da lui utilizzati, dovevano tentare un'azione furtiva. Non valeva la pena di attaccare direttamente il loro concorrente, per rischiare un combattimento impari.

"Hmm… in effetti la tua idea mi sembra buona…" ammise infine il mostro marino "Certo, al momento non è praticabile, ma se riuscissimo a ideare il piano giusto per copiare il programma di individuazione… sì, potrebbe essere l'idea vincente!"

"Senti, aspettiamo che il nostro squadrone di Vilemon ritorni, magari potrebbero comunicarci qualcosa di interessante…" concluse SkullSatamon "Nel caso non trovino nulla, ritorneremo alla base e proporremo questa idea al sommo Daemon. Questo, se non altro, dovrebbe evitarci la sua ira."

"Sì, credo che sia l'unica cosa da fare, adesso come adesso…" rispose annuendo MarineDevimon. Con un grugnito rassegnato, i due Digimon malvagi si misero in attesa del ritorno delle loro truppe, ognuno dei due immerso nei propri pensieri e intento ad elaborare un modo per soffiare la gloria dalle mani del proprio compagno…

Nessuno dei due si accorse dell'evanescente figura che, nascosta nella folta chioma di un albero vicino, aveva ascoltato l'intera conversazione, avvolta in un lenzuolo bianco e con un cappuccio rosso sul capo. Phantomon strinse gli occhi e soppesò nervosamente la falce tra le mani, rimuginando su quanto aveva sentito.

"Daemon e i suoi servi sono in difficoltà, a quanto vedo…" pensò l'infastidito Digimon fantasma "Non so neanche io come abbiano fatto quei mocciosi a sparire dalla faccia di DigiWorld, ma questo pone dei seri ostacoli ai piani di Daemon… e del mio signore, ovviamente! E più tempo passa, più Mephistomon può andare avanti con i SUOI piani… dei due concorrenti, è lui il più scomodo… Meglio fare rapporto di quanto ho scoperto, il mio signore avrà un'idea migliore di cosa fare…"

Phantomon alzò la sua falce, facendo un cenno a qualcosa di invisibile, e un attimo dopo, una coppia di Bakemon apparve, passando attraverso il tronco e la corteccia dell'albero. I Digimon spettrali si misero a fianco della loro versione evoluta, chinando il capo in segno di sottomissione.

"Voi due! Restate qui e tenete d'occhio i due comandanti di Daemon, stando attenti a non farvi scoprire. Dovrete riferirmi i loro movimenti. Io mi assenterò per un attimo per fare rapporto al nostro signore." Ordinò Phantomon, stando attento a tenere il tono di voce abbastanza basso, in modo da non farsi sentire da SkullSatamon o MarineDevimon. I Bakemon risposero annuendo ed emettendo un gemito quasi impercettibile, poi presero il posto del loro superiore, che scomparve entrando nello stesso tronco dal quale i suoi sottoposti erano sbucati.

"Non mi piace. La situazione sta degenerando in un gioco del gatto col topo… in cui non si capisce chi sia l'uno e chi sia l'altro…" pensò Phantomon, gettando un ultimo sguardo preoccupato ai suoi scagnozzi.

"Hmmm… quindi, quelle tre spie sullo schermo rappresentano la posizione dei rimanenti Digiprescelti, giusto?" chiese Tentomon, svolazzando più vicino al maxischermo che si trovava in una delle sale della casa di Gennai, ormai divenuta ufficialmente la base operativa dei Digiprescelti e dei loro compagni Digimon. Lui, Koushiro, Hawkmon, Miyako e Gennai stesso si trovavano in quel momento in una stanza più piccola delle altre e con un'illuminazione più fioca, ovviamente per permettere una visuale migliore del grande schermo e della mappa di DigiWorld che vi era apparsa. Tre piccole luci gialle lampeggianti erano visibili in corrispondenza di altrettanti settori, tutti ad una certa distanza l'uno dall'altro.

"A quanto pare sì, Tentomon." Rispose Gennai "Come puoi vedere, ognuno di loro è isolato e facile preda di qualsiasi Digimon Mephistomon, o chi per lui, decida di mandargli contro. Dobbiamo cercare di portarli qui, dove i nostri nemici non possono individuarli."

"Non c'è problema! Di questo ci occuperemo noi 'nuovi arrivati', giusto, Miyako?" si offrì Hawkmon, guardando fiducioso la sua partner umana.

"Certo, lasciate fare a noi!" gli rispose la ragazzina, alzando un pollice in segno affermativo "Vedrete che, con le nostre Armor-Digievoluzioni, arriveremo lì in un baleno e li toglieremo dai guai prima che voi possiate dire 'Digiport Open!'"

"Bene, allora lasciamo a voi questo compito." Rispose Gennai, annuendo "Per quando riguarda la posizione delle Crest… Miyako, potresti tirare fuori il tuo D-3 per un attimo?"

La ragazza sbattè gli occhi, leggermente meravigliata, e tirò fuori il suo Digivice. "Certamente… ma, per quale motivo, se posso chiedere?"

"Penso di aver capito…" fu Koushiro a rispondere "Il D-3 di Miyako contiene i dati dei Digimentals dell'Amore e della Sincerità, che dovrebbero essere molto simili, se non uguali, a quelli delle Crest corrispondenti. Se scarichiamo sul termine i dati dei Digimentals e li usiamo per fare una ricerca in tutti i settori di DigiWorld, dovremmo individuare, per comparazione, le Crest dell'Amore e della Sincerità… e quindi, anche tutte le altre. Era questa l'idea, Gennai-san?"

La guida del Mondo Digitale sorrise al piccolo genio dei computer. "Come sempre, hai un ottimo intuito, giovane Koushiro. Sì, la mia idea era proprio questa, e avevo per forza bisogno dei dati di un Digimental, uno qualsiasi, per tentare questa operazione. Tuttavia, sto parlando da un punto di vista puramente teorico, visto che non ho mai tentato di fare una cosa del genere… potrei sempre sbagliarmi…"

"Ho capito. Beh, mi sembra comunque una buona idea, e vale la pena di fare un tentativo. Va bene, trasferisco subito i dati al terminale, e iniziamo subito la ricerca…" disse Miyako, iniziando a premere alcuni pulsanti sul suo D-3. Dopodiché, premette un pulsante di invio, e il Digivice brillò di luce azzurra per qualche istante, mentre il terminale davanti a lei iniziava ad emettere dei lievi suoni di caricamento. Sotto gli occhi di Gennai e dei Digiprescelti e Digimon che stavano con lui, una barra di caricamento apparve sul maxischermo e iniziò rapidamente a riempirsi, finchè lo scaricamento dei dati non fu completato.

"Okay, la prima fase è completata…" commentò Gennai, mettendosi alla tastiera e iniziando a digitare stringhe di comandi in antica lingua digitale. "Ora, utilizzo i dati che abbiamo immesso come parametri di ricerca, e poi… incrociamo le dita!"

Detto questo, la guida del Mondo Digitale premette un pulsante di invio, e si allontanò di un passo dallo schermo, osservando con aria speranzosa lo schermo, sul quale era apparsa una scritta 'PLEASE WAIT'. La stessa espressione di leggera trepidazione era dipinta sui volti di Koushiro, Miyako, Tentomon ed Hawkmon. Forse quella era la loro migliore occasione di trovare le Crest… i secondi passavano… lentamente e inesorabilmente… lo schermo continuava a proiettare la propria luce intermittente nella stanza semibuia… e ancora nessun segnale appariva sulla mappa…

"Ma quanto ci mette? Accidenti, non può lasciarci sulle spine così…" si lamentò Hawkmon, svolazzando nervosamente attorno alla sua partner umana.

"Un po' di pazienza, Hawkmon…" Miyako si raccomandò, permettendo al falchetto di atterrare sulla sua spalla "In fondo, per quanto avanzato, quel computer sta pur sempre elaborando una notevole mole di dati, e sta passando in rassegna l'intero Mondo Digitale… ci vorrà un po' di tempo…" Pur dicendo così, però, anche la ragazza stava iniziando a sentirsi ansiosa.

"E se non funzionasse? Saremmo costretti a cercare la posizione delle Crest in un altro modo, e chissà quanto tempo ci vorrà, e quanto quel Mephistomon potrà porsi in vantaggio rispetto a noi… forza, programmino di ricerca, non ci deludere…" pensò la Digiprescelta, stringendo nervosamente i pugni. Al suo fianco, Koushiro e Gennai non stavano dando segni di impazienza, ma condividevano la preoccupazione della compagna.

Qualche altro secondo… e improvvisamente il terminale iniziò ad emettere dei lievi suoni di caricamento, e due lucette colorate, una rosa e una verde, si accesero sulla mappa, in un settore posto verso l'estremo Ovest del Mondo Digitale. Finalmente, la scritta di attesa che era apparsa sul maxischermo scomparve, fornendo ai presenti una visuale completa della mappa.

"Hey, guardate!" esclamò un eccitato Tentomon, puntando una zampina artigliata verso le due luci colorate. "Il terminale ha individuato due emissioni di energia simili a quelle dei Digimental in quel settore! Non vorrei alimentare false speranze, ma credo si tratti proprio delle Crest!"

Gennai, dopo aver dato un occhiata alla zona dalla quale provenivano i due segnali, si permise un largo sorriso. "Conosco bene quella zona, ragazzi… vi si trova un santuario dedicato ad Azulongmon, il creatore di questo mondo. Quindi, credo di poter dire, con un ampio margine di sicurezza, che quei due segnali rappresentino proprio le Crest."

"Azulongmon?" chiese Koushiro, ricordandosi vagamente di aver sentito un nome del genere "Non è uno di quei quattro Digimon Mega dotati di poteri inimmaginabili, di cui abbiamo sentito… ancora tre anni fa, durante la nostra lotta contro i Dark Masters?" Si riferiva a quando, poco dopo l'ultimo diverbio tra Taichi e Yamato, una misteriosa entità aveva posseduto la piccola Hikari, e tramite lei aveva narrato la storia del Mondo Digitale e dell'opera di distruzione portata avanti dai Dark Masters.

"Proprio lui." Fu la risposta di Gennai. "Pare che, una volta tanto, la fortuna abbia deciso di assisterci!"

"SI'! Bella prova!" strillò Miyako, mentre lei e Hawkmon si stringevano le mani (le ali, nel caso del Digimon aquilotto…) e iniziavano una sorta di danza di vittoria, attirandosi gli sguardi meravigliati di Koushiro e Tentomon.

"Certo che Miyako e Hawkmon non fanno mistero dei loro stati d'animo, eh?" risuonò la voce nasale del Digimon coleottero. Koushiro alzò leggermente gli occhi al cielo, mostrando i palmi delle mani e commentando: "Beh, anche questo fa parte del suo carattere… e del Digimental della Sincerità che le è stato affidato… ad ogni modo, intanto abbiamo trovato il luogo dove recuperare le nostre Crest… adesso, si tratta di cercare un modo di raggiungere quel settore cercando di non farci intercettare da Mephistomon troppo presto… dobbiamo trovare un Digiport abbastanza vicino..."

Il piccolo genio dai capelli rossi e il suo Digimon affiancarono Gennai. "Scusa, Gennai, ma a questo punto dovremmo fare un'altra ricerca… dovremmo cercare di scoprire quali Digiport si trovano in quella zona o nelle zone adiacenti, in modo da selezionarne uno abbastanza vicino…"

"Capisco." Rispose Gennai, riprendendo il tono serio di prima. "Va bene, allora restringiamo il campo di ricerca…"

Un po' di tempo dopo, nel grande soggiorno della casa di Gennai…

"Hanf… hanf… ma scusa… Dai… perché dobbiamo fare… tutte queste flessioni?" chiese Veemon con tono lamentoso, asciugandosi del sudore dalla fronte. Grazie ad un abbondante pasto, gentilmente offerto a ragazzi e Digimon da Digitamamon (che comunque, si era annotato di nascosto le loro consumazioni in modo da poter presentare il conto a crisi finita…), e al fatto che si trovavano nel Mondo Digitale, Chibomon e Leafmon erano riusciti a digievolvere nuovamente, fino a tornare alle loro forme Rookie. Ma, subito dopo, si erano ritrovati sottoposti al temuto regime di allenamento di Piximon… che comprendeva sia Digimon che umani! E in quel momento, i componenti del vecchio e del nuovo gruppo erano impegnati in faticosissime flessioni, assieme a Leomon, Ogremon (che aveva cercato di evitarsi la tortura con una poco onorevole ritirata, ma senza successo…), Andromon, e qualcun altro.

"Hanf… hanf… Piximon ha detto qualcosa… riguardo al fatto… che ci vuole in piena forma…" rispose il ragazzino, sollevando ancora una volta il proprio corpo da terra, con le braccia tremanti per la fatica. "Dice che… noi nuovi arrivati… dobbiamo… come aveva detto? Ah, sì… farci le ossa…"

"Mentre noi…" riprese Takeru, vedendo che il suo amico cominciava ad essere senza fiato "…dobbiamo recuperare da… tre anni di inattività…"

Con un sospiro rassegnato, Mimi e Jyou, i meno abituati agli sforzi fisici, scivolarono a terra, respirando affannosamente, mentre Hikari sembrava ad un passo dal crollare a sua volta. "Argh… basta, non ce la faccio più..." si lamentò la ragazzina dai capelli rosa "Tante cose mi mancavano di DigiWorld, ma gli allenamenti di Piximon non erano tra queste…"

"Già… a chi lo dici…" gemette Jyou, espirando una nuvoletta di vapore stilizzata.

"E io che dovrei dire, allora?" protestò il povero Gomamon, che cercava, con poco successo, di sollevarsi usando le pinne "Almeno voi avete le gambe… io che sono una foca, come le faccio, le flessioni?"

"Pappamolle…" commentò Gatomon, scuotendo la testa mentre continuava con i suoi esercizi.

"Animo, ragazzi…" li incitò Taichi, stringendo leggermente i denti per la fatica "In fondo… gli allenamenti di Piximon… sono stati duri… ma sono serviti, no?"

Mentre Mimi e Jyou riprendevano fiato e si apprestavano a rimettersi al lavoro, più in là anche Ogremon era crollato, spossato dagli allenamenti a cui non era abituato.

"Cough… hanf… basta, questa è una tortura…" si lagnò il Digimon orco "Non era sufficiente tutta l'esperienza che ho fatto nelle risse con altri Digimon per combattere contro questo Mephistomon?"

"Non parlare delle tue risse come se fosse una cosa di cui vantarsi!" la voce di Piximon arrivò improvvisamente alle sue orecchie, facendolo sobbalzare. "E, nel caso ci sia bisogno di ricordartelo, a quanto ne so non te la sei proprio cavata bene ai tempi dei Dark Masters… al contrario dei tuoi due compagni…" indicò Leomon ed Andromon, che stavano proseguendo i loro esercizi come niente fosse: Leomon stava addirittura tenendo una mano dietro la schiena, sollevandosi con un braccio solo!

Gli occhi di Ogremon schizzarono fuori dalle orbite per la sorpresa. "COSA? Ma… ma voi… come fate a non essere stanchi?"

"Io sono un Digimon androide." Rispose Andromon con il suo solito tono piatto "Non sono programmato per sentire dolore o fatica."

"Allenamento… quotidiano…" fu invece la risposta di Leomon. Il Digimon leonino parlava stringendo leggermente i denti, ma sembrava che la stanchezza, anziché rallentarlo, lo spronasse a fare sempre meglio. Piximon sorrise soddisfatto, soppesando la sua piccola lancia tra le mani.

"Prendi esempio da loro, Ogremon…" concluse il Digimon folletto, per poi svolazzare verso il gruppetto di Digiprescelti e controllare i loro progressi. "Allora, laggiù, che si fa? Non battiamo la fiacca! Su, voi due, lavorare con più lena!"

Finalmente, un attimo dopo, Piximon diede un'occhiata dietro di sé, vedendo le figure di Gennai, Koushiro, Tentomon, Miyako e Hawkmon entrare da una porta laterale. Il Digimon folletto alzò un braccio, dando il segnale della fine dell'allenamento. "Okay, basta così! Adesso, credo che siano arrivate delle notizie importanti, e faremmo meglio ad ascoltarle!"

Un coro di sospiri di sollievo e corpi esausti che si afflosciavano al suolo accolse l'annuncio, facendo scendere un grosso gocciolone di sudore dalla testa del Digimon folletto. "Accidenti, non vedevano proprio l'ora…" pensò Piximon, dando un'occhiata desolata all'ansimante gruppo di ragazzi e Digimon. Gli unici a non crollare poco dignitosamente a terra erano stati Iori, Ken, Gatomon, Leomon e Andromon.

"Altroché se sono notizie importanti!" esclamò Miyako tutta allegra, sventolando un foglio di carta. Daisuke, che era stramazzato a terra non appena Piximon aveva concesso loro la grazia, alzò lo sguardo irritato verso la sua amica-nemica. "Hey, quattrocchi, com'è che tu non hai fatto gli esercizi con noi? Non mi sembra un trattamento equo…"

La ragazzina con gli occhiali storse il naso. "Per tua norma e regola, stavamo facendo un lavoro altrettanto stressante e importante! Stavamo cercando la posizione del santuario di Azulongmon, dove sono tenute le Crest, e quelle degli altri Digiprescelti rimasti bloccati qui a DigiWorld grazie a Mephistomon…" Il sorriso smagliante si dipinse nuovamente sul bel viso di Miyako, mentre lei mostrava la mappa stampata sul foglio "…e, prima che ce lo chiediate… abbiamo trovato sia l'una che le altre!"

La notizia sembrò rianimare gli esausti Digiprescelti e Digimon, molti dei quali scattarono in piedi scrollandosi di dosso la fatica.

"Davvero? Ottima notizia!" esclamò Taichi, rimettendosi a posto la maglietta "Ma come avete fatto ad individuare le Crest così rapidamente?"

"Il merito va all'intuizione di Gennai-san!" rispose Hawkmon, indicando la guida di DigiWorld con una piuma di un'ala. "Ha immaginato che Crest e Digimental, essendo derivati dagli stessi elementi, emettessero segnali simili, e ha fatto una ricerca sistematica per tutta DigiWorld, per individuare emanazioni simili a quelle dei Digimental di Miyako!"

"Abbiamo individuato le Crest, e il santuario in cui si trovano, in una regione all'estremo occidente di DigiWorld." Spiegò Gennai, indicando un settore sul lato sinistro della mappa. Proseguì muovendo l'indice su altri settori adiacenti, che erano stati evidenziati in rosso. "Sfortunatamente, non ci sono molti Digiport adiacenti a quella zona: quelli che vedete sono i più vicini che abbiamo trovato, e distano un bel po' dal santuario."

"Questo significa… che Mephistomon ha tutto il tempo di individuarci e mandarci contro i suoi Digimon artificiali…" concluse cupamente Takeru. "Se ci trovassimo ad affrontare un Ultimate, avremmo poche possibilità di cavarcela…"

"In questo caso, permettetemi di accompagnarvi nella ricerca." Risuonò la voce metallica di Andromon. Il Digimon robotico fece un passo in avanti, appoggiandosi una mano sul torace corazzato. "Io sono a mia volta di livello Ultimate, e potrei esservi di aiuto nel caso veniste attaccati."

"Mi unisco anch'io." Si offrì Leomon "E' vero che sono solo un Champion, ma ho un po' di esperienza in combattimenti con Digimon Ultimate. Potrei esservi utile."

"Hey, e pensate di prendervi voi tutto il divertimento?" sbottò Ogremon, stringendo gli occhi. "Se pensate che io me ne resti in disparte e mi perda tutta l'azione, vi sbagliate di grosso! E poi, sono ancora in debito con voi ragazzi per avermi salvato la vita… e a me non piace avere pendenze!"

"E va bene… allora Andromon, Leomon e Ogremon accompagneranno Taichi e gli altri del gruppo originale al santuario di Azulongmon…" concluse Gennai "Per quanto riguarda Daisuke, Ken, Miyako e Iori… pensavamo che potevate occuparvi di recuperare gli altri Digiprescelti. A voi va bene così?"

"Certamente!" rispose Daisuke "Allora, quanti Digiprescelti sono ancora sparsi per DigiWorld, e in quali settori? Se dobbiamo recuperarli, meglio farlo subito prima che Mephistomon li scovi!"

Koushiro tirò fuori il suo portatile e lo attivò, richiamando sullo schermo una mappa computerizzata sulla quale si vedevano tre puntini luminosi intermittenti. "Ecco, queste sono le loro posizioni! Abbiamo già trovato dei Digiport in quei settori che vi dovrebbero permettere di arrivare vicino a loro."

"Va bene. Allora io andrò con il gruppo di Daisuke…" si offrì Michael "Siete il gruppo meno numeroso, e credo che un elemento in più potrebbe farvi comodo…"

Piximon svolazzò vicino a Daisuke, tenendo la lancia leggermente sollevata. "Mi unisco anch'io a questo gruppetto, già che ci sono! Se per voi non c'è problema…"

"Saremo lieti di averti con noi, Piximon." Rispose Iori, annuendo.

"Assolutamente nessuno… almeno finchè non mi darai un'altra botta… mi fa ancora male…" scherzò Daisuke.

"Per quanto riguarda me… cercherò un modo di contattare il Mondo Reale, e spiegare la situazione ai vostri cari…" spiegò Gennai.

"Perfetto… allora cosa stiamo aspettando? E' ora di recuperare le nostre Crest e dare una bella lezione a Mephistomon!" concluse Taichi. Gli risposero i cenni d'assenso e le incoraggianti esortazioni del vecchio gruppo, desideroso di iniziare la nuova avventura.

"D'accordo." Rispose Ken "Allora, noi andremo ad aiutare gli altri ragazzi prescelti. Vi auguriamo buona fortuna, e speriamo che riusciate a recuperare le vostre Crest!"

"Altrettanto a voi!" rispose Hikari, osservando i suoi amici con aria preoccupata.

Era il momento per i Digiprescelti di fare le loro mosse… e sperare per il meglio…

Nella base abbandonata dell'Imperatore Digimon, Mephistomon strinse gli occhi quando le numerose luci che erano scomparse molte ore prima dalla sua mappa computerizzata riapparvero, anche se in ordine più sparso rispetto a quando le aveva viste per la prima volta. Otto di esse erano apparse in un settore ad ovest, vicino ad una penisola, mentre le altre erano apparse in corrispondenza delle tre che erano sempre rimaste sullo schermo. Non gli ci volle molto per capire cosa stava accadendo.

"Gli otto mocciosi che mi hanno sconfitto la volta prima devono aver individuato le loro Crest. Devo cercare di ostacolarli, e ho giusto quello che mi serve per dare loro qualche problema…" mormorò il demone, premendo alcuni pulsanti sulla console. Sogghignò leggermente, compiaciuto della propria lungimiranza "Per fortuna, SkullBaluchimon non era l'unico Ultimate che avevo fatto creare ad Arukenimon…"

Dopo un caricamento di qualche secondo, tre sagome, poco distinte ma chiaramente diverse l'una dall'altra, apparvero sullo schermo: un coleottero armato di tenaglie affilatissime, un gigantesco tirannosauro, e un grosso centauro armato di vari cannoni. Mephistomon digitò alcune coordinate, e le tre figure cominciarono a muoversi sullo schermo, inchinandosi davanti al loro signore e padrone.

"Molto bene. Sono convinto che Okuwamon, MetalTyrannomon e Assaultmon saranno in grado, se non di sconfiggere quegli intriganti ragazzini, almeno di rallentarli quel tanto che mi basta per completare il progetto BlackWarGreymon e togliere di mezzo i nuovi Digiprescelti… sempre che non provvedano già i Digimon già presenti in quei settori…" riflettè Mephistomon ad alta voce, permettendo ai suoi perfidi occhi scarlatti di illuminarsi di nuovo, e incamminandosi verso un lato della stanza avvolto dall'oscurità. "Ora, apportiamo le ultime modifiche alla mia arma finale… e presto, avrò di nuovo in mano tutti gli assi, Crests o non Crests…"

Raggiunto il muro, Mephistomon alzò un braccio, premendo un pulsante a malapena visibile che si trovava su di esso, e la sezione di pavimento su cui il demone si trovava iniziò lentamente a sprofondare, trasportandolo ad un piano inferiore. Mephistomon incrociò le braccia sul petto mentre l'ascensore segreto giungeva in un enorme stanza oscura, illuminata fiocamente solo da qualche sparuta luce al neon, e pervasa da un'oppressiva aura maligna che rendeva l'aria quasi irrespirabile. Sogghignò compiaciuto osservando il colosso di pietra nera, dall'aspetto terribilmente familiare, che si trovava al centro della sala, dove le luci erano più concentrate. Ormai, quasi tutte e cento le Dark Towers necessarie erano state integrate nella sua composizione. Era questione solo di un giorno, al massimo due… poi, Arukenimon sarebbe tornata e avrebbe potuto animare la sua arma finale…

L'ascensore si fermò, permettendo a Mephistomon di scendere. Il demone si diresse lentamente e con calma verso l'enorme statua nera, sempre tenendo su di essa il suo sguardo soddisfatto.

"BlackWarGreymon, ormai sei quasi completo… e il modo in cui ti metterò alla prova sarà molto divertente… Huhuhuhuu…

Più tardi, in un settore boscoso del Mondo Digitale…

"Ten cuidado, Monochromon! Questo uccellaccio non scherza!" strillò Rosa, guardando il suo Digimon fare un disperato zig-zag per evitare delle fiammate nere scagliate dal suo avversario, un maestoso uccello rapace simile a Birdramon, la forma Champion del Digimon di Sora: lo stesso rostro pieno di denti, la stessa disposizione del piumaggio, la coda a forma di fiamma e le 'antenne' sul capo. Tuttavia, il piumaggio era di un lucido, quasi inquietante nero, al punto che, visto dal basso, il Digimon sembrava niente più che un enorme buco nero a forma di uccello nel cielo.

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Sabirdramon

Tipo: Uccello

Attributo: Anti-Virus

Livello: Champion

Attacchi: Mach Shadow

Questo feroce uccello predatore è considerato la versione malvagia di Birdramon. Plana silenziosamente sulla sua vittima e la bombarda con fiamme nere scagliate dalle sue ali.

"Ci sto provando, Rosa… Ma non è facile, quello vola e io no!" grugnì il Digimon della ragazzina, evitando per un pelo una fiammata nera che incenerì un piccolo arbusto a pochi centimetri da lui. Per affrontare questa minaccia, Gotsumon era passato alla sua forma Champion, Monochromon, un grosso dinosauro quadrupede simile ad un triceratopo grigio con un solo corno sul naso e una spessa corazza nera sulla schiena, sulla testa e sulle zampe. Sfortunatamente, anche così il Digimon di Rosa sembrava avere seri problemi: era troppo lento e ingombrante per evitare i colpi con efficacia, e anche quando riusciva ad indirizzare un colpo contro Sabirdramon, l'agilità e la manovrabilità del pur enorme rapace rendeva inefficace ogni attacco. Rosa strinse i denti e serrò il pugno davanti a sé, cercando di pensare ad un modo di togliere dai guai il suo Digimon.

"Volcanic Strike!" ruggì Monochromon, aprendo la bocca e sparando una sfera di energia rossa e incandescente contro Sabirdramon. Questa volta, il Digimon artificiale non fu abbastanza rapido, e il colpo lo raggiunse in pieno petto, facendogli perdere stabilità per un attimo e staccando alcune delle sue piume nere come la pece. Tuttavia, l'enorme uccello si rimise subito in posizione con qualche rapido colpo d'ali e rispose con un'altra raffica di fiamme nere, che piovvero su Monochromon e sul terreno attorno a lui, infliggendogli dei danni e scagliandolo al suolo.

"No! Monochromon!" esclamò Rosa, correndo a fianco del dinosauro grigio, che, pur mantenendo a fatica la propria forma Champion, stava cercando di rimettersi in piedi. La ragazzina si inginocchiò vicino al suo Digimon, verificando che stesse bene. "Monochromon! Como estàs, todo bien?"

"Rosa…" rispose Monochromon "Ti prego, allontanati… questo uccellaccio non si farà scrupoli a far fuori anche te…"

L'ipotesi peggiore si avverò fin troppo presto: dopo essere rimasto in sospensione per un secondo, Sabirdramon si calò in picchiata verso Rosa e Monochromon, sfoderando gli affilati artigli delle zampe. La ragazzina spalancò gli occhi terrorizzata, senza riuscire a staccare gli occhi dal suo aggressore, e cercò freneticamente di pensare ad un modo di sfuggirgli: ma come fare? Sabirdramon era troppo più veloce di Monochromon, e pareva anche decisamente più forte. Sembrava che lei e il suo Digimon fossero giunti al capolinea…

"Blue Thunder!" esclamò improvvisamente una voce profonda dietro di lei. Una frazione di secondo dopo, una splendente sfera di crepitante energia azzurra sfrecciò sopra Rosa e Monochromon e centrò in pieno Sabirdramon, che emise uno strillo acuto e perse quota, evitando per un pelo di precipitare al suolo. Meravigliati, la ragazzina e il suo Digimon si voltarono per vedere Raidramon, con Daisuke in groppa, emergere dal fogliame dietro di loro e atterrare vicino al luogo della battaglia con agilità quasi felina. Stingmon li seguiva in volo, portando Ken sulla schiena.

"Eh? E… e voi da dove spuntate?" esclamò Monochromon.

"Scusate se ci intromettiamo e vi rubiamo la scena!" rispose Daisuke, smontando dal drago elettrico e sfoderando un segno di vittoria, mentre Raidramon tornava ad essere Veemon "Ma non ci andava di vedere una collega Digiprescelta e il suo Digimon finire nelle grinfie di quel pennuto troppo sviluppato!"

"Siamo qui per darvi una mano, non preoccupatevi!" proseguì Stingmon, atterrando lentamente e permettendo a Ken di scendere dalla sua spalla "Sappiamo chi crea e manda questi Digimon artificiali, e stiamo cercando di mandare all'aria i suoi piani!"

"Ben detto!" esclamò Daisuke, richiamando il potere dell'altro suo Digimental "Perciò… mostra cosa sai fare, Veemon! DIGI-ARMOR ENERGIZE!"

"Perfetto, Dai! Veemon armor shinka… FLAMEDRAMON, la Fiamma del Coraggio!" Sotto gli occhi attoniti di Rosa e Monochromon, il piccolo drago azzurro si trasformò nel fiammeggiante guerriero del Coraggio.

"La leggendaria… Digievoluzione Armor…" mormorò il dinosauro grigio "Non credevo ne avrei mai vista una…"

Mentre Stingmon e Flamedramon volgevano nuovamente la loro attenzione a Sabirdramon e balzavano verso di lui, Daisuke e Ken raggiunsero Rosa e il suo Digimon per assicurarsi che stessero bene. "Tutto a posto, voi? Non siete feriti, spero…" chiese Ken. Rosa alzò la testa per rispondere…

"No hay problema! Siamo bene tutti e due…"

…si interruppe, diventando rossa come un semaforo, quando il suo sguardo si posò su Ken: era rimasta incantata a guardare il bel viso del ragazzo! Certo, anche quel tipo con i capelli a punte che lo accompagnava non era male, però…

In una frazione di secondo, un'estatica Rosa, gli occhi trasformati in cuoricini pulsanti, sfrecciò verso lo sbalordito Ken e lo strinse in un abbraccio (come meglio poteva, visto che il Digiprescelto della Bontà era abbastanza più alto di lei). "…però anche se fossi stata ferita ora non sentirei più niente! Gracias, senorito, avete salvato la vita a me e al mio Digimon! Vi sarò grata per sempre! Gracias! Gracias!"

"Ah… ehm… di niente… come dire… abbiamo fatto il nostro dovere…" mormorò Ken, rimanendo allibito davanti all'inaspettata vivacità e cordialità della ragazzina messicana, che continuava a restargli stretta senza badare allo sguardo incredulo di Daisuke.

"Ma… che sta…" mormorò il nuovo Digiprescelto del Coraggio, permettendo ad un grosso gocciolone di sudore di scendergli lungo la fronte. Al suo fianco, Monochromon sospirò, facendosi uscire dalla bocca una nuvoletta stilizzata, e scosse la testa.

"Non ci fare caso… tipico di Rosa…"

Nel frattempo, con l'intervento di Flamedramon e Stingmon, le sorti della battaglia stavano rapidamente volgendo a sfavore del Digimon artificiale. Evitando un potente pugno da parte della Digievoluzione Armor di Veemon, Sabirdramon si allontanò di alcuni metri e scagliò un'altra raffica di fiamme nere, ma i suoi avversari evitarono tutti i colpi con due rapide virate, mandandoli ad esplodere senza danni contro il terreno. Stingmon, facendo sfoggio di un'agilità insospettabile per una creatura della sua taglia, si portò rapidamente al fianco di Sabirdramon e colse il suo momento di distrazione.

"Spiking Strike!" esclamò il gigantesco insetto, trafiggendo una delle ali di Sabirdramon con la sua lama laser e strappandogli un acuto strillo di rabbia.

"Bel colpo, Stingmon! Finisco io il lavoro! Flame Fist!" esclamò Flamedramon, schizzando verso Sabirdramon trasformato in un proiettile fiammeggiante. Il Digimon Armor prese in pieno petto il rapace nero, che emise un altro stridio e ridiventò una semplice statua di granito nero, che si disintegrò subito dopo. La battaglia era conclusa.

"Perfetto! Un altro membro in meno nell'esercito di Mephistomon!" commentò Flamedramon, atterrando su un ginocchio in posa eroica e ritornando ad essere Veemon. "Ottimo lavoro di squadra, Stingmon!"

"Dovere!" rispose Stingmon, atterrando a sua volta e regredendo anche lui alla sua forma Rookie. "Cessato pericolo, amici! Quell'uccellaccio non ci dara più… HEY! E tu che cosa credi di fare?"

L'ultima esclamazione di Wormmon fu dovuta al fatto che una certa ragazzina con le trecce e vestita di rosa era ancora avvinghiata a Ken come una cozza sullo scoglio! Con una velocità ancora una volta insospettabile, Wormmon scattò verso Rosa e le si parò di fronte, fulminandola con lo sguardo. "Hey, tu! Va bene che sei contenta perché ti abbiamo salvato, ma vedi di non esagerare!"

Rosa fece un passo indietro, staccandosi da Ken e guardando meravigliata il piccolo bruco verde. Poi, ricambiò lo sguardo irritato di Wormmon e gli rispose per le rime. "Hey, sarai anche il suo Digimon, ma il senorito non è proprietà privata, bicho! Se voglio abbracciarlo, posso farlo, no?"

"Sì, ma non prenderti tanta confidenza…"

Rosa e Wormmon cominciarono a bisticciare ad alta voce davanti all'incredulo Ken, che cercava in qualche modo di calmare gli animi, al rassegnato Monochromon, e al poco divertito Daisuke, che era stato completamente ignorato!

"Cavolo… e in tutto questo io cosa sono, carne macinata?" si chiese il ragazzino, con dei grossi goccioloni di sudore sulla testa.

"Mi dispiace, Dai…" fu Veemon a rispondergli "Temo che la nostra amica si sia lasciata prendere un po' la mano…"

In un altro settore di DigiWorld, in un canyon roccioso sotto un sole cocente…

"E' tutto a posto, Catherine? Possiamo uscire?" chiese una preoccupata Floramon alla sua partner. La Digiprescelta francese e la sua partner si erano rifugiate dietro un grosso masso, vicino ad un'ampia formazione rocciosa, e si erano messe controvento in un ennesimo tentativo di sfuggire al branco di Fugamon che le stava inseguendo ormai da diverse ore. Erano riuscite a seminarne una certa quantità, ma tre di loro ancora non mollavano…

La ragazzina bionda sporse leggermente la testa per controllare la situazione, ignorando la fastidiosa sensazione delle sue gambe addormentate a causa del tempo in cui era rimasta accucciata dietro la roccia. Dopo aver controllato che non ci fosse alcuna traccia dei Digimon orchi, Catherine diede un cenno d'assenso alla sua partner. "Oui, Floramon… non vedo più nessuno di quei mostri… forse siamo proprio riuscite a perderli…"

Rapidamente, Catherine prese in braccio Floramon e si alzò in piedi, iniziando ad allontanarsi dal nascondiglio. "Ora è meglio andarcene, prima che quelli tornino indietro e…"

"ATTENTA, CATHERINE!" esclamò il piccolo Digimon dall'aspetto di fiore, alzando lo sguardo e vedendo una grossa pietra precipitare dal costone di roccia vicino a loro, diretta verso la testa della sua amica! Solo un balzo disperato, dettato dal puro istinto di conservazione, salvò Catherine e Floramon da una fine orrenda: la ragazzina, mantenendo un sangue freddo invidiabile per la situazione, si gettò di lato, e la roccia destinata a lei andò a sbriciolarsi sul terreno sassoso, mentre lei finiva distesa a terra, un po' ammaccata ma altrimenti illesa. Sfortunatamente, non fece neanche in tempo a rialzarsi prima che i tre Fugamon ai quali aveva così disperatamente cercato di fuggire piovessero letteralmente dal cielo, atterrando vicino a lei e circondandola.

"Oh, no… avevano solo fatto finta di mollare… in realtà si erano nascosti in cima al canyon…" esclamò Floramon, notando che uno dei Fugamon era atterrato vicino al punto in cui la roccia si era schiantata. Evidentemente, era lui il responsabile…

"Catherine! Non abbiamo scelta, dobbiamo combattere! Fammi digievolvere, presto!" esclamò Floramon, mentre i Fugamon si avvicinavano minacciosamente brandendo le loro clave. Catherine infilò una mano nel suo elegante, anche se ormai tutto impolverato, vestito rosso, e tirò fuori un Digivice vecchio modello. Stava per puntarlo verso la sua partner per farla evolvere, quando…

"Eagle Eye!"

Uno dei Fugamon venne disarmato da un paio di raggi laser scarlatti, uno dei quali lo colpì alla mano facendogli volare via la clava, mentre l'altro distruggeva l'arma stessa. I Digimon orchi indietreggiarono allarmati, spezzando l'accerchiamento attorno alla loro vittima, mentre Halsemon, una delle possibili forme Armor di Hawkmon, atterrava vicino a Catherine, portando in groppa Miyako, Michael e Betamon.

"Hey, laggiù! Siete tutti interi?" chiese Miyako, balzando giù da Halsemon assieme ai suoi compagni e aiutando Catherine a rialzarsi. La ragazzina bionda e il Digimon fiore annuirono. "Oui, mademoiselle… merci beaucoup per averci aiutato… siete Digiprescelti anche voi, vero?" rispose Catherine.

"Certamente." Rispose Michael, tirando fuori il suo Digivice, mentre Betamon si poneva davanti ad un Fugamon, guardandolo con aria di sfida. "Ma ti spiegheremo tutto dopo… Betamon, credi di poter digievolvere in questo momento?"

"Non è il mio ambiente, ma me la caverò! Vai, Michael!" rispose il Digimon girino. A quel punto, sia Michael che Catherine attivarono i loro Digivice, trasmettendo energia ai loro Digimon…

"Betamon shinka… SEADRAMON!"

"Floramon shinka… KIWIMON!"

Al fianco di Halsemon, che stava tenendo a bada uno dei Fugamon, apparve immediatamente Seadramon, torreggiando sopra l'avversario che un attimo prima era molto più alto di lui, mentre Floramon si trasformava in un uccello delle dimensioni di un pollo, dal piumaggio marrone e con piccole ali atrofizzate, che indossava sulla testa un elmetto bianco che gli copriva anche la parte superiore del becco e dal quale spuntavano numerose piume verdi. Le zampe grigio-nere erano molto sviluppate e adatte alla corsa, con corti artigli rossi.

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Kiwimon

Tipo: Antico Uccello

Attributo: Dati

Livello: Champion

Attacchi: Pummel Peck, High Jumping Kick

Un uccello inetto al volo, ma particolarmente abile nella corsa. E' tra i più veloci corridori del Mondo Digitale, e in caso di necessità può colpire gli avversari con potenti calci.

"Perfetto! Ora vediamo come ve la cavate, bestioni!" esclamò Miyako rivolta ai Fugamon, che stavano indietreggiando fiutando la mala parata. Prima che i tre orchi avessero la possibilità di attaccare o di tagliare la corda, i tre Digimon dei ragazzi prescelti agirono.

"Pummel Peck!" esclamò Kiwimon, sparando dal becco dei piccoli missili simili alla sua testa.

"Ice Blast!" urlò Seadramon, e soffiò una raffica di stalattiti di ghiaccio dalla bocca, dirigendole verso un Fugamon. Entrambi gli attacchi andarono a segno, cancellando all'istante due dei Digimon artificiali.

"Mach Impulse!" esclamò Halsemon, prendendo il volo verso il Fugamon rimanente, con le ali circondate da un'aura di energia rossa. Prima che l'orco potesse tentare qualsiasi cosa, due proiettili a forma di arco partirono dalle ali del Digimon di Miyako e lo colpirono in pieno, facendogli fare la stessa fine dei suoi compagni. Come in tutti gli altri casi, le stringhe di dati in cui i Digimon artificiali erano stati ridotti si dileguarono verso il cielo e scomparirono nel nulla. Mentre i Digimon dei ragazzi ritornavano al loro stadio Rookie, Catherine emise un sospiro di sollievo per lo scampato pericolo.

"Bella prova, Hawkmon! Gli abbiamo fatto vedere!" esclamò Miyako, prendendo in braccio il Digimon aquilotto e abbracciandolo con affetto. Anche Michael stava facendo la stessa cosa con Betamon, chinandosi sulle ginocchia e raccogliendo l'inorgoglito Digimon girino.

"Allora, che te ne è parso, Michael? Sono stato in gamba, eh?"

"Certo, come al solito!" rispose Michael, ridendo.

"Floramon, sei stata grande! Bella Digievoluzione!" Catherine si complimentò con il suo Digimon floreale, che si mise una mano dietro la testa con aria di modestia.

"Beh, cerco di fare del mio meglio, come al solito…" rispose Floramon, per poi rivolgersi ai loro salvatori. "E… a voi vorrei dire anch'io… merci beaucoup, mes amies… non so come ce la saremmo cavata senza di noi…"

La Digiprescelta francese annuì cupamente. "Già… sapete per caso da dove vengono questi Digimon artificiali così violenti e aggressivi? Da un po' hanno incominciato a saltare fuori per tutto DigiWorld…"

Miyako sospirò, iniziando a raccontare la storia. "E' una storia un po' lunga e complicata… vuoi venire con noi? Conosciamo un luogo sicuro dove possiamo raccontarvi tutto…"

"Allora, Crabmon, io mi affido al tuo intuito… da che parte, secondo te?"

In un ulteriore settore di DigiWorld, il giovane Digiprescelto australiano, Derek, e il suo Digimon dall'aspetto di granchio, Crabmon, stavano camminando lungo le rive di un fiume, cercando un luogo da dove contattare quel 'Gennai' di cui aveva parlato Crabmon in precedenza. Fino a quel momento, non avevano avuto molta fortuna: non avevano trovato nessun insediamento da cui avrebbero potuto tentare di contattare qualcuno, e avevano dovuto sfuggire agli attacchi di diversi Digimon artificiali che vagavano per il settore.

Crabmon, che in quel momento era in braccio al suo partner umano, usò una delle sue chele per indicare davanti a sé. "Non preoccuparti, Dingo, sono sicuro che se seguiamo quest'argine, prima o poi arriveremo senza dubbio ad un villaggio, o qualcosa del genere."

"Hmm…" Il ragazzino dai capelli ricci non sembrava troppo convinto "Mi sembra che sia almeno un'ora che lo dici, e finora non abbiamo trovato nulla…"

"Questa volta sono sicuro, okay?" protestò il granchio gigante, agitando freneticamente le chele in aria. "Seguiamo questa pista e troveremo quello che cerchiamo, fidati di me!"

Alzando leggermente le spalle, Derek iniziò ad incamminarsi, guardandosi attorno per cogliere segnali di possibile pericolo. Quei Digimon creati dalle Dark Towers avevano la poco simpatica abitudine di sbucare fuori all'improvviso e nei momenti meno opportuni. In quelle poche ore che aveva passato nel Mondo Digitale, cercando un modo per tornare a casa, il ragazzino aveva già imparato a guardarsi dagli attacchi di quelle pericolose creature…

Un fruscio proveniente dagli alberi alla sua sinistra attirò l'attenzione della coppia di amici: mentre Derek indietreggiava di un passo, Crabmon balzò immediatamente a terra e mostrò le chele, facendole schioccare con aria minacciosa. "Allora, chi è là? Fatti vedere!" esclamò il granchio gigante "Se sei un altro di Digimon malvagio creato dalle Dark Towers, hai trovato pane per i tuoi denti!"

"Ehm… non credo che sia necessario essere così drastici, Crabmon…" commentò Derek, a cui stava scendendo una goccia di sudore dalla tempia per il carattere bellicoso del suo amico "Se fossero Digimon artificiali non sarebbero così discreti…"

"Sigh… questi giovani… sempre a saltare alle conclusioni…" sospirò una vocina squillante proveniente da dietro un cespuglio, da cui si sollevò in volo il piccolo Digimon folletto conosciuto come Piximon. Crabmon e Derek lo fissarono meravigliati, mentre la creaturina rosa atterrava davanti a loro con le braccia conserte "Anche se, posso capire che con tutti quei Digimon malvagi in giro, non si sia mai troppo prudenti…"

"Scusate se vi abbiamo spaventato…" esordì Iori, apparendo dalla boscaglia seguito da Armadillomon, e facendo un inchino di presentazioni "Permettetemi di presentarmi. Il mio nome è Iori Hida, e sono un Digiprescelto come te. Lui è il mio partner, Armadillomon." Fece un cenno verso il piccolo Digimon corazzato, che fece un sorrisone gioviale e alzò una zampina.

"Hey, ragazzi! Come va?" salutò Armadillomon. Crabmon rispose sollevando una chela, mentre Derek sorrideva divertito dal contrasto tra la formalità di Iori e il tono confidenziale del suo partner.

"A noi potrebbe andare meglio… ma non ci lamentiamo!" Crabmon rispose alla domanda di Armadillomon.

"E lui è Piximon, che si è gentilmente offerto di accompagnarci. Potrei dire che è il nostro 'sensei', mancandomi un termine migliore…" Proseguì Iori, indicando il folletto rosa, che chiuse gli occhi e fece un cenno d'assenso.

"Beh…" iniziò il Digiprescelto australiano "Lieti di conoscervi. Io mi chiamo Derek Russell, ma voi potete chiamarmi semplicemente Dingo. E lui è il mio amico Digimon, Crabmon!" Il granchio chiuse gli occhi e annuì (come meglio poteva…). "Immagino che anche voi siate rimasti intrappolati qui, eh?"

"Già…" rispose Iori, tirando fuori il suo D-3 e guardandolo cupamente "Io e i miei amici siamo confinati a DigiWorld già da un po'… e in questo momento stiamo cercando di riunire tutti i Digiprescelti che si trovano nella nostra stessa situazione. Io mi sono offerto di cercare in questo settore, e sono contento di avervi trovato prima che incappaste in qualche guaio…"

"Intendi i Digimon artificiali che stanno…" iniziò Crabmon, ma non ebbe modo di finire la frase prima che dei passi pesanti facessero tremare la terra sotto i loro piedi, mentre un ruggito inferocito squarciava l'aria. Digiprescelti e Digimon (tranne il sempre calmo e padrone di sé Piximon) fecero un salto per la sorpresa e si allontanarono dalla boscaglia allorchè un Digimon simile ad un orso, alto il doppio di un essere umano, apparve davanti a loro, buttando giù un alberello con le possenti zampe anteriori. Era ricoperto da una folta pelliccia blu-violetta, che diventava bianca sul muso, attorno al collo, e sul torace, e portava un paio di spalliere rosse ornate da spuntoni d'acciaio, e un paio di tirapugni dello stesso colore, anch'essi dotati di punte affilate. A tutti gli effetti, ricordava un orso grizzly dal pelo di colore strano, addestrato da chissà chi alle arti marziali.

"Ragazzi, state attenti!" li avvertì Piximon "Quello è un Grizzmon!"

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Grizzmon

Tipo: Bestia

Attributo: Anti-Virus

Livello: Champion

Attacchi: Maul Attack, Crescent Dawn

Un Digimon dall'aspetto di orso, normalmente pacifico e di indole passiva. Tuttavia, se disturbato o minacciato, combatte con grande determinazione, falciando gli avversari con i suoi artigli.

"Un Grizzmon?" fece eco Armadillomon "Sicuramente un Grizzmon creato dalle Dark Towers… di solito non sono così aggressivi!"

"Ecco cosa intendevo quando dicevo che i Digimon delle Dark Towers non sono discreti, Crabmon!" esclamò Derek, estraendo un Digivice da una tasca dei suoi pantaloncini. "Temo che bisognerà combattere!"

"Sono pronto quando vuoi!" replicò il granchio gigante.

"E' ora di combattere, Iori!" esclamò Armadillomon, piazzandosi a fianco di Crabmon. Iori annuì, attivando il D-3 che ancora teneva in mano.

"Bene, è giusto che dia una mano anch'io!" dichiarò Piximon, piazzandosi davanti al Grizzmon infuriato. I Digivice di Iori e Derek si attivarono all'unisono, trasmettendo energia ai Digimon…

CONTINUA…

Note dell'autore: Non posso dire che questo capitolo sia venuto un granchè… comunque consolatevi, il prossimo sarà molto meglio, in quanto vedrà, oltre che la conclusione del combattimento di Iori e Derek, anche la definitiva entrata in scena di BlackWarGreymon e il viaggio del vecchio gruppo per recuperare le Crest... Sfortunatamente, per un po' dovrò razionare il tempo dedicato alla mia storia, in quanto tra poco sarà per me periodo di esami… ma non vi preoccupate, questa storia andrà avanti ancora! (Mentre scrivo, una parte del capitolo 13 è già stata stesa…)

Mi scuso per la scarsezza di questo capitolo, ma spero che sia servito a introdurre degnamente i Digiprescelti internazionali. Tanti saluti e alla prossima!