Attenzione, io (purtroppo) non possiedo diritti di Evangelion o di nessun'altra marca nominata in questa storia. Tutti i diritti di Evangelion e dei suoi personaggi appartengono a Gainax.
Questa storia inizia nell'episodio 14, quando Shinji entra nell'unità 00.
Mi sembra importante sottolineare che questa storia sarà Shinji x Rei, potrebbero essere presenti altre coppie ma la storia si basa su questa.
Inoltre non ci sarà un orario prestabilito per le uscite di capitoli, anche se proverò ad aggiornare ogni 2 mesi ma non prometto nulla.
Questa è inoltre la mia prima storia seria, spero in reviews positive o critiche costruttive.
CAPITOLO 2
Domande e risposte
Guardando la faccia di Rei mentre lei lo fissava, Shinji abbassò lo sguardo.
Non era possibile. Lei non poteva essere quel mostro che aveva visto dentro l'EVA. Lei non gli avrebbe mai fatto del male, e lo sapeva. Ayanami era spesso chiusa, era vero, e molte volte nemmeno lui comprendeva il perché della sua freddezza o mancanza di sentimenti, ma in fondo al suo cuore, egli sapeva che non era veramente così.
Non aveva mai capito cosa ci fosse tra lui e Ayanami.
Lui non ci interagiva molto spesso, anzi, le conversazioni erano rare con lei, e spesso molto criptiche, ma gli piaceva questo lato di lei. Tutti gli altri erano così espansivi e non facevano altro che continuare a parlare, chi di sé stesso, chi di come lui dovesse migliorare, o chi delle proprie passioni. Lei invece non sprecava la sua voce in quel modo. Le sue frasi erano dirette e colpivano come una doccia d'acqua fredda.
Il suo silenzio era rassicurante, come un abbraccio, e lo faceva sentire a suo agio. Ma in quel momento, dopo aver guardato quegli occhi scarlatti, egli non avrebbe voluto altro se non parlarle.
Rei sembrò leggergli nella mente, ripetendo la domanda posta poco prima, che lui non aveva sentito, concentrato com'era.
"Come ti senti, Ikari?" disse con il suo tono spento la ragazza.
Dopo essere tornato a fissarla per un paio di secondi, Shinji aprì la bocca come per parlare, ma dalla sua gola provenivano solo versi rauchi. Possibile che la vista della ragazza lo avesse sconvolto a tal punto? Eppure pochi secondi prima era riuscito a esprimere i suoi pensieri!
Rei prese da un carrello una tazza fumante con un liquido giallognolo e lo porse al giovane. Bevendo a piccoli sorsi per non scottarsi la lingua, Shinji sentì il sapore della camomilla scendere per tutto il suo corpo, riscaldandolo e rilassando i suoi muscoli.
Dopo essersi assicurato di essere in grado di parlare rispose:
"Grazie Ayanami, sto meglio adesso. Da quanto sei qui?"
"Sei arrivato in ospedale alle 14:00 del pomeriggio di ieri. Sono restata qui da allora."
Girandosi per guardare l'orologio notò che ormai si erano fatte le 3:47 del mattino, quindi la ragazza non si era mossa dal suo fianco per più di 13 ore. Stupito si voltò verso la giovane dai capelli turchesi. Non sembrava minimamente stanca o annoiata.
Quegli occhi cremisi esprimevano soltanto un senso di vuoto, immergendosi nel nero più profondo delle sue pupille. "Perché sei restata qui per tutto questo tempo? Sono sicuro che i medici e il personale siano in grado di gestire un paziente. Inoltre sarai stanca dal test di compatibilità. Non sarebbe meglio se andassi a casa?"
'Bravo Shinji, manda via l'unica persona che ha tenuto abbastanza a te da aspettare che ti risvegliassi.' pensò lui, pentendosi subito della frase appena esclamata. Non che ci fosse modo di rimangiarsela ormai. Rei però non sembrava turbata dall'intervento del suo collega pilota, e rispose:
"In realtà c'è un evento che vorrei discutere con te su un evento accaduto durante la sincronizzazione. Avevo pensato di esporlo al Comandante, ma ho riconsiderato a causa della imprevedibilità della sua reazione. Sei l'unica persona che potrebbe avere una competenza nel fatto."
'Io? Essere di aiuto, a Rei? Su qualcosa che nessuno sa… neppure papà… cosa potrebbe essere, magari anche lei ha visto quell'immagine? O ha visto me?'
"R- "il ragazzo si fermò. Lui e Rei non erano mai andati oltre al cognome. Lui la chiamava Ayanami ogni volta, e lo stesso faceva lei. Perché una cosa così stupida doveva continuare? Avevano ricevuto dei nomi di battessimo apposta, no? Prese tutto il suo coraggio e terminò la frase.
"Rei, non so quanto sia appropriato parlarne qui. Gli agenti della Sezione Due ci devono star sorvegliando, inoltre potrebbero esserci delle telecamere di sicurezza."
La ragazza per la prima volta da quando l'aveva notata si mosse dalla sua sedia. Si alzò e dopo aver preso fuori da una tasca della sua uniforme una specie di diario, lo aprì di fronte a lui. Un'intera mappatura dell'ospedale era stata disegnata a mano, nei più minimi dettagli. "Durante il mio periodo di invalidità fisica, ho esplorato l'ospedale e ho segnato i punti d'interesse. In questa stanza non ci sono telecamere o altro, mentre l'unico punto da cui gli agenti potrebbero osservarci è dalla finestra. Posizionandomi con le spalle ad essa coprirò sia il mio volto che il tuo, non permettendogli di leggere il nostro labiale. "
Stupito da un piano così ben dettagliato, Shinji si rilassò e continuò il discorso.
"Allora sono pronto. Cosa è successo?"
Dopo aver preso un bel respiro ed aver chiuso gli occhi Rei spiegò quello che era successo all'interno dell'Entry Plug dello 01. "Mentre ero all'interno, ho sentito qualcuno avvicinarsi a me. Non era un corpo materiale, ma invece qualcosa di simile a un liquido, un flusso…"
"Come un flusso di calore?" la interruppe Shinji, ricordando tutte le volte che era entrato nel mostro violaceo.
"La tua affermazione è incorretta, sia scientificamente che in questo esempio. Il calore è di per sé un trasferimento di energia, quindi non può essere allo stesso tempo un fluido. Il caso più accurato sarebbe un flusso di energia. Comunque nemmeno questo era il caso. Assomigliava di più a un essere che è passato attraverso il mio animo, cercando ricordi e sensazioni, quasi a sondarmi. Infine ho sentito la temperatura interna alzarsi, come se una persona fosse accanto a me."
Imbarazzato dal suo errore e confuso dalla spiegazione, Shinji arrossì lievemente.
Allo stesso tempo però ripensò a quello che aveva provato durante il test. Anche lui aveva la sensazione di essere stato sondato, forse più violentemente della sua collega. "Anche io ho avuto un'esperienza simile durante il test. Solamente, la mia entità stava cercando te, o ti stava mostrando a me. Al contrario tuo però dopo ciò, si è infuriata, mostrandosi come una te con giganteschi bulbi scarlatti, che mi ha urlato contro. Credo che questo sia stato anche la causa del malfunzionamento dell'EVA."
Solo in quel momento notò che la figura di Rei si stava lentamente abbassando. Sembrava che tutte le sensazioni di stanchezza e sconforto tenute celate fino a un secondo prima si fossero liberate in un solo secondo.
"Dormirò su questa sedia per ora, potremo continuare a discutere sull'argomento domani."
Prese il telecomando e spense la televisione che fino a quel momento era stato solo un ronzio, dietro ai loro pensieri. Poi si risedette sulla sedia occupata fino a qualche momento prima e fece per addormentarsi.
Shinji non poteva permetterle di dormire in un modo simile. Nonostante fosse una stanza singola, il letto piazzato in essa era a due piazze. Se fossero stati lontani e non si fossero toccati, non ci sarebbe stato nessun problema a condividere, giusto?
Quasi bisbigliando suggerì alla ragazza:
"Rei, non è che magari, ecco- "
Fissandolo con una faccia perplessa, lei inclinò il capo.
"ecco, potresti essere più comoda nel letto, tanto è abbastanza grande per entrambi, non dovremo nemmeno stare vicini, ovviamente se ne hai voglia, non ho il diritto di obbligarti- "
"Mi farebbe molto piacere." Lo interruppe la ragazza.
Scostandosi a lato, abbastanza dolorosamente a causa delle costole, Shinji lasciò lo spazio necessario a Rei di coricarsi. Solo in quel momento notò che dietro di lei la luce lunare irradiava i suoi capelli, facendoli splendere di un colore bianco argenteo.
"Sembri un angelo…" si fece sfuggire il ragazzo.
"Credo sia abbastanza offensivo paragonare una persona ad un esemplare alieno di una razza non specificata, specialmente se tale razza cerca di porre fine al genere umano." Esclamò Rei, con quello che pareva un filo di irritazione nella voce, cosa molto strana per una figura calma come lei.
Cercando di chiarire il malinteso Shinji si agitò.
"No! I-io intendevo gli angeli classici, non gli Angeli che combattiamo! E non parlavo nemmeno degli angeli con tantissimi occhi che si vedono dappertutto, intendo quelli con due ali normali, un volto bellissimo e messaggeri di Dio sulla Terra!" urlò il giovine.
"Scusa." Disse, terminando la frase guardando Rei negli occhi.
Per la prima volta da quando era arrivata lì, la maschera di freddezza della ragazza si sciolse un po', sorridendo lievemente alle parole di Shinji.
"Grazie del chiarimento, Shinji." L'uso del suo nome stupì il ragazzo. Forse lei aveva notato come l'aveva chiamata prima? Quasi a leggergli nel pensiero, la ragazza rispose:
"Forse dovremmo cominciare a usare i nostri nomi. Il maggiore mi impedisce di chiamarla così, preferisce Misato, e ho pensato che lo stesso discorso potrebbe essere applicato anche con te."
"Sì, ci stavo pensando anche io. Ora però dormiamo, continueremo domani. Buonanotte Rei."
"Buonanotte, Shinji."
'Buonanotte, un augurio che significa sia un lieto sogno, privo di incubi o dolori, sia un augurio di rivedersi un'altra volta. Nessuno lo ha mai usato con me. Grazie.' Pensò prima di addormentarsi la ragazza.
Poi entrambi caddero in un sonno senza sogni.
Un unico dettaglio rimase non visto da entrambi, le loro dita, gli anulari e i mignoli, si incrociarono insieme.
- Il giorno seguente-
Misato si aggirava per i corridoi di un ospedale che sembrava praticamente deserto.
'Possibile che non ci sia nessuno? Chi dirige questo posto, dei fantasmi?' pensò, confusa dalla strana struttura dell'edificio.
Accanto a lei una figura dalla capigliatura rossa camminava a passo veloce per scovare un certo ragazzo che viveva con loro. La sua postura diceva tutto sul suo carattere, uno del tipo che non molte persone apprezzavano. Non era sicuramente una damigella indifesa, ci si puliva le scarpe con quelli che tentavano di salvarla. Lei era l'eroina, la ragazza che tutti dovevano lodare perché lei li proteggeva dagli Angeli ed era il pilota dell'Unità Evangelion 02, il primo macchina ad essere stato prodotta come modello in serie!
Giocando con i suoi lunghi capelli fulvi e fissando Misato negli occhi con le sue iridi azzurre chiese:
"Ma Misato, non avevi detto che lo avevano ricoverato qui, al quarto piano? Non ti sarai mica sbagliata?"
"Ma no, dovrebbe essere qui, semplicemente non ricordo la stanza. Facciamo così, io controllo le stanze dalla 601 alla 612, tu le altre fino alla 624. Ci metteremo di meno, e lo troveremo sicuramente. Vai!"
Spingendola verso l'ala destra dell'ospedale, Misato si incamminò dalla parte opposta.
'Tu guarda cosa mi tocca fare. Non ho già sofferto abbastanza? La cena di ieri cucinata da Misato mi ha distrutta da cima a fondo.' Pensò con una mano sullo stomaco. 'Stupi-Shinji potrà essere un idiota in molti modi, ma è meglio di lei in fatto di ricette sicuramente.'
Aprendo l'ennesima porta, la 612, si ritrovò sempre la stessa scena di fronte, una stanza vuota, con i mobili completamente immacolati. Immaginandosi di trovare di nuovo lo scenario, aprì la porta 613.
Dall'ala destra dell'ospedale un grido riecheggiò fino ad arrivare alle orecchie di Misato. La donna dai capelli viola sospirò e si mise a correre verso la direzione da cui l'urlo si era propagato.
Intanto pochi metri più in là un'imbarazzata e allo stesso tempo furiosa Asuka stava fissando un letto dentro al quale un ragazzo dai capelli castano scuro e una ragazza di capigliatura azzurra stavano riposando. O almeno, era quello che avevano fatto sino a qualche istante prima, per poi svegliarsi di soprassalto, allarmati dal tono di voce della rossa.
"Cosa state facendo voi due, ma non vi vergognate?!" Girandosi poi verso Shinji esclamò: "Sapevo già che tu eri un maniaco, ma a questi livelli! E tu- "si rivolse all'albina "non mi sarei mai aspettata che una bambola come te potesse farsi usare in questo modo! Siete dei pervertiti!"
Il povero ragazzino ormai rosso come un peperone tentò di spiegarsi: "N-non è come sembra Asuka! Lei era qui…. E poi io… E quindi non potevo lasciarla…".
Vedendo la testa della sua guardiana legale fare capolino dall'uscio della porta capì che la sua vita era finita, e che il resto dei suoi giorni sarebbero state delle continue battute su quell'occasione. Il sorriso sulla faccia di lei che si allargava non fece altro che confermare la situazione.
"Caro il mio Shinji vedo che ci divertiamo qui, non fa un po' male con quelle costole? E tu Rei, cosa ci fai in quel letto insieme a lui eh?"
Shinji nascose la sua testa sotto le coperte, per evitare. La ragazza dagli occhi scarlatti rimase impassibile, guardando con aria perplessa il maggiore. Rispose poi alla sua domanda.
"Mi sono accertata dello stato fisico di Shinji e poi sono rimasta qui per finire una conversazione iniziata ieri con lui. Non si preoccupi maggiore, non abbiamo avuto nessun coito, né altri tipi di attività sessuale, se questa era la sua preoccupazione."
La faccia di tutti i presenti esclusa quella di Rei si stirò come se i loro muscoli fossero stati tesi fa parte a parte. Un silenzio surreale calò nella stanza, e solo in lontananza si sentivano le cicale.
Asuka si alzò di scatto, con una faccia impassibile e disse:
"Vi aspetto in macchina, badate a non tardare." Uscì dalla stanza e si incamminò verso la macchina.
"Accidenti, non l'ho mai vista in quello stato, devi aver colpito un punto sensibile Rei, se capisci cosa intendo." ruppe il ghiaccio una Misato ancora inebetita, facendo un occhiolino ad una ragazza ancora confusa. "Suppongo che ora che ho segnato il tuo trasferimento Shinji, non ci sia altro da fare se non tornare a casa. Rei, potresti aiutarlo per favore?"
L'albina uscì dal letto, ancora nella sua divisa scolastica, cosa che diede una conferma in più alla donna che i due avevano solamente dormito. 'Non dovrebbero fare queste cose comunque alla loro età, ma sono stati costretti a crescere così in fretta… Non ho il diritto di dire cosa possano o non possano fare. D'altronde neanche io aspettai molto, vero Kaji?'
Assolta com'era nei suoi pensieri non si accorse della domanda che Rei le aveva posto in quel momento. Tornata nella realtà chiese alla giovane di ripetere la propria domanda. Stavolta le sue orecchie non la tradirono, anche se quello che la giovane disse le fece pensare il contrario.
"Mi vorrei occupare io della salute di Shinji, per poterlo interrogare su fatti riguardanti il nostro programma. Spero non le crei disturbo maggiore. Potrei anche essere d'aiuto nella sua riabilitazione, avendo io subito diverse volte ferite simili so come diminuire il dolore e quali esercizi compiere.
Con gli occhi sgranati Misato si stupì di come la ragazza cambiasse atteggiamento nelle vicinanze del Third Child. Rei, la ragazza di ghiaccio, colei che li guardava dall'alto, aveva sciolto la sua corazza attorno ad un ragazzo, il quale le aveva salvato la vita e aveva iniziato a renderla umana.
Con un lieve sorriso sulle labbra la donna fece un cenno di assenso con la testa, comprendendo come quell'opzione avrebbe giovato ad entrambi i giovani. L'unico intoppo sarebbe stato avere l'approvazione del comandante. Sebbene fosse sia il padre di Shinji che il tutore legale di Rei, molti vedevano Gendo Ikari come l'Intoccabile. Colui che governava sia la NERV che Neo Tokyo 3 dal suo immenso ufficio. Rei le diede conferma che avrebbe pensato lei sia al Comandante che di scortare Shinji a casa. Rincuorata dalle parole dell'albina Misato fece per uscire con un allegro:
"E ricorda Rei, fallo cucinare, goditelo finché puoi, almeno quella parte di lui." Prima di lasciarli si avvicinò però alla ragazza e sottovoce sussurrò: "Abbi cura di lui."
Detto questo uscì dalla stanza e in seguito dall'ospedale, mettendo in moto la sua Renault Alpine A310. Asuka la stava già aspettando sul sedile posteriore. Cominciando il percorso verso casa notò uno strano silenzio proveniente dalla rossa. Per stuzzicarla un po' aprì il discorso con una delle sue battute.
"A quanto pare una certa ragazza dagli occhi rossi baderà a Shinji. Lo scorterà persino fino a casa. Allora, non te l'aspettavi vero da una come Rei? È forse gelosia quella che vedo sul tuo volto mio piccola dolce Asuka?"
"Figuriamoci! Non sarò mai gelosa per qualcuno come Stupi-Shinji. Quella stupida bambola può tenerselo, finché lui mi preparerà ancora il pranzo. Non mi serve ad altro."
"Andiamo, non dire così, sono pur sempre entrambi persone. Inoltre la loro vicinanza sembra portare un effetto positivo ad entrambi. Da quanto tempo non vedevi Shinji così calmo e sereno come quando stavano dormendo? Non ero ancora sul luogo ma scommetto che aveva una faccia senza preoccupazioni, vero? E Rei, devo dire che non è mai stata tanto aperta da quando la conosco. Le uniche frasi che sono riuscita a estrarle negli ultimi 12 anni in cui ho lavorato qui sono state quelle riguardanti le missioni e un paio di sì o no. Certo, c'è stata QUELLA volta, ma non credo…" scosse la testa, come a scacciare una memoria dal suo cervello e riprese "il punto è che quei due si aiuteranno a vicenda, che se ne accorgano o no. Dobbiamo solo sperare."
"Vedrai, un paio di giorni e lei si stuferà delle sue continue scuse, mentre lui non sopporterà più il suo fare passivo. Si staccheranno, e noi torneremo alla nostra vita normale, ne sono certa."
'Lo vedremo Asuka, lo vedremo.'
-Intanto, all'ospedale-
Da poco Shinji era riuscito a fissare in faccia la ragazza che aveva appena promesso di prendersi cura di lei. Non riusciva a capire il perché lo avesse fatto anche dopo tutte le sue riflessioni. 'Non abbiamo mai interagito troppo, anche se la apprezzo come persona, e come amica. Capisco che abbia bisogno di finire la conversazione, ma perché offrirsi come aiutante allora?'
La faccia di lei stava muovendo le labbra, ma lui era troppo impegnato a fissare i suoi due stupendi occhi. Non riusciva a capire come li avesse trovati orripilanti fino a pochi momenti prima. Due lagune al tramonto con dei soli neri che si immergevano in esse, come per salutare il giorno e dare il benvenuto alla luna. Concentrandosi sull'immagine distorta di lei vista il giorno prima, riacquistò la lucidità e riuscì a comprendere ciò che Rei gli aveva detto. Gli aveva chiesto di aspettare qualche ora in ospedale, durante le quali lei avrebbe ottenuto il permesso di suo padre.
"Cercherò di essere qui circa alle ore 17:00. In caso contrario chiama la Sezione 2 o il maggiore Katsuragi che ti vengano a prendere perché la mia missione avrà avuto esito negativo."
"O-ok, ti aspetterò qui, non che possa fare altro." disse, tentando una battuta che ovviamente l'albina non colse. Uscendo Rei si chiese cosa avrebbe fatto se non le avessero permesso di stare accanto a lui. Una voce molto familiare le sussurrò all'orecchio: 'Continuerai ad adempiere i tuoi compiti, obbedendo agli ordini e aspetterai il momento in cui Lui ti chiamerà.'
Ignorando la voce interiore, si incamminò verso il quartier principale della NERV.
Shinji intanto, cercò di sdraiarsi e rilassarsi. Ma il suo demone personale non dava cenno di volerlo lasciare in pace.
'Non hai fatto altro che attirare nuovamente tutte le attenzioni su di te, non puoi vivere senza le lodi degli altri. Ora anche lei ci resterà in mezzo, oppure ti tradirà, come tutti gli altri. Sei solo, e lo rimarrai sempre, Sei inutile, e sempre lo sarai. Fuggirai di nuovo dalle tue responsabilità, solo per paura di essere ferito. Questa è la tua natura, e non la cambierai tanto facilmente.'
Dopo queste parole finalmente il ragazzo perse conoscenza, e tornò nel mondo onirico. Una donna dai capelli castani ed un camice bianco lo aspettava.
"Eccomi a casa."
Una voce dolce, materna rispose:
"Bentornato."
Shinji, seppur sognando, chiede consiglio a qualcuno di fidato! Rei si confronta con il Comandante Ikari! Maggiori informazioni, maggiori emozioni! Tutto questo nel prossimo capitolo!
NOTE: Questo tipo di anticipazione è ispirato a quelle che seguono ogni episodio di Eva. Sono disposto a cambiarla.
Si ringraziano tre mie amiche e un mio amico stavolta per la revisione del capitolo, le saluto in forma anonima per privacy. Alla prossima!
MART3X
