Digimon Adventure 02 Reload

Una fanfiction di Digimon scritta da: Justice Gundam

Justice (canticchiando allegramente): Lalalaa… Lalalaa… salve, gente! Bentornati al consueto appuntamento con la mia fanfiction di Digimon!

Daisuke: Ti vedo allegro stasera, autore! Come mai sei così su di corda?

Justice: Hehehee… beh, innanzitutto perché una delle mie autrici preferite, Driger, ha inserito questa storia tra le SUE storie preferite, come io ho fatto con la sua! Poi, perché sono finalmente riuscito a rivedermi il primo episodio di Digimon Frontier, la mia serie di Digimon preferita assieme alla prima, e forse riuscirò a rivedermi l'intera serie! Infine, ho finalmente imbroccato quei dannati esercizi di algebra sui quali mi sono a lungo arroventato il cervello!

Mimi: Ottime notizie, siamo contenti per te!

Daisuke (facendo una faccia schifata): Esercizi di algebra? Ugh… solo sentirne parlare mi fa venire i brividi…

Justice: Hehehee… già, dovevo aspettarmelo, Daisuke, tu e la matematica siete come il latte e il limone: non andate assieme! Ad ogni modo, ho qui qualcosa che credo potrebbe interessarti molto di più: un nuovo capitolo della mia storia! Ti senti pronto a parteciparci?

Daisuke: Cosa stiamo aspettando, allora? Rispondiamo alle recensioni e andiamo!

Takeru: Buon vecchio Daisuke… non cambierà mai! Comunque, rispondiamo subito a Miele: lieti che anche l'ultimo capitolo ti sia piaciuto, e… beh, sì, per quanto all'inizio mi fossi ostinato a credere che BlackWarGreymon andasse distrutto, devo dire che anch'io sono contento che ora sia libero! L'autore dice comunque che lo rivedremo ancora… Ah, e per quanto riguarda la sua fanfiction di Sonic X… ti ringrazia per essere stata la prima a recensirla, e ti chiede di avere un po' di pazienza… potrebbe passare un po' di tempo prima che la aggiorni di nuovo, ma completerà anche quella, sta tranquilla!

Justice: Rispondo io a KillKenny… mi fa piacere che tu abbia gradito la lezione che ho dato a Mephistomon, ma temo che il simpaticone non abbia ancora imparato a starsene al suo posto… Per quanto riguarda la tua domanda… beh, sinceramente non credo che Mephistomon durerebbe più di un minuto contro il mitico Sephiroth! Certo, se al posto di Mephistomon ci fosse, che so, il D-Reaper o Lucemon… allora sì che ci sarebbe un combattimento da vedere!

Gomamon: Bene, ora tocca a Francesca Akira… l'autore ti ringrazia per i complimenti e dice che, sì, questa misteriosa connessione tra Adventure 02 e Tamers lo incuriosiva parecchio… anche lui aveva riconosciuto Ryo nel flashback di Ken, e non gli sembrava una grande idea glissarci sopra!

Palmon: Per il resto… l'autore non se l'è per niente presa per le tue critiche, estremamente garbate e costruttive, e dice che provvederà quanto prima a rimediare gli errori. Chiede scusa per la faccenda del nonno di Iori, ma su una Digimon Encyclopedia in rete aveva trovato che Chikara era il padre della signora Hida… evidentemente quel sito si sbagliava! In ogni caso, Justice darà una revisione ai suoi documenti e correggerà. Sai, anche lui è piuttosto pignolo quando si tratta di Digimon…

Justice: E poi… sì, mi rendo conto di aver lasciato un po' in disparte i ragazzi, ed è una cosa che mi rimprovero. Cercherò di rimediare a questo errore nei prossimi capitoli, a partire da questo.

Sora: Driger, l'autore ringrazia infinitamente di averlo inserito nella tua lista dei preferiti, anche se continua a sostenere di non aver fatto nulla per meritare una cosa del genere!

Justice: Insomma… anche da solo, ne ho trovati tanti, di errori e parti che potevano essere scritte meglio in questa storia! Ad ogni modo, grazie, Driger! Cercherò di fare sì che il resto di questa storia e le altre che scriverò siano all'altezza! Per quanto riguarda la storia di Mummymon… lui e Arukenimon sono sempre stati tra i miei cattivi preferiti, e ho pensato di dare loro un po' di spessore! Dopotutto, diciamoci la verità, per quanto le loro azioni potessero essere sgradevoli, in fondo erano anche loro delle vittime… Rispondo ora a Rika88: in effetti hai ragione tu, Mummymon ha sicuramente molta pazienza per sopportare Arukenimon… ma, come dici tu, io sono dell'opinione che concentri la sua pazienza soprattutto su questo… ho sempre pensato che in combattimento sarebbe piuttosto irascibile e perderebbe facilmente la calma… Per quanto riguarda Daemon, beh… in effetti Daemon è molto forte. Dopotutto, neppure Imperialdramon Fighter Mode riusciva a dargli problemi. Solo che la Toei lo ha poi tolto di mezzo in maniera abbastanza discutibile: facendolo mandare nella Dark Area e lasciandolo lì. A mio modesto parere, potevano gestire MOLTO meglio quella parte della serie. (così come più o meno tutti gli ultimi 20 episodi: a partire dalle Destiny Stones, la seconda serie non mi è più piaciuta…)

Miyako: Detto questo, vi auguriamo buona lettura! Sotto con il Capitolo 19!

Capitolo 19 – Ricordi che affiorano

Una stanza buia e spoglia, in una zona sotterranea del Mondo Digitale.

Il silenzio venne interrotto dai lenti e pesanti passi di SkullSatamon, e il pavimento grigio emise dei cupi clangori sotto i suoi stivali d'acciaio. Il Digimon scheletrico rientrò nella sala dove lo attendevano i suoi compagni e il suo capo, tenendo la testa bassa e lo scettro che strusciava contro il terreno, le ali ripiegate contro la spina dorsale e il respiro trasformato in un sibilo rabbioso che ben si addiceva al suo stato d'animo. Non moriva dalla voglia di dare a LadyDevimon, MarineDevimon e, soprattutto, Daemon, la notizia della sua sconfitta e, soprattutto, del fatto che non era riuscito a localizzare BlackWarGreymon e Ken Ichijouji.

Alzando lo sguardo, SkullSatamon vide Daemon e LadyDevimon, uno degli altri due membri d'elite dei Daemon Corps, in piedi al centro della stanza, entrambi immobili e silenziosi come se non stessero aspettando altro che il suo arrivo. A giudicare dall'aria infuriata di LadyDevimon e da quella seccata di Daemon (per quanto si potesse capire della sua espressione dietro l'onnipresente cappuccio…), anche la donna demoniaca non aveva avuto una gran fortuna nella sua ricerca. Sospirando rabbiosamente, SkullSatamon si fermò a qualche metro dal Digimon incappucciato e si inchinò.

"EBBENE, SKULLSATAMON?" tuonò Daemon, guardando con disapprovazione lo scheletro alato. "MI SEMBRI UN PO' MALCONCIO… SBAGLIO A DIRE CHE I MOCCIOSI PRESCELTI TE LE HANNO SUONATE?"

"Purtroppo… no, mio signore…" rispose SkullSatamon a denti stretti. "Temo di aver sottovalutato quei ragazzini… alcuni dei loro Digimon sono passati improvvisamente al livello Ultimate, e mi sono trovato in svantaggio… mi dispiace di averla delusa, sommo Daemon… ero arrivato vicinissimo a Ichijouji…"

Daemon alzò una mano, imponendogli il silenzio. "NON HO BISOGNO DI SCUSE, MA DI FATTI. NON CREDO DI DOVER RIPETERE CHE MAI PRIMA D'ORA SIAMO STATI COSI' VICINI AL DARK SEED, PERCIO' BANDO ALLE CIANCE: ASPETTEREMO ANCHE IL RAPPORTO DI MARINEDEVIMON, E SE ANCHE LUI NON HA AVUTO SUCCESSO, ADOTTEREMO DELLE MISURE… MENO INDIRETTE, PER COSI' DIRE." Tuonò la sua voce rimbombante.

"Sì, sommo Daemon!" risposero LadyDevimon e SkullSatamon all'unisono, inchinandosi con aria sottomessa. Soddisfatto, Daemon annuì e rimase in silenzio per qualche istante, lo sguardo feroce fisso sui suoi due scagnozzi come un dardo incandescente. Temendo le conseguenze di una qualsiasi rimostranza, i due Digimon si astennero dal pronunciare qualsivoglia commento.

"PIUTTOSTO, SKULLSATAMON…" riprese poi Daemon, volgendosi minacciosamente verso lo scheletro alato. "PARLAMI DI QUESTI DIGIMON CHE TI HANNO SCONFITTO. CREDO SIA UTILE SAPERE QUANTO PIU' POSSIBILE SUI NOSTRI AVVERSARI."

"Ehm… sì, mio signore…" rispose prontamente SkullSatamon. "Uno dei mocciosi prescelti aveva un Seadramon come compagno… un Seadramon che si è evoluto in un MegaSeadramon e ha iniziato a mettermi con le spalle al muro. Poi, altri due dei loro Digimon, un Angemon e un Ankylomon, hanno usato qualche strano trucco, che non avevo mai visto finora, e si sono fusi in un unico Digimon dall'aspetto di una teiera ambulante. Erano entrambi degli Ultimate come me, e per giunta avevo già esaurito in parte le mie forze contro gli altri membri del gruppo: uno Zudomon, un MegaKabuterimon e un MagnAngemon. Mi sono ritrovato improvvisamente a combattere contro due avversari al mio stesso livello, e ho perso. Questo è quanto, sommo Daemon."

Daemon annuì. "CAPISCO… QUEL 'TRUCCO' DI CUI PARLI E' CONOSCIUTO COME DIGIEVOLUZIONE DNA, E SE LA MEMORIA NON MI INGANNA IL DIGIMON OTTENUTO DALLA FUSIONE DI UN ANKYLOMON E UN ANGEMON E' SHAKKOUMON… LE NOTIZIE CHE MI DAI, IN EFFETTI, NON VANNO SOTTOVALUTATE… SE QUEI MOCCIOSI E I LORO DIGIMON HANNO UN POTERE SUFFICIENTE A FAR RIVIVERE SHAKKOUMON, CHISSA' A QUALI TRAGUARDI POTREBBERO ARRIVARE SE LI LASCIASSIMO FARE… POTREBBERO ADDIRITTURA DIVENTARE PIU' FORTI DI ME."

"Più forti di lei, sommo Daemon?" esclamò LadyDevimon, incredula. "E' assurdo… credevo che, a parte i quattro Guardiani Digitali, non potesse esistere nessun Digimon con una potenza superiore alla sua…"

"NON SOLO POSSONO ESISTERE, LADYDEVIMON, MA ESISTONO GIA'!" rispose il demone ammantato. "E' PER QUESTO CHE MI SERVE IL DARK SEED DI ICHIJOUJI: DEVO IMPADRONIRMI DEL POTERE DI COLUI CHE TUTTI TEMONO, SE VOGLIO PORTARE A TERMINE I MIEI PIANI DI CONQUISTA!"

Prima che qualcun altro potesse parlare, un suono di passi strascicati annunciò l'arrivo nella sala del terzo componente dei comandanti dei Daemon Corps: la massiccia figura di MarineDevimon fece il suo ingresso da un corridoio laterale, trascinando per terra i suoi lunghi tentacoli e rimuginando rabbiosamente tra sé. A giudicare dai suoi aguzzi denti, stretti in una smorfia furente, e dai lampi di rabbia che balenavano nei suoi tre diabolici occhi scarlatti, era facile immaginare che le sue ricerche non fossero andate molto meglio di quelle dei suoi compagni.

Il mostro marino, di malavoglia, raggiunse i suoi compagni, fermandosi a qualche metro da Daemon e inchinandosi a lui. Anche piegato su un ginocchio, MarineDevimon sovrastava il suo padrone di almeno un metro.

"Sommo Daemon…" iniziò a parlare MarineDevimon con la sua voce cavernosa. "Torno a fare rapporto sulla mia ricerca…"

"MOLTO BENE, MARINEDEVIMON. ALLORA, CI SONO RISULTATI?" tuonò Daemon. Con un sospiro rabbioso, il demone acquatico rispose.

"Sono spiacente, sommo Daemon. Purtroppo non ci sono ancora risultati. La posizione attuale di Ichijouji continua ad esserci ignota."

"CAPISCO." Rispose Daemon. "BENE, NULLA E' PERDUTO. SE I BAMBINI PRESCELTI NON VENGONO DA NOI, SAREMO NOI AD ATTIRARLI. ORMAI E' PASSATO IL MOMENTO DI AGIRE IN SEGRETO. NON POSSIAMO PERMETTERCI ULTERIORI RITARDI, SE VOGLIAMO RIUSCIRE NEI NOSTRI PIANI."

SkullSatamon si schiarì la voce. "Hmmm… perdoni la domanda, sommo Daemon… ma come potremmo fare ad attirare in trappola i bambini prescelti, e con loro Ken Ichijouji? Abbiamo qualcosa che possa spingerli ad uscire allo scoperto?"

La risposta di Daemon fu un'inquietante risata a denti stretti. "HUHUHUHUU… PER QUELLO NON C'E' PROBLEMA… CI SONO MOLTI LUOGHI CHE I BAMBINI PRESCELTI SAREBBERO DISPOSTI A DIFENDERE A QUALSIASI PREZZO. SE FACCIAMO LE COSE COME SI DEVE, MOLTO PRESTO LI AVREMO IN PUGNO. LORO, E IL DARK SEED!" Improvvisamente, il demone ammantato lanciò un'occhiata di comando verso i suoi tre scagnozzi, puntando l'indice contro ognuno di loro. "VOI TRE! RADUNATE IMMEDIATAMENTE QUANTI PIU' VILEMON POSSIBILI! CI SERVIRA' FINO ALL'ULTIMO DI LORO PER QUANTO STIAMO PER INTRAPRENDERE. QUESTA CHE VI AFFIDO E' UNA MISSIONE DI IMPORTANZA ESTREMA! NONOSTANTE I RECENTI INCIAMPI, VOI TRE NON MI AVETE MAI DELUSO PRIMA D'ORA, E CONFIDO CHE ANCHE QUESTA VOLTA SARA' COSI'!"

I tre membri d'elite dei Daemon Corps abbassarono contemporaneamente la testa, rispondendo all'unisono. "Sì, sommo Daemon! Porteremo a termine questa missione al meglio delle nostre possibilità!" Poi, uno alla volta, ad un cenno del loro signore, i tre Digimon malvagi si separarono; LadyDevimon prese il volo verso il soffitto immerso nelle tenebre, mentre SkullSatamon e MarineDevimon si alzavano e si allontanavano infilando gli stessi corridoi tramite i quali erano entrati. Daemon osservò con feroce soddisfazione i suoi scagnozzi che si allontanavano, in silenzio assoluto, poi, non appena i tre non furono più nel suo campo visivo, alzò lentamente la mano destra, creando una minacciosa sfera di fuoco nel palmo ed estinguendola subito dopo.

"IL DARK SEED SARA' MIO… DOVESSI METTERE SOTTOSOPRA L'INTERO MONDO DIGITALE PER AVERLO!"

"Forse potresti… unirti a noi."

"Eeeeeh?" esclamò Mummymon, sgranando gli occhi davanti all'offerta di Takeru. Anche alcuni dei bambini prescelti, per l'esattezza Michael, Rosa e Catherine, erano rimasti sorpresi dall'idea del loro compagno: stava chiedendo ad un Digimon che era stato loro nemico fino a pochi minuti prima di unirsi a loro? Era pur vero che Mummymon era controllato tramite un Black Gear, però… era pur sempre un Digimon di cui non sapevano nulla: non avevano idea di quali fossero le sue origini, e soprattutto le sue intenzioni! Come facevano ad assicurarsi che fosse un alleato affidabile?

"Hey, aspetta un momento!" esclamò il Digimon dall'aspetto di mummia, puntando un indice artigliato verso il Digiprescelto della Speranza. "Come sarebbe a dire… unirmi a voi? Se io e i vostri Digimon ci siamo combattuti per tutto questo tempo! Dammi almeno un motivo per cui dovrei fidarmi di voi, Digi-mocciosi!"

Daisuke aggrottò la fronte con tono irritato. "Vedo che non ha perso l'abitudine di usare quello stupido nomignolo…"

Takeru prese fiato, rispondendo con calma alla domanda di Mummymon. "Beh… innanzitutto perché noi vorremmo credere che tu, come BlackWarGreymon, non sia veramente malvagio. Ho avuto modo di riflettere su certe opinioni che mi ero fatto, e mi sono reso conto dei pericoli che si corrono a giudicare un libro dalla copertina, come ho fatto con BlackWarGreymon. Perciò pensiamo che sia giusto darti un'altra possibilità, come abbiamo fatto con lui, e ancora prima con Ken." A queste parole, Ken sorrise leggermente.

"Hmmm…" disse Mummymon, ancora poco convinto. "E poi, c'è qualche altro motivo?"

"Il secondo motivo è che non credo tu abbia molta scelta." Questa volta fu Yamato a parlare, venendo subito al punto. "Noi non ti vogliamo costringere, ma pensi davvero che riusciresti a trovare la base operativa di Mephistomon e salvare Arukenimon da solo? Sono sicuro che Mephistomon abbia ancora a sua disposizione un bel po' di Digimon artificiali, e credo che da solo non avresti molte possibilità."

Mummymon strinse i denti. Era vero, a questo non aveva pensato, preso com'era dalla foga di strappare la sua amata alle grinfie del demone che li aveva controllati per così tanto tempo. Non aveva quasi nessun ricordo di quel periodo, e non sapeva neanche dove iniziare a cercare la base di Mephistomon. E anche se l'avesse trovata… sarebbe stato in grado di affrontare il suo ex-padrone e togliere quel Black Gear ad Arukenimon? Non ne era proprio sicuro…

"Mummymon…" fu Sora a prendere la parola, mossa a compassione dalla situazione in cui si trovava il Digimon artificiale. "Potremmo anche non sapere molto di te, è vero… ma ci rendiamo conto di quanto tieni ad Arukenimon, e vorremmo darti una mano… tu le vuoi molto bene, non è così?"

Il Digimon dall'aspetto di mummia guardò la Digiprescelta dell'Amore, sbalordito dal fatto che lei possedesse una tale empatia: si era resa conto quasi subito dei suoi sentimenti per la sua compagna. La voce gentile di Sora, e il modo con cui si era offerta di dargli una mano avevano aperto una breccia nella diffidenza di Mummymon.

"E' incredibile… non so perché, ma sento che questi ragazzi si stanno offrendo di darmi una mano in maniera del tutto disinteressata… anche se siamo stati avversari per tutto questo tempo, a loro non sembra importare granché… hanno qualcosa di speciale… non so spiegarmi meglio…" pensò tra sé il Digimon mummia. Rimase per qualche secondo a riflettere, sentendo una nuova sensazione agitarsi dentro di lui. Era qualcosa che non riusciva a spiegare, ma che lo faceva sentire allo stesso tempo confuso e rassicurato. Tuttavia…

"Tuttavia, non posso dimenticare la mia missione, anche se non posso negare che comporta dei grossi pericoli per questo mondo. Se questi ragazzi ne venissero a conoscenza, sono sicuro che si opporrebbero con tutte le loro forze… beh, non ho bisogno di rivelare loro la missione… per il momento, mi basta ritrovare Arukenimon-chan… poi, ognuno per conto suo… e probabilmente saremo di nuovo nemici…"

"Sì, è così, ragazzina… Arukenimon-chan è la persona a cui tengo di più in assoluto…" rispose finalmente Mummymon, tenendo lo sguardo basso. "Anche se lei non ricambia quello che provo… il semplice fatto che lei esiste, per me vuol dire tutto. Anche se per lei non dovessi mai essere nient'altro che un complice che fa i lavori pesanti al suo posto… non mi dispiacerebbe neanche così!"

Le parole di Mummymon avevano involontariamente fatto venire un tuffo al cuore sia a Taichi che a Yamato: chiaramente, i due amici stavano facendo un parallelo tra la loro situazione e quella del Digimon mummia: anche loro, sentivano di provare dei sentimenti così profondi per Sora, sentimenti che le parole dolci e sincere della ragazza non avevano fatto altro che confermare. Sora era una ragazza che meritava di essere felice. E, per quanto entrambi la amassero dal profondo del cuore, ad ognuno dei due importavano più di ogni altra cosa la sua felicità, e il non rovinare l'amicizia che c'era tra loro. In nome di questo, sia Taichi che Yamato erano disposti a rimanere niente più che amici per la dolce ragazza dai capelli arancioni. Il fatto che Mummymon si trovasse in una condizione così simile alla loro li rendeva ben disposti nei suoi confronti. Sentivano che dargli una mano era loro dovere.

I due amici si volsero l'uno verso l'altro scambiandosi uno sguardo d'intesa. Senza una parola, capendo subito cosa voleva dire Taichi, Yamato annuì, facendo un cenno con la testa in direzione di Mummymon. Con un leggero sorriso sulle labbra, il Digiprescelto del Coraggio si avvicinò a Mummymon, subito affiancato da Daisuke.

"Allora, Mummymon… ci permetti di darti una mano? Se lavoriamo insieme, forse riusciremo a raggiungere entrambi i nostri obiettivi: sconfiggere Mephistomon e recuperare Arukenimon!" chiese Taichi, tendendo la mano al Digimon mummia.

"Allora, cosa dici? Vuoi unirti a noi? Credo che il tuo aiuto potrebbe rivelarsi prezioso!" propose Daisuke, tendendo a sua volta la mano.

"Heh… certo che il destino ha un modo di fare ironia…" commentò Mummymon. "Comunque, farei qualsiasi cosa per Arukenimon. Va bene, accetto. Siamo alleati!" A queste parole, Mummymon strinse la mano a Taichi per suggellare l'accordo… in effetti, la strinse talmente forte che le dita del Digiprescelto del Coraggio assunsero improvvisamente un colorito violaceo, segno che la circolazione sanguigna si era bloccata, e i suoi occhi schizzarono comicamente fuori dalle orbite!

"AAAAHIOOOO!" urlò Taichi, cercando disperatamente di divincolarsi dalla morsa d'acciaio che era la stretta di mano di Mummymon. "Va… va bene… abbiamo capito che sei disposto a collaborare… ma questa mano mi serveeeeee!"

"Ops… ehm, scusate…" rispose Mummymon, mollando la presa. Tutti i ragazzi prescelti e i Digimon presenti rimasero a guardare sbalorditi Taichi che ritraeva la mano indolenzita e arrossata e cominciava a soffiarci sopra, tenendosi il polso con la mano rimasta incolume!

Daisuke scelse saggiamente di ritirare la mano. "Ehm… a pensarci bene, non credo occorra una stretta di mano…" ridacchiò nervosamente. "Ci fidiamo sulla parola! Heheheee… Comunque… benvenuto in squadra, Mummymon! Vedrai che non te ne pentirai!"

"Beh… grazie, ragazzi! Vi aiuterò per quanto possibile!" rispose Mummymon.

"Bene. Ora che questo problema è, almeno temporaneamente, risolto, penso che faremmo meglio a tornare alla base. Gennai ci starà aspettando, e poi i nostri Digimon saranno stanchi…" propose Koushiro, dando un'occhiata dietro di sé. In effetti, molti dei loro Digimon stavano approfittando di quel momento di calma per farsi un pisolino o mettersi distesi per terra a rilassarsi. Quasi tutti avevano un'aria piuttosto stanca e affaticata.

"Owww… io ho una fame…" si lamentò Agumon, seduto con la schiena appoggiata contro una roccia.

"Già… oggi è stata una giornata lunga…" aggiunse Veemon, disteso per terra poco elegantemente davanti a lui.

I Digiprescelti fecero una breve risata alla vista dei loro compagni, che fino a poco prima stavano combattendo con fierezza ed eleganza, e in quel momento si erano accasciati al suolo in pose ben poco dignitose. "Già, penso che per oggi abbiamo fatto già abbastanza…" commentò Takeru. "E poi, sarei curioso di chiedere a Gennai-san qualche informazione riguardante questo Daemon di cui ho sentito parlare."

Daisuke annuì. "Giusto. Allora, troviamo un DigiPort e torniamo alla base." Raggiunse Veemon e se lo caricò sulle spalle, sorridendo allegramente. "Stasera ci aspetta un po' di meritato riposo! Che ne dici, piccolo amico?"

"Che non vedo l'ora, Dai!" rispose il draghetto azzurro.

Uno alla volta, i ragazzi raccolsero i loro stanchi compagni digitali, rivolgendo loro parole di ringraziamento, e si incamminarono lungo un sentiero, in cerca di un Digiport con il quale tornare alla base. Ad un cenno di Daisuke, Mummymon annuì e si mise a seguirli, con aria soddisfatta. Tuttavia, qualcuno dei Digiprescelti non era ancora convinto che fosse stata una buona idea invitarlo ad unirsi alla squadra…

"Ehm… Daisuke…" disse Michael, avvicinandosi al nuovo leader dei bambini prescelti. "Non è per non apprezzare la disponibilità che avete dimostrato… ma siete sicuri che sia stata una buona idea ammettere quel Mummymon in squadra? Non dovremmo prima cercare di capire da dove viene, e quali sono le sue intenzioni? Immagino che lui non si pentirà di essersi unito a noi… ma forse noi sì…"

Daisuke si accigliò leggermente. "Cosa vorresti dire, scusa? Stai insinuando che Mummymon potrebbe tradirci?"

"E' una possibilità, Daisuke… mi dispiace dirlo, ma è così…" rispose il Digiprescelto americano. Prima che Daisuke potesse rispondere, Hikari intervenne, camminando a fianco dei suoi compagni di squadra e alzando una mano per chiedere loro di non litigare.

"Per favore, non saltiamo alle conclusioni…" disse la Digiprescelta della Luce, accarezzando la testa di Gatomon che, tra le sue braccia, si era messa a dormire beatamente. "Penso che una parte di ragione ce l'abbiate tutti e due… Michael-san ha ragione a dire che dovremmo sapere di più di Mummymon… ma sono d'accordo con Daisuke quando dice che questo non è un motivo per non aiutarlo… dopotutto, anch'io credo che Mummymon sia stato sincero quando ha detto di tenere alla sua compagna… anch'io credo che sia nostro dovere aiutarlo. Poi, vedremo di scoprire da dove vengono quei due Digimon. Comunque, penso che non ci sarà di che preoccuparsi…"

Gli occhi di Daisuke si erano trasformati in un paio di cuoricini rosa pulsanti, e delle stelline avevano iniziato a luccicare magicamente attorno a lui. "Sei grande, Hikari-chan! Tu sì che hai sempre l'idea giusta!"

"Va bene… speriamo di non dovercene pentire…" commentò Michael, volgendo lo sguardo verso il terreno.

Dieci minuti dopo, il nutrito gruppo di stanchi Digiprescelti e Digimon riapparve nella loro 'base operativa', la casa di Gennai, tramite il Digiport che avevano usato poco dopo la loro battaglia con SkullBaluchimon. Ad attenderli, c'era la sempre affidabile guida del Mondo Digitale, che li accolse con un lieve inchino e un sorriso.

"Bentornati, ragazzi." Disse Gennai. "Sono contento di vedere che state tutti bene."

"Già… e non solo, la missione è stata un successo su tutti i fronti!" esclamò Daisuke, facendo un segno dell'ok.

"Solo che adesso siamo praticamente tutti stanchi morti…" mormorò Veemon, sulle spalle del suo partner umano. "Non vediamo l'ora di farci una bella mangiata e andare a nanna…"

"Concordo…" aggiunse Agumon.

"E va bene… se l'appetito non vi manca, vuol dire che la situazione è sotto controllo!" rispose divertito Gennai. "Beh, andiamo a discuterne nella sala principale, credo che ci sia già una bella cenetta ad aspettarvi…" si interruppe per un attimo, osservando scrupolosamente il gruppo di ragazzi prescelti e Digimon, tra i quali gli sembrava di aver visto un elemento in più. "Ma… ragazzi, sbaglio o abbiamo un nuovo membro nella squadra?"

"Ehm… buonasera…" salutò Mummymon, un po' imbarazzato.

"Questo è Mummymon, Gennai-san!" spiegò Mimi, indicando il Digimon non-morto con un cenno della testa. "Era uno dei servitori di Mephistomon, ma soltanto perché veniva controllato tramite un Black Gear. Ora è dalla nostra parte!"

"E il merito va a Derek e al suo Crabmon." Aggiunse Yamato.

"Già… oggi lui, e altri due dei nostri nuovi amici, hanno attivato le loro Crest per la prima volta! E' stato grazie a questo che abbiamo potuto liberare Mummymon dal Black Gear di Mephistomon." riprese Taichi, indicando il Digiprescelto australiano, che annuì. Tra le braccia di Derek, Crabmon alzò una chela in aria come a fare un saluto militare.

"A rapporto!" mormorò il granchio gigante, sghignazzando leggermente.

"Ehm… sì, è come dicono loro, signor… signor…" rispose Mummymon, sfregandosi la fronte nel tentativo di ricordarsi il nome.

La guida del Mondo Digitale sorrise leggermente. "Gennai. Il mio nome è Gennai. Lieto di darti il benvenuto in squadra, Mummymon."

"Hehe, grazie infinite! Spero di esservi utile!" aggiunse il Digimon mummia.

"Grazie a te per l'aiuto, Mummymon! Ora forza, ragazzi! Venite a riposarvi, e raccontatemi di come è andata!"

I ragazzi e i Digimon seguirono la loro guida nel salone principale dove, con loro grande sorpresa, trovarono ben pochi dei Digimon che erano abituati a vedere. Erano presenti solo Meramon, Centarumon e alcuni Geckomon e Otamamon, che diedero il bentornato ai loro giovani amici.

"Gli altri Digimon sono andati a dare un'occhiata ai settori più vicini, per eliminare le ultime Dark Towers rimaste e assottigliare ulteriormente le risorse di Mephistomon." Spiegò Gennai. "Abbiamo rilevato che in questo momento rimangono soltanto cinque grosse concentrazioni di Dark Towers in tutto DigiWorld, e le concentrazioni più piccole sono state quasi del tutto eliminate."

"Ottime notizie!" commentò Takeru. "Quindi, in pratica mancano soltanto quei cinque settori occupati, e i piani di Mephistomon vanno all'aria! Senza le Dark Towers, non può animare altri Digimon artificiali, sbaglio?"

"E ora che abbiamo di nuovo WarGreymon e MetalGarurumon dalla nostra, eliminare quelle ultime concentrazioni e attaccare la base di Mephistomon sarà decisamente più semplice!" constatò Taichi. "Per non parlare del fatto che oggi, come ho già detto, ben tre dei nostri nuovi amici hanno attivato le loro Crest!" Indicò Derek, Rosa, Michael, e i rispettivi Digimon , che mostrarono inorgogliti le loro Crest luccicanti. A quella vista Floramon, tra le braccia di Catherine, sospirò con una punta di invidia. "Io sono l'unica a non essermi ancora resa utile…" mormorò.

Catherine scacciò le preoccupazioni del piccolo Digimon fiore con una carezza sulla testa. "Tout va bien, Floramon… non preoccuparti, verrà anche il tuo momento… in fondo, non credo che la fretta sia buona consigliera, in casi del genere…"

Taichi sospirò. "Già… io ne so qualcosa…"

"Non te la prendere, Taichi…" lo incoraggiò Agumon, capendo subito che il suo partner umano si riferiva a quella volta in cui lui, montatosi un po' la testa al pensiero di una nuova evoluzione, lo aveva fatto evolvere in SkullGreymon, mettendo a rischio tutto il gruppo.

"Inoltre…" aggiunse Daisuke "Io e il mio gruppo abbiamo incontrato BlackWarGreymon, e WarGreymon si è scontrato con lui. Per farla breve, siamo riusciti a convincere BlackWarGreymon a cessare le ostilità, e già che c'era abbiamo dato una lezione a Mephistomon! Non era poi così forte come voleva far credere!"

"E' stato proprio in questo scontro che il Digimon di Derek-san è evoluto, ed è riuscito a liberare Mummymon dal controllo di Mephistomon." Aggiunse Ken, indicando il Digimon mummia che, al suo fianco, annuì con vigore.

"E non è tutto!" fu Miyako a proseguire con il resoconto della giornata. "Oggi, io e Hikari abbiamo ottenuto la nostra Digievoluzione DNA, e anche Iori-kun e Takeru-kun hanno fatto la stessa cosa! In entrambi i casi, ci hanno tirato fuori da delle brutte situazioni… io e le ragazze stavamo avendo problemi con uno dei Digimon artificiali di Mephistomon, e Silphymon ci ha salvate!"

"Per quanto riguarda noi… abbiamo avuto a che fare con un Digimon malvagio di nome SkullSatamon…" disse il piccolo Iori. "Armadillomon e Patamon sono DNA-digievoluti in Shakkoumon e lo hanno messo in fuga… ma a questo proposito c'è qualcosa che mi preoccupa…"

Al sentire il nome di SkullSatamon, l'espressione serena di Gennai venne immediatamente oscurata da un'ombra di preoccupazione. "Dimmi, Iori. Qual è il problema?"

"Ecco…" iniziò il giovane Digiprescelto. "Prima che noi lo affrontassimo, SkullSatamon ha parlato di un certo Daemon per il quale lavorava… e ci ha intimato di consegnargli Ichijouji-san…"

La notizia fece trattenere il fiato ad un po' tutti gli ascoltatori. Nessuno di loro, impegnati com'erano ad ascoltare il loro giovane compagno, fece caso al fatto che Mummymon aveva aggrottato leggermente le sopracciglia. "Voleva me? Non ha detto per quale motivo?" chiese Ken, stupefatto.

"Purtroppo no, Ken…" rispose Takeru, scuotendo la testa. "Ma sappiamo per certo che non lavora per Mephistomon… ce l'ha detto lui stesso…"

Gennai sospirò, chiudendo gli occhi. L'aria preoccupata che aveva assunto si era fatta ancora più pronunciata. "Ragazzi… temo di dovervi dire che la situazione si è fatta pericolosa. Molto pericolosa. Se Daemon è coinvolto in tutto questo, allora non posso che prevedere tempi duri…"

"Ma… venerabile Gennai, chi sarebbe questo Daemon?" chiese Patamon. "Io non ne ho mai sentito parlare…"

"Io sì, purtroppo…" rispose prontamente Gatomon. "Quando ero al servizio di Myotismon ho letto qualcosa su di lui… è un Digimon malvagio dotato di poteri incredibili, abbastanza potente da mettere paura anche a gente come i Dark Masters o Diaboromon… ma avevo anche sentito dire che era stato sigillato nella Dark Area. Come ha fatto a fuggirne?"

Gennai annuì lentamente. "Quello che dici corrisponde alla verità, Gatomon… Tempo fa, ancora prima che i bambini prescelti del primo gruppo iniziassero la loro avventura… c'era un altro gruppo di Digiprescelti, composto da cinque ragazzi provenienti da varie parti del mondo. Anche loro, così come voi, erano stati chiamati qui per combattere i Digimon malvagi, intenzionati ad espandere il loro dominio su tutto DigiWorld, e riportare la pace. Tra gli avversari che hanno affrontato c'era proprio questo Daemon, assieme ai suoi scagnozzi SkullSatamon, LadyDevimon e MarineDevimon. I ragazzi, assieme ai loro Digimon, si fecero strada fino alla dimora di Daemon, un tetro castello situato tra le vette più alte e pericolose di DigiWorld. Lì, mentre gli altri ragazzi affrontavano i tre scagnozzi, il Digimon del loro leader si scontrò con Daemon in persona, in un terribile combattimento che durò quasi un'intera giornata. Di fronte alla sconfinata potenza di Daemon, i ragazzi, capendo che i loro Digimon rischiavano di morire se il combattimento si fosse protratto ancora a lungo, riuscirono grazie ai loro Digivice e all'aiuto di Azulongmon ad aprire un cancello dimensionale verso la Dark Area, intrappolando Daemon e i suoi tre scagnozzi al suo interno. Da allora, per secoli, DigiWorld non ha più sentito parlare di Daemon… fino adesso…"

"I primi Digiprescelti hanno battuto Daemon soltanto rinchiudendolo nel Dark Ocean?" esclamò Miyako con aria preoccupata. "Cavolo, doveva essere fortissimo…"

Gennai rispose con un cenno affermativo. "Infatti. Ma nonostante la sua incredibile forza, Daemon non avrebbe mai potuto uscire dal Dark Ocean da solo. Sicuramente qualcun altro gli ha aperto un passaggio dall'esterno… probabilmente gli stessi che hanno permesso ad Apocalymon, ora Mephistomon, di rientrare nel Mondo Digitale."

Mummymon stava ascoltando attentamente l'intero discorso, senza perdersi una sola sillaba: in particolare, aveva stuzzicato la sua attenzione la notizia della liberazione di Daemon. Tuttavia, anziché esserne allarmato, il Digimon mummia ne fu rallegrato, anche se ebbe il buon senso di non darlo a vedere. "Allora," riflettè "anche la seconda parte dell'operazione è andata bene… solo che non ci aspettavamo che saltasse fuori quel Mephistomon…"

"Ma ora la domanda è… a quale scopo liberare Daemon? E soprattutto… questi misteriosi 'benefattori' erano interessati a liberare proprio Daemon o lo spirito di Apocalymon?" si chiese Koushiro, appoggiandosi una mano sulla tempia. "Credo, a questo punto, che la prima ipotesi sia la più plausibile…"

"E poi, dobbiamo scoprire anche come mai è così interessato a Ken…" riflettè Derek a voce alta "…e di qualsiasi cosa si tratti, impedirgli a tutti i costi di catturarlo."

"E' così, ragazzi miei." Assentì Gennai, osservando intensamente i suoi amici di entrambi i mondi. "Sappiate che anche con le vostre Digievoluzioni DNA non sarà facile fermare Daemon e i suoi uomini, e dovrete essere pronti a tutto negli scontri che si preannunciano. Siete di fronte a nemici che non concedono quartiere e non sanno cosa sia la pietà. E il cui scopo è senz'altro la conquista di entrambi i mondi. Temo che la nostra battaglia si sia soltanto fatta più ardua…"

"Comprensibile…" rispose Taichi con aria seria. "Questo vuol dire che anche noi non possiamo permetterci esitazioni. Dobbiamo essere pronti a combattere e, se necessario, a distruggere i Digimon che lavorano per Daemon."

"Già… la stessa cosa di cui ci avete parlato all'inizio di questo viaggio…" disse Miyako, abbassando lo sguardo. La prospettiva di essere costretti a togliere la vita ad un Digimon, anche un Digimon malvagio e irrecuperabile come Daemon, faceva paura a molti dei nuovi arrivati. Certo, il problema si era già presentato al momento di partire per il Mondo Digitale… ma fino a quel momento non si era arrivati a questi estremi…

Hikari sospirò tristemente. "Io… spero che non si debba arrivare a questo…"

"Anch'io, sorellina… ma Daemon potrebbe non lasciarci molta scelta…" rispose il fratello maggiore, senza spostare lo sguardo dal pavimento. Yamato annuì, in accordo con il suo migliore amico.

"Dobbiamo essere pronti." Disse il biondo prescelto dell'Amicizia. "Entrambi i mondi contano su di noi…"

L'atmosfera di allegria e cordialità che aveva accompagnato i ragazzi al loro ritorno sembrava svanita sotto la fitta coltre di problemi e ansie che si stavano presentando in quel momento. Una nuova fase della guerra contro le forze delle tenebre era iniziata, ed era una guerra che rischiava di non finire senza vittime…

Quel pesante silenzio, per qualche strano motivo, dava a Mummymon una sensazione bizzarra e sgradevole, che contrastava con la soddisfazione che aveva provato inizialmente. "Pazzesco… so che questo vorrebbe dire opporsi alla missione che mi è stata affidata… eppure sento che dovrei fare qualcosa per aiutare questi ragazzi… in fondo, mi hanno pure liberato dallo stato ipnotico che Mephistomon mi aveva imposto, e si sono pure offerti di aiutarmi a salvare Arukenimon-chan… Come posso fare… vorrei dar loro una mano, ma allo stesso tempo… senza Daemon, la nostra missione non va da nessuna parte…"

Il Digimon non-morto era diviso tra due propositi che sentiva entrambi come suoi doveri, e si stava sforzando di pensare ad un modo di realizzarli entrambi senza compromettere l'esito della sua missione. "Cavolo, pensare ad una strategia non è il mio forte… di solito è Arukenimon-chan quella che pianifica… però, ora sono per conto mio… hmmm… ma forse c'è un modo… ma sì, potrei prendere due piccioni con una fava… in fondo, Daemon ci serve soltanto finchè non ha fatto quello che vogliamo… Poi, potrebbe anche perdersi per sempre nel Dark Ocean, per quanto ci riguarda…"

"Ragazzi…" iniziò Mummymon, cercando di risollevare un po' gli animi. "Forse i miei poteri non saranno gran cosa… ma potete contare su di me. Vi aiuterò a distruggere il resto delle Dark Towers e sistemare Mephistomon e Daemon!"

"Grazie, Mummymon…" rispose Wormmon, appoggiato sul tavolo davanti al suo partner umano. "Qualsiasi aiuto sarà bene accetto…"

Nel frattempo, in un settore non troppo lontano dalla casa di Gennai, gli alleati dei Digiprescelti stavano terminando la loro opera di disinfestazione delle Dark Towers.

"Pummel Whack!" esclamò Ogremon, scagliando il suo attacco principale contro l'ultimo obelisco nero rimasto in piedi e facendolo crollare al suolo. La Dark Towers si smaterializzò un istante dopo, e il Digimon orco sogghignò con aria soddisfatta.

"Bene, mi sembra che questo settore sia del tutto sgombro!" commentò, ripulendosi le mani dalla polvere. "Questa dovrebbe essere l'ultima Dark Tower."

Poco lontano da lui, Andromon fece un breve esame della zona con i suoi sensori, poi annuì. "Affermativo. Non rilevo più alcuna presenza di obelischi di controllo nell'intero settore. Questa zona è ormai sgombra."

"Allora, possiamo dire che la nostra missione è stata un successo!" commentò il piccolo Piximon, svolazzando allegramente verso i due Digimon più grandi. "Bene, possiamo fermarci qui. Domani ci concentreremo su un altro settore."

"Affermativo." Rispose Andromon.

Il quarto membro del gruppetto di Digimon, Leomon, annuì vigorosamente. "Sì, sono d'accordo."

"Sigh… mai un attimo di riposo…" si lagnò Ogremon, sospirando con tono melodrammatico.

"Huh? E questo cosa…" mormorò improvvisamente Leomon, guardando dietro di sé con la coda dell'occhio e muovendo leggermente le orecchie. I suoi sensi acuti avevano percepito una grande energia entrare nel settore, appartenente a qualcosa… o qualcuno… di molto potente e decisamente poco familiare.

I suoi tre compagni si accorsero della repentina espressione di allarme che Leomon aveva assunto. "Hey, Leomon, che succede? C'è qualche problema?" chiese Piximon, sbattendo gli occhi un paio di volte.

"Ho percepito appena adesso la presenza di qualcuno molto forte in questo settore… qualcuno che sicuramente non conosciamo…" rispose il Digimon leonino, senza staccare gli occhi dalla direzione da cui proveniva quella strana energia. "Voi andate avanti, io vado a controllare di cosa si tratta e vi raggiungo in seguito."

"Potrebbe essere pericoloso." Affermò Andromon. "Non sappiamo quali siano le intenzioni di questo individuo. Forse sarebbe meglio se uno di noi ti accompagnasse."

"Grazie, Andromon, ma credo sia meglio se vado io da solo." Rispose gentilmente Leomon. "Non vorrei mai farvi correre dei rischi. Prometto che sarò prudente, e mi ritirerò in caso di necessità."

"Ricevuto. Non approvo ma rispetto la tua decisione." Rispose il Digimon androide.

"Se vedi che si tratta di un nemico troppo forte… niente colpi di testa, ci siamo intesi?" ingiunse Ogremon, scuotendo l'indice della mano sinistra verso il suo amico-rivale. Piximon, al suo fianco, rispose scuotendo la testa. "Sì, come no… parla il re della prudenza! Comunque, ti faccio la stessa raccomandazione, Leomon… non fare sciocchezze, mi raccomando!"

"Certamente." Fu la risposta di Leomon. Il coraggioso guerriero si voltò, incamminandosi in direzione della strana energia che aveva sentito, mentre i suoi compagni rimanevano ad osservarlo per un po' per poi iniziare ad incamminarsi verso il settore adiacente.

Leomon stava camminando da appena due minuti sul terreno roccioso, sotto la calda luce della sera, quando la strana sensazione di prima si fece sentire di nuovo, più acuta di prima, facendogli corrugare la fronte: chiunque fosse, si stava avvicinando, si rese conto il Digimon leonino, guardandosi intorno e aspettandosi di vedere il responsabile da un momento all'altro. Ora che era più vicino, Leomon riusciva a rendersi conto che il nuovo arrivato era confuso… e percepiva in quella strana sensazione una certa rabbia, ma nessuna malvagità. Il nobile Digimon si sentì sollevato. Molto probabilmente sarebbe riuscito a discutere, senza essere costretto a ricorrere alla violenza.

Come Leomon si aspettava, l'enorme sagoma di un dinosauro umanoide coperto da una robusta corazza in Chrome-Digizoid apparve, atterrando sulla cima di un costone di roccia lì vicino e mettendosi in piedi, lo sguardo fisso verso il sole che tramontava. Leomon volse lo sguardo verso il nuovo arrivato: assomigliava moltissimo a WarGreymon, ma era quasi del tutto nero e grigio, con una folta criniera gialla. Il Digimon leonino si rese subito conto che si trattava di BlackWarGreymon, il Digimon artificiale di livello Mega di cui aveva sentito parlare negli ultimi giorni, quello che si era ribellato a Mephistomon. Ora, stava lì in piedi, assorto nella contemplazione del tramonto, in balia di chissà quali pensieri. Non ci sarebbe stato neanche bisogno della sensibilità e dell'acutezza di Leomon per percepire la tristezza e la confusione che attanagliavano il suo animo.

"E' indeciso…" pensò Leomon tra sé. "Per quanto grandi siano i suoi poteri, in fondo non ha che pochi giorni di vita… sta ancora cercando di capire qual è il suo ruolo… di dare un senso alla sua vita…"

Per diverso tempo, in un silenzio rotto soltanto da qualche soffio di vento e da un lieve rumore di ciottoli sul terreno roccioso, i due Digimon rimasero immobili nelle loro posizioni, come se BlackWarGreymon attendesse qualcosa che non accennava ad arrivare, e Leomon attendesse di vedere cosa avrebbe fatto il Mega artificiale. Poi, lentamente e con tutta calma, BlackWarGreymon volse lo sguardo nella direzione del nobile guerriero, fissandolo intensamente.

"Sapevo che eri lì." Disse, con voce possente ma priva di ostilità, come se stesse facendo una constatazione sul tempo atmosferico.

Leomon non sembrò sorpreso. Anzi, pareva quasi che si aspettasse questa reazione da parte del Mega artificiale. "Tu devi essere BlackWarGreymon. Ho sentito parlare di te, e mi fa piacere incontrarti." Rispose con tono serio, sostenendo lo sguardo del suo interlocutore. Non sembrava per niente turbato dal fatto di avere davanti un Digimon molto più potente di lui.

"Hai coraggio, guerriero. Non temi che io possa attaccarti e distruggerti? In fondo, sono molto più potente di te." Rispose BlackWarGreymon.

Leomon alzò leggermente le spalle. "Se tu avessi davvero voluto farlo, io ora sarei già morto. Ho percepito che non era tua intenzione uccidermi."

Favorevolmente impressionato, BlackWarGreymon annuì, scendendo lentamente dalla roccia sulla quale si trovava e ponendosi sullo stesso livello di Leomon, inginocchiandosi per parlare meglio con lui. "Tu hai l'aria di essere un guerriero molto saggio, oltre che molto coraggioso. Stavo cercando un Digimon come te, per chiedergli di aiutarmi a rispondere alle tante domande che mi assillano."

"Va bene. Chiedimi pure, e se posso aiutarti lo farò." Rispose Leomon.

"Ti ringrazio. Immagino tu sappia già che sono stato creato dall'aggregazione di cento Dark Towers, allo scopo di eliminare i bambini prescelti. Ma per qualche motivo, al contrario degli altri Digimon creati in questa maniera, io mi rendevo conto del mondo che mi circondava, e provavo delle sensazioni rispetto a quanto accadeva attorno a me. Quando mi sono reso conto di saper agire e pensare per conto mio… ho trovato insopportabile l'idea di essere schiavo di qualcuno, e ho cercato di liberarmi. E' grazie ai bambini prescelti che ora sono riuscito a farlo." Il Digimon artificiale iniziò a raccontare, cercando di essere il più breve possibile, ma al tempo stesso cercando di far capire cosa si agitava in lui.

Leomon fece di nuovo un cenno affermativo, approvando la decisione di BlackWarGreymon. "Più che giusto."

"Tuttavia…" proseguì BlackWarGreymon "…c'è un'altra cosa che mi impedisce di essere veramente libero: in me è stata infusa, come probabilmente ti sarai reso conto anche tu, una grande energia, che mi rende un combattente di molto superiore alla stragrande maggioranza dei Digimon che popolano questo reame… e inizialmente pensavo che il mio scopo fosse unicamente quello di combattere… di continuare a combattere finchè non avessi trovato qualche avversario al mio stesso livello… e poi combattere ancora, e ancora… illudendomi che sfogando la mia confusione e la mia amarezza sul Mondo Digitale, la mia sofferenza se ne sarebbe andata… c'è voluto il mio combattimento con WarGreymon per farmi capire che non era così… ma ora, quello che sto cercando di capire… è qual è il mio scopo… qual è il mio posto nel Mondo Digitale? La mia esistenza… ha un senso? Oppure… tutta la mia forza non serve a niente, se non sono più uno strumento di Mephistomon? WarGreymon mi ha detto che la mia forza non esiste per essere usata ciecamente… ma allora… io cosa ne dovrei fare?"

Leomon aveva ascoltato tutto ciò che il Digimon artificiale aveva detto con la massima attenzione, rendendosi conto in pieno della situazione in cui si trovava il Mega artificiale: chiaramente, BlackWarGreymon era ancora confuso e smarrito, e non aveva idea di cosa fosse più giusto fare. Per qualche istante, Leomon rimase in silenzio, organizzando il discorso.

"Capisco la tua confusione, BlackWarGreymon…" iniziò a parlare. "Ma credimi, la tua forza non ti è stata data senza un motivo. Sai, molto tempo fa, quando ero ancora un Digimon alle prime armi… cominciavo a rendermi conto dei poteri che avevo, e della forza che stavo sviluppando. Ma, come te in questo momento, anch'io non sapevo bene che cosa potevo farne… se era utile in qualche modo, o era solo uno spreco. Poi, durante i miei viaggi nel Mondo Digitale, ho visto come i Digimon malvagi schiavizzavano quelli più deboli, rubando loro la felicità e la speranza come sta facendo adesso Mephistomon. E' stato allora che mi sono reso conto di una cosa: io, nel mio piccolo, potevo fare qualcosa per cambiare la situazione. Forse non sarebbe servito a molto, ma… potevo dare ai Digimon buoni che soffrivano sotto il giogo di questi tiranni un motivo per sperare ancora. Questa, per me, era già una vittoria. E così, decisi di sviluppare questa mia forza, e usarla unicamente per difendere i più deboli da coloro che volevano far loro del male. Ho perso il conto di quanti anni sono passati… ma, mi sono reso conto di come potevo essere utile e sentirmi soddisfatto di me stesso, e da allora ho sempre fatto così."

Si interruppe per un attimo, osservando l'espressione assorta di BlackWarGreymon, poi proseguì. "Quello che voglio dire… è che ognuno di noi, umani o Digimon, ha delle qualità uniche e particolari, e ha in sé un grandissimo potenziale. E se queste qualità ci sono, significa che un motivo c'è. Sta ad ognuno di noi capire come vogliamo usare questi nostri doni, e come possiamo sfruttarli al meglio. Nessuno di noi è inutile, non importa come siamo fatti o come siamo nati. Ogni creatura, dal più umile degli insetti al più grande dei Digimon di livello Mega, ha un suo ruolo preciso nel cerchio della vita."

BlackWarGreymon guardò intensamente il Digimon leonino, processando quanto aveva appena sentito. Le parole di Leomon erano state significative, certo, e gli stavano facendo intravedere una nuova speranza… però, al tempo stesso, gli avevano complicato le cose…

"Dunque…" disse infine BlackWarGreymon "…tu dici che la mia esistenza ha un senso… che la mia forza può essere usata per uno scopo utile… questo mi fa piacere… ma al tempo stesso… non ho idea di cosa dovrei fare… come posso sfruttare i miei poteri nel modo che dici tu?"

Leomon sospirò profondamente. "BlackWarGreymon… purtroppo su questo non posso aiutarti… sta ad ognuno di noi cercare in sé stesso qualcosa che reputa veramente importante, e un modo per volgere le sue potenzialità a quello scopo. Posso però dirti una cosa, BlackWarGreymon… ricordati che se c'è davvero la volontà di raggiungere lo scopo, troverai da te il modo di farlo… e la soddisfazione che sentirai verrà tutti gli sforzi che hai fatto."

In silenzio, BlackWarGreymon si alzò, tenendo una mano artigliata davanti a sé. "Io… penso di capire quello che stai cercando di dirmi… ti ringrazio infinitamente, guerriero… la tua saggezza è davvero pari al tuo valore."

Leomon scosse la testa. "Ho ancora molto da imparare, ed è mia convinzione che la vita dia delle lezioni ogni giorno. Ma questa è una cosa di cui ho fatto esperienza personalmente, e che penso di poter spartire con te. Se le mie parole ti sono state utili in qualche modo, per me è fonte di gioia."

"Lo sono state, guerriero." Rispose BlackWarGreymon, aprendo le ali. "Ora credo di avere le idee un po' più chiare su quale potrebbe essere la mia strada, e come posso usare le mie qualità nella maniera giusta. Spero che le nostre strade si incroceranno ancora."

"Lo spero anch'io, BlackWarGreymon." Rispose Leomon, mentre il Digimon artificiale cominciava a librarsi nell'aria. "Che tu possa un giorno trovare la serenità che giustamente meriti."

"Grazie, e addio."

Con queste parole, BlackWarGreymon prese nuovamente il volo e scattò nel cielo tinto di rosa, sotto lo sguardo stoico di Leomon. Il Digimon leonino rimase a guardare il Mega oscuro allontanarsi, fino a diventare niente più che un puntino che si stagliava contro il sole. Poi, anche quello scomparve.

"Arrivederci, BlackWarGreymon. Abbi cura di te."

"Accidenti… proprio quello che ci voleva…" brontolò Daisuke, imboccando un corridoio fiocamente illuminato dalle lampade alogene per dirigersi alla camera da letto dei ragazzi. La serata non aveva contribuito granché a migliorare l'umore del gruppo, e la consapevolezza di quanto stava per accadere non cessava di gravare sui ragazzi. Durante la cena, nonostante i tentativi suoi e di qualcun altro dei Digiprescelti più allegri (come Taichi, Mimi o Miyako) di ravvivare l'atmosfera con delle battute, erano state scambiate ben poche parole, e la conversazione languiva. Né a Daisuke, né a Veemon piaceva particolarmente quella situazione: la prova che si apprestavano ad affrontare avrebbe richiesto tutto il loro impegno, a maggior ragione se quel Daemon era davvero l'avversario tosto che Gennai diceva… non potevano certo permettersi di mollare!

"Stiamo per risolvere il problema di Mephistomon, ed ecco che salta fuori questo Daemon e quegli altri tre buffoni…" proseguì Daisuke, mettendosi le mani dietro la nuca e osservando il soffitto con aria distratta. "E come se non bastasse, temo che la squadra si sia demoralizzata… se continua così, se manca la volontà… la vedo davvero dura…"

"Non ti preoccupare, Dai! Credo che abbiano solo bisogno di un po' di tempo!" gli rispose Veemon. "Dopotutto, è stata una giornata lunga per tutti noi, tra Mephistomon, BlackWarGreymon, e tutti gli avversari che gli altri hanno affrontato… penso che siano stanchi, punto e basta… vedrai che domani mattina saranno più determinati, dopo una buona notte di riposo!"

Daisuke si fermò per un attimo e si chinò per accarezzare il suo Digimon. "Sì, forse hai ragione, Veemon… Ma vorrei poter fare qualcosa per dare loro un po' più di sicurezza… almeno a Ken, visto che è particolarmente coinvolto in questa storia…"

Veemon gli battè una pacca amichevole sulla gamba. "Credo che almeno a lui avrai la possibilità di parlare. Guarda!"

"Huh?" Il ragazzino, un po' spiazzato, guardò davanti a sé e vide il suo migliore amico sbucare da un angolo di un corridoio laterale, con Wormmon in braccio. Entrambi sembravano piuttosto giù di corda, ma cercarono di scacciare l'espressione tesa quando videro Daisuke e Veemon.

"Ah… ciao, Daisuke… non ti ho sentito arrivare…" mormorò Ken. "Tutto bene?"

"Sì, grazie… Nessun problema…" rispose il nuovo leader dei Digiprescelti. "Pensavo foste rimasti in sala con gli altri…"

Wormmon scosse la testa. "Non avrebbe fatto molta differenza, visto che sono tutti così ansiosi che non si riesce ad iniziare un discorso… e poi, ci sentivamo un po' stanchi, e volevamo tornare in camera…"

"Anche noi stavamo tornando in camera. Volete che vi accompagniamo?" propose Daisuke. L'ex-Imperatore annuì sommessamente. "Sì, grazie, Daisuke… avevo proprio voglia di parlare con qualcuno… sempre se non è un problema per te…"

"Anzi, la cosa ci fa molto piacere! Andiamo in camera, e lì potremo discutere con tutta calma!" rispose il ragazzino, sorridendo cordialmente. In effetti, il fatto che Ken stesse incominciando ad aprirsi, sia a lui che al resto del gruppo, lo rallegrava non poco. Man mano, l'ex-Imperatore stava cominciando a fidarsi sempre di più del suo nuovo gruppo di amici, il che lo avrebbe sicuramente aiutato a gettarsi alle spalle il suo triste passato.

I due amici e i loro compagni Digimon percorsero un altro breve tratto di strada, raggiungendo infine la camera da letto maschile. Daisuke aprì la porta, facendo entrare i suoi amici, e accese la luce, rivelando i numerosi letti e sacchi a pelo disposti ordinatamente sul pavimento della stanza. Quelli di Taichi e Daisuke erano facilmente riconoscibili per le coperte buttate alla rinfusa.

Daisuke e Ken si sedettero su due sedie poste accanto al muro, facendo accomodare i loro Digimon sulle ginocchia. "Tutto bene, ragazzi? Siete comodi?" chiese Daisuke, rivolto a Veemon e Wormmon. Al cenno affermativo dei due Digimon, il ragazzino si rivolse al suo migliore amico. "Bene, Ken, dimmi pure… qual è il problema di cui vuoi parlarmi?"

Il Digiprescelto della Bontà prese un profondo respiro, organizzando le parole prima di iniziare il discorso. "Ecco… si tratta proprio del problema di Daemon. Iori e gli altri hanno detto che quel Digimon cercava me… e qualunque sia il motivo per cui mi vuole catturare, ho come idea che faccia parte del mio passato… una delle tante parti del mio passato che non riesco a ricordare bene… dal giorno in cui sono diventato un Digiprescelto… fino al giorno in cui sono tornato nel Mondo Reale dopo che voi avete sconfitto Chimeramon… i miei ricordi sono vaghi e confusi. Eppure sono convinto che, qualsiasi cosa Daemon stia cercando da me, è proprio collegata a quel periodo… se solo riuscissi a ricordare qualcosa di significativo, forse potrei esservi più utile…"

"Non preoccuparti di esserci utile o meno, Ken… tu stai già facendo molto per noi, e senza il tuo aiuto forse saremmo già stati spazzati via da Mephistomon…" rispose Daisuke, appoggiando una mano sulla spalla del suo amico. "E poi… cercare nel tuo passato potrebbe non fare altro che riaprire vecchie ferite. Ed è l'ultima cosa di cui tu hai bisogno in questo momento."

"Sì, capisco…" rispose Ken, abbassando leggermente lo sguardo. "Solo che… ci sono ancora tanti punti oscuri nel mio passato, punti su cui vorrei tanto far luce per darvi una mano… se… se ora quel Daemon vi perseguiterà… non posso fare a meno di pensare che sarà anche colpa mia…"

"Non pensarlo neanche, Ken!" esclamò Daisuke con tono improvvisamente eccitato, quasi arrabbiato. "Noi ti abbiamo accettato nella nostra squadra, adesso tu sei uno di noi! E come tale, siamo pronti a difenderti da chiunque! Che venga pure, quel Daemon! Ti prometto che, finchè ci saremo noi, non riuscirà a toccarti nemmeno con un dito! E io le promesse le mantengo!"

Ken rimase sbalordito ad ascoltare le parole del suo migliore amico. Ancora una volta, quel ragazzino allegro e un po' imbranato lo aveva stupito con il suo grande coraggio e la sua generosità. Timidamente, l'ex-Imperatore sorrise, guardando il suo amico dritto negli occhi. "Daisuke… non credo che potrò mai veramente sdebitarmi per quanto voi avete fatto per me…"

Muovendo una mano in aria, Daisuke rise, cercando di distendere un po' l'atmosfera. "Hehehee… hey, addirittura! Fa tutto parte del nostro lavoro di Digiprescelti! Come mi piace ripetere, noi siamo una squadra! Non sei d'accordo, Veemon…" Volgendo lo sguardo verso il piccolo drago azzurro, Daisuke rimase spiazzato quando vide che il suo partner digitale gli si era addormentato sulle ginocchia e stava russando sonoramente! "Ehm… Veemon?"

Ken, vedendo che anche Wormmon stava dormendo, acciambellato su sé stesso come un gatto, si mise una mano davanti alla bocca e rise leggermente. "Mi sa tanto che anche Veemon e Wormmon hanno sentito gli effetti della giornata… che ne dici, Dai-kun, ci ritiriamo anche noi?"

Daisuke annuì. "Già… forse hai ragione…"

Dopo aver fatto accomodare i loro Digimon nei rispettivi letti, i due ragazzi iniziarono a mettersi il pigiama, sentendosi decisamente più tranquilli dopo quella chiacchierata. Daisuke andò a spegnere la luce, ed entrambi si infilarono sotto le coperte, appoggiando le teste sui cuscini.

"Grazie ancora, Daisuke… parlare con te mi ha fatto sentire meglio…" mormorò Ken, distendendosi e lasciando che il suo corpo si rilassasse.

"Figurati, per così poco…" rispose Daisuke. "Buona notte, Ken!"

"Buona notte, Dai!"

(Sequenza onirica)

Ken…

Huh? Chi lo stava chiamando?

Ken, stai attento!

Ma di chi era quella voce? A Ken sembrava di sentirla in quel momento per la prima volta… eppure apparteneva a qualcuno che lo conosceva bene… non poteva essere altrimenti… Certo è che Ken proprio non ricordava di averla mai sentita…

"Tu… chi sei?"

Allarmato, il Digiprescelto della Bontà aprì gli occhi di scatto… solo per ritrovarsi davanti un vuoto nero senza fine, nel quale il suo corpo, vestito della stessa divisa scolastica grigia con scarpe nere che indossava nel Mondo Digitale, stava fluttuando senza peso. Spiazzato, il ragazzo voltò la testa prima da una parte, poi dall'altra, cercando di capire da dove venisse quella voce.

Ce la possiamo fare!

Ken aggrottò leggermente le sopracciglia… ora quella voce gli suonava stranamente familiare… sì, non c'era dubbio… quella voce chiara, quel timbro sicuro… sì, era una voce che aveva già sentito… ma la domanda era: da chi?

"Dove… dove sei? Io… ti conosco?" esclamò Ken. "Ti prego, dimmi dove sei!"

Come a rispondere alle preghiere del Digiprescelto della Bontà, lo scenario davanti a lui iniziò a modificarsi, e una visione evanescente apparve, sospesa nell'aria a diversi metri da lui: i contorni erano sfumati e confusi, ma si vedevano comunque chiaramente, pur voltati di spalle, due ragazzini, uno con i capelli neri a caschetto e con addosso una sorta di uniforme scolastica, e un altro castano, con una pettinatura più ribelle e vestito quasi del tutto di nero, che assistevano con il fiato sospeso al duello tra due enormi Digimon: il primo era un cervo volante nero, grande come un aereo di linea, che si reggeva sulle quattro zampe posteriori e aveva lunghe mandibole frastagliate, mentre l'altro, ancora più grande, era una spaventosa figura grigio-nera, semi-umanoide, con quattro lunghe braccia e due cannoni di metallo montati sulla schiena… ma la visione era troppo nebulosa per distinguere ulteriori particolari. Anche così, però, era facile capire, da come il paesaggio si distorceva attorno a lui e dai lampi di energia che saturavano l'aria attorno al suo corpo, che quel Digimon era potente… estremamente potente!

Eppure, in quel momento, il coleottero gigante sembrava avere la meglio: riuscì ad imprigionare due delle braccia del Digimon più grande tra le sue affilate mandibole e, con un rapido movimento della testa, lo sbattè al suolo, per poi colpirlo con gli affilati artigli delle zampe anteriori mentre cercava di rialzarsi. Il Digimon più grande ruggì dal dolore e cercò di allontanarsi dal suo avversario, ma l'insetto gigante non gliene diede il tempo: aprì le robuste elitre e, con un semplice battito d'ali, scagliò un'ondata di energia scarlatta contro il Digimon più grande, investendolo in pieno! Il mostro lanciò un ruggito spaventoso e cercò di opporsi alla pressione dell'attacco per qualche istante, ma infine cedette e piombò al suolo senza più vita, iniziando immediatamente a disgregarsi in stringhe di dati.

"Ce l'abbiamo fatta!" esclamò la stessa voce che Ken aveva sentito poco prima. Il ragazzino dai capelli spettinati strinse un pugno in segno di vittoria, mentre il corpo del Digimon sconfitto scompariva davanti agli occhi suoi e del suo compagno, e il Digimon coleottero, esausto per la battaglia, si afflosciava al suolo, emanando per un attimo una familiare luce bianca, e scindendosi in un Veemon ed un Wormmon. Tuttavia, stava succedendo qualcosa di strano… assieme ai pixel che formavano il corpo del Digimon sconfitto, stavano fluttuando in aria anche degli strani oggettini neri di forma sferica, che si muovevano nell'aria come dotati di volontà propria, quasi esibendosi in una danza minacciosa. I due ragazzini, accorgendosi dell'anomalia, corsero davanti ai loro esausti Digimon per proteggerli…

…e fu allora che il nemico colpì: uno di quegli strani oggettini sferici cambiò improvvisamente direzione a mezz'aria, e si diresse verso il ragazzo vestito di nero come un proiettile, guidato da una sorta di intelligenza maligna. Dalla sua posizione, Ken riuscì a vedere la vittima designata trasalire: non sarebbe mai riuscito a schivare quella cosa, di qualunque cosa si trattasse! Il Digiprescelto della Bontà stava per urlare un avvertimento, quando l'altro ragazzino lo precedette.

"Attento, Ryo!" esclamò il ragazzino dai capelli neri, spingendo via il suo compagno in modo da toglierlo dalla traiettoria della piccola sfera nera. In quel momento, Ken riuscì chiaramente a vederne l'aspetto fisico, e la cosa lo lasciò sbalordito! Oltre agli stessi capelli neri, la stessa pettinatura… lo stesso sguardo malinconico… la stessa voce…

Quel ragazzino… quel ragazzino era lui! Con uno o due anni di meno, ma… era lui! Non c'era dubbio! Ma allora… Ken stava vedendo un'immagine del suo passato? Che cosa significava? Non ricordava di aver mai visto quel Ryo… né quei due colossali Digimon che si erano appena combattuti, eppure… eppure in quel momento, qualcosa stava cominciando ad affiorare dalla sua memoria repressa…

Sfortunatamente, non ci fu il tempo di rifletterci: il piccolo Ken, con il suo atto di generosità, si era messo esattamente sulla traiettoria della sferetta nera! Tutto iniziò a scorrere al rallentatore quando il piccolo oggetto raggiunse la nuca del Ken più giovane e si impiantò nel suo collo, venendo rapidamente assorbita dalla pelle senza lasciare alcuna traccia del suo passaggio. Tuttavia, a giudicare dallo spaventoso urlo che il piccolo Ken lanciò in quel momento, e dalla smorfia che si era dipinta sul suo volto, era facile capire che non era stata comunque una cosa indolore!

Ken non riuscì a vedere altro: improvvisamente, un bruciore tremendo esplose nella sua nuca, come se ciò che era accaduto alla sua versione ringiovanita si stesse ripercuotendo su di lui! Un dolore spaventoso, come quello di una marchiatura a fuoco, costrinse Ken a cadere in ginocchio e a portarsi una mano alla testa, chiudendo gli occhi e urlando disperatamente. La fronte gli si imperlò di sudore, e i suoi occhi non videro più altro che rosso e bianco, mentre il suo corpo, riacquistando improvvisamente peso, precipitava verso l'oscurità sottostante…

(Fine sequenza onirica)

Ken aprì gli occhi di scatto, trattenendo il respiro in un attimo di puro terrore. La sua vista annebbiata si schiarì tutt'a un tratto, presentandogli le familiari pareti, ora avvolte dall'oscurità, della casa di Gennai, e i posti letto della camera, ciascuno occupato dal rispettivo proprietario. Il Digiprescelto della Bontà si mise semiseduto, respirando affannosamente e sentendo il proprio cuore battere all'impazzata nel silenzio assoluto della stanza.

"Era… era un sogno…" mormorò Ken, passandosi una mano sulla fronte sudata. "Però… significava qualcosa, ne sono sicuro…"

"Ken!" sentì la vocina di Wormmon chiamarlo. Il piccolo bruco, che gli dormiva a fianco, si era svegliato a sua volta quando aveva sentito il sussulto del suo compagno umano, e stava andando a vedere come stava. "Ken! Va tutto bene? Ti sei svegliato di colpo…"

"Wormmon…" rispose Ken, incrociando lo sguardo preoccupato del suo amico. Con una mano ancora tremante per l'emozione, accarezzò il piccolo bruco sulla testa, lanciando una rapida occhiata alla stanza… a Daisuke e Veemon, che stavano dormendo nel letto a lui più vicino, buttati là in qualche modo… a Taichi, Yamato, Agumon e Gabumon, non troppo più in là… agli altri ragazzi prescelti e ai loro compagni, ancora beatamente addormentati e inconsapevoli di quanto era appena successo…

"Non… non ti preoccupare, Wormmon… tutto a posto… era solo un sogno… o almeno, credo…"

La mattina era arrivata, e come era loro consuetudine, i Digiprescelti si stavano ritrovando nella sala principale per fare colazione, organizzarsi e fare i preparativi per la giornata. Per fortuna, la stanchezza e la tensione della sera prima si erano almeno in parte dissipate dopo una buona notte di riposo, e i ragazzi ora sembravano più combattivi e volitivi. Era tornata un po' della vivacità che li contraddistingueva, con grande sollievo di Daisuke.

"A quanto pare avevi ragione tu, Veemon!" disse il ragazzino, guardando le varie scenette di vita quotidiana che si susseguivano davanti ai suoi occhi: Taichi e Hikari si stavano litigando una brioche, Sora, Mimi e Miyako, sedute di fronte a lui, stavano chiacchierando tra loro, mentre Iori e Takeru sorseggiavano con tutta calma le loro tazze di latte caldo, Michael e Derek stavano arrivando in quel momento e si stavano unendo alla compagnia, mentre i Digimon giocavano e si spartivano del cibo poco distante da loro… insomma, sembrava davvero che le cose stessero tornando alla normalità…

"Te l'avevo detto che una notte di riposo avrebbe schiarito le idee a tutti!" rispose il draghetto, sorridendo con soddisfazione.

"Già…" assentì Daisuke, volgendo lo sguardo verso Ken, che era seduto di fianco a lui, e verso Wormmon, che, obbediente come era sua abitudine, gli era seduto accanto, osservandolo con i suoi grandi occhi tristi. Era chiaro che il Digimon bruco si era reso conto di qualcosa che stava tormentando il suo amico, ma non faceva domande per rispetto verso i sentimenti di Ken.

"Però…" proseguì Daiuke "…sono un po' preoccupato per Ken… mi sembra che qualcosa lo stia turbando, anche se non ho idea di cosa…"

Il ragazzino aveva ragione: l'ex-Imperatore non dava l'impressione di essere molto in forma. In quel momento, stava guardando con aria distratta la tazza di latte che teneva tra le mani, e la sua mente stava ritornando al sogno di quella notte. Quella battaglia che aveva visto… quei due Digimon che avevano combattuto… e quel ragazzo che accompagnava il Ken giovane… ora ne era sicuro, non era la prima volta che li vedeva. Ma allora… a che parte del suo passato corrispondevano, e perché saltavano fuori soltanto adesso? E cos'era quella strana cosa nera che era entrata nel corpo del Ken più piccolo? Voleva dire che era ancora in lui? E soprattutto… era in qualche modo collegata al fatto che quel Daemon di cui aveva sentito parlare lo voleva catturare? Mille domande si agitavano nella mente del Digiprescelto della Bontà… quegli spezzoni di memoria che erano riaffiorati, anziché chiarirgli le idee, lo avevano confuso ulteriormente…

In particolare… cosa significava quel nome che gli era tornato alla memoria… il nome del ragazzo che era con lui nel sogno a combattere contro quel misterioso Digimon…

Ryo Akiyama…

"Ken… Ken, tutto bene?"

L'ex-Imperatore venne risvegliato dal suo sogno ad occhi aperti dalla voce di Daisuke, che gli aveva messo una mano sulla spalla e lo aveva scosso lievemente. Con un leggero sobbalzo, Ken alzò lo sguardo, rispondendo al suo migliore amico. "Huh? Ah, Daisuke… scusa, ero un po' distratto... dimmi, c'è qualche problema?"

"Per me, nessuno…" rispose Daisuke, scuotendo lievemente la testa. "E' solo che… ecco… ti ho visto un po' giù di corda anche stamattina. Sei… preoccupato per l'imminente scontro con Daemon?"

Ken sospirò. "In un certo senso…"

"Capisco…" rispose Daisuke, per poi rivolgergli il suo classico sorrisone smagliante. "Comunque, non ti preoccupare! Come ti ho già detto, finchè ci saremo noi, non avrai da temere! Daemon potrà mandarci contro tutto quello che vorrà, ma non ti prenderà mai finché noi saremo in vita. Te l'ho promesso, no?"

"Lo so, Daisuke… e ti ringrazio per questo…" replicò Ken, un po' rassicurato. "Però… non è solo Daemon che mi preoccupa… vedi…"

Il nuovo leader dei Digiprescelti si fece più serio. "Qualcos'altro oltre a Daemon? E… di cosa si tratterebbe? Sempre se me ne vuoi parlare, si intende…"

L'ex-Imperatore si interruppe, come se stesse chiedendosi se valeva la pena di continuare il discorso. Da un lato, sentiva un gran bisogno di parlare del suo sogno al suo migliore amico… ma dall'altro non voleva coinvolgerlo in qualcosa che poteva rivelarsi pericoloso per lui… Ken gettò una rapida occhiata a Wormmon, come a chiedergli consiglio, e il bruco verde rispose con un lieve cenno affermativo.

"Fidati di lui, Ken…" sembrava dirgli. Convinto dalla risposta del suo Digimon, Ken si spostò lievemente sulla sua sedia, mettendosi comodo mentre proseguiva il discorso.

"Vedi… credo che alcuni frammenti della mia memoria stiano tornando…"

Prevedibilmente, Daisuke strinse i pugni e il suo sorriso si allargò. "Beh… ma questa è una notizia fantastica! Non sei contento di ricordare il tuo passato?"

Ken scosse lievemente la testa, sorridendo leggermente. Il cuore puro e gentile di Daisuke lo portava a gioire del bene degli altri, ma qualche volta gli impediva di fare delle considerazioni meno immediate. "Forse… forse le cose non sono così semplici, Daisuke… vedi… quel poco che ho ricordato… non so per quale motivo… ma ho idea che si rivelerà pericolosissimo per voi… e per tutto il Mondo Digitale…"

Il suo amico sbattè gli occhi, confuso. "Pericoloso? E in che modo? Non vedo come ad un semplice ricordo possa essere legato così tanto, sinceramente!"

"Ho solo una domanda da farti, Daisuke…" chiese Ken, ansioso di confermare (o forse di vedere smentita?) una sua supposizione. "Tu… hai mai sentito parlare di un Digiprescelto di nome… Ryo Akiyama?"

CONTINUA…

Note dell'autore: E questo capitolo termina con un bel cliffhanger! Spero che vi sia piaciuto… avrete notato che qui ho cercato di concentrarmi di più sui sentimenti dei personaggi, in particolare dei miei preferiti della seconda serie, Daisuke e Ken. Spero inoltre che abbiate gradito la rivelazione del coinvolgimento di Ryo nella vicenda: è un aspetto della storia di Digimon che non viene abbastanza preso in considerazione nelle fic italiane, eppure è qualcosa di ufficiale, anche se avvolto nel mistero…

Ad ogni modo, vi posso dire che a questa rivelazione saranno legati diversi eventi futuri, che avrete modo di godervi nei vari seguiti che scriverò. Intanto, i Digiprescelti si trovano a fronteggiare i problemi di Daemon e Mephistomon… e con il prossimo capitolo, possiamo dire che la fase finale della mia prima storia inizia ufficialmente… quale sarà il ruolo di Oikawa? Chi è il suo misterioso 'benefattore'? E cosa farà Mephistomon, ora che uno dei suoi servitori più fidati è passato dalla parte dei Digiprescelti (forse…)? Quale sarà il destino di BlackWarGreymon? A queste ed altre domande, la risposta nei prossimi capitoli!

Ah, già, un'ultima cosa… stando a informazioni sparse trovare in rete, il primo partner di Veemon, prima ancora di Daisuke, è stato proprio Ryo! Giusto per chiarire un passaggio della mia scena onirica…

Con questo, vi saluto, e vi do appuntamento… il prima possibile! Grazie di avermi seguito ancora, e alla prossima!

Justice Gundam