Non era stata opera della magia.

Tom Marvolo Riddle era custode di molti segreti.

Lui solo conosceva la verità sulla Camera dei Segreti e sugli Horcrouxes, sul Diario e sullo spettro del dubbio che si nutriva delle paure degli uomini.

Più volte, nel corso della sua vita, aveva usato la sua conoscenza per manipolare le menti, soddisfare il suo desiderio di potere, piegare la volontà dei suoi nemici.

Eppure, di tutti i suoi segreti, solo a uno Tom Riddle guardava con riverenza e sospetto.

Non era stata opera della magia.

Era un segreto strano, non avrebbe che potuto definirlo così: strano e bizzarro.

Perché, a differenza degli altri, questo sembrava non voler essere conosciuto da nessuno.

Avevano tentato di comprendere da dove derivasse la sua brama di potere, il suo desiderio di eludere la morte, l'odio che provava per gli altri esseri viventi – ma non avevano mai tentato di capire lui. Nemmeno Dumbledore, con la sua curiosità e il suo sguardo acuto era riuscito a giungere a una conclusione soddisfacente.

No, non era stata la magia.

Ed era forse per questo motivo che nessuno riusciva a capirlo.

Si affaccendavano a cercare una risposta nei libri, senza vedere ciò che stava loro di fronte.

Probabilmente, a questo punto, molti di loro conoscevano più della sua vita di quanto lui stesso non riuscisse a ricordare.

E il fatto, è che non voleva farlo.

Non era stata la magia ad allontanarlo dall'amore.

"Settimana prossima! Non è fantastico, Tom? Oh NO! Certo che verrò a trovarti! Sei il mio fratellino, no?"

C'era sempre qualcosa. Non somigliava a nulla che loro volessero.

Troppo piccolo, troppo timido, così pallido, e i suoi occhi….

Spesso aveva desiderato non aver mai scoperto quel buco nel muro. Ma da lì venivano i suoni del carillion, e le voci dei bambini che venivano adottati. Non avrebbe mai potuto starci lontano per più di una giornata. Anche se sapeva che da lì veniva anche la verità.

…non sono strani i suoi occhi? Sembra che ti vogliano rapire l'anima…. Mi fanno venire i brividi….

Non era stata la magia.

All'inizio, non aveva idea che la stanza si mutasse davvero in ghiaccio quando lui si sedeva sul letto, e pensava al perché di tutto.

Solo dopo, quando Dumbledore era arrivato, aveva cominciato a capire, tassello dopo tassello.

E il suo primo segreto era diventato il più importante.

Ti amerò, piccolo mio. Ti amerò perché lui mi ama, e tu sarai come lui.

"Sapevo di essere sempre stato diverso"

E non era stata la magia.

Ma non ti amerò per quello che tu sei.