Digimon Adventure 02 Reload

Una fanfiction di Digimon scritta da: Justice Gundam

Justice: Bentornati al consueto appuntamento con Digimon, e sono lieto di constatare che anche il mio ultimo capitolo ha ricevuto una buona accoglienza! Ma non è il caso di adagiarsi sugli allori, e allora… eccomi di nuovo al lavoro!

Palmon: Vedo che ce la stai veramente mettendo tutta per questa storia… ogni sera ti metti là a buttare giù qualche riga!

Justice: Beh, è quello che succede quando si tiene molto a qualcosa! Si trova il tempo per farlo! E, ridendo e scherzando, sono riuscito a scrivere sedici capitoli in quattro mesi e mezzo!

Mimi: In tal caso… ti auguriamo buon proseguimento!

Justice: Grazie, Mimi-chan! Ora… credo sia il caso di rispondere alle recensioni dei lettori!

Daisuke: Bene, e cominciamo subito con la mia fan Miele! L'autore è davvero contento che tu sia così affezionata alle sue fanfiction, e lo siamo molto anche noi Digiprescelti! Comunque, anche se questa storia sta volgendo al termine, Justice ne ha ancora molte in cantiere! Quindi il divertimento non finirà così presto!

Veemon: Bene, allora in questo capitolo vedrai in azione Dai, Taichi e gli altri! Non vedi l'ora? Neanch'io!

Yamato: Killkenny ringrazia l'autore per aver dato qualche randellata a SkullSatamon… e l'autore risponde che è stato un autentico piacere… ha sempre odiato quello stupido ammasso di ossa! Comunque, grazie per la recensione! Speriamo che anche i prossimi combattimenti siano all'altezza…

Iori: Ancora una volta, Driger è rimasta soddisfatta dal capitolo precedente… questo ci fa molto piacere! Ora che la storia comincia ad avviarsi alla conclusione, ci auguriamo che anche questo capitolo e i successivi siano altrettanto buoni.

Justice: A proposito, Driger… ho inserito il tuo nome tra i miei autori preferiti! La tua storia, 'Neo Digimon Adventure', è talmente bella che non potevo esimermi… Ora rispondo io a Francesca… sì, in effetti riconosco che nell'ultimo capitolo c'erano molte analogie con la serie originale, ma questo è principalmente dovuto al fatto che c'erano aspetti che dovevo conservare… la storia della Dark Area, il rapporto tra Hikari e Miyako e tra Iori e Takeru… quindi, da questo punto di vista, sono stato un po' costretto.

Gabumon: Ringraziamo infine Sora89 per i complimenti. Quando questa storia sarà finita, non perderti i vari seguiti che l'autore ha in cantiere, e le nuove storie dedicate a Digimon Tamers e Digimon Frontier!

Justice: Ed ora, signore e signori… che il capitolo 17 abbia inizio!

Daisuke: Accidenti, il numero che porta rogna… speriamo in bene!

Miyako (guardandolo male): Tu e la tua bocca larga…

Capitolo 17 – Il duello dei WarGreymon

Baia di Tokyo, molo 14. Ore 17:58. Una sezione del porto di Tokyo che da molto tempo non vedeva una grande attività, e che tuttavia in quel momento stava vedendo arrivare un nutrito gruppo di persone: i genitori e i parenti dei ragazzi scomparsi qualche tempo prima, venuti per avere delle risposte. Un gruppo già abbastanza folto si era riunito davanti all'entrata di un capannone, e l'atmosfera normalmente abbastanza silenziosa di quella zona della baia risuonava del vociare ansioso di tutti coloro che avevano ricevuto appuntamento lì, adulti e ragazzi che, dopo essersi scambiati qualche rapido convenevole di rito, avevano subito preso a discutere dei ragazzi scomparsi.

"Ma dove saranno finiti?"

"Ci era stato detto che avremmo saputo tutto…"

"Per me è una bufala…"

"Speriamo che stiano tutti bene…"

Queste erano le frasi più comuni che un ascoltatore casuale avrebbe colto delle loro conversazioni.

"Meno male che sono venuti tutti… almeno credo…" commentò Jun, guardandosi attorno nel tentativo di riconoscere qualcuno tra i numerosi adulti presenti. La ragazza, preoccupata per la sorte del fratello minore (anche se, a sentire lei, era venuta soltanto per sostenere i suoi genitori…), stava cercando senza eccessivo successo di nascondere un certo nervosismo, anche se il cuore le batteva forte per l'apprensione. "Sembra che abbiano tutti preso sul serio quella mail…"

"Jun! Sei venuta anche tu!" si sentì una voce femminile provenire dal lato della ragazza. Voltandosi, Jun vide la sua amica Momoe, una delle sorelle maggiori di Miyako, correrle incontro, un'espressione insolitamente ansiosa sul suo viso normalmente calmo e tranquillo.

"Momoe! Sì, vorrei tanto sapere dove si è cacciato quello scemo di mio fratello!" rispose la ragazza dai capelli appuntiti. "E… ho sentito che anche Miyako-chan è scomparsa…"

Momoe annuì cupamente. "Già… sono venuta assieme ai miei genitori e ai miei fratelli proprio per questo… e numerose altre famiglie di Tokyo, come puoi vedere, si trovano nella nostra stessa situazione… e non basta, il telegiornale ha annunciato che altre famiglie, in altri paesi del mondo, hanno denunciato la scomparsa dei loro figli…"

"Sì, l'ho sentito anch'io… denunce provenienti dagli Stati Uniti, dal Messico, dalla Francia e dall'Australia! Dì quello che vuoi, Momoe-chan, ma penso che sarebbe strano se tutti questi casi non fossero collegati…" rispose Jun. Momoe alzò le spalle, perplessa. "Non so cosa dirti, Jun-chan… se non che… dobbiamo aspettare che questo Gennai, chiunque egli sia… ci dice chiaramente come sono andate le cose!"

Con un sospiro, Jun rivolse lo sguardo verso il marciapiede asfaltato. "Hai ragione… sempre che non sia soltanto uno stupido scherzo…"

Hideaki Ishida si tolse la sigaretta di bocca con aria distratta e soffiò una piccola nube di fumo fuori dalla bocca e dalle narici, come se stesse facendo un sospiro per scaricare la tensione. In effetti, sentiva di avere davvero molto da scaricare… sia il nervosismo per la sorte dei suoi figli, che la stanchezza dovuta a due notti quasi insonni. Di solito, a quell'ora il padre di Yamato e Takeru era ancora al lavoro, costretto a fare le ore piccole dai ritmi che la sua professione gli imponeva. Di per sé, la cosa non gli dispiaceva neanche… in fondo, il suo lavoro gli piaceva, nonostante qualche incidente inspiegabile di tanto in tanto (a proposito, che fine aveva fatto il fantasma di alcune settimane prima? Non se ne sentiva più parlare alla stazione radio…). Eppure, in certi momenti avrebbe desiderato avere un lavoro che occupasse meno tempo, e che gli avesse consentito di avere un maggiore contatto con la sua famiglia. Questo era uno dei suoi maggiori rimpianti. Forse, facendo delle scelte diverse, le cose sarebbero andate in tutt'altro modo…

Ma Hideaki sapeva che non poteva concedersi il lusso di guardarsi indietro… e non era neanche il tipo di persona che viveva di ricordi, nonostante la malinconia che a volte lo prendeva. In quel momento, la sua priorità era sapere cosa fosse successo ai suoi figli, ed era sicuro al cento per cento che DigiWorld, quello strano mondo che era apparso nei cieli durante la crisi di tre anni prima, c'entrasse qualcosa.

"Beh, credo sia ora di unirsi al gruppo…" disse tra sé, dando un'occhiata al suo orologio da polso e poi volgendosi verso le numerose persone raggruppate nei pressi del capannone. "Sono quasi le sei, e quel tizio di nome Gennai dovrebbe arrivare a momenti…"

Con calma, Hideaki gettò in acqua la sigaretta ancora fumante e si avviò verso il capannone. Sobbalzò per la sorpresa quando, fatti alcuni passi, andò ad urtare contro qualcuno: una figura femminile, di media statura e dai capelli biondi leggermente a caschetto, arrivata di fretta proprio in quel momento.

"Oh! Ehm, mi scusi… non stavo guardando…" si scusò l'uomo, muovendo una mano con fare apologetico. Si rimproverò tra sé per la disattenzione. Se era arrivato al punto di andare a sbattere così contro gli altri, significava che la tensione cominciava davvero a giocargli dei brutti scherzi…

"Mi scusi lei… avrei dovuto stare io più attenta…" si affrettò a rispondere, con una voce garbata che a Hideaki suonava familiare, la donna bionda, alzando lo sguardo e rivelando due splendenti occhi verdi che riflettevano sensibilità e fragilità al tempo stesso. La donna spalancò gli occhi per la sorpresa quando vide il suo interlocutore. "Ah… Hideaki, sei tu…"

Hideaki sobbalzò per la sorpresa. Quella voce, quegli occhi, quel portamento, li avrebbe riconosciuti tra mille! "Oh… Natsuko, che sorpresa… pensavo fossi con gli altri lì al capannone… sei… sei arrivata adesso?"

"Sì… purtroppo ho trovato un traffico terribile… altrimenti sarei venuta già prima…" rispose la sua ex-moglie, senza riuscire a nascondere un certo nervosismo. Il fatto di parlare con Hideaki, per quanto le facesse piacere, le faceva anche provare una strana sensazione di tristezza e malinconia, una sensazione che non riusciva a definire con precisione, ma che percepiva come un muro tra lei e l'ex-marito. A volte, la giovane donna si chiedeva come mai non riuscisse a parlare più liberamente con lui… cosa che si rimproverava di non aver fatto diversi anni prima, e che ora sentiva sempre più difficile…

"Allora… hanno già detto qualcosa? Si sa niente di Yamato e Takeru?" chiese Natsuko, cercando di concentrarsi sui problemi più immediati. Hideaki sorrise tra sé, nonostante la situazione, capendo il disagio della ex-moglie e appoggiandole una mano sulla spalla per farle coraggio.

"Purtroppo no, ancora niente…" rispose Hideaki con il suo solito tono pacato. "Ma stai tranquilla, sono sicuro che andrà tutto bene… in fondo, Takeru è un ragazzino in gamba, e in ogni caso c'è Yamato al suo fianco… se la caveranno, vedrai…"

Le parole dell'ex-marito ebbero l'effetto di tranquillizzare Natsuko, che riuscì a rivolgergli un lieve sorriso speranzoso. "Sì, forse hai ragione tu… grazie, Hideaki… hai sempre la parola giusta al momento giusto…"

L'uomo ricambiò il sorriso, segnato da una punta di tristezza. "Magari… quanto mi piacerebbe che fosse così…" pensò tra sé, sentendo a sua volta, tra sé e Natsuko, lo stesso muro che la ex-moglie aveva l'impressione di trovarsi davanti. Anche lui, sentiva un blocco che gli impediva di esprimere i propri sentimenti e di dire quello che sentiva alla giovane donna. C'erano tante cose che avrebbe voluto dire per ridarle speranza… se avesse potuto, sarebbe andato lui stesso a DigiWorld per sincerarsi che i loro figli stessero bene… Ma non poteva. Tutto quello che poteva fare, era cercare di rassicurarla così, e sperare anche lui in bene…

"Signor Ishida! Signora Takaishi! Siete voi, vero?"

Un'altra voce familiare riscosse Hideaki e Natsuko dalle loro riflessioni. I due ex-coniugi si volsero nella direzione da cui proveniva la voce, per vedere due loro amici, Susumu Yagami e sua moglie Yuuko (che loro ricordavano come i genitori del migliore amico di Yamato), raggiungerli con passo spedito e fermarsi a pochi passi di distanza, riprendendo fiato.

"Uff… uff… accidenti al traffico…" mormorò Susumu, appoggiando le mani sulle ginocchia ed espirando profondamente. I signori Yagami davano entrambi l'impressione di essersi precipitati a rotta di collo nel luogo dell'appuntamento.

"Buonasera, signor Ishida… signora Takaishi… Piacere di rivedervi, anche se… avrei preferito fosse in circostanze migliori…" proseguì Yuuko, anche lei col fiato corto, facendo un inchino rispettoso, subito imitata dal marito. "…scusate se vi abbiamo disturbato, ma volevamo chiedere se per caso non fosse già arrivato qualcuno… non si sapesse già qualcosa…"

"Ah, buonasera, signori Yagami… il piacere è tutto nostro e… no, nessun disturbo!" risposero gli ex-coniugi Ishida, ricambiando l'inchino. Fu Hideaki a rispondere alla domanda della signora Yagami. "No, ancora nessuno… ma dovrebbe arrivare a momenti… almeno spero…"

"Stavamo giusto andando ad unirci alle altre famiglie, visto che ormai sono le sei in punto…" riprese Natsuko, indicando con lo sguardo il gruppo riunito davanti al capannone. Il signor Yagami, ripreso fiato, si rimise in piedi, sgranchendosi la schiena. "Beh, allora faremmo meglio ad andare…"

Annuendo, Hideaki e Natsuko seguirono i signori Yagami fino al capannone, dove si scelsero una posizione vicino ai signori Motomiya e a Jun. Appena in tempo, dato che, pochi istanti dopo il loro arrivo, si sentì un leggero suono di accensione, come quello di un fiammifero che prendeva fuoco, e tutte le famiglie presenti vennero lasciate di stucco da una luce bianco-azzurrina che apparve nell'aria ad appena un metro di distanza dal gruppo, come un fuoco fatuo. Tutte le voci che, fino ad un attimo prima, si erano sentite tutt'attorno al capannone cessarono in un attimo, e gli sguardi di tutti si posarono su quello strano fenomeno, mentre il globo di luce cominciava ad espandersi e mutare forma.

"Che… cosa succede?" chiese la voce di uno degli adulti presenti. "Che sia questo… il fantomatico 'Gennai' che ci ha inviato quelle mail?"

La signora Yagami cercò di prendere in mano la situazione, notando che alcuni dei presenti già ricominciavano a rumoreggiare. "Okay, okay… state tranquilli, va bene? Lui sa cosa è successo ai nostri figli, e noi dobbiamo comportarci con calma e raziocinio! E' l'unica, se vogliamo sapere qualcosa!" esclamò, alzando lievemente le mani per attirare l'attenzione. In breve tempo, il vocio si acquietò nuovamente.

La strana sfera di luce continuò ad aumentare di dimensioni, fino a raggiungere la taglia e la forma di un uomo medio, e le sue caratteristiche si fecero più definite: in breve tempo, sotto gli occhi di tutti, apparve un ologramma di un giovane sulla trentina, vestito di un elegante saio bianco con tanto di cappuccio che lo faceva sembrare una sorta di Jedi. Con un movimento del braccio, la figura misteriosa si fece scivolare il cappuccio giù dalla testa, rivelando i suoi corti capelli castani e il sorriso pacato che gli adornava il volto. Dopo essersi guardato un attimo attorno, per assicurarsi di chi fosse venuto e chi no, il giovane cominciò a parlare, sotto gli occhi meravigliati dei presenti.

"Buonasera, e scusate per tutti i problemi che vi ho causato." Disse l'ologramma, chinando umilmente il capo in segno di rispetto. "Vedo che siete presenti tutti, a parte, per ovvi motivi, i Tachikawa. Questo mi fa piacere." Si interruppe per schiarirsi la gola e organizzare il discorso. "Allora, immagino che nessuno di voi mi conosca. Per cui, mi presento: il mio nome è Gennai…"

"TU! Tu sai che fine hanno fatto i nostri bambini! Devi dircelo! ORA!" strepitò una furente voce femminile, facendo fare all'ologramma un balzo di almeno mezzo metro! Una furente Yuuko Yagami, venuzze pulsanti sulla fronte, denti trasformati in zanne, occhi di fuoco e aura rossa della rabbia attorno al corpo, era in procinto di scagliarsi sullo sbalordito ologramma, a malapena trattenuta dal marito che cercava disperatamente di calmarla! La mamma dei fratellini Yagami era passata dalla calma piatta al fortunale in uno schiocco di dita!

"Aaargh! Yuuko, ti prego, calmati! Self-control, ti prego!"

"Dicci dove sono i nostri figli, o ti farò ingoiare mille aghi, ologramma o non ologramma!"

"Aiuto! Qualcuno mi aiuti! Non la trattengo più!"

Tutti si voltarono verso i signori Yagami, guardandoli con aria smarrita e con dei grossi goccioloni di sudore che scendevano dalle loro fronti!

"E meno male che aveva parlato di calma e raziocinio…" commentò Jun, sgranando gli occhi.

Mondo Digitale, una pianura rocciosa in una zona centrale. Una jeep solitaria si era fermata nel bel mezzo della desolata distesa di rocce, e vari piccoli Digimon si erano riuniti nei dintorni, incuriositi dall'inusuale evento. Tuttavia, nessuno di loro osava avvicinarsi, intimoriti com'erano dalle tre misteriose figure umanoidi che si vedevano chiaramente a bordo del fuoristrada...

"Allora, vedi qualcosa?" chiese Arukenimon, seduta sul lato passeggeri della jeep, a fianco di Mummymon. Il Digimon dall'aspetto di mummia aveva fermato il veicolo, e in quel momento era in piedi sul sedile del conducente, intento ad osservare i dintorni con un cannocchiale alla ricerca di tracce che potessero condurre a BlackWarGreymon. Il signore e padrone dei due Digimon artificiali, Mephistomon, aveva preso posto sui sedili posteriori; teneva le braccia conserte sul petto e gli occhi chiusi, e la sua espressione era illeggibile… ma sicuramente non stava sorridendo.

"Hmmm… niente di particolare, purtroppo…" rispose Mummymon dopo qualche secondo di silenzio carico di tensione. In questo settore non c'è traccia di BlackWarGreymon, e abbiamo cercato dappertutto…"

"E allora cosa aspetti a muoverti?" esclamò la donna-ragno con il suo solito tono imperioso, facendo sobbalzare il suo complice. "Se, pur cercando in lungo e in largo, non abbiamo trovato BlackWarGreymon, qui stiamo solo sprecando il nostro tempo. Spostiamoci al settore successivo, adesso!"

"Ah… Ehm… sì, Arukenimon… provvedo subito!" rispose frettolosamente Mummymon, piombando a sedere e iniziando immediatamente ad armeggiare per mettere via il cannocchiale e avviare la jeep contemporaneamente. Dopo qualche goffo tentativo di fare entrambe le cose, finalmente riuscì a mettere in moto il veicolo e farlo ripartire… non prima però di essersi guadagnato un'occhiataccia da Arukenimon per la figura da buffone che stava facendo!

"Fare le cose in maniera più normale no, eh?" mormorò la donna-ragno, mentre il suo complice si metteva la mano dietro la nuca e ridacchiava imbarazzato.

"Ehm… scusa, sai com'è, la fretta…"

"Piantatela con questi infantili litigi!" ingiunse Mephistomon dal sedile posteriore. Il Digimon diabolico aprì gli occhi, brillanti di una inquietante luce viola, di scatto, e alzò la testa. "Piuttosto, sbrigatevi a raggiungere il prossimo settore… lì stanno succedendo delle cose piuttosto interessanti…"

"Cose interessanti?" fece eco Arukenimon. "Che cosa vuole dire, mio signore?"

"Qualcosa che ha confermato una mia teoria…" rispose Mephistomon, richiudendo gli occhi. "Noi Digimon siamo composti di dati computerizzati, non è così? Quindi, DigiWorld può essere visto come un unico, enorme sistema computerizzato. E quando un computer individua un elemento estraneo che può minacciare la sua stabilità, che cosa succede?"

I due Digimon artificiali sbatterono gli occhi un paio di volte, chiedendosi dove volesse arrivare il demone dall'aspetto di capra. "Ehm… io penso che cerchi di eliminarlo… dopo tutto, nel Mondo Reale, gli anti-virus esistono per questo…" provò a rispondere Mummymon. La sua risposta sembrò soddisfare la reincarnazione di Apocalymon, che incurvò le labbra in un leggero ghigno.

"Esatto, Mummymon! A quanto pare sei meno stupido di quanto immaginassi! Sì, è così, gli anti-virus del Mondo Reale cercano di cancellare gli elementi estranei che reputano pericolosi, o quanto meno di isolarli e metterli in quarantena. Il Mondo Digitale, in questo momento, sta facendo lo stesso con BlackWarGreymon. Lo ha identificato come un'entità estranea abbastanza potente da minacciare la sua esistenza, e sta cercando di espellerlo, modificando spontaneamente la propria struttura. Questo crea delle 'zone di distorsione', che chiameremo così in mancanza di termini migliori, e che, ora che ci siamo avvicinati, sono riuscito ad individuare. Se le seguiamo, arriveremo a BlackWarGreymon senza dubbio." Spiegò Mephistomon con tutta calma.

"Beh, è un'ottima notizia, mio signore…" rispose Mummymon. "Ma… non è che per caso… sì, insomma… se i Digi-mocciosi si sono già messi a seguire queste 'zone di distorsione', arriveranno prima di noi a BlackWarGreymon, o no?"

"Non necessariamente…" rispose Mephistomon. "Il fatto è che le zone di distorsione non seguono necessariamente il percorso fatto dal nostro Mega artificiale… l'intero settore si è reso instabile, e questo sicuramente complicherà non poco il lavoro ai nostri mocciosi prescelti. Certo, anche noi avremo qualche problema in questo senso… ma noi, al contrario di loro, non siamo costretti a vagare alla cieca! Se le cose andranno come previsto, avremo un bel vantaggio su di loro. E anche se dovessero raggiungere BlackWarGreymon prima di noi… tanto peggio per loro! BlackWarGreymon ci risparmierà la fatica di eliminarli direttamente!"

"Ma guarda… davvero una spiegazione illuminante, mio signore…" rispose Arukenimon, sorridendo sinistramente. "Sarebbe una buona cosa, visto che non sono in vena di combattere contro quei ragazzini e i loro insulsi animaletti…"

"Allora, il settore più vicino è il settore 03-002-Omicron… un settore ai confini con una foresta pluviale! E' lì che ha sentito queste… queste… zone di dislocazione… uhm… lussazione… insomma, come si chiamano!" disse Mummymon, dando un'occhiata ad una mappa che aveva tirato fuori da uno scompartimento laterale della jeep.

"Distorsione." Lo corresse Mephistomon, senza perdere la calma. "Sì, esatto, proprio lì. Dirigi verso quel settore! E tu, Arukenimon, tieniti pronta a trasferire alcune Dark Towers e trasformarle in Digimon. Credo che ci farà comodo un po' di potenza offensiva in più…"

"Bene, massima velocità! Saremo lì in un batter di ciglia!" esclamò Mummymon, sterzando bruscamente e premendo con forza sull'acceleratore. Prevedibilmente, il fuoristrada fece una sbandata tremenda, sollevandosi sulle ruote laterali di destra e minacciando di far cadere fuori bordo la malcapitata Arukenimon, che venne salvata solo dalle cinture di sicurezza! Mephistomon, dal canto suo, non sembrava essere stato turbato dalla manovra di Mummymon, e gli era bastato sbattere le sue ali membranose un paio di volte per rimanere in equilibrio.

"Aaargh! Ma che cavolo fai, razza di IDIOTA? Ti frulla per quel tuo cervellino di farmi fuori?" strillò la donna-ragno, appioppando un cazzotto in testa al guidatore e facendogli vedere le stelle!

"AHIO! Scusa, Arukenimon-chan… è che il sommo Mephistomon mi aveva detto di sbrigarmi…"

"E NON CHIAMARMI ARUKENIMON-CHAN!"

Mephistomon grugnì irritato, capendo che i suoi due scagnozzi si erano impegolati in un altro 'bisticcio da innamorati'… "Ci rinuncio… se questi due non fanno la figura degli idioti non sono contenti…"

Fu in quel momento che numerosi pixel neri, giunti da chissà dove, apparvero attorno al suo corpo, come sempre accadeva quando un Digimon artificiale veniva sconfitto. Mephistomon li assorbì senza muovere un muscolo.

"Sembra che Doumon, il Digimon che avevo assegnato a queste zone, sia stato distrutto. Non importa… più ne vengono distrutti, meglio è per me…"

"Accidenti, ma finirà mai questa foresta? Io comincio ad essere stufo di girare a vuoto!" si lamentò Daisuke, scavalcando il ramo di un arbusto che minacciava di farlo inciampare e aiutando Ken e Derek a fare lo stesso, mentre Veemon passava sotto. Il suo gruppetto, composto da lui stesso, Ken, Derek, Taichi e Yamato, si stava addentrando nella foresta tropicale seguendo un ampio sentiero naturale, con lui e il suo migliore amico, oltre che i rispettivi Digimon, alla testa.

"Anch'io, Dai! Ormai sarà mezz'ora che andiamo avanti senza trovare traccia di BlackWarGreymon! Non sappiamo neanche se davvero stiamo guardando nella direzione giusta!" si lamentò Veemon, facendo un sospiro. In effetti, non era l'unico a pensarla così: anche Agumon e Gabumon stavano cominciando a dare segni di stanchezza.

"Se solo non fosse stato per i problemi di distorsione di cui ha parlato Koushiro… seguire BlackWarGreymon sarebbe molto più facile!" mormorò Agumon, abbassando il capo e facendosi scendere un gocciolone di sudore dalla fronte. "Così, invece, tutte le tracce che lascia vengono cancellate!"

Gabumon annusò l'aria, sperando di cogliere qualche odore particolare. "Niente… persino l'odore che lascia, sempre che ne abbia uno, viene mascherato da questo fenomeno… mi dispiace di non poter essere utile…"

"Non preoccuparti, Gabumon… stai già facendo più che abbastanza!" lo rassicuro Yamato "Piuttosto, spero che gli altri stiano bene… nessuno di voi ha ricevuto qualche comunicazione sui D-3, per caso?" Rivolse questa domanda a Daisuke e Ken.

L'ex-Imperatore sospirò e scosse la testa. "No, nessun messaggio, purtroppo… non vi nascondo che anch'io sono preoccupato. Spero non sia successo nulla di serio…"

"Non preoccuparti, Ken! Sono sicuro che stanno bene!" lo rassicurò Daisuke, battendogli una mano sulla spalla. "Se ci saranno problemi, ci chiameranno, e noi arriveremo da loro in un lampo!"

"Evviva l'ottimismo…" commentò Derek, con un sospiro. Il Digiprescelto australiano dai capelli ricci, nonostante si sforzasse di non pensarci, era stato assillato fin dall'inizio della nuova missione da una sgradevole sensazione di ansia che gli stava facendo sentire il fiato mozzato in gola. Gli dispiaceva doverlo ammettere, ma aveva paura di quanto li attendeva. Non solo si trovavano a dover affrontare un avversario che li sovrastava di gran lunga in potenza… c'era anche il fatto che non sapevano dove potesse essere andato, cosa stesse facendo, quali danni avrebbe potuto arrecare al Mondo Digitale… Che cosa sarebbe successo, si chiedeva, se non fossero riusciti a fermarlo? Se BlackWarGreymon e Mephistomon avessero proseguito indisturbati la loro opera di distruzione? Se non fosse riuscito a compiere il suo dovere di Digiprescelto? Gli faceva girare la testa pensare a quali conseguenze disastrose ci sarebbero state se Mephistomon non fosse stato fermato… eppure era un fatto che non poteva e non voleva ignorare: da lui e dai suoi nuovi amici dipendeva la sicurezza di entrambi i mondi!

"Derek, che ti succede?" chiese improvvisamente Crabmon, notando l'espressione assorta del suo partner umano. Il granchione era in braccio al Digiprescelto australiano, e l'espressione di quest'ultimo non gli sarebbe mai potuta sfuggire… "Hai una tale faccia da funerale… Sei preoccupato per quando affronteremo di nuovo BlackWarGreymon, giusto?"

"Non credo che riuscirei a nasconderti nulla, Crabmon…" rispose Derek, rivolgendo un lieve sorriso al suo amico digitale. "In effetti, non è solo BlackWarGreymon… sono un sacco di altre cose che mi ronzano in testa, e non mi lasciano in pace da quando questa avventura è iniziata… voglio dire, ti saresti mai aspettato, quel giorno di tre anni fa che ci siamo incontrati sulle spiagge di Sydney, che un giorno avremmo dovuto combattere contro avversari dai poteri inauditi, affrontare questo viaggio ai limiti dell'impossibile… per fermare un piano volto alla distruzione di entrambi i mondi?"

Lo sbrigativo, ma affettuoso, granchio gigante assunse un'espressione pensosa, grattandosi la testa con una chela, e riflettè qualche secondo prima di rispondere. "Hmmm… no, sinceramente. L'idea non mi aveva mai sfiorato."

"Appunto. Lo stesso vale per me." Rispose Derek, annuendo. "Io… non sono sicuro di essere all'altezza di una responsabilità del genere. Pensavo che sarebbe stato facile sconfiggere Mephistomon e riportare la pace su DigiWorld, e per questo non ho avuto esitazioni ad accettare quando Iori, Armadillomon e Piximon mi hanno trovato e invitato ad unirmi a loro. Invece, ora temo di essere soltanto un peso… e che la mia presenza nel gruppo non sia di nessuna utilità. Ho paura… che ci troveremo di fronte dei problemi più grandi di noi… del resto, ne abbiamo già incontrato uno con BlackWarGreymon…"

"Ho capito." Rispose Crabmon. "Immagino che adesso ci sia bisogno della mia… terapia speciale!". Detto questo, il granchio gigante alzò repentinamente una chela, la aprì e la serrò dolorosamente sul braccio di Derek, un po' sopra il gomito, facendo vedere le stelle al ragazzo dai capelli ricci!

"Ahioooo! Ma che ti salta in mente, Crabmon? Perché l'hai fatto?" esclamò Derek, facendo un salto in aria e quasi perdendo la presa sul suo Digimon, mentre tutti i ragazzi prescelti e i Digimon si voltavano, fissando la coppia Digiprescelto-Digimon con aria meravigliata.

"Per darti una svegliata, compagno!" rispose il Digimon crostaceo con tono leggermente da saccente, mollando la presa sul braccio del suo amico. "Non eri tu quello che diceva sempre… che ogni problema che si sarebbe presentato, noi l'avremmo potuto affrontare a testa alta, perché assieme saremmo sempre riusciti a trovare una soluzione? Ora perché fai marcia indietro?"

Sorpreso dall'atteggiamento severo di Crabmon, Derek attese un po' prima di rispondere. "Beh… quello che ci apprestiamo ad affrontare non è un problema come tutti gli altri… voglio dire, c'è il destino di due mondi in ballo…"

Crabmon scosse una chela. "Scuse. Cambiano le dimensioni del problema, ma la sostanza rimane quella. Io sono convinto che assieme possiamo affrontare qualunque ostacolo, perché abbiamo le risorse necessarie e il legame che ci unisce è saldo. In fondo, la tua Crest rappresenta l'Adattabilità, e cosa vuol dire essere adattabili? Vuol dire essere flessibili, ed essere in grado di affrontare qualsiasi situazione senza per questo subirla passivamente. Quindi, se non vuoi essere un peso, e non vuoi che entrambi i mondi vengano devastati dai Digimon malvagi… affronta questa situazione, e cerca di cambiare il corso degli eventi per il meglio, usando le tue capacità come sai fare! Io, da parte mia, farò lo stesso e mi impegnerò al massimo per riuscire a Digievolvere… ma dipende anche da te. Chiaro?"

"Crabmon…" mormorò Derek. La rampogna del suo Digimon aveva fatto il suo effetto.

"Sì, il tuo Digimon ha ragione…" proseguì Daisuke, avvicinandosi al Digiprescelto australiano dell'Adattabilità. "Se davvero sei così in pena per quanto potrebbe accadere, e puoi fare qualcosa per evitarlo, quello che devi fare è accettare il tuo ruolo di Digiprescelto, e usare le tue capacità per fare in modo che quello che temi non accada. Capisco che tu ti senta confuso e non sappia cosa fare… ma, in effetti, non lo sapevamo neanche noi, quando tutto questo è iniziato! Era una situazione a cui ci dovevamo adattare, perché difendere entrambi i mondi era nostro dovere."

"Ben detto!" approvò Veemon.

"Bel discorso, Dai!" commentò Taichi. "Ne hai imparate molte di cose, dall'inizio del nostro viaggio!"

"Modestamente… hehehee…" ridacchiò il ragazzino, mettendosi una mano dietro la nuca. "Comunque, non è il momento di disperdersi in tanti discorsi… Intanto, noi concentriamoci sul… AAARGH!"

L'ultima esclamazione del ragazzino fu dovuta ad un improvviso, e abbastanza profondo, avvallamento del terreno, del quale Daisuke non si era accorto. L'inaspettato 'gradino' lo fece inciampare e cascare a terra di faccia, sotto gli occhi increduli degli altri membri del gruppo! Ken, messo in allarme dal grido di sorpresa del suo migliore amico, riuscì ad evitare di fare la stessa fine e si fermò proprio sull'orlo del fosso.

"Daisuke! Ti sei fatto male?" esclamò Ken, chinandosi verso il suo amico per sincerarsi che non si fosse fatto nulla. Anche Taichi, Yamato e Derek fecero la stessa cosa.

"Huh? Hey, Daisuke, tutto bene? Che ci fa qui questo fosso?" chiese Veemon, correndo verso il bordo della buca nella quale il suo partner era caduto: in effetti, era una fossa abbastanza importante, di almeno trenta o quaranta centimetri di profondità… e con i margini stranamente regolari.

"Ahiooo! Che botta che ho preso! Non vi preoccupate, gente, solo un po' di orgoglio ammaccato!" esclamò Daisuke, alzandosi dal fango in cui era caduto e ripulendosi il viso e i vestiti. "E' che ero talmente concentrato sulla discussione che non mi sono accorto di questa stupida buca…"

"Hey, ragazzi, questa non è una buca! Guardate!" esclamò improvvisamente Derek, indicando una sezione di terreno un po' più in là: volgendo lo sguardo, ragazzi prescelti e Digimon si accorsero, con loro enorme sorpresa, che la 'fossa' nella quale Daisuke era caduto era in realtà una gigantesca orma di rettile, lunga quasi due metri, che attraversava il sentiero naturale quasi perpendicolarmente!

"Accidenti, hai ragione! Questa è un'impronta… e non credo ci voglia molta immaginazione per intuire chi l'ha lasciata!" esclamò Taichi. Soltanto un Digimon di enormi dimensioni avrebbe potuto lasciare un'orma del genere… e gli veniva in mente soltanto un Digimon così grande. "BlackWarGreymon è passato di qui… e abbiamo avuto la fortuna di trovare una traccia che non è stata cancellata dalla reazione di DigiWorld al suo passaggio!"

"E non è la sola, Taichi! Guarda là!" esclamò Agumon, indicando alcuni dei rami più alti: erano stati contorti e spezzati da qualcuno dotato di una forza immensa, e i ragazzi dubitavano che in quella foresta potesse abitare qualche Digimon così grande e potente da fare una cosa simile…

"Allora… questo significa che siamo sulla giusta strada!" commentò Wormmon, deglutendo leggermente alla vista dei rami divelti: lui, come anche Veemon e Crabmon, aveva già avuto un assaggio dei poteri di BlackWarGreymon, e l'idea di doverlo affrontare di nuovo non lo riempiva di gioia… ma era anche deciso a fare quello che doveva essere fatto, perciò si fece coraggio e cercò di mandare via la preoccupazione.

Daisuke, con un po' d'aiuto da parte di Taichi, Ken e Veemon, si era intanto arrampicato nuovamente sul terreno stabile. "Pare proprio di sì… e ho come la sensazione che a questo punto trovare BlackWarGreymon non sarà difficile… se lo conosco bene come credo, avrà proceduto in linea retta senza badare a ciò che si trovava davanti! Allora forza, andiamo a fargli una visitina!"

"Aspetta, Daisuke… prima è meglio inviare un avviso agli altri. Più siamo ad affrontarlo, meglio è…" disse Ken, tirando fuori il suo D-3 e iniziando a comporre un messaggio, cercando nel frattempo di restare al passo con la squadra, che aveva accelerato il passo nella direzione verso la quale l'impronta gigantesca di BlackWarGreymon era rivolta…

Un acuto squillo arrivò dai D-3 di Hikari e Miyako, facendo sobbalzare la Digiprescelta occhialuta e attirando l'attenzione di tutte le altre. Rapidamente, le due ragazze afferrarono i Digivice e aprirono una finestra, sulla quale iniziò a scorrere il testo di un messaggio…

"Che succede, Hikari-chan? Ci sono novità?" chiese Mimi, chinandosi per leggere gli hiragana e i kanji che iniziavano ad apparire sul piccolo schermo del dispositivo. La ragazzina annuì, divorando con gli occhi il messaggio. "Sì… sono Daisuke e gli altri… pare che abbiano trovato delle tracce del passaggio di BlackWarGreymon… dice che si stanno dirigendo verso nord, fuori dalla giungla! Dicono che lo stanno seguendo, e ci inviano la loro posizione…"

"Entonces, cosa stiamo a fare ancora qui?" esclamò Rosa, tra le cui doti non sembrava figurare la pazienza. "Dobbiamo partire subito e raggiungerli!"

"Non perdiamo altro tempo!" esclamò Gatomon "Io sono pronta a dare una lezione a quel BlackWarGreymon! Quando vuoi, Hikari!"

"Andiamo, Miyako! Non vedo l'ora di prendermi la rivincita su quel bestione!" esclamò Hawkmon, stringendo gli occhi con decisione.

"D'accordo, ragazzi…" rispose Miyako, attivando il suo D-3.

"DIGI-ARMOR ENERGIZE!" esclamarono contemporaneamente Hikari e Miyako. Immediatamente, i Digimentals della Luce e dell'Amore uscirono dai D-3 e trasmisero la loro energia a Gatomon ed Hawkmon.

"Gatomon armor shinka… NEFERTIMON, l'Angelo di Luce!"

"Hawkmon armor shinka… HALSEMON, le Ali dell'Amore!". In uno spettacolare vortice di luce, i due Digimon Armor apparvero davanti alle Digiprescelte, pronti per trasportarle a destinazione!

"Confesso che sono un po' invidiosa di questi Digimentals… magari potessi evolvere anch'io così!" commentò Palmon, facendo una risatina.

"Sono sicura che una tua forma Armor sarebbe bellissima, Palmon!" aggiunse Mimi, ridendo a sua volta.

"Io comunque preferisco fare le cose vecchio stile…" cinguettò Biyomon.

"Anch'io, del resto…" aggiunse Sora, attivando il suo Digivice. "I vecchi metodi non necessariamente sono anche i meno efficaci!"

"Biyomon shinka… BIRDRAMON! Birdramon chou shinka… GARUDAMON!" Come il Digivice di Sora iniziò a trasmettere energia, Biyomon attraversò in un lampo tutti i suoi stadi evolutivi, finchè la gigantesca donna-aquila non comparve davanti alle ragazze, emergendo da una colonna di fuoco! Le sue dimensioni e il suo aspetto possente lasciarono sbalordite Catherine e Rosa, che pure avevano visto la stazza di Triceramon durante la battaglia nella Dark Area!

"C'est incroyable! Non penso che neanche BlackWarGreymon raggiunga simili dimensioni…" esclamò la Digiprescelta francese.

Garudamon, intanto, si era inginocchiata e aveva teso la mano destra per far salire Sora, Mimi e Palmon. "Venite, ragazze… ci penso io a portarvi."

"Grazie, Garudamon… Catherine, Rosa, voi e i vostri Digimon riuscite a seguirci con i vostri mezzi, o vi offriamo un passaggio?" chiese Mimi. Catherine scosse la testa, mostrando i palmi delle mani. "Je regrette… Floramon e Kiwimon non sono in grado di trasportare nessuno…"

"No hay problema! Triceramon è grande abbastanza per tutte e tre noi! Che dici, Gotsumon? Te la senti di portare me, Floramon e la senorita?" chiese Rosa al suo partner.

"Non hai che da chiederlo, Rosa!" rispose il piccolo Digimon di roccia, battendosi un pugno sul petto e iniziando a brillare. "Gotsumon shinka… MONOCHROMON! Monochromon chou shinka… TRICERAMON!"

In breve tempo, il colossale triceratopo bipede si erse nuovamente dinnanzi alle ragazze, in tutta la sua statura (solo un po' inferiore a quella di Garudamon) e raccolse Rosa, Catherine e Floramon nella sua enorme mano. "Bene! Nefertimon, Halsemon, Garudamon, voi andate pure! Io posso seguirvi a piedi senza problemi!" ruggì Triceramon, rivolgendosi ai Digimon che erano evoluti prima di lui.

Miyako, dalla groppa di Halsemon, rispose facendo un segno dell'ok. "Allora, andiamo! Daisuke, Ken e gli altri hanno bisogno di noi!"

"Così, BlackWarGreymon è passato di qui, ma non vi ha fatto del male e ha ignorato il vostro villaggio, è così?" stava chiedendo Koushiro ad uno degli Upamon del villaggio che lui e i suoi amici avevano appena salvato da SkullSatamon. I loro Digimon si erano fermati un attimo a riposarsi dallo scontro con il terribile demone dall'aspetto di scheletro… ma con tutti i festeggiamenti di cui gli Upamon li avevano ricoperti, la cosa si presentava difficile!

"Ugh… se qualcun altro cerca di sollevarmi e lanciarmi in aria, non garantisco per la mia colazione di stamattina…" ansimò Betamon, con il muso a terra e gli occhi trasformati in comiche spirali.

"Classica dimostrazione del detto… si fa male solo a chi si vuole bene!" ironizzò Gomamon, mentre Patamon, Tentomon e Armadillomon erano impegnati a firmare autografi davanti a una torma festante di piccoli Upamon!

"I Digiprescelti ci hanno salvato!"

"Grazie! Vi saremo debitori in eterno!"

"Vi prego, mi fareste un autografo?"

"Anche a me!"

"U… uno alla volta, ragazzi!" esclamò Armadillomon, muovendo freneticamente le zampe anteriori davanti a sé e facendosi scendere un gocciolone di sudore dalla fronte. "Con calma, facciamo un autografo a tutti!"

"Sì… però non sappiamo dov'è andato, BlackWarGreymon… avevamo troppa paura, e non ci siamo arrischiati a seguirlo, o anche solo a guardare dove si dirigeva…" spiegò lo Upamon più grande ai ragazzi. "Siamo spiacenti…"

"Non importa. L'importante è che stiate tutti bene. E poi, già sapere che BlackWarGreymon è qui, da queste parti, ci è molto utile." Rispose Jyou.

"Quello che mi preoccupa, è piuttosto questo SkullSatamon e il suo superiore… Daemon, mi pare…" disse Iori. "Ora sappiamo che abbiamo un altro nemico oltre a Mephistomon, ma non sappiamo niente a suo riguardo…"

Takeru, che in quel momento, assieme a Michael, stava aiutando gli Upamon a ricostruire le capanne incenerite dallo scheletro gigante, si fermò a riflettere per un attimo. "Quello SkullSatamon aveva detto che questo Daemon voleva Ken, ma per quale motivo, non lo sappiamo… dobbiamo stare in guardia, abbiamo visto di cosa è stato capace pur di raggiungere il suo scopo…"

"Già…" assentì Michael tenendo lo sguardo basso. Chiaramente, era ancora disgustato per le bassezze commesse da SkullSatamon. "Credo che la cosa migliore da fare sia parlarne a Gennai non appena torneremo alla base. Voi che dite, ne saprà qualcosa?"

"Vale la pena tentare…" iniziò a dire Iori, prima di essere interrotto da un segnale di chiamata proveniente dal suo D-3, che gli fece spalancare gli occhi. "Una chiamata! Uno degli altri due gruppi deve aver trovato qualcosa…"

Immediatamente, tutti rivolsero l'attenzione al più giovane dei ragazzi prescelti. "Che cosa?" esclamò Koushiro "Di chi si tratta?"

"E' il gruppo di Daisuke e Ken…" rispose Iori, senza perdere la sua proverbiale calma anche davanti alle notizie che scorrevano sullo schermo del suo Digivice. "Dicono che hanno trovato delle tracce di BlackWarGreymon, e si apprestano a seguirle… e ci stanno chiedendo di venire a dar loro una mano."

"Molto bene." Rispose Koushiro, alzandosi rapidamente e facendo un inchino di scuse allo Upamon grande. "Siamo spiacenti di lasciarvi così, ma i nostri compagni hanno bisogno di aiuto… vi ringraziamo di tutto, e speriamo di rivederci!"

"Non c'è problema! Grazie a voi, bambini prescelti, il nostro villaggio è salvo!" li salutò il simpatico In-Training, agitando le pinne ai lati del corpo mentre i ragazzi e i loro Digimon si riunivano, ricambiando a loro volta i saluti.

"Grazie di tutto, piccoli Upamon!" salutò Takeru.

"Mi raccomando, stateci bene!" proseguì Michael.

"Tornerete a trovarci quando sarà tutto finito?" chiese un altro Upamon. "Per favore?"

"Puoi contarci!" rispose Armadillomon, facendo un segno dell'ok con una zampa.

"Mi raccomando, però… niente più voli, okay?" aggiunse Betamon, assicurandosi che i piccoli Digimon capissero che stava scherzando.

"PROMESSO!" esclamarono gli Upamon in coro.

La fitta boscaglia aveva man mano lasciato il posto ad una vegetazione più rada, e infine ad una pianura di sterpaglie ed arbusti, intervallata da qualche collinetta di roccia grigia di tanto in tanto. Il sole del tardo pomeriggio batteva sulla prateria, proiettando lunghe ombre di varie forme sul terreno, sotto le quali numerosi piccoli Digimon avevano trovato riparo, per difendersi dal caldo e dai predatori. La situazione sembrava tranquilla, ma quasi tutti i Digimon della zona si tenevano lontani da una montagnola di pietra rossa, particolarmente alta e massiccia, che assomigliava in maniera impressionante alle formazioni della Monument Valley: nel raggio di decine di metri attorno ad essa non era rimasto nemmeno un Digimon, e il motivo non era difficile da capire: sul bordo del costone di roccia, in piedi in una posa tanto regale quanto terrificante, stava in piedi BlackWarGreymon, il potentissimo Digimon artificiale che aveva già fatto parlare di sé, in termini spaventosi, mezzo DigiWorld! Il gigantesco dinosauro nero era immobile come una statua, perso in chissà quali pensieri, e il suo sguardo indecifrabile era fisso verso l'orizzonte, mentre un refolo di vento faceva svolazzare la criniera che gli scendeva da sotto l'elmo. Sotto gli enormi piedi artigliati del Digimon artificiale, tutt'attorno a lui, e anche in zone abbastanza distanti dalla sua posizione attuale, stavano cominciando già ad apparire degli strani cerchi concentrici, che distorcevano e deformavano il terreno e l'atmosfera stessa attorno al Digimon artificiale: segno che DigiWorld ancora continuava a rifiutare la sua presenza…

BlackWarGreymon guardò per un attimo, con la coda dell'occhio, lo strano fenomeno, senza sembrare particolarmente sorpreso. Piuttosto, il dinosauro nero inspirò profondamente, per poi emettere un profondo sospiro di rabbia rassegnata. Sembrava aver capito per istinto cosa stava succedendo.

"Pare che questo stesso mondo rifiuti la mia presenza…" rimuginò tra sé, stringendo leggermente gli occhi. "Ma io… non posso ancora andarmene. Non posso ancora morire. Non rinuncerò a combattere prima di aver capito che cosa sono davvero… qual è il mio scopo e perché esisto… se la mia vita ha qualche significato…"

Con queste parole, BlackWarGreymon alzò la testa, facendo vagare il proprio sguardo in giro, e osservando il paesaggio che lo circondava in tutti i minimi particolari. Per qualche strano motivo, lo trovava affascinante. Guardare un paesaggio naturale così incontaminato e pieno di vita sembrava calmare, almeno per un po', la rabbia e la confusione che si agitavano in lui. Risvegliava in lui delle sensazioni insolite, che non sapeva bene come definire…

"E' strano davvero… mi sento allo stesso tempo sereno, e terribilmente triste. Sento che il mio desiderio di combattere, che pure è stato la mia principale ragione di esistere fino a questo momento, si attenua… e provo una calma che credevo mi sarebbe stata estranea in eterno. Perché? Cosa rappresenta questo posto per me? Cosa significano queste sensazioni?" si chiedeva il Mega artificiale. Tante domande, e nessuna risposta. Possibile che il combattimento che lui già da tempo aspettava, lo scontro con quella creatura che lui aveva trovato tanto simile a sé, potesse fare chiarezza?

BlackWarGreymon rivolse lo sguardo ad una stupenda farfalla dalle grandi ali nere screziate di arancione, che svolazzò pigramente sulla sua spalliera destra e si posò su di essa, ignorando completamente il fatto che il Mega artificiale, se avesse voluto, l'avrebbe potuta vaporizzare con un solo pensiero. I grandi occhi del dinosauro nero seguirono l'insetto mentre appoggiava le zampe sul freddo metallo della corazza e ripiegava le ali sul dorso, muovendo le antenne per rendersi conto dei dintorni.

"Tu sei il mio esatto opposto…" mormorò BlackWarGreymon "Fragile ed indifesa, ma sicura del tuo ruolo nel mondo… io, invece, con tutto il potere che possiedo, non so ancora che senso abbia la mia vita…"

Improvvisamente, una strana quanto familiare sensazione distolse BlackWarGreymon dai suoi pensieri… qualcosa si stava avvicinando, qualcosa che BlackWarGreymon sentiva, per quanto la cosa sembrasse un controsenso, di conoscere e non conoscere al tempo stesso. Era la stessa sensazione che aveva sentito diverso tempo prima, quando stava vagando per le lande desolate nella sua eterna ricerca di sé… la sensazione di aver trovato l'essere a lui collegato, l'essere che avrebbe finalmente chiarito i suoi dubbi!

Il Mega artificiale alzò di scatto la testa, e la farfalla che gli si era posata sulla spalla, allarmata dal movimento improvviso, spiegò le ali e prese il volo, allontanandosi dal pericoloso 'poggiolo'. BlackWarGreymon non ci badò… era troppo preso dalla sorpresa e dall'entusiasmo per anche soltanto accorgersi di un evento che ora gli appariva così banale e scontato…

"SEI TU!" ringhiò, con gioia feroce. "Stai arrivando, lo sento… ora ne sono sicuro, più che mai… sei tu colui con il quale devo combattere!"

BlackWarGreymon prese lo slancio e spiccò un salto enorme, dirigendosi nella direzione dalla quale sentiva provenire quella strana sensazione. A mezz'aria, spiegò le ali metalliche sul dorso e prese il volo, spingendosi alla massima velocità possibile, gli occhi luccicanti di un bagliore che prima di allora non c'era mai stato. Ora sapeva cosa fare. Era pronto ad affrontare lo scontro che a lungo aveva atteso…

"Ne resterà uno solo… uno solo!"

Diversi minuti più tardi…

"Uff… finalmente siamo fuori da quell'intrico… non ne potevo più!" esclamò Daisuke, togliendosi dalla giacca pezzi di fango e fili di erba. Dopo un bel po' di tentativi andati a vuoto, il suo gruppo era riuscito a trovare altre tracce del passaggio di BlackWarGreymon, non cancellate da problemi di stabilità o da cause naturali. E finalmente, le tracce li avevano portati fuori dalla foresta pluviale, dove seguirle sarebbe stato senz'altro meno difficoltoso!

"Ho ricevuto due messaggi di risposta dagli altri gruppi." Disse Ken, dando un'occhiata allo schermo del suo D-3. "Miyako e Iori ci dicono che si trovano un po' lontano, ma che faranno del loro meglio per arrivare il prima possibile."

"Mi fa piacere…" commentò Wormmon, che stava leggendo a sua volta i messaggi dalla sua posizione sulla spalla di Ken. "Quanto meno, non dovremo affrontare BlackWarGreymon da soli… ora spero solo che…"

"Aspettate!" esclamò improvvisamente Agumon, fermandosi all'improvviso e divaricando leggermente le zampe anteriori, come per fare cenno al gruppo di arrestarsi.

"Agumon! Che sta succedendo?" chiese Taichi, impensierito dall'improvviso atteggiamento del piccolo dinosauro. "C'è qualche problema?"

Agumon annusò l'aria, e strinse gli occhi fissando l'orizzonte, come se cercasse di vedere qualcosa. "Non lo so, Taichi… non ricordo di aver mai provato una sensazione come questa… come posso definirla… mi sembra che stia arrivando qualcun altro… come me… qualcuno al quale sono collegato molto strettamente… anche se non credo di averlo mai visto… Si sta avvicinando, sempre più velocemente… e temo non abbia buone intenzioni…" rispose, sforzandosi di trovare le parole giuste.

"Qualcuno… come te?" fece eco Taichi, spalancando gli occhi. Lui, come tutti gli altri membri del gruppo, si era già fatto un'idea di cosa stesse per piombare su di loro.

"BlackWarGreymon…" mormorò Veemon. "Non può essere che lui…"

"Speravo di rivederlo un po' più tardi…" protestò Crabmon, schioccando infastidito le chele.

"Volete dire che BlackWarGreymon ci sta venendo incontro?" chiese un incredulo Derek. "Ma come ha fatto a scoprire la nostra posizione?"

Yamato strinse i denti. "Probabilmente nello stesso modo in cui Agumon si è accorto della presenza di BlackWarGreymon… comunque bando alle ciance, se ha intenzioni dobbiamo essere pronti a difenderci! Gabumon, te la senti di evolvere? Ci servirà il livello Mega, per questo avversario…"

La piccola lucertola travestita da cane si fece avanti. "Certo che me la sento!"

"Anch'io, Taichi!" esclamò Agumon.

"D'accordo, ragazzi…" rispose Taichi, tirando fuori il suo Digivice. Al suo collo, la Digi-Crest del Coraggio stava brillando di nuovo, come a rendere onore al coraggio del vecchio leader dei Digiprescelti. "Proprio come ai vecchi tempi, eh, Yamato?"

Il suo silenzioso amico biondo gli rivolse un breve sorriso, estraendo il Digivice a sua volta. Sugli schermi dei due congegni apparirono, rispettivamente, i simboli del Coraggio e dell'Amicizia, e un paio di colonne di luce, una rossa e una azzurra, partirono dai Digivice, salirono fino al cielo e ridiscesero su Agumon e Gabumon, infondendo loro, per la prima volta dopo tanti anni, l'energia necessaria alla loro Digievoluzione finale! I due Digimon chiusero gli occhi, assaporando di nuovo la sensazione di potenza, e nello stesso tempo di calma, che la Digievoluzione Mega stava trasmettendo loro.

"Galattico…" mormorò Daisuke, osservando rapito la scena e le luci che danzavano. "Sto per vedere WarGreymon e MetalGarurumon…"

"Accidenti, vorrei poterla fare anch'io una cosa del genere…" disse Veemon, con tono leggermente contrariato. Daisuke accarezzò la testa al suo compagno. "Su, non preoccuparti, Veemon. Un giorno toccherà anche a te, ne sono sicuro!"

Dopo due-tre secondi di caricamento, una luce accecante proruppe dai due Digivice, facendo scomparire Agumon e Gabumon dalla vista dei presenti. Poi, le voci dei due Digimon esclamarono la formula che a loro tanto mancava…

"Agumon… warp shinka…"

Agumon passò rapidamente a Greymon e a MetalGreymon, le sue forme Champion e Ultimate, prima di essere inghiottito da una sfera di luce rossa, che crepitò per qualche secondo prima di esplodere, con la potenza di un vulcano in eruzione! Dall'esplosione emerse un gigantesco dinosauro simile a BlackWarGreymon, ma dai colori più vivi: la sua robusta pelle corazzata era arancione, e quelle parti della corazza che nel Mega artificiale erano nere, in questo caso erano dorate, talmente lucide da riflettere i raggi del sole! Anche la forma Mega di Agumon aveva il pettorale e l'elmetto grigi, ma i tubi che si immettevano nella corazza e la folta criniera che spuntava da sotto l'elmetto erano rosse, come se tutto ciò che in BlackWarGreymon era triste e spento, nel nuovo arrivato fosse vitale e acceso. A completare la trasformazione, due corte ali metalliche apparirono sulla schiena del nuovo Digimon, e il simbolo del Coraggio inciso su di esse dava un'aria ancora più nobile e sicura di sé al dinosauro corazzato. Alzando in aria un braccio artigliato, la forma Mega di WarGreymon ruggì trionfante ed esclamò il proprio nome…

"WARGREYMON!"

"Gabumon… warp shinka…"

Dopo essersi trasformato in Garurumon, e da lì in WereGarurumon, il Digimon di Yamato si mise nuovamente a quattro zampe e aumentò di dimensioni, mentre una coltre di ghiaccio lo ricopriva, sommergendolo dalla coda alla punta del muso. Poco dopo, l'enorme blocco di ghiaccio esplose in minuscoli frammenti sotto l'impeto della forma Mega di Gabumon, che emerse con un agile balzo: era un gigantesco lupo cibernetico delle dimensioni di un vagone di un treno ultrarapido, il cui corpo era quasi del tutto racchiuso in una robusta e lucida corazza argentata dall'aspetto futuristico, piena di congiunture e strani apparecchi, che diventava dorata sui quarti anteriori e sul collo. Solo la mascella inferiore e i piedi erano sguarniti, e permettevano di vedere la folta peluria celeste della belva, e i suoi affilati artigli rossi. Un paio di occhi scarlatti brillava nelle orbite dell'elmetto che proteggeva la testa, due corte ali di metallo dorato, dal bordo affilatissimo, si dipartivano dalla schiena, e al posto della coda aveva un'altra lama ricurva, sostenuta da un supporto dorato. Il lupo cibernetico esplose una raffica di missili dalla sua corazza e gettò indietro la testa, ululando il proprio nome.

"METALGARURUMON!"

"Bentornati, ragazzi…" mormorò Taichi, osservando quasi commosso i due Digimon Mega comparire dinnanzi a lui e al suo amico. Non appena la trasformazione fu completata, i Digivice smisero di vibrare ed emettere luce, mentre WarGreymon volgeva lo sguardo verso Taichi e sorrideva dietro l'elmetto.

"Ecco. Ora la riunione è completa!" ironizzò WarGreymon.

"Ogni volta che avrete bisogno di noi… noi ci saremo!" proseguì MetalGarurumon, con il suo tono severo ma rassicurante. Yamato si avvicinò all'enorme lupo e gli sorrise, appoggiandogli una mano sulla zampa.

"Grazie, amico mio… ci fa piacere poter contare su di voi…" gli disse.

"Non credo ai miei occhi…" stava intanto dicendo Wormmon. "Questi Digimon… hanno una potenza sconfinata…"

Gli occhi di Veemon avevano già da tempo iniziato a luccicare per l'adorazione. "Stupendo! Incredibile! Questi sì che sono due Digimon!"

"Un giorno insegnate a me e Veemon come si fa?" chiese Daisuke, anche lui euforico davanti a quella spettacolare Digievoluzione. Ken sorrise leggermente, contagiato dall'entusiasmo del suo amico, e attivò il suo D-3.

"Andiamo, Dai! Dobbiamo eseguire la Digievoluzione DNA, se vogliamo dargli una mano!" disse bonariamente, mentre Wormmon saltava giù dalla sua spalla e si preparava ad evolvere. Daisuke si volse verso il suo migliore amico, annuendo con decisione. "Certamente! Andiamo, Veemon!"

"Aspettavo che tu lo dicessi!" cinguettò il draghetto blu, mentre i D-3 dei due ragazzi si attivavano.

"Veemon shinka… EXVEEMON!"

"Wormmon shinka… STINGMON!"

"ExVeemon! Stingmon! Jogress shinka… PAILDRAMON!" Il drago guerriero apparve davanti a Daisuke e Ken, cannoni alla mano e pronto alla rivincita contro BlackWarGreymon!

Derek aveva osservato tutto questo ad occhi spalancati e senza proferire parola. Certo, quelle Digievoluzioni erano qualcosa di fenomenale… ma vederle lo faceva sentire terribilmente inutile… il suo Digimon non raggiungeva che la forma Champion, assolutamente insufficiente per affrontare BlackWarGreymon. Eppure, ricordandosi delle parole che Crabmon gli aveva detto poco prima, scosse la testa, scacciando l'insicurezza. Doveva dare una mano anche lui, e ci sarebbe riuscito, in un modo o nell'altro…

"Allora, compagno?" gli giunse la voce impaziente di Crabmon. "Diamo una mano anche noi?"

Le labbra del Digiprescelto australiano si incurvarono in un sorriso, mentre lui afferrava il suo Digivice. "Senz'altro. Vai, Crabmon!"

"Crabmon shinka… COELAMON!" esclamò il Digimon crostaceo, trasformandosi nel grosso pesce preistorico e atterrando con eleganza sulle pinne artigliate. "Bene, Derek! Vedo che il mio discorso è servito!"

"Puoi dirlo forte, Coelamon! Ed ora forza, abbiamo un Mega artificiale a cui dare il benservito!" rispose il Digiprescelto australiano. WarGreymon, dal canto suo, aveva ripreso a guardare nella direzione da cui sentiva provenire la sua controparte oscura. La sensazione di pericolo ed oppressione stava crescendo sempre di più, segno inequivocabile che BlackWarGreymon si stava avvicinando…

"Ormai è qui, ragazzi…" ringhiò WarGreymon. "E' solo questione di qualche attimo…"

"Ci siamo…" mormorò Daisuke, assumendo un'aria più seria e prendendo un profondo respiro per calmarsi. "Ora sapremo se davvero possiamo fermarlo…". Tutt'attorno, anche MetalGarurumon, Paildramon e Coelamon si erano messi in posa da combattimento, e si preparavano alla lotta.

Passò qualche secondo senza che accadesse nulla. I Digiprescelti stavano addirittura trattenendo il respiro, come se temessero di disturbare il momento di tensione. Solo i battiti accelerati dei loro cuori scandivano il passare del tempo. Poi, improvvisamente, WarGreymon sussultò vedendo un punto nero all'orizzonte… un punto nero che si avvicinava con rapidità insospettabile, emanando una familiare aura di minaccia…

"E' lui." Disse WarGreymon, semplicemente. Pochi istanti dopo, BlackWarGreymon era già quasi arrivato: frenando la propria corsa a mezz'aria, il Digimon artificiale stese le gambe verso il terreno, e appoggiò i piedi al suolo con uno schianto che fece perdere l'equilibrio ai bambini prescelti e a Coelamon. BlackWarGreymon era atterrato ad una decina di metri di distanza dalla sua controparte anti-virus, e lo stava guardando negli occhi, un'espressione illeggibile dipinta sul suo volto.

Per diversi, interminabili secondi, i due Mega rimasero a squadrarsi, come cowboy che si sfidano a duello con le colt. Poi, BlackWarGreymon parlò, la voce profonda e solenne che non tradiva minimamente l'eccitazione che provava in quel momento.

"Ti ho trovato, finalmente. E vedo che anche tu mi stavi aspettando."

WarGreymon annuì, senza proferire parola.

"Ho atteso con impazienza il momento in cui ci saremmo incontrati." Proseguì BlackWarGreymon. "Tu sei l'avversario giusto per me, l'unico in tutta DigiWorld che sia alla mia altezza, colui che mi offrirà lo scontro che risponderà ai miei quesiti. Perciò, ti chiedo di batterci, adesso, uno contro uno, in un duello mortale."

La proposta di BlackWarGreymon fece calare il gelo tra le fila dei Digiprescelti: che cosa significava? BlackWarGreymon aveva chiesto uno scontro uno contro uno… da cui soltanto uno dei due sarebbe uscito vivo?

"Hey, un momento!" ruggì MetalGarurumon "Cosa vuoi dire con uno scontro uno contro uno?"

"Appunto!" esclamò Daisuke, irritato all'idea di essere lasciato da parte. "E noi cosa facciamo qui, le belle statuine? Perché solo WarGreymon può battersi con te?"

"Questi non sono affari che vi riguardino." Tagliò corto il Mega artificiale, per poi rivolgersi nuovamente alla sua controparte. "Allora, WarGreymon, accetti la mia sfida?"

"Accetto." Replicò WarGreymon, alzando leggermente il braccio sinistro e spostando leggermente i piedi, mettendosi in una posizione più stabile. Si era messo in guardia.

"WarGreymon!" esclamò Yamato. "Ma che dici? Non puoi affrontare questo Mega da solo! Non sappiamo di cosa sia capace! Almeno lascia che MetalGarurumon ti aiuti!"

"Aspetta, Yamato… credo di aver capito…" disse Taichi, alzando una mano per invitare alla calma il suo migliore amico. "BlackWarGreymon non ha intenzione di ascoltare alcun discorso… vuole combattere contro WarGreymon, punto e basta… e penso che WarGreymon lo voglia accontentare per avere la possibilità di capire più a fondo le sue motivazioni, e convincerlo a desistere senza ucciderlo…"

"E' un'idea ammirevole, ma sicuramente pericolosa…" commentò Ken, osservando preoccupato i due Mega, così simili eppure così diversi, che continuavano a squadrarsi.

"Lo so… ma ho fiducia in WarGreymon, so che ce la farà!" rispose il Digiprescelto del Coraggio. "WarGreymon! Buona fortuna! Fai del tuo meglio!"

"Senz'altro. Voi mettetevi al sicuro, e fate in modo che nessuno intervenga in questo duello." Rispose il Mega.

Paildramon annuì. "D'ACCORDO, WARGREYMON! MA SEI HAI PROBLEMI, NON ESITARE A CHIEDERE AIUTO!"

I due WarGreymon rimasero immobili al loro posto, mentre i ragazzi e gli altri Digimon si disponevano tutt'attorno, lasciando loro uno spazio più ampio possibile, in modo che potessero combattere senza inibizioni.

"Ti sono grato per aver accettato la mia sfida, WarGreymon." Commentò BlackWarGreymon "E onorerò il tuo impegno combattendo al meglio delle mie forze. Quindi, non ti consiglio di esitare, se vuoi uscire vincitore!"

"Prima di iniziare, ho una domanda da porti." Disse WarGreymon, guardando di nuovo dritto negli occhi la sua controparte. "Perché pensi che questo combattimento chiarirà tutti i tuoi dubbi? Quali risposte dovrebbe darti, e quali domande?"

Il Mega oscuro grugnì. "Da quando ho dei ricordi… cioè da qualche giorno appena… so che ho sempre combattuto. La prima sensazione che ho provato è stata quella di combattere contro qualcuno… qualcosa dentro di me mi spinge a cercare rivali degni con cui misurare la mia forza. Combattere è il mio istinto primario, e non potrei vivere senza questo. E' solo combattendo che potrò capire il vero significato della mia esistenza"

"Mi dispiace, BlackWarGreymon, che tu la pensi così…" commentò WarGreymon. "A me piace credere che possa esserci un altro modo per scoprire te stesso, ed essere padrone del tuo destino."

"Non ho chiesto il tuo consiglio in merito." Rispose il Digimon artificiale. "Ti ho chiesto solo di combattere con me. Quindi, fatti avanti!"

"Come vuoi!"

Detto ciò, i due WarGreymon, come obbedendo ad un unico segnale, si scagliarono contemporaneamente l'uno contro l'altro, sollevando una nube di polvere dietro di sé e lanciando un grido di battaglia…

Con un clangore tremendo, gli artigli sugli avambracci di entrambi i Digimon Mega cozzarono l'uno contro l'altro, mentre i loro occhi si incontravano di nuovo, ardenti di sicurezza e desiderio di competizione.

I due Mega si separarono indietreggiando di un passo, poi attaccarono di nuovo: WarGreymon sollevò l'artiglio destro e sferrò un affondo con tutta la forza di cui era capace, ma BlackWarGreymon si difese alzando il braccio sinistro e parando le affilate lame con la bardatura che gli proteggeva l'avambraccio. Poi, nel tentativo di sfruttare il momento di indecisione dell'avversario, il Mega artificiale tentò a sua volta un affondo con il braccio libero. WarGreymon, tuttavia, reagì con rapidità, e il colpo del Mega oscuro rimbalzò sull'armatura del suo braccio sinistro. I due Mega rimasero fermi in posizione, spingendo l'uno contro l'altro nel tentativo di sbilanciare l'avversario, ma nessuno dei due sembrava in procinto di prendere il sopravvento. Parevano perfettamente alla pari.

"Per quelli come noi…" ringhiò BlackWarGreymon a denti stretti, mettendo sempre più forza nel suo attacco "…non è possibile vivere senza combattere! Io e te… siamo molto più simili di quanto ti possa sembrare…"

"No, non è così!" ribattè WarGreymon. "Forse tu ed io potremmo assomigliarci… ma non siamo uguali!"

In quel momento, i due Mega interruppero il contrasto, e iniziarono a scambiarsi colpi ad una velocità tale che l'occhio umano avrebbe fatto fatica a capire cosa stava davvero accadendo. L'assordante suono del metallo che cozzava contro il metallo, il penetrante stridio delle lame sull'acciaio, e i ruggiti di rabbia e determinazione dei due potenti Digimon iniziarono a rimbombare tutt'attorno, costringendo chiunque non stesse partecipando alla battaglia a portarsi le mani alle orecchie. Le braccia dei due Mega si muovevano come serpenti impazziti, levandosi per parare i colpi dell'avversario, e scattando in avanti per cercare di colpire a loro volta. Ma fino a quel momento nessun attacco era andato a segno. Entrambi i combattenti erano troppo abili per permettere all'altro di avere la meglio così facilmente.

WarGreymon ringhiò ferocemente, incrociando le braccia sopra di sé e bloccando un colpo dall'alto verso il basso sferrato da BlackWarGreymon, poi spinse con tutta la forza di cui era capace, facendo in modo che il Mega oscuro perdesse l'equilibrio. Con un grugnito irritato, BlackWarGreymon barcollò all'indietro e fu costretto ad arretrare rapidamente per non finire disteso a terra, ma questo gli fece perdere istanti preziosi che WarGreymon non mancò di sfruttare. WarGreymon spiccò un balzo e si gettò sulla sua controparte virale con entrambe le gambe ripiegate contro il corpo, e sferrò un doppio calcio che stava per raggiungere il suo avversario… quando BlackWarGreymon riprese improvvisamente l'equilibrio, puntando i piedi artigliati a terra, e bloccò l'attacco incrociando le braccia davanti a sè!

Gli occhi di WarGreymon si spalancarono per la sorpresa e il disappunto. BlackWarGreymon si stava dimostrando più veloce di quanto avesse previsto…

"Ne sei davvero sicuro?" esclamò il Mega oscuro, spingendo via WarGreymon e facendolo finire a terra. La forma Mega di Agumon, tuttavia, ci mise appena un secondo a rialzarsi e rimettersi in guardia, bloccando l'assalto violento che BlackWarGreymon stava portando avanti.

"Anche il tuo scopo è combattere, esattamente come il mio!" proseguì BlackWarGreymon, sferrando una raffica di colpi che rimbalzavano contro le difese di WarGreymon. "Anche tu combatti quando devi, esattamente come sto facendo io!"

"Forse…" fu la risposta di WarGreymon. "Ma il mio motivo per combattere è diverso dal tuo… molto diverso! E con esso… anche ciò che ci dà forza!" Vedendo un'apertura nella difesa del Digimon nero, WarGreymon scansò abilmente un fendente passando sotto il braccio di BlackWarGreymon, e colpì con una violenta spallata! Tuttavia, BlackWarGreymon aveva visto arrivare l'attacco appena in tempo: non potendo usare le braccia per difendersi, irrigidì i propri muscoli nel tentativo di resistere all'impeto della sua controparte. Il colpo di WarGreymon raggiunse l'avversario, che venne respinto di qualche metro, scavando dei profondi solchi nel terreno con gli artigli delle zampe posteriori, ma rimase in piedi!

Improvvisamente, fu WarGreymon a ritrovarsi in una brutta posizione! BlackWarGreymon alzò il ginocchio, colpendo la sua controparte in pieno petto e costringendola a piegarsi leggermente, mentre delle piccole crepe iniziavano ad apparire sulla corazza in Chrome-Digizoid! Spalancando per un attimo gli occhi per il dolore, ma senza perdersi d'animo, WarGreymon sì alzò improvvisamente, cercando di colpire BlackWarGreymon con una testata. Il Mega artificiale, sfortunatamente, indietreggiò con una rapidità tale da sembrare scomparire, e riapparire diversi metri più indietro.

"Il mio scopo… sarebbe diverso dal tuo?" ripetè BlackWarGreymon, la voce per la prima volta incrinata dall'incertezza. "E anche ciò che ci dà forza? Cosa vuoi dire… spiegati meglio!"

WarGreymon si rimise in equilibrio, abbandonando per un attimo la posizione di guardia. "Quello che voglio dire… è che tu combatti per capire qual è il tuo posto a DigiWorld… per scoprire la verità su te stesso… e questa in sé è una motivazione che rispetto dal più profondo del cuore… ma non è sfogando la tua ira e la tua disperazione su questo mondo che otterrai le risposte… la tua forza… non esiste soltanto per essere usata ciecamente!"

"E tu, allora?" chiese BlackWarGreymon "Per cosa usi la tua forza?"

Se il volto di WarGreymon fosse stato visibile dietro la maschera, si sarebbe potuto vedere il suo sorriso benevolo. "Io combatto per i miei amici… per proteggere loro e questo mondo da coloro che desiderano solo conflitto e distruzione, come Mephistomon." Il nobile Mega rivolse una breve occhiata di intesa a Taichi e agli altri Digiprescelti e Digimon che circondavano il teatro della battaglia, riuscendo a leggere sui loro volti, nonostante la grande distanza che li separava, un sorriso d'approvazione. "Questa è la mia ragione per combattere. E non smetterò di difenderli, finchè avrò vita!"

"Io…" ringhiò BlackWarGreymon, abbassando leggermente lo sguardo. "Io… continuo a non capire… perché tanta premura per degli estranei? Perché uno come te dovrebbe sacrificarsi fino a questo punto… senza ottenere nulla in cambio? Questi umani che tu chiami… come li hai chiamati… ah, si, amici… non sono guerrieri… non hanno nessuna forza… come possono darne tanta a te? Cosa sono gli amici? A cosa servono? Cosa ci guadagno ad avere degli amici?" Mentre BlackWarGreymon parlava, la sua voce cominciava a farsi sempre più rabbiosa… il suo desiderio di combattere e distruggere stava risalendo in superficie, contrastando con ciò che aveva sentito: non era solo la frustrazione di non capire cosa voleva dire WarGreymon… era anche una malcelata invidia nei suoi confronti, invidia per il fatto che WarGreymon sembrava sapere esattamente qual era il suo scopo e come usare la sua forza… e non sembrava intenzionato a chiarirlo a lui!

Finalmente, dopo qualche secondo di lotta interiore, la rabbia prese il sopravvento: BlackWarGreymon alzò la testa, inchiodando la sua controparte con uno sguardo furente. "Perché tu dovresti sapere già queste risposte e io no? DEVI DIRMELO!" Con un primordiale ruggito di furia, il Mega artificiale scattò improvvisamente verso WarGreymon ad una velocità vertiginosa, alzando gli artigli per colpire di nuovo!

"Attento, WarGreymon!" esclamò Taichi, vedendo il pericolo in cui il suo partner si trovava.

WarGreymon spalancò gli occhi e, reagendo appena in tempo, riuscì ad evitare l'attacco spostandosi lateralmente e lasciando che il braccio artigliato di BlackWarGreymon gli passasse a qualche centimetro dalla testa. Poi, i due Mega ripresero a scambiarsi colpi tremendi, parando e attaccando in una sorta di mortale danza che durò qualche secondo prima che si separassero. Tuttavia, fu soltanto un istante di pausa: WarGreymon e BlackWarGreymon iniziarono immediatamente a caricarsi di energia, decisi ad usare finalmente le loro tecniche migliori. Entrambi i combattenti si ersero in tutta la loro colossale statura, e alzarono entrambe le braccia, puntando gli artigli verso il cielo e iniziando a girare su sé stessi sempre più velocemente!

"Guardate! Stanno tentando il Mega Tornado!" esclamò Yamato, schermandosi gli occhi dalla montagna di polvere e frammenti di terreno che i due draghi corazzati stavano sollevando con i loro movimenti.

"Mi chiedo chi ne uscirà vincitore…" mormorò MetalGarurumon, stringendo gli occhi per vedere meglio.

Finalmente, sia WarGreymon che BlackWarGreymon sentirono di aver accumulato abbastanza energia.

"MEGA TORNADO!"

"BLACK TORNADO!"

Ormai trasformati in vere e proprie trivelle viventi, i due Digimon schizzarono verso l'alto e descrissero una spettacolare parabola nel cielo, per poi fiondarsi l'uno contro l'altro con la velocità di due jet. Nonostante la loro velocità, tutto sembrò scorrere al rallentatore mentre i due avversari si avvicinavano sempre di più, sotto lo sguardo trepidante dei vari spettatori che attendevano il risultato dello scontro. Poi, in un attimo di puro terrore, i due attacchi si intercettarono a mezz'aria!

Un rombo simile allo scoppio di decine di cannoni si levò nell'aria, facendo tremare la terra e scuotendo le foglie degli alberi, mentre i due Mega in lotta venivano inghiottiti da un'esplosione di luce! Tutti gli spettatori puntarono i piedi a terra e si coprirono come meglio potevano, stringendo i denti per resistere alla tremenda onda d'urto scaturita dal contrasto! Ken stava per essere sollevato da terra, ma Daisuke, senza badare alla propria incolumità, scattò verso di lui e fece in tempo ad afferrargli il polso!

"Kuh… grazie… Daisuke… mi hai salvato…" riuscì a dire Ken, la voce interrotta dall'infuriare dei venti.

"AAAARGH! Resisti… Ken…" mormorò il ragazzino, tenendosi stretto al terreno nel tentativo di resistere alla forza dei venti. Per loro fortuna, Paildramon riuscì a piazzarsi davanti a loro, schermandoli dalla tremenda raffica di vento con il proprio corpo.

"NON PREOCCUPATEVI… RAGAZZI…" esclamò il drago corazzato, incrociando le braccia davanti a sé e proteggendosi gli occhi. "VI PROTEGGERO' IO…"

Dopo qualche secondo, che agli spettatori era sembrato un'eternità, la luce si smorzò e i venti si placarono, mentre i due WarGreymon precipitavano al suolo con un ruggito simultaneo di rabbia e dolore. La terra tremò di nuovo quando i loro enormi corpi caddero al suolo, sollevando un'altra nuvola di polvere e aprendo due larghi buchi nel terreno già provato dalla lotta.

"WarGreymon!" esclamò Taichi togliendosi le braccia da davanti il viso, temendo per l'incolumità del suo compagno. Con suo grande sollievo, WarGreymon iniziò a tirarsi su qualche secondo dopo, scuotendo la testa per schiarirsela e ripulendosi l'armatura dalla polvere.

"Non ti preoccupare, Taichi… ho sopportato di peggio dai Dark Masters…" mormorò il dinosauro, alzandosi in piedi con il fiato corto. Davanti a lui, anche BlackWarGreymon si stava rialzando. Entrambi i Digimon avevano le armature danneggiate, e il loro respiro cominciava a farsi affannoso, ma il loro desiderio di combattere non era venuto meno.

"Kuh… I miei complimenti, WarGreymon… pochi avrebbero resistito ad un colpo del genere… sei degno di affrontarmi ad armi pari…" mormorò il Mega artificiale, controllando i danni subiti dalla sua corazza.

"Grazie… ma a quanto vedo è tempo di iniziare a fare sul serio… tu stai iniziando a usare tutte le tue risorse, e io non esiterò a fare altrettanto!" rispose WarGreymon, rimettendosi in guardia.

"Ben detto! Fatti avanti!" ruggì BlackWarGreymon, scuotendosi di dosso le prime avvisaglie di stanchezza e scagliandosi nuovamente contro il suo avversario, che fece la stessa cosa. Ancora una volta, i loro artigli si intercettarono a mezz'aria, e raffiche di affondi e fendenti vennero scagliate a velocità pazzesche da una parte e dall'altra. Dopo diversi tentativi di attacco andati a vuoto da parte di entrambi, WarGreymon evitò un fendente dalla sua controparte facendo un balzo all'indietro, e colse l'occasione per contrattaccare, abbassando la testa e caricando BlackWarGreymon! Il Digimon artificiale venne colpito in pieno petto e costretto ad indietreggiare con un grugnito di disappunto, e non riuscì a difendersi da un paio di colpi d'artiglio che danneggiarono il suo pettorale e la sua spalliera destra, ma si riprese subito e centrò in pieno WarGreymon con un manrovescio, interrompendo il suo incalzare. Poi, rovesciò la situazione mandando a segno una raffica di pugni sulla sua controparte e gettandolo a terra con un calcio prima di sollevarsi in aria, entrambe le braccia rivolte verso il cielo…

Daisuke, Ken e Derek, riconoscendo l'attacco che BlackWarGreymon stava per usare, deglutirono. Paildramon e Coelamon strinsero i denti, anche loro conoscendo fin troppo bene quella posizione…

"WarGreymon, tu sei un avversario davvero degno!" esclamò BlackWarGreymon, mentre una crepitante sfera di energia nera gli appariva tra le mani, tingendo i dintorni dei suoi riflessi violacei. "E per questo, ti renderò onore con il mio attacco più potente! TERRA DESTROYER!"

La sfera di energia negativa si espanse fino a diventare quasi più grande di BlackWarGreymon stesso, e il Digimon artificiale la lanciò con un rapido movimento delle mani, facendola partire a tutta velocità contro WarGreymon, che in quel momento si era appena rialzato. Il guerriero del Coraggio alzò lo sguardo verso l'enorme sfera nera si avvicinava sempre di più, fino a coprire la sua visuale, e inorridì realizzando che, se le avesse permesso di toccare terra, sarebbe esplosa, a rischio di travolgere anche i ragazzi! Non poteva permettersi di schivarla, e neanche di stare là a pararla…

"Non ho che questa possibilità… o la va o la spacca!" ringhiò WarGreymon, iniziando a caricare una sfera di energia arancione tra gli artigli. Poi, prendendo slancio con le robuste zampe posteriori, balzò verso il Terra Destroyer in avvicinamento, sentendo il suo intollerabile calore sulla parti scoperte della sua pelle. Al momento giusto, WarGreymon portò avanti le braccia, esclamando il nome del suo attacco più potente.

"TERRA FORCE!" La sfera di fuoco si ingrandì a sua volta, andando a cozzare contro quella di energia negativa mentre si espandeva e scatenando una tempesta di lampi multicolori mentre iniziava a premere contro di essa. WarGreymon si concentrò al massimo e ruggì per la rabbia e la frustrazione, mettendo quanta più energia possibile nel suo attacco e iniziando, lentamente ma inesorabilmente, a spingere via il Terra Destroyer. Dalla sua posizione, BlackWarGreymon osservò incredulo il suo attacco cominciare a tornargli indietro, e lampi di luce arancione iniziare a perforare la sua massa.

Ruggendo di nuovo, WarGreymon riuscì a scagliare il suo Terra Force, che partì ad altissima velocità ed inghiottì la sfera di energia negativa, dissolvendola e proseguendo la corsa verso l'incredulo BlackWarGreymon, che cercò di difendersi alla meglio con il suo scudo. Il Terra Force, pur indebolito dal contrasto con il Terra Destroyer, andò ad impattare contro lo scudo del Mega artificiale ed esplose, inghiottendolo in un lampo arancione e soffocando il suo ruggito di rabbia con un rombo assordante.

"L'ha preso!" esclamò Derek da terra, schermandosi gli occhi dal bagliore dell'esplosione.

Quando fu possibile vedere di nuovo, tutti poterono vedere BlackWarGreymon, ancora in posizione di parata, fluttuare nello stesso luogo in cui l'esplosione lo aveva centrato. Era chiaramente ancora forte e in grado di combattere, tuttavia, non era rimasto del tutto illeso: il suo scudo era mezzo distrutto, e altre crepe erano apparse nella sua corazza apparentemente indistruttibile, da alcune delle quali colava un denso liquido nero lucido, simile ad olio. Il respiro del Mega artificiale era di nuovo affannoso, mentre cercava le parole per complimentare la brillante azione del suo rivale.

"Hanf… hanf… non mi aspettavo… che avresti fatto una cosa del genere… pensavo avresti parato il colpo, o ti saresti scansato… invece, sei partito all'attacco e hai rovesciato la situazione con una mossa pericolosa… complimenti… ottima strategia, non me l'aspettavo…" ansimò il Mega artificiale.

"Se non avessi fatto così, il tuo attacco avrebbe potuto danneggiare i miei amici, là sotto…" spiegò WarGreymon. "Quello che ho fatto era l'unico modo che mi è venuto in mente per salvarli…"

"Fino a questo punto tieni a loro?" chiese BlackWarGreymon, interrompendo il duello. "Fino al punto di sacrificare le tue possibilità di vittoria… la tua stessa vita… pur di proteggerli? Cosa ha di tanto grandioso quel sentimento che tu chiami amicizia per essere degno di una tale rinuncia? Io… continuo a non capire… A cosa può servirmi… un amico? E… come si fa ad averne? Cosa si prova… ad avere degli amici?"

"BlackWarGreymon…" mormorò WarGreymon, dispiaciuto per la confusione che provava la sua controparte oscura. "Il fatto stesso che tu mi ponga questa domanda, significa che hai un cuore. Forse, dopo tutto, riusciremo a capirci senza essere costretti a batterci a vicenda. Forse, puoi trovare un significato diverso per la tua vita…"

"Un cuore… come vorrei sapere che cos'è…" proseguì il Mega artificiale. "Queste strane sensazioni che si agitano dentro di me… questa confusione che provo vedendoti combattere per quegli umani… questo, vorrebbe dire avere un cuore?"

"Vorrei che fosse tutto così semplice da spiegare…" iniziò a dire WarGreymon.

All'improvviso, senza alcun preavviso, gli occhi di BlackWarGreymon, da gialli che erano, si tinsero di un terrificante colore rosso, mentre lampi dello stesso colore iniziavano a partire dal suo petto e a percorrere il suo corpo, crepitando violentemente e provocandogli un dolore lancinante che lo costrinse a gettare indietro la testa e ruggire!

"BlackWarGreymon! Che ti succede?" chiese WarGreymon, allarmato.

Il Mega artificiale strinse i denti, lottando con il dolore e costringendosi a parlare. "Non… non lo so… sento che qualcuno sta… U-uaaaaAAAAAH!"

"BlackWarGreymon!" una voce cupa e inquietante, fin troppo familiare, risuonò nell'aria. "Non dimenticare cosa sei e come sei nato! Io non ti ho programmato per provare questi ridicoli sentimenti!"

Da terra, tutti i ragazzi alzarono lo sguardo, vedendo una loro vecchia conoscenza apparire dal nulla proprio dietro BlackWarGreymon, il pugno destro serrato ferocemente davanti a sé, dal quale scaturivano gli stessi lampi di luce scarlatta che stavano tormentando il Mega artificiale…

"Ancora tu!" esclamò un indignato Daisuke

"Io ti ho creato… per obbedirmi ciecamente!" ringhiò Mephistomon, un sorriso diabolico stampato sul suo volto mostruoso…

CONTINUA…

Note dell'autore: Capitolo 17 completato! Allora, vi è piaciuto lo scontro tra i due WarGreymon? Non ho molto da dirvi in queste note di fine capitolo, se non… spero che vi sia piaciuto, e appuntamento alla prossima volta!

Justice Gundam