Digimon Adventure 02 Reload

Una fanfiction di Digimon scritta da: Justice Gundam

Justice: Okay, ragazzi… quello che vi apprestate a leggere è il capitolo 16, il che significa che la conclusione di questa storia comincia ad intravedersi… ma, ovviamente, sarà solo l'inizio! Molte altre avventure aspettano i Digiprescelti e i loro colleghi, i Tamers e i Guerrieri Leggendari!

Gatomon: A questo proposito… come pensi di regolarti con le fanfiction? Voglio dire, hai intenzione di iniziare subito a scrivere le loro storie, o preferisci andare un passo alla volta?

Justice: Beh, non ne sono ancora sicuro al 100... comunque, penso che forse dovrei iniziare a buttare giù due capitoli anche su queste ultime due serie, intanto che continuo a lavorare su questa storia e sui suoi seguiti… e poi, è da fin troppo tempo che non si vede più nessuno scrivere di Tamers o di Frontier. Pare che esistano soltanto le prime due serie!

Hikari: Ehm… sì, in effetti non possiamo darti torto… ad ogni modo, ci puoi anticipare cosa succede in questo capitolo?

Justice: Beh, vi posso dire che vedremo un bel po' di nuove Digievoluzioni, e comincerà la folle gara tra voi, Mephistomon e Daemon per trovare BlackWarGreymon… inoltre, beh… rivedrai un posticino a te molto familiare…

Hikari (deglutisce): Da come lo dici, comincio ad ver paura…

Justice: (sghignazza)

Gatomon (mostra gli artigli): Tu prova a torcere anche soltanto un capello ad Hikari, e diventerai il mio nuovo affila-unghie!

Justice (smette di ridere e deglutisce): Okay, Gatomon… vedrò di non farle del male… almeno, non troppo… ora, credo sia il caso di rispondere ad alcune review…

Gatomon: Hmph… hai trovato la scusa per salvarti… per stavolta! Comunque, qui abbiamo la review della nostra affezionata lettrice Miele… grazie per la recensione, e… per il triangolo, staremo a vedere! L'autore vuole mantenere un po' di suspence!

Hikari: Per Francesca Akira, grazie ancora delle tue opinioni, e promettiamo di continuare a fare del nostro meglio per rendere questa storia piacevole e avvincente. Per quanto riguarda la tua domanda… no, non è Daemon a controllare Oikawa: semplicemente, sta approfittando del desiderio di Oikawa di vedere DigiWorld, e ha stretto un accordo con lui… altro non sono autorizzata a rivelare!

Yamato: Per maggiori informazioni, Francesca, ti rimandiamo al capitolo 11, in cui si vedevano Daemon e Oikawa discutere, e in seguito la 'misteriosa entità' che controlla Oikawa affermare che Daemon non era degno di fiducia…

Justice: Rispondo direttamente io a Driger… grazie ancora per i tuoi commenti, e spero che il resto della storia sia all'altezza! Ah, già, e ho cominciato a giocare a Digimon World 3: gran bel gioco! Però… accidenti a quello Zanbamon che mi impedisce di passare… : (

Wormmon: Ehm… andando avanti… Grazie anche a Sora89! Anche tu, ormai, sei diventata un'assidua lettrice di questa storia!

Ken: Infine, rispondiamo a KillKenny… perché le tue richieste dovrebbero essere inaccettabili? Una di esse è stata usata in innumerevoli fanfiction (ti lasciamo indovinare quale…), mentre l'altra… beh, non è così comune, ma anch'essa è stata usata da altri autori. L'autore comunque non può dire nulla per il momento… continua a seguirci e saprai tutto!

Justice: Grazie, amici! E ora, prima di iniziare, vorrei dare un avviso: alcune scene di questo capitolo potrebbero essere un po' forti per persone particolarmente sensibili… non così forti da alzare il rating della fanfic, ma… uno degli scagnozzi di Daemon farà libero sfoggio della sua crudeltà! Detto questo, ecco a voi un nuovo capitolo, ricco di azione e nuove digievoluzioni! Buona lettura!

Agumon: E' la prima volta che usi una citazione ad inizio capitolo…

Capitolo 16 – Perduti nelle tenebre

"Hai mai avuto… paura del silenzio?" --- Musa, Winx Club

I Digiprescelti hanno affrontato numerosi esponenti delle forze delle tenebre…

Devimon… Myotismon… i Dark Masters… Apocalymon… Diaboromon… l'Imperatore Digimon…

Ed ora, stanno affrontando Mephistomon…

Tuttavia, le tenebre che hanno visto finora sono ben poca cosa in confronto a quelle che stanno per vedere… tenebre eterne, infinite ed opprimenti, che annientano ogni scintilla di luce nell'animo degli esseri umani…

Tenebre che avvolgono e trascinano nell'abisso…

come un oceano oscuro…

Il cuore di una profonda foresta, in un settore centrale di DigiWorld. Pochi, delicati raggi di sole filtravano attraverso i rami e le ampie foglie degli alberi, e la zona era immersa in una strana tranquillità: non un suono disturbava il silenzio del bosco, non un Digimon si muoveva dalla sua tana, e non un refolo di vento spirava tra le fronde. Uno scenario apparentemente idilliaco, ma chiunque si fosse trovato là avrebbe capito subito che quella calma estrema era qualcosa di innaturale: non era la riposante quiete di una foresta sana. Piuttosto, sembrava essere il silenzio che avvolge la natura poco prima di qualche terribile disastro.

E, puntualmente, il disastro si presentò.

Un passo pesante si abbattè al suolo con un cupo fragore, facendolo tremare il terreno. Poi un altro. Un altro. E un altro ancora, sempre più forti, sempre più vicini… ed ogni passo era accompagnato dal secco suono di rami spezzati e foglie lacerate.

Finalmente, dopo un tempo apparentemente interminabile, alcune fronde vennero falciate da un colpo di artigli e caddero al suolo, rivelando dietro esse l'impressionante BlackWarGreymon, il braccio ancora flesso nella posizione d'attacco, gli occhi ancora brucianti di rabbia e tristezza, ancora persi nella ricerca di colui che sarebbe dovuto diventare il suo avversario…

Il Mega artificiale fece un altro passo in avanti, calpestando sotto le enormi zampe i rami che aveva appena abbattuto, e proseguì la sua inarrestabile avanzata, lasciandosi dietro soltanto silenzio e terrore. Sembrava non essersi nemmeno accorto – o, più probabilmente, se n'era accorto ma non ci stava facendo caso – degli strani mutamenti che stavano avendo luogo nei posti che aveva appena attraversato… del fatto che, dietro di lui, il terreno e il paesaggio stesso apparivano distorti e sfocati, come immagini su un televisore difettoso… Pareva che, ovunque passasse BlackWarGreymon, i dati stessi che componevano il Mondo Digitale divenissero instabili e minacciassero di venre cancellati.

Ma BlackWarGreymon non aveva il tempo di concentrarsi su questo.

"Da molto ormai la mia ricerca sta andando avanti… e ancora non ho trovato colui che a me è legato… Chiunque tu sia, io ti troverò. Dovesse anche volermici l'eternità, io ti troverò… e quando lo farò, soltanto uno di noi due rimarrà…"

Le parole rimbombanti del dinosauro nero riecheggiarono tra i rami, gelando il sangue a tutti gli sfortunati Digimon che erano in grado di sentirle. Un lieve movimento attirò la sua attenzione, e BlackWarGreymon guardò con la coda dell'occhio il tronco di un albero secolare a diversi metri da lui. Un Kuwagamon, che cercava in qualche modo di nascondersi tra le foglie, stava tremando visibilmente, tenendo lo sguardo fisso sul Mega artificiale, che rimase per un attimo fermo a guardarlo, poi tirò avanti, non considerandolo un avversario degno.

"Deboli… sono tutti troppo deboli…" riflettè tra sé. "Dove… Quando potrò trovare un avversario alla mia altezza… che mi liberi da questo tormento?"

Così come era venuto, BlackWarGreymon si allontanò, riprendendo a farsi strada nella boscaglia… e il silenzio tornò a richiudersi dietro di lui…

"Ho capito… Va bene, grazie lo stesso… Arrivederci, e fateci sapere se ci sono novità…"

Con un sospiro rabbioso, Susumu Yagami, il padre di Taichi e Hikari, mise giù il telefono. Ancora nessuna notizia dei suoi figli, né di tutti gli altri ragazzi che erano scomparsi ultimamente, tutti loro amici. Era davvero una situazione snervante, peggiorata ulteriormente dal fatto che tutte le autorità sembravano brancolare nel buio. Non era stata trovata una pista, né una possibile causa, né erano state avanzate richieste di riscatto. Semplicemente, sembrava che i suoi figli e i loro amici fossero scomparsi nel nulla.

Susumu scosse la testa, preparandosi a dare a sua moglie le brutte notizie. "Mi dispiace, Yuuko… ancora niente…"

Si interruppe, notando che la signora Yagami non era lì vicino, come era stato nel corso di tutte le altre telefonate tra casa Yagami e la centrale di polizia (che erano state piuttosto frequenti, considerando l'apprensività dei signori Yagami quando i loro figli erano chiamati in causa…). Sorpreso, Susumu cominciò a guardare in giro, cercando la moglie. "Yuuko? Yuuko, dove sei?"

"Susumu! Sono in camera di Hikari! Vieni a vedere, è appena arrivata una e-mail riguardante Taichi e Hikari!" si sentì la voce della signora Yagami. Suo marito sobbalzò per la sorpresa, sentendo improvvisamente la propria ansia crescere fino quasi a soffocarlo. Una e-mail che rivelava cosa era successo ai loro figli? Pregò tra sé che non fossero brutte notizie, mentre si precipitava nella camera della figlia minore.

"Eccomi!" esclamò l'uomo, aprendo la porta della camera e trovando la moglie seduta, con Miko sulle ginocchia, davanti al computer acceso, intenta a divorare con gli occhi il contenuto del messaggio di posta elettronica. "Allora, che cosa dice? Cosa è successo ai nostri figli?"

Yuuko esitò un attimo prima di rispondere per finire di leggere il messaggio. "Niente… non dice nulla di specifico! Non so neanche chi sia! Dice soltanto… che sa cosa è accaduto a Taichi e Hikari, e se vogliamo scoprirlo anche noi, dobbiamo trovarci stasera alle 6 al molo 14 della Baia di Tokyo…"

"Stasera… alle sei… al molo 14?" ripetè il marito, incredulo e irritato davanti ad una richiesta che, in quel momento difficile, suonava come una presa in giro. "Ma che si è messo in testa, questo tizio? Cosa crede, che abbiamo voglia di giocare al suo stupido gioco mentre i nostri figli sono chissà dove? Mandagli una e-mail di risposta e dirgli di parlare chiaro, qui e adesso!"

Yuuko alzò le mani davanti a sé per indurre il marito alla calma. "Per favore, Susumu! Lo sai che perdi la calma, poi la perdo anch'io!"

Susumu si calmò all'istante, facendosi uscire l'aria dai polmoni con un lungo sospiro. "Già… scusami…"

"Ad ogni modo…" riprese lei, volgendo di nuovo lo sguardo verso lo schermo e accarezzando Miko con aria distratta "…ho provato, eccome, a spedirgli una e-mail con una richiesta di chiarimento… ma mi sono vista rispondere che l'indirizzo del mittente… come dire… non esiste!"

"CHE COSA?" Esclamò Susumu, diventando praticamente viola. "Come sarebbe a dire che non esiste? Dovrà pur averci mandato questa mail da qualche terminal, no? Com'è possibile che non esista?"

"Beh… ne sono quanto te…" rispose Yuuko, indicando lo schermo sul quale troneggiava minaccioso l'avviso di 'invio impossibile'. "Fatto sta che l'indirizzo da cui questo messaggio proviene pare non corrispondere a nessun indirizzo sulla Terra…". Si spostò leggermente per permettere al marito di visionare l'e-mail arrivata.

Gentili Sig. e Sig.ra Yagami,

Sono spiacente per quanto sta accadendo, ma sfortunatamente, tutto deriva da eventi al di là del mio controllo, e di quello di chiunque altro.

So dove si trovano i vostri figli Taichi e Hikari. Se volete saperlo anche voi, presentatevi stasera, alle ore 6:00 PM, al molo 14 della Baia di Tokyo. E, per favore, non portate con voi agenti di polizia o altre autorità.

Mi scuso nuovamente per il disturbo arrecatovi,

Gennai

Susumu, dopo aver divorato con gli occhi il messaggio, cercò di calmarsi e si fermò a pensare per un attimo. Forse senza rendersene conto, sua moglie gli aveva appena suggerito una possibile soluzione all'enigma. "Nessun indirizzo sulla Terra? Yuuko… non è che potresti controllare a quali altri indirizzi è stata mandata quella mail?"

Cominciando ad intuire quello che suo marito voleva dire, Yuuko scorse nuovamente la mail, andando a leggere gli indirizzi dei riceventi. Davanti ai suoi occhi stupiti apparvero, nell'ordine, gli indirizzi di casa Ishida, Takaishi, Takenouchi, Motomiya, Ichijouji… insomma, pareva che quello stesso messaggio fosse pervenuto a tutti i migliori amici di Taichi e Hikari – tra cui c'erano i ragazzi che tre anni prima li avevano accompagnati nel loro viaggio nel Mondo Digitale! Non poteva essere una coincidenza… era la conferma che, ancora una volta, c'era dietro quello strano mondo…

"E'… è assurdo…" mormorò Yuuko, cominciando a cambiare colore. L'ultima volta che era successo, lei si era sentita morire per l'angoscia, e ora stava accadendo di nuovo! "Vuol dire che… molto probabilmente…"

"Sì, Yuuko… purtroppo, pare che ancora una volta i nostri ragazzi e i loro amici siano stati chiamati a compiere una missione molto importante… da cui dipenderà il futuro della Terra e di quello strano mondo…" Prima che la moglie si facesse cogliere dal panico, Susumu le appoggiò le mani sulle spalle per rassicurarla. "Non ti preoccupare, Yuuko… hai visto come se la sono cavata Taichi, Hikari e gli altri la volta precedente, no? Dobbiamo avere fiducia in loro… sono maturati, e sanno come fare fronte alle difficoltà. E poi, con i loro amici al loro fianco, cosa potrebbe accadergli di male? Stai tranquilla, vedrai che andrà tutto bene…"

"Ne… ne sei sicuro?" chiese lei, con voce tremante. Il marito annuì e le fece cenno di alzarsi.

"Sicuro. Conoscendoli, saranno qui prima ancora che noi ce ne accorgiamo! Ora non dobbiamo fare altro che attendere e pensare positivo. Alle sei avremo la conferma…"

Yuuko sorrise, cercando di scacciare le preoccupazioni. "Sì, forse hai ragione…"

Quello di cui nessuno si era reso conto era… che il messaggio spedito alle famiglie dei ragazzi prescelti era arrivato anche ad un indirizzo non previsto…

Rinchiuso nel suo piccolo studio, immerso nell'aria stantia che ormai permeava la stanza, Yukio Oikawa si concesse un sogghigno, incurvando sinistramente le sue sottili labbra, mentre scorreva il breve messaggio arrivato alla famiglia Yagami. Per un esperto di computer come lui, abile al punto da riuscire a trasformare il proprio DNA in dati per creare Arukenimon e Mummymon, infiltrarsi in un comune PC domestico senza essere individuato era uno scherzo…

Messaggi molto simili erano arrivati alle famiglie dei Digiprescelti di Odaiba, e ad altre quattro famiglie in altrettanti paesi stranieri… a quanto pareva, i Digiprescelti erano ancora intrappolati nel Mondo Digitale… la notizia non poteva che riempire di gioia l'inquietante individuo: finchè rimanevano lì, Daemon aveva la possibilità di catturare Ken Ichijouji ed estrargli il Dark Seed… il che avrebbe significato l'avverarsi del suo sogno… DigiWorld era sempre più vicino. Lo sentiva, lo percepiva con ogni fibra del proprio essere. Il giorno che aveva atteso da anni, sarebbe presto arrivato.

La misteriosa voce dell'invisibile entità con cui ormai da tre anni conviveva gli parlò, apparentemente compiaciuta della sua eccitazione.

"TI VEDO ENTUSIASTA, YUKIO OIKAWA…" mormorò con tono ironico. "COME HAI POTUTO VEDERE, LA PAZIENZA CI STA RIPAGANDO… ORA IL MONDO DIGITALE E' IN SUBBUGLIO… GLI SCAGNOZZI DI DAEMON LO STANNO PASSANDO IN LUNGO E IN LARGO NELLA SPERANZA DI TROVARE ICHIJOUJI… MENTRE MEPHISTOMON E I MOCCIOSI CONTINUANO A RINCORRERE BLACKWARGREYMON! MA ALLA FINE, GLI UNICI A VINCERE SAREMO NOI! PHANTOMON SA GIA' COSA FARE, E I DIGIMON A ME FEDELI NON ASPETTANO CHE IL MOMENTO GIUSTO PER AGIRE E FAR PENDERE L'AGO DELLA BILANCIA VERSO DI NOI…"

"Allora, è già previsto tutto? Sai già come comportarti con Daemon per costringerlo a mantenere la parola?" chiese Oikawa ad alta voce. Riuscì quasi a percepire un sorriso malefico sulle labbra (se ne avesse avute…) della misteriosa creatura.

"SENZA DUBBIO…" rispose l'entità. "DAEMON VUOLE IL DARK SEED, QUESTO E' CERTO… E' TALMENTE OSSESSIONATO DA QUESTO OBIETTIVO CHE SAREBBE DISPOSTO A FARE QUALSIASI COSA… O ANCHE A SACRIFICARE QUALSIASI COSA… IN NOME DEL SUO RAGGIUNGIMENTO. E NON E' NEL NOSTRO INTERESSE CHE LO OTTENGA, GIUSTO?"

Oikawa scosse la testa. "No, certo che no… non vorrei mai che si rimangiasse la parola subito dopo aver ottenuto quello che voleva…"

"INFATTI. E A QUESTO SCOPO HO DATO DISPOSIZIONI AFFINCHE' I MIEI DIGIMON SORVEGLINO ATTENTAMENTE IL NOSTRO DIGIPRESCELTO DELLA BONTA'… AL MOMENTO GIUSTO, METTEREMO DAEMON CON LE SPALLE AL MURO. E SE LE COSE DOVESSERO PROPRIO ANDARE MALE… BEH, HO SEMPRE PRONTO UN PIANO DI EMERGENZA. NON SIA MAI DETTO CHE AFFRONTO LE MIE BATTAGLIE IMPREPARATO…" La creatura incorporea terminò la frase con uno sghignazzo malefico.

"Huhuhuhuuu… Perfetto… un piano semplicemente perfetto…" rise tra sé Oikawa, chiudendo la schermata sul computer davanti a sé.

"ORA, SE PERMETTI, DEVO METTERE A POSTO QUALCHE DETTAGLIO…" concluse il suo misterioso consigliere. "LA PIU' GRANDE GARA MAI VISTA SU DIGIWORLD STA INCOMINCIANDO, E VOGLIAMO ESSERNE NOI GLI ARBITRI, DICO BENE?"

"Perfettamente…" rispose Oikawa, la voce che praticamente grondava di gratitudine. "Non so come sdebitarmi con te, amico mio…"

"NESSUN PROBLEMA…" rispose lui, interrompendo la conversazione e lasciando il suo 'vascello' solo con i suoi pensieri. Quanto era facile manipolare la mente degli umani, stava pensando. Soprattutto di chi era disperato e sarebbe stato disposto anche a vendere la propria anima al diavolo per raggiungere lo scopo. E quando si trattava di manipolare… beh, lui era un esperto in campo, e aveva la pazienza e l'astuzia necessaria a fare sì che tutto andasse al proprio posto… non gli importava dover aspettare… in fondo, lui aveva tutto il tempo che voleva…

"NESSUN PROBLEMA DAVVERO, POVERO STUPIDO…" pensò tra sé la creatura incorporea. "PERCHE' QUANDO TUTTI I NODI VERRANNO AL PETTINE, AVRAI BEN POCO DI CHE RINGRAZIARMI…"

"Allora, mi sembra che sia tutto deciso. Iniziamo da qui?" chiese Michael, indicando un ampio varco tra le fronde degli alberi. In quel momento, l'intero gruppo dei bambini prescelti, sia vecchi che nuovi, assieme ai rispettivi Digimon, si trovava davanti all'ingresso di una lussureggiante foresta dall'aspetto tropicale. Riposati e ritemprati dopo una buona notte di sonno, gli eroi si erano subito messi alla ricerca del pericolosissimo Mega artificiale, nel tentativo di fermarlo o, quanto meno, tenerlo d'occhio per impedirgli di fare danni. In testa al gruppo, com'era prevedibile, c'erano Taichi su Greymon e Daisuke su Raidramon. Immediatamente dietro il primo leader dei Digiprescelti stavano i membri del suo gruppo: Yamato su Garurumon, Sora su Birdramon, Mimi su Togemon, e infine Koushiro, Jyou e Gomamon su Kabuterimon… Invece, Daisuke era seguito a ruota dai suoi compagni di viaggio: Miyako su Halsemon, Iori su Ankylomon, Ken sulla spalla di Stingmon, e Takeru e Hikari rispettivamente su Pegasusmon e Nefertimon. Infine, a chiudere la panoramica, i Digiprescelti internazionali: Michael, Derek e Crabmon in groppa a Seadramon, e Rosa, Catherine e Floramon su Monochromon. Tutti sembravano molti carichi e determinati, nonostante i pericoli a cui sapevano di andare incontro, e sembravano non vedere l'ora di iniziare la perlustrazione.

Osservando l'enorme squarcio nella vegetazione e gli evidenti segni di artigli sui tronchi degli alberi, Daisuke annuì. "Direi di sì… per fortuna il nostro amico non sembra preoccuparsi troppo di non attirare l'attenzione…"

"Già… ne abbiamo avuto una prova…" rispose Miyako, alzando gli occhi verso il cielo. "Ci ha dato una di quelle batoste che si sarà sentito il boato ad almeno dieci settori di distanza!"

"Questa volta, però, siamo meglio preparati. Dovremmo essere in grado di tenergli testa… almeno spero!" fu il commento di Michael. "Con vari Ultimate e due Mega dalla nostra parte, stavolta dovremmo avere un po' di vantaggio…"

"Purtroppo, temo che non sia detto…" rispose Yamato. "Non abbiamo idea di quali siano le reali capacità di BlackWarGreymon, e come abbiamo potuto vedere con SkullBaluchimon, se il divario di potenza è troppo grande, i numeri non fanno la forza…"

"Ad ogni modo, è il caso di iniziare, numeri o non numeri. Siamo rimasti fin troppo tempo a rimuginare!" tagliò corto Daisuke, poco avvezzo ai giri di parole. "Intanto, ritroviamo BlackWarGreymon, e poi… penseremo sul momento a cosa fare!"

Iori annuì, d'accordo con Daisuke. "Spero soltanto che BlackWarGreymon non sia sordo al dialogo… se possibile, vorrei risolvere il tutto senza ricorrere alla violenza…"

"Anch'io lo vorrei…" mormorò Takeru, tenendo lo sguardo fisso sul terreno. "Però… non possiamo dimenticare che BlackWarGreymon è stato creato dal potere delle tenebre. Quindi non è il caso di farsi troppe illusioni… temo proprio che dovremo distruggerlo… anche se è un Digimon dotato di intelligenza e sentimenti propri, è pur sempre una creatura delle Dark Towers…"

Patamon, che stava svolazzando vicino al suo partner umano, gli rivolse uno sguardo malinconico. Qualsiasi cosa collegata al potere delle tenebre sembava fare quell'effetto a Takeru. Il piccolo Digimon alato sperò con tutto il cuore che il ragazzino non si facesse prendere la mano dal suo risentimento…

"Noi siamo pronti! Taichi, Daisuke, dateci il via!" si sentì la voce di Greymon, che interruppe le riflessioni del gruppo. I due Digiprescelti del Coraggio rivolsero uno sguardo deciso alla fitta boscaglia che si stagliava dinnanzi a loro, poi guardarono verso il gruppo in attesa e, senza una parola, fecero un cenno d'assenso: era tutto quello che i ragazzi attendevano. Lentamente, con ordine e solennità, i Digiprescelti e i loro compagni entrarono nella foresta, scostando rami e foglie man mano che si addentravano e lasciando che la folta boscaglia si richiudesse dietro di loro. La loro ricerca era iniziata…

Lei sta arrivando…

Finalmente, ciò che a lungo abbiamo atteso…

Ma sarà più difficile adesso… è più concentrata… e ha più alleati al suo fianco…

Dobbiamo farlo… non abbiamo scelta…

E' nostro dovere…

Regina Hikari… vieni da noi…

Vieni da noi…

Vieni… da noi…

Da noi…

In una delle zone più interne della foresta, un paio di occhi ferini si illuminarono, brillando nell'oscurità come due fari malefici. Uno dei più potenti Digimon artificiali di Mephistomon, assegnato al controllo di quel settore, aveva individuato presenze estranee nel suo territorio. La rudimentale intelligenza artificiale comune a tutte le creazioni delle Dark Towers gli aveva permesso di capire che si trattava di un gruppo misto di esseri umani e Digimon: non c'era dubbio, si trattava di quegli stessi Digiprescelti la cui eliminazione faceva parte delle sue priorità. Meccanicamente, la misteriosa creatura, vestita con un lungo abito da sacerdote onmyouji, uscì dalle ombre, tenendo tra le mani un enorme pennello e volgendo il suo muso volpino prima in una direzione, poi nell'altra, come se si volesse assicurare di aver sentito giusto. Poi, senza un suono, il Digimon artificiale balzò agilmente, come un ninja, sul ramo più basso di un grande albero, per poi iniziare a salire sempre più in alto. Proseguì così, saltando di ramo in ramo nel tentativo di avvicinarsi sempre più al suo bersaglio senza essere visto. Intuiva che i suoi bersagli erano accompagnati da Digimon molto potenti, e che un attacco frontale sarebbe stato destinato al fallimento. L'unica possibilità che la sua intelligenza artificiale aveva riconosciuto accettabile era una serie di attacchi mordi e fuggi, per sfiancare i loro Digimon prima di procedere all'eliminazione.

Fermandosi per un attimo, la creatura delle tenebre fiutò l'aria attorno a sé, poi riprese il suo furtivo avvicinamento alle sue vittime, apparendo e scomparendo nello spazio di un battito di ciglia, avanzando lentamente, ma inesorabilmente, verso il suo bersaglio…

Nello stesso momento, in un piccolo villaggio di Digimon ben nascosto nei meandri della foresta…

Un paio di occhietti neri fecero capolino da una piccola capanna di paglia e fango, una tra le tante disposte a schiera lungo il perimetro circolare del piccolo insediamento. Si guardarono attorno intimoriti, come ad assicurarsi che non ci fosse alcun pericolo, poi, con estrema cautela, il loro proprietario saltellò fuori dalla capanna: un piccolo Digimon a forma di palla, con un paio di strane 'pinne' ai lati del corpo, di colore beige chiaro, evidentemente un Upamon, la forma In-Training di Armadillomon. Dopo aver rivolto altre occhiate nervose al paesaggio attorno a sé, il piccolo Digimon richiamò gli altri abitanti del villaggio.

"Hey, ragazzi! Potete uscire! Per ora non c'è più pericolo! E' passato!"

Per qualche istante, non accadde nulla, e il piccolo villaggio continuò ad essere immerso nel silenzio. Poi, timidamente, altri Upamon iniziarono a fare capolino dalle loro abitazioni e ad avventurarsi all'esterno, mescolando le loro vocine intimorite.

"Davvero se n'è andato?"

"Meno male… ho avuto una paura…"

"Speriamo che quel BlackWarGreymon non ritorni…"

Era stata una giornata di terrore per il modesto villaggio degli Upamon: avevano ricevuto la notizia che un potentissimo Digimon oscuro, rispondente al nome di BlackWarGreymon, si stava dirigendo verso la loro foresta, distruggendo tutto quello che incontrava sulla sua strada, spinto da una rabbia cieca. Non essendo in grado di difendersi, i piccoli Digimon potevano soltanto starsene nascosti e pregare che il colosso nero oltrepassasse la foresta senza avvicinarsi a loro… speranza che era stata quasi vanificata quando gli Upamon avevano sentito i passi pesanti e il sord ruggito di rabbia e dolore del temuto Mega artificiale, sempre più vicino alle loro case. Ma, per fortuna, BlackWarGreymon non sembrava voler perdere tempo con dei Digimon In-Training, e aveva tirato dritto senza badare a loro. Ciò nonostante, gli Upamon erano così terrorizzati che avevano voluto rimanere nelle loro tane per diverse ore dopo il suo passaggio. Solo ora che erano sicuri che il pericolo si fosse davvero allontanato, i piccoli Digimon si arrischiavano a mettere nuovamente il naso fuori casa… Per fortuna, la naturale vitalità dei piccoli Digimon In-Training vinse presto la paura, e in poco più di dieci minuti le stradine del villaggio erano già piene di piccoli Upamon rotondi che saltellavano di gioia ed esultavano per lo scampato pericolo.

"Per fortuna, è andato tutto bene…" sospirò lo Upamon più grande, agitando le pinne come per farsi aria. "Per un attimo, ho davvero temuto il peggio…"

"Hai ragione… ma è meglio continuare a stare in guardia… non si sa mai, potrebbe sempre ritornare…" proseguì un altro Upamon, chiaramente ancora spaventato. Un suo compagno, un tipo evidentemente più ottimista, gli battè una pinna sulla schiena e lo incoraggiò. "E dai, non preoccuparti! Non tornerà… è chiaro che non gli interessano dei Digimon di basso livello come noi, altrimenti ci avrebbe attaccati già da un bel po', non trovi? Ora forza, cerchiamo di dimenticare quello che è successo e rimettiamoci al… Che succede?"

L'ultima frase dell'Upamon fu dovuta al fatto che si era accorto dell'espressione dei suoi compagni: gli sguardi di sollievo e di allegria seguiti al ritorno alla normalità avevano lasciato nuovamente il posto a maschere di terrore… un terrore ancora più marcato di quando attendevano l'arrivo di BlackWarGreymon! Dozzine di paia di occhi, fossilizzati in un'espressione di puro orrore, fissavano qualcosa di gigantesco arrivato improvvisamente nella piazza del villaggio, con una velocità quasi impossibile per un essere di quelle dimensioni… L'Upamon che aveva appena parlato si girò a sua volta, trattenendo il fiato per l'apprensione… e riuscì a stento a trattenere un grido di terrore quando vide esattamente cosa era arrivato!

"Ma bene! Che cosa ho la fortuna di sentire…" gracchiò una voce malefica che fece gelare il sangue ai piccoli Digimon In-Training. Nel bel mezzo della piazza, si ergeva un gigantesco scheletro rosso con grandi ali da pipistrello, una sfera di acciaio nero incassata nella gabbia toracica, guanti e stivali di ferro, e rozzi pantaloni neri con una striscia di tessuto dello stesso colore che gli scendeva dal bacino. In una mano, teneva un nodoso scettro di legno che contribuiva ad accentuare il suo aspetto terrificante. Nelle sue orbite, luccicavano due perfidi occhi bianchi dalla pupilla nera, che fissavano con odio i piccoli Digimon. Non era difficile riconoscere lo spietato SkullSatamon, servitore diretto di Daemon!

"Oh, no… un altro pericolo… e… e tu chi sei? E cosa vuoi da noi?" si azzardò a parlare lo Upamon più grande, cercando di mostrarsi coraggioso nonostante tutto fosse contro di loro.

"Chi sono non ha importanza." Tagliò corto SkullSatamon, cominciando ad avanzare minacciosamente verso il gruppo di indifesi Upamon. "Che cosa voglio da voi… questa invece è una domanda più sensata, dal momento che la risposta giusta salverà le vostre miserabili vite." Sottolineò il concetto agitando minacciosamente il pomo del suo scettro, che già cominciava a far scoppiettare delle scintille elettriche.

Gli Upamon indietreggiarono davanti al minaccioso spettacolo. "Non… non crediamo di avere nulla… che possa interessare uno come te…" disse il più grande, mettendosi davanti ai suoi compagni e aprendo le pinne con l'intenzione di fare da scudo.

SkullSatamon lo interruppe con una risatina. "Hehehee… non vi sottovalutate, misere creaturine… voi avete qualcosa che potrebbe interessare molto al mio signore… voi sapete dove si è diretto quel BlackWarGreymon che ha attraversato la foresta giusto oggi, e ora me lo direte… con le buone o con le cattive!"

"Cosa? Noi… noi non sappiamo dove sia andato…" cominciò a dire la sua vittima. "E… e anche se lo sapessimo, non lo diremmo ad un essere malvagio come te!"

SkullSatamon alzò le spalle, per niente impressionato dal coraggio del piccolo Digimon, e puntò lo scettro crepitante di energia contro un gruppo di capanne abbandonate. "Ho capito. Con le cattive. Nail Bone!"

Dalla sfera che decorava lo scettro dello scheletro gigante partì improvvisamente una enorme scarica di energia elettrica, che illuminò quasi a giorno il villaggio e la sezione di foresta circostante, per poi andare a schiantarsi sulle capanne. Sotto gli occhi atterriti degli abitanti del villaggio, le piccole abitazioni saltarono in aria, prendendo fuoco e bruciando in pochi istanti. Un pestilenziale odore di fango e paglia bruciati riempì l'aria, assieme alle urla di terrore degli Upamon più piccoli. Gli abitanti del villaggio non potevano credere ai loro occhi: SkullSatamon aveva distrutto le loro case così, con assoluta noncuranza, soltanto per farsi dire da loro dove fosse andato BlackWarGreymon. La cosa peggiore, tuttavia, era il luccichio di piacere e divertimento che brillava nelle orbite dello scheletro mentre le capanne si riducevano in cenere. Quell'orribile creatura godeva e si faceva vanto del dolore e dell'angoscia delle sue vittime!

SkullSatamon emise una risata roca, chiaramente fiero di ciò che aveva fatto, poi puntò lo scettro verso altre capanne vuote. "Vedo che non siete ancora convinti del tutto… permettetemi di dare un'altra dimostrazione… Nail Bone!"

Ancora una volta, lo scettro elettrificato prese vita, scagliando un fulmine globulare contro le capanne, facendole esplodere e riducendole in poveri resti fumanti nel giro di pochi istanti di puro orrore. Gli Upamon strillarono di nuovo, ammucchiandosi gli uni sugli altri in un disperato quanto vano tentativo di proteggersi, e alcuni di loro presero a piangere, sconvolti dalla crudeltà del loro aguzzino.

"BASTA!" esclamò lo Upamon più grande, volgendo uno sguardo supplichevole a quell'essere infame. "Che cosa ci guadagni a distruggere le nostre case? Che ti abbiamo fatto di male?"

"Huhuhuu… la risposta ad entrambe le domande è: niente. E' per questo che lo trovo tanto piacevole." Ribattè SkullSatamon, lo sguardo ancora fisso sulle capanne incendiate. Poi, si volse nuovamente agli Upamon, congelandoli con il suo sguardo feroce. "Ma è il caso di parlare di cose più serie. Ora, voglio darvi una piccola possibilità. Tornerò qui tra mezz'ora e vedrò se vi si è sciolta la lingua e se vorrete dirmi dove si è diretto BlackWarGreymon. In caso contrario… non credo di dover dare ulteriori spiegazioni, e vi informo che ci saranno migliaia di Digimon qui in giro che potranno darmi le informazioni che cerco. Io vi ho avvertito…"

Con studiata lentezza, l'enorme scheletro alato volse le spalle agli Upamon e si allontanò dal villaggio, accompagnato dalla sua solita risata maligna. Terrificati, gli Upamon tacquero, tenendo lo sguardo fisso su SkullSatamon finchè la sua orrida figura non fu scomparsa di nuovo nel folto della foresta circostante. Una silenziosa disperazione si era impadronita di loro: non sapevano quello che SkullSatamon voleva da loro, era troppo potente perché loro potessero in alcun modo opporre resistenza… ed era chiaro che non era certo tipo da non dare seguito alle sue minacce! Cosa potevano fare? Chi li poteva salvare?

"Non…" mormorò infine lo Upamon più grande. "Non credevo… che la nostra fine… sarebbe venuta così…"

Kabuterimon grugnì per l'irritazione, scostando l'ennesimo ramo che gli ostruiva la visuale e tenendolo fermo per permettere ai più grandi dei suoi compagni di passare senza problemi. Era ormai un bel po' di tempo che i ragazzi prescelti e i loro Digimon cercavano di addentrarsi nella foresta, seguendo le tracce lasciate dal passaggio di BlackWarGreymon, ma finora il loro avversario non si era fatto vedere… né, per quello, avevano trovato traccia di Mephistomon o dei suoi scagnozzi. I ragazzi cominciavano a chiedersi per quanto ancora avrebbero dovuto seguire quelle dannate tracce prima di approdare a qualche risultato.

"Accidenti, ma quanto manca?" si lamentò uno spazientito Daisuke, aiutando Veemon a districarsi dal fogliame che gli ostruiva il passaggio. In precedenza, le maggior parte dei Digimon aveva deciso di de-evolvere al livello Rookie per avere meno problemi nei movimenti. Solo i Champion più agili e meno ingombranti, come Kabuterimon, Gatomon, Kiwimon e Coelamon erano rimasti nella loro forma evoluta.

Uno alla volta, i ragazzi e i rispettivi compagni infilarono l'apertura creata da Kabuterimon, accedendo ad un'ampia radura circondata da alberi secolari e fiocamente illuminata da alcuni raggi di sole che filtravano attraverso le fronde. Il terreno umido e diversi tronchi erano ricoperti da un morbido cuscino di muschio verde, e ad ogni passo i ragazzi e i Digimon si sentivano affondare, mentre le loro scarpe si impregnavano d'acqua. Tuttavia, quello che colse subito l'attenzione dei ragazzi prescelti, e che suscitò la loro immediata sorpresa, fu vedere che la zona della radura all'estremo opposto rispetto a dove si trovavano loro sembrava ondeggiare e perdere di nitidezza: i contorni degli oggetti ondeggiavano e sfumavano, come se gli oggetti stessi dovessero diventare parte del paesaggio circostante, e le distanze sembravano variare da un secondo all'altro: due alberi che fino ad un attimo prima sembravano vicinissimi, l'attimo dopo distavano diversi metri, e il terreno stesso sembrava prima sprofondare, poi formare dei dossi, come se fosse stato di gomma. Tutti erano rimasti spiazzati da questo curioso fenomeno di distorsione, che non avevano mai visto prima. Il peggio, però, era che questo strano evento aveva completamente cancellato ogni traccia del passaggio di BlackWarGreymon, che fino ad allora i ragazzi erano pur riusciti a seguire!

"E… e questo cosa significa?" esclamò Taichi, con gli occhi che gli schizzavano fuori dalle orbite per la sorpresa. "In tutti i viaggi a DigiWorld che abbiamo fatto, non ho mai visto una cosa del genere!"

"Credo che sia opera di BlackWarGreymon…" mormorò Gatomon, osservando attentamente un tronco d'albero qualche metro di fronte a lei, che sembrava allargarsi e poi restringersi a vista d'occhio. "Tra il fatto che è un Digimon estraneo, e il fatto che il suo potere è così grande… DigiWorld reagisce negativamente alla sua presenza, cercando di espellerlo… anche se senza risultato. Questa distorsione si deve al fatto che DigiWorld stesso sta indebolendo le barriere che lo separano da altre dimensioni nel tentativo di espellere BlackWarGreymon. Se continua così… chissà quali saranno le conseguenze!"

"Ragione di più per trovarlo il prima possibile…" commentò Michael, spostando il proprio sguardo da una parte all'altra della radura per rendersi conto dei danni fatti, pur involontariamente, dal Mega artificiale.

"Il problema è come…" replicò Koushiro, indicando sconsolato il terreno, sul quale le enormi impronte lasciate da BlackWarGreymon scomparivano improvvisamente all'entrata della zona di distorsione. "Sarebbe stato facile senza questo inusuale fenomeno, ma ora tutte le sue tracce sono state cancellate…"

Daisuke prese in mano la situazione. "Beh, in questo caso non c'è che una cosa da fare! Dobbiamo dividerci in gruppi, che cercheranno ognuno in una direzione diversa. Se ci sono problemi, basterà usare la funzione di comunicazione del D-3 per avvertire gli altri. Mi sembra che sia l'unico modo, ora come ora…"

"In effetti, non hai tutti i torti…" rispose Yamato. "Ma come ci dividiamo? Ti ricordo che soltanto i D-3 hanno la funzione di cui parli…"

"Molto semplice!" fu il turno di Veemon di dare spiegazioni. "Potremmo dividerci in tre gruppi, ognuno dei quali conterrà due Digiprescelti dotati di D-3. In questo modo non avremo problemi di comunicazioni!"

"Esatto, Veemon! Mi hai letto nel pensiero!" proseguì il suo partner umano. "Allora, sentite, facciamo così: io, Ken, Taichi, Yamato e Derek formeremo il primo gruppo; il secondo sarà composto da Hikari, Miyako, Sora, Mimi, Rosa e Catherine, mentre nel terzo ci saranno Takeru, Iori, Koushiro, Jyou e Michael. Vi va bene così?"

Guardandosi attorno, Daisuke si sentì inorgoglito vedendo che i suoi compagni stavano dando dei cenni d'approvazione. A quanto pareva, si era ormai guadagnato la loro fiducia come leader.

"Per me, non ci sono problemi…" stava dicendo Betamon.

"Va bene… speriamo solo di non finire in qualche guaio…" rispose Miyako, alzando le spalle.

"Oui, tout va bien!" fu la volta di Catherine e Floramon.

"Nulla da eccepire." Disse Jyou.

"Uffa… volevo stare in squadra col senorito Ken…" mormorò Rosa, facendo una faccetta offesa e guadagnandosi un'occhiataccia da Wormmon. "Però... vabbè, adattiamoci!"

"Anch'io sono d'accordo…" disse Taichi, avvicinandosi lentamente al suo successore. Si chinò leggermente e gli sussurrò due cose nell'orecchio. "…però, pensavo che avresti scelto di andare nello stesso gruppo di mia sorella Hikari…" Sapeva bene che razza di cotta il ragazzino avesse per sua sorella…

Daisuke sghignazzò lievemente, mettendosi una mano dietro la nuca, poi rispose a voce altrettanto bassa. "Ehm… in effetti la tentazione era forte… ma Ken è il mio migliore amico, e poi è il mio partner per la Digievoluzione DNA… sarebbe stato egoista ed imprudente mandarlo in un altro gruppo…"

"Beh, hai fatto una buona scelta…" gli rispose Taichi, contento che il suo successore stesse imparando rapidamente a svolgere il suo compito. "Okay, allora i gruppi sono formati… ma c'è il problema della zona di distorsione: non sarà pericoloso entrarci?"

"Nessun problema!" esclamò allegramente Patamon, svolazzando giusto all'interno della zona di distorsione: quasi subito, in una piccola zona sferica attorno al corpo del piccolo mammifero alato, i contorni mossi ed ondeggianti iniziarono a stabilizzarsi, e gli oggetti tornarono ad essere solidi come prima. "Vedete? Noi non siamo considerati dei corpi estranei pericolosi da DigiWorld, perciò non cerca di espellerci come fa con BlackWarGreymon. Non abbiamo problemi, da questo punto di vista!"

"Bueno!" esclamò Rosa. "Allora, que digas, Gotsumon, andiamo?"

"Sono pronto quando vuoi, Rosa-chan!" rispose il Digimon di roccia, stringendo i pugni.

Pochi minuti dopo, i gruppi si erano già formati, e Taichi e Daisuke stavano dando le ultime direttive.

"Molto bene, allora: ogni gruppo andrà in una direzione diversa, e in caso trovasse BlackWarGreymon avvertirà facendo uso dei D-3." Stava spiegando Taichi, passando in rassegna tutti i suoi compagni di gruppo. "Mi raccomando, tutti prestino la massima attenzione, e non esitino a chiedere aiuto se si trovano nei guai!"

"Ricordate che il futuro di DigiWorld e del Mondo Reale dipende da noi! Dobbiamo dare il massimo dell'impegno!" concluse Daisuke. I cenni d'assenso del gruppo seguirono subito.

"Allora, in bocca al lupo a tutti!" augurò Taichi. "Hikari, stai attenta!"

"Grazie, onii-chan!" rispose la Digiprescelta della Luce, facendo un occhiolino. "Ma non preoccuparti, ormai credo di saper badare a me stessa!"

"Mi raccomando, fratellino!" disse Yamato, appoggiando una mano sulla spalla di Takeru. "Stai attento anche tu!"

"Sì, Yamato!" rispose il fratello minore, sorridendo con decisione. "Non ti deluderò!"

"Mi raccomando… Taichi-kun, Yamato-kun, state attenti anche voi!" si raccomandò Sora, rivolgendosi ai suoi migliori amici. Yamato annuì seriamente, mentre Taichi le fece il segno dell'ok.

"Non preoccupatevi… facciamo come abbiamo sempre fatto e andrà tutto bene!" concluse Daisuke. "Di nuovo, buona fortuna a tutti!"

Scambiatisi qualche ultimo saluto ed augurio, i tre gruppi si separarono, addentrandosi nuovamente nella giungla, mentre le aree distorte attorno a loro cominciavano lentamente a stabilizzarsi di nuovo…

Il Digimon artificiale che già da un po' era alle calcagna del gruppo dei bambini prescelti si fermò, alzando leggermente lo sguardo: aveva percepito che il gruppo si era diviso. Non sapeva per quale motivo, e neanche gli interessava. Tanto meglio per lui, avrebbe potuto attaccare un gruppo alla volta e distruggerlo con più facilità prima di passare al successivo. La missione si era semplificata.

Facendo illuminare nuovamente i suoi crudeli occhi a mandorla, il Digimon artificiale, prodotto di dieci Dark Towers, si concentrò per individuare il gruppo a lui più vicino. In breve tempo, aveva già ottenuto tutte le informazioni che gli servivano: erano in sei… un numero che non destava preoccupazioni, anche se alcuni di loro forse potevano far raggiungere il livello Ultimate ai loro Digimon… comunque, per quello il Digimon oscuro aveva pronta una sorpresa…

La creatura proseguì l'inseguimento, continuando a spostarsi come un ninja da un ramo all'altro. La sua preda era ormai inquadrata. Doveva solo aspettare il momento giusto per colpire…

Miyako deglutì leggermente quando il suono di un rametto che si spezzava sotto le suole delle sue scarpe arrivò alle sue orecchie. Ormai già da un po' Hikari e il suo gruppo si stavano addentrando nella foresta, attraversando piccole zone di distorsione e sentieri tortuosi che dribblavano giganteschi alberi e cumuli di vegetazione, immerse nel silenzio più assoluto, un silenzio che inquietava più di ogni altra cosa. Persino le ragazze e i loro Digimon, che fino a pochi minuti prima stavano amabilmente parlottando da amici, si erano chiusi in uno strano mutismo. L'unica che continuava a cercare di fare un po' di conversazione era la sempre vivace Rosa. La ragazzina con gli occhiali era quella più nervosa, e anche quel lieve rumore secco del ramo rotto era stato sufficiente a farla sobbalzare.

"E' solo un rametto, Miyako!" esclamò Hawkmon, svolazzandole al fianco spezzando il pesante silenzio che era calato sul gruppo. "Oggi ti vedo piuttosto nervosa…"

"Ehm, in effetti…" rispose Miyako, mettendosi una mano dietro la nuca e sorridendo imbarazzata. "Non so perché, ma sono un po' tesa… come se ci fosse qualcosa di strano nell'aria… qualcosa che mi dà un certo timore… non riesco a spiegarmi meglio…"

"Per qualche motivo… sento anch'io una cosa del genere…" mormorò Palmon, avvicinandosi alla Digiprescelta occhialuta e al falchetto. "Non so bene di cosa si tratti, ma all'improvviso mi sento stanca e ansiosa… e credo che anche Mimi e le altre si sentano allo stesso modo…". Il Digimon pianta fece un cenno con il capo fiorito verso gli altri membri del gruppo, che camminavano tutti lentamente e a testa bassa, come oppressi da un peso invisibile. Già da tempo Mimi, Hikari, Catherine e Floramon avevano smesso di parlare, e proseguivano il cammino senza quasi fare attenzione a dove andavano e cosa facevano. Sembrava quasi che fossero in un altro mondo. Sora e Biyomon, dal canto loro, sembravano cercare di opporsi a quella sensazione opprimente, e di tanto in tanto scuotevano la testa come per riportarsi alla realtà e si sforzavano di scambiare qualche parola tra sé e con il resto del gruppo. Miyako era tentata di ipotizzare che la loro tensione era dovuto alla loro preoccupazione per l'imminente scontro con BlackWarGreymon e Mephistomon, ma sapeva bene che non era così: fino a poco prima, infatti, non sembravano così assorte e pensose. Ci doveva essere qualcosa d'altro, ma cosa?

Di qualunque cosa si trattasse, era inquietante: sembrava che un vampiro invisibile cercasse di risucchiare la loro forza di volontà e lasciarle immerse in una grigia apatia. Solo Rosa e Gotsumon sembravano immuni a questo effetto, e in quel momento stavano cercando di scuotere gli altri dallo stordimento.

"Hey, chicas, que pasa? Dov'è un po' di entusiasmo?" stava esclamando Rosa in quel momento, tirando la minigonna di Mimi. Riuscì nell'intento di riportare alla realtà la Digiprescelta della Sincerità, che sbattè gli occhi confusa, poi scosse la testa come per scacciare quella cupa sensazione che minacciava di impadronirsi di lei.

"Che… che succede…" mormorò la ragazza dai capelli rosa.

"Non lo so, Mimi… all'improvviso siete tutte diventate mute come pesci…" rispose Palmon, riavvicinandosi alla sua partner umana.

"Andiamo, ragazze… cosa sta succedendo qui? Siete cadute tutte in trance o cosa?" chiese Gotsumon, dando un leggero strappo alla gonna di Catherine e una pacchetta sulla spalla di Floramon. Ancora una volta, il gesto ebbe l'effetto sperato, riallacciando i contatti con la realtà della Digiprescelta francese e del piccolo Digimon floreale. "Huh? Excuse moi… non capisco cosa mi sia successo… all'improvviso, ho sentito come un peso sul mio cuore… e poi… non ricordo molto bene…"

"Temo di sapere di cosa si tratti…" rispose Sora, che era riuscita a scuotersi dal suo torpore anche grazie all'intervento di Miyako. "Tre anni fa, mi ricordo di aver provato una sensazione simile… quando sono entrata in una caverna oscura, verso la fine del nostro viaggio… Stavo cercando di recuperare Yamato, e all'improvviso sono stata assalita da mille dubbi e preoccupazioni che mi hanno quasi sottratto ogni volontà… la sensazione che stiamo provano adesso… è molto simile…"

"Se non fosse stato per Yamato e Gabumon, probabilmente ora saremmo ancora lì…" proseguì Biyomon, svolazzando stancamente a fianco di Sora.

"Se è così, allora dobbiamo cercare di allontanarci da questo posto al più presto…" suggerì Gatomon, tenendo sempre d'occhio la sua partner, che era l'unica ad essere ancora in trance. "Hikari si sta comportando in maniera preoccupante… credo che per qualche motivo sia più vulnerabile di noi a questa strana sensazione… cerco di svegliarla ma non ci riesco!"

"Cosa?" esclamò Miyako, preoccupata per la sua amica. La raggiunse con due passi veloci e le mise una mano sulla spalla, ma Hikari non sembrò nemmeno accorgersene.

"Hikari! Hikari, che succede? Mi senti? Sono io, Miyako!" la chiamò la ragazza occhialuta.

"Andiamo, Hikari, cosa succede? Mi stai quasi facendo paura!" disse Gatomon, tentando di richiamare l'attenzione della Digiprescelta della Luce. Inutilmente. La ragazzina continuava a procedere, lentamente ma inesorabilmente, mormorando tra sé delle frasi che esprimevano tutta la sua angoscia.

"E… e se aver ritrovato le nostre Crest non fosse sufficiente…?" sospirò Hikari, gli occhi castani normalmente così vivaci e pieni di vita trasformati in due stagni vitrei. "Se non riuscissimo comunque a fermare… Mephistomon? Allora… entrambi i mondi soccomberanno alle forze del male…"

"Che stai dicendo, chica?" strillò Rosa con voce irritata, raggiungendo la ragazza più grande e squadrandola con decisione. "Escucheme, se andiamo là con questo atteggiamento di disfatta, non abbiamo nessuna chance di vincere! Un po' di ottimismo, por mi vida!"

Nemmeno questo ebbe qualche effetto su Hikari, che proseguì il suo cammino come un automa, scostando un ramo che le impediva di proseguire con un movimento meccanico del braccio destro. Fece un passo in avanti nello spiraglio che si era aperta…

…e rimase congelata all'istante. Del resto, anche gli altri membri del gruppo non poterono credere ai loro occhi: una volta oltrepassata l'apertura che Hikari aveva aperto, la fitta foresta si era interrotta all'improvviso, senza che nulla ne desse indicazioni, lasciando spazio ad una sterminata e desolata spiaggia di sabbia grigia, battuta da un vento gelido, affiancata da ripide scogliere nere lambite da un orrendo mare colore del piombo, che si schiantava su di esse con un cupo suono di risciacquo e risucchio, e recava con sé un presagio di morte e disperazione, oltre alle macchie di liquido oleoso che scivolavano sulle rocce, come dotate di volontà propria, prima di ricadere nelle acque. Persino il cielo aveva perso colore, e si era ridotto ad una squallida distesa di un grigio talmente pallido da sembrare bianco, interrotto da qualche triste nuvola lattiginosa. Su una scogliera, si ergeva solitario un desolato faro che emanava luce nera, unico possibile indizio che ci fosse qualcosa di vivo in quel posto orribile. Ma la cosa più terribile era che il grigiore che regnava in quello strano posto sembrava non essere soltanto una caratteristica fisica: le ragazze e i loro Digimon percepivano che qualcosa di malvagio si celava nel vento che soffiava incessantemente… una malvagità fredda, priva di emozioni… eppure distruttiva e devastante, capace di uccidere lentamente i sogni e i desideri di una persona…

"Oh, mio Dio…" esclamò Hawkmon, spalancando gli occhi di fronte a quello spettacolo desolante. "Ma dove siamo? Che posto è questo?"

"Je sais pas… ma temo che saranno guai! Guardate!" esclamò Catherine, indicando la foresta che si erano appena lasciati alle spalle: tutti si voltarono ad osservare, notando con orrore che i colori vivaci del sottobosco venivano progressivamente inghiottiti dal grigio di quel posto: il verde smeraldino delle foglie, i vivaci colori dei fiori, il terreno color fango ricoperto di erba, muschio e foglie cadute… ad un ritmo allarmante, tutte queste tinte venivano consumate da quel freddo grigio, che in breve riempì la visuale delle ragazze prescelte.

"Non… non posso crederci… che roba è?" esclamò Sora, spiazzata come tutti gli altri davanti a quell'improvviso cambio di scenario. Certo, sapevano tutti che DigiWorld era imprevedibile, ma in quel caso si trattava di un evento innaturale persino per il Mondo Digitale. C'era qualcosa… anzi, parecchio che non andava!

"Io… consiglierei di ritornare sui nostri passi…" propose Gotsumon, cercando di impedire alle sue ginocchia di battere le une sulle altre per la fifa. "Questo posto… ha qualcosa che non mi piace… Se resto qui un altro po', mi viene una crisi di panico!"

"Sono d'accordo! Andiamocene, Hikari!" acconsentì Miyako, prendendo la mano della sua amica e cercano di trascinarla nuovamente verso la foresta. Ma, ancora una volta, Hikari rimase inerte, con gli occhi spalancati ancora fissi verso il mare plumbeo e appesantito dall'oscurità.

"Mi sta chiamando…" mormorò la ragazzina con aria persa, senza prestare attenzione a Miyako. "Lui… mi sta chiamando… la voce delle tenebre…"

"Hikari!" esclamò Sora, correndo al fianco della sorella del suo amico d'infanzia. "Ma che significa? Chi è questo lui? Ti prego, Hikari, rispondi, che ti succede?"

Gatomon strinse i denti per il disappunto. "Non ci voleva… è successo di nuovo…"

"Di nuovo?" chiese Mimi. "Volete dire che… siete già stati in un posto come…"

La frase di Mimi venne bruscamente interrotta da un lieve suono simile al fruscio di fogli di carta trascinati dal vento. Prima ancora che qualcuno avesse il tempo di capire cosa stava accadendo, due ofuda, una sorta di piccole pergamene sulle quali erano scritte preghiere in kanji complessi, solcarono l'aria a velocità incredibile e si appiccicarono alle fronti di Biyomon e Palmon. I due piccoli Digimon lanciarono un breve grido di sorpresa, e crollarono immediatamente in ginocchio in preda ad una tremenda debolezza, cercando disperatamente di strapparsi le pergamene di dosso, mentre una strana aura violacea circondava i loro piccoli corpi. Immediatamente, Sora e Mimi furono al loro fianco.

"Biyomon! Palmon! Che succede, state bene?" esclamò Mimi, chinandosi verso il suo Digimon.

"Non… non tanto…" mormorò Biyomon, vacillando pericolosamente. "Non so come… ma queste… pergamene…"

"Adesso ci pensiamo noi, non preoccupatevi…" rispose Sora, afferrando l'ofuda attaccato alla fronte di Biyomon, mentre Mimi faceva lo stesso con Palmon. Ma, con sua grande sorpresa, non bastò tirare per staccare la pergamena sacrilega che stava risucchiando le forze del suo Digimon. Sembrava che qualcuno ce l'avesse fissata con la colla!

"Ugh… non viene via… resisti, Palmon, ancora un po'…" esclamò Mimi, stringendo i denti per la fatica. "Ma chi le avrà inventate queste…"

Guardando davanti a sé e puntando un indice verso la foresta, Gatomon esclamò allarmata: "Temo che lo sapremo presto! Guardate là!"

Gli sguardi di tutti (tranne Hikari, che rimaneva imbambolata ad osservare il mare, vittima di chissà quale influenza maligna) si volsero immediatamente al sentiero dal quale erano venuti, per vedere il responsabile dell'attacco uscire lentamente e con compostezza dalla giungla, come se per lui fosse stata la cosa più naturale del mondo farsi strada in quel dedalo naturale. La figura uscì completamente dal bosco, rivelandosi come un Digimon dall'aspetto particolare: era una volpe umanoide alta poco più di un uomo, ricoperta di una corta peluria blu-violetta, con decorazioni nere sulla punta delle orecchie e sugli zigomi, e un piccolo segno giallo di forma romboidale sulla fronte. Era vestita di un elegante abito da sciamano onmyouji con lunghe maniche, ornate da un grecale bianco e nero sulle orlature, che occultavano parzialmente le mani della creatura. L'abito stesso era grigio con orlature dorate, tenuto fermo in vita da una grossa cintura nera, e recava un simbolo dello Yin-Yang disegnato sul petto, e un complicato motivo dorato, sicuramente legato alla religione taoista, sulla striscia di tessuto che scendeva in mezzo alle gambe. Un paio di alte spalliere bianche proteggeva le spalle della creatura, che indossava anche un paio di pantaloni neri, ampi e lunghi, che ricoprivano in parte i grandi piedi volpini del Digimon. Infine, il nuovo arrivato teneva tra le mani un enorme pennello.

"E… e questo chi è?" balbettò Miyako.

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Doumon

Tipo: Mago

Attributo: Dati

Livello: Ultimate

Attacchi: Demon's Gate, Spell Prohibition

Doumon è la versione malvagia di Taomon. Questa maestra di magia onmyouji è spesso utilizzata da Digimon malvagi più potenti come assassina, per rimuovere chirurgicamente gli avversari. Può bloccare i movimenti del nemico con le sue pergamene maledette.

"Non so chi sia, ma temo che dovremo affrontarlo da soli!" esclamò Hawkmon, guardando preoccupato le stordite Palmon e Biyomon accanto alle rispettive partner, e Gatomon che cercava inutilmente di riportare Hikari alla realtà. Niente da fare: la Digiprescelta della Luce continuava a restare imbambolata a fissare il mare nero, gli occhi sempre più privi di vita…

"Bien sur!" esclamò Catherine, tirando fuori il suo Digivice vecchio modello.

"Io sono pronta quando volete!" rispose Floramon.

"Ci vorrà ben altro che un pennello e un costume da carnevale per batterci!" commentò Gotsumon.

"Anche in tre saremo più che sufficienti, per questo pagliaccio!" esclamò Rosa, fissando Doumon con aria di sfida. Ad un cenno del capo di Miyako, le tre ragazze alzarono in aria i loro Digivice, permettendo ai loro Digimon di assorbirne l'energia…

"Hawkmon shinka… AQUILAMON!"

"Gotsumon shinka… MONOCHROMON!"

"Floramon shinka… KIWIMON!"

Le forme Champion dei tre Digimon apparvero in un lampo davanti alla stoica Doumon, che strinse gli occhi come in un espressione di disprezzo e fece volteggiare un paio di volte il pennello nelle proprie mani, pronta al combattimento!

"Aquilamon… ragazzi… buona fortuna, contiamo tutti su di voi…" mormorò Miyako, vedendo i due uccelli e il dinosauro corazzato gettarsi all'attacco di Doumon…

"Guardate, ragazzi! E' una mia impressione, o quello è un villaggio di Digimon?" esclamò Betamon, puntando la zampina artigliata verso un gruppetto di modeste case di paglia e fango che si faceva vedere all'orizzonte. Era ormai quasi mezz'ora che il gruppo formato da Koushiro, Jyou, Takeru, Iori e Michael stava proseguendo l'esplorazione, senza ancora trovare alcuna traccia di BlackWarGreymon (a parte qualche contenuta zona di instabilità), e i ragazzi stavano cominciando a chiedersi se non stessero cercando nella direzione sbagliata.

Michael guardò nella direzione indicata dal suo compagno digitale. "No, non sbagli, Betamon… quello è proprio un villaggio!" rispose il digiprescelto americano.

"E' una buona notizia!" commentò Jyou, riprendendo un po' di fiato. "Magari possiamo chiedere agli abitanti qualche dritta. Chissà, forse sanno qualcosa di dove si sia diretto BlackWarGreymon…"

"Buona idea, Jyou… speriamo che non ci accolgano con le lance puntate!" scherzò Gomamon. "Voi che dite, proviamo a chiedere?"

"Vale la pena tentare." Rispose Koushiro.

Il gruppetto di bambini prescelti e Digimon iniziò ad avvicinarsi al villaggio, con Takeru, Patamon, Iori e Armadillomon in coda. Per tutta la durata del viaggio, il Digiprescelto della Speranza e il possessore dei Digimentals della Conoscenza e dell'Affidabilità erano rimasti molto silenziosi, ripensando più e più volte a quanto stavano per fare e a colui che stavano per affrontare. In particolare, Iori stava ripensando, non senza un certo rammarico, a quanto aveva detto Takeru prima di entrare nella foresta: il Digiprescelto della Speranza era convinto che avrebbero dovuto distruggere BlackWarGreymon, cuore o non cuore. A Iori sembrava incredibile che un ragazzo come Takeru, così pieno di fiducia nella bontà umana, potesse proporre una soluzione così drastica al problema: Iori si era reso conto di persona di quali rischi nascondeva l'essere troppo rigidi nei confronti di chi aveva sbagliato, e ricordava bene che Takeru era stato uno dei primi (prima c'erano stati Daisuke e Hikari) a proporre di concedere un'altra possibilità a Ken. Perché mai, si chiedeva ora, stava assumendo questo atteggiamento di condanna verso BlackWarGreymon? Erano delle domande che da un po' ronzavano nella mente del ragazzino, e a cui, ora che si stavano avvicinando a quel villaggio, sentiva di volere delle risposte…

Dopo qualche attimo di disagiato silenzio tra i due, Iori prese la parola. "Takeru-san… potrei farti una domanda?"

Il ragazzino biondo volse la sua attenzione all'amico. "Huh? Sì, Iori-kun, dimmi… c'è qualche problema?"

"Nessun problema, Takeru-san… solo una cosa che mi piacerebbe chiederti…sempre se non sono troppo indiscreto…" rispose Iori, fissando pensosamente il terreno per cercare le parole giuste. "Takeru-san… non ho potuto fare a meno di ripensare ai discorsi che facevi su BlackWarGreymon, e mi chiedevo… come mai odi tanto le tenebre… e sei convinto che BlackWarGreymon vada distrutto in ogni caso?"

Un'ombra cupa discese sul volto di Takeru. Il Digiprescelto della Speranza sospirò, e rispose dopo essersi scambiato un'occhiata ansiosa con Patamon. "Non ti preoccupare, Iori-kun… è una domanda legittima… so che ti sarò sembrato un intransigente, e di aver parlato in termini egoistici… ma, credimi, ho visto di cosa è capace il potere delle tenebre quando io e i miei compagni abbiamo avuto a che fare con Devimon, Etemon, Myotismon e i Dark Masters, tre anni fa… non solo l'ho visto distruggere Digimon innocenti e causare sofferenze a innumerevoli persone… ma… beh, proprio per colpa di esso… ho quasi perso un amico…"

Patamon atterrò dolcemente sul berrettino bianco del suo partner umano, cercando di distrarlo da questi cupi pensieri. "E' una cosa che appartiene al passato, ormai, Takeru… e lo sai che non mi va di parlare di queste cose così tristi…"

"Ti capisco, Patamon… ma, purtroppo, ogni volta che mi vengono in mente le tenebre… non posso fare a meno di pensare a quel giorno in cui abbiamo affrontato Devimon, e a quanto eroicamente ti sei sacrificato per salvarci…" rispose Takeru, leggermente addolcito. "Ecco, Iori-kun, ora sai come mai ho questa avversione per l'oscurità. Ho visto molti soffrire per causa di essa, me stesso incluso, e non voglio che essa provochi altri danni… credimi quando dico che vorrei che la violenza non fosse necessaria. Ma a volte è un prezzo da pagare per compiere il nostro dovere."

Per un po', Iori rimase in silenzio, ripensando a ciò che Takeru gli aveva detto. Il fatto che Patamon si fosse sacrificato per salvare lui e i suoi amici da Devimon lo aveva lasciato di sasso, anche se non lo aveva dato a vedere. Riusciva ad immaginare cosa poteva aver provato il piccolo Takeru nel momento in cui il suo Digimon si era dissolto… in fondo, rifletteva Iori rivolgendo uno sguardo malinconico ad Armadillomon, anche lui si sarebbe sentito distrutto se avesse perso il suo Digimon, con il quale, pur con la grande differenza di carattere che c'era tra i due, aveva instaurato un rapporto di grande amicizia e fiducia… e poi, in fondo, lui sapeva bene cosa si prova a perdere una persona cara…

"Siamo arrivati…" la voce di Koushiro richiamò l'attenzione di Takeru e Iori. "Ma mi sembra che questo villaggio sia deserto…"

In quel momento, il gruppo si trovava proprio all'ingresso del villaggio, di fronte all'apertura della minuscola palizzata, alta un po' meno di un essere umano, che recingeva il piccolo insediamento. Il villaggio era in effetti poco più che un grande agglomerato di quelle modeste casette di paglia e fango, disposte a schiera lungo file simmetriche e lungo il perimetro circolare dell'insediamento, e un reticolo di stradine che si immettevano in una via principale, che portava ad una sorta di piazza principale. Ma, nonostante tutto sembrasse in ordine e ben curato, non c'era un'anima per le strade.

"Che strano…" commentò Tentomon, svolazzando lentamente all'interno del perimetro. "Hey, c'è nessuno qui? Non abbiate paura, siamo amici… Eh? E quello che cosa…?"

"Che succede, Tentomon?" chiese Koushiro al suo compagno digitale, avventurandosi con prudenza nel piccolo villaggio e guardando nella direzione in cui Tentomon indicava. Immediatamente, il geniale ragazzino sentì il fiato morirgli in gola quando vide un gruppetto di capanne bruciate vicino alla recinzione, chiaramente distrutte da una violenta esplosione, come la scarica di un fulmine. Un po' di fumo ancora si levava dai resti anneriti.

"Hey, ragazzi, venite a vedere!" esclamò Koushiro, chiamando i suoi amici. "In questo villaggio dev'essere successo qualcosa di grave!"

Incuriositi, gli altri membri del gruppo accorsero all'istante, e rimasero anch'essi di stucco quando videro cosa era successo.

"E' successo molto di recente… il terreno è ancora caldo…" spiegò Koushiro, tastando la terra annerita attorno al luogo dell'incidente. "E sicuramente non è un fenomeno naturale… qualcuno ha fatto saltare volontariamente queste capanne…"

"Volontariamente? Ma… è una cosa barbarica!" commentò Armadillomon, togliendo le parole di bocca allo sconvolto Iori.

"Già…" disse Betamon, stringendo gli occhi. "Ma mi chiedo chi potrebbe aver fatto un simile disastro… chi avrebbe interesse a prendersela con questo villaggio indifeso…"

"E' stato un Digimon molto cattivo!"

Una vocetta acuta ed implorante diede ai Digiprescelti la risposta che non si erano aspettati. Tutti si voltarono verso una capanna vicina, da cui stava timidamente uscendo un Upamon, un piccolo Digimon beige a forma di palla, con due pinne arrotondate ai lati del corpo.

"Quel Digimon è venuto a chiederci di BlackWarGreymon, e quando gli abbiamo detto che non sapevamo dov'era, ha distrutto le nostre capanne… così!" spiegò quasi in lacrime il piccolo Upamon, saltellando fuori dalla sua abitazione.

Armadillomon spalancò gli occhi. "Un… un villaggio di Upamon? Accidenti, questa non me l'aspettavo proprio!"

Lo Upamon che era appena uscito si accorse con una certa meraviglia della presenza di Armadillomon… e dei cinque esseri umani che accompagnavano i nuovi arrivati! Non credeva che avrebbe mai visto degli esseri umani in vita sua… questo non poteva voler dire che una cosa…

"Voi…" squittì il Digimon In-Training, sbattendo gli occhi incredulo. "Voi siete… esseri umani? Ma allora… questo vuol dire che siete… i Digiprescelti…"

Con un po' di titubanza, Takeru mostrò il proprio D-3. "Beh… inutile negarlo… sì, siamo noi…"

Lo Upamon, sollevato dalla buona notizia, cominciò ad avanzare saltellando verso quei cinque ragazzi che per lui e il suo villaggio erano un miracolo insperato. "Se siete voi… vi prego, dovete aiutarci!" esclamò, mentre altri Upamon cominciavano timidamente ad uscire dalle case, incuriositi e speranzosi. "Circa mezz'ora fa, un Digimon malvagio è venuto al nostro villaggio… e ci ha ordinato di dirgli dove fosse andato quel BlackWarGreymon di cui tanto si sente parlare!"

Iori strinse involontariamente i denti… qualcun altro stava cercando BlackWarGreymon in quella giungla… probabilmente qualche scagnozzo di Mephistomon…

"Che cosa? BlackWarGreymon?" chiese conferma Patamon. "Sei sicuro che avesse chiesto proprio di lui?"

"Sì, al cento per cento!" rispose lo Upamon. "Gli abbiamo detto che non ne sapevamo niente, e lui ha distrutto alcune delle nostre case, e ci ha detto…"

"…che sarebbe tornato in una mezz'ora e avrebbe distrutto il vostro ridicolo villaggio se non aveste saputo darmi una risposta convincente! Sì, me lo ricordo bene quello che vi ho detto!"

Tutti sobbalzarono per lo spavento quando una voce gracchiante e maligna proveniente dalle spalle dei Digiprescelti interruppe il discorso dello Upamon, facendo scorrere brividi di freddo lungo la spina dorsale dei presenti. I piccoli Digimon In-Training strillarono di terrore e si ritirarono nelle loro abitazioni, rannicchiandosi fino a formare delle palle di pelo tremanti, mentre tutti i ragazzi prescelti e i loro Digimon si voltarono verso la direzione da cui la voce era provenuta: con loro sommo orrore, videro stagliarsi sull'entrata del villaggio un enorme e inquietante Digimon, dall'aspetto di uno scheletro alato con le ossa rosse, guanti e stivali d'acciaio, una sfera di metallo nero nella cassa toracica, e un nodoso scettro in mano. Era accompagnato da una marmaglia berciante di numerosi Vilemon, piccoli e malvagi demonietti pelosi che sembravano non vedere l'ora si provare i loro artigli color del sangue sulla prima cosa capitasse loro a tiro.

"Questo dev'essere il mio giorno fortunato!" proseguì lo scheletro alato, giocherellando con aria noncurante con il suo scettro. "Ho trovato i Digiprescelti senza neanche bisogno di seguire BlackWarGreymon… il mio signore ne sarà molto contento!"

Superato il primo momento di paura, Michael mosse un passo verso il mostro non-morto, inchiodandolo con uno sguardo pieno di indignazione. "Sei tu il vigliacco che ha attaccato questi piccoli Digimon indifesi, vero? Sei uno scagnozzo di Mephistomon, non è così?"

Lo scheletro alato si fece improvvisamente più serio. "Mephistomon? Bada a come parli, moccioso, non mi piace essere messo in relazione con quel perdente! Io sono SkullSatamon, membro d'elite dei Daemon Corps, e servitore del solo e unico degno sovrano di DigiWorld, il sommo Daemon!"

"Daemon? E… e chi è?" rispose Jyou, sgradevolmente sorpreso.

"Oh, fantastico…" commentò sarcasticamente Gomamon. "Non fai in tempo ad occuparti di un nemico, che ne salta fuori un altro!"

SkullSatamon sghignazzò, indicando l'orda di Vilemon che lo spalleggiava con un cenno del capo. "Ed ora, se sapete cosa è meglio per voi… vi arrenderete subito a me e mi condurrete dal vostro compagno Ken Ichijouji. Ci sono due cose di cui il sommo Daemon vorrebbe discutere con lui…" gracchiò lo scheletro alato, le dita della mano destra che già si stringevano attorno allo scettro, come se aspettasse il momento di aprire le ostilità.

"Volete Ichijouji-san? E per quale motivo?" chiese Iori, con tono più imperativo che interrogativo.

"Questi non sono affari vostri." Sbottò il Digimon scheletrico. "Allora, fate come vi ho detto, o vi devo costringere?"

Michael diede un'occhiata dietro di sé, fissandosi nella memoria le figure degli Upamon che, tremanti di terrore nelle loro capanne, continuavano a tenere lo sguardo fisso sull'essere scheletrico. Era una cosa che lui non riusciva a tollerare: quel crudele individuo aveva terrorizzato quei Digimon indifesi e aveva minacciato di distruggere le loro case e le loro famiglie… soltanto per avere la possibilità di mettere le mani sul loro compagno! Il digiprescelto americano sentiva crescere in lui una grande indignazione, come un fuoco che ardeva nel suo petto e lungo le sue mani. Non poteva, non poteva permettere a SkullSatamon e a Daemon di fare quello che volevano loro! Doveva fermarli… in qualche modo, ma doveva farlo!

"Niente da fare!" esclamò infine, raccogliendo tutto il suo coraggio. "Non ti consegneremo mai Ken! Ora prendi i tuoi mostriciattoli e sparisci!"

"Come volete…" rispose SkullSatamon. "Volete proprio costringermi ad essere sgarbato, eh? Affari vostri!". Con queste parole, lo scheletro gigante alzò il braccio che non teneva lo scettro e schioccò seccamente le dita. I Vilemon non stavano aspettando altro, e si lanciarono sui ragazzi e sui loro Digimon come un fiume in piena, con urla di gioia feroce.

"Tocca a noi, ragazzi! Fermiamoli!" esclamò Patamon, svolazzando davanti alla marea di Vilemon inferociti. Gli altri Digimon fecero lo stesso, creando un piccolo muro davanti al branco di demonietti, mentre i Digiprescelti tiravano fuori i loro Digivice…

"Patamon shinka… ANGEMON! Angemon chou shinka… MAGNANGEMON!"

"Gomamon shinka… IKKAKUMON! Ikkakumon chou shinka… ZUDOMON!"

"Tentomon shinka… KABUTERIMON! Kabuterimon chou shinka… MEGAKABUTERIMON!"

"Armadillomon shinka… ANKYLOMON!"

"Betamon shinka… SEADRAMON!"

Dove fino ad un attimo prima si trovavano cinque semplici Rookie, apparvero in tutta la loro maestà tre Ultimate e due Champion, e l'orda frenetica di Vilemon si ritrovò improvvisamente davanti un muro invalicabile. I piccoli demoni neri frenarono di botto, con urla di rabbia e disappunto, e la loro prima linea evitò per un pelo il martello d'acciaio di Zudomon e la coda sferzante di Seadramon.

"Che cosa state facendo, branco di codardi?" li spronò SkullSatamon, battendo il suo scettro sul terreno con tono impaziente. "Sono solo in cinque! Di cosa avete paura? Battetevi, o riassicuro che la vostra punizione non sarà lieve!"

La paura del destino che li attendeva per mano del loro superiore si rivelò più forte della naturale codardia dei Vilemon: i mostriciattoli ripresero ad avanzare, anche se con maggior ordine e meno irruenza di prima. Pareva che, questa volta, volessero soppesare i loro avversari prima di iniziare la battaglia. I Digimon dei prescelti, dal canto loro, non sembravano avere intenzione di fare la prima mossa: avevano altro in mente…

Fu MagnAngemon a dare l'ordine di ritirata strategica, alzando in aria la sua spada di luce viola. "Non possiamo combattere qui! Il villaggio sarebbe raso al suolo! Ritiriamoci e attiriamoli nella foresta!"

"SI!" esclamarono a una sola voce gli altri Digimon, che si voltarono rapidamente e corsero a raccogliere i rispettivi partner umani. MagnAngemon volò a fianco di Takeru e lo prese in braccio cingendogli la vita, mentre gli altri ragazzi salivano rapidamente in groppa ai loro compagni e si allontanarono di gran carriera, infilando i cancelli d'ingresso del villaggio e addentrandosi nuovamente nei boschi. Dopo un breve istante di smarrimento, i Vilemon strillarono di rabbia e si lanciarono all'inseguimento, mentre SkullSatamon osservava divertito la scena.

"Quindi volete giocare, eh, mocciosi prescelti? Come volete… ma vi informo che qui si gioca per vincere… e nessuno è mai sfuggito al sottoscritto SkullSatamon!"

Poi, quasi troppo veloce per essere seguito dall'occhio umano, lo scheletro alato si lanciò a sua volta all'inseguimento…

I cinque Digimon si stavano rapidamente facendo strada tra le fronde e i rami degli alberi, con ancora la marea di Vilemon inferociti alle calcagna. Improvvisamente, si misero a rallentare, diminuendo man mano la velocità fino a fermarsi in una radura. MagnAngemon depose gentilmente Takeru coi piedi per terra, mentre gli altri ragazzi si affrettavano a scendere dai loro compagni.

"Perfetto, ci sono cascati!" esclamò Koushiro, scendendo dal dorso corazzato di MegaKabuterimon e dando un'occhiata nella direzione da cui venivano le urla. L'enorme coleottero annuì, voltandosi in direzione dell'orda e mettendosi in guardia. "Ora allontanatevi, ragazzi! A questi qui pensiamo noi!"

I Digiprescelti obbedirono, portandosi a distanza di sicurezza proprio mentre le grida dei piccoli demoni neri cominciavano a farsi più intense. Passò qualche attimo… ed ecco che alcuni piccoli, disgustosi corpi pelosi fecero irruzione nella radura, saltellando e squittendo come ratti inferociti. Ma gli eroici Digimon erano pronti a ricevere l'attacco…

"Ice Blast!" esclamò Seadramon, aprendo la bocca e sparando una raffica di stalattiti ghiacciate contro i Vilemon. Riuscì a centrarne parecchi, mandandoli riversi al suolo e bloccando la loro avanzata. MegaKabuterimon e Zudomon attaccarono subito dopo.

"Vulcan's Hammer!"

"Horn Buster!"

I due potenti colpi energetici saettarono contro l'orda, ormai disorientata, di Vilemon, e si combinarono in un'unica colonna di crepitante energia elettrica, che si abbattè sui piccoli demoni facendone volare parecchi in aria, e costringendo l'armata a sparpagliarsi. Esattamente quello che speravano i ragazzi prescelti: non più ammucchiati in modo da farsi scudo a vicenda, ma dispersi senza criterio per la zona, i Vilemon erano ora bersagli molto più facili!

Ankylomon si fece avanti, agitando la sua enorme coda a forma di mazza. "Tail Hammer!" ruggì, abbattendo la pesante arma su un folto gruppo di Vilemon e centrandoli in pieno! Con acuti strilli di dolore, i piccoli demoni vennero scagliati lontano, e atterrarono pesantemente in un mucchio disordinato. Nel giro di pochi, brevissimi istanti, il fronte d'attacco dei Vilemon era stato spezzato!

"Provvedo io al resto." Dichiarò MagnAngemon, rimanendo in sospensione sul campo di battaglia, a pochi centimetri dal suolo. Estrasse la sua spada di luce viola e tracciò una circonferenza in aria, creando il suo solito portale. "Farò in modo che queste perfide creature vengano mandate in un luogo dove non potranno più fare del male ad alcuno. Gate of Destiny!"

Lentamente, quasi con solennità, il cancello dimensionale si aprì, facendo scaturire dai propri meandri una abbagliante luce bianca, e una fortissima corrente di risucchio iniziò ad attirare i piccoli demoni, ormai sparpagliati senza possibilità di fuga, verso le porte spalancate. Strillando di terrore, i Vilemon cercarono disperatamente di sottrarsi a quella forza prorompente, artigliando il terreno, cercando goffamente di correre via, o afferrando la prima cosa che capitava loro sotto mano. Ma fu tutto inutile: uno alla volta, tutti i Vilemon vennero sollevati dalla forza di risucchio e scomparirono urlando nel portale, come fuscelli in un uragano. In pochi attimi, tutti i Vilemon furono inghiottiti, e le porte del cancello dimensionale, ad un cenno di MagnAngemon, si richiusero dietro l'ultimo di loro. Il portale scomparì subito dopo come se non fosse mai esistito, relegando per sempre i Vilemon al proprio interno.

"Grande, ragazzi! Ottimo gioco di squadra!" si complimentò Michael dalla sua posizione. "Ora ci manca soltanto da sistemare il…"

"Mi si sta chiamando in causa, mi sembra! Nail Bone!" lo interruppe la ormai fin troppo conosciuta voce di SkullSatamon. In un lampo, con una velocità tale che i bambini prescelti ebbero a malapena il tempo di meravigliarsi, lo scheletro alato schizzò fuori dal suo nascondiglio tra le fronde di un grande albero e puntò lo scettro contro il primo avversario che gli capitò sottotiro: prima che MegaKabuterimon potesse fare qualsiasi cosa, una poderosa scarica elettrica partì dal pomo dello scettro di SkullSatamon e lo investì in pieno, strappandogli un urlo di dolore!

"MegaKabuterimon!" esclamò Koushiro.

"Argh! Ma… quanto è veloce, quel tizio?" si chiese Jyou ad alta voce, commentando la velocità pazzesca con cui il Digimon scheletro era apparso.

La scarica elettrica cessò di botto quando SkullSatamon alzò lo scettro, atterrando agilmente ad un lato della radura, ma il gigantesco scarabeo rimase fermo e rigido nella posizione in cui era stato colpito, percorso soltanto da alcuni tremori.

"MegaKabuterimon! Che succede? Stai bene?" chiese Koushiro.

"Non… non lo so…" rispose MegaKabuterimon trascinando le parole. Sembrava fare fatica persino a muovere le mandibole. "Quella scarica… non riesco più… a muovermi…"

"Huhuhuu… allora, che ve ne è parso del mio attacco Nail Bone?" sghignazzò SkullSatamon con tono arrogante. "Come potete vedere, nessun Digimon può sfuggire al suo effetto paralizzante. Grazie a questo sono riuscito a sconfiggere anche dei Mega!"

"Quello che penso è che presto tu farai una brutta fine!" gli rispose a tono Zudomon, sollevando in aria il suo martello e abbattendolo al suolo. "Vulcan's Hammer!". Nel punto in cui il tricheco umanoide aveva colpito, si aprì una spaccatura nel terreno, e una grossa scarica di energia partì verso lo scheletro gigante, ruggendo come se non vedesse l'ora di inghiottirlo. Ma ancora una volta, i ragazzi non avevano fatto i conti con la spaventosa velocità del Digimon scheletrico, che scomparve dalla posizione in cui si trovava e riapparve alcuni metri più in là, evitando il colpo energetico. Il Vulcan's Hammer andò a schiantarsi contro un albero, facendolo crollare al suolo con un tremendo frastuono.

"Accidenti, è troppo veloce…" mormorò Takeru.

"Sai, penso che continuerai così, morirò davvero… di noia!" ironizzò SkullSatamon, balzando verso lo sbalordito Zudomon e afferrando lo scettro con entrambe le mani. Per fortuna, venne bloccato quasi subito da MagnAngemon, che sguainò la sua spada e si lanciò contro lo scheletro alato, cercando di infilzargli lo sterno.

"Excalibur!" esclamò il guerriero angelico, tentando di superare la guardia di SkullSatamon con un affondo magistrale. Lo scheletro alato alzò la guardia, parando il colpo con il suo scettro, e balzando indietro per ristabilire una distanza di sicurezza tra lui e i suoi avversari, ma si ritrovò subito sotto attacco da parte di Seadramon e Ankylomon. I due Digimon rettili attaccarono SkullSatamon da entrambi i lati, costringendolo a chiudersi in difesa e dando il tempo al guerriero angelico di usare di nuovo il suo attacco migliore.

"Gate of Destiny!" esclamò MagnAngemon, tracciando di nuovo il portale in aria e facendolo aprire: Seadramon e Ankylomon si scansarono all'istante, mentre SkullSatamon spalancò gli occhi in preda all'orrore: sapeva bene cosa stava per accadere! Nel disperato tentativo di salvarsi dal cancello dimensionale che aveva inghiottito i suoi soldati, ripiegò le ali sulla schiena, puntò i piedi, piantò lo scettro per terra e afferrò un ramo vicino con la mano libera. Una frazione di secondo dopo, il Gate of Destiny si aprì nuovamente, e il demone scheletrico urlò di rabbia quando una tremenda corrente d'aria lo colpì, cercando di trascinarlo all'interno del varco. Ma SkullSatamon riuscì a resistere, afferrando il ramo sempre più stretto e sibilando d'odio. Come aveva potuto, si stava chiedendo, essere così avventato? Troppo sicuro della sua forza, aveva sottovalutato i suoi avversari, e ora ne stava pagando le conseguenze!

"M… maledizione… non potrò resistere a lungo…" ringhiò SkullSatamon "Devo trovare un modo di liberarmi, o sarà la fine per me…". Si guardò rapidamente attorno, alla disperata ricerca di qualcosa che gli potesse servire, mentre la sua presa cominciava ad allentarsi… e il suo sguardo si posò sul gruppo di ragazzi che, Digivice in mano, stava assistendo alla battaglia, tifando silenziosamente per i propri Digimon. Immediatamente, un ghigno crudele si dipinse sul volto ossuto di SkullSatamon: forse sarebbe riuscito a salvarsi!

"E' ostinato, per essere un mucchio di ossa!" commentò Seadramon, osservando la tenacia con cui lo scheletro alato si opponeva al risucchio. Zudomon annuì, sollevando in aria il suo martello.

"Beh, adesso lo sistemo io!" esclamò il tricheco umanoide. "Mi basterà un colpo, e lo costringerò a mollare la presa! Vulcan's…"

"FERMI! Non una mossa di più!" ringhiò SkullSatamon, abbastanza forte da sovrastare il rumore del risucchio del Gate of Destiny. Il Digimon non-morto sollevò lo scettro con una mano e, con sommo orrore di tutti i presenti, lo puntò, crepitante di energia, verso il quintetto di ragazzi prescelti che stava assistendo alla battaglia! "Chiudi immediatamente quel cancello, angioletto, se non vuoi che i tuoi amichetti umani facciano una brutta fine!"

MagnAngemon trasalì, vedendo i suoi amici sulla linea di fuoco di quell'essere diabolico! "Razza di… Tu non oserai fare una cosa del genere!"

"Huhuhuu… scommettiamo? Prima che quel tuo misero trucchetto possa risucchiarmi, io avrò fatto in tempo a distruggere tutti quei miseri umani che voi chiamate amici! Io posso cercare Ken Ichijouji senza chiedere a loro, mentre voi tenete troppo a loro per sacrificarli, no? E poi, senza di loro… voi non potete più evolvere, giusto?" ribattè SkullSatamon, caricando ancora più energia nel pomo dello scettro. I Digiprescelti, allarmati, indietreggiarono di un passo, ma si resero conto che non avevano modo di sfuggire all'attacco, se SkullSatamon avesse deciso di lanciarlo!

Per qualche interminabile secondo, i Digimon rimasero fermi sul posto, ribollendo di rabbia. Erano troppo lontani per mettersi davanti ai loro amici e salvarli dal Nail Bone del crudele Digimon, e MegaKabuterimon era ancora paralizzato! Con riluttanza, Zudomon abbassò il martello, mentre MagnAngemon fece un cenno con la mano, e il Gate of Destiny si richiuse lentamente e sparì nel nulla, senza aver risucchiato nessuno! SkullSatamon, non più sospinto verso il cancello dalla corrente d'aria, mollò il ramo al quale si era tenuto e incespicò in avanti, ma si rimise in piedi rapidamente e puntò lo scettro ormai carico contro il quintetto di Digimon!

"Mille grazie! E ora permettetemi di ricambiare il favore! Nail Bone!" ruggì il demone, facendo partire un enorme globo di energia elettrica contro i suoi avversari, che non ebbero modo di scansarlo! La gigantesca sfera elettrica li colpì in pieno, esplodendo in un bagliore accecante e scagliando i Digimon a diversi metri di distanza tra urla di dolore e disappunto.

"Oh, no! Ragazzi!" esclamò Iori, coprendosi gli occhi con le mani per non rimanere abbagliato. Per qualche istante di puro terrore, la luce provocata dalla conflagrazione annebbiò la vista dei presenti, poi diminuì gradualmente, permettendo ai ragazzi di osservare i danni che aveva fatto SkullSatamon: Zudomon, MegaKabuterimon, e MagnAngemon erano regrediti allo stadio Rookie, mentre Seadramon e Ankylomon erano ancora a livello Champion… ma tutti erano stati storditi e paralizzati dall'attacco! Temendo per la sorte dei loro amici digitali, i Digiprescelti corsero al loro fianco, cercando di far loro coraggio.

"Seadramon!" esclamò Michael, chinandosi per accarezzare il muso del serpente marino. "Seadramon, come stai? Riesci ad alzarti?"

"Kuh… ci sto… provando…" rispose lui, muovendo a fatica la bocca. "Ma mi sento… come se… un fulmine… mi… avesse…"

Iori si inginocchiò con apprensione vicino all'enorme Ankylomon, controllando le sue condizioni. "Ankylomon, tutto bene?"

"N-non… preoccuparti… Iori…" lo rassicurò il dinosauro corazzato, sforzandosi di alzarsi sulle zampe posteriori. "Ci vorrà… ben altro per… buttarmi giù…"

Attorno a loro, Takeru, Jyou e Koushiro stavano tenendo in braccio le forme Rookie dei loro Digimon, tutti storditi dall'attacco ricevuto. "Mi… mi dispiace, Takeru… non potevo… permettergli di… farvi del male…" mormorò Patamon, scusandosi di non aver fatto sparire SkullSatamon nel Gate of Destiny quando ne aveva avuto l'opportunità. Takeru scosse la testa, come per dire che non c'era bisogno di scusarsi. "No, Patamon… è stata colpa nostra, avremmo dovuto immaginare che quel verme avrebbe ricorso a simili mezzi…"

"Huhuhuhuu… ma che bel quadretto di amicizia e buoni sentimenti! Disgustoso!" gracchiò SkullSatamon, cominciando ad avvicinarsi minacciosamente alle sue vittime, godendo del loro dolore e della loro paura. "Comunque, non c'è problema! Adesso cancello i vostri Digimon e vi faccio cantare! Allora, chi è il primo che vuole conoscere il mio scettro?"

Prima che chiunque potesse rispondere, Michael si alzò, volgendosi verso lo scheletro alato e rivolgendogli uno sguardo di pura rabbia e indignazione. Poi, con grande sgomento di tutti i suoi compagni, il digiprescelto americano cominciò ad avanzare verso il demone, tenendo la Crest della Giustizia stretta nella mano destra, all'altezza del cuore. Gli altri ragazzi non ricordavano di aver mai visto il gioviale Michael così determinato e infuriato…

"Adesso basta, maledetto assassino!" esclamò Michael, fermandosi a pochi metri di distanza dallo scheletro alato. "Non ti permetterò di fare ancora del male ai miei amici… o ai Digimon innocenti di questo mondo!"

Colto di sorpresa dall'audacia del ragazzo biondo, SkullSatamon si fermò, guardandolo sbalordito per un attimo. Poi, gettò indietro la testa e scoppiò a ridere. "HAAHAHAHAHA! Tu, mocciosetto, non me lo permetterai? Stai scherzando, immagino!" Non si accorse neanche che la Crest nella mano destra di Michael stava iniziando ad emettere dei raggi di luce bianca… e che Seadramon stava a sua volta iniziando a brillare, riscuotendosi dalla paralisi!

"Ho la faccia di uno che scherza?" ribattè Michael, ribollendo di rabbia. "Tu non sei altro che un prepotente e un vigliacco che se la prende con i deboli e lecca i piedi a chi è più forte di lui! Io odio quelli come te… e finchè avrò vita, farò tutto quanto è in mio potere per impedirgli di ottenere ciò che vogliono e fare del male ai miei amici… MI SONO SPIEGATO?"

Non appena il digiprescelto americano ebbe terminato la frase, la luce proveniente dalla Crest della Giustizia si intensificò, investendo lo sbalordito SkullSatamon con il suo caldo bagliore. Il demone scheletrico ruggì di rabbia e indietreggiò, coprendosi gli occhi con le braccia, mentre Seadramon si scuoteva di dosso la paralisi e si alzava in tutta la sua ragguardevole statura.

"Guardate! Michael ha attivato la sua Crest!" esclamò Koushiro, mettendosi una mano davanti agli occhi.

Seadramon sorrise tra sé, sentendosi pervaso da una nuova, inebriante sensazione di energia. "Grazie, Michael… sapevo che il tuo senso di giustizia ti avrebbe guidato in questa prova… sono onorato di essere il tuo compagno, e ora ricambierò il favore! Seadramon shinka…"

Il corpo del serpente marino aumentò di dimensioni, diventando più lungo e molto più muscoloso, mentre le sue squame, prima verdi, cambiavano colore diventando di un luminoso rosso, solcato di tanto in tanto da brevi strisce nere. Oltre alle due pinne principali che la versione normale di Seadramon aveva sul petto, spuntarono dal suo corpo diverse paia di pinne più piccole, che gli consentivano una maggiore manovrabilità in acqua e una migliore velocità sul terreno. La nuova versione di Seadramon era inoltre armata di numerosi spuntoni rossi che gli correvano lungo la schiena, e di una minacciosa coda a forma di frusta, terminante in una mazza molto simile a quella di Ankylomon. Il ventre del serpente marino era invece rimasto del suo solito colore bianco. Infine, la testa era diventata molto più minacciosa, con una grande bocca spalancata ricolma di denti affilati, una lunga criniera verde simile ad alghe intracciate, e un elmetto dal bordo frastagliato che copriva il cranio e la parte superiore del muso, ornato da un lungo corno di metallo a forma di fulmine che spuntava in mezzo agli occhi. La forma Ultimate di Betamon atterrò pesantemente, facendo tremare il terreno, e ruggì il proprio nome.

"…MEGASEADRAMON!"

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: MegaSeadramon

Tipo: Animale Marino

Attributo: Dati

Livello: Ultimate

Attacchi: Thunder Javelin, Ice Blast

Un poderoso e fiero dragone degli abissi marini, MegaSeadramon controlla il fulmine, usando un generatore elettrico situato nel corno per scatenare tempeste sugli avversari! E' un Ultimate particolarmente potente, e sembra che persino i temuti Deva del Mondo Digitale del Sud rispettino la sua forza!

Michael rimase sbalordito davanti alla digievoluzione a livello Ultimate del suo Digimon. "Non… non posso crederci… Betamon, sei… davvero tu?"

MegaSeadramon si volse verso il suo partner umano, sorridendo benevolmente e facendo un segno dell'ok (come meglio poteva…) con la pinne anteriori. "In persona, Michael! Questa è la mia forma Ultimate, MegaSeadramon! Anche se avere dei pollici non mi dispiacerebbe…"

Una breve risata da parte dei Digiprescelti accolse la battuta del nuovo Ultimate. Quello che sembrava non divertirsi affatto, invece, era SkullSatamon, che all'apparire della nuova evoluzione era indietreggiato di qualche passo, fiutando che la situazione si stava complicando…

"Hmph… cosa credete, di impressionarmi con un po' di corazza e un elmo decorato? Ho battuto Digimon ben più robusti di questo! Nail Bone!" ruggì lo scheletro alato, impugnando lo scettro e scagliando un altro fulmine globulare contro il serpente marino, che non si degnò nemmeno di schivare il colpo.

"Eh? Attento, MegaSeadramon! Devi schivarlo!" esclamò Michael, preoccupato per la salvezza del suo Digimon. Ma le sue preoccupazioni si rivelarono infondate: infatti, MegaSeadramon abbassò il capo e intercettò il Nail Bone di SkullSatamon con il corno sulla fronte. Tutti i presenti rimasero sbalorditi quando l'enorme scarica elettrica penetrò nella lama seghettata e venne assorbita da MegaSeadramon senza danni!

"Credevi davvero che la stessa tecnica funzionasse sempre, ammasso di ossa?" ruggì l'enorme serpente marino, guardando con ira lo scheletro che arretrava incredulo. "Il generatore che ho installato nel mio corno ha anche la funzione di assorbire gli attacchi elettrici e rispedirli al mittente, come adesso! Thunder Javelin!"

Dal corno di MegaSeadramon scaturì una raffica di fulmini dorati, che bombardò il terreno attorno a SkullSatamon e centrò in pieno lo scheletro gigante, strappandogli un acuto urlo di dolore e scagliandolo a vari metri di distanza. Tuttavia, i danni subiti non furono eccessivi, e il demone fu in grado di alzarsi qualche istante dopo. "Piaciuta la sorpresa? E ne ho altre in serbo per te, se non ti è bastata!" tuonò MegaSeadramon, cominciando a caricare una grande quantità di energia congelante nella bocca. SkullSatamon scattò in piedi appena in tempo e si preparò a scansare l'attacco.

"Ice Blast!" esclamò MegaSeadramon, sparando una fittissima raffica di enormi lance di ghiaccio contro SkullSatamon, che riuscì a schivarle solo grazie alla sua velocità superiore. Lo scheletro scattò di lato, permettendo ai proiettili congelanti di schiantarsi sul terreno senza danni, e fece un salto altissimo, dirigendosi verso la testa del suo avversario con lo scettro tra le mani, pronto a sferrare un colpo micidiale!

"Non farti illusioni, anguilla squamosa! Anche senza il Nail Bone, posso batterti lo stesso! Skull Hammer!" ringhiò SkullSatamon, usando lo scettro come arma contundente e cercando di colpire MegaSeadramon sul cranio. Il serpente marino si difese intercettando il colpo con il suo corno seghettato e scagliando indietro l'avversario con un cenno del capo, ma SkullSatamon spiegò le ali e si mantenne in sospensione, lanciandosi di nuovo all'attacco! In breve tempo, il serpente marino e lo scheletro alato iniziarono un duello meraviglioso, scettro contro corno, con affondi, finte e spettacolari manovre evasive da una parte e dall'altra! Il clangore del metallo e il suono sordo dei colpi sul legno iniziò a risuonare per tutta la radura, mentre le armi dei due potenti Ultimate si scontravano ripetutamente!

"Metticela tutta, MegaSeadramon! Più forte! Dagliele sode!" esclamò Michael, alzando la sua Crest in aria per trasmettere al suo Digimon quanta più energia possibile.

Nel frattempo, dietro i due combattenti, Ankylomon era riuscito a rialzarsi, anche se camminare rimaneva ancora un po' faticoso a causa dello stordimento dato dal Nail Bone. Il Digimon corazzato scosse la testa per schiarirsela, e alzò lo sguardo verso SkullSatamon e MegaSeadramon, che stavano proseguendo il loro duello furioso, senza che nessuno dei due riuscisse a prevalere…

"Stai meglio, Ankylomon?" chiese Iori, appoggiando le mani su una delle robuste zampe del suo Digimon, come per sorreggerlo simbolicamente. Il dinosauro rispose annuendo ed emettendo un lieve grugnito affermativo.

"Sì, Iori, non è niente…" rispose, guardando con rabbia la battaglia che si stava svolgendo davanti a lui. "Solo, non so cosa darei per potervi dare una mano in questa situazione…"

Anche Iori volse lo sguardo verso i due Digimon che, davanti a lui, continuavano a scambiarsi colpi tremendi. Lo sguardo del giovane Digiprescelto si fermò su SkullSatamon, che proprio in quell'istante aveva evitato di poco un poderoso colpo di coda da parte di MegaSeadramon: anche lui, come Michael, sentiva la rabbia crescere sempre di più nel proprio cuore. SkullSatamon si era macchiato di azioni infami, che lui non credeva possibile nemmeno concepire: quell'orrida creatura era disposta persino ad uccidere Digimon e umani innocenti per raggiungere i suoi scopi… o anche soltanto per divertimento! Dunque questi erano i Digimon che servivano il potere delle tenebre… queste creature disumane che non si facevano scrupoli e calpestavano spietatamente la dignità altrui! Tutte cose che Iori aborriva… ora sì, che riusciva a capire perfettamente come mai Takeru nutrisse così tanto astio nei confronti delle tenebre. E, visto di cosa era capace quel mostro di SkullSatamon, non vedeva come dargli torto…

"Takeru-san…" disse Iori, avvicinandosi al suo amico, che teneva lo sguardo fisso verso i due combattenti, con lo stordito Patamon ancora tra le braccia. La voce di Iori riscosse il Digiprescelto della Speranza.

"Eh? Oh… Iori! Tutto bene?" chiese il ragazzino biondo.

Iori annuì lentamente. "Sai, Takeru-san… ora che ho visto con i miei occhi di cosa sono capaci i servitori delle tenebre… non credo di poterti dare torto quando condanni il potere delle tenebre, anche se all'inizio, dico la verità, mi sembrava che tu fossi troppo rigido in questo senso… non si trattava di semplice pregiudizio da parte tua… tu sapevi meglio di me di quali atrocità fossero capaci i servitori del male… e io che pensavo di aver visto tutto con l'Imperatore Digimon…"

Takeru sospirò, con un lieve sorriso sulle labbra. "Capisco quello che vuoi dire: in quel momento Ken non si rendeva conto di quello che faceva, era controllato… invece SkullSatamon e tutti quelli come lui seguono le vie del male di loro volontà, per il puro gusto di seminare morte e devastazione… sì, è per questo che nutro tanto disprezzo per le tenebre… e penso che tutto sia incominciato quando ho visto Patamon, nei panni di Angemon, sacrificarsi per salvarci da Devimon…" Si interruppe per accarezzare amorevolmente il suo Digimon, poi proseguì. "Tuttavia, Iori, devo dire che sono stato davvero troppo intransigente… come diresti tu, BlackWarGreymon non ha avuto scelta riguardo il venire al mondo… e forse a lui dovrei concedere almeno il beneficio del dubbio, tanto più che non l'ho mai neanche visto in azione… al contrario di SkullSatamon!"

Il ragazzino biondo aveva appena completato la frase quando un bagliore bianco, proveniente dal suo D-3, lo fece trasalire. Takeru abbassò lo sguardo verso il Digivice, osservando con meraviglia la splendente luce che scaturiva dallo schermo. Al suo fianco, anche Iori aveva notato lo stesso fenomeno che si ripeteva con il suo D-3: entrambi i congegni emanavano raggi di energia che penetravano nei corpi di Ankylomon e Patamon, restituendo loro le forze e sciogliendo definitivamente la paralisi provocata da SkullSatamon.

"Che… che succede? Patamon! Che cosa…" esclamò Takeru, osservando meravigliato il suo Digimon che si rialzava in volo, un alone di luce bianca attorno al suo piccolo corpo.

"Non… non lo so, Takeru…" rispose patamon, con tono eccitato. "Ma… è una sensazione grandiosa!". Un attimo dopo, il piccolo mammifero alato digievolse nuovamente, trasformandosi ancora una volta in Angemon… ma il bagliore bianco non abbandonò il suo corpo!

"Qualsiasi cosa sia…" commentò Ankylomon, sentendosi rivitalizzato "…ha un effetto portentoso! Credo che scaturisca dalla vostra comprensione reciproca!"

"Comprensione reciproca? Ma certo… una digievoluzione DNA!" esclamò Iori, battendo tra loro le mani e spalancando gli occhi.

"Non vedo come potrebbe essere altrimenti…" replicò Koushiro, mentre MegaKabuterimon iniziava a sua volta a recuperare sensibilità. "Come con Taichi e Yamato, e con Daisuke e Ken… anche in questo caso, la forza del legame tra i due prescelti ha permesso il miracolo…"

"Non preoccupatevi, ragazzi!" esclamò Jyou. "Abbiate fiducia in voi stessi e nei vostri Digimon, e vedrete che andrà tutto bene!"

Un istante di indecisione passò, poi Iori e Takeru afferrarono i loro Digivice e si volsero per guardarsi negli occhi.

"Io sono pronto, Takeru! Quando vuoi!" si sentì la voce autorevole di Angemon.

"Vogliamo anche noi dare una mano!" proseguì Ankylomon, puntando le zampe a terra.

Un lieve sorriso si dipinse sul volto di Takeru. "Allora, che ne dici, Iori-kun? Ti senti pronto?"

"Quando vuoi!" rispose Iori, ricambiando il sorriso. In quel momento, la luce bianca che aveva avvolto Angemon e Ankylomon si espanse, costringendo Koushiro e Jyou a coprirsi gli occhi, mentre i due Digimon si trasformavano in scie di luce che saettarono verso l'alto!

"ANKYLOMON!"

"ANGEMON!"

"JOGRESS SHINKA…" Le due scie di luce iniziarono ad intrecciarsi tra loro, vorticando sempre più velocemente, per poi scontrarsi, fondendosi in una massiccia esplosione di luce! Quando fu possibile vedere di nuovo, al posto di Ankylomon e Angemon si ergeva un massiccio e bizzarro Digimon alto il triplo di un uomo, simile ad una statuetta Shakkou: la testa pareva una teiera, aveva la forma di un ovale dai bordi smussati, con un paio di manici a mò di orecchie, grandi occhi tondi che parevano rimanere sempre chiusi, una piccola bocca circolare, e un copricapo cilindrico colore dell'oro, decorato con una croce sulla sommità. Il petto non era molto dissimile come forma, era ornato con motivi dorati che spiccavano sull'azzurrino pallido della porcellana che lo componeva, e aveva un piccolo gioiello blu incastonato all'altezza dello sterno. L'addome era un tronco di cono che dava l'impressione di un gonnellino, aveva un simbolo dello Yin-Yang inciso sulla parte anteriore, e presentava ornamenti dorati simili a quelli del torace. Gli arti erano piccoli e tozzi, con un paio di gioielli circolari rossi incastonati nelle spalle, piccole mani con tre corte dita, e piedi simili a tazzine dorate. La strana creatura aveva inoltre un paio di ali bianche, simili a quelle di Angemon.

"SHAKKOUMON!"

"Questa è… la digievoluzione DNA di Angemon e Ankylomon?" si chiese Iori, guardando meravigliato il nuovo Digimon.

"Fantastico! E ora forza, ragazzi, dobbiamo aiutare Michael e MegaSeadramon!" proseguì Takeru. Shakkoumon si volse verso i due Digiprescelti e annuì, parlando con le voci di Ankylomon e Angemon combinate. "CERTAMENTE!"

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Shakkoumon

Tipo: Mutante

Attributo: Dati

Livello: Ultimate

Attacchi: Kachina Bombs, Justice Beam

Questo misterioso essere è sopravvissuto attraverso le ere, e si è risvegliato nel presente! E' un devoto difensore del bene e della giustizia, che punisce i malvagi con il suo poderoso Justice Beam!

SkullSatamon grugnì quando la coda di MegaSeadramon lo centrò in pieno, facendogli perdere l'equilibrio e mandandolo a terra con un tonfo sordo. Ma ancora una volta lo scheletro gigante si rialzò rapidamente e balzò di nuovo all'attacco, centrando il serpente marino alla mascella con un colpo del suo scettro. MegaSeadramon grugnì e gettò indietro la testa, vedendosi costretto ad interrompere l'attacco. SkullSatamon stava per continuare l'attacco, quando…

"KACHINA BOMBS!"

Una raffica di dischi dorati affilatissimi piovve all'improvviso addosso a SkullSatamon, facendolo ruggire di rabbia e dolore e aprendogli degli strappi nelle ali. Infuriato, SkullSatamon cercò di difendersi con il suo scettro, ma i proiettili erano troppo piccoli e numerosi perché potesse bloccarli tutti, e molti di essi superarono la sua guardia, costringendolo a terra.

"Kuh… chi osa…" grugnì, cercando di rialzarsi usando lo scettro come sostegno. Fu in quel momento che si accorse di Shakkoumon, che aveva lanciato i suoi dischi taglienti dal simbolo circolare dello Yin-Yang inciso sulla parte inferiore del suo corpo. "Un altro Ultimate? Che cosa c'è, una svendita?"

"Takeru! Iori! Hey, ragazzi, vedo che anche voi vi siete organizzati!" esclamò Michael, vedendo i suoi amici in piedi dietro di lui, con i D-3 in mano.

"PUOI DIRLO FORTE! ED ORA, SKULLSATAMON, DOVRAI VEDERTELA CON NOI!" esclamò Shakkoumon, parandosi davanti al Digimon scheletro, gli occhi illuminati di una viva luce scarlatta.

L'enorme scheletro strinse i denti, caricando nuovamente il suo scettro carico di energia. "Hmph! Credete che basti un trucchetto come questo a spaventarmi? Potrà funzionare contro quel perdente di Mephistomon, ma io sono di tutt'altra pasta!"

"E' QUELLO CHE VEDREMO! JUSTICE BEAM!" esclamò il Digimon mutante, e improvvisamente due ardenti raggi di energia rossa scaturirono dai suoi occhi, dirigendosi contro SkullSatamon e centrandolo in pieno prima che potesse usare di nuovo il Nail Bone. Con un urlo, il demone scheletrico venne trascinato via dall'impeto dei laser gemelli e sbattuto contro il tronco di un albero, per poi ricadere a terra stordito. Ormai era alle corde, e se ne rendeva conto… oltretutto, i Digimon che lui aveva paralizzato prima si stavano risvegliando…

"ALLORA, SKULLSATAMON? TI BASTA O DOBBIAMO DARTI UN'ALTRA DIMOSTRAZIONE?" esclamò Shakkoumon, avvicinandosi minacciosamente all'avversario caduto, che si rialzò lentamente.

"Se fossi in te, lascerei perdere! Non puoi battere quattro Ultimate in una volta!" aggiunse MegaSeadramon. Pur con riluttanza, SkullSatamon fu costretto ad ammettere l'evidenza – ormai era troppo indebolito per resistere ulteriormente ad un combattimento simile…

Con un grugnito di rabbia e disappunto, SkullSatamon si rialzò lentamente, fissando infuriato il gruppetto di bambini prescelti e Digimon che lo fronteggiavano. "Hmph… per quanto mi secchi, non posso che darvi ragione… ma attenti a voi, mocciosi prescelti! Non ho finito con voi, e questo insulto non resterà impunito!" gracchiò lo scheletro, poi alzò lo scettro in aria e si teletrasportò al sicuro, scomparendo dalla vista dei ragazzi prescelti.

"Phew…" esclamò Jyou, tirando un sospiro di sollievo. "Per un attimo ho davvero temuto il peggio… meno male che le nuove Digievoluzioni sono arrivate al momento giusto!"

"Già…" commentò Gomamon, che proprio in quel momento si era liberato dalla paralisi. "Congratulazioni, ragazzi! Avete fatto davvero un ottimo lavoro! Se continuate così, temo proprio che noi veterani dovremo andare in pensione!" Tutti risero leggermente alla battuta di Gomamon.

"Temo che non sarà così semplice…" riprese Koushiro. "Ora sappiamo di avere dei nuovi nemici, questi Daemon Corps… e questo vuol dire che ora più che mai avremo bisogno dell'aiuto di tutti!"

MegaSeadramon anuì, prima che il suo corpo iniziasse a rimpicciolire e lui ritornasse ad essere Betamon. "Infatti. Quello SkullSatamon non mi dà l'impressione di uno che molla alla prima sconfitta, e sono sicuro che ce lo ritroveremo tra i piedi… lui e i suoi amichetti!"

"Quello che mi preoccupa è questo Daemon… SkullSatamon ha detto che cercavano Ken, giusto?" aggiunse Takeru, mentre davanti a lui Shakkoumon si scindeva nuovamente in Patamon e Armadillomon. I due Digimon corsero immediatamente dai rispettivi partner umani, ridendo di gioia per la riuscita digievoluzione DNA. L'allegria per la vittoria ebbe presto il sopravvento sulla preoccupazione.

"Bravo, Armadillomon! Sono fiero di te!" esclamò un inorgoglito Iori, prendendo in braccio il suo Digimon.

"E' stato tutto grazie alla vostra intesa, amico mio!" rispose Armadillomon ridendo.

"Complimenti, Takeru!" si congratulò Patamon, volano in braccio al suo partner. "Ancora una volta sei stato grande!"

"Lo siamo stati, Patamon… io, te, Iori-kun e Armadillomon!" rispose lui con un sorriso.

"E congratulazioni anche a te, Betamon… posso dire in tutta tranquillità che ci hai salvati tutti!" fu la volta di Michael di congratularsi con il suo partner. Il piccolo Digimon dall'aspetto di girino si grattò la nuca con una zampina artigliata e sorrise goffamente. "Beh, modestamente… ma è stato anche merito tuo, Michael… hai tirato fuori le tue qualità migliori, e il resto è venuto da sé!"

"Ha ragione…" rispose Jyou. "Congratulazioni, Michael, ti sei dimostrato degno della tua Crest!"

Michael sorrise con aria un po' imbarazzata, e stava per rispondere quando improvvisamente delle vocette acute, piene di gioia e di gratitudine, si fecero sentire dalla foresta, e un attimo dopo una folla di estatici Upamon, provenienti senza dubbio dal villaggio che SkullSatamon aveva minacciato, fece irruzione nella radura, saltellando allegramente attorno a Digiprescelti e Digimon!

"Ce l'avete fatta!"

"Ci avete salvati!"

"Avete sconfitto il Digimon cattivo!"

"Evviva i Digiprescelti!"

Queste ed altre esclamazioni di gioia riempirono l'aria, mentre i piccoli Digimon sciamavano attorno ai loro sorpresi ma felici salvatori!

"Hey, ragazzi, piano! Soffro di vertigini!" esclamò Betamon quando un gruppetto di Upamon lo sollevò, lanciandolo in aria per poi riafferrarlo mentre scendeva.

"Ma se quando diventi MegaSeadramon sei così alto!" rispose Michael, ridendo divertito per la marea di piccoli Digimon tondi e carini che gli si stavano arrampicando addosso!

"Evviva! Evviva! Lunga vita ai ragazzi prescelti!" esclamò un altro Upamon, salendo sul berrettino dello sbalordito Takeru.

"Hey, calma, amici! Quello è il mio posto preferito… Argh!" cercò di protestare Patamon, mentre veniva portato in trionfo dai piccoli Digimon In-Training.

Tentomon rise leggermente davanti allo spettacolo. "Beh… immagino che questi siano i momenti più gratificanti di una carriera da Digiprescelto, dico bene, Koushiro?"

"Hai ragione…" rispose pacatamente Koushiro, permettendo a Tentomon di atterrargli sulla spalla "…se non avessimo fermato SkullSatamon, avrebbe ucciso tutti questi piccoli Digimon innocenti… e ora, vedere la loro gioia dà felicità anche a noi…"

"Chissà gli altri come se la stanno cavando…" riprese Gomamon "Spero abbiano avuto più fortuna di noi…"

"Volcanic Strike!" ruggì Monochromon, spalancando le fauci e sparano una enorme palla di fuoco contro Doumon. Sfortunatamente, il Digimon sciamano si difese efficacemente facendo roteare il proprio pennello, come un campione di arti marziali avrebbe fatto con un bastone, e intercettando il proiettile energetico a mezz'aria, facendo dissolvere. Rosa strinse i denti. Era già da un bel po' che lei e le altre ragazze Digiprescelte si erano ritrovate in quello strano e gelido mondo senza colore e stavano combattendo contro Doumon, chiaramente un Digimon artificiale di Mephistomon, e il loro avversario si stava rivelando molto più tosto del previsto… Tutti i loro attacchi erano andati a vuoto, e soltanto i Digimon di Miyako, Catherine e Rosa erano in grado di combattere… Biyomon e Palmon erano state colpite dalle pergamene sigillanti di Doumon, che impedivano loro di evolvere, e Sora e Mimi erano ancora impegnate a toglierle, visto che sembravano incollate alle fronti dei loro Digimon! Per quanto riguardava Hikari… era ancora in trance, ferma davanti al mare plumbeo che bagnava quell'orrida spiaggia senza vita, e non poteva partecipare allo scontro! Così, gli unici Digimon in grado di diventare Ultimate e combattere ad armi pari con Doumon erano fuori goco!

"Grand Horn!" esclamò Aquilamon, scendendo in picchiata su Doumon con le corna avvolte da un'aura di energia rossa, tentando di impalare il Digimon sciamano su di esse. Ancora una volta, però, la differenza di livello si fece sentire: proprio quando ormai sembrava che fosse suo destino essere colpito, Doumon spiccò un salto altissimo, schivando il colpo e atterrando sul dorso di Aquilamon, poi alzò il suo enorme pennello e lo abbattè sulla testa dell'enorme rapace, facendolo abbattere al suolo con uno strillo acuto.

"No! Aquilamon!" esclamò Miyako.

"Adesso ci hai stufato, pagliaccio in kimono! Pummel Peck!" esclamò Kiwimon, sparando una raffica di proiettili simili alla sua testa contro Doumon mentre quest'ultima scendeva dal dorso di Aquilamon con un salto acrobatico. Lo sciame di piccoli missili centrò il Digimon sciamano, facendolo barcollare, allentando la sua presa sul pennello, e aprendo alcuni squarci nel suo elegante vestito.

"Bravo, Kiwimon! Finalmente lo stiamo mettendo alle corde!" esultò Catherine, ma la sua gioia durò fin troppo poco: infatti Doumon si rimise rapidamente in guardiairritata da quella fugace sconfitta, e usò il suo attacco Demon's Gate: con due rapidi colpi di pennello in aria, tracciò uno strano ideogramma luminoso sospeso nel vuoto e lo scagliò contro Kiwimon e Monochromon, colpendoli in pieno e facendoli finire rovinosamente al suolo in una tremenda esplosione che fece perdere l'equilibrio alle ragazze. La forza del colpo fu tale che Kiwimon regredì immediatamente a Floramon.

"Floramon!" esclamò Catherine, correndo verso il suo Digimon per portarlo in salvo.

"Demonios…" mormorò Rosa, stringendo una mano a pugno e portandosela davanti alla bocca. "Che cosa ci vuole per battere questa cosa?"

Proprio mentre Rosa si faceva questa domanda, il cielo grigio sopra di loro si rabbuiò ancora di più, mentre una tremenda risata, simile al rombo di un tuono, riecheggiò in tutto il desolato litorale, mandando brividi di gelo lungo la spina dorsale delle ragazze e dei loro Digimon. "Huhuhuhuuu… Rassegnatevi, bambini prescelti… questa è la Dark Area, il luogo dove ha origine ogni forma di malvagità che piaga il Mondo Digitale… lasciate ogni speranza, poiché il vostro destino è segnato! La cosa più intelligente che potete fare, è chinare il capo, e spalancare la vostra anima alle tenebre che pervadono questo reame! "

Mimi si guardò attorno, terrorizzata. "Aaah! Chi… chi ha parlato?"

"Avanti, fatti vedere!" esclamò Gatomon, sfoderando gli artigli e gettando rapide occhiate attorno a sé. "Esci fuori e combatti lealmente, se hai coraggio!"

La voce demoniaca sghignazzò nuovamente, divertita dal tentativo di Gatomon, e proseguì, senza neanche badare alla domanda. "Ora, Hikari Yagami… vieni a me, mia regina… assieme, diventeremo la più grande potenza che entrambi i mondi abbiano mai visto… non opporti, bambina prescelta, poiché questo è il tuo destino!"

Hikari sembrò risvegliarsi dalla trance in cui era caduta, facendo qualche passo indietro e impallidendo visibilmente. "N-no! No! Lasciami stare, chiunque tu sia! Non diventerò un tuo strumento!"

"La tua resistenza è ammirevole, ma inutile, bambina…" proseguì la misteriosa entità, con il tono di un maestro che rimprovera una scolara indisciplinata ma promettente. "Ogni cosa è già stata decisa, fin da prima che tu nascessi… tu non puoi decidere nulla! Vieni a me, Hikari Yagami… apri il tuo cuore alle forze dell'apatia e della disperazione…"

In quel momento Hikari si accorse, con suo estremo orrore, che le sue gambe si stavano muovendo senza che lei le controllasse, come se il suo corpo si fosse reso indipendente dal cervello! "NO! Non voglio venire da te! Lasciami! Lasciami andare!" strillò la ragazzina, mentre già i suoi passi la portavano ad immergere i piedi nell'acqua plumbea che lambiva la spiaggia maledetta. L'acqua della Dark Area era un immondo liquido nerastro, viscoso come la pece e denso come sciroppo… c'era davvero da chiedersi come, fino a poco tempo prima, avesse potuto passare per normale acqua di mare!

"Hikari! Lasciala andare, maledetto! Lasciala andare, o dovrai vedertela con me!" strepitò Gatomon, aggrappandosi ai pantaloncini di Hikari e tirandola verso di sé per non lasciarla andare.

"Hikari-chan!" esclamò Sora, correndo a fianco della sorella del suo migliore amico e afferrandole una spalla. "Fermati, ti prego! Non puoi andare da lui!"

"Non… non ce la faccio, Sora-san…" mormorò la ragazzina, mentre delle lacrime cominciavano a scorrere lungo le guance. "Non vorrei… ma non posso oppormi… la voce delle tenebre… è troppo forte!"

"Svegliati, Hikari!" strillò Miyako, raggiungendo a sua volta la sua amica e dandole un deciso scrollone. "Tu sei più forte di così! Non è da te farsi abbattere da questo buffone, chiunque egli sia! Quindi forza, Hikari, opponiti a lui!"

Hikari scosse la testa, pur rallentando il suo passo attraverso le acque immonde. "Tu… tu non capisci… Miyako-san… non mi posso opporre… è più forte di me…"

SCIAFF!

Improvvisamente, Miyako alzò una mano e, con un secco movimento circolare, tirò un sonoro ceffone sulla guancia sinistra di Hikari, facendole inclinare lievemente la testa di lato. Il gesto ebbe l'effetto di scuotere la Digiprescelta della Luce, i cui occhi ritornarono limpidi come erano alcuni minuti prima.

"PIANTALA!" strillò Miyako, mentre Hikari si fermava, sbalordita, e si portava una mano alla guancia. "Ti stai arrendendo e basta! Nulla di quello che ti ha detto questo babbeo è vero! Tu puoi decidere il tuo destino, e nessuno può dirti quello che devi o non devi fare! E poi… io non ti lascerò mai andare da lui! Tu sei mia amica, Hikari, e non permetterò alle tenebre di portarti via! Se loro ti chiamano… io urlerò più forte di loro!"

Tutti, ragazze e Digimon, volsero sguardi meravigliati e ammirati verso le due amiche. Hikari rimase in silenzio per un attimo, sentendo il dolore alla guancia alleviarsi, e una sensazione di calore pervaderle le membra, scacciando il gelo che fino ad un attimo prima aveva minacciato di impadronirsi di lei. Ora si rendeva conto, una volta di più, che non era sola ad affrontare quel momento difficile, e che la sua vivace amica occhialuta le sarebbe stata vicino, in ogni caso!

"E se la voce di Miyako non basterà…" esclamò improvvisamente Sora con tono deciso "…aggiungerò la mia! Nessuno ha il diritto di manipolare i miei amici per i propri scopi egoistici!"

"Io sono la tua partner, Hikari!" affermò Gatomon. "Se qualcuno vorrà farti del male, dovrà prima passare su di me!"

"E anche su di me!" ribattè Hawkmon.

"Ci sono anch'io!" esclamò Mimi, alzandosi di scatto dal terreno sabbioso. Anche Biyomon e Palmon, scrollandosi temporaneamente di dosso lo stordimento causato dalla Spell Prohibition di Doumon, si stavano alzando, pronte a dare una mano anche se ferme alla forma Rookie. La vista di tutte quelle persone e Digimon pronti a combattere per difenderla restituì ad Hikari la sicurezza che la serviva per ribellarsi alla stretta di quell'entità diabolica!

"Andiamo, Hikari…" disse Miyako, tendendo la mano verso Hikari, con voce addolcita. "Affrontiamo le tenebre assieme, e vedrai che le sconfiggeremo!" In quel momento, lo schermo del suo D-3 si illuminò di una luce bianca che diffuse i propri raggi purificanti per tutto l'oscuro mondo circostante, e penetrarono nel corpo di Aquilamon, restituendogli energia e dandogli una nuova forza…

"Grazie, Miyako-san… grazie, amici…" rispose Hikari. "Che cosa farei senza di voi…" Il suo D-3 si illuminò a sua volta, avvolgendo Gatomon di una luce calda e rassicurante e conferendole un'energia mai sentita prima…

Improvvisamente, le acque infernali cominciarono a ribollire, come se il mare stesso fosse stato oltraggiato da quei discorsi di incoraggiamento e speranza. "Voi osate? Voi osate cercare di sottrarmi ciò che mi appartiene di diritto? La vostra impudenza è inarrivabile! Voi…"

"Tu cierra el pico, quieres? Chiudi il becco, tu!" strillò Rosa, interrompendo la voce demoniaca. "Vorresti che noi rinunciassimo a combattere e ci rassegnassimo a diventare tuoi schiavi? Beh, tanto spiacente! Io non abbandonerò mai le mie speranze, sono fatta così, sono ottimista! Me has oido? Io non mi farò mai prendere dall'apatia!"

In quel momento, la stessa luce bianca che in quel momento veniva emanata dai D-3 avvolse la Crest della Vitalità appesa al collo della ragazzina messicana, aggiungendo il proprio bagliore a quelli dei Digivice nuovo modello! La misteriosa entità che aveva parlato prima ruggì di rabbia e indignazione, ma non c'era nulla che potesse fare! Doumon, sorpreso dalla situazione imprevista, indietreggiò, coprendosi il volto con l'ampia manica del suo kimono, mentre scintille bianche iniziavano a danzare attorno ai corpi di Gatomon, Aquilamon e Monochromon, conferendo loro l'energia necessaria all'evoluzione!

"Bel colpo, Rosa!" ruggì il dinosauro grigio. "Non ti sei lasciata sopraffare dal grigiore spirituale di questo posto… e la tua Crest ti ha ricompensato. Ora tocca a me non deluderti!"

Un largo sorriso si dipinse sul volto della bambina, che alzò il suo Digivice verso il suo compagno. "Grande! E allora… ve, Monochromon!"

"Non saremo da meno, Hikari!" disse Miyako, stringendo il suo D-3. "Che ne dici, tentiamo la Digievoluzione DNA?"

"Andiamo, Miyako-san!" rispose Hikari. La luce proveniente dagli schermi dei D-3 si intensificò, inghiottendo la zona nel suo splendore!

"Monochromon chou shinka…"

Il dinosauro grigio aumentò ulteriormente di dimensioni, e assunse un'andatura bipede, alzandosi sulle zampe posteriori e toccando un'altezza di almeno dodici metri! La sua coriacea pelle grigia cambiò colore, diventando verde oliva, la corazza nera che gli proteggeva il dorso e le zampe si ispessì, e un largo collare nero apparve attorno alla parte posteriore del suo collo, offrendogli ancora maggiore protezione. Sulla sua testa apparve uno spesso elmo che proteggeva il cranio e la mascella superiore, mentre due lunghe corna, affilate come rasoi e decorate da righe nere e rosse, spuntavano al di sopra dei grandi occhi azzurri del nuovo Digimon. Il corno sul naso si era invece rimpicciolito, e il sottopancia del dinosauro era rimasto di colore bianco sporco. Infine, una lunga coda a frusta si agitava dietro il nuovo arrivato. Il Digimon di Rosa aveva assunto l'aspetto di un colossale triceratopo bipede, che pestò un piede per terra e si mise in posizione, puntando il capo corazzato verso Doumon!

"TRICERAMON!"

"AQUILAMON!"

"GATOMON!"

"JOGRESS SHINKA…" Aquilamon e Gatomon si trasformarono in due scie di luce che schizzarono verso l'altro, volando sempre più vicine, fino a scontrarsi in un lampo accecante! Quando fu possibile vedere di nuovo, le Digiprescelte videro, al posto dei due Digimon, una creatura simile ad un ibrido tra un uomo e un aquila: delle stesse dimensioni di un essere umano, aveva i capelli corti e piuttosto scompigliati, di un vivo color rosso mattone non molto dissimile da quello dei capelli di Daisuke, un visore metallico che proteggeva i suoi occhi, e lunghe orecchie bianche con le punte viola, vagamente simili a quelle di Gatomon. Il corpo, longilineo ma robusto, era coperto di una pelle bianca, lunghe piume bianche e rosse si dipartivano dagli avambracci, e il suo petto e le sue spalle erano protetti da placche metalliche. Alla vita, portava una cintura di metallo con un gioiello circolare rosso incastonato sulla fibbia. I fianchi e le gambe erano da uccello rapace, coperti di piume rossicce, con tanto di coda piumata e lunghi artigli sulle dita dei piedi. Il nuovo Digimon fece una piroetta su sé stesso e atterrò in una elegante posa da combattimento, sorridendo lievemente e mettendo in mostra i corti canini che davano al suo volto un aspetto vagamente felino.

"SILPHYMON!"

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Triceramon

Tipo: Dinosauro

Attributo: Dati

Livello: Ultimate

Attacchi: Tri Horn Attack, Mega Dash

Un dinosauro erbivoro, ma combattivo e coraggioso. Affronta gli avversari con le sue potenti corna, che gli conferiscono una forza d'impatto spaventosa! Grazie ad esse, non teme nessun avversario!

Nome: Silphymon

Tipo: Uccello

Attributo: Dati

Livello: Ultimate

Attacchi: Static Force, Astral Laser

Digimon nato dalla Digievoluzione DNA di Aquilamon e Gatomon. Questo asso dell'aria sfreccia attraverso i cieli, attaccando i suoi avversari in un lampo e abbattendoli con il suo potente laser!

Doumon indietreggiò ulteriormente, colta di sorpresa dall'improvvisa svolta degli eventi, mentre le due nuove Digievoluzioni atterravano davanti a lei, pronte al combattimento! Il Digimon artificiale non aveva direttive su come affrontare una situazione del genere… e si rendeva conto di avere davanti due Ultimate!

"E ALLORA? NON FAI PIU' IL DURO, ORA CHE HAI DAVANTI AVVERSARI ALLA TUA ALTEZZA?" chiese Silphymon, parlando con l voci di Aquilamon e Gatomon contemporaneamente. L'uomo-aquila avanzò di un passo verso il Digimon sciamano, sorridendo furbescamente.

"Forse ha solo bisogno di un incentivo! Lascia fare a me, Silphymon! Tri Horn Attack!" esclamò Triceramon, facendo un enorme balzo verso Doumon e puntandogli contro le enormi corna, crepitanti di fiamme rosse. Per istinto, Doumon si difese usando di nuovo il suo attacco Demon's Gate, tracciando un ideogramma incandescente nell'aria con il suo pennello e scagliandolo contro Triceramon, ma il colpo si infranse senza danni sul robusto corpo del triceratopo bipede, che proseguì la sua picchiata e raggiunse lo sbalordito Digimon artificiale.

"PRENDI QUESTO!" ruggì Triceramon e, con un rapido e secco movimento del collo centrò in pieno Doumon con una devastante testata, sollevandola da terra, spezzando in due il suo pennello, e scagliandola ad almeno una dozzina di metri di distanza. La malvagia volpe sciamana crollò pesantemente al suolo e rimase stordita per un attimo, ma si rialzò poco dopo, pur a fatica, e ritirò le mani all'interno delle ampie maniche del suo abito sacerdotale, preparandosi a scagliare le stesse pergamene che avevano incapacitato Biyomon e Palmon all'inizio della battaglia. Per fortuna, Silphymon si rivelò più veloce di lei!

"NON TE LO LASCERO' FARE! STATIC FORCE!" esclamò l'uomo-aquila, creando una sfera di crepitante energia rosa nel cavo delle mani e scagliandola contro Doumon in forma di una palla di fuoco fosforescente. Impegnata a preparare il suo attacco, Doumon non riuscì a difendersi efficacemente, e la Static Force di Silphymon la colpì in pieno petto, dandole appena il tempo di spalancare gli occhi incredula prima che il suo corpo diventasse di granito nero e si infrangesse in numerosi pixel neri che fluttuarono in aria per un po' prima di svanire nel nulla. Doumon era stata sconfitta.

"Sì! Yahoo! Bella prova!" esclamò un'euforica Miyako, saltando di gioia e alzando un pugno in aria. Tutt'attorno, anche le altre Digiprescelte e i rispettivi Digimon iniziarono ad esultare per la schiacciante vittoria di Silphymon e Triceramon, mentre le pergamene appiccicate a Biyomon e Palmon si dissolvevano nel nulla, liberando le loro vittime dalla maledizione.

"Biyomon!" esclamò Sora, chinandosi assieme a Mimi per controllare le condizioni del suo Digimon. "Come va? Stai meglio?"

"Sì, Sora, grazie!" cinguettò l'uccellino rosa, scuotendo la testa. "Ora che quel Digimon non c'è più, anche gli effetti dei suoi incantesimi sono svaniti…"

"Ci dispiace solo di non aver potuto essere più utili…" proseguì Palmon, mettendosi a posto il fiore sul capo. Mimi scosse la testa come per dire che non c'era bisogno di scusarsi. "Non preoccuparti, Palmon! L'importante è che stiate bene. Ora però dobbiamo pensare a come uscire da questo orribile posto…"

"Hey, regarde! Sta succedendo qualcosa!" esclamò Catherine, indicando il paesaggio attorno a loro. Con grande sorpresa di tutte, il paesaggio desolante e avvelenato dalla malignità nel quale erano immerse cominciò a svanire, il cielo grigio lasciava progressivamente spazio a quello azzurro e sano della foresta vergine, e le piante e l'erba riprendevano il loro naturale colore smeraldino. Anche il terreno arido e spoglio riassunse il suo colore marrone e vivo, e il mare nero e viscoso scomparve progressivamente. In breve tempo, le ragazze e i loro Digimon si ritrovarono nuovamente nel bel mezzo della foresta, proprio sul sentiero che stavano percorrendo.

"Beh, credo che il problema non si ponga più!" commentò Triceramon alzando le spalle. Poi, il suo enorme corpo cominciò a brillare e a rimpicciolire, trasformandosi nuovamente nella sua forma Rookie, il piccolo umanoide di roccia chiamato Gotsumon. "E allora, Rosa? Che te ne è parso della mia Digievoluzione?"

"Gotsumon! Tu eres el mejor!" esclamò Rosa, correndo dal suo Digimon e stringendolo in un abbraccio affettuoso. "Hai dato una lezione a quella buffona travestita da strega! E la tua forma Ultimate è stupenda! Grandissimo!"

Ridendo divertito, Gotsumon ricambiò l'abbraccio della sua piccola amica.

"Congratulazioni anche a te, Rosa-chan!" si complimentò Mimi, appoggiando una mano sulla spalla della piccola messicana. "Hai fatto risplendere la tua Crest, dimostrandoti una Digiprescelta in tutto e per tutto!"

"Beh, modestamente… ho fatto un buon lavoro! Hehehehee…" rispose Rosa, mettendosi una mano dietro la nuca e scoppiando a ridere.

"Noi invece non abbiamo potuto aiutarvi… Je regrette beaucoup…" commentò Floramon, abbassando i petali con aria depressa. La sua partner umana, Catherine, le accarezzò la testolina per consolarla.

"Ci rifaremo la prossima volta, Floramon. Non è il caso di avere fretta, il nostro momento verrà…" disse la biondina francese, sorridendo dolcemente al piccolo Digimon fiore.

"BEH, RAGAZZE? VI E' PIACIUTA LA NOSTRA DIGIEVOLUZIONE DNA? SPERIAMO DI SI'!" esclamò Silphymon, atterrando elegantemente e iniziando a brillare. Poco dopo, si scisse nuovamente in Hawkmon e Gatomon.

"Siete stati grandi! Una Digievoluzione DNA perfetta!" commentò Miyako, rivolgendo un entusiasta segno di vittoria al falchetto, che le svolazzò sulla spalla e si appollaiò, strusciando affettuosamente la testa contro la guancia della sua partner.

"Tu stai bene, Hikari?" chiese Gatomon, salendo in braccio alla prescelta della Luce. "Non credo sia stata un'esperienza molto piacevole…"

"Non lo è stata, Gatomon… ma sto bene! Grazie infinite di avermi aiutato!" rispose Hikari, accarezzando la testa della gattina. Poi, alzò lo sguardo verso Miyako, fissandola con aria riconoscente. "E grazie anche a te, Miyako-san! Se non fosse stato per te… e per tutte voi, ragazze… non so come sarebbe andata a finire! Probabilmente sarei diventata la schiava di quel mostro che cercava di chiamarmi!"

"Hey, a cosa servono le amiche?" rispose Miyako, sfoderando il suo classico sorrisone. "Servono a condividere momenti tristi e momenti felici, e a farti luce quando vedi tutto nero! Tu avresti fatto la stessa cosa per me… o per chiunque altro!" Assumendo un tono un po' più serio, la ragazzina dai capelli violetti proseguì. "E poi… quello che ho detto è la verità. Tu per noi sei un'amica preziosa, Hikari, e non vogliamo che le forze dell'oscurità ti sottraggano a noi! Tuo fratello… Takeru-kun… Daisuke-kun… e tutti noi… soffriremmo moltissimo per la tua perdita!"

"Sì, Miyako ha ragione!" disse Sora. "Finchè ci saremo noi, non dovrai temere, perché non sarai mai sola! Saremo sempre pronti ad aiutarti!"

"Grazie, amiche mie…" mormorò Hikari, commossa. "Grazie a tutte voi!"

Ci dispiace, nostro signore…

Ce l'avevamo quasi fatta…

Il suo desiderio si sarebbe finalmente realizzato…

Regina Hikari…

Le orride acque della Dark Area si erano calmate, dopo la terribile battaglia che si era svolta nei loro pressi, e il mare oscuro era tornato liscio come olio. Ma la calma apparente non rifletteva l'ira che ribolliva al suo interno, né la disperazione delle anime perse che in esso fluttuavano senza meta e senza scopo. Oggi, una preda importante era loro sfuggita. Il momento del trionfo del loro signore, unica loro ragione d'essere, era stato di nuovo rimandato… a chissà quando…

Improvvisamente, il mare ricominciò a ribollire, e una gigantesca ombra emerse, imponente e minacciosa, in un silenzio innaturale, da un gorgo che si era magicamente creato sulla superficie dell'oceano di morte. Una figura alta almeno quindici metri, le cui caratteristiche erano nascoste dall'oscurità, ma la cui testa oblunga, i possenti muscoli, le ampie ali da pipistrello, e gli ardenti occhi rossi sangue colmi di odio, unica traccia di colore e sentimenti in quel grigio reame, erano chiaramente visibili.

L'entità misteriosa rimase per qualche istante sospesa sull'acqua, scandendo poche, agghiaccianti parole nella sua voce gutturale.

"Hikari Yagami… figlia della luce… tu sarai mia… che tu lo voglia o no…"

Poi, silenziosamente come era venuto, Dragomon si inabissò nuovamente, scomparendo nelle gelide profondità della Dark Area, mentre il gorgo si richiudeva sopra di lui.

CONTINUA…

Note dell'autore: Et voila! Ecco terminato il capitolo 16, uno dei più movimentati che io abbia mai scritto! Mi sono davvero divertito a scriverlo, e spero che vi siano piaciute le nuove digievoluzioni e le battaglie che i nostri ragazzi hanno affrontato!

Per quanti fossero rimasti sbalorditi dalla citazione ad inizio capitolo… ebbene sì, lo ammetto: nonostante la mia non più verde età, adoro le mitiche fatine di Recanati! Quella frase, in particolare, viene pronunciata da Musa all'inizio di un episodio della seconda serie, e dal momento che in questo capitolo il silenzio è presentato come qualcosa di oscuro e pericoloso, l'ho trovata adatta come frase d'apertura! Parentesi chiusa.

Mi rendo conto di aver reso SkullSatamon molto feroce, ma non dimentichiamo che qui stiamo parlando del Digimon che (nell'anime) ha cercato di uccidere un'intera scolaresca soltanto per godere della disperazione dei Digiprescelti! Avrete inoltre notato che SkullSatamon non è assurdamente potente come lo era nell'anime: in fondo, ho sempre trovato inverosimile che un semplice Ultimate come lui riuscisse a battere un Mega del calibro di Imperialdramon (che arriverà tra poco, state tranquilli…) senza neanche fare fatica. Oddio, è pur vero che nella prima serie MagnAngemon ha battuto Piedmon, il più potente dei Dark Masters, senza problemi… ma MagnAngemon lo considero un po' un'eccezione alla regola!

Infine… sì, so cosa state per chiedermi: chi cavolo è questo Dragomon? Allora, vi ricordate il famoso episodio della seconda serie in cui Hikari viene trascinata per la prima volta nel 'mare'? Vi ricordate che, all'inizio e alla fine di quella puntata, si era vista quella gigantesca e inquietante ombra nera emergere dal mare, per poi sprofondare nuovamente? Quello era Dragomon! (Mi sembra inoltre che Oikawa avesse brevemente accennato a lui, in uno degli ultimi episodi…) In ogni caso, questa sarà l'ultima volta che lo vedrete nella mia storia. Ritornerà in un seguito, e mirerà ancora a impadronirsi di Hikari… per quale scopo? Ai posteri l'ardua sentenza…

Io, intanto, mi congedo, e ritorno alle mie sudate carte: algebra! Augurandovi buon proseguimento, vi do appuntamento al Capitolo 17, dove seguirò il gruppo di Taichi e Daisuke! Alla prossima, colleghi fan di Digimon!

Justice Gundam