Digimon Adventure 02: Lord of Digital Rings
Una fanfiction di Digimon scritta da: Justice Gundam
Justice: E ancora una volta, colleghi fan di Digimon, bentornati al consueto appuntamento con la mia saga di Digimon! Sono contento di vedere che il capitolo 3 è stato accolto più favorevolmente di quanto immaginassi...
Mimi: Nonostante tutto, sembra che tu sia riuscito a fare un buon lavoro anche con l'ultimo capitolo. Non sei contento:)
Justice: Sì, sì, certamente... ma voglio cercare di rendere il capitolo 4 più avvincente e meno banale, e voglio migliorare nella caratterizzazione dei personaggi... quindi spero di essere più ispirato per questo nuovo capitolo!
Ken: Sono sicuro che farai un buon lavoro anche adesso. So che questo non sarà un capitolo d'azione, ma darà uno sguardo ai nostri nemici e ai loro piani, per poi concentrarsi su noi Digiprescelti... è così?
Justice: Esatto, Ken! In questo capitolo, dovrete pensare ad un modo di entrare in rete e introdurvi nella fortezza di Balormon per porre fine ai suoi piani, di qualunque cosa si tratti. Comunque, per il momento, diamo un'occhiata alle recensioni!
Wormmon: Certamente, e cominciamo da quella di Killkenny... all'autore fa molto piacere che tu abbia trovato Balormon pericoloso. Avrai modo di constatare, più avanti nella storia, che ha qualcosina di diverso rispetto ai cattivi che potresti essere abituato a vedere. Per il resto... l'autore ha detto che non appena avrà un pò più di tempo darà un'occhiata anche alle tue fanfic, e ai personaggi che le popolano.
Justice: Per quanto riguarda un eventuale scontro Marilismon vs. Xelloss... beh, non saprei proprio chi dei due vincerebbe... ma ripensandoci sarei leggermente propenso a dire Xelloss.
Yamato: Grazie a Driger e a Kari89 per l'incoraggiamento. L'autore vedrà comunque di sistemare un pò meglio certi elementi, e spera che i prossimi capitoli siano anche più godibili del precedente. Ringraziamo inoltre Francesca Akira, come al solito una critica imparziale e precisa. L'autore seguirà i tuoi consigli sulla caratterizzazione dei personaggi, e cercherà di regolarsi meglio in questo senso.
Veemon: Per quanto riguarda i piani di Balormon, in questo capitolo sarà fatto un riassunto di quello che già sappiamo, e per il resto... avrai modo di scoprire più avanti qual è il suo VERO obiettivo...
Miyako: Dopodichè, qui abbiamo la review di Rika88: l'autore dice di rendersi conto delle tue perplessità... è che temeva che fermarsi a descrivere le reazioni della gente avrebbe probabilmente occupato troppo spazio, e avrebbe reso prolisso il capitolo. Comunque, vedrà di dare una spiegazione anche per questo...
Agumon: E poi, una breve ma esaustiva recensione di Topomouse, che ringraziamo, e un nuovo arrivato che di nickname fa Amico Fuzio, e che si complimenta a sua volta per la storia. Siamo contenti che la nostra precedente avventura ti sia piaciuta, e vedremo di non deluderti con questa. Oh, e siamo contenti che la maggior parte delle coppie scelte dall'autore ti piacciano...
Justice: Dopodichè, qui abbiamo Catgirl... cavolo, non sapevo che fossi stata in ospedale, mi dispiace... comunque spero che adesso tu stia meglio! Mi fa piacere che la mia storia (o almeno, una parte di essa) sia servita a tenerti compagnia, e ti ringrazio per i saluti! Resta sintonizzata, l'azione inizierà presto!
Gabumon: E per finire, abbiamo la recensione di Hikari-Kanna... Ehm, l'autore voleva dire che si è reso conto adesso di quella coincidenza che tu hai menzionato... sai, in realtà, per la compagna di classe di Hikari, ha scelto il primo nome giapponese che gli è venuto in mente. Siamo contenti che questa storia continui a piacerti, nonostante tu non sia una fan di molte delle accoppiate che l'autore userà... beh, il mondo è bello perchè è vario, no? ;)
Justice: Bene, ragazzi, ottimo lavoro! Ora, passiamo alla storia! La minaccia di Balormon diventa sempre più tangibile col passare delle ore, e la grande battaglia è sempre più vicina... quindi godetevi questo capitolo!
Veemon: Ciao:)
Capitolo 4 - Ricerca in rete
"Ecco, ancora un ritocco su queste righe... e dovremmo esserci..."
In una sala macchine immersa nella penombra, nell'oscuro palazzo di Balormon, la donna-serpente conosciuta come Marilismon era concentrata al massimo su un terminal computerizzato, sul cui schermo si potevano leggere diverse righe di istruzioni in un codice che ricordava molto il classico Java, ma che presentava alcune differenze - alcuni comandi erano scritti diversamente, e le lettere che comparivano sul monitor (e sulla tastiera annessa all'apparecchio) non si limitavano al solo alfabeto romano, ma sembravano includere anche caratteri dell'alfabeto greco o alcuni particolari fonemi della lingua tedesca. In quel momento, Marilismon stava scorrendo con lo sguardo una lunga lista di istruzioni stampate in verde fluorescente su sfondo nero, che risaltavano ancora più spiccatamente nella semioscurità della sala. Le dita della donna-serpente si muovevano con rapidità sulla tastiera, modificando alcuni cluster di istruzioni e immettendo nuove direttive nel programma, prima di fermarsi un attimo e far proseguire allo sguardo indagatore di Marilismon. La servitrice di Balormon stava facendo le ultime revisioni al programma di controllo contenuto nei malefici 'anelli portafortuna' che lei aveva contribuito a diffondere in tutto il mondo, assicurandosi che le reazioni delle loro vittime, anch'esse determinate dalle direttive del programma, non fossero violente e disordinate come lo erano state nell'esperimento precedente.
"Dobbiamo fare in modo che le nostre vittime perdano le loro inibizioni e il loro senso morale... ma allo stesso tempo non sprechino troppa energia in devastazioni inutili... Non posso permettermi imprecisioni o altri errori..." riflettè la demone dalle quattro braccia e dalla coda di serpente, prendendosi un secondo di pausa per aggiustarsi la maschera sul volto. "Tra qualche ora inizierà la prova finale dei nostri Kooun-Yubiwa, e se tutto andrà come previsto, il sommo Balormon avrà finalmente la chiave per la conquista e la sovranità su entrambi i mondi..."
Le quattro mani della donna-serpente, con l'esperienza di un programmatore consumato, digitarono altre stringhe di comando, aggiungendole a quelle già contenute nel programma prima di spostarsi al tasto di invio e dare conferma. Lo schermo del mainframe si congelò per un attimo, emettendo dei rumori di caricamento man mano che i nuovi dati venivano assimilati, poi il cursore tornò ad inizio riga. Soddisfatta del suo lavoro, Marilismon digitò un'altra stringa di comandi per uscire dall'applicazione, poi premette alcuni pulsanti, apparenemente a caso, che ebbero l'effetto di visualizzare sullo schermo quella che doveva essere un'altra sala del palazzo di Balormon... con l'unico inconveniente che sembravano non esserci porte, nè altre aperture che consentissero l'ingresso: non era possibile vedere bene, a causa delle tenebre nelle quali la sala era avvolta, ma le pareti, almeno per quanto era visibile sullo schermo del mainframe, erano perfettamente lisce. Tuttavia, c'era qualcosa al centro della stanza, ed era un oggetto decisamente peculiare: un gigantesco anello del diametro di almeno sei metri, composto di niente più che striscie di zeri e uni mobili e intrecciate l'una sull'altra, che fluttuava in aria al centro della stanza, girando lentamente su sè stesso. Al centro dell'anello, stava una sfera pulsante di energia blu, che dava allo strano oggetto un aspetto simile a quello della schematizzazione di un atomo e proiettava tenui raggi di energia azzurra in varie direzioni, creando uno spettacolo altamente suggestivo. Sembrava essere l'unica fonte di luminosità in quella stanza altrimenti buia.
In ogni caso, a Marilismon non interessava osservare le movenze lente e maestose dell'anello orbitante, nè la complessa danza che le varie cifre eseguivano attorno al nucleo energetico. L'attenzione della demone era invece tutta sulla sfera luminosa al centro dello strano oggetto. Dopo averla osservata per un pò, Marilismon si piegò nuovamente sulla tastiera e digitò altri comandi prima di premere nuovamente il tasto di invio. In breve tempo, una finestra di dialogo apparve nell'angolo in basso a sinistra dello schermo, permettendo a Marilismon di prendere visione di alcuni dati riguardanti lo strano oggetto.
"Hmmm... notevole. Il sommo Balormon aveva proprio ragione, anche una prova così breve è servita allo scopo di racimolare un bel pò di energia. Con un valore come questo, direi che possiamo stare tranquilli per quando arriveranno i bambini prescelti... questa energia sarà più che sufficiente al sommo Balormon per sistemarli tutti." riflettè la donna-serpente ad alta voce. Un sorriso malefico increspò il suo attraente volto. "Ma se abbiamo racimolato così tanta energia con una semplice prova, e una parte di essa è andata dispersa a causa di qualche errore di programmazione... non oso nemmeno io immaginare quali saranno i risultati quando ripeteremo l'esperimento in tutto il mondo... e con i valori corretti! Allora, sicuramente il sommo Balormon raggiungerà il suo obiettivo... e allora sarà solo questione di tempo prima di conquistare e sottomettere entrambi i mondi!"
Dopo essersi lasciata scappare una breve, crudele risatina, Marilismon chiuse la finestra di dialogo e ripristinò il funzionamento normale digitando un altro comando, per poi aprire una comunicazione con la sala del trono, e il computer che si trovava lì. La schermata di programmazione venne sostituita da un'inquadratura dell'intimidatoria e muscolosa figura di Balormon, comodamente seduto sul suo trono, la frusta appoggiata su un bracciale e la spada appoggiata al fianco del seggio, in paziente attesa di aggiornamenti. L'immagine ebbe qualche sfarfallio prima di stabilizzarsi, dando inizio alla comunicazione tra le due sale, e Marilismon non perse tempo ad inchinarsi rispettosamente al suo signore e padrone.
"Ah, Marilismon... aspettavo giusto che tu mi contattassi..." esordì il demone di fuoco, la voce cupa e imperiosa leggermente distorta dal fatto che le sue parole venivano trasmesse dalla connessione anzichè giungere direttamente alle orecchie di Marilismon. "Allora, ci sono novità? Sei riuscita a mettere a posto quegli errori di cui abbiamo parlato?"
"Ho quasi finito, supremo Balormon..." rispose la donna-serpente, alzando lo sguardo non appena il suo signore ebbe finito di parlare. "Per la loro prossima attivazione, i Kooun-Yubiwa dovrebbero fare un lavoro migliore. In ogni caso, mio signore, mi sono permessa di controllare il quantitativo di energia assorbito dai nostri anelli durante l'esperimento... e sono lieta di comunicarle che il valore ha raggiunto i 4 Turing!"
Balormon sogghignò, e il suo sorriso crudele tagliò quasi in due il suo volto mostruoso. "Ma guarda... è persino oltre le mie previsioni! Quattro Turing dovrebbero garantirmi un'energia più che sufficiente, mentre aspettiamo l'arrivo dei bambini prescelti... e per allora, tutto dovrebbe essere pronto per la prova finale..."
"Lo sarà senz'altro, mio signore." rispose Marilismon. "Ho corretto alcuni bug e imprecisioni presenti nella programmazione dei nostri Kooun-Yubiwa, e ora le reazioni dei soggetti controllati dovrebbero essere meno confusionarie, e garantirci un maggiore afflusso di energia. Può stare tranquillo, ormai il nostro obiettivo è ad un passo dal compimento!"
"Perfetto." ringhiò Balormon, facendo un cenno di approvazione alla sua servitrice. "Mi aspetto molto da questa prova finale, Marilismon, e mi auguro che il tuo programma faccia il suo lavoro. Ora ti devo lasciare. Tieniti pronta ad ogni evenienza... i bambini prescelti potrebbero arrivare da un momento all'altro!"
Marilismon fece un altro inchino. "Mi terrò pronta, mio signore... e sinceramente, non vedo l'ora di incrociare le mie spade con quei marmocchi e con i loro animaletti domestici!"
Balormon sghignazzò lievemente, divertito dallo spirito combattivo della sua sottoposta. "Huhuhuuu... avrai la tua opportunità, Marilismon... come l'avrete tutti...". La sua immagine sullo schermo sbiadì fino a scomparire del tutto, per lasciare di nuovo il posto allo schermo di programmazione, sul quale il cursore lampeggiava in tono quasi minaccioso, e ai lievi suoni di caricamento ed elaborazione emanati dal mainframe. Alzandosi dal suo inchino, la donna-serpente ghignò tra sè e ritornò al suo lavoro, richiamando sullo schermo il programma dei Kooun-Yubiwa con la semplice pressione di due bottoni. Le sue abili mani tornarono a muoversi sulla tastiera, aggiungendo nuove righe di comando alla lista di istruzioni.
"Molto bene... non vedo l'ora di assistere al nostro trionfo..." mormorò la demone tra sè e sè. "Quando il supremo Balormon, grazie all'energia negativa fornitagli da quegli sciocchi umani, diventerà il sovrano di entrambi i mondi... io sarò là, a governare al suo fianco!"
Da un'altra parte della colossale fortezza di Balormon...
MaleBrancmon atterrò lentamente e con compostezza, frustando l'aria un paio di volte con le sue ali prima di poggiare a terra gli zoccoli di capra che aveva al posto dei piedi e volgere il suo freddo sguardo indagatore sulle fila dei Cyclonemon riuniti nell'enorme sala. Le terribili bestie si erano orditamente disposte, ovviamente dietro ordine del demone alato, in diverse righe di otto, formando una terrificante falange che aveva l'aria di poter schiacciare qualsiasi cosa si parasse sul loro cammino. Tutte, nonostante la ferocia e il desiderio di combattere che luccicavano nei loro occhi pieni di furia, mantenevano le loro posizioni senza colpi di testa, nè discussioni, rimanendo immobili davanti all'ispezione che MaleBrancmon stava loro facendo. Nonostante non fosse grande quanto loro, il demone alato li metteva giustamente in soggezione.
Dopo aver osservato le fila dei Digimon mutanti per qualche secondo, MaleBrancmon annuì con un grugnito quasi seccato, spostando poi la propria attenzione alla propria sinistra, e più precisamente al Digimon rettiloide che stava strisciando nella sala dopo aver completato un giro di ispezione.
"Alla buon ora, Ahuizomon!" sbottò MaleBrancmon, puntellando il suo tridente sul pavimento di acciaio grigio e mettendosi la mano libera sul fianco. Non sembrava farsi tanti scrupoli di nascondere l'irritazione nei confronti del collega. "Ti ci voleva tanto per controllare le postazioni chiave della nostra fortezza?"
"Vorrei vedere te al mio posto!" sibilò rabbiosamente il rettile acquatico, la mano sulla coda che si stringeva spasmodicamente per il fastidio. "Non è tanto facile fare le cose velocemente quando hai questo corpo da rettile. E poi, il terreno solido non è il mio elemento!"
MaleBrancmon alzò gli occhi al cielo. "Va bene, va bene... non è il caso di sprecare il nostro tempo in baruffe..." ringhiò. "Almeno, ti sei fatto un'idea di come dovremmo disporre i nostri Cyclonemon per accogliere come si deve i bambini prescelti?"
Il cipiglio infastidito di Ahuizomon svanì quasi subito, rimpiazzato da un'aria di soddisfazione. "Certamente, MaleBrancmon... ci sono vari punti strategici dai quali sarà possibile difendere meglio la nostra fortezza. Dobbiamo semplicemente fare in modo di suddividere tra quei punti il nostro esercito di Cyclonemon e attendere. Quei mocciosi non riusciranno a passare tanto facilmente, Digimon di livello Mega o meno." sibilò il rettile.
"Buono a sapersi." rispose MaleBrancmon, abbassando la voce quanto bastava per non farsi sentire dai poco scaltri Cyclonemon. "A questo proposito, quante possibilità hanno i nostri Cyclonemon contro i Digimon dei ragazzi?"
Ahuizomon scosse la testa, abbassando il volume a sua volta. "Nel combattimento singolo? Nessuna. Tutti i partner dei Digiprescelti sono in grado di raggiungere almeno il livello Ultimate, quando non quello Mega, e in ogni caso i nostri Cyclonemon combattono in maniera troppo disordinata e primitiva. Comunque, le dimensioni contano, e i nostri soldati sono decisamente più numerosi dei bambini prescelti... se poi questi ultimi pensassero di dividersi per cercare di entrare da più punti contemporaneamente, la situazione sarebbe per noi più favorevole, in quanto ogni gruppo di Cyclonemon si troverebbe ad affrontare meno nemici in una volta sola."
MaleBrancmon fece un cenno con la testa per dire di aver capito. "D'accordo... e in caso di emergenza ci penseremmo noi a dare loro una mano. Quello che mi preoccupa, però, è il fatto che anche noi siamo di livello Ultimate... mi chiedo se saremo in grado di competere con gli eventuali Mega che ci troveremo davanti..."
"Te l'ho detto, MaleBrancmon, noi abbiamo il numero dalla nostra... oltre che la migliore conoscenza del terreno di gioco. E poi, avremo la possibilità di far combattere quei mocciosi sui NOSTRI campi di battaglia e secondo i NOSTRI termini, non so se mi spiego..." tagliò corto Ahuizomon, leggermente seccato da quelle che considerava inutili paranoie da parte del suo collega.
MaleBrancmon rimase in silenzio per un pò, guardando freddamente il rettile acquatico che gli rispose con i suoi disumani occhi dorati e brillanti. Il duello di sguardi tra i due continuò per qualche secondo, prima che MaleBrancmon sbuffasse con tono di resa e scuotesse il capo, abbandonando la discussione. "Va bene, Ahuizomon... per il momento mi hai convinto. Seguiremo il tuo piano, ma ti informo che se qualcosa va male, sarai ritenuto tu il responsabile!"
"Non succederà." lo assicurò Ahuizomon. "Faremo in modo di scegliere bene il terreno di ogni scontro, e sistemeremo i Digiprescelti una volta per tutte. Dopo questa nostra vittoria, il sommo Balormon sarà lieto di farci governare il Mondo Digitale e quello Reale al suo fianco, non appena avrà ottenuto la forza che da tanto tempo ricerca."
"D'accordo, d'accordo..." rispose MaleBrancmon, per poi interrompere la discussione e rivolgersi nuovamente alle truppe di Cyclonemon riunite nella sala. "Allora, truppe, ascoltatemi, e aprite bene quelle vostre inesistenti orecchie! Sarete divisi in squadre, che proteggeranno alcuni punti nevralgici della nostra fortezza. Nell'eventualità che i nostri nemici arrivino fin qui, li attenderete al varco, e li attaccherete in massa non appena saranno a tiro. Dovreste conoscere i corridoi e i passaggi meglio delle vostre tasche, quindi mi aspetto che sfruttiate questa conoscenza a vostro favore, e facciate del vostro meglio per respingere i mocciosi prescelti. Ricordatevi che i loro Digimon possono evolvere ad un livello superiore al vostro, quindi fate affidamento sul numero, e su un'offensiva rapida ed efficiente. Ahuizomon, qui presente, vi assegnerà alle vostre postazioni. Ci siamo capiti? Mi aspetto il massimo da voi!"
Dalla formazione di Cyclonemon si levò un coro di grugniti e cenni affermativi, che confermarono a MaleBrancmon che i suoi soldati, pur corti di cervello com'erano, avevano capito gli ordini. Sogghignando con soddisfazione, il demone alato fece un passo indietro, permettendo ad Ahuizomon di prendere il suo posto e di iniziare a spiegare la sua strategia. Il rettile, dopo essersi scambiato un cenno d'intesa con il collega, si fece avanti per arringare l'esercito di mutanti, tutti più grandi e apparentemente più robusti di lui.
"Ed ora, effettueremo le dovute divisioni..." iniziò a spiegare Ahuizomon, facendo schioccare le dita della mano sulla coda per richiamare l'attenzione su di sè. "Allora, un gruppo sarà posto esattamente davanti alla sala del trono, in modo da proteggere il sommo Balormon nell'improbabile caso che i bambini prescelti riescano a penetrare così a fondo nella nostra fortezza. Un altro gruppo, invece, sarà guidato da me personalmente, e il suo compito sarà..."
Con un grugnito, MaleBrancmon scosse la testa e voltò le spalle al suo collega, che si stava impegolando in un'altra di quelle discussioni strategiche che a lui facevano venire il latte alle ginocchia. Decisamente, la tattica e la sottigliezza non erano il suo forte, e preferiva di gran lunga lo scontro aperto. Si augurò solamente che il rettile acquatico sapesse cosa stava facendo. Dopotutto, MaleBrancmon continuava a non essere sicuro al cento per cento dell'infallibilità del piano di Balormon, per quanto non osasse mettere in discussione l'autorità del suo capo (più per paura di essere cancellato che per altro...). E non gli piaceva affatto il modo in cui Ahuizomon e Marilismon presumevano che le precauzioni da loro prese avrebbero assicurato loro la vittoria. Si stava pur sempre parlando dei Digiprescelti, che si erano dimostrati capaci di fare cose ritenute impossibili...
"...e per finire, un altro gruppo dovrà..."
Sforzandosi di ignorare le dissertazioni di Ahuizomon, l'infastidito MaleBrancmon ripiegò le ali dietro la schiena e uscì dalla sala, scuotendo il terreno con i suoi passi pesanti.
"Fà un pò come vuoi, Ahuizomon... ma se le cose vanno male, non dire che la mia era solo paranoia..."
"Notizie dell'ultim'ora. In data odierna, in tutta la prefettura di Tokyo, sono scoppiati inspiegabili disordini: numerose persone, per la stragrande maggioranza giovani e giovanissimi, senza alcun precedente di questo tipo, hanno cominciato a comportarsi in maniera strada, mandando all'aria diversi esercizi pubblici e commettendo numerosi furti di poco conto: molti di loro sono scesi in strada come se stessero conducendo una protesta, e l'assembramento venutosi ha creare ha provocato notevoli problemi di traffico e viabilità, per fortuna senza alcun ferito. La loro 'rivolta' si è tuttavia calmata con la stessa rapidità con cui si è accesa, e nessuno dei ragazzi ha saputo dare spiegazioni dei suoi gesti inconsulti, nè ha dato segni di ricordare quello che ha fatto in quegli attimi di follia."
"L'evento ha comunque spiazzato molti cittadini, la maggior parte dei quali si è barricata in casa, o in un altro luogo sicuro, per sfuggire alle imprevedibili reazioni dei ragazzi impazziti. Alcuni, al contrario, si sono adoperati per trattenere le vittime della follia, pur riuscendo ad arginare soltanto in parte la loro foga..."
Koushiro sospirò, scuotendo la testa di fronte alle immagini trasmesse dalla televisione, che rievocavano gli eventi di appena qualche ora prima, mentre Taichi, Sora, Yamato e Jyou stavano chiamando i loro genitori e i loro amici per dare proprie notizie (e, nel caso di Taichi, rassicurare gli iperprotettivi genitori di non aver partecipato alla baraonda...) e avvertirli di dove si trovassero. Sullo schermo televisivo, sotto gli occhi del Digiprescelto della Conoscenza, dei suoi genitori (avvertiti preventivamente da Koushiro riguardo una 'riunione di emergenza' dei Digiprescelti) e dei Digimon, stavano apparendo in rapida successione i vari effetti dell'inspiegabile (almeno, per le forze dell'ordine) 'rivolta' che aveva messo sottosopra il quartiere di Odaiba e tutta Tokyo: vetrine rotte, rifiuti sparsi qua e là per i marciapiedi, e ingorghi di traffico erano le scene più comuni. Finalmente, gli altri ragazzi prescelti conclusero le loro chiamate e si diressero alla poltrona sulla quale stavano seduti la famiglia Izumi e i loro compagni, senza mai staccare lo sguardo dalla televisione.
"Allora, Koushiro, qual è la situazione?" chiese Taichi. "I telegiornali hanno detto se ci sono sviluppi?"
Il piccolo genio dai capelli rossi scosse la testa. "Non hanno ancora detto niente che non sapessimo già, Taichi-san... a parte il fatto che, per fortuna, la situazione si è risolta senza danni alle persone..." si interruppe non appena vide che le immagini sullo schermo televisivo erano state interrotte, per dare di nuovo la parola all'annunciatore. "Un momento, adesso stanno trasmettendo degli aggiornamenti... sentiamo che cosa dicono."
"Un aggiornamento sulla situazione, appena arrivato in studio." disse l'uomo, un tipo dall'aspetto piuttosto anonimo con corti capelli neri, con addosso un set giacca e cravatta che dava l'impressione di uno che voleva a tutti i costi sforzarsi di essere elegante. "Testimoni oculari affermano di aver visto, proprio durante i concitati momenti del caos cittadino, alcuni dei famosi 'Digimon' la cui presenza è stata registrata a Tokyo già tre anni fa, durante l'incidente della nebbia di Odaiba, e in tempi più recenti in occasione della battaglia tra Imperialdramon e MaloMyotismon. Le forze dell'ordine sono quindi propense a credere che presto potrebbero verificarsi altri incidenti riguardanti gli ormai conosciuti 'mostri digitali'. Invitiamo comunque la popolazione alla calma: le autorità competenti stanno già cercando un modo di ovviare alla situazione..."
Taichi scosse la testa. "Sì, come no... sempre notizie fresche di questi tempi, eh?" mormorò con tono sarcastico.
"Le autorità competenti..." ripetè Yamato, anche lui come il suo amico dubbioso riguardo all'affidabilità dei mezzi convenzionali in un caso del genere. "Scommetto quello che volete che non sanno neanche da che parte iniziare..."
"Già non hanno la più pallida idea che i Kooun-Yubiwa sono la causa di questa confusione..." assentì Taichi.
"Ancora mi riesce difficile da credere..." commentò il signor Izumi, massaggiandosi una tempia con una mano. "Quindi, stando a quando vi è stato riferito dai vostri amici, la causa di tutto questo sono quegli strani 'anelli portafortuna' di cui ho sentito tanto parlare? Pazzesco, chi l'avrebbe mai creduto?"
"Eppure sembra proprio che sia così, signor Izumi..." rispose Sora. "I nostri amici ci hanno detto che il responsabile di tutto ciò è un Digimon di cui finora non abbiamo mai sentito parlare, che si è nascosto nel luogo che sta a metà tra il Mondo Reale e quello Digitale... ovvero, Internet."
"Capisco..." mormorò la signra Izumi, facendo un cenno con la testa. "Quindi, quando arriveranno i vostri amici, dovrete entrare ancora una volta in quel mondo che abbiamo visto qualche mese fa, e cercare di sbrogliare questa situazione, dico bene?"
"Non andremo tutti, signora Izumi..." precisò Yamato. "Per rintracciare il Digimon che sta a capo di questo complotto, e per non perderci nei meandri della rete, avremo bisogno di qualcuno che resti qui nel Mondo Reale, monitori i nostri progressi e ci dia le giuste direttive. Quindi, abbiamo pensato che Koushiro e Miyako, essendo i due più esperti di informatica, avrebbero potuto assolvere a questo compito... sempre se loro sono d'accordo, si intende."
"Per me non c'è problema." rispose Koushiro, volgendo un rapido sguardo a Tentomon e cogliendo il cenno affermativo fatto dal buffo insetto. "Ho già un pò di esperienza in merito dall'incidente di Diaboromon... Per quanto riguarda Miyako, ne discuteremo con lei non appena sarà arrivata."
"Grazie, Koushiro." rispose Taichi, per poi rivolgersi a Jyou e a Sora. "Jyou, questa è la prima volta che partecipi ad una spedizione in rete. Che ne dici, ti senti pronto? Non sarà come andare a DigiWorld, ti avverto fin d'ora: è decisamente più pericoloso!"
"Beh, in effetti devo ammettere di essere un pò nervoso..." rispose il Digiprescelto dell'Affidabilità, non conosciuto per essere un 'cuor di leone'. Facendosi coraggio, Jyou strinse i pugni e si mise in posa, cercando di darsi un tono. "Comunque, contate su di me, ce la metterò tutta, e assieme verremo a capo di questa situazione!"
La frase di Jyou venne conclusa da un'onda d'acqua che si levò dal nulla dietro le sue spalle!
Tutti rimasero fermi un attimo, ad osservare stupiti la messinscena del Digiprescelto più grande, prima che Gomamon esordisse con una delle sue battute. "E bravo il nostro Jyou! Vai e sistemali tutti! Fate largo al grande eroe!"
Jyou abbandonò la posa melodrammatica che si era scelto e fece cadere le braccia lungo i fianchi, sospirando con tono deluso. Sora si mise una mano davanti alla bocca, soffocando una risatina. "Non te la prendere, Jyou, Gomamon voleva solo scherzare... cerca solo di non strafare, va bene?"
"Okay, ricevuto..." ribattè Jyou, passandosi una mano dietro la nuca. Tutti gli altri risero brevemente davanti a quella buffa sceneggiata, prima che Taichi prendesse di nuovo la parola.
"Oh, già, a proposito, Sora..." esordì il prescelto del Coraggio, sentendosi improvvisamente un pò imbarazzato. "La prima volta, quando io e Yamato siamo andati in rete, non hai potuto partecipare a causa di... ehm, come dire... circostanze impreviste!"
Sora lo guardò storcendo lievemente il naso.
"Ehm... scusa, Taichi, ma una spilla per capelli è da considerarsi una 'circostanza imprevista'?" chiese Agumon con tono ingenuo, ricordando il problema che era sorto in occasione del compleanno di Sora, tre anni prima. Taichi strinse i denti e spalancò gli occhi, con un grosso gocciolone di sudore sulla nuca.
"Touchè." commentò Gabumon scuotendo la testa. La mamma di Koushiro sbattè gli occhi un paio di volte, confusa da quanto stava accadendo, e si avvicinò al figlio adottivo per bisbigliargli una domanda. "Koushiro, tesoro... scusa se te lo chiedo, forse ti sembrerò un pò impicciona... ma cos'è questa storia della 'spilla per capelli'?"
Koushiro sorrise divertito. "Ehm... è una storia un pò lunga, mamma... te la racconterò quando avremo risolto questo problema..."
Riprendendo rapidamente contegno, Taichi tossì un paio di volte per scacciare l'imbarazzo, poi riprese il discorso. "Questa volta... beh, ti faccio la stessa raccomandazione che ho fatto a Jyou. Devi sentirti sicura di potercela fare. Allora, cosa dici?"
"Che sono pronta ad accompagnarvi!" rispose la Digiprescelta dell'Amore. "L'altra volta, mi ero troppo intestardita per acconsentire, ma questa volta... contate pure su di me e su Biyomon."
"E poi, se le cose si dovessero proprio mettere male..." cinguettò il simpatico uccellino rosa, svolazzando a fianco di Sora. "...non dimenticate che posso sempre digievolvere a Phoenixmon e aiutarvi a combattere e a riprendere le forze. Quindi vi potremo sempre essere d'aiuto!"
Yamato sorrise lievemente e fece un cenno affermativo al primo amore suo e di Taichi. "D'accordo, allora... anche voi due verrete con noi. Ora, aspettiamo che arrivino anche Takeru e gli altri, e poi decideremo il da farsi..."
Proprio in quel momento, il campanello di casa Izumi squillò allegramente, interrompendo la conversazione. Non c'era bisogno di molta immaginazione per capire di chi si trattasse.
"Lupus in fabula." commentò Taichi, gettando un rapido sguardo alla porta d'ingresso dell'appartamento. La signora Izumi si era già alzata, ed era andata ad aprire agli amici di suo figlio, accogliendoli con un sorriso.
"Oh, buongiorno, ragazzi!" salutò allegramente quando le figure di Daisuke, Takeru, Hikari, Miyako, Iori, Ken e i loro Digimon apparire dietro la porta d'ingresso. Ognuno dei ragazzi si inchinò, ricambiando il saluto.
"Buongiorno, signora Izumi..." replicò garbatamente Hikari. "Ci scusi se la disturbiamo così, all'improvviso..."
La giovane donna agitò una mano per fugare le preoccupazioni della ragazzina. "Oh, nessun disturbo... prego, accomodatevi, ragazzi, non restate lì sulla porta! I vostri amici vi stanno aspettando!"
Taichi si avvicinò alla porta, agitando la mano per salutare la sua sorellina. "Hey, Hikari! Salve, ragazzi, meno male che state tutti bene..."
"Già... meno male che siamo riusciti ad uscire da quella confusione..." mormorò Patamon, svolazzando nell'appartamento e chinando la testa per salutare. "E di questo dobbiamo ringraziare Piddomon..."
"Piddomon? E' il Digimon che vi ha avvertito di questa situazione, immagino..." affermò Koushiro, alzandosi dal divano e dirigendosi verso il gruppetto di Digiprescelti più giovani. In quel momento, si rese visibile una figura alata abbastanza simile ad Angemon, ma con le vesti rosse e un solo paio di ali piumate, che salutò con un elegante inchino, sotto gli occhi meravigliati dei genitori di Koushiro.
"Incredibile..." commentò il signor Izumi, scuotendo la testa con tono ironico. "Sono passati tre anni dalla prima volta che i Digimon sono arrivati sulla Terra, e riesco ancora a meravigliarmi quando me ne trovo davanti uno..."
Tentomon svolazzò vicino all'uomo, inclinando la testa con aria di curiosità. "Ehm, scusi se glielo chiedo, ma allora come mai non si meraviglia più quando vede me, signor Izumi?"
"Tentomon..." esclamò Koushiro con un lieve sorriso. Nonostante la loro esperienza con gli esseri umani, i Digimon tendevano ancora a prendere certe cose alla lettera...
"Quindi voi siete i Digiprescelti che hanno sconfitto Galfmon sei mesi fa..." esordì il Digimon angelico che era davanti alla porta, posando il suo sguardo su Taichi, Sora, Yamato, Koushiro e Jyou. "Io sono Piddomon, e sono stato mandato da DigiWorld per fare luce su anomalie recentemente riscontrate. Il venerabile Gennai mi ha parlato molto delle vostre imprese, e sono onorato di conoscervi."
"L'onore è tutto nostro, Piddomon..." ringraziò Sora, mentre i Digiprescelti più giovani e i loro Digimon entravano in casa dietro invito della mamma di Koushiro. "In realtà, ci sarebbe un altro membro nel nostro gruppo, ma in questo momento è negli Stati Uniti..." Si riferiva chiaramente a Mimi, che era tornata a New York qualche giorno dopo l'incidente di MaloMyotismon.
"Capisco..." rispose Piddomon, ancora in piedi davanti alla soglia. "Comunque, sono venuto qui per avvisarvi del pericolo che incombe sul vostro mondo. Quello appena concluso è stato solo un esperimento di Balormon, per testare l'efficacia dei Kooun-Yubiwa."
"Balormon?" chiese Taichi, leggermente incredulo. "Perchè questo nome mi ricorda un libro di Tolkien che ho letto un pò di tempo fa?". Yamato alzò brevemente gli occhi al cielo.
"Ad ogni modo..." riprese Piddomon, ignorando l'intervento del Digiprescelto del Coraggio. "...non credo che questa 'pausa' durerà più di qualche ora. Il mio timore è che presto Balormon ripeta questo esperimento in tutto il mondo, provocando un caos mai visto prima, e accumulando ulteriore energia per i suoi scopi nefasti."
La signora Izumi sospirò, non riuscendo a nascondere la sua ansia. "Comprensibile, dal momento che quegli anelli portafortuna si sono diffusi in tutto il mondo. Ma... perchè questo Digimon malvagio vorrebbe scatenare una simile follia?"
"E poi, cosa sarebbe l'altra cosa di cui hai parlato? Accumulare energia?" chiese Gabumon. "E' questo che Balormon ottiene tramite i suoi anelli? A me, se devo dire la verità, sembra un pò prevedibile..."
Piddomon emise un sospiro. "Forse è meglio se ci mettiamo comodi a parlarne... è una storia un pò lunga... Mi scusi per il disturbo, signora Izumi, ma desidererei chiederle il permesso di entrare a casa sua per discutere con suo figlio e i suoi amici..."
"Non c'era neanche bisogno di chiederlo, signor Piddo... prego, si accomodi!" rispose la giovane donna, scostandosi di lato e facendo cenno al Digimon angelico di entrare. Leggermente confuso per il nome con cui si era sentito chiamare, l'angelo esito per un istante. Se i suoi occhi fossero stati visibili, i Digiprescelti, alcuni dei quali stavano trattenendo una risata divertita, avrebbero potuto vederli sbattere.
"Signor Piddo?" chiese con aria spiazzata a Tentomon, il Digimon che gli era più vicino. Il buffo coleottero, che aveva un pò di esperienza in fatto di nomi strani, si grattò la nuca con un artiglio e rispose alla domanda implicita.
"E' un'altra storia un pò lunga... un giorno te la racconterò..."
"Va bene, ora che possiamo parlare con calma, vorremmo sapere qualcosa di più su questo Balormon. Chi è, da dove viene, e quali sono i suoi obiettivi." chiese Taichi a Piddomon e ai Digiprescelti più giovani. Ragazzi e Digimon si erano riuniti nella camera di Koushiro per discutere del problema, e mentre il rossino stava accendendo il suo computer e preparando le dovute connessioni, Piddomon si accingeva a spiegare cosa stava succedendo.
"Tutto è cominciato molto tempo fa, nel Mondo Digitale dell'Est, da dove vengo io..." spiegò l'angelo. "Ancora prima che i cinque Digiprescelti originali iniziassero il loro viaggio a DigiWorld, si era presentata la minaccia di Balormon, un Digimon demoniaco dai grandi poteri e dall'irrefrenabile sete di dominio, oltre che dotato di un'astuzia e una malizia fuori dal comune. Questo demone amava seminare caos e confusione, eppure, a causa della sua natura paradossale, era costretto ad esaudire i desideri di tutti coloro che si presentavano a lui con richieste di potere, vita comoda, felicità, e altri piaceri di questo genere. Era questo, in effetti, il suo potere più insidioso: era in grado di esaudire questi desideri, ma pretendeva dai suoi 'clienti' un pagamento terribile per i suoi favori."
"Fatemi indovinare: ogni Digimon al quale veniva esaudito un desiderio, doveva accettare di diventare uno schiavo di Balormon. Ho indovinato?" chiese Yamato, intuendo dove il discorso di Piddomon stesse portando. L'angelo confermò le sue supposizioni con un cenno affermativo.
"Proprio così... in ogni 'cliente', Balormon immetteva una frazione infinitesima dei suoi dati, che in seguito poteva attivare a suo piacimento per prendere il controllo di quel Digimon. Certo, nessuna delle sue vittime era al corrente di quello che davvero stava accadendo: Balormon inoculava i suoi dati nelle sue vittime convincendole di aver semplicemente bisogno di una parte dei LORO dati per realizzare le loro richieste, e riuscendo così ad avvicinarle senza problemi. Il suo obiettivo era quello di procurarsi un invisibile esercito di schiavi inconsapevoli, che poi avrebbe scatenato sul Mondo Digitale e, probabilmente, anche su quello Reale prima che i Digiprescelti si presentassero e potessero intervenire. Per fortuna, in seguito ad alcuni disordini scoppiati in vari settori di DigiWorld, Gennai-san convocò un gruppo di Digimon della luce, tra cui c'ero anch'io, e fece delle ricerche per venire a capo di quel mistero. Tutte le tracce ci condussero a Balormon, e decidemmo di attaccarlo di sorpresa, prima che potesse racimolare abbastanza schiavi da minacciare seriamente DigiWorld. Non essendo ancora arrivati i Digiprescelti, fummo costretti ad arrangiarci con quello che avevamo: alcuni Champion e Ultimate contro un Mega."
"Capisco... non dev'essere stata un'impresa facile..." replicò Sora.
L'angelo fece una breve pausa, per consentire ai ragazzi di elaborare la sua storia e per riprendere fiato, poi proseguì. "Infatti. Per quanto fossimo riusciti a cogliere Balormon con la guardia abbassata, rimaneva comunque molto potente. Diversi di noi caddero nello scontro, ma alla fine riuscimmo ad esaurire le energie del nostro avversario, al punto che fummo capaci di sigillarlo ed inviarlo nella dimensione intermedia tra il Mondo Reale e il Mondo Digitale... ovvero, Internet. Non avevamo le risorse necessarie ad annientarlo definitivamente, considerando che Azulongmon-sama era stato sigillato, secoli prima, da quelli che sarebbero poi diventati i Dark Masters. Potevamo solo sperare che queste nostre misure fossero sufficienti a neutralizzarlo."
"Ma, a quanto abbiamo avuto modo di vedere, così non è stato..." concluse Taichi.
Piddomon scosse la testa. "Purtroppo no... eravamo convinti che non avrebbe avuto le risorse per proseguire con i suoi piani, ma recentemente, Gennai-san ha rilevato alcuni disturbi in una zona della rete poco frequentata... e dopo aver svolto ulteriori ricerche, ha scoperto che una vera e propria fortezza digitale, costruita in quella zona, interferiva con il traffico dei dati che passavano. Chiaramente, questo si è scoperto tardi, visto che si trattava di una zona attraverso la quale passavano pochi dati, e gli utenti di Internet nel Mondo Reale non avvertivano che un rallentamento delle connessioni nelle rare volte in cui si collegavano a siti corrispondenti a quel settore della rete. Comunque, Gennai-san e alcuni dei superstiti del gruppo che aveva affrontato Balormon in passato hanno deciso di controllare... e, dopo essermi infiltrato nella fortezza digitale, ho avuto la conferma dei nostri timori: Balormon si era riorganizzato, aveva riunito sotto di sè un gruppo di Digimon malvagi a lui fedeli, e aveva ideato un altro dei suoi malefici piani per impadronirsi dei due mondi."
"Ovvero, la storia dei Kooun-Yubiwa... adesso mi è tutto più chiaro..." rispose Jyou. "Tuttavia, rimangono vari punti che non ho capito: per esempio, come mai adesso ha deciso di interessarsi agli esseri umani? E come funzionano quegli anelli con cui Balormon li controlla? E poi... come ha fatto Balormon ad aprirsi dei Digiport per far arrivare i suoi anelli e i suoi scagnozzi nel Mondo Reale? Ci sono diversi elementi che non tornano..."
Questa volta, fu il piccolo Iori a rispondere. "Mentre stavamo arrivando, Piddomon ci ha spiegato che, a quanto sembra, Balormon ha scoperto che le emozioni negative e la bramosia degli esseri umani, quando viene loro allentata la briglia, producono un'energia che lui è in grado di utilizzare per scopi a lui vantaggiosi... i Kooun-Yubiwa funzionano proprio così: per crearli, Balormon ha infuso in alcuni frammenti di materiale digitale una piccola parte dei suoi dati, esattamente come faceva in passato con i Digimon che asserviva."
"Esattamente..." riprese Piddomon. "Grazie ai suoi dati, contenuti in quei malefici anelli, Balormon è in grado di influenzare le azioni degli esseri umani: le vittime di questo controllo mentale perdono buona parte delle loro inibizioni e del loro senso morale, e cercano di trovare il modo più rapido di realizzare i loro desideri più impellenti, e spesso più nascosti. Per esempio, Hikari, quando quella tua compagna ti ha aggredito, è stato perchè il suo Kooun-Yubiwa ha riportato alla luce un'antipatia che lei provava nei tuoi confronti. Sotto il controllo dell'anello, lei ha cercato di sfogare questo sentimento nel modo più diretto. Anche i furti che si sono verificati in città altro non sono che il risultato dell'influsso dei Kooun-Yubiwa e del loro potere di esasperare i desideri delle loro vittime: coloro che erano sotto il controllo degli anelli hanno cercato, semplicemente, il modo più rapido di impadronirsi dei loro oggetti del desiderio..."
"E' una cosa terribile..." mormorò Hikari.
"Però, ancora non si spiega quale utile ricavi Balormon da tutta questa messinscena..." proseguì Taichi.
Ken alzò la testa, riprendendo il discorso. "Ci stavamo arrivando adesso... sembra che, mentre le vittime sono sotto il controllo dell'anello, producano una grande quantità di energia negativa a causa delle loro azioni e dei pensieri egoistici che vengono alla luce. I Kooun-Yubiwa canalizzano questa energia, inviandola direttamente al loro creatore e ai suoi scagnozzi. Il piano di Balormon consisteva proprio in questo: diffondere gli anelli per tutto il mondo, in modo da poter prendere il controllo di migliaia di giovani in un colpo solo, e ottenere così una quantità incalcolabile di energia..."
"Cavolo... adesso sì che si spiega tutto..." rispose Taichi deglutendo.
Piddomon annuì cupamente. "Infatti... questo è stato il suo piano per tutto questo tempo, e temo di dover dire che ormai non c'è più nulla che possiamo fare per radunare i Kooun-Yubiwa sparsi per tutto il mondo. Non so esattamente cosa se ne faccia di tutta quell'energia, ma penso di poter dire con relativa sicurezza che la aggiungerà alla sua in modo da incrementare a dismisura il suo potere. Se questo dovesse accadere, con tutti i Kooun-Yubiwa sparsi per il mondo..."
"...diventerebbe praticamente inarrestabile, vero?" concluse Daisuke, scuotendo la testa e rendendosi conto di quanto brutta fosse la situazione. "Avevo avuto una mezza idea di usare Imperialdramon per raggiungere altri paesi e cercare di neutralizzare quegli stupidi anelli, ma mi è venuto in mente che non sarebbe servito a nulla... immagino che ormai gli anelli siano troppo diffusi per poterli radunare e distruggere prima che Balormon li attivi di nuovo, eh?"
"Temo di sì..." rispose Jyou, prima che un'altra domanda balenasse nella sua mente. "Ma... una domanda... se Balormon era confinato in rete, e lo è tuttora, come ha fatto a diffondere i suoi anelli nel Mondo Reale? Ha trovato un Digiport sconosciuto, o che altro?"
Piddomon scosse la testa. "Questo, non mi è dato di saperlo. Posso ipotizzare che la barriera che separa Internet dai due mondi si sia in qualche modo indebolita, forse a causa dell'incidente di Diaboromon tre anni fa, o per le battaglie contro Galfmon e MaloMyotismon. Oppure, è stato Balormon stesso a trovare un modo di aprirsi dei piccoli Digiport personali, grazie ai quali lui e i suoi servitori hanno diffuso gli anelli nel Mondo Reale. Ad ogni modo, quello che conta è che Balormon sta per scatenare un autentico pandemonio nel Mondo Reale, e che le energie prodotte dalle persone controllate dai Kooun-Yubiwa andranno a lui, conferendogli poteri inauditi. Deve essere fermato prima che questo accada: per questo mi sono rivolto a voi, sapendo che non sarei mai stato in grado di oppormi a lui da solo. La nostra unica possibilità è attaccare Balormon nella sua stessa tana mentre è ancora vulnerabile, prima che possa arrivargli l'energia degli esseri umani."
Daisuke sogghignò spavaldamente, sbattendosi un pugno sul palmo della mano. "Il che significa, un bell'attacco diretto..."
"Beh, allora non ci saranno problemi! Gli attacchi diretti sono il nostro forte, non è così, Dai?" esclamò DemiVeemon, eccitato all'idea di imbarcarsi nella nuova avventura. Il nuovo leader dei bambini prescelti alzò un pollice. "Puoi dirlo, DemiVeemon! Noi e i nostri amici siamo una squadra imbattibile!"
"Io aspetterei ad esultare..." avvertì Yamato. "Innanzitutto, per raggiungere Balormon dobbiamo prima sapere in che punto della rete si trovi la sua fortezza, cosa che Koushiro e Miyako stanno cercando di fare in questo momento..." Indicò con un cenno del capo il Digiprescelto della Conoscenza, la sua aiutante, Tentomon ed Hawkmon, che erano in quel momento impegnati in una frenetica ricerca in rete, seguendo alcune indicazioni date loro da Piddomon stesso.
"Inoltre..." andò avanti Takeru. "...per avere qualche possibilità di fermare Balormon ci troveremo a doverlo sfidare nella sua stessa tana, dove lui sarà chiaramente in vantaggio. Piddomon ci ha avvertito che, oltre ai suoi tre scagnozzi, Balormon può contare anche su un piccolo esercito di Digimon malvagi e distruttivi..."
Il Digimon angelico confermò. "Sì, è così... Balormon è riuscito, non so esattamente come, a procurarsi una notevole quantità di feroci creature chiamate Cyclonemon, violenti Digimon mutanti di livello Champion. Sono molto numerosi, quindi anche con i vostri Digimon ad un livello più alto, potrebbero finire con lo stancarci... abbiamo bisogno di un piano d'attacco, o non riusciremo mai a niente. Ma per formularlo, dobbiamo prima attendere di trovare il nascondiglio di Balormon e cercare di saperne qualcosa di più."
"Cavolo, ma abbiamo un tempo limitatissimo!" esclamò Daisuke. "Non per non avere fiducia, ma Koushiro-san e Miyako saranno in grado di individuare quella stupida fortezza in tempo per permetterci di..."
"Ragazzi, venite a vedere!" esclamò improvvisamente Miyako, interrompendo il discorso di Daisuke. "Abbiamo individuato una zona della rete dove il traffico è particolarmente lento... le ricerche potrebbero essere ad una svolta!"
Mentre tutti i presenti si voltavano verso la ragazza con gli occhiali e si radunavano attorno alla scrivania, curiosi di vedere a cosa aveva portato la ricerca dei due esperti di computer, Daisuke si mise una mano davanti alla bocca e grugnì con tono irritato. "Okay, okay... ammutolisco..."
"Una zona in cui i dati viaggiano lentamente?" chiese Armadillomon, sporgendosi leggermente in avanti dalla sua posizione tra le braccia di Iori e gettando un'occhiata allo schermo del PC di Koushiro. "E questo cosa dovrebbe voler dire?"
"E' semplice..." rispose il Digiprescelto della Conoscenza. "I dati si muovono lentamente quando c'è molto traffico, e gli algoritmi di multiplexing devono ordinarne e smistarne una gran quantità. Ma Piddomon ci ha informato che Balormon si è nascosto in una zona della rete poco frequentata, in modo da ridurre al minimo il rischio di farsi scoprire. Io e Miyako abbiamo fatto una ricerca per trovare, sul server giapponese di Google, alcuni dei siti meno frequentati, e ci siamo collegati ad essi, controllandoli uno alla volta... finchè, una volta arrivati su uno di questi, non abbiamo notato che la connessione era rallentata sensibilmente. Se non c'è molto traffico, allora posso concludere che c'è qualcosa d'altro che disturba il flusso dei dati..." Si spostò dal suo posto in modo che i suoi compagni potessero vedere cosa c'era sullo schermo: il sito a cui lui e Miyako si erano collegati parlava di un villaggio giapponese di nome Aizu-Wakamatsu, e presentava un gradevole sfondo bianco decorato con petali di ciliegio cadenti, sul quale spiccavano delle pittoresche foto di una cittadina rurale che sembrava ancora ferma a diversi anni prima.
"Aizu-Wakamatsu..." Iori lesse i kanji in cima allo schermo. "Ne ho già sentito parlare, anche se di sfuggita..."
"Non è una città molto conosciuta, quindi il suo sito non è molto frequentato." continuò a spiegare Hawkmon. "Non mi stupirei se Balormon avesse costruito la sua fortezza nella zona delle rete corrispondente a questo sito..."
"Lo sapremo presto..." proseguì Koushiro, muovendo il suo mouse e cliccando su un menu di opzioni in modo da far comparire sullo schermo alcune finestre di dialogo. Dopo aver digitato un'altra serie di comandi, il rossino si concesse un sorriso soddisfatto. "Bene. Credo che ormai ci siamo. Taichi, puoi attivare un momento il tuo Digivice? Dovrebbe darci la conferma che cerchiamo..."
Il leader del primo gruppo tirò fuori il congegno elettronico dalla tasca e premette un pulsante, puntandone poi lo schermo verso il PC di Koushiro. "Detto, fatto! Forza, Digivice, fai il tuo lavoro!"
Lo schermo del piccolo congegno iniziò a brillare e ad inviare dati al computer che gli stava davanti, emettendo dei frequenti bip bip. Dopo qualche istante, sullo schermo del PC apparve un'altra finestra, questa volta simile ad un pop-up, nella quale era visibile uno scorcio di un panorama familiare a Taichi e a Yamato: sembrava una versione ingigantita dell'interno di un computer, con gigantesche componenti elettroniche sparse su un terreno verde e completamente piatto, solcato da linee argentate perfettamente geometriche. Il cielo sopra di esso era completamente nero e ingombrato di nuvole dalle sfumature bluastre, spezzato di tanto in tanto da scariche elettriche o da scie di luce blu che sfrecciavano come comete. Era esattamente uguale al paesaggio che loro due e Sora si erano trovati davanti durante la loro prova al tempio di Azulongmon, quando avevano affrontato il Diaboromon illusorio.
"Questo dovrebbe essere Internet, giusto?" chiese Takeru. Il fratello maggiore annuì in tono di conferma. "Sì, Takeru... e ora, vediamo se la fortezza di Balormon si trova da queste parti..."
Furono Ken e Wormmon i primi a notare qualcosa sullo schermo. "Guardate! Sullo sfondo... mi sembra di vedere qualcosa..." disse il Digiprescelto della Bontà, indicando con lo sguardo un'enorme ombra nera di forma quasi rettangolare che torreggiava sul resto dello scenario, e sulla quale diverse delle scie blu che apparivano nel cielo andavano a sbattere, disintegrandosi. Piddomon si fece avanti, e osservò attentamente l'immagine nella finestra, cercando di distinguerne i particolari.
"Ci... siamo arrivati?" chiese timidamente Wormmon. "E' il palazzo di Balormon?"
"Hmmm... dovremmo esserci, sì... non sarebbe possibile un esame più ravvicinato di quella sagoma?" chiese il Digimon angelico a Koushiro, che subito annuì e cliccò un paio di volte sulla finestra più recente, facendo apparire un'altra lista di opzioni. Dopo che ne ebbe selezionata una, l'immagine fece uno zoom, rivelando maggiori particolari sull'enorme costruzione ombreggiata: un palazzo dall'aspetto futuristico, dalle pareti grigie e lucide intervallate da finestre oscurate e luci intermittenti di vari colori, che dall'aspetto sembrava fatto di acciaio e cemento. Lo sguardo di Piddomon si mosse verso l'alto, e poi verso il basso, esaminando attentamente tutte le caratteristiche dell'edificio, prima che il Digimon angelico facesse un cenno affermativo con il capo.
"Sì, ci siamo... è il palazzo di Balormon!" disse, semplicemente. Alcuni dei Digiprescelti più espressivi, in particolare Taichi e Daisuke, strinsero i pugni in segno di riuscita. "Ora, però, dobbiamo cercare di raggiungerlo... voi avete un modo per aprire un Digiport, non è vero?"
"Domanda superflua... Allora, ragazzi, io e Koushiro-san resteremo qui a monitorarvi, ed eventualmente ad aggiornarvi sulle ultime novità, mentre voi sistemate Balormon, giusto? In tal caso, buona fortuna!" rispose Miyako, tirando fuori il suo D-3 e attivandolo in corrispondenza della finestra. Con un sorrisetto sulle labbra, la Digiprescelta occhialuta si preparò a pronunciare la frase-tormentone che era ormai diventata il suo 'marchio di fabbrica'. "Okay, ragazzi, allacciatevi le cinture di sicurezza... si parte! DIGIPORT OPEN! Pronti, Digiprescelti? ATTIVARSI!"
"Siamo attivi... e pronti a tutto!" esclamò Taichi, ponendosi davanti al computer, Digivice pronto alla mano, mentre Koushiro, Miyako, Tentomon e Hawkmon si spostavano per non farsi inghiottire dal vortice creato dal portale. La finestra iniziò ad emettere luce, la cui intensità crebbe sempre di più fino ad inglobare l'intera stanza, e tutti i Digiprescelti, assieme ai loro partner e a Piddomon, vennero risucchiati nel Digiport, scomparendo dal Mondo Reale.
"Già... buona fortuna, ragazzi... credo proprio che ce ne sarà bisogno..." mormorò Koushiro, osservando i suoi amici scomparire nei meandri della rete...
Daisuke trattenne il fiato, chiudendo gli occhi a causa delle abbaglianti luci multicolore che stavano assalendo la sua retina durante il loro viaggio attraverso il Digiport. Si sentiva sfrecciare in un tunnel di luce bianca e scarlatta, le orecchie bombardate da strani suoni che sembravano ululati del vento tra gli alberi e versioni incupite di una sirena dei pompieri... Era passato un pò di tempo dall'ultima volta che lui e i suoi compagni avevano oltrepassato un portale, e si era un pò disabituato alla sensazione di assenza di peso e di confusione che il viaggio dimensionale dava. Per qualche istante, il ragazzino si sentì precipitare, per poi rallentare e restare dolcemente sospeso in aria... poi una forte folata di vento (o almeno, il suo equivalente in termini di trasferimenti dimensionali...) lo scagliò in avanti, verso quello che ai suoi occhi abbacinati sembrava un grosso globo di luce smeraldina...
...e finì per farlo atterrare poco elegantemente sul suo fondoschiena!
"Oooow!" esclamò Daisuke, strizzando ulteriormente gli occhi e massaggiandosi la parte colpita. "Ma perchè sono sempre io quello che fa queste figure?"
"Dovresti chiedere all'autore di questa fanfiction, Dai..." gli rispose la vocetta di Veemon, che in qualche modo gli era finito sulla testa. "E' lui che organizza tutto... comunque, mi sembra che siamo arrivati senza altri problemi. Gli altri ci sono già... e vedo che anche i tuoi vestiti sono quelli di DigiWorld!"
Dopo aver aperto gli occhi, Daisuke si ritrovò seduto sulla stessa, immensa pianura verde, percorsa da fili argentati e costellata di componenti elettronici che aveva visto alcuni istanti prima sullo schermo del PC di Koushiro. Guardandosi bene, si rese conto di quello che gli aveva detto Veemon un attimo prima - aveva addosso la sua classica giacca blu decorata a fiamme rosse, pantaloncini corti e scarpe da ginnastica, conferma che era riapparso nel Mondo Digitale o in qualche luogo affine. Dopo essersi accucciato per permettere a Veemon di scendere più facilmente dalla sua testa, si guardò attorno per vedere se i suoi amici c'erano tutti. Ebbe la conferma un attimo dopo: i suoi amici, i loro compagni Digimon, e Piddomon erano per la maggior parte sdraiati o seduti sul terreno artificiale, ancora un pò frastornati dal viaggio attraverso il Digiport. Altri si erano appena rialzati, e stavano controllando le condizioni dei loro compagni, si stavano aiutando a rialzarsi e stavano gettando delle rapide occhiate al paesaggio attorno a sè, per assicurarsi di essere giunti a destinazione.
"Hey, Daisuke! Tutto bene?" gli chiese Ken, avvicinandosi al suo migliore amico e tendendogli una mano per aiutarlo ad alzarsi. Daisuke accettò l'aiuto e rispose con un cenno della testa. "Sì... grazie, Ken... solo, non ricordavo che attraversare un Digiport fosse così sconvolgente... ci siamo tutti e stiamo tutti bene, spero..."
L'ex-Imperatore, che aveva addosso i suoi poco appariscenti abiti grigi - divisa e pantaloni lunghi con scarpe nere - si rivolse al gruppo di Digiprescelti e Digimon che stava dietro di lui. "Sì, ci dovremmo essere... ragazzi, tutto a posto? Non manca nessuno?"
"Tutto ok, Ken! Abbiamo già fatto il conteggio!" rispose Taichi, alzando una mano per farsi notare. Tutti i ragazzi prescelti avevano addosso i loro abiti da DigiWorld, e in quel momento si stavano ripulendo dalla polvere. "E mi sembra che siamo arrivati proprio a destinazione... Guardate là!"
Seguendo il braccio di Taichi, che indicava un punto dietro di loro, i ragazzi spostarono immediatamente lo sguardo verso l'immensa ombra nera, interrotta qua e là da qualche spia luminosa, che dominava il paesaggio, dando una sensazione di minaccia e malvagità. Dal vivo, il palazzo di Balormon sembrava ancora più terrificante di quanto non avessero visto sullo schermo, e il senso di inquietudine era acuito dai cupi bagliori azzurri emanati dal cielo nero sopra di loro, e dalle scie azzurre - che ora i ragazzi e i Digimon sapevano essere dati - che sfrecciavano sopra di loro, andando a schiantarsi sull'enorme costruzione.
Piddomon volse freddamente lo sguardo al tetto dell'edificio, stringendo gli occhi dietro l'elmetto che indossava.
"Sì, ci siamo arrivati... questo è il palazzo di Balormon..."
CONTINUA...
Note dell'autore: Come capitolo, questo mi ha convinto decisamente più del precedente. Spero che anche a voi sia più gradito del 3... e vi posso anticipare che nel prossimo capitolo vedremo finalmente un pò di azione! I Digiprescelti dovranno elaborare una strategia per entrare nella tana di Balormon, e cercare in qualche modo di sconfiggere i suoi scagnozzi, prima che il suo piano si compia...
Non ho molto da dire in queste note di fine capitolo, perciò vi mando tanti saluti e spero di riuscire a scrivere il mio Capitolo 5 in tempo utile! Restate sintonizzati, lasciatemi una recensione... e alla prossima!
Justice Gundam
