Attenzione, io (purtroppo) non possiedo diritti di Evangelion o di nessun'altra marca nominata in questa storia. Tutti i diritti di Evangelion e dei suoi personaggi appartengono a Gainax.
Questa storia inizia nell'episodio 14, quando Shinji entra nell'unità 00.
Mi sembra importante sottolineare che questa storia sarà Shinji x Rei, potrebbero essere presenti altre coppie ma la storia si basa su questa.
Inoltre non ci sarà un orario prestabilito per le uscite di capitoli, anche se proverò ad aggiornare ogni 2 mesi ma non prometto nulla.
Questa è inoltre la mia prima storia seria, spero in reviews positive o critiche costruttive.
CAPITOLO 1
Un altro soffitto sconosciuto
Shinji cercò di rilassarsi, come la dottoressa Akagi gli aveva sempre consigliato durante i test delle armoniche. Serviva ad aumentare la concentrazione del pilota e migliorare il punteggio della sincronizzazione con l'EVA.
Era la prima volta che entrava nell'Unità 00 di Rei e l'aria aveva un odore diverso dal solito, oltre al sapore di sangue dell'LCL. Era un qualcosa di dolce, con una fragranza di lavanda.
Aveva sentito quel profumo una sola altra volta prima di allora, ma arrossì subito al pensiero data la situazione in cui era successo. Cercando di togliere dalla testa l'immagine di Rei, si accorse che Maya e la dottoressa gli stavano facendo delle domande.
"Allora Shinji come ti senti nell'Entry Plug dello 00?"
Il ragazzo si riprese dalle divagazioni mentali e rispose.
"Avverto una strana sensazione."
"Provi disagio fisico?"
"No, è solo che sento l'odore di Ayanami."
Era una sensazione piacevole, diversa da quella provata nell'Unità 01, forse meno accogliente ma anche meno invasiva. Se il gigante viola offriva un'esperienza simile al ritorno nel ventre di una madre, l'EVA 00 dava la sensazione di un abbraccio, che sfiorava tutta la pelle del soggetto al suo interno.
Al di fuori della macchina i tecnici di laboratorio stavano lavorando per completare i diversi stadi di connessione tra il cervello del pilota e i nervi biomeccanici della creatura. Non lontano da essi una ragazza osservava il suo unico collegamento a questo mondo venir testato da qualcun altro.
Aveva uno sguardo indecifrabile, che ricordava quello di una persona intenta a muovere un pezzo degli scacchi (gioco a cui lei infatti era bravissima), e penetrava i pochi che riuscivano a sostenere un contatto visivo con lei, a causa dei suoi occhi rosso scarlatto. Tutto di lei sembrava avere un colorito fuori dal normale, dalla pelle candida come la neve, che la faceva quasi sembrare un fantasma semovente, ai capelli di un azzurro caldo. Questi ultimi erano abbastanza inconsueti, specialmente in Giappone, e in pubblico attiravano spesso attenzione. Al contrario di quanto si credesse però, essi erano completamente naturali ed erano una conseguenza allo strano modo in cui era nata, e a delle mutazioni genetiche nel suo DNA di cui nessuno però, sapeva nulla.
Molti membri del personale bisbigliavano sottovoce della somiglianza tra lei e il comandante Ikari, nel modo in cui si atteggiavano con gli altri e persino nella postura. Lei sapeva di tutto quello che veniva detto in quella fortezza sotterranea sul suo conto, ma non ci badava. Il suo unico scopo era distruggere gli Angeli, per poi adempire al suo compito nel Progetto per il Perfezionamento dell'Uomo. Se quei commenti non l'avessero ostacolata, li avrebbe semplicemente ignorati.
Soltanto lo scopo aveva importanza, nient'altro.
Almeno, quello era ciò che pensava fino a qualche ora prima. Non aveva ancora avvertito nessuno del fatto, ma durante la sincronizzazione con l'Unità 01 avvenuta una mezz'oretta prima aveva sentito una presenza nell'EVA, qualcuno aveva cercato di sondare la sua mente durante il collegamento con il titano meccanico.
Non aveva provato dolore ma tutti i suoi ricordi dal giorno della sua attivazione erano riaffiorati insieme, creando un dipinto di sensazioni e sentimenti sulla sua pelle.
Le era sembrato che il tempo si fosse fermato mentre la presenza si soffermava su due tipi di ricordi in particolare. Aveva scrutato quelli riguardanti il comandante Ikari e i pochi di suo figlio. Un flusso di calore l'aveva pervasa in seguito alla fine dell'invasione, come un sorriso di una madre amorevole che stringeva la figlia al petto. Poi il silenzio era calato nella capsula. E con il silenzio, anche tutte le sue certezze erano svanite, rimpiazzate da dubbi e domande.
Chi era quell'entità? L'Unità 01? Un fantasma del passato? O semplicemente una sua deliberata illusione? Non aveva importanza in quel momento, avrebbe posto la domanda al comandante Ikari in seguito, dopo la fine dei test. Ora doveva solo assistere all'attivazione della sua unità.
Mentre Rei Ayanami osservava dalla sua finestra il suo legame col mondo venir utilizzato da un altro pilota, Shinji Ikari aveva superato il secondo stadio di collegamento con la creatura azzurra. L'unico passaggio rimanente per la sincronizzazione completa era il nervo A10, il principale per il controllo dell'essere. Maya Ibuki inserì diverse stringhe nel proprio computer per collegare pilota e macchina. In quel momento all'interno dell'EVA qualcosa scosse Shinji. Una sensazione di gelo inerpicò attraverso le sue vene fino ad arrivare al suo cuore.
C'era qualcun altro nella capsula, qualcuno che stava penetrando le sue barriere mentali con la forza di un fiume che sbatte contro gli argini cercando di fuggire. Diverse immagini entrarono nella sua mente, tutte accomunate dalla stessa caratteristica, una ragazza con i capelli blu, a volte in una plugsuit di un bianco abbagliante, in uniforme scolastica, in un costume da bagno o persino nuda. Ma una singola immagine si distaccava tra tutte le altre.
Un corpo nudo, galleggiante nel vuoto con gli occhi chiusi e la faccia rivolta verso di lui si avvicinava lentamente. Una voce sussurrava qualcosa ma era un mormorio indistinto, che il giovane non riusciva a capire. A un certo punto gli occhi di lei si aprirono, rivelando due globi scarlatti, che nessun umano avrebbe mai potuto imitare e che comunicavano una sola cosa:
'Vattene e non tornare mai più! Tu non sei lei!'
Questa voce risuonò nella sua mente come una campana, riverberando attraverso le sue ossa. In quello stesso momento, una violenta scossa sbalzò il ragazzo in avanti mandando la sua cavità toracica a sbattere contro la console di comando interna dell'EVA.
E tutto divenne buio.
-4 ore dopo-
Ritsuko stava riflettendo. Ormai Misato aveva lasciato la stanza da più di qualche ora dopo averle chiesto i possibili nessi tra l'incidente accaduto poche ore prima e l'attivazione iniziale dello 00. Li stava studiando per trovare similitudini tra i dati registrati dal computer, ma in fondo sapeva la verità.
'Quel mostro è uscito di testa di nuovo, e per la seconda volta ha tentato di sfondare il vetro protettivo. Non c'è dubbio, il suo obiettivo sono sicuramente io, altrimenti non si sarebbe animato contro il comandante se il soggetto indirizzato fosse stata solo Rei. Io ero l'unica presente in entrambe le circostanze. Non dovrei essere stupita dal fatto comunque. Dopotutto, sono una delle uniche 3 persone a sapere del segreto dello 00.'
Spense il portatile e finì la tazza di caffè che Maya le aveva portato per il turno notturno. Sorrise, ripensando all'impacciatezza della ragazza quando parlava con lei, chiamandola solo "Senpai", il suo appello onorifico, secondo la tradizione giapponese. Si incamminò verso il suo appartamento, sperando che il comandante non avesse già cominciato a dormire.
- Il giorno seguente-
La luce della luna filtrava attraverso le finestre dell'ospedale, tramite una parete di vetro, riversando la propria luce flebile nella stanza. Si sentiva soltanto il sommesso suono della televisione in sottofondo, impostata sul canale predefinito. Shinji Ikari aprì di scatto gli occhi per ritrovarsi nella solita stanza. La stessa in cui si ritrovava ogni volta che avveniva un incidente con l'EVA.
"Un altro soffitto sconosciuto, ancora." commentò ad alta voce.
Cosa era successo, si era per caso scordato di qualcosa di importante? L'ultima cosa che ricordava era Misato che gli spiegava di come avrebbero fatto un test di compatibilità tra lui e lo 00. Era già avvenuto? Era per quello che si trovava lì? Tentò di alzarsi ma un dolore lancinante lo colpì alla cassa toracica. Si lasciò cadere di nuovo sul materasso. Osservò la stanza intorno a lui attentamente in cerca di qualcosa per placare il dolore.
Quello che vide lo irrigidì.
Una ragazza dai capelli azzurri lo fissava da una sedia posta accanto al suo letto. Come aveva fatto a non notarla?! "Ikari. Ti sei svegliato. " disse lei con una voce innaturalmente calma. Lui ormai non ascoltava più. Stava solo fissando i suoi occhi vermigli. QUEGLI OCCHI.
Rei, la ragazza con il destino programmato parla con Shinji! Misato e Asuka discutono sul da farsi! Diversi punti di vista, diverse storie che si intrecciano in una!
Tutto questo nel prossimo capitolo!
NOTE: Questo tipo di anticipazione è ispirato a quelle che seguono ogni episodio di Eva. Sono disposto a cambiarla.
Si ringraziano due mie amiche per la revisione del capitolo, le saluto in forma anonima per privacy. Alla prossima!
MART3X
